Giovanni Lazzaretti. I Meno Invotabili fra gli Invotabili. (Praticamente, tutti…).
19 Settembre 2022
Marco Tosatti
Carissimi StilumCuriali, si avvicina la data fatidica, e Hic Rhodus, Hic Salta. il Prof. Giovanni Lazzaretti offre alla vostra attenzione questo panorama che si potrebbe ben intitolare (Goya permettendo…) I Disastri della Politica. Buona disperata lettura.
§§§
I meno invotabili tra gli invotabili
Sì, hai proprio cambiato metodo.
Si sta formando un quadro, ma i partiti li vedo girare come una sorta di pulviscolo all’interno di giochi più grandi di loro.
Anche le altre hanno la stessa impressione, e attendiamo.
Domanda secca: per te il neoliberismo è il male assoluto?
Ciao. Irma
17 settembre 2022, Stigmate di San Francesco
Cara Irma,
il neoliberismo è il male assoluto? È uno dei tanti mali assoluti. Una “struttura di peccato” refrattaria a ogni cambiamento e a ogni riforma.
La moneta che viaggia sempre nella direzione sbagliata (dal povero al ricco, dal lavoratore al redditiere, dallo Stato ai potentati finanziari apolidi) crea un abisso tra gli uomini, un abisso ormai così profondo da far tranquillamente dire che 4 miliardi di uomini sono inutili.
Quando il ministro Cingolani venne a dire che il pianeta era progettato per 3 miliardi di persone non stava parlando del Padreterno (che ha, ovviamente, pensato il mondo per tutti gli uomini che vi nasceranno), ma stava parlando del “pianeta monetario” che è effettivamente stretto, perché la moneta viene tenuta artificialmente scarsa e mai commisurata al lavoro dell’uomo.
Il neoliberismo è un po’ come le unghie di Martina. Martina graffiava le amiche alla scuola materna. E il papà era un po’ angosciato: «Cosa ci diranno le maestre alla riunione?»
Temeva che le maestre proponessero qualche percorso psicologico. Invece il consiglio fu molto più semplice «Tagliatele bene le unghie al mattino».
Togli le armi e la bambina si riposiziona ben presto in una situazione di gioco normale.
Togli al popolo la “moneta-debito” (è un arma letale) e il cittadino medio si riposiziona in breve a un approccio più tranquillo e solidale.
Il neoliberismo è “moneta-debito allo stato puro, priva di qualunque correttivo statale”.
L’uomo, egoista per natura, non potrà che combattere sempre più ferocemente per quel bene scarso. E gli sconfitti della battaglia verranno relegati nei 4 miliardi di “uomini inutili”.
Gesù e tutta la Bibbia insistono su alcune parole chiave: decima, tasso zero, prestito senza scadenza, remissione del debito, lascito, deposito. Correttivi offerti agli uomini affinché la moneta venga messa a servizio invece di essere un idolo da servire.
I nOmismatici moderni utilizzano almeno alcune di quelle parole. Personalmente, avendo la fortuna di essere contemporaneamente cattolico & nOmismatico, le tengo vive tutte. Ci vuole tempo, però, per metabolizzarle bene. Infatti la mia prima remissione di debito “seria” l’ho fatta solo il mese scorso(1).
Nebulosa da osservare
Nebulosa di partiti? Un po’ è vero. Avendo governato un po’ tutti, e avendo fatto una “non opposizione” quando non governavano, per forza di cose danno l’immagine di un calderone.
Sta a noi fare un po’ di discernimento, innanzitutto citando gli eventi. Metto i partiti in ordine di rappresentanza parlamentare, come era all’inizio della legislatura. Mi limito a quelli con almeno 10 deputati.
Movimento 5 Stelle
Fa diverse cose negative. Fa il governo Conte II col PD, promuove il taglio dei parlamentari (ma qui la colpa va estesa alla massa di italiani che hanno approvato con referendum), fa la gestione dissennata del covid, aderisce al governo Draghi, promuove la campagna vaccinale, vota le varie certificazioni verdi.
