Scelta Coraggiosa? Neanche un Po’…Un Augurio di Paolo Deotto a Cristina Scuccia.
22 Novembre 2022
Marco Tosatti
Cari amici e nemici di Stilum Curiae, l’amico Paolo Deotto offre alla vostra attenzione questa riflessione sul caso di Cristina Scuccia. Buona lettura e diffusione.
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Suor Cristina e la signorina Cristina Scuccia. L’ennesimo trionfo del “politicamente corretto” e del conformismo.
Tempo fa, quando ebbi occasione di vedere in televisione un’esibizione canora della giovane Suor Cristina, l’unica sensazione che provai fu quella di un gran fastidio.
C’era una grossa operazione di marketing dietro quelle esibizioni, perché senza dubbio fa “effetto” una suora che, anziché fare la suora, fa la cantante in abito da suora. Non so e non ricordo se come cantante fosse più o meno brava, né la cosa mi interessa, così come restò senza risposta una domanda che mi veniva spontanea, ossia “Ma esiste una Madre superiora? E tutto questo le va bene?”.
Adesso l’operazione di marketing continua, fase 2. La signorina Cristina Scuccia ha lasciato l’abito, ha fatto “una scelta coraggiosa”, ha dichiarato che ha capito che deve “essere sé stessa”. Ha scelto di “seguire il suo cuore”. Eccetera. E, guarda caso, in questo “percorso” ha avuto bisogno dell’appoggio di uno psicologo (il moderno padre spirituale…).
Che diluvio di banalità. Ma sono proprio quelle banalità che il mondo ama e premia, e adesso c’è da coltivare – e far fruttare economicamente – la suora ex-suora.
Quando ero studente universitario (ohimè, tanti anni fa!), era il periodo in cui andavano di moda i “preti-operai”, ma il massimo poi era il “prete-guerrigliero”. Comunque, era molto “in” essere un prete ma fare di tutto per non vestirsi da prete, per non agire da prete, in definitiva per non essere un prete.
Ricordo che un grande docente, il prof. Orio Giacchi, Maestro di Diritto Canonico, disse: “Abbiamo bisogno soprattutto di preti che facciano i preti”. Ma il prof. Giacchi era un uomo di altri tempi, non conosceva il “politicamente corretto”. Era uno dei pochi docenti che ancora (anno accademico 68/69) iniziava le lezioni recitando la preghiera che un tempo in Università Cattolica era ben in vista su tutte le cattedre, ma che quasi nessun docente recitava più.
Ho conosciuto personalmente un caso di una suora che ha lasciato l’abito e di due preti che, ridotti su loro richiesta allo stato laicale, si sono poi sposati e hanno trovato lavoro. Però in tutti questi casi le vicende si erano svolte nella riservatezza, senza creare inutili scandali, senza tantomeno interviste e ribalte. Sono cose che accadono e che senza dubbio comportano gravi travagli spirituali.
Poi sarà il Signore a giudicare queste scelte.
Ma ormai viviamo nell’epoca della gioiosa cretineria cinguettante, in cui tutto va messo in piazza, soprattutto se può derivarne un vantaggio economico. Così una scelta drammatica, come quella di lasciare il convento diventa occasione di spettacolo, già, perché la signorina Cristina Scuccia ha una grande aspirazione, quella di diventare cantante full-time e dato che ci viene insegnato quotidianamente che la gioia dobbiamo ricercarla solo quaggiù e che il successo, l’apparire in televisione, sono mete sublimi, tutto viene in conseguenza.
Vorrei chiedere alla signorina Cristina Scuccia almeno una cortesia. Non parli di scelta “coraggiosa”. Il mondo, come vede, accoglie a braccia aperte le persone come lei. Il vero coraggio sarebbe stato quello di chiedere al Signore di essere illuminata per capire il da farsi, di ricordarsi che i Voti Solenni non sono una bazzecola o una mera formalità. Il vero coraggio sarebbe stato comunque quello di vivere il suo travaglio nel silenzio e nell’anonimato.
