Orsini: Noi Italiani Corresponsabili Moralmente del Massacro in Ucraina.
10 Novembre 2022
Marco Tosatti
Carissimi StilumCuriali, offro alla vostra attenzione questo post pubblicato su Facebook dal prof. Alessandro Orsini, che riecheggia, con parole diverse, quello che il Pontefice regnante ha pronunciato di recente. Buona lettura.
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Da un post del prof. Alessandro Orsini:
Forse non è chiaro: l’Ucraina non riconquisterà la propria libertà con la guerra. Con la guerra sarà soltanto devastata e, se fosse liberata, finirebbe polverizzata.
Davvero non capisco come si possa non capire un fatto così elementare.
Quando spiegavo queste cose nel primo giorno di guerra, mi dicevo: “Vabbè, siamo all’inizio del massacro, tra un mese, con un Paese sventrato, migliaia di morti, centinaia di bambini uccisi, e lo spettro della guerra nucleare, anche i miei peggiori detrattori capiranno”.
Ma, santa pace, qui sono passati nove mesi e si parla ancora di inviare armi invece di mediare con la Russia che ha trasferito le armi nucleari tattiche al confine con l’Ucraina e i suoi generali a discutere di dove e quando eventualmente svolazzarle.
Zelensky ha fatto un decreto per non trattare.
Calenda un decreto per non pensare.
Avete visto le foto di Mariupol?
Sembra che sia scoppiata la bomba atomica.
L’Ucraina la volete tutta così?
Anche Kherson rischia di fare questa fine.
Il 24 febbraio Putin era l’unico responsabile, ma adesso, dopo nove mesi, noi italiani siamo moralmente corresponsabili di questo massacro.
Non laviamoci la coscienza con la parola “libertà”.
L’Ucraina non può essere liberata. L’idea che la Russia si dichiari sconfitta e lasci tutto il territorio ucraino nelle mani della Nato è una follia. Perché di questo stiamo parlando. La Russia sa che sta combattendo contro la Nato e sa anche che, in caso di sconfitta, è a Biden che dovrebbe inginocchiarsi, mica a Zelensky.
Veramente credete che la Russia lasci la Crimea alla Nato?
Ma vi siete bevuti il cervello?
Ma vi pare mai che la Nato lascerebbe la Sicilia alla Russia?
Questa situazione crea in milioni di russi una predisposizione psicologica all’uso dell’arma nucleare. Nella loro prospettiva, i russi sentono di combattere contro 31 Paesi. La loro coscienza morale si pone verso l’uso dell’arma nucleare in modo diverso dalla nostra.
La nostra mediazione cognitiva porta a questa conclusione: “È moralmente ingiusto che la Russia lanci l’arma nucleare contro l’Ucraina perché l’Ucraina sta combattendo onorevolmente uno contro uno”.
La mediazione cognitiva dei russi, da cui dipende il loro giudizio morale, porta a una conclusione opposta: “È moralmente giusto prepararci al lancio dell’arma nucleare perché noi russi stiamo combattendo contro la Nato, cioè stiamo combattendo onorevolmente uno contro trentuno”.
Se non ricorriamo alla sociologia comprendente di Weber, corriamo verso un precipizio. E se non saremo noi adulti a spezzarci il nostro stramaledetto collo, saranno i nostri figli a fare questa brutta fine.
In sintesi, l’Ucraina è sventrata; centinaia di bambini sono morti; milioni di ucraini sono senza luce e senz’acqua; a Kherson si profila una nuova Mariupol; la Russia ha portato le armi nucleari al confine e i suoi generali studiano come lanciarle.
L’osservazione scientifica dice che, proseguendo su questa strada, la situazione diventerà sempre più tragica con il passare dei mesi.
Vogliamo andare avanti sulla strada del muro contro muro per sconfiggere la Russia sul campo?
Aiutatemi a capire: agiamo in questo modo per ignoranza o perché siamo completamente deficienti?
Critica della politica internazionale.
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Categoria: Generale
Quanto sappiamo della mentalita’ russa ?
Quanto sappiamo di Mariupol ?
Perche’ quando Zelensky si e’ rivolto al Parlamento italiano ha messo a confronto Mariupol e Genova ?
Perche’ nelle rivelazioni di qualche giorno fa su un importante giornale USA il possibile accordo tra Trump e Putin e’ stato etichettato come Mariupol ?
Lei , professore , temo non ne sappia molto ďegli argomenti citati.
Occorrerebbe un buon giornalista investigativo.
Un iornalista che non credesse come alcunì omteĺletuali nostrani alla visione teologica e storica dei due vecchi amici Kirill e Vladimir.
E occorrerebbe uno o piu’ santi che da lassu’ avessero pieta’ tanto dei russi quanto degli ucraini.