Eques Fidus. Cronache dalla Decadenza. Di una Chiesa, e di un Mondo.
12 Novembre 2022
Marco Tosatti
Cari amici e nemici di Stilum Curiae, offriamo alla vostra attenzione queste sconsolate riflessioni di un fedele lettore del nostro sito, che ringraziamo di cuore. Buona lettura.
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Venerdì scorso, durante l’Adorazione eucaristica notturna, ho potuto osservare la consueta decadenza che gravita attorno a noi. Mentre eravamo in ginocchio ad adorare l’Altissimo nel Santissimo Sacramento dell’Altare, turiste scosciate ancheggiavano lungo le navate, attratte da un bello a cui erano incapaci di dare un senso e che fotografavano in inutili autoscatti (anche l’uso compulsivo di anglicismi è esso stesso sintomo di decadenza), mentre nessun uomo ha accennato anche solo una riverenza al Santissimo. Il culmine, però, si è consumato intorno alle undici di sera, quando un ragazzino ha pensato bene di urlare una bestemmia dal fondo di chiesa, per poi scappar via ridendo con la compare che gli stava vicino.
Ripenso ad un articolo, che scrissi oltre un anno fa, relativo alla necessità di barattare il mantello con la spada, e mi rendo sempre più conto di quanto questo sia vero. D’altronde, nella decadenza generale in cui ci troviamo, è sempre più necessaria una certa dose di eroismo per essere, semplicemente, cattolici. Come già diceva Giovanni Paolo II, siamo d’altronde immersi in strutture di peccato prodotte dai nostri peccati individuali, dove tutti scendiamo, ci piaccia o meno, a compromessi col male. Non è possibile concepire la situazione disperante (non disperata, perché se siamo davvero cristiani non possiamo non considerare la promessa di Cristo a San Pietro) in cui ci troviamo oggi se non capiamo che, anzitutto, la colpa è dei cattolici, che non vigilarono prima e non pregano e predicano l’Evangelo oggi. D’altronde, come potremmo, quando le parrocchie sono in balia di un’invenzione apertamente modernista (e quindi intrinsecamente gnostica, esprimente un dogma che non è compiutamente quello cattolico), quando gli stessi vertici della Chiesa ripudiano sdegnosamente il Vangelo, come dimostrano le variopinte assurdità al limite della bestemmia che stanno emergendo in preparazione del Sinodo della Sinodalità (“e il Verbo si fece carta”, direbbero Gnocchi ed il compianto Palmaro)?
E’ una decadenza generale, che investe ogni aspetto della società umana: il ragazzino che bestemmia in chiesa, infatti, non solo non è più ateo o irreligioso (come le turiste sculettanti o i turisti per niente devoti) ma intrinsecamente anticristico (mi spiace, ma non chiamare le cose col loro nome è una delle cause della decadenza attuale, che impedisce di capire le cause dei problemi in nome di una mielosa “carità” e “misericordia” che sono all’opposto delle omonime virtù), e questo perché da una parte in casa sua la bestemmia è la prassi, sia da parte sua che da parte dei genitori (salutata magari da beote risate perché “è una cosa simpatica”), e dall’altra perché per decenni abbiamo avuto pessimi preti che sostenevano che “anche quella è una forma di preghiera”, quando in realtà si tratta di un peccato peggiore dell’omicidio.