Fa anche cose positive. Compartecipe del contratto di governo, introduce il Superbonus, patisce una scissione su questioni di principio, fa cadere il governo Draghi con un documento in 9 punti su questioni cruciali.
Lega
L’unica cosa positiva è la partecipazione al contratto di governo.
Per il resto: fa cadere il contratto di governo, fa opposizione molle durante il covid, aderisce al governo Draghi, nessuna opposizione alla campagna vaccinale, ingoia le certificazioni verdi.
PD
Fa il governo coi 5 Stelle, fa il taglio dei parlamentari dopo averlo disapprovato più volte, fa la gestione dissennata del covid, fa un’entusiastica gestione della campagna vaccinale, fa un’entusiastica gestione delle certificazioni verdi, approva la guerra.
Forza Italia
Opposizione inesistente durante il covid, adesione al governo Draghi, gestione della campagna vaccinale, gestione della certificazione verde, col “vertice” di Brunetta che dice che ai non vaccinati lascerà solo comprare pane e formaggio(2). Approva la guerra.
Fratelli d’Italia
Sta fuori dai governi, e questo è positivo.
Fa opposizione molle durante il covid, fa opposizione un po’ più decisa alle certificazioni verdi, promuove la guerra senza neanche obblighi di governo.
Due faccende puzzano: la Meloni che aderisce a Aspen; la Meloni che pubblica con Rizzoli (Salvini riusciva a pubblicare con Altaforte, editore un po’ meno noto…). E non dimentichiamo che in Fratelli d’Italia c’è La Russa, gestore in prima persona dell’attacco alla Libia 2011: sulla guerra, nulla di nuovo.
LeU – Liberi e Uguali
Ministro Speranza. E abbiamo detto tutto.
Aggiungi poi le solite cose su ddl Zan, fine vita, Ius qualcosa, e addebitale ai soliti noti, col centrodestra a fare tendenzialmente da freno.
Nella nebulosa ci mettiamo anche la macro-questione: nel 2018 gli elettori scelsero a maggioranza assoluta dei voti un mondo sovranista-populista, che sembrano brutte parole, ma significano semplicemente: pensiamo agli italiani, alla loro povertà, al loro lavoro, e cerchiamo di contrastare la grande finanza.
Poi, magicamente, gli eletti si ritrovano tutti nel governo Draghi, ossia l’esponente del neoliberismo più ferreo. Questa la chiamano ancora democrazia, ma non ha niente a che vedere con la sovranità popolare.
Riguardare la nebulosa
Riguardando la nebulosa, già un po’ analizzata, bisogna sottolineare i due passaggi più clamorosi.
Di Maio adesso è in un partito in coalizione col PD alle elezioni del 25 settembre: da anti-sistema a integrato nel sistema in un batter d’occhio. Al suo confronto impallidisce la trasformazione di Pierferdinando Casini, impressionante, ma lenta.
Brunetta + Carfagna + Gelmini passano da Forza Italia a Calenda. Il che significa che sono di centrodestra finché c’è posto. Le loro idee sono perfettamente compatibili con un alfiere del neoliberismo come Calenda. Perché di fatto è tutta Forza Italia che è compatibile con Calenda e Renzi.
L’analisi fatta prima capisci bene che non è un’analisi, perché ho saltato certamente degli episodi e perché scrivo sull’onda del disgusto.
Ma non ci sono dubbi che PD + LeU + Forza Italia vanno cestinati e basta. Hanno violato i diritti degli italiani senza alcuna remora, e con Brunetta che rimarrà sempre scolpito nella mia memoria, perché era uno dei rari casi in cui guardavo la TV, a Roma, quando a gennaio disse che mi avrebbe lasciato comprare solo pane e formaggio. Più draghista di Draghi.
La Lega ha fatto del buono nel contratto di governo. È anche evidente che certe cose delle certificazioni verdi e della guerra le ha ingoiate più che approvate(3). Ma di fatto ha la colpa di aver rotto il contratto di governo, e come forza di opposizione o di contenimento è stata inesistente.
Difficile quindi, sui partiti di peso parlamentare, trattenere qualcosa che non sia Fratelli d’Italia e Movimento 5 Stelle.