Invece, interviste, televisione, le solite frasi scontate e ovvie, con la chicca in più di informarci che adesso fa la cameriera. Altro ottimo argomento di marketing: ecco la donna “coraggiosa”, che per “essere sé stessa”, “seguire il suo cuore”, fa un lavoro umile, perché deve realizzare il suo sogno di diventare cantante. Sai che roba…
Ringraziando il Signore, esistono ancora tante consorelle della signorina Cristina Scuccia, che pregano per tutti noi, e quindi anche per lei, e che con le loro umili preghiere e la loro vita anonima di rinunce fanno la loro parte per salvare tante anime.
Cara signorina Scuccia, visto che potrei essere suo padre, mi permetta di farle un augurio, di tutto cuore.
Le auguro di non avere successo come cantante, le auguro di fare a lungo la cameriera – o altri onesti e umili lavori – e di trovarsi così presto nella condizione spirituale per rivedere le sue scelte. Non mi permetto certamente di dire che lei dovrebbe rientrare in convento. Le consiglio solo di rivedere le sue scelte, con l’assistenza di un santo sacerdote (ce ne sono ancora. pochi, ma ce ne sono). E le consiglio di vivere tutto questo nel silenzio umile, chiedendo senza sosta l’aiuto del Signore. Ne trarrà benefici ben maggiori di quelli che le darebbe una carriera da cantante, che in pochi anni la brucerebbe e la lascerebbe nella solitudine totale, come succede quando si confida nel mondo. Ci pensi.
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Categoria: Generale
Vi allego l’articolo giornalistico in cui si comprova che le entrate finanziarie, erogate a favore della ex Suor Cristina, in seguito a contratti discografici e ad esibizioni canore pubbliche, erano gestite dalla sua congregazione religiosa di appartenenza ….. ” Io ho fatto voto di povertà …… se ne occupano le altre suore…..”.
https://tv.fanpage.it/suor-cristina-dopo-the-voice-i-soldi-della-vincita-io-ho-fatto-voto-di-poverta/
Grazie Paolo di questa riflessione che condivido pienamente.
Come cristiani, come consacrati, come religiosi.. o siamo sale in e per questo mondo o non serviamo a nulla.
Credo che ognuno sia libero di fare le proprie scelte di vita, con o senza l’abito. Credo che nessuno abbia il diritto di giudicare queste scelte, dal momento che non recano danno a nessuno. Credo che ognuno abbia il diritto di cambiare idea, se a un certo punto si accorge di aver intrapreso la strada sbagliata. Vedo ipocrisia e bigottismo nelle parole di questo articolo. Spesso chi predica troppo razzola male. Ne sono piene le cronache.
Il nostro Deotto si chiede: Ma esiste una madre superiora?” Certo che esiste, l’accompagnava, con le consorelle, alle varie esibizioni canore televisive con tanto di salti ed applausi ( testimoniati da diversi video) che sottolineavano la loro esultanza per il successo della loro “gallina dalle uova d’oro”, perchè è di questo che si trattava. Ogni premiazione era accompagnata da un fiume di denaro che si riversava nelle casse, non solo del convento ma del medesimo ordine della congregazione delle suore Orsoline. Per questo non sorprende che neanche la Madre Generale dell’Ordine di appartenenza della ex Suor Cristina si sia mai opposta agli show mediatici d cui, ormai, abitualmente era la protagonista assoluta. Era evidente che la carriera televisiva che la giovane suora aveva intrapreso non era la strada più indicata per addivenire ad una perfezione spirituale o ad una ascesi mistica e penso che anche le suore responsabili della vita religiosa di Suor Cristina l’abbiano, perlomeno, …. sospettato: si, forse, la monaca siciliana, per immergersi completamente nel suo successo planetario, avrebbe, in seguito, lasciato il velo…… ma mica si sarebbe portata via anche la cassa ….. eh!!!!