Basta vedere, d’altronde, come oggigiorno la nostra società abbia completamente perso, assieme al sacro, anche il senso: prova ne è, per esempio, la mancanza generalizzata di voglia di lavorare, non solo per semplice fannulloneria ma perché stritolati in mestieri e burocrazie che non lasciano spazio alla creatività ed alla soddisfazione personale, il tutto poi per pochi euro che non bastano mai. Già, l’Unione europea e la moneta unica, suo strumento e manganello: quell’invenzione finanziaria che mirava a sostituire la cristianità con una accozzaglia di popoli su base monetaria. Altro fallimento (o quantomeno, destinato a diventare tale, dal momento che i prodromi della caduta del Quarto Reich di stampo franco-tedesco ci sono già tutti, quantomeno da inizio 2020) da parte di una società che ha perso l’essenziale in nome dell’effimero: un tempo, anche il calzolaio, il contadino, il fruttivendolo erano consapevoli di essere parti di un ingranaggio, di fare la volontà di Dio, di dover trovare una soddisfazione, un senso nel loro operoso lavoro. Oggi cosa ci rimane? Siamo sempre più poveri ma (anch’esso indice della decadenza e dell’inevitabile ritorno alla barbarie che la accompagna) vengono spesi interi stipendi in tatuaggi, in marchi tribali che nulla hanno di cristiano (anche se magari raffigurano crocifissi e madonne). Peggio ancora, non possiamo più neanche essere poveri ma comunque desiderare di metter su famiglia, dato che altrimenti tribunali ingiusti vengono letteralmente a toglierci i figli, come se fosse la povertà devota e non la sazietà disperata il problema.
La cosa più triste, però, è che tutto ciò non è causato dalla volontà di improbabili circoli di potere che stabiliscono le sorti del mondo: non è il Bilderberg, Soros, Gates, il Deep State statunitense ed europeista o soci la radice di tutto ciò, al massimo costoro ne sono la conseguenza. La gente che si lascia corrompere, l’amoralità diffusa, il liberalismo irreligioso (che prima equipara tutte le religioni, poi le nega tutte ed infine combatte l’unica vera, cioè il cattolicesimo) sono le basi di tutto questo: la triste verità è che non si tratta di un complotto, ma semplicemente di eventi che avvengono per via di una generale (im)moralità deviata e deforme per cui il male diventa bene ed il bene diventa male. È il trionfo del diavolo, non nel senso di circolini di incappucciati e satanisti (che pure ci sono, non mi fraintendete, ma che non potrebbero fare nulla se non trovassero terreno fertile, fertilissimo per le loro immonde bestemmie) che tentano di controllare le sorti del mondo, ma della stupidità di massa, della mancanza di fede (anche tra gli stessi cristiani), dell’ateismo prima e di quello che io chiamo “satanismo implicito” poi assurti a sistema. D’altronde, non ne abbiamo avuto forse le prove in questi ultimi anni? Quanti hanno abbracciato entusiasticamente la follia pandemicamente corretta, fatta di confinamenti forzati, perdita del lavoro, delatori, chiese chiuse, repressione, museruole e sieri genici sperimentali distribuiti come fossero caramelle? Quanti, nonostante sia finita la finta emergenza, continuano ancora oggi a portare le museruole in pubblico, come un motivo di vanto, una medaglia al valore che in realtà incute solo rabbia e tristezza? Qui non c’è Soros, Gates o massoneria che tenga, qui c’è solo la profonda irreligiosità e stupidità diffuse.
Per tale ragione, smettiamola di cercare di trovare cause esterne: le cause sono fra noi, sono il ragazzino che “è tanto bravo” ma che non trova nulla di meglio da fare che urlare una bestemmia il venerdì sera in chiesa (dove sono i genitori a proposito? A spasso anche loro?) per farsi bello con la sua ganza (con cui, probabilmente, ha pure copiosi rapporti prematrimoniali), il pensionato che continua a portare la mascherina e ad aggredire chi dice, dati alla mano, che sono sempre state tutte fregnacce, l’operaio che non va in chiesa mai, neppure più per Natale e Pasqua e che non fa battezzare i figli perché “decideranno loro quando saranno grandi”. Siamo ancor più responsabili di loro noi cattolici, che abbiamo rinunciato al “sì sì no no” ed al Vangelo sine glossa per farci belli a favore del mondo, che non accettiamo uno straccio di sofferenza per il bene della nostra anima, del nostro prossimo e della Chiesa tutta (che, se ci crediamo davvero, è il Corpo Mistico di Cristo ed è tenuta insieme da quel misterioso, ma reale e potentissimo, fenomeno che è la comunione dei santi), non ci pentiamo, non ci accostiamo con frequenza e devozione ai sacramenti.