Fratelli d’Italia è rimasto fuori dai governi. Ha però la colpa di approvare la guerra.
Movimento 5 Stelle ha le sue perversioni etiche di base, ma, alla fine, è l’unico caso di un partito che si mette a riparare un principio non negoziabile violato.
Certo, per capire questo prima bisogna comprendere che la “proprietà di chi ha bisogno di lavorare per vivere” è un principio non negoziabile, violato dal sistema monetario e dal non intervento dello Stato.
Quando l’hai capito, allora puoi affermare che Superbonus COMMERCIABILE (non l’immonda “versione Draghi”) e banca pubblica sono il primo caso in Italia di “riparazione di un principio non negoziabile violato”.
Dico qualcosa di solido
Quindi, uscendo dalla nebulosa, e dicendo qualcosa di solido, mi sento di affermare queste poche cose.
- I grossi partiti presenti in parlamento sono tutti invotabili, avendo violato, con la gestione del covid e con la gestione delle certificazioni verdi, una serie di princìpi non negoziabili (o violato la Costituzione in toto, se non vuoi sempre citare i princìpi).
- Tra gli invotabili, ci sono 3 “invotabili e basta”: PD + LeU + Forza Italia
- Poi c’è la Lega, che ha violato i princìpi con l’atteggiamento del “cane bastonato”. Invotabile, inesistente come reattività, ma con un filo di comprensione da parte mia.
- Poi c’è Fratelli d’Italia che, finché non si è arrivati alla guerra, era l’unico votabile. Non faccio fatica a dirti che il 12 giugno scorso ho scritto al commercialista di dare il 2 per mille a Fratelli d’Italia.
- Poi c’è il Movimento 5 Stelle, che ha un impianto sui “diritti” identico al PD, ma che contiene in sé l’unica forza nOmismatica presente in parlamento. E che ha fatto cadere il governo Draghi con un ottimo documento.
Estraggo la cosa base che mi ha fatto cadere le braccia su Fratelli d’Italia, datata 21 giugno, dopo che il 12 giugno avevo dato loro il 2 per mille.
La risoluzione di Fratelli d’Italia che sarà presentata in Senato dirà sì all’invio di armi all’Ucraina, rifacendosi al dl approvato lo scorso 1 marzo. Nessun contrasto dunque nei confronti del governo Draghi.
Il documento che sarà presentato dal partito di Giorgia Meloni impegna il governo anche «a proseguire la propria azione di sostegno all’Ucraina di fronte all’invasione da parte della Federazione russa secondo le indicazioni contenute nella citata risoluzione, e nel rispetto del quadro di alleanze internazionali dell’Italia in sede europea; a promuovere e sostenere l’adozione di misure volte a difendere le economie nazionali dalle conseguenze negative derivanti dal conflitto russo ucraino» (il Foglio)
Detto in sintesi estrema, Fratelli d’Italia non capisce niente sul conflitto ucraino, così come non capiva niente sulla guerra di Libia 2011 (Fratelli d’Italia non c’era ancora, ma c’era Ignazio La Russa ministro della difesa).
Invece il Movimento 5 Stelle mi ha fatto il percorso inverso. Ha patito una mega-scissione senza sfaldarsi. Non ha abbandonato il Superbonus alla “deriva Draghi”, ma l’ha sostenuto battagliando e continuando a battagliare. E il documento di 7 pagine che costituisce il “fine Draghi” riconsegna un Conte più vicino al Conte I del “contratto”, piuttosto che al Conte II dei DPCM.
In sintesi, se oggi dovessi dare il 2 per mille lo darei ai 5 Stelle, pur non potendo votarli. Il problema è che nella tabella del 2 per mille i 5 Stelle non ci sono.
I 9 punti del “fine Draghi”
Non affermo che il documento dei 5 Stelle sia stato la fine di Draghi.
Probabilmente Draghi non vedeva l’ora di andarsene, avendo ormai impostato una linea che vincolerà il prossimo governo qualunque esso sia (opere inutili del PNRR + debito impagabile + svendita finale dell’Italia).
