Benedetta De Vito. Una Fotografia, Due Donne, Due Chiese…
4 Ottobre 2022
Marco Tosatti
Carissimi StilumCuriali, la nostra Benedetta De Vito ci offre questa fotografia, e qualche riflessione… buona lettura.
§§§
Una fotografia: di fronte a una chiesa della periferia romana si incontrano duesignore. La prima, con passo slanciato, alta, bionda sta andando alla Santa Messa in parrocchia, la seconda, già anzianotta, si appresta a prender la macchina per recarsi a una messa tridentina, lontana qualche chilometro.
I saluti di prammatica. Alla risposta della seconda sul dove stai andando, una smorfia interna della prima e un commento anche quello tutto dentro casa: oh no, possibile, anche tu tra i “tradizionalisti”!
Via, poi, ognuna per la propria strada. Ecco servita, per Belzebù, la divisione.
Due chiese cattoliche che sembrano guardarsi in cagnesco. Due chiese, due Papi, perché alla prima signora non dispiace Francesco che, alla seconda, sta sul gozzo, amando lei Benedetto. Due chiese, uno scisma silenzioso, già in atto. Io osservo tutto questo nella mia anima, tutta immersa nel mare sardo tinto di rosa dall’aurora che danza sulle onde. E per riavvolgere i fili ingarbugliati che sono un gomitolo col quale han giocato i micini ,nipoti del mio Tigre sardo, detti i nanini (e ora, più grandicelli, i nanetti) mi viene in soccorso una vecchia Filotea che ho lasciato qui in Sardegna e che è voce (sarda oramai) del Signore, per me. Sola. Un palloncino rosso, uno blu e, attaccati ai loro fili, scendiamo giù.
S’apre il capitolo “Alla Santa Messa” e leggo, il naso tra le pagine ingiallite nei caratteri tante formichine, Ogni momento della liturgia un significato profondo. Davanti ai miei occhi, s’apre tutta quanta, rinnovata, vera, viva la storia della Passione e Morte di Nostro Signore! Oh meraviglia e stupore! Ma tutto questo, mi pare, è perduto nella messa post conciliare che sembra fermarsi all’ultima cena. L’elevazione dell’Ostia, nella Santa Messa di sempre, è Cristo messo in Croce e innalzato sul legno del Calvario. In quella di oggi, invece (almeno così mi pare), è Gesù, tra i suoi Dodici, che spezza il pane e dona il vino in memoria di Lui. Oh Signore! Piango tra me. Ecco perché alla distribuzione della Santa Eucarestia, quasi sola oramai, mi metto in ginocchio, perché, pur non sapendolo (essendo io nata proprio intorno all’anno in cui cominciava il Vaticano II), sono lì, sotto la Croce sul Golgota, come abitando ancora, inconsapevole, nella Messa vetus ordo.
Una pausa di silenzio per me e per tutti, il tempo di un Gloria al Padre e di un segno della Croce e avanti. Allora, mi domando, perché la messa di oggi si ferma al cenacolo? Mmmm, perché non si vuol ricordare il Sacrificio dei Sacrifici che il Signore ha subito per la nostra salvezza? Perché si prende la particola con tanta leggerezza sulla mano, come se fosse un pane qualsiasi, il pane che gli apostoli spezzarono con Gesù alla mensa fatale? D’un tratto un ricordo. Tanti sacerdoti alla mia ferma opposizione sul prendere nel palmo l’Ostia mi han sempre risposto che ai tempi di Gesù non c’erano le posate e che il pane dell’Ultima Cena, Gesù lo spezzò con le mani per distribuirlo ai suoi. E io lo stesso mi incaponivo. No, se è così, i dicevo preferisco , comunque, non prenderlo. Nelle mie mani di non consacrata. Ma certo, ora è chiaro! Il mio cuore, che è foderato nella Legge del Signore, sapeva che l’Ostia non è il pane dell’ultima cena, ma è il Signore, elevato in Croce, che diventa, per noi, Pane di salvezza! Io non sono degna di toccarlo! Solo mani consacrate possono farlo: i suoi uomini sulla terra che, infatti, operano “in persona Christi”.