Uno potrebbe chiedersi, a questo punto, “cosa è possibile fare”? Alla fine, non è più possibile fare nulla se non pregare e gridare la verità, anche in faccia a quei pastori traditori riportando loro il monito di San Giovanni Battista, “Non licet tibi!” (cfr. Mc 6, 18). Non è più possibile, e d’altra parte non è mai stato possibile fare altro, se non pregare, digiunare e predicare il Vangelo a tutte le genti, come ci ha sempre ordinato Cristo. D’altronde, che questo sistema non possa andare avanti ancora per molto è evidente, e non ci vuole un genio della geopolitica per capirlo: tra immigrazione clandestina (prima come postulanti, poi come invasori come già successo ai tempi dell’antica Roma), decadenza generale sia ecclesiastica che civile, amoralità ed immoralità diffusa in tutti i campi, dall’arte fino all’istruzione, questo stato delle cose non potrà resistere ancora per molto. Non so per quanto tempo ancora (davvero solo Dio lo sa) andrà avanti tutto questo carrozzone satanico, ma so che potrà durare ancora cinque, dieci o vent’anni ma alla fine tutto quanto collasserà. Questo, però, non deve essere per noi fonte di preoccupazione, ma di esultazione: come ho già scritto su questo blog (mi perdonerà il dott. Tosatti, e mi perdonerete voi lettori, per il mio autocitazionismo), dobbiamo pregare perché Dio accorci questo tempo di prova, perché tutto avvenga il prima possibile. Questa stamberga fatiscente che è l’ex cristianità diventata un miserabile surrogato finanziario intriso di buonismo (dove, però, mai c’è stato tanto odio quanto oggi), piena di morti che seppelliscono morti, di sepolcri imbiancati, di avvoltoi, parassiti e scheletri danzanti cadrà, e non può che essere così: prima sarà, meglio è. Sarà un periodo di grande sofferenza e turbamento (d’altronde, sempre guardando alla fine dell’Impero romano, mirabilmente simile ad oggi coi suoi rigurgiti neopagani, invasioni di massa ed immoralità diffusa, dopo la caduta finale avvenuta con la fine del regno di Soissonnes nel 486, ci vollero oltre 3 secoli, tra invasioni barbariche prima ed arabe poi, per arrivare ad una pace relativamente stabile in Europa), ma la cloaca satanica in cui noi ci troviamo attualmente è realmente preferibile a tutto questo?
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Tag: decadenza, eques ficus
Categoria: Generale
Segno ineluttabile di irreversibile (temiamo) decadenza cattolica… quando parroci in 2020 hanno iniziato respingere fedeli in nome di un malinteso senso di obbedienza a deliranti disposizioni ministeriali… con Vaticano in prima linea in illusoria caccia a virus fantasma… una vergogna che rimarrà indelebile per Chiesa Cattolica… e per cattolici tutti…!!…https://ilgattomattoquotidiano.wordpress.com/
Tutto condivisibile tranne il ritenere che queste condizioni in cui è caduta la società Cristiana sia esclusivamente dovuta alla tiepidezza dei Cattolici escludendo la lunga e caparbia opera corruttrice delle varie Sette gnostiche.
Ringrazio anzitutto il dott. Tosatti per aver pubblicato questo mio pensiero.
Per quanto riguarda questo commento, le sette gnostiche non avrebbero potuto fare nulla se non ci fosse stata una generale mollezza e tiepidezza da parte cristiana.
Vero, molto vero. Ma se le autorità ecclesiastiche avessero
fatto una vera vita cristiana e usato i loro potentissimi poteri
promessi loro da GESU’ non saremmo a questo punto.
Purtoppo le pecore sono pecore e non brillano nemmeno
per intelligenza naturale, figuriamoci per quella
spirituale.