Papa Francesco e il Pianto delle Mamme. Vincenzo Fedele.

24 Dicembre 2022 Pubblicato da

 

Marco Tosatti

Cari amici e nemici di Stilum curiae, Vincenzo Fedele offre alla vostra attenzione queste riflessioni su una recente udienza del Pontefice regnante, legata al conflitto israelo-palestinese. Buona lettura.

§§§

Francesco e il pianto delle mamme

Le agenzie di stampa, riprese anche dai telegiornaloni ufficiali con tanto di immagini di corredo informano che oggi, 21 dicembre, Papa Francesco ha ricevuto le famiglie di quattro ragazzi israeliani, vittime di Hamas, accompagnate dall’Ambasciatore di Israele presso la Santa Sede.

Il Pontefice ha espresso la sua vicinanza alle famiglie e assicurato il suo aiuto, anche rivolgendosi ai leader del mondo islamico, non prima di aver commentato “È così difficile consolare il pianto di una mamma”.

Le note d’agenzia, e le notizie TV, derivano da un comunicato stampa della stessa Ambasciata d’Israele presso la Santa Sede.

Non so cosa ci sia dietro questa notizia che, al solito, mira al cuore ed ai sentimenti, per lasciare in secondo piano qualcosa che è bene non porre sotto i riflettori.

Dei quattro ragazzi vittime di Hamas, per quanto se ne sa, due sono militari uccisi, e i loro corpi non sono stati restituiti, degli altri due non si hanno notizie certe.

I due militari morti sarebbero:

Oron Shaul, nato il 5 gennaio 1994, era un soldato della Brigata Galani, ucciso il 20 luglio 2014 durante la battaglia di Shuja’iyya che ha avuto luogo nell’ambito dell’operazione Protective Edge a Gaza;

Hadar Goldin, nato il 18 febbraio 1991, era un soldato della Brigata Givati, ucciso il 1° agosto 2014, durante la stessa Operazione a Gaza

Riguardo agli ostaggi, si tratta di due civili: Avera Mengistu, di origine etiope, è immigrato in Israele quando aveva 5 anni. Il ragazzo è affetto da problemi mentali ed è scomparso nel settembre del 2014, dopo aver attraversato la barriera che separa Israele dal nord della Striscia di Gaza. Hisham Al Sayed è invece di origine beduina e avrebbe attraversato il confine con Gaza nel 2015. Anch’egli soffrirebbe di problemi di salute mentale. Un video del 28 giugno del 2022 lo mostra con una maschera di ossigeno, in condizioni mentali e mediche chiaramente precarie.

Dei 4 ragazzi si erano perse le tracce nella striscia di Gaza e si è venuti a conoscenza che sarebbero ostaggio di Hamas quando, nel 2016, le Brigate di Ezzedin al Kassam, braccio armato di Hamas, hanno diffuso le foto dei 4 israeliani, tre dei quali in uniforme, sulla TV Al-Quds del movimento islamista sostenendo di tenere in ostaggio due israeliani e di avere i corpi dei due soldati. All’epoca si era pensato ad una forma di pressione sul governo Netanyahu e sull’opinione pubblica israeliana, per instaurare una trattativa ed ottenere qualcosa in cambio, come accade di norma in questi casi.

Il comunicato dell’Ambasciata, che pubblicizza l’incontro con Papa Francesco continua affermando che “Hamas, in violazione del diritto internazionale, continua a negare le proprie responsabilità, impedendo l’accesso ai rappresentanti della Croce Rossa e privando le famiglie di qualsiasi informazione e contatto con i loro cari”.

Fin qui la notizia. Quello che è difficile comprendere è cosa ci sia dietro.

Da sempre le trattative tra Israele e Hamas si sono svolte in via riservata. In uno degli scambi tra Israele e Hamas, nel 2011, si accordarono per uno scambio di prigionieri liberando un migliaio di prigionieri palestinesi in cambio del soldato Gilad Shalit, che era da cinque anni in ostaggio a Gaza.

Adesso Israele deve far leva sui sentimenti per avere la restituzione di due militari uccisi e per due ragazzi, con problemi mentali, che hanno sconfinato e sono stati catturati?

Israele non si è mai fatto problemi a reagire in modo estremamente duro, nel silenzio di tutto l’occidente, per ogni attacco proveniente da Gaza, anche senza morti o feriti, distruggendo a cannonate, per rappresaglia, interi palazzi e quartieri di Gaza oppure inviando la propria aeronautica con missili intelligenti per distruttive operazioni “chirurgiche” o, più semplicemente, chiudendo gli occhi sull’operato dei propri soldati che in decine, o centinaia, di occasioni hanno reagito con le armi a ragazzi che lanciavano pietre ed uccidendo non solo uomini, ma anche donne e bambini senza dover fornire spiegazione alcuna per operazioni che, in tutte le altre parti del mondo, sarebbero classificate come omicidio.

