One Peter Five. Il Concilio Vaticano II e il Deep State.
22 Novembre 2022
Marco Tosatti
Carissimi StilumCuriali, offriamo alla vostra attenzione questo articolo apparso su One Peter Five, che ringraziamo per la cortesia. Buona lettura.
§§§
(Introduzione e traduzione di Vincenzo Fedele)
Ci sembra utile, per il lettore italiano, un chiarimento preliminare sul “Primo Emendamento” che nel testo dell’articolo si dà per scontato, essendo redatto per il pubblico americano.
Il primo emendamento della Costituzione degli Stati Uniti, che viene citato nel testo seguente, è la prima modifica alla Costituzione USA ed era stata inserita, almeno secondo le dichiarazioni ufficiali, per garantire la terzietà della legge rispetto al culto della religione e il suo libero esercizio, nonché per garantire la libertà di parola e di stampa, il diritto di riunirsi pacificamente; e il diritto di tutti di potersi appellare al governo per eventuali torti subiti.
In quest’ottica di apertura totale a qualsiasi culto, proibisce parimenti al Congresso degli Stati Uniti di “fare alcuna legge per il riconoscimento di qualsiasi religione”.
Il testo di questo Primo Emendamento è il seguente :«Il Congresso non promulgherà leggi per il riconoscimento ufficiale di una religione, o che ne proibiscano la libera professione; o che limitino la libertà di parola, o della stampa; o il diritto delle persone di riunirsi pacificamente in assemblea e di fare petizioni al governo per la riparazione dei torti.»
Originariamente, questo Primo Emendamento trovava applicazione solo presso il governo federale ed effettivamente alcuni stati avevano chiese istituzionalizzate. Anche quando il Primo Emendamento venne ratificato alcune di queste restarono tali fino alla cosidetta “sentenza Everson contro provveditorato scolastico” (1947).
L’applicazione di questa parità di trattamento per tutte le religioni, se anche può essere interpretata come un corretto rapporto chiesa-stato, sullo stile “libera Chiesa in libero Stato” e valido per tutte le chiese e le religioni, in realtà è stato fermamente voluto, ma l’articolo non affronta questa tematica, dagli ambienti massonici statunitensi per equiparare tutte le religioni e per livellare il tutto in quello che loro individuano come il “Grande Architetto dell’Universo”.
La tematica che l’articolo evidenzia, e che ha un enorme impatto per noi, è che l’autorevolezza della Chiesa Cattolica Romana, unita alla sua diffusione in tutto il mondo, andava oltre questo livellamento e terzietà legislativa USA limitando la possibilità di penetrazione economica e di manipolazione delle coscienze, quindi limitando la colonizzazione economica USA nel mondo. L’idea geniale, di cui tratta l’articolo, è stato il portare questa idealità libertaria all’interno della Chiesa Cattolica e farla accettare come “spirito del concilio”, pur senza cambiare la dottrina, ma inserendo concetti di “democraticità” e di “equiparazione” che nulla hanno a che fare con la Verità rivelata e che, come ampiamente previsto, ha da un lato aperto le porte alla colonizzazione economica degli Stati Uniti su larga parte del mondo e, per quanto attiene agli aspetti spirituali e religiosi, con la scusa della “pastorale”, hanno portato all’indifferentismo, alle pachamama, al documento di Abu Dhabi, ecc.
Ma andiamo all’articolo pubblicato da 1 Peter 5;
Il Vaticano II e il Deep State americano
da 1P5 – David Wemhoff 14 novembre 2022
Prima di morire, Robert Blair Kaiser, cronista per la rivista Time al Concilio Vaticano II, mi disse che i cronisti erano “osservatori partecipanti per influenzare gli schemi”. Questo faceva parte di un assalto mondiale alla dottrina cattolica, pianificato anni prima, e il Vaticano II ha fornito al “deep state” americano e ai “globalisti” un’opportunità di porre la Chiesa cattolica al loro servizio. Il Concilio ebbe luogo circa 17 anni dopo la fine della guerra più sanguinosa della storia e quella guerra era vividamente presente nella mente di molti partecipanti. Allo stesso tempo, il mondo era bloccato nella Guerra Fredda, era in corso una lotta titanica tra due diverse visioni del mondo: una rappresentata dal comunismo sovietico e l’altra dall’America. Il primo era dipinto come oscuro e inquietante, il secondo come leggero e prospero. I media americani hanno contribuito a dipingere quel quadro.
