Osservatore Marziano, Bergoglio Fine Evangelizzatore e la Cina.
9 Dicembre 2022
Marco Tosatti
Cari amici e nemici di Stilum Curiae, l’Osservatore Marziano, sempre attento alle vicende – anche giornalistiche …- di casa nostra si è imbattuto in un articolo che cerca di convincerci che papa Bergoglio è un fine evangelizzatore, in particolare per quello che riguarda l’Asia, e più in particolare ancora nel caso della Cina comunista. Mah! E tratta l’argomento e l’argomentatore da par suo. Buona lettura.
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C’è su Marte un detto che dice che: <ciò che è apprezzato dagli sciacalli (senza offesa…) normalmente preoccupa le lepri e i conigli > … Questo detto può esser reinterpretato spiegando che ciò che è apprezzato da un laicista dovrebbe preoccupare il cattolico. E questo concetto è ben rappresentato dall’articolo qui sotto, scritto da un notissimo e autorevolissimo giornalista de La Stampa…noto giornale filocattolico.
Il cosiddetto autore, come potete leggere nell’articolo allegato, pretende di spiegare al lettore che Papa Bergoglio sta evangelizzando e convertendo il mondo intero con i suoi tweet, comunicando sentimenti profondi a tutti in tutte le regioni del mondo, in Cina, Africa, India.
Per la Cina soprattutto (l’autore dell’articolo dovrebbe essere il corrispondente dalla Cina per il quotidiano La Stampa) Papa Bergoglio viene dall’autore rappresentato come un nuovo gesuita evangelizzatore, quale il servo di Dio padre Matteo Ricci, che all’inizio del 1600 fu missionario in Cina.
Dice il nostro grande sinologo che in Cina, prima di Bergoglio, i cattolici erano una “curiosità intellettuale”… Oggi invece che sono? Son cattolici secondo il regime comunista per caso?
La stessa esaltazione del Bergoglio evangelizzatore, sempre il nostro intellettuale autore dell’articolo, la fa per come sta risvegliando il cattolicesimo in India, in Africa, ecc. Ma non solo. Lo esalta per come sta dialogando con i Protestanti e con gli Anglicani.
Va bene, ciò è quanto è apprezzato dagli “sciacalli” atei, ma temuto dalle povere “lepri e conigli” cattolici, che al contrario stanno assistendo, preoccupati, alla rivoluzione bergogliana della dottrina.
Ma l’autore dell’articolo manifestamente frequenta altri “ambienti”, quelli che gli hanno chiesto di affermare che Bergoglio sta invece distruggendo finalmente il vero male che è nella chiesa: “L’eccesso di Tradizione” (sic).
Ma non basta, il nostro autore afferma anche che con Bergoglio è “finita la militanza atea”. Per forza, avendo un papa ateo che bisogno c’è di militare contro?
Gli “sciacalli”, secondo il detto marziano, hanno vinto e si son già mangiati le lepri e conigli che han trovato nel recinto vaticano.
Che avrebbero potuto desiderare di meglio di un papa che propone di riconoscere la divinità di Pachamama? O di un papa che dichiara Lutero medico della cristianità e lo mette in chiesa? Bergoglio, noi qui su Marte, lo consideriamo il papa che ha convertito il cattolicesimo alla conversione voluta dal mondo.
Non è un “pasticcione” come dice l’autore, è un gran furbacchione ….
Ma le ultime righe dell’articolo citato (leggetele) spiegano il contenuto fatto di leccacalzinaggine persino esagerata.
L’autore dell’articolo propone di mettere a posto i media vaticani, adattandoli ai tempi moderni, per valorizzare meglio la grandezza di Bergoglio.
Ma che bella autocandidatura per sostituire Andrea Tornielli ! (anch’egli ex vaticanista de La Stampa). Ma è da La Stampa che devono provenire gli artefici della strategia mediatica dei papi dal 2013 in avanti? Lei Tosatti (che proviene da La Stampa) che ne pensa? Che sia questo quotidiano a formare i portavoce del nuovo cattolicesimo? Meglio dell’Avvenire?
suo OM
http://www.settimananews.it/papa/la-strategia-del-papa-pasticcione/
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Tag: bergoglio, cina, marziano, scisci
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Fortuna che alcuni commentatori all’articolo http://www.settimananews.it/papa/la-strategia-del-papa-pasticcione/ di cui sopra si rivelano, secondo me, più intelligenti che l’autore.
Carissimo osservatore marziano, non crede che anche Repubblica e il Fatto quotidiano siano in concorrenza con La Stampa per il successo di Santa Marta ?
Ogni settimana, sul fatto, compare un’articolo di un certo Antonio Spadaro . Credo che anche su Marte ne abbiate sentito parlare. Ma nel caso del Fatto la faccenda si spiega bene semplicemente ricordando che Marco Travaglio fu , a suo tempo, alunno dei salesiani. A Torino è molto rinomato il liceo Valsalice , ma non mi spingo fino a ipotizzare che Marco Travaglio sia un ex alunno del Valsalice.
Ovvero leggendo il Fatto sorge spontanea la riflessione che esiste una connessione tra il cardinale Bertone e Santa Marta.
Ma se questa connessione esiste perché non fu utilizzata per aiutare il cardinale Zen che è salesiano anche lui ?
chi sarà meglio ?Tornielli o costui ?