Pensiero Cattolico, Strumia. Attenti all’Ideologia dell’Accoglienza Forzata…
9 Ottobre 2022
Marco Tosatti
Carissimi StilumCuriali, buona domenica. Offriamo alla vostra attenzione l’omelia di don Alberto Strumia, pubblicata da Il Pensiero Cattolico, che ringraziamo per la cortesia. Buona lettura, e a domani.
§§§
Don Alberto Strumia: Non è il titolo di “stranieri” a rendere automaticamente meritevoli di lode, ma la fede in Dio e in Gesù –
Omelia della Domenica XXVIII del Tempo Ordinario
Domenica XXVIII del Tempo Ordinario (Anno C)
(2 Re 5,14-17; Sal 97; 2 Tm 2,8-13; Lc 17.11-19)
Le letture di questa domenica parlano di alcuni personaggi “stranieri”, Naaman il siro e il samaritano, uno dei dieci lebbrosi guariti da Gesù.
All’epoca del profeta Eliseo (prima lettura) come al tempo di Gesù (Vangelo) questo appellativo – “stranieri” – indicava coloro che non appartenevano al popolo di Israele.
Oggi, da parecchi anni, con questo termine ci si riferisce, ormai abitualmente ed esclusivamente ai cosiddetti “migranti”, provenienti da diverse etnie, culture e religioni, aree geografiche. E per ragioni che, solo in pochi casi, sono l’effettiva necessità di fuggire da situazioni di guerra oggettivamente pericolose. Ma non è questo il momento né il luogo per addentrarsi in questo aspetto del problema.
Qui, quanto è importante sottolineare – in riferimento alle letture della liturgia di questa domenica – è il fatto che, a differenza di quanto si fa strumentalmente oggi, non è il titolo di “stranieri” a rendere automaticamente meritevoli di lode e di apprezzamento Naaman, il siro, da parte del profeta Eliseo (nella prima lettura) o il lebbroso samaritano che ritorna per ringraziare, da parte del Signore (nel Vangelo), ma è la fede in Dio dimostrata dal primo e la fede in Gesù dimostrata dal secondo.
Non dovrebbe, allora, anche il popolo cristiano dei nostri giorni, con i suoi pastori per primi, adottare lo stesso criterio? Perché, allora, si usano criteri ben diversi?
Ti apprezzo non tanto perché il titolo di “straniero” ti dà una sorta di “patente di innocenza”, in quanto membro di uno strano, immaginario nuovo “popolo eletto”, o nuovo “proletariato” che sia, facendo di te un privilegiato, quasi tu fossi esente dal peccato originale. E questo semplicemente perché non lo sei, esattamente come non lo sono io!
È certamente doverosa l’accoglienza, in proporzione alle disponibilità di chi accoglie, ed è altrettanto doveroso, però, procedere razionalmente.
La Scrittura dice, in proposito: «Se, mietendo il tuo campo, vi avrai dimenticato qualche covone, non tornerai indietro a prenderlo; sarà per lo straniero, per l’orfano e per la vedova» (Deut 24,19). Non sarà però, per il solo “straniero”, a spese di chi è bisognoso in casa tua (l’orfano, la vedova, il disabile con chi lo assiste, e altri ancora!).
Attenzione all’ideologia dell’accoglienza forzata dello “straniero”, internazionalemente imposta!
Anche perché, chi si comporta con lo “straniero” in questo modo, ben di rado lo fa senza secondi fini, politici, culturali, ideologici, anticristiani ed economici…
Il Signore ha mostrato grande apprezzamento per coloro che hanno avuto fede in Lui, a qualunque popolo ed etnia appartenessero, al suo popolo come ad altri popoli. Ed ha dimostrato umana meraviglia di fronte a coloro i quali, davanti alla straordinarietà del Suo insegnamento e di ciò che Egli faceva, si sono convertiti a Lui, abbandonando le loro religioni di appartenenza, ormai dimostratesi del tutto inadeguate e per molti aspetti addirittura false.
