L’Ariete del Modernismo. I Gesuiti e Malachi Martin. Fede e Cultura.

28 Dicembre 2022 Pubblicato da

 

Marco Tosatti

Carissimi StilumCuriali, mi sembra interessante portare alla vostra attenzione questo libro “L’ariete del modernismo”, di Gaetano Masciullo, per i tipi di Fede e Cultura. L’attualità dell’opera è evidente, a fronte di quanto sta accadendo nella Chiesa. Buona lettura e diffusione.

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Ecco la scheda editoriali, e qualche brano dell’introduzione:

L’opera I gesuiti dell’ex sacerdote gesuita Malachi Martin, uscita nel 1987, è un lucido atto d’accusa nei confronti della Compagnia di Gesù e del suo inarrestabile cambiamento avvenuto negli anni Sessanta del secolo scorso.

La causa di questo declino è solo una: il modernismo, cioè il tentativo di conciliare la dottrina cattolica e la filosofia moderna. Questo ha portato i gesuiti a tradire l’impronta dell’Ordine ricevuta dal Santo Fondatore, Ignazio di Loyola, e a prendere per primi una serie di posizioni inconciliabili con il Magistero di sempre: la confusione tra marxismo e cristianesimo, la teologia della liberazione, il movimento sandinista in Nicaragua, l’ermeneutica della discontinuità del Vaticano II, la riforma liturgica. George Tyrrell, Pierre Teilhard de Chardin e Karl Rahner sono i tre grandi teologi gesuiti che hanno maggiormente fatto scuola nella Chiesa contemporanea, disseminandola di errori dottrinali e deviazioni morali.

Ogni tesi filosofica è una madre gravida di conclusioni, di altre tesi che aspettano di essere portate alla luce da qualcuno che ha il coraggio di esprimerle e manifestarle. I logici medie-vali avevano ben impresso in mente un principio: ex vero verum, ex falso quodlibet – da premesse vere scaturiscono solo conclusioni vere, ma da premesse false possono scaturire sia conclusioni false sia conclusioni vere. Ecco allora che le dottrine eterodosse non sono mai totalmente false, ma contengono sempre in se stesse barlumi di verità…

L’analisi di padre Martin, pertanto, sarebbe stata incompleta e inefficace, senza mostrare le vere cause di questa trasformazione. Quest’opera, in effetti, pur analizzando la trasformazione avvenuta all’interno della Compagnia di Gesù, fornisce in realtà le chiavi per comprendere la grave confusione che tutta la Chiesa cattolica sta vivendo, oramai da troppi decenni. I gesuiti sono stati la vera testa d’ariete del modernismo nella Chiesa…

L’analisi storica dell’Autore si ferma al pontificato di papa Giovanni Paolo II, dalla cui morte, avvenuta nel 2005, sono passati già tanti anni. Nel frattempo, due pontificati hanno dovuto confrontarsi con gli stessi problemi che qui Martin mette in luce. Il pontificato di Benedetto XVI (2005-2013) ha significato la prosecuzione della lotta ingaggiata tra Giovanni Paolo II contro il modernismo dei gesuiti, interrotta bruscamente con le dimissioni avvenute nel febbraio 2013 e che hanno suscitato tanto scalpore, per varie ragioni, nel mondo cattolico e nel mondo laico. L’attualità dello studio di Malachi Martin emerge ancora di più quando si considera che il nuovo papa, eletto dopo le dimissioni di Ratzinger, è proprio un gesuita. Il primo papa gesuita della storia della Chiesa cattolica.

Autore

Gaetano Masciullo (1993) è laureato in filosofia a Lugano (Svizzera). Giornalista freelance, collabora con la rivista di scienze storiche e sociali “Storia Libera” e si occupa anche di divulgazione filosofica e teologica. I suoi campi di interesse in ambito filosofico spaziano dalla storia della filosofia medievale all’antropologia aristotelico-tomistica al pensiero politico libertario e austriaco.

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2 commenti

  • silvio esposito ha detto:

    Nelle costituzioni dei gesuiti c’è scritto che un gesuita non può diventare papa. Quindi che ci fa Bergoglio papa? Circolano voci che alcuni papi hanno tentato, senza successo, di sciogliere la compagnia di Gesù (cosa già successa in passato), ma non ci sono riusciti e sono stati attaccati duramente. Capite che potenza hanno questi gesuiti?

  • Acido Prussico ha detto:

    Al gesuita Bergoglio – in arte Papa Francesco – non è gradito il gesuita Malachi Martin. Se non avesse timore di passare per tradizionalista l’avrebbe già messo all’Indice.
    Al gesuita Vergoglio – va a genio solo l’omonimo Martin. Il gesuita James J., l’orticultore di ortaggi: finocchi, cavolini di Bruxelles, pomodori ciliegine, patatine novelle…