Le Rivelazioni di Gänswein Ristabiliscono la Verità….su Tutti i Fronti. Mascarucci.
7 Gennaio 2023
Marco Tosatti
Cari amici e nemici di Stilum Curiae, Americo Mascarucci offre alla vostra attenzione queste riflessioni sul libro di prossima uscita che ha per protagonista l’arcivescovo Georg Gaenswein, segretario di Benedetto XVI. Buona lettura e condivisione…
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Le rivelazioni di Gänswein ristabiliscono la verità….su tutti i fronti
C’è grande attesa per l’uscita del libro di monsignor Georg Gänswein segretario particolare di Benedetto XVI in cui sono contenuti interessanti retroscena degli ultimi nove anni e del rapporto, non sempre idilliaco come si è voluto far credere, fra Ratzinger e Bergoglio.
Qualcuno ha detto che padre Georg con questo libro, scritto insieme al vaticanista Saverio Gaeta intitolato “Nient’altro che la Verità”, si toglierà i sassolini dalle scarpe e a giudicare dai primi estratti usciti sui giornali, sembra proprio che sarà così. La sua verità monsignor Gänswein non la terrà chiusa in un cassetto, e tanto per darci un assaggio di ciò che potremo leggere ha già iniziato raccontando l’amarezza di Benedetto per il motu proprio Traditionis Custodes che ha riscritto le regole in senso restrittivo per le celebrazioni dell’antica liturgia tridentina, annullando di fatto il Summorum Pontificum di Ratzinger. Si annunciano rivelazioni importanti che certamente non faranno piacere al papa regnante che in questi anni ha sempre mal sopportato l’ombra invadente del suo predecessore.
Sembra che invece resteranno molto delusi i sostenitori dell’invalidità delle dimissioni di Benedetto, quelli che in questi anni hanno affermato che Bergoglio non è mai stato papa e che oggi si trovano di fatto orfani, visto che non potranno più celebrare l’eucaristia in comunione con il defunto pontefice. Anzi, le dichiarazioni rilasciate in questi giorni da Gänswein sembrano invece confermare ciò che tutti abbiamo sempre pensato; ovvero che Ratzinger si sia voluto veramente dimettere non essendo più in grado di governare la Chiesa e che c’è sempre stato un solo papa che, parole del fedelissimo segretario “si chiama Francesco”.
Ma padre Georg dice anche altro, annunciando che distruggerà gli scritti provati di Benedetto come da lui stesso richiesto: «Ho ricevuto da lui istruzioni precise – ha detto – con indicazioni di consegna che mi sento obbligato a rispettare, sulla biblioteca, sui manoscritti dei libri, sulla documentazione relativa al Concilio e alla corrispondenza. Per quelli privati la consegna è stata di distruggerli senza eccezioni».
Poi nel libro si racconta anche di quando papa Francesco lo ha estromesso: “Benedetto XVI commentò ironicamente: «Penso che Papa Francesco non si fidi più di me e desideri che lei mi faccia da custode…». Ratzinger scrisse al Papa argentino per intercedere in questa situazione che aveva addolorato Gaenswein ma nulla cambiò”.
Addolorato perché? Se sapeva che in realtà Bergoglio non era il papa come hanno sempre sostenuto i sostenitori della tesi delle dimissioni invalide, perché padre Georg avrebbe dovuto provare dolore per essere stato estromesso da un falso papa? E perché Ratzinger si sarebbe mosso per caldeggiare il mantenimento dell’incarico al suo segretario, scrivendo a Bergoglio?
E poi ancora. Il monsignore racconta di quando disse a Francesco che era necessario illuminare l’appartamento del papa perché quando passavano i fedeli erano soliti vedere la luce nella stanza. «Però ebbi l’impressione che le migliaia di chilometri di distanza da Roma non lo avevano reso partecipe di tale sensibilità» ha detto padre Georg. Ma perché preoccuparsi dei fedeli che non trovavano più la luce nell’appartamento pontificio se appunto era sicuro che Bergoglio non fosse il vero papa? Per ingannare i fedeli che passavano in San Pietro?
Il gioco è finito. Finché c’era in vita Ratzinger l’equivoco poteva pure perdurare, con il pretesto dei due papi e adducendo tutte le motivazioni che abbiamo ascoltato in questi anni: è rimasto in Vaticano, porta la veste bianca, firma da pontefice, ripete che il papa è uno solo ma non dice mai che è Francesco. Tutti ragionamenti che potevano anche avere un senso ma che oggi non lo hanno più. Quindi? Se papa Benedetto non c’è più che fine faranno i sostenitori della rinuncia invalida? Avremo l’ennesima setta scismatica capeggiata da un fantomatico Benedetto XVII, magari eletto fra i sacerdoti, compresi quelli scomunicati e ridotti allo stato laicale come Minutella, che hanno aderito al cosiddetto “resto cattolico” o forse si capirà che è arrivato il momento di rientrare nella Chiesa e riconoscere che, volenti o nolenti, il papa c’è e si chiama Francesco? Un papa che tanti di noi in questi anni hanno criticato per molte posizioni, atteggiamenti, decisioni che non abbiamo considerato propriamente ortodossi e contro cui ci siamo battuti, rinfrancati in questo da pastori coraggiosi come monsignor Carlo Maria Viganò che con grande dignità e coraggio hanno portato avanti la loro battaglia per la verità in seno alla Chiesa, non fuori, emarginandosi o invitando gravemente i fedeli a privarsi dei sacramenti e dell’eucaristia, sostenendo che non fossero validi se celebrati in comunione con papa Francesco. E non dimentichiamo che nessun cardinale, fra i tanti che in questi anni hanno assunto posizioni critiche nei confronti del pontificato bergogliano, ha mai messo in dubbio la legittima elezione del pontefice regnante: a cominciare dal compianto Carlo Caffarra che purtroppo viene spesso tirato in ballo, insieme all’altrettanto compianto Luigi Negri, come sponsor di teorie che non hanno mai avvalorato.