La dichiarazione di Naaman, il siro, che troviamo nella prima lettura, lo documenta: «Il tuo servo non intende compiere più un olocausto o un sacrificio ad altri dèi, ma solo al Signore». Una chiara testimonianza di “conversione”.
Nel Vangelo, il lebbroso Samaritano, guarito, diede un’altrettanto esplicita testimonianza di conversione: «Si prostrò davanti a Gesù, ai suoi piedi, per ringraziarlo».
Mentre gli altri nove, pur appartenenti al popolo di Israele, come si può desumere dalle parole stesse di Gesù («Non si è trovato nessuno che tornasse indietro a rendere gloria a Dio, all’infuori di questo straniero?»), si sono comportati come titolari del diritto alla guarigione, senza dare un minimo di segno di fede in Dio che miracolosamente li ha guariti per le parole del Signore. Tornare a Cristo serve a tutti: stranieri convertiti e cristiani distratti dall’impegno sociologico!
Nella seconda lettura, san Paolo rivolge a Timoteo una raccomandazione che vale ancor più per noi oggi, per chi deve istruire e guidare come per chi deve imparare ad essere cristiano: «Ricordati di Gesù Cristo, risorto dai morti, […] come io annuncio nel mio vangelo». Quasi ingiungesse di non azzardarsi a sostituire il culto verso di Lui, unico e vero Dio, con il mito pagano dello “straniero”, o dell’ambiente, o della natura adorati al posto Suo.
Perché non funzionerà, né per ingraziarsi lo “straniero”, se non si converte alla vera religione, né per l’ambiente e la natura se non si riconosce Dio che li ha creati. Ma per condurre anche lo “straniero” alla fede, si deve parlargli di Cristo, insegnargli chi è veramente e non ritirarsi in un relativismo pseudoreligioso, come è divenuto di moda fare, oggi, anche nelle chiese che dovrebbero essere cristiane.
I santi hanno annunciato e testimoniato Cristo con la loro parola e la loro vita, e non si sono mai accontentati di un sincretismo pagano in cui si mescolano elementi presi da tutte le parti confondendo le idee, già poco chiare, di coloro che ancora vorrebbero essere cristiani.
In una situazione tanto confusa e pasticciata occorre, più di sempre, chiedere soccorso alla Madre di Dio, Maria Santissima, soprattutto in questo mese di ottobre a lei particolarmente dedicato, perché mostri a tutti gli uomini della terra il suo Figlio, l’unico Salvatore, in grado di guarire l’umanità di oggi dalla quella lebbra dello spirito, di origine satanica, che è peggiore di qualsiasi pandemia del corpo.
Con le parole dell’antica preghiera dalla Salve Regina, anche ora la invochiamo: «Mostraci, dopo questo esilio, Gesù, il frutto benedetto del tuo Seno, o clemente, o pia, o dolce Vergine Maria!».
§§§
I PADRONI DEI SOCIAL – E GOOGLE – CERCANO DI FAR TACERE STILUM
CURIAE.
SE PENSATE CHE
STILUM CURIAE SIA UTILE
SE PENSATE CHE
SENZA STILUM CURIAE
L’INFORMAZIONE NON SAREBBE LA STESSA
AIUTATE STILUM CURIAE!
*
Chi desidera sostenere il lavoro di libera informazione, e di libera discussione e confronto costituito da Stilum Curiae, può farlo con una donazione su questo conto, intestato al sottoscritto:
IBAN:
IT79N0200805319000400690898
*
Oppure su PayPal, marco tosatti
*
La causale può essere: Donazione Stilum Curiae
Ecco il collegamento per il libro in italiano.
And here is the link to the book in English.
Y este es el enlace al libro en español
STILUM CURIAE HA UN CANALE SU TELEGRAM
@marcotosatti
(su TELEGRAM c’è anche un gruppo Stilum Curiae…)
E ANCHE SU VK.COM
stilumcuriae
SU FACEBOOK
cercate
seguite
Marco Tosatti
SE PENSATE CHE
STILUM CURIAE SIA UTILE
SE PENSATE CHE
SENZA STILUM CURIAE
L’INFORMAZIONE NON SAREBBE LA STESSA
AIUTATE STILUM CURIAE!