La rivista Time è stata la creazione di Henry Robinson Luce. Luce era figlio di un ministro presbiteriano e poteva far risalire la sua discendenza alla Rivoluzione americana. Ha inventato il newsmagazine con la fondazione di Time. Con il tutoraggio di Walter Lippmann, Luce ha messo in pratica la scienza, ancora agli albori, per la sistematizzazione della manipolazione psicologica che utilizzava immagini, parole ed emozioni per modellare, formare e influenzare punti di vista, idee e percezioni sia negli Stati Uniti che all’estero. Le riviste di Luce lo hanno reso uno degli uomini più potenti e influenti d’America e, infine, del mondo. Si dice che non ci fosse giorno in cui non parlasse della Costituzione degli Stati Uniti, che finì per rappresentare la manifestazione politica dei principi organizzativi della società americana, o in altre parole, l’ideologia americana. Al centro di questa ideologia c’erano i principi del Primo Emendamento.
Luce ha tenuto d’occhio a lungo la Chiesa cattolica e la sua dottrina di chiesa e stato. La Chiesa era un ostacolo ai disegni degli interessi plutocratici per governare l’America e il mondo, ma, allo stesso tempo, era anche un’opportunità per facilitare quell’obiettivo di maggiore potere e controllo. Luce condivideva l’opinione di Paul Blanshard, il cui libro “American Freedom and Catholic Power” divenne la bibbia dei liberali anticattolici. Blanshard ha osservato che il sacerdote era “l’agente dei beni spirituali e politici romani” ed “è subordinato alla gerarchia“. [1] Il prete dava credibilità a qualsiasi idea, e un prete che fosse anche un teologo era un’autorità ancora maggiore. Blanshard comprese il ruolo della teologia nel supportare la Chiesa nel mantenimento del suo potere.
Secondo Blanshard, “La filosofia di chiesa e stato della Chiesa è molto più rilevante della permanenza come entità in pochi ettari di terreno, che ha la propria bandiera ed emette i suoi francobolli. Infatti, la filosofia di chiesa e stato sposata dal Vaticano è la cosa più importante di tutto il sistema cattolico perché determina le politiche e gli indirizzi sociali che i vescovi e i sacerdoti perseguiranno in tutto il mondo. [2]
Quindi, Luce e le élite socio-economiche di cui promuoveva gli interessi, avevano bisogno di un teologo che sposasse l’approvazione del sistema americano di organizzazione sociale. Le élite americane volevano che la Chiesa approvasse il Primo Emendamento [della Costituzione americana] con la sua clausola istitutiva che aboliva ogni privilegio a qualsiasi religione come base delle leggi di una società mentre dava potere reale agli interessi privati con le clausole relative alla libertà di parola e di stampa. Quel teologo sarebbe stato John Courtney Murray, SJ, professore al Woodstock College ed editore di Theological Studies.
Il 26 aprile 1948 si tenne un incontro segreto al Biltmore Hotel di New York City, ospitato dalla National Conference of Christian and Jews [Conferenza nazionale dei cristiani ed ebrei]. [3] Erano presenti rappresentanti del protestantesimo, dell’ebraismo e del cattolicesimo. Il problema principale era il rapporto tra chiesa e stato. Murray ha convenuto che c’era un problema. Quando si affrontavano le relazioni Chiesa-Stato, il problema era il cattolicesimo, non l’America, o come disse in seguito: “il problema Chiesa-Stato è, nel senso molto specifico e unico, un problema cattolico – un problema cattolico romano“. [4]Accettando di concordare “un’interpretazione più liberale” della dottrina cattolica sui rapporti tra chiesa e stato, Murray si imbarcò in un’impresa che alla fine avrebbe indebolito, nelle menti di molti leader cattolici, una delle dottrine più importanti della fede cattolica.