Benedetto si è dimesso perché costretto dagli eventi e sicuramente da un complotto modernista che ha visto l’alleanza di forze massoniche-mondialiste ostili al mondo cattolico, soltanto questo si può concedere, e chi scrive è più che convinto, come sosteneva lo stesso Negri, che la regia del complotto sia da addebitare al duo Obama-Soros, che vedevano in Ratzinger e nella sua lotta al relativismo etico un grande ostacolo allo sviluppo dei loro progetti. Ed è evidente la loro longa manus sulla Chiesa di oggi, come del resto monsignor Viganò denuncia da anni con forte determinazione e con solidi argomenti, non inseguendo ipotesi di scuola che alla fine non hanno portato a nulla, se non a disorientare i cattolici.
Continuare a tirare in ballo Benedetto per provocare ulteriori ferite nel cuore della Chiesa sarebbe il peggior oltraggio che si possa fare alla memoria di un grande papa che la Chiesa l’ha amata fino all’ultimo e che mai avrebbe consentito che milioni di cattolici per sua responsabilità potessero essere ingannati.
Americo Mascarucci
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Tag: benedetto, GAENSWEIN, mascarucci, papa
Categoria: Generale
E la mafia di s.gallo,con purpuree sue galline
quando il gallo di s.pietro per tre volte un di’ canto’ penso’ fosse solo allegro…..perche’ avvezza al tradimento! Le galline cardinali….traditrici di Gesù,’…..
Pensavo Mons Ganswein dice che provvederà a distruggere tutti gli scritti e documenti che riguardano Benedetto perché questo sarebbe stata la volontà di Ratzinger. A questo punto avrei un dubbio. Sarà vero che queste sarebbero state le disposizioni? E il libro sulla verità che Ganswein ha scritto porta le sue verità o delle verità comprovate? In conclusione, che il Signore ci aiuti.
Manca un piccolo dettaglio. Il libro scritto dal card Danniels sugli intrighi della mafiia di San Gallo. e della scomunica che avrebbe colpito tutti i componenti del complotto
Card Bergoglio compreso. Uno scomunicato non può diventare Papa e questo indipendentemente dal fatto che le dimissioni di Benedetto siano state date volontariamente o meno. In altre parole il trono di Pietro è vuoto e il Conclave prossimo non potrà essere valido se ad eleggere il prossimo Papa saranno i cardinali fatti da uno che non avrebbe potuto nominarli.
Non vi rendete conto che state infangando Papà Benedetto dicendo che non era impedito e le sue dimissioni valide, perché vorrebbe dire che è fuggito davanti hai lupi abbandonando il gregge, è vergognoso e diabolico e lo dice un Cristiano non cattolico.
MAH…SE LE RIVELAZIONI DI GANSWEIN SONO CHE RATZINGER HA PIANTO PER TRADITIONIS CUSTODES E CHE LUI C’È RIMASTO MALE PER LA.PUNIZIONE INFLITTAGLI DAL PAPA (CHE EVIDENTEMENTE FACEVA BENE A DIFFIDARE DEL BELLIMBUSTO) BERGOGLIO PUÒ DECISAMENTE STARE TRANQUILLO
La verita’ sulla rinuncia di Ratzinger sta forse emergendo solo ora, alla sua morte.
Al momento dell’elezione di Ratzinger solo 3 cardinali erano stati nominati dai papi che avevano preceduto Wojtila.
Martini , che èrs il capo della corrente progressista, non aveva elettori sufficienti in numero da poter condizionare il conclave.
Quindi preferi’ convogliare i propri voti su Ratzinger piuttosto che veder eletto un cardinale di curia a Martini non gradito.
Se ci siano stati altri accordi tra i due cardinali non possiamo saperlo : ma Ratzinger scelse il nome di Benedetto in omaggio sia al grande fondatore dell’ordine benedettino, sia in omaggio a Benedetto XV papa dal breve papato e chè si era speso per la pace. Sembra pero’ che della rinuncia molti fossero a conoscenza e sembra anche che Ratzinger avesse ricevuto un ultimatum da Martini nel loro ultimo incontro a pochi giorni dalla morte del Martini stesso.