Un’altra domanda fa capolino nel mio cuore. Ma perché, allora, la santa messa che mi vede in chiesa ogni giorno, ci porta soltanto al Cenacolo e non più fin sul Golgota insieme al nostro Gesù? D’un tratto, sì, sento puzza di cannibali. Di tutti coloro che, allontanatisi da Dio, ritengono il prossimo non “tralcio di un’unica vite” (e quindi fratello), ma vuoto a perdere, nemico, persona da invidiare, da odiare, da calunniare, da nutrire con gli scarafaggi, e, perché no, da eliminare. Sì, certo, l’aver eliminato dalla Santa Messa la sua vera funzione, cioè la memoria della Passione e della Morte del Signore, consente ai cannibali di rinnovare i loro riti di sangue, perché la memoria del Sacrificio dei Sacrifici, dai e dai, potrebbe andar perso e la Santa Messa ridotta a un’agape, a una festa. Se ci pensate bene, con tutte le corbellerie che si fanno all’altare di questi tempi – preti travestiti da pagliacci, in pantaloncini da bicicletta, in costume da bagno, ballerini di tango e di flamenco per non dir di peggio – si è già scesi di un altro gradino per arrivare a dire che la messa (con la “m” minuscola per non esser “rigidi” e noiosi) è soltanto un rito festivo, domenicale, tutti allegri a far baldoria… Mentre il rito di sangue, bè, quello serve per propiziare la Pachamama, la “Madre terra” dell’ecologismo spinto a religione, e per far dei regalini di carne a Moloch, che sempre li gradisce. Sì, uno o due gradini più in giù c’è questo e non pensiate che ci si metta tanto ad arrivar nella tenebra. .. Il paganesimo è già qui e si maschera da personcina perbene, con la gualdrappa dei diritti civili..
Ed ecco, in conclusione perché alle due belle signore della fotografia iniziale vorrei dire due parole.
Alla prima, che è tutta quanta di Gesù (e io so quanto…) di esser più prudente, perché l’amore per il Signore lo prevede (candidi come colombe, astuti come serpenti, diceva ai suoi discepoli il Signore.
Alla seconda, invece, consiglierei di leggere, con tutta umiltà, questo articolo per non insuperbirsi di una scelta pur giusta: restare attaccati alla tradizione che salva . Sotto la Croce, piccolissimi, “servi inutili”, ma niente affatto migliori dei nostri fratelli di fede. E ora passo e chiudo mentre il sole in dardo accende di cento blu il mare e la rena sulla spiaggia sembra una sciarpa di oro fuso…
§§§
I PADRONI DEI SOCIAL – E GOOGLE – CERCANO DI FAR TACERE STILUM
CURIAE.
SE PENSATE CHE
STILUM CURIAE SIA UTILE
SE PENSATE CHE
SENZA STILUM CURIAE
L’INFORMAZIONE NON SAREBBE LA STESSA
AIUTATE STILUM CURIAE!
*
Chi desidera sostenere il lavoro di libera informazione, e di libera discussione e confronto costituito da Stilum Curiae, può farlo con una donazione su questo conto, intestato al sottoscritto:
IBAN:
IT79N0200805319000400690898
*
Oppure su PayPal, marco tosatti
*
La causale può essere: Donazione Stilum Curiae
Ecco il collegamento per il libro in italiano.
And here is the link to the book in English.
Y este es el enlace al libro en español
STILUM CURIAE HA UN CANALE SU TELEGRAM
@marcotosatti
(su TELEGRAM c’è anche un gruppo Stilum Curiae…)
E ANCHE SU VK.COM
stilumcuriae
SU FACEBOOK
cercate
seguite
Marco Tosatti
SE PENSATE CHE
STILUM CURIAE SIA UTILE
SE PENSATE CHE
SENZA STILUM CURIAE
L’INFORMAZIONE NON SAREBBE LA STESSA
AIUTATE STILUM CURIAE!
*
Chi desidera sostenere il lavoro di libera informazione, e di libera discussione e confronto costituito da Stilum Curiae, può farlo con una donazione su questo conto, intestato al sottoscritto:
IBAN: IT24J0200805205000400690898
*
Oppure su PayPal, marco tosatti, con questo logo:
*
La causale può essere: Donazione Stilum Curiae
Questo blog è il seguito naturale di San Pietro e Dintorni, presente su “La Stampa” fino a quando non fu troppo molesto. Per chi fosse interessato al lavoro già svolto, ecco il link a San Pietro e Dintorni.
Se volete ricevere i nuovi articoli del blog, scrivete la vostra mail nella finestra a fianco.