Non molto tempo dopo, il governo degli Stati Uniti, sotto la guida del dottor Edward Lilly, un ricco professore cattolico della Catholic University of America, ideò un programma di guerra dottrinale. La guerra dottrinale era considerata “il nucleo centrale della guerra psicologica. La guerra ideologica o dottrinale” comportava un “attacco pianificato contro le basi del sistema antagonista condotto in concomitanza con una difesa positiva delle idee di base del nostro stesso sistema“. [5] La guerra dottrinale, in altre parole, era un modo per riordinare le società. La guerra dottrinale non era diretta a “influenzare il comportamento di massa; infatti non si rivolge immediatamente alle masse, ma a coloro che prendomo le decisioni e ai loro staff”. [6]L’obiettivo cui mirare è la “mente ampliata. Questa mente, impegnata nello sviluppo di concetti e razionalizzazioni e con capacità di proiettarli agli altri, possiede la capacità di chiarire, analizzare e sintetizzare” e dovrebbe diventare una mente “insoddisfatta della loro ideologia accettata”. [7]
Nel 1953, il piano fu sviluppato e inserito nel documento classificato noto come PSB D-33. Il programma di guerra dottrinale cercherebbe di fornire “letteratura permanente” e promuovere “movimenti intellettuali a lungo termine, che attireranno gli intellettuali, compresi gli studiosi e i gruppi di influencer, per: (1) abbattere i modelli di pensiero dottrinari mondiali che hanno fornito una base intellettuale al comunismo e ad altre dottrine ostili agli obiettivi americani e del mondo libero”. [8] Per fare ciò, “si devono sfruttare le divergenze locali, le eresie o i disaccordi politici all’interno dei sistemi di opposizione“. [9] Le agenzie di intelligence governative dovevano coordinare i loro sforzi con i media e le aziende.
Questo è stato sviluppato tempestivamente per aiutare ad attuare i piani per quella che oggi sappiamo essere la globalizzazione. Nel 1952 e nel 1954 i rappresentanti dell’industria, delle banche, dei sindacati, delle agenzie di intelligence, delle agenzie del governo federale come il Dipartimento di Stato e altre agenzie ufficiali si incontrarono, in modo non ufficiale, a Princeton nel New Jersey, per discutere i piani per realizzare quanto doveva accadere. [10] La cultura e le idee americane dovevano essere inserite nelle società in modo da aprire la strada allo sviluppo degli aspetti economici o, come qualcuno potrebbe dire, alla colonizzazione economica.
Con la morte di Papa Pio XII nell’ottobre 1958 e la convocazione del Concilio da parte del suo successore, Giovanni XXIII, le élite americane intuirono l’opportunità di espandere il loro potere trasformando la Chiesa cattolica in un fornitore di idee e politiche americane, in particolare le idee che sono alla base del primo emendamento. Luce e il suo entourage sapevano che in Vaticano erano in corso dei cambiamenti già da prima di quel momento, poiché avevano una profonda conoscenza, tramite infiltrati, degli avvenimenti all’interno della sede della Chiesa cattolica. Ad esempio, lui e l’establishment americano, così come le agenzie di intelligence statunitensi, hanno finanziato e sostenuto l’Università Pro Deo e il suo fondatore, padre Felix Morlion, op. Questa istituzione di istruzione superiore era situata a Roma ed insegnava ai giovani uomini d’affari e ad altri professionisti di tutto il mondo cattolico i benefici del sistema americano di organizzazione sociale. Infatti fu lì che nel novembre 1953 Luce pronunciò il suo discorso, “The American Proposition”. Scritto da Murray, il discorso pronunciato da Luce sosteneva il Primo Emendamento come l’ideale dell’organizzazione sociale. Essenziale per quell’ideale era la clausola istitutiva che separava la Chiesa Cattolica e la religione Cattolica (così come qualsiasi chiesa o religione) dalla società. Questa clausola, con la libertà di parola e la libertà di stampa, ha dato potere reale nella società, nella cultura e persino sulle religioni, ai potenti interessi privati, o alla classe plutocratica.