Ritengo che l’ultima persona che possa spiegare ciò che promette è proprio Georg . Troppo compromesso ed in conflitto di interessi per farlo . Contenti voi …
Ma se vi venisse un dubbio scrivete e chiedete a Mòns Clemens , primo segretario di Ratzinger .
Sapete perché Ganswein sta scatenandosi fornendo informazioni nuove e intriganti alla stampa ? Diciamo che sta trattando la sua buonuscita ? Anticipando qualche pillola ? Ma si è mai visto un segretario di un Papa appena defunto annunciare libri , verità , segreti , ecc.
Un altra considerazione . Di chi è che ha paura Mòns Georg ? Forse di qualche rivelazione che lo riguarda ?
Don V.G. scrive : “Ma si è mai visto un segretario di un Papa appena defunto annunciare libri , verità , segreti , ecc.”
Sorprendentemente, già il 22 novembre, il segretario ha rilasciato un’intervista in cui si esprimeva come se Benedetto XVI fosse già morto. Le domande del giornalista sono tutte al passato.
Estratto (traduzione automatica dall’inglese) :
“Il 22 novembre, poco più di un mese prima che il Papa Emerito Benedetto morisse il 31 dicembre alle 9:34 ora di Roma all’età di 95 anni, l’Arcivescovo Gänswein è stato intervistato dal Capo Ufficio Vaticano di EWTN Andreas Thonhauser. Segue la trascrizione.
Eccellenza, come stava il Papa Emerito Benedetto verso la fine della sua vita?
Contrariamente a quanto pensava, aveva vissuto fino a un’età matura. Era convinto che, dopo le sue dimissioni, il Buon Dio gli avrebbe concesso solo un altro anno. Nessuno probabilmente fu più sorpreso di lui nel vedere che questo “un anno in più” si rivelò un bel po’ di anni in più.
Verso la fine, era fisicamente molto debole, molto fragile, naturalmente, ma – grazie a Dio – la sua mente era lucida come sempre. Ciò che lo addolorava era vedere la sua voce diventare sempre più flebile. Per tutta la vita era dipeso dall’uso della voce, e questo strumento era andato gradualmente perduto.
Ma la sua mente era sempre lucida; era sereno, composto, e noi – che eravamo sempre intorno a lui, che vivevamo con lui – sentivamo che era in dirittura d’arrivo e che questa dirittura d’arrivo aveva una fine. E lui aveva questa fine ben in vista”.
Come è possibile che questo dialogo abbia avuto luogo il 22 novembre ?
https://www.ncregister.com/interview/benedict-xvi-s-personal-secretary-the-proclamation-of-god-was-the-center-of-benedict-xvi-s-pontificate
Caro Mascarucci , ma lei conosce personalmente Mòns Ganswein?
Credo che si debba esser molto molto prudenti nel valutare ciò che scriverà o dira d’ora in poi Georg Ganswein . Molto coerente non lo è mai stato , trasparente idem . Perché ora dovremmo credere a un disoccupato in cerca di una identità , dopo che ha persino dichiarato che farà sparire tutti i documenti di Benedetto ? Così resta solo lui a possedere la verità ? Il card Caffarra non era molto propenso a dare fiducia a Ganswein. Inoltre tutto ciò che dovesse dire di nuovo verrebbe immediatamente disconosciuto , avviando così una telenovela che i media apprezzeranno molto , e sarà redditizia .
Perché Ganswein non comincia a svelarci i segreti di Vatileaks I ? Tanto per cominciare ?
Contento lei… Qualcuno però spieghi:
Munus e ministerium NON sono lo stessa cosa e in latino (e tedesco) c’è scritto quel che in altre lingue è scomparso.
Bergoglio è entrato in conclave con un “partito” alle spalle (ed è illegittimo, fino ad invalidare l’elezione).
Monsignor angelo custode è stato degradato dopo l’uscita del libro con il card. Sarah. La misericordia del misericordioso era in ferie o non era abbastanza?
Le chiese si svuotano, la pratica religiosa è ai minimi storici, c’è confusione sui sacramenti e la dottrina, ma al funerale del Papa il piccolo resto ha dato un segnale.
Io credo,invece, che ora tutto cominci. La Verità va ristabilita una volta per tutte. Cosa è stato il Vat III,il post Concilio, L’ infiltrazione di massonerie e sette inconciliabili con la Chiesa, la “ nuova teologia” , le dimissioni di BXVI libere ma forzate dalle circostanze ( come lei sostiene), i due Papi “ legittimi” che hanno prodotto un corpo a due teste, una mostruosità ed infine il “ magistero “bergogliano che in 10 anni di “ regno” ha prodotto tanta e tale confusione staccandosi dalla traditio che basterebbe di per se stesso, configurarsi come eretico o non cattolico
I
Concordo sul fatto che il pontificato di Bergoglio abbia portato confusione nella trasmissione della dottrina cristiana.
Il problema risale si al concilio ma credo si chiami ecumenismo.
E l’ecumenismo piu deleterio e’ quello con l’Islam.
Ma la Qatar faundescion e l’Istituto Toniolo sono soci alla clinica di Olbia. Come si puo’ predicare la diversita’ tra cristianesimo e islam se si utilizzano i petroldollari ?