*
Chi desidera sostenere il lavoro di libera informazione, e di libera discussione e confronto costituito da Stilum Curiae, può farlo con una donazione su questo conto, intestato al sottoscritto:
IT79N0200805319000400690898
*
Oppure su PayPal, marco tosatti, con questo logo:
*
La causale può essere: Donazione Stilum Curiae
Questo blog è il seguito naturale di San Pietro e Dintorni, presente su “La Stampa” fino a quando non fu troppo molesto. Per chi fosse interessato al lavoro già svolto, ecco il link a San Pietro e Dintorni.
Se volete ricevere i nuovi articoli del blog, scrivete la vostra mail nella finestra a fianco.
L’articolo vi ha interessato? Condividetelo, se volete, sui social network, usando gli strumenti qui sotto
Condividi i miei articoli:
Tag: pensiero cattolico, strumia
Categoria: Generale
@Miserere mei
Lei ha tutte le ragioni e tutta la mia solidarietà.
Il nostro politicamente “neutrale” Bergoglio fino a poco tempo fa, (pur incitando spesso all’accoglienza dei migranti) sottolineava che ciò andava fatto in base alle possibilità economiche degli Stati; adesso che si è reso conto che l’Europa sta andando a destra (vedi Svezia e Italia) con livore, dall’alto del suo soglio … pontifica ….. che non accogliere i migranti ” …è schifoso ….. è criminale”.
Bergoglio non va ascoltato.
È pericoloso a sé e agli altri .
Se ci troviamo a fare questi discorsi lunari e a dar ragione della nostra fede persino tra battezzati, è proprio perché siamo nelle mani di un clero o eretico o relativista o inquinato dal protestantesimo senza saperlo o indifferente o attento alla carriera o senza vocazione o con tutte queste pecche insieme.
Ma calma.
Gesù ci aveva avvisati con una domanda retorica: ” Quando il Figlio dell’uomo tornerà sulla terra troverà la fede? ”
Mi sono chiesta perché ce l’ha detto sotto forma di domanda.
Ma se non hanno creduto che era Dio e lo hanno torturato e crocifisso quelli che avevano visto risorgere i morti e parlare i muti e camminare gli storpi e lo hanno visto risorto e salire al cielo coi loro occhi, come si può pretendere che pagani di ogni risma e colore credano in Lui
solo attraverso le Scritture?
Infatti, sono passati duemila anni e solo una minoranza di umani ha creduto e crede in Cristo.
Che deve fare il Cristiano? Predicare Cristo con le parole e con la vita.
Ognuno cogita e vive e vuole conto e ragione di questa sua libertà di cogitare e di vivere.
Quando Gesù tornerà farà i conti con Lui.
Sicuramente mi esprimo male e combino guai.
Dio non seleziona, ma dà a ciascuno il suo, con giustizia, sicché la selezione avviene in modo proporzionale alla qualità della risposta umana, non secondo una supposta ” preferenza ” di Dio ; i protestanti ammettono la predestinazione, non i cattolici.
La ” gelosia ” del Signore è un modo diverso di esprimere il Comandamento ” Non avrai altro Dio all’infuori di me”.
Poiché il rapporto del Creatore con gli uomini è presentato come un rapporto sponsale in tutto l’Antico Testamento, anche il linguaggio é tipico del rapporto amoroso umano.
Se poi un innamorato non debba essere geloso di colei che ama, non lo capisco e lo rifiuto.
“Ma per condurre anche lo “straniero” alla fede, si deve parlargli di Cristo, insegnargli chi è veramente e non ritirarsi in un relativismo pseudoreligioso, come è divenuto di moda fare, oggi, anche nelle chiese che dovrebbero essere cristiane. I santi hanno annunciato e testimoniato Cristo con la loro parola e la loro vita, e non si sono mai accontentati di un sincretismo pagano in cui si mescolano elementi presi da tutte le parti confondendo le idee, già poco chiare, di coloro che ancora vorrebbero essere cristiani”.
