Agostino Nobile. Come Wall Street Usò Adolf Hitler.

25 Ottobre 2022 Pubblicato da

Marco Tosatti

Cari amici e nemici di Stilum Curiae, Agostino Nobile offre alla vostra attenzione questo articolo sulle operazioni finanziarie che precedettero la Secondo Guerra Mondiale. Buona lettura.

§§§

Wall Street usò Hitler per lanciare la II Guerra Mondiale

Ricordando i movimenti bancari di Wall Street che portarono alla II Guerra Mondiale, sembra chiaro che la solita Cupola stia tentando di ripetere la storia utilizzando i nazisti ucraini. Il fine è lo stesso, mettere fuori gioco la Russia. 

Grazie al silenzio, alle mezze verità e alle menzogne della scuola e dei media, coordinati dalla Cupola finanziaria, dalla fine della Seconda guerra mondiale i governi statunitensi e britannici hanno innescato decine di guerre contro paesi non allineati. Diciamo che l’élite (da non confondere col popolo americano) non si è fatta mancare nulla. I morti sulla coscienza di questi criminali si contano in milioni. Basti pensare che nella sola Unione Sovietica vi furono 27 milioni di morti, vittime della guerra, delle malattie e dalle carestie causate dall’attacco della Wehrmacht di Hitler.  

Per chi vuole sapere di più sulle guerre che hanno causato i governi USA:  https://en.wikipedia.org/wiki/List_of_wars_involving_the_United_States 

Vediamo alcuni fatti sulla nascita del Terzo Reich.

 Sulla PressTV del 5/10/2014, nell’articolo intitolato World War II Continues… Against Russia, il giornalista irlandese Finian Cunningham, scrive: “L’opinione pubblica occidentale, inculcata da decenni di versioni della storia sottoposte a lavaggio del cervello, è particolarmente svantaggiata nel comprendere correttamente le guerre mondiali… È stata nascosta una versione della storia molto diversa, una versione che pone i governanti occidentali in una categoria molto più perniciosa rispetto ai loro cittadini comuni. […] Il fascismo europeo guidato dalla Germania nazista, insieme a Mussolini in Italia, Franco in Spagna e Salazar in Portogallo […] non era altro che una coltivazione deliberata da parte dei governanti del capitalismo anglo-americano”.

Infatti, è impossibile che la Germania nazista, con un Pil al tappeto, abbia potuto costruire da sola le proprie forze armate fino a diventare il numero uno al mondo nei primi sette anni di governo di Hitler. È impossibile che Hitler abbia potuto scatenare una guerra mondiale e un Olocausto multinazionale senza l’enorme aiuto finanziario ricevuto dagli Stati Uniti. Tra i finanziatori, bisogna dirlo, c’erano tycoon ebrei. Più o meno come accade oggi nell’Ucraina neonazista capeggiata dall’ebreo Zelensky che ha fatto infuriare il direttore generale del Comitato Ebraico Ucraino Eduard Dolinsky. Il video l’ho già pubblicato in un precedente articolo, ma vale la pena rivederlo, soprattutto per chi crede ancora che l’esistenza del nazismo in Ucraina sia un falso putiniano: 

Antony C. Sutton (1925 – 2002), britannico naturalizzato americano è stato, tra l’alttro, ricercatore e professore di economia presso la Hoover Institution dell’Università di Stanford dal 1968 al 1973.

Di lui ho già parlato altre volte, ma il conflitto in Ucraina mi spinge a riportare altri passi del già citato “Wall Street e l’ascesa di Hitler”. Nel  primo capitolo, scrive: “Il contributo del capitalismo americano ai preparativi bellici tedeschi prima del 1940 può essere definito fenomenale. È stato certamente cruciale per le capacità militari tedesche. Ad esempio, nel 1934 la Germania produceva internamente solo 300.000 tonnellate di prodotti petroliferi naturali e meno di 800.000 tonnellate di benzina sintetica; tuttavia, dieci anni più tardi, durante la Seconda Guerra Mondiale, dopo il trasferimento dei brevetti e della tecnologia di idrogenazione della Standard Oil del New Jersey alla I.G. Farben, la Germania produsse circa 6 milioni e mezzo di tonnellate di petrolio – di cui l’85% era petrolio sintetico che utilizzava il processo di idrogenazione della Standard Oil.

I tedeschi furono portati a Detroit per imparare le tecniche di produzione specializzata di componenti e di assemblaggio in linea. Le tecniche apprese a Detroit vennero infine utilizzate per costruire gli Stukas da bombardamento in picchiata. Successivamente, i rappresentanti della I.G. Farben in questo Paese permisero a un flusso di ingegneri tedeschi di visitare non solo gli stabilimenti aerei, ma anche altri di importanza militare. La stampa economica americana contemporanea conferma che i giornali e le riviste economiche erano pienamente consapevoli della minaccia nazista e della sua natura.