Però culturalmente mi sembra importante citare i 9 punti del documento, perché sono una buona base di programma futuro, e non contengono porcherie etiche. Riassumo al minimo, sono 7 pagine.
- Reddito di cittadinanza. Da migliorare, ma non certo da abolire. La botta energetica travolgerà un’ampia serie di famiglie che già non arrivavano a fine mese.
- Salario minimo. Vogliamo continuare col metodo della “percentuale di disoccupazione ottimale” dogma per i neoliberisti di turno? O vogliamo fare qualcosa per la nostra Repubblica fondata sul lavoro?
- Decreto dignità. Vogliamo insistere col lavoro a briciole che impedisce una progettualità per il futuro? O c’è qualche maniera per ridurre il precariato?
- Colpire la speculazione energetica e non solo (citano anche la speculazione farmaceutica e assicurativa).
- Transizione ecologica e tutela dell’ambiente è il punto più ideologico, che mi piace meno. Io sono per transizione ecologica CON CALMA e tutela dell’ambiente LOCALE. Non demonizzo alcuna fonte di energia, soprattutto oggi.
- Superbonus 110%. “Una misura che era stata universalmente apprezzata da tutte le forze parlamentari e riconosciuta come virtuosa dalla Presidente della Commissione europea adesso sta producendo un danno collettivo, che rischia di costare migliaia di posti di lavoro”. Imprescindibile lo sblocco delle cessioni.
- Cashback fiscale. Accredito immediato delle detrazioni sul conto corrente, e non in sede di dichiarazione.
- Definizione agevolata dei debiti iscritti a ruolo. Non un condono, ma la ripulitura di interessi passivi e sanzioni, per ritornare al puro debito con l’erario, da pagare piano piano (almeno 120 rate mensili). Era lo stesso problema di Varoufakis in Grecia: inutile “pretendere” un pagamento da chi non può pagare, occorre ridare “dignità fiscale” e reinserire le persone piano piano nel circuito.
- L’ultimo punto lo metto per completezza, ma sono troppo incompetente per capirne la portata. Metto solo una frase «introdurre una clausola, per ogni legge di delegazione, che preveda che ogniqualvolta il Governo non si conformi al parere espresso dalle Commissioni parlamentari, il Governo stesso ritorni in Parlamento per motivare specificatamente la sua scelta». Fine, non chiedermi spiegazioni, perché su questo punto capisco sì e no.
50 anni di demolizione dei princìpi non negoziabili
Non potevo votare, ma avevo ben l’uso di ragione quando iniziarono a demolire i princìpi non negoziabili.
- 1) Innanzitutto fu l’attacco alla famiglia, col divorzio.
- 2) Poi l’attacco alla famiglia e alla vita, con la contraccezione di Stato.
- 3) Poi l’attacco diretto alla vita, con l’aborto.
- 4) Poi l’attacco alla proprietà di chi ha bisogno di lavorare per vivere, col divorzio Stato-Bankitalia.
A questo punto siamo ancora nella prima repubblica. Poi c’è la quiete apparente, col consolidamento di divorzio-contraccezione-aborto come mentalità universale. E con le privatizzazioni > conseguenza del debito impagabile > conseguenza della consegna del debito ai “mercati”.
- 5) In questo millennio si riparte con la fecondazione artificiale, attacco alla vita e alla famiglia.
- 6) Poi col caso Englaro e l’inizio del percorso eutanasico, attacco alla vita.
- 7) Poi il pareggio di bilancio COMPRENSIVO D’INTERESSI PASSIVI, in Costituzione; attacco alla proprietà di chi ha bisogno di lavorare per vivere.
- 8) Poi il divorzio breve, attacco alla famiglia.
- 9) Poi le infiltrazioni gender nelle scuole, attacco alla famiglia.
- 10) Poi le unioni civili, attacco alla famiglia.
Ne ho anche saltati. In tutti questi punti è compreso anche l’attacco alla verità, perché solo con la menzogna di Stato e la formazione a senso unico nelle scuole riesci a formare le menti su ciò che è contro la natura dell’uomo.
Siamo poi sempre in attesa di una legge sulla omolesbobitransfobia (la parola si è allungata ancora), attendiamo l’eutanasia esplicita, poi qualcosa sulla droga libera, eccetera.