Sì, ma NEL FRATTEMPO, che a voler essere ottimisti durerà ancora qualche secolo, visto che in duemila e passa anni il Cristianesimo ha tutt’altro che permeato la terra (e qualche ragione seria ci sarà), che si FA con gli “stranieri”? Non che si DICE, ma che si FA.
Non bastano i proclami di principio, non bastano le dichiarazioni ex cathedra. Troppo facile.
Occorre suggerire soluzioni PRATICHE, non TEORICHE.
Per esempio, con il mussulmano che è fedele al Corano e non si converte, cosa deve FARE il cristiano? Oppure con il pagano, il sincretista, l’ateo e via dicendo, cosa deve FARE il cristiano?
Limitarsi al DIRE calando la barriera dell’anatema? Troppo facile.
I risultati della accoglienza biblica e selvaggia in termini di numeri di persone accolte li vedo a Milano e Roma, in ogni parte ,quartiere, delle due città. In pratica nessun quartiere o zona delle due città e privo di ” migranti ” in quantità industriale. Tutti accampati che vivono e dormono da disperati nei luoghi più improbabili. Le conseguenze le subiscono le popolazioni in particolare Milano che ha visto impennarsi il numero delle rapine e stupri dovuti nella stragrande maggioranza dei casi a nordafricani ed africani. Chi ci guadagna ovviamente sono gli sfruttatori degli schiavi a pochi euro.
Consolante questo suo intervento, don Alberto.
Mi mortifica questo fiorire improvviso di cattolici che ” si convertono ” ad altre religioni.
Un tempo si chiamavano rinnegati ed era un’onta quasi ereditaria.
Oggi fanno vergognare quelli che restano nella Chiesa.
Forse i battezzati lo meritiamo, perché siamo tiepidi, poco credibili, incoerenti, quando non traditori del Vangelo.
Fatto sta che ogni giorno tocca constatare quanto la fede cattolica sia insidiata e penetrata da eresie sottili e macroscopiche, subdole e sfacciate.
Dalle mie parti il vescovo benedice matrimoni musulmani e si offre ai fotografi col sorriso radioso di chi si sente
orgoglioso del suo ecumenismo. La parola d’ordine è accogliere ad amare oltre ogni differenza.
Bene, in senso sociale.
Male, se ciò significa che tutte le religiono sono uguali.
Mi spieghino questi alti papaveri in porpora perché se tutte le fedi sono buone per salvarsi, Cristo ha patito tanto.
Fior di professionisti passano all’Islam e a Buddha e sono reputati grandi anime che cercano la verità in gruppi elitari.
Le chiese si svuotano intanto, perché anche i preti e chi li comanda han fatto circolate le’idee che si va in Paradiso facendo opere buone, non andando a messa o snocciolando rosari.
Personalmente mi sento spesso un esule e sto dove sono nato e cresciuto. Non riconosco più la mia cultura.
Non sto dicendo che è tutto uno schifo: attorno a me non mancano persone brave, corrette, simpatiche, premurose, generose ed efficienti. Eppure non è più casa mia.
Specialmente nelle giovani generazioni noto un’estraneità di fondo alla cultura di mio padre e di mio nonno.
Questo è naturale anche nelle tante persone provenienti da altre parti del mondo, ma riguarda molti cresciuti qui.