Le prove presentate suggeriscono che non solo un settore influente dell’imprenditoria americana era consapevole della natura del nazismo, ma che per i propri scopi aiutava il nazismo ovunque fosse possibile (e redditizio) – con la piena consapevolezza che il probabile risultato sarebbe stata una guerra che avrebbe coinvolto Europa e Stati Uniti.
Benzina sintetica ed esplosivi (due degli elementi di base della guerra moderna), il controllo della produzione tedesca della Seconda Guerra Mondiale era nelle mani di due società tedesche create grazie ai prestiti di Wall Street nell’ambito del Piano Dawes.

I due maggiori produttori di carri armati nella Germania di Hitler erano la Opel, una filiale interamente controllata dalla General Motors (controllata dalla J.P. Morgan), e la Ford A.G., filiale della Ford Motor Company di Detroit. I nazisti concessero lo status di esenzione fiscale alla Opel nel 1936, per consentire alla General Motors di espandere i propri impianti di produzione.  Alcoa e Dow Chemical lavorarono a stretto contatto con l’industria nazista.
La General Motors fornì alla Siemens & Halske A. G. in Germania dati su piloti automatici e strumenti per aerei. Nel 1940, la Bendix Aviation fornì a Robert Bosch dati tecnici completi per gli avviatori di aerei e motori diesel, ricevendo in cambio il pagamento di royalties.
In breve, le aziende americane associate ai banchieri d’investimento internazionali Morgan-Rockefeller erano intimamente legate alla crescita dell’industria nazista. È importante notare… che la General Motors, la Ford, la General Electric, la DuPont e la manciata di aziende statunitensi intimamente coinvolte nello sviluppo della Germania nazista erano – ad eccezione della Ford Motor Company – controllate dall’élite di Wall Street: la J.P. Morgan, la Rockefeller Chase Bank e, in misura minore, la Warburg Manhattan”. 

Il sostegno del governo israeliano a Zelensky fa pensare che la Cupola finanziaria è pronta a distruggere anche le proprie radici religiose e culturali pur di controllare il mondo. Se poi la monarchia saudita vuole abbandonare i tycoon ebrei americani per allinearsi al BRICS, di cui fa parte la Cina, che perseguita ferocemente i musulmani e i cristiani, pare proprio che l’islam e l’ebraismo vengono strumentalizzati dai loro governi per fini economici e geopolitici.

Agostino Nobile

§§§

Condividi i miei articoli:

Libri Marco Tosatti

Tag: , ,

Categoria:

5 commenti

  • amos ha detto:

    Io ho sempre sentito dire che se Hitler avesse sconfitto l’Inghilterra avrebbe vinto la guerra. Pare comunque che che nessuno si sia chiesto perchè mai Hitler, dopo aver messo a ferro e fuoco Londra con i V1 e i V2, si è fermato per invadere la Russia? Cioè si è fermato per schierare lungo un confine di tremila km quasi quattro milioni di uomini, migliaia di carriarmati mille aerei e una quantità innumerevole di armamanti di tutti i tipi per invadere la nazione più vasta del mondo? Vuoi vedere che con tutta sta roba non poteva attraversare la Manica e suonargliele a quel farabutto di Churcil? Se magari mi rispondesse il generale La Porta!

    • Marco Tosatti ha detto:

      Brevemente, perché mi sono molto interessato di questo argomento di recente. Stranamente, Hitler avrebbe voluto un appeasement con l’Inghilterra, che tecnicamente – specie dopo la Battaglia di Inghilterra – sapeva di non poter invadere. Per questo la missione di Hess. E l’obiettivo strategico era lo spazio vitale a Est, con materie prime, grano, petrolio. Fino agli Urali. Unisca a questo una sottostima drammatica dell’esercito russo, di almeno se non più della metà rispetto alla realtà, il ritardo di un mese e mezzo nell’inizio della campagna, ecc. ecc.

      • amos ha detto:

        Sapeva di “non poter”invadere, o sapeva di “non dover” invadere perchè qualcuno glielo aveva ordinato. I miei dubbi rimangono come dubito che un solo uomo per giunta ignorante (Mussolini almeno era maestro elementare) abbia potuto fare quello che ha fatto il furiere tedesco se non avesse avuto delle mastodontiche spalle che lo coprivano.

        • Marco Tosatti ha detto:

          Suggerisco la lettura di William Shirer, sia Diario di Berlino che Ascesa e caduta del Terzo Reich. Può rispondere a molte questioni.

  • Nuccio Viglietti ha detto:

    La presunta lotta di angloamericani a nazismo tedesco… si evidenzia sempre più come titanica conflitto di… due nazismi per garantirsi impero mondiale… poi durato fino a giorni nostri…!!…https://ilgattomattoquotidiano.wordpress.com/