Insomma, ho visto sempre e solo deriva etica da quando ho l’uso di ragione.
È la prima volta che, su un tema cruciale, si tenta di fare retromarcia.
Onore quindi ai guerrieri del Superbonus, che sono ben più piccoli di Davide contro Golia. Infatti stanno combattendo contro l’usura, il demonio in persona, Mammona.
usura soffoca il figlio nel ventre
arresta il giovane amante
cede il letto a vecchi decrepiti,
si frappone tra giovani sposi
CONTRO NATURA
Ad Eleusi han portato puttane
carogne crapulano
ospiti d’usura.
Crapulano. Ma qualcuno combatte ancora.
Ciao
Giovanni
NOTE
(Le note sono per i lettori esterni, non sono presenti nei testi che mando all’Irma)
- Vedere Samizdat dal Paesello n.34 “Cronache di un pellegrino romano – Tra amici, ladri & nOmismatici”
- È l’analogo di Poroshenko presidente d’Ucraina quando in un discorso feroce parla di “noi” (cittadini ucraini filo USA e filo UE) e “loro” (i paria del Donbass): come Poroshenko, anche Brunetta è un governante che combatte i propri cittadini incolpevoli.
- È sempre da ricordare il siparietto in cui una giornalista chiede a Draghi come ha fatto a far accettare la certificazione verde a Salvini. E a Draghi viene da ridere e non riesce a smettere.
§§§
I PADRONI DEI SOCIAL – E GOOGLE – CERCANO DI FAR TACERE STILUM
CURIAE.
SE PENSATE CHE
STILUM CURIAE SIA UTILE
SE PENSATE CHE
SENZA STILUM CURIAE
L’INFORMAZIONE NON SAREBBE LA STESSA
AIUTATE STILUM CURIAE!
*
Chi desidera sostenere il lavoro di libera informazione, e di libera discussione e confronto costituito da Stilum Curiae, può farlo con una donazione su questo conto, intestato al sottoscritto:
IBAN:
IT79N0200805319000400690898
*
Oppure su PayPal, marco tosatti
*
La causale può essere: Donazione Stilum Curiae
Ecco il collegamento per il libro in italiano.
And here is the link to the book in English.
Y este es el enlace al libro en español
STILUM CURIAE HA UN CANALE SU TELEGRAM
@marcotosatti
(su TELEGRAM c’è anche un gruppo Stilum Curiae…)
E ANCHE SU VK.COM
stilumcuriae
SU FACEBOOK
cercate
seguite
Marco Tosatti
SE PENSATE CHE
STILUM CURIAE SIA UTILE
SE PENSATE CHE
SENZA STILUM CURIAE
L’INFORMAZIONE NON SAREBBE LA STESSA
AIUTATE STILUM CURIAE!
*
Chi desidera sostenere il lavoro di libera informazione, e di libera discussione e confronto costituito da Stilum Curiae, può farlo con una donazione su questo conto, intestato al sottoscritto:
IBAN: IT24J0200805205000400690898
*
Oppure su PayPal, marco tosatti, con questo logo:
*
La causale può essere: Donazione Stilum Curiae
Questo blog è il seguito naturale di San Pietro e Dintorni, presente su “La Stampa” fino a quando non fu troppo molesto. Per chi fosse interessato al lavoro già svolto, ecco il link a San Pietro e Dintorni.
Se volete ricevere i nuovi articoli del blog, scrivete la vostra mail nella finestra a fianco.