Ebbene, da esule, impedito ad abitare da “locale” la mia terra, mi sento di dire che sono accogliente. Non ho mai discriminato nessuno, quando ho potuto ho aiutato. C’è solo una categoria che, in tutta onestà, mi infastidisce: l’accoglione. Cioè quel personaggio che è un estraneo a chi gli vive accanto, ma -oltre ad ignorarmi e giudicarmi- mi accusa anche di non essere mai abbastanza aperto a chi arriva. Per quelli così, gli accoglioni, chi non è come loro è razzista, è taccagno, è responsabile di ogni difficoltà altrui… L’accoglione non si rende conto che questa persona è semplicemente messa in condizione di non avere più casa sua. Non è che ha chiuso fuori qualcuno, ma si trova ad essere sempre più escluso, a volte si riduce ad essere rinchiuso, forse per paura, forse per disgusto… Non dico di aver tutte le ragioni o di avere sempre ragione, ma a me, l’esule a casa sua, non ci pensa nessuno. Sono solo un poco di buono. Uno che non ha diritto di cittadinanza, al massimo tra un po’ condividerà o contenderà un reddito di cittadinanza. Allora lo straniero è uno che è estraniato dal contesto. L’esule è chi non può stare nella sua patria. Ma sono io!!! Perchè l’accoglione non se ne accorge? Gli faccio così tanto schifo da non meritare uno sguardo? Non c’è misericordia per me? Non devo fare il presepio a natale, che poi è la festa delle luci, ma quest’anno la bolletta toglierà anche quelle… do fastidio a fare il segno della croce in pubblico, tra un po’ non avrò neppure un bagno per maschi e femmine. Gli accoglioni ricordano gli auguri per il ramadan, ma non sanno nemmeno che differenza c’è tra la quaresima e l’avvento… Difendono a spada tratta un cane randagio, ma inneggiano al diritto di aborto ed eutanasia. Sono per la natura, l’ecologia, il bio, ma ti siringano a tutto spiano fin da piccolo, ti rimpinzano di pillole per mutare genere, ti considerano un pericolo se esprimi disgusto quando le cose vanno proprio contro la loro natura. Ragazzi, è dura vivere da esule, circondati dal moralismo degli accoglioni.
“per condurre anche lo “straniero” alla fede, – afferma Don Strumia- si deve parlargli di Cristo, insegnargli chi è veramente e non ritirarsi in un relativismo pseudoreligioso, come è divenuto di moda fare, oggi, anche nelle chiese che dovrebbero essere cristiane.”
Sembrano parole più che sensate e coerenti con la nostra fede ma che dire dopo aver letto quanto detto da Papa Francesco nell’omelia della Santa Messa da lui celebrata questa mattina?
Leggiamo: -Includere tutti. E oggi, nel giorno in cui Scalabrini diventa santo, vorrei pensare ai migranti. È scandalosa l’esclusione dei migranti! Anzi, l’esclusione dei migranti è criminale,-
Chi dei due ha ragione?
Esegesi, peraltro rincuorante, che apprezzo anche per tono e proprietà di linguaggio consoni alla riflessione, che mi ha risollevato il morale…
Sarò io particolarmente suscettibile (non senza giusto motivo) di inevitabile pena – per quanto dovrei essermi abituata a leggere “pronunciamenti” del papa regnante ripetitivi e dal tenore tipico del, pur sempre rispettabile, “uomo qualunque”… – ed ecco che una nube ha offuscato la serenità provata con la lettura dell’omelia di don Strumia, cui va il mio ringraziamento, che estendo al dott. Tosatti per averla pubblicata.
Sono bastate le seguenti, poche, parole pronunciate “a braccio” (vezzo irrinunciabile…) da Bergoglio in occasione della canonizzazione, questa mattina, in Piazza San Pietro, dei Beati Giovanni Battista Scalabrini e Artemide Zatti, ad interrompere quel flusso positivo che mi ha regalato oggi questo Post di SC.
Eccolo l’inciso che il regnante non si è trattenuto dall’inserire in un’allocuzione appropriata alla celebrazione in atto e rispettosa dei testi biblici della Liturgia odierna, che la redazione de “Il Sismografo” ha tempestivamente evidenziato così: «[Il Papa, a braccio, parla dell’esclusione dei migranti … e aggiunge: “è criminale, è schifosa …”]
Messaggio… ai naviganti, politici e non…??? Quel che è certo: monocorde.
Gentile Tosatti,
l’articolo del Matto è scomparso. Perchè?
Non sono stato io! A giorni grazie a Dio si cambia…
Però eccolo: https://www.marcotosatti.com/2022/10/07/il-matto-francois-pollien-monaco-certosino-cristianesimo-vissuto/
“Non sono stato io” 😅
Un salutissimo.