Pezzo Grosso. Senso e Conseguenze della Rinuncia di BXVI (Vera o Falsa, Poco Cale).
26 Dicembre 2022
Marco Tosatti
Cari amici e nemici di Stilum Curiae, Buon Natale! (Il cui periodo per la Chiesa dura una settimana…). Alla vigilia ho ricevuto alcuni articoli, che offro oggi alla vostra attenzione, e che ieri per ovvie sante ragioni non ho potuto lavorare…Buona lettura, e di nuovo auguri. Cominciamo con un Pezzo Grosso molto ma molto realistico e significativo, purtroppo…
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Buongiorno dottor Tosatti, come sta? E’ un po’ di tempo che non le scrivo, forse non le ho detto che da 4 anni vivo in Portogallo. Ma non per ragioni fiscali come altri italiani tartassati da un fisco iniquo, no.
Ho deciso di andare a vivere in Portogallo perché la Vergine ha promesso (a suor Lucia a Fatima) che “in Portogallo sarà sempre osservato il dogma della fede” (con una postilla: se non approverà la legge sull’aborto).
Ciò detto, perché le scrivo? Per invitarla a venire in Portogallo? Macché! lei stia li a lottare, oggi c’è bisogno di lottare.
Leggendo Stilum Curiae negli ultimi tempi ho seguito lo scambio di commenti contrastanti e sempre più inutilmente polemici sulla storia della rinuncia di Papa Benedetto XVI.
Ho letto anche un paio di interventi firmati mons. ICS e OM.
Entrambi, più o meno, invitano “i migliori cervelli dell’intelligenza cattolica” ad occuparsi più del papa successore che di quello dimissionario e delle conseguenza della successione piuttosto che della rinuncia. E invitano pertanto ad analizzare le conseguenza pratiche del Magistero del successore di Benedetto XVI.
Son d’accordo, non entro nella discussione però. Per rispetto verso coloro che hanno espresso opinioni in opposizione netta. Mi limito solo a citare 4 articoli apparsi oggi sul quotidiano italiano La Verità (li ho letti perché mi trovo in Italia per le feste Natalizie).
Per chi volesse leggerli, questi quattro articoli sono su due facciate intere a pag. 16 e pag. 17 del quotidiano. Riporto i quattro titoli e faccio un commentino finale. 1° Colpiscono il Natale per togliere di mezzo Dio (di Silvana De Mari). 2° Le luminarie blasfeme di Bologna che celebrano la fine della religione (di Fabrizio Cannone). 3° Prega in silenzio davanti alla clinica per gli aborti: arrestata una donna (di Valerio Benedetti). 4° Chiese e presepi sfregiati in Francia (di Matteo Ghisalberti).
I titoli sono eloquenti, i contenuti terrificanti. Ma temo siamo solo all’inizio.
Forse qualcuno non l’ha capito, ma grazie alla rinuncia (vera o no, valida o no) di Benedetto e la nomina di Francesco(legittima o no) è stato avviato un processo accelerato ed irreversibile che vedrà alcuni passi successivi prossimamente, che potrebbero esser i seguenti (ben anticipati dai quattro articoli citati sopra).
1°Anzitutto verranno intimiditi e spaventati i fedeli affinché non accedano alle funzioni sacre in Chiesa, né a visitare i presepi, né a pregare.
2°- le Chiese verranno trasformate in palestre, dichiarando che le chiese non sono musei e devono essere “vive” (non perché Cristo vive nel tabernacolo, ma perché si giocherà a pallavolo o pallacanestro o si faranno corsi di ballo o si aprirà un fast food)
3° – dopo le luminarie di Bologna che dicono che il Cielo, Paradiso o inferno, non esistono, ma solo la mortadella, lo zampone e i tortellini, si dichiarerà in modo subdolo che finalmente la chiesa ha capito, grazie alla scienza, che quello che si riteneva vero 2000 anni fa (o 1000 anni fa o 300 anni fa ecc.), era vero appunto 2000 anni fa, (o 1000 anni fa o 300 ecc.), perché era necessario crederlo, ma non più oggi.
L’evoluzionismo della creazione (secondo le intuizioni del gesuita Teilhard de Chardin) rende necessaria la revisione evoluzionistica del pensiero, della cultura, della morale, della fede, ecc.
Insomma, verrà spiegato dal pulpito che non possiamo più considerare vero ciò che si considerava vero secoli o millenni fa. Cosicché basta Natale, basta Religione, basta Chiese sacre, basta sacralità della creatura umana.