Inutile dire che tutta la gestione della striscia di Gaza, con le limitazioni ai movimenti di persone ed all’entrata di cibo e medicine, alla segregazione imposta dal muro ed al sigillamento delle coste, si potrebbe classificare come una forma di punizione collettiva, rigettata dalle leggi internazionali.

Ma in Israele tutto tace.

Papa Francesco dà voce al pianto delle mamme, in se condivisibilissimo, senza però spendere una sola parola sul calvario di una intera popolazione. Le mamme palestinesi non hanno voce alcuna e, forse, sarebbe opportuno che Francesco gli prestasse la sua, visto quanto si batte per gli ultimi e per gli emarginati.

Non si sa cosa ci sia dietro questa strana operazione mediatica. Non vorremmo che si stiano pianificando degli ulteriori raid, tanto per ricordare che Netanyahu sta tornando al governo, ed occorre toccare preventivamente il cuore occidentale scegliendo la Santa Sede come palcoscenico mondiale d’eccezione.

Forse è per bilanciare le scomode domande che tutto il mondo continua a porsi sull’assassinio della giornalista cattolica americano-palestinese, Shireen Abu Akleh, che, ormai è assodato, è stata colpita deliberatamente dai soldati israeliani mentre stava camminando da sola, senza folla o tafferugli intorno, in pieno giorno e con il giubbotto che portava impressa in bella vista la scritta PRESS, e i cui famigliari hanno brevemente incontrato il Papa al termine di un’udienza generale.

Non si sa, appunto!

I retroscena israeliani qualche volta si vengono a sapere, ma sempre dopo.

I misteri della diplomazia vaticana che si presta a simili, problematiche, coperture mediatiche, invece, sono ancora più impenetrabili dei pensieri che, come dice il detto antico, navigano nella mente dei gesuiti da cui proviene anche l’attuale Pontefice che siede sul trono di Pietro.

 

(Fotografia: Papa Francesco incontra i familiari di Shireen Abu Akleh al termine dell’udienza generale del 26 ottobre 2022 in piazza San Pietro. (foto Vatican Media)

§§§

Aiutate Stilum Curiae

IBAN

IT79N0200805319000400690898

BIC/SWIFT

UNCRITM1E35

§§§

Condividi i miei articoli:

Libri Marco Tosatti

Tag: , , ,

Categoria:

5 commenti

  • simona ha detto:

    Mi stupisco di lei Tosatti: scrivere come scrivono tutti gli anti- sionisti del mondo che Gaza è una prigione a cielo aperto e che i poveri Gazawi lanciano solo pietre ( mai provato a prenderle in testa o in corpo???)… Gli Israeliani garantiscono la sopravvivenza di Gaza attraverso le forniture di elettricità, viveri, medicine, mentre i capi di Hamas che governano indisturbati, senza elezioni da lustri( dittatura?) usano gli enormi fondi elargiti da da UE, Qatar e similia per scavare tunnel per far entrare i terroristi in Israele , per acquistare armi sempre più sofisticate e per farsi costruire villone degne di Beverly Hills. Il muro da lei deprecato ha contribuito a salvare migliaia di vite: lei forse non si ricorda, io si perché ero in Israele nell’agosto del 97 quando questi bravi ragazzi che prima tiravano solo pietre, passarono di grado facendo esplodere una bomba nell’affollato mercato di Mahane Jeuda a gerusalemme: decine di morti spappolati, a pochi km da dove abitavo io. Prima della costruzione del muro, grazie al confine permeabile, entravano terroristi e armi come se piovesse, tanto che le bombe sugli autobus e nei centri commerciali erano all’ordine del giorno; centinaia di morti all’anno e migliaia tra feriti e traumatizzati.
    Gli arabi hanno avuto moltissime occasioni per accettare piani di pace favorevoli, ma per una scusa o per l’altra ( Gerusalemme in primis: se è così importante perché non ve ne è traccia nel Corano?) hanno preferito continuare a far vivere la popolazione sotto ll tacco dell’integralismo e della povertà e continuare a gestire cospicui fondi senza render conto a nessuno. Mi spiace che proprio lei abbia scritto un articolo superficiale, se non mediocre. Con stima ( un po’ scalfita).

    • Marco Tosatti ha detto:

      Cara Simona, come ha potuto vedere se ha letto l’articolo, l’articolo è stato scritto da Vincenzo Fedele. Stilum Curiae ospita articoli di collaboratori, che espongono le proprie idee. Si chiama libertà di espressione. Poi, si possono condividere, in tutto, in parte o in nulla. E anche quella si chiama libertà di espressione.

      • Simona ha detto:

        Scusi, ho ignorato la firma dell’autore.
        Stima intatta ( per quel che vale). Buon S. Stefano

  • Miguel Silva Torres ha detto:

    madre de Dios , ajuda nos …

  • emma ha detto:

    Papa Francesco dovrebbe occuparsi del non pianto della mamme che hanno abortito ,