Nell’estate del 1962, poche settimane prima dell’inizio del Concilio, Luce inviò a Roma il suo luogotenente, Charles Douglas Jackson (“CD Jackson”), per indagare. Jackson aveva una storia di lavoro con i media, le agenzie di intelligence e l’industria. Era una figura centrale nella confluenza delle attività e degli interessi di questi tre gruppi ed è stato anche al servizio del presidente Dwight Eisenhower come redattore dei suoi discorsi. Jackson, al corrente del funzionamento interno della gerarchia, ha osservato come la Chiesa, “quell’enorme meccanismo esteso in tutto il mondo“, [11] ha dovuto cambiare per adattarsi ai tempi moderni.
Nota: il mio libro, “John Courtney Murray, Time/Life and the American Proposition” , spiega la guerra psicologica e dottrinale intrapresa nelle prime fasi della Guerra Fredda contro la leadership cattolica nel tentativo di cambiare la dottrina cattolica stessa, soprattutto per quanto riguarda le relazioni appropriate tra Chiesa e Stato. La dottrina cattolica non è cambiata, ma è stata modellata un’arma retorica e ideologica nota come “lo spirito del Vaticano II” che è stata usata per distorcere il Vaticano II, mutilare la dottrina cattolica e portare confusione e sofferenza a molti. Più di sette anni di lavoro con centinaia di note a piè di pagina da una moltitudine di fonti, questa nuova edizione in due volumi con una prefazione del Dr. John C. Rao può essere trovata su amazon.com sia in versione tascabile che elettronica [al momento solo in lingua inglese – NdT].
[1] Paul Blanshard, American Freedom and Catholic Power, (Boston: Beacon Press, 1949), 34.
[2] Ibid. , 44.
[3] David Wemhoff, John Courtney Murray, Time/Life and the American Proposition (South Bend, IN: Wagon Wheel Press, 2022), vol. I, 93-97.
[4] Testo senza titolo del discorso di John Courtney Murray che inizia con “Mr. Presidente, signore e signori”, John Courtney Murray Papers, Box 6 File 445, Georgetown University Library, Special Collections Division, Washington, DC.
[5] “Termini di riferimento, Ideological Warfare Panel”, OCB Secretariat Series Box 2 Folder “Doctrinal Warfare (Official) (File # 1) (4),” Dwight D. Eisenhower Library, Abilene, Kansas.
[6] “Statement on Doctrinal Warfare Targets”, datata 6 febbraio 1953, OCB Secretariat Series Box 2 Folder “Doctrinal Warfare (Official) (File # 2) (2),” Dwight D. Eisenhower Library, Abilene, Kansas.
[7] Ibid.
[8] PSB D-33 29 giugno 1953, “US Doctrinal Program”, Psychological Strategy Board, Dwight D. Eisenhower Library, Abilene, Kansas.
[9] Ibid.
[10] Wemhoff, John Courtney Murray, Time/Life, and the American Proposition , vol. I, 469-480.
[11] CD Jackson, “Overseas Report (Confidential) # 4 from CD Jackson,” datato 7 agosto 1962, CD Jackson Papers, Box 109, “World Trip, Transcripts, Italy, 1962,” Dwight D. Eisenhower Library, Abilene , Kansas.
Introduzione e Traduzione di Vincenzo Fedele
§§§
Condividi i miei articoli:
Tag: 1P5, deep state, vatican II
Categoria: Generale
Non credo proprio che l’invenzione del settimanale illustrato debba essere fatta risalire all’ uscita di TIME.
O non esisteva la Domenica del Corriere fin da prima della prima guerra mondiale ?
Ottimo articolo. Ma l’autore risente troppo del punto di vista americano di oggi.
L’autore dimentica che si era al termine di una guerra sanguinosa che aveva visto l’Italia come un nemico e anzi un nemico che per essere ricondotto alla ragione aveva richiesto il sacrificio di molti giovani americani che , senza quella guerra sanguinosa, forse non avrebbero mai messo piede in Italia o in Europa.
La posizione di privilegio concesso alla chiesa cattolica dai Patti Lateranensi , la poteva far sembrare, agli occhi americani, complice del regime fascista.
Quale soluzione migliore di equiparare alla chiesa cattolica anche le altre confessioni cristiane e la religione ebraica.?
Ci si dimenticò un dettaglio : l’esistenza dell’islam, all’epoca minoritario sia in America che in Europa. Islam che oggi sta stravolgendo la nostra civiltà cristiana.