Perché considerare sacra la creatura, non permette alla scienza di fare il suo bene, come spiegava anche il grande e bravissimo oncologo Veronesi.
Basta sacro dunque. E soprattutto basta Dio (come scrive Silvana De Mari). Ma che non l’avete capito che viviamo in pieno “transumanesimo”?
La rinuncia di Benedetto (vera o non vera, valida o non valida) ha prodotto come conseguenza l’inizio della fine del sacro. Questo è ciò che conta.
Da Fatima in Portogallo, il vostro ex Pezzo Grosso.
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Tag: benedetto, conseguenze, pezzo grosso, rinuncia
Categoria: Generale
Pezzo Grosso, non fa onore al suo nome, se ritiene indifferente la ” Magna Quaestio”!
Per me il ragionamento è semplice.
Se il canone riconosce la distinzione tra munus e ministerium Benedetto XVI è ancora Papa, visto che voleva tenersi il munus. Ed anche se sono contro questa distinzione, la chiesa lo riconosce. E forzando un pò la logica, anche Papa Francesco sarebbe heretico, e antipapa. Perché se quelli che dicono che Benedetto a datto le dimissioni anche se ha usato la parola ministerium, ma vale lo stesso, anche Francesco, in tanto che Papa parla ex-cathedra quando non parla ex-cathedra. E ha detto delle belle.
E non so se qualcuno potrebbe spiegarmi perchè la Chiesa non ha ritenuto necessario di considerare la celebrazione di un Papa come un sacramento visto che è stato Gesù stesso à darcelo.
Ma per ritornare à l’articolo sulle osservazioni che un tale situazione ha provocato mi ricorda in tutto e per tutto il comunismo. Intimiditi e spaventati i fedeli, chiese se non distrutte, trasformate in sala di sport, magazzini o stalle.
E in nome della scienza la religione era un utopia, opium per le masse. Che finalmente la scienza aveva trionfato sulle tenebra dell’oscurantismo religioso. Non è transumanesimo, ma comunismo. Marx, tedesco come il vescovo homonimo, aveva previsto che il communismo, nascerebbe in un mondo “globale”. Che non sarebbe possibile in un paese solo ma un movimento mondiale che avrebbe luogo allo stesso tempo. L’eccezione oggi e che questo movimento è mosso dalle vertici, invece Marx aveva previsto che risulterebbe dalle classe operaie opresse.
L’altra differenza è che prima (durante i due blocchi) si poteva comparire tra due sistemi diversi, ma adesso non si potrà più visto che tutto il mondo sarà “uguale”. Ciò farà che l’obbedienza dei popoli sarà più alta, finché il giorno verrà che quelli che sono alle vertici non avranno più bisogno del popolo.
Fino ad ora, la Chiesa era il sale del mondo. Ma adesso, senza il sale, che fine farà il mondo ?
Forse è opportuno ricordare che la Chiesa Cattolica è indistruttibile. Non sappiamo che i peggiori nemici della Chiesa sono SEMPRE stati all’interno della Chiesa stessa? Un aneddoto storico: quando le truppe francesi sono entrate a Roma per fare prigioniero Pio VII, il segretario di Stato Cardinale Consalvi, rivolgendosi con aria beffarda a uno dei generali napoleonici ebbe questa uscita: ” E voi vorreste distruggere la Chiesa? Ma se non ci siamo riusciti neppure noi…” Non sono certamente gli uomini a guidarla, non dimentichiamolo mai.
Scusate il fuori argomento, volevo chiedere al gentile Marco Tosatti se non aggiorna più il nuovo blog
Da ieri il nuovo blog è down. Non riesco a entrare, non appare. Spero che si risolva in fretta il problema. Meno male che c’è ancora il vecchio…che fatica!
Potrebbe essere il file index.php corrotto a seguito di attacco hacker, come successo a me tempo fa. Provi a sostituire il file con uno integro
Grazie mille, ha ripreso a funzionare. Misteri…
Io trovo insopportabile che BXVI si sia ritirato giocando col latinorum. Sei stato eletto, rimani al tuo posto fino alla morte. Concordo quindi con PG, le dimissioni di BXVI han fatto del soglio di Pietro un impiego da cui ci si può dimettere, senza alcuna considerazione della sua sacralità. Tocca allo Spirito Santo porre rimedio.
Concordo pienamente
In ogni caso, non ha alcun senso la soluzione del papa emerito. I cardinali, infatti, eleggono il papa, non il vescovo di Roma. Che poi di fatto le due cose coincidano è un altro discorso. Perciò, il papa che rinuncia non può essere considerato alla stregua di qualunque altro vescovo: egli torna allo status quo ante. Il resto sono elucubrazioni ratzingeriane, senza fondamento né teologico né storico.
