Il Caso Rupnik, il Pontefice e le Troppe Domande Ancora senza Risposta.

6 Dicembre 2022 Pubblicato da

Marco Tosatti

Carissimi StilumCuriali, nei giorni scorsi abbiamo rilanciato l’articolo di Messa in Latino che dava la notizia di una vicenda dolorosa relativa al padre gesuita Rupnik. Nella foto trovate il comunicato della Compagnia di Gesù.

E qui trovate l’articolo che Luigi Casalini ha scritto su Messa in latino a commento della vicenda.

Caso Rupnik: qualche domanda seria…

Alla luce del comunicato emesso dai Gesuiti (qui),  dei durissimi articoli apparsi su Left.it (qui) e sul Messaggero, a firma della nota vaticanista Franca Giansoldati (qui), e di Silere non possumqui,  che confermano, almeno parzialmente, quanto appreso e pubblicato da MiL il 4 dicembre (quisorgono spontanee alcune domande:
1) il comunicato dei Gesuiti, datato 2 dicembre 2022, scrive di aver ricevuto una denuncia (2021) circa il modo di p. Rupnik di “esercitare il ministero“. Pare quanto meno “strano” che un’ accusa di abusi sessuali sia riferita al modo di esercitare il ministero, quasi che si riferisca ad un abuso liturgico (p.e. omissione della stola per la celebrazione della S. Messa). Quale era, dunque, l’accusa contenuta nella denuncia del 2021?
2) Se, come recita il comunicato, i fatti oggetto della denuncia sono stati ritenuti prescritti ai sensi del Codice di Diritto Canonico, perché sono state inflitte le misure cautelari della proibizione dell’esercizio del ministero della confessione, della direzione spirituale e dell’accompagnamento di Esercizi Spirituali (tra l’altro bellamente non mantenuti)? In caso di prescrizione sarebbe ovvio invece prosciogliere completamente l’accusato. 
3)Le misure cautelari sopra descritte in base a quale decreto e/o sentenza sono state inflitte? Da quale Autorità?
4) MiL, da fonti in altissimo loco, ha appreso che p. Rupnik era stato ritenuto colpevole di assoluzione del complice in confessione (qui). Il comunicato dei gesuiti non smentisce e omette del tutto la circostanza. Appare quindi fondamentale che si risponda a questa domanda: c’è stato presso il DDF un procedimento penale canonico avente ad oggetto il reato di cui al Canone 977?
5) Se come, riferiscono varie fonti a MiL, p. Rupnik fu trovato colpevole di assoluzione del complice, perchè non è stata data notizia della scomunica (pena prevista per questo tipo di reato canonico)
6) Se la scomunica fu comminata dal competente Tribunale, chi e quando decise la remissione della stessa?
7) Se il comunicato riferisce di fatti “prescritti” perchè non ha riferito anche del procedimento di cui ai punti 4), 5, e 6)?
8) Quando e perché p. Rupnik ha lasciato la direzione del Centro Aletti (qui)?
9) Perchè i superiori locali hanno continuato a dare a p. Rupnik il permesso di viaggiare, ritirare premi e lauree honoris causa, dirigere ritiri spirituali e fare catechesi?
 
Data la chiara fama del P. Rupnik (tra l’altro ha ricevuto ancora pochi giorni fa una laurea honoris causa in Brasile, qui) vogliamo, per amore di Verità e Giustizia, rivolgere queste domande alla Compagnia di Gesù, al Vicariato di Roma, e stante l’assordante silenzio su una vicenda gravissima, alla Santa Sede ed in particolare al Dicastero della Dottrina della Fede al fine di ottenere quelle risposte che i fedeli cattolici nel mondo hanno il sacrosanto diritto di ricevere. 
***
Sono domande pesanti e importanti, a cui sarebbe opportuno che qualcuno rispondesse. Anche se personalmente  temiamo che una risposta chiara non verrà; e questo perché, come lasciava capire nel suo articolo originario Messa in Latino, è ipotizzabile un intervento del Pontefice regnante. Il che non può, ahimè, stupirci; nel nostro articolo precedente ricordavamo il caso del cardinale Murphy O’Connor, ma la lista di un trattamento disinvolto da parte del Pontefice di casi analoghi è lunga; tanto che qualche tempo fa chi vi scrive raccolse questi fatti in un libro, “Galleria Neovaticana”, per le edizioni di Radio Spada, che ne trattava in maniera dettagliata, sin dai tempi in cui Jorge Mario Bergoglio era arcivescovo di Buenos Aires. Le ombre che pesano sulla gestione della Chiesa da parte di papa Bergoglio sono molte e inquietanti; ma certamente il suo comportamento in questo genere di casi rappresenta un motivo di grande preoccupazione. 
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