L’articolo vi ha interessato? Condividetelo, se volete, sui social network, usando gli strumenti qui sotto
Condividi i miei articoli:
Tag: bdv, de vito, due chiese, due donne
Categoria: Generale
-Il paganesimo è già qui e si maschera da personcina perbene, con la gualdrappa dei diritti civili.-
https://www.aldomariavalli.it/2022/10/03/cosi-leresia-dellomosessualita-e-del-transgederismo-avanza-dentro-la-chiesa/
«Purtroppo, questa eresia è favorita da coloro che sono obbligati davanti a Dio e alla Chiesa a condannare l’errore e a respingere il peccato. In effetti, fin dall’inizio del suo pontificato, Francesco ha mostrato simpatia per l’omosessualità e il transgenderismo attraverso atti, gesti, atteggiamenti e omissioni.
La più spettacolare di queste manifestazioni è avvenuta nel 2015, quando invitò due donne a fargli visita. Una di loro, dopo essersi sottoposta a un intervento chirurgico e aver fatto uso di ormoni, si presentò come un uomo e l’altra come una donna, presumibilmente “sua moglie”. Una fotografia dell’incontro in Vaticano fu pubblicata in tutto il mondo.
Più tardi, il 2 ottobre 2016, il Papa argentino raccontò questa storia ai giornalisti sull’aereo di ritorno da Baku, in Azerbaigian, a Roma. Disse che una persona spagnola gli aveva scritto dicendo di essere una donna diventata uomo e sposata e che avrebbe voluto che lui ricevesse entrambi. Francesco si riferì in modo naturale alla donna “transgender” chiamandola “lui”, come se fosse un uomo, e all’altra persona chiamandola “sua moglie”:
“Poi (l’uomo) si è sposato. Ha cambiato la sua identità civile, si è sposato e mi ha scritto la lettera che per lui sarebbe stata una consolazione venire con la sua sposa: lui, che era lei, ma è lui. E li ho ricevuti”.»
https://www.maurizioblondet.it/la-california-ha-emanato-legge-che-consente-lintervento-chirurgico-di-riassegnazione-del-sesso-per-i-minori-anche-se-i-loro-genitori-sono-contrari/ (Sodoma e Gomorra facevano di peggio?)
https://it.wikipedia.org/wiki/Big_One (non è un augurio; ci mancherebbe; solo un promemoria)
In punta di penna, sulla “identità etnica” delle sacerdotesse di Baal nell’articolo di Blondet.
Partendo da un presupposto che è più di un assioma, è la scoperta del mondo di un bambino: i burattinai non si vedono mai; manipolano gli artefatti di pezza che di volta in volta ritengono più congeniali allo spettacolo, parafulmini per gli occhi della gente che alla chiusura del sipario andranno nel ripostiglio. O nel bidone della spazzatura. O, se lo spettacolo andasse davvero male, in pasto al pubblico.
Poniamo come possibilità non remotissima che il castello di algoritmi e follia/Torre di Babele venga giù; a seguire gli inevitabili regolamenti di conti in cui, di solito e purtroppo, non si va tanto per il sottile.
Se ci sono -più di quanti si creda- ebrei e omosessuali che giudicano il Mondo Nuovo un’aberrazione contro Dio e contro gli uomini, per carità di Dio e di voi stessi: venite fuori e gridatelo più forte che potete.
(Retropensiero messo in chiaro: ciò di cui sopra è anche per cattolicesimo, Bergoglio e bergogliani.)
Il parroco di Bonassola (diocesi di La Spezia) è stato sospeso a divina per essere favorevole alle coppie omosessuali e anche all’eutanasia.
Resta sacerdote ma non può più celebrare in pubblico.
A divinis.
Era ora. È quel cretino che non ha benedetto palme e ulivi perché era uscito il documento contro la benedizione di coppie omosessuali. Purtroppo, nella non-chiesa di oggi è in buona compagnia
«nella Santa Messa di sempre, è Cristo messo in Croce e innalzato sul legno del Calvario. In quella di oggi, invece (almeno così mi pare), è Gesù, tra i suoi Dodici, che spezza il pane e dona il vino in memoria di Lui»
Eh! Non per niente una volta la Messa era detta “Sacrificio Eucaristico” (e lo è ancora, e il VO lo esplicita); ora invece “mensa eucaristica”.
Cara signora Benedetta,
è certa che i sacerdoti tradizionalisti celebrano la messa VALIDA in comunione col legittimo papa Benedetto XVI, che mai ha revocato il Munus Petrino?
Perché a me risulta invece, che celebrano anche loro la messa INVALIDA e ILLECITA in comunione con l’impostore ERETICO privo di Munus Petrino.
Perché, come spiega bene papa Leone XII nella sua enciclica Satis Cognitum…. rei di SCISMA sono tutti coloro che militano nella cattedra iniqua contro quella di Pietro.
Leone XIII