Fulton Sheen. Misterioso Rinvio della Beatificazione, e Non Trasparenza Vaticana.
17 Dicembre 2022
Marco Tosatti
Carissimi StilumCuriali, offriamo alla vostra attenzione questo articolo apparso su Catholic World Report, nella traduzione di Vincenzo Fedele, che ringraziamo di cuore per la segnalazione, e il lavoro. Buona lettura.
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La trasparenza e il mistero del rinvio della beatificazione del Ven. Fulton Sheen
La sfortunata assenza di trasparenza da parte dei vertici della Chiesa su questa situazione lascia i laici in una situazione imbarazzante, se non scandalosa.
14 dicembre 2022 Michael R. Heinlein
In una recente intervista ad America Media, Papa Francesco – in risposta a una domanda sulla trasparenza e gli abusi sessuali del clero – ha rimarcato: “Se c’è meno trasparenza, è un errore”.
Questa è una lezione che la Chiesa ha imparato fin troppo dolorosamente, soprattutto dallo scoppio della crisi degli abusi sessuali del clero nel 2002 e dalla ripresa nel 2018. E la necessità di trasparenza emerge anche in una varietà di altre aree.
Una di particolare importanza è la causa di beatificazione del Venerabile Fulton J. Sheen, una beatificazione che doveva tenersi tre anni fa, il 21 dicembre 2019, e che tuttora non è avvenuta.
E, con la copertura di confusione e intrighi, non c’è stato alcuno sforzo per chiarire esattamente quale sia la causa che ha comportato lo straordinario e sorprendente “rinvio” della beatificazione. In effetti, meno trasparenza è un errore.
Nonostante una raffica di tentativi da parte di vari leader ecclesiastici e di osservatori della Chiesa di spiegare il rinvio in quel momento, adesso, tre anni dopo, sono necessarie più risposte di prima.
A parte le voci e le teorie del complotto di fine 2019 – che nascono naturalmente, quando c’è un vuoto informativo – l’unica spiegazione concreta, offerta allora da un’autorità ecclesiastica, è arrivata con un comunicato della Diocesi di Rochester, New York, che ha accolto una richiesta, sulla parte di loro competenza, per un ulteriore esame dei precedenti di Sheen sulla gestione delle denunce di abusi contro alcuni sacerdoti durante il suo breve mandato come vescovo diocesano a Rochester.
Questa richiesta sembrava correlata a preoccupazioni relative a un rapporto statale, atteso dal procuratore generale di New York, relativo agli abusi sessuali del clero.
Ecco, il punto è proprio questo. Il miracolo attribuito all’intercessione di Sheen non giustificherebbe la sua beatificazione e non la richiederebbe indipendentemente da qualsiasi comportamento che potrebbe o meno essere scoperto da Rochester o da qualsiasi altro luogo? È stato dimostrato che Sheen ha vissuto una vita di virtù eroiche, come attestato dalla designazione di Sheen come “venerabile” da parte di Papa Benedetto XVI nel 2012. E sappiamo che un miracolo attribuito alla sua intercessione è stato dimostrato ed è stato approvato da Papa Francesco nel 2019.
Quando un miracolo viene approvato, ma una causa viene effettivamente congelata in questo modo, ne derivano conseguenze che iniziano a mettere in discussione anche l’intero processo di beatificazione. Non dovrebbero essere fornite, almeno, alcune risposte per evitare questo?
Proprio per queste conseguenze, il ritardo della beatificazione di Sheen è motivo di preoccupazione per tutta la Chiesa e non solo per i devoti di Sheen. Dobbiamo sentire le motivazioni del perché il precedente stabilito da questa decisione sia un bene per i fedeli, un bene per l’integrità del processo di canonizzazione ed un bene per la Chiesa.
Alcuni potrebbero indicare proprio il rinvio della beatificazione come prova che il processo di canonizzazione mantiene la sua integrità. Va tutto bene. Ma se è così, allora perché le decisioni vengono prese in modo così segreto? Perché i fedeli – a cui è stato detto che Sheen era un uomo degno della nostra venerazione per la sua vita di santità e virtù – sono lasciati all’oscuro per quanto riguarda lo stato attuale della sua causa?
E cosa significa questo per l’intero processo di beatificazione e canonizzazione in generale? Se il papa ha detto che Dio ha agito per intercessione di Sheen, come possiamo arrestare e mantenere ferma l’azione di Dio come è accaduto con il rinvio della sua beatificazione?
Intanto continuano a girare voci, ma non è arrivata alcuna risposta dalla Santa Sede o da altre fonti. E i vescovi restano muti sull’argomento. E, a quanto pare, dovrebbero tacere anche i laici.
Mentre stiamo entrando nel quarto anno di attesa di risposte, e lo stato della causa di Sheen rimane poco chiaro, la sfortunata assenza di trasparenza su tutta la situazione, da parte della leadership ecclesiastica, lascia i laici in una situazione imbarazzante, se non addirittura scandalosa. I laici sono rimasti soli, ancora una volta, a chiedere risposte a domande che contano, il che, in tutta onestà, è il solo beneficio per l’integrità e la credibilità della Chiesa stessa.
Era lo stesso Sheen – ironia della sorte? – che profeticamente disse anni fa: “Chi salverà la nostra Chiesa? Non i nostri vescovi, non i nostri sacerdoti e religiosi. Dipende da voi, gente. Avete le menti, gli occhi, le orecchie per salvare la Chiesa”.
Forse chiedere l’elemosina della trasparenza, richiamata da Papa Francesco il mese scorso, è un buon punto di partenza? Preghiamo e speriamo che possa essere presa ad esempio e portare una certa risoluzione a questo deplorevole episodio e alle domande che turbinano sull’intera faccenda che gira attorno alla creazione dei santi.
Traduzione di Vincenzo Fedele
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Tag: beatificazione, catholic world report, fedele, sheen
Categoria: Generale