Ho apprezzato e apprezzo il card. Ratzinger e papa Benedetto XVI, ma il fatto che, in realtà, non sia così tradizionale come si vorrebbe far credere- secondo quanti hanno sottolineato mons. Livi e da Redaelli – è vero.
Don Ettore carissimo, apprezzo e leggo sempre ogni suo intervento chiarificatore ma esprimo ora un pensiero un poco diverso dal suo, senza voler entrare nel merito di certe dibattutissime questioni:
trovo che quando non si comprende appieno si tenda a giudicare con troppa fretta, come volendo dare per risolta nel modo più semplice e comodo per la nostra logica, ogni questione che esuli dall’ordinario.
Insomma, facciamo i sarti. E confezioniamo abiti secondo il nostro metro. Il metro, però, che abbiamo a disposizione…
Certamente la rinuncia del Santo Padre Benedetto XVI ha scosso la maggior parte di noi (ricordo persino il fulmine sulla cupola di san Pietro e anche la pioggia di meteoriti sugli Urali!), suscitando in alcuni speranzosi rabbia e amarezza, in altri delusione, in altri ancora sincero dolore, preoccupazione e riflessione.
Ma in quanti hanno gioito! In quanti hanno velocemente giudicato! Troppi! Sempre troppi!
Ricordo il card. Meisner…all’annuncio piangeva, ma era forse l’unico…
Io credo che giudicare un Vicario di Cristo – e il suo agire – spetti solo a Cristo. Io credo che come una creatura mai dovrebbe – perchè mai può, tra l’altro – giudicare Dio, così mai dovremmo fare verso un Santo Padre – il Vicario di Cristo!!! – che ha dato TUTTA la sua vita a servire Dio e il prossimo.
Così scrive l’apostolo Paolo nella sua prima lettera ai Corinzi: “L’uomo naturale non comprende le cose dello Spirito di Dio. Esse sono follia per lui e non è capace di intenderle, perché se ne può giudicare solo per mezzo dello Spirito. L’uomo spirituale invece giudica ogni cosa, senza poter essere giudicato da nessuno.” (2.14,15).
Mentre con l’aggravarsi delle condizioni di Benedetto – che proprio stamattina alle 9.34 è tornato alla Casa del Padre! – si sono susseguiti giudizi, commenti, pettegolezzi su di lui e sul suo pontificato, a me risuonano nel cuore queste parole di san Paolo.
Anche il voler apporre l’etichetta di tradizionalista o modernista, su Ratzinger o chicchessia, trovo sia oltremodo semplicistico e ingannevole: non tutte le cose sono bianche o nere! Non tutto e non tutti seguono schemi e aspettative! Chi fa la volontà di Dio, quanto spesso è incompreso! E lasciato solo…
La mia evidentemente non è una apologia di Benedetto XVI – che comunque amo profondamente, che moltissimo mi ha insegnato e che ha tutta la mia filiale devozione – ma un invito fraterno alla prudenza, a considerare che di un iceberg vediamo solo la punta, che un diamante ha tantissime facce e sfumature, che la verità intera non è subito, e non è mai per tutti!
Carissimo don Ettore, ora la saluto augurandole un 2023 ricco di ogni grazia e fecondo di doni celesti per il suo prezioso ministero! E le dico grazie, arricchendomi non poco anche attraverso i suoi commenti.
Oggi il Te Deum in Chiesa credo e spero sarà particolarmente sentito…
Una nota marginale ma non fuori argomento, come potrebbe sembrare:
la televisione ci racconta esattamente ciò che vuole farci credere. Lo abbiamo visto col çovid, coi vaççini, con la guerra Russia-Ucraina e in mille altri modi…Anche con papa BXVI. Prima i crucifige – fino a ieri! -, poi gli osanna di circostanza e poi chissà, nella solita altalena!
Il mondo è per il mondo! Ma noi non siamo parte del mondo! Siamo al mondo ma non del mondo! E io credo che il 2023 senza Benedetto XVI ci metterà a dura prova.
Un baluardo, una roccaforte, un Papa EREMITA ci ha lasciati…
Ce ne accorgeremo, temo. E spero servirà a esaminarci.
Perchè? Se Papa Benedetto non avesse rinunciato (al Ministerium) Lei è prprio sicuro che ciò che sta succedendo non sarebbe lo stesso successo e magari peggio?
perfetto
La trasformazione indicata da Giovanna degli edifici da templi di Dio a templi di Satana è una conseguenza semplice ed immediata della eresia dell’ecumenismo che impedisce di distinguere Dio da satanasso.