La Scuccia, in una società che sbandiera e ricerca “diritti” che spesso diritti non sono, ha il diritto di fare la scelta che ritiene più giusta per lei. Ma, se le è rimasto un briciolo di Grazia, quella che non tocca la sfera sensitiva (voce, modo do porsi ecc.), ma quella vera e che è dono di Dio, ha il DOVERE di non rattristare e amareggiare con atteggiamenti mondani quanti l’hanno vista come sposa del Dio Crocifisso. Io non l’ho mai ascoltata e vista, neanche in televisione, ma immagino che, al di là della sua bravura, il successo sia stato anche dovuto all’abito religioso che portava, almeno per la cassa di risonanza che ha avuto. Sarebbe meglio, e sarebbe la scelta più appropriata, che almeno non si concedesse alle interviste e non si facesse fotografare come diva.. Ma forse è cosa difficile a chi ha deciso di seguire il mondo e la sua gloria
Io non so se aveva la vocazione o si è trattato di una scelta emotiva, come ha scritto padre Ariel. Di sicuro non è stata aiutata dalle superiore, immature e forse affascinate dai guadagni. Se avevano capito che non c’era vocazione, perché hanno trattenuto quella brava giovane?
Speriamo che abbia scelto nella verità.
Ora se non è più suora come deve vestirsi?
Un lettore si scandalizzava dei capelli lunghi come se fosse l’unica giovane a portarli. Santa Teresina nel suo diario scrive che aveva i capelli lunghi.
Non so che foto hanno visto. Quelle che ho visto io non dicono di una laica smodata.
Quando cantava le canzoni di Madonna, vestita da suora, nessuno si è scandalizzato. Quando ha sgambettato a “Ballando con le stelle” con velo, vestito ed occhiali, nessuno ha sottolineato lo stridio di quelle immagini.
Ora, se la ragazza vuole continuare nel mondo dello spettacolo (che ha frequentato con l’abito) non può sottrarsi al pubblico e alla pubblicità. Nessuno offre un contratto a una bellissima voce nascosta.
Maria, perdoni l’intromissione, per chiederle: secondo lei è dopo 15 anni di matrimonio che ci si accorge di non essere tagliati per la vita di coppia?
Ecco, in tutt’altro ambito, Suor Cristina ci ha messo 15 anni per concludere di non essere tagliata per la vita religiosa…
A lei sembra normale?
Non entro nel merito della questione. Non serve.
Scelta coraggiosa e controcorrente sarebbe stata rinunciare al mondo e a un ordine religioso poco “serio” per sceglierne uno più impegnativo e di vera vita spirituale. Ma, come per certi seminari, se si incappa in quello sbagliato la vocazione, non protetta, non difesa, non custodita con ogni cura, si finisce col perderla…
Un caro saluto!
Nel 1964 un’altra graziosa suora, chiamata “Suor Sorriso” (ve la ricordate? Famosa per la canzone Dominique nique nique..)
fece la stessa scelta. Fece però una brutta fine.
Ecco la storia
https://cinemaserietv.it/personaggi/suor-cristina-come-suor-sorriso-ricordate-la-cantante-di-dominique/
Ho letto il suo articolo e che dire? Lo trovo di una stupidaggine totale. Cristina Scuccia non è la prima e nemmeno l’ultima, che toglie l’abito per tornare a condurre una vita normale. Sant’Agostino una volta disse: chi canta prega due volte.
Condivido e sostengo, l’articolo e soprattutto il consiglio finale. Riconosco che i” consigli e il discernimento ” , senza offesa per nessuno, andavano cercati altrove. Ma questo fa capire ancor più il fumo che la circonda e la confusione in cui è precipitata.
Trovo opportuno e saggio questo intervento di Paolo Deotto: toglie le parole di bocca.
D’altronde è la “cronaca di una morte annunciata”: non poteva che finire così.
Grande responsabilità ha la madre superiora, però: mai avrebbe dovuto permettere lo “show” di tal Suor Cristina in stile “Sister Act”…o Dio o mammona…o Dio o il mondo…
Che il figliol prodigo, sempre, a furia di ghiande e carrube, rimpianga la casa del Padre!
L’ex suor Cristina ha una bella voce.
Esiste un’arte sacra che da’ lode al Signore.
Perche’ non prestare la propria voce a questa arte ?
Citofonsre eventualmente Maestro Porfiri.