Natale. Il Bene è Oppressivo per il Mondo, e il Mondo Oppressivo per il Bene.

26 Dicembre 2022 Pubblicato da

Marco Tosatti

Carissimi StilumCuriali, ecco a voi l’augurio – e la riflessione – di Ruggero e Nicoletta. Buona lettura.

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Questo augurio sarà breve.

 

Nell’INCARNAZIONE del Verbo che si fa bambino la natura umana è ricreata ad immagine di Dio, come lo fu prima del peccato originale.

Dio si fa uomo nel grembo di Maria, la vergine madre, preservata dal peccato originale per essere degna di questa unicissima maternità.

Il peccato NON è affatto proprio dell’umana natura, ma ne è un prodotto, che lo corrompe e lo infesta come un parassita.

Nell’INCARNAZIONE Dio viene ad abitare la VITA umana come l’ha voluta Dio.

Abitando la carne Dio si “abbassa”, ma non costringe affatto: non tutti lo riconobbero in quella condizione di uomo tra gli uomini.

L’Amore non impone mai nulla, nemmeno la guarigione ha il diritto alla costrizione (e avrebbe potuto farlo).

Non c’è il Trattamento Sanitario Obbligatorio e nemmeno il green pass per “obbligare a capire”.

La volontà di Dio non abolisce la libertà della creatura amata.

 

Allora il Cristo, nella pienezza degli anni, all’INCARNAZIONE -voluta da Dio fin dall’origine- aggiunge un ulteriore abbassamento.

Lo fa perchè la volontà umana, sedotta dalla ribellione di alcuni angeli, ha scelto la corruzione.

Allora il Verbo incarnato -volontariamente- si fa AGNELLO SENZA MACCHIA IMMOLATO per redimere la volontà.

Nella REDENZIONE, il Verbo incarnato venuto ad abitare la VITA umana, ne assume anche la MORTE.

Lo fa con la volontà, perchè per natura ne sarebbe stato esente. Ma è la volontà di peccato ad aver corrotto la natura.

In questo anche l’Immacolata madre accompagna il figlio, da corredentrice. Assume peccati non suoi, per PURO AMORE.

 

Ecco qui il mistero del Natale. Un abbassamento, per abbassarsi ancora di più e sollevare noi fino a Dio!

E’ SALVATO CIO’ CHE E’ UNITO A DIO (San Gregorio di Nazianzo)

Ecco: che sia un Natale che unisce all’Incarnazione, per lasciarsi vivere fino a morire d’amore.

In questo mondo platealmente rivolto contro la RIVELAZIONE INCARNATA ogni purezza è per se stessa motivo di sofferenza.

Anche SAN GIUSEPPE, l’uomo giusto, soffre e si addolora per l’ingiustizia che subisce fin dal principio. Inevitabilmente è così.

Per fortuna è così: il bene è oppressivo per il mondo e questo mondo è oppressivo per il bene. Gesù sopporta e perdona.

Giova ripeterlo:  E’ SALVATO CIO’ CHE E’ UNITO A DIO (San Gregorio di Nazianzo). Solo quello. E non può essere che così: bisogna volerlo.

Il punto culminante della vita del Bambino è la sua morte in croce. In quel segno: nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo.

Questo mistero supera le nostre capacità intellettive: è luce, silenzio, dolcezza, profumo, calore… Dio ha voluto così. Va contemplato!

 

Buon Natale!

 

Ruggero e NIcoletta

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