La conoscenza delle dottrine diverse dalla dottrina cristiana non esiste proprio. Il nostro piccolo culto del vitello d’oro ci otteneva la mente.
Dobbiamo essere chiari, mio illustrissimo Pezzo grosso. Non dobbiamo confondere l’ateismo con il culto all’avversario di Dio che è anche lui puro spirito e persona. Nel corso dei secoli si è introdotto tra gli uomini con vari nomi e con varie denominazioni. Purtroppo oggi è diventato difficile dire che quel nome indica proprio lui, l’avversario multiforme che rinnova la sua persecuzione nei confronti dell’uomo di secolo in secolo.
Come vede devo scrivere con prudenza ma la trasformazione degli edifici dal culto di Dio a quello del suo avversario sta avvenendo ovunque nella nostra Europa.
Di oggi è la notizia che il governo del Kosovo ha deciso di impedire al Patriarca di Serbia di raggiungere il Monastero di Pec per celebrare il 7 di Gennaio il Santo Natale secondo il calendario giuliano. E il monastero di Pec è la culla della chiesa serba ortodossa.
Cara Giovanna,
Deve essere veramente prudente quando scrive. Perché quella cula dell’ortoddossia serba à Pec non è di un popolo slavo che è apparso “sui generis” su quelle terre. La storia di quel paese non comincia 10 secoli fa. E lei fa bene di parlare di “trasformazione di edifici” perché molti edifici in Kosovo, prima di essere chiese ortodosse, o più tardi delle moschee, erano delle chiese cattoliche.
I miti, anche se talvolte creano dei popoli, restano sempre miti.
Proprio per questo è opportuno approfondire se la rinuncia di BXVI sia valida
Munus o non Munus, Ministerium o non Ministerium, Papa ancora in carica, o papa Emerito, Papa Benedetto XVI ha ancora la cosidetta INFALLIBILITA’ NELLA FEDE?
Questa INFALLIBILITA’ NELLA FEDE dipende dal Munus o da altro che va Spiritualmente oltre al Munus?
Il Munus è “indelebile” ed incancellabile?
I Papi antecedenti ormai deceduti, hanno nella loro anima ancora l’Infallibilità della Fede? Se Sì per il Munus decadduto al momento della morte, o per altro concetto spiritualmente subordinato?
La Chiesa è universale (cattolica) non perché va e sta ovunque (caso mai questo è una conseguenza).
Così la Chiesa manifesta la carità nel dare aiuto materiale in mille modi, ma non è questo a dirla cristiana.
Santo Stefano protomartire e ogni martire arriva a dare la vita per testimoniare ben Altro.
Non bisognerebbe mai confondere ciò che è esteriore e appare, il secondario, con ciò che è essenziale.
La Chiesa è cattolica (universale) vivendo la carità (la Grazia) perché comunione con Altro da ciò che è e fa.
In questo essere, in questo stare, c’è molto di più dell’andare e del fare. E non è senza conseguenze: prevede la croce, non l’applauso e il successo mondani! Gesù l’ha detto in molti modi:
“Se il mondo vi odia, sappiate che prima di voi ha odiato me. Se foste del mondo, il mondo amerebbe ciò che è suo; poiché invece non siete del mondo, ma vi ho scelti io dal mondo, per questo il mondo vi odia”.
“Guardatevi dagli uomini, perché vi consegneranno ai loro tribunali e vi flagelleranno nelle loro sinagoghe; e sarete condotti davanti ai governatori e ai re per causa mia, per dare testimonianza a loro e ai pagani. E quando vi consegneranno nelle loro mani, non preoccupatevi di come o di che cosa dovrete dire, perché vi sarà suggerito in quel momento ciò che dovrete dire: non siete infatti voi a parlare, ma è lo Spirito del Padre vostro che parla in voi”.
“Il fratello darà a morte il fratello e il padre il figlio, e i figli insorgeranno contro i genitori e li faranno morire. E sarete odiati da tutti a causa del mio nome; ma chi persevererà sino alla fine sarà salvato”.
Una serie di avvertimenti che non indulgono ai tarallucci e vino. Perché la prospettiva non lesina gli scenari più inquietanti. Alla fine dei tempi il mistero dell’apostasia si compirà rivelato e la Chiesa si ridurrà ad un piccolo gregge. Ancora Gesù: “Quando verrà il Figlio dell’Uomo, troverà la Fede sulla terra?”. Questa domanda ci riguarda.