L’articolo vi ha interessato? Condividetelo, se volete, sui social network, usando gli strumenti qui sotto
Condividi i miei articoli:
Tag: invotabili, lazzaretti
Categoria: Generale
Su prossimissime elezioni, discorsi roboanti in quantità su queste pagine: “Vota questi, no meglio quelli, sì, ma son tutti uguali, tutti invotabili, oppure no, quello meno invotabile c’è, sembra un po’ meglio, tutto sta a scrutarlo nella piega migliore, nell’angoletto dimenticato e che importa se in tutto il resto fa schifo e se giravolte, genuflessioni di comodo e ammiccamenti di inesprimibili intese danno la nausea, votateli lo stesso…”
Beh, che dire? Nulla di nuovo sotto il sole,anzi sotto le tenebre di questo tristissimo periodo da cui non si sa come usciremo. E se usciremo, ché solo il Padreterno lo sa, Lui per il quale mille anni sono come un battito di ciglia e che tutto vede come presente e forse anche ripresentabile. Come il fuoco su Sodoma e Gomorra, che chissà mai decidesse di riscagliare…
Complimenti sig. Giovanni per la sua disamina, che mi trova decisamente d’accordo su tanti punti e offre una visione organica e di ampio respiro dei tanti singoli passaggi di demolizione controllata che purtroppo la nostra cultura sta subendo da 50 anni.
Unico appunto, da attivista della prima ora (14 anni fa) di M5S, ma solo fino alle prime epurazioni, ci terrei a ricordare come nessuna forza politica si sia mai dimostrata così sfacciatamente bugiarda e traditrice del proprio elettorato come quella.
L’elenco é lungo e imbarazzante, ma immagino non ci sia bisogno di riportarlo qua. Penso quindi che per rivotare M5S nel 2022, si debba aver vissuto sotto un sasso per molto tempo o ingoiare davvero un bel compromesso.
Secondo me riguardo ai “meno invotabili degli invotabili”, il discorso sarebbe diverso – e forse più gustoso – sui partiti anti sistema, dove si sarebbero schierati i cosiddetti guerrieri della costituzione e della sovranità monetaria, contro il pass, i quali ahime, pare stiano perdendo velocemente la credibilità guadagnata a fatica negli ultimi 2 anni. Puntata n. 2?
Il pregiudizio positivo verso i 5 Stelle, come l’evangelica trave, oscura la vista e inficia il giudizio perlomeno verso la Lega. Tutta la legislatura, con i suoi disastri, è stata DETERMINATA da quel 35% di parlamentari 5 stelle, in gran parte “scappati di casa” e terrorizzati di perdere poltrona/stipendio e vitalizio. Gente votata per attuare il sovranismo e che ha consegnato il bastone di comando al PD. Le note e deplorevoli incoerenze della Lega, ad esempio, sono state perlopiù una conseguenza, una reazione alla situazione politica bloccata da quel 35%, già a partire dal famoso contratto di governo, che Lazzaretti giustamente valorizza, senza però ricordare che furono i 5 Stelle a bloccare quanto di buono c’era nel contratto, a tradirlo nella pratica, a voltare la gabbana in Europa sostenendo Ursula Von der Leyen quando, se non l’avessero votata, tutto il castello dei progetti malefici UE era lì lì per trovare un inciampo. Quanto al Superbonus, esso è misura utile ma timida, ancorché demagogica, rispetto a quanto proponeva la Lega con i MiniBOT, quelli sì in grado di risvegliare l’economia.
E poi i famosi 9 punti di Conte, che Lazzaretti valorizza come l’affermazione di una sacrosanta questione di principio, come mai sono saltati fuori solo dopo che il vitaliazio era garantito?
Circa questa misura porto le seguenti obiezioni:
1) Non pensa che sia un incentivo che distorce il mercato? Per farla breve con questo strumento “più spendo e più guadagno”. Quale incentivo ho ad adottare la “diligenza del buon padre di famiglia” che dovrebbe accompagnare ogni scelta di ciascuno? Nel merito la brevità dell’incentivo unita alla sua entità, da un lato è stata di stimolo all’economia, dall’altro fonte di significativi rincari nel settore. Circa il “clima” prodotto dal superbonus mi è stato detto da un amico geometra che: “le imprese sono giunte a rubarsi i ponteggi”. Faccio inoltre presente che esistono già incentivi piuttosto corposi, quali ad esempio quelli del 65%.
2) Non vede lo Stato penoso di settori quali la sanità? Non pensa che la prima misura dovrebbe essere quella di difendere la dignità di ogni persona evitando attese di ore al pronto soccorso oppure ospedali in cui i malati sono costretti al pannolone per mancanza di personale?