Risposta davvero consolante: sì! Forse monocellulare, ma vera. Lì sarà la Chiesa intera, universale, cattolica. Dove l’integro/intero consiste nella pienezza, cioè nella comunione che permane in chi avrà perseverato. In un mondo ateo, anticristiano, sempre di più, la storia è saldamente nelle mani di Dio. Dio c’è anche se sembra interessare sempre meno, anche là dove non te lo aspetteresti. Perché non basta dire “Signore, Signore…” per dirsi in comunione. Non bastano gesti, un fare tanto per, un usare Dio per … “altro”. Purtroppo è sotto i nostri occhi un diffuso tendere a questo.
Non basta una “religione civile” che mette al centro il mondo credendo di interpretare il vangelo, ma avendolo tradito. Perché la vera comunione con il Signore non è apparente, ma ontologica, sostanziale, fino a pensare in Cristo, con Cristo e per Cristo, protesi verso il Regno che non è di questo mondo e non alla conquista di un posto al sole in questo mondo. Dove c’è Cristo c’è la Chiesa: ma una chiesa che non sa più adorare Cristo Presente, inutilmente si adopera per lanciare messaggi di solidarietà, pace e misericordia…
Dove i dogmi sono andati persi e la dottrina è evaporata è solo apparenza tutto il restante sembrar chiesa (con la c minuscola). Dove non c’è cura per l’anima, ma solo per i corpi… solo interesse per questa vita, l’Eterno è evanescente. Dove non si desidera la perfezione della pienezza interiore, non è possibile essere perfetti nell’unità.
La meraviglia, il mistero, il paradosso cristiano è che tutto questo si traduce in amore e non in separazione. Ma il rischio, la tentazione, la seduzione diabolica è di lasciarsi ingannare diventando mondo per dialogarci.
Se si perde la purezza non si vede più Dio e solo i puri di cuore sono i beati che vedranno Dio. Qualunque concessione al peccato, con la falsa scusa della misericordia, mina alle fondamenta la liberazione dal Male. Nel mondo il bene vero (del vangelo) è sempre un po’ fuori luogo. Il mondo opprime il giusto: se non lo fa è perché il “giusto” ha cessato di essere tutto orientato a Dio, preferendo orientarsi ai poteri terreni, adeguandovisi per quieto vivere (sta succedendo).
L’uno della simbologia massonica non ha nulla a che vedere con l’Uno e Trino del segno della croce.
Ovunque sia più importante l’esteriore, l’abbraccio ecclesiale, universale, diventa una forma di visibilità, un’ideologia, ma cessa di essere capace di abbracciare la Verità e quindi la comunione nell’Unico Corpo di Cristo che dovrebbe essere lì, al centro, mentre è l’escluso principe di tanto parlar d’accoglienza.
La Chiesa è di quelli che credono, sperano e vivono la grazia di una carità che poi manifesta un fare, ma ben consapevole dell’inutilità di quel servizio; purtroppo spesso si viene detti inutili se non si “fa qualcosa”, confondendolo con la fede.
Ogni potere ecclesiale, la gerarchia stessa, non è altro che servire l’unità in Cristo. E se la gerarchia tradisce questa centralità e questa comunione, il Signore ha detto che essa non cessa di esistere in chi vi persevera: le porte degli inferi non prevarranno mai. Ma non si creda che il risultato finale sarà raggiunto secondo gli schemi esteriori che paiono essere gli unici spendibili agli occhi del mondo… cioè l’apparenza.
Allora il dovere di ubbidire può cessare, se chi comanda porta lontano dall’essenza, inseguendo l’apparenza.
E’ un mistero. Un mistero grande d’amore, quello tra il Cristo sposo e la sua sposa, l’universale pusillus grex.
In quel tempo, Gesù disse ai suoi apostoli:
«Guardatevi dagli uomini, perché vi consegneranno ai tribunali e vi flagelleranno nelle loro sinagoghe; e sarete condotti davanti a governatori e re per causa mia, per dare testimonianza a loro e ai pagani.
Ma, quando vi consegneranno, non preoccupatevi di come o di che cosa direte, perché vi sarà dato in quell’ora ciò che dovrete dire: infatti non siete voi a parlare, ma è lo Spirito del Padre vostro che parla in voi.
Il fratello farà morire il fratello e il padre il figlio, e i figli si alzeranno ad accusare i genitori e li uccideranno. Sarete odiati da tutti a causa del mio nome. Ma chi avrà perseverato fino alla fine sarà salvato».