Piero Laporta. La Guerra Conviene agli Scribi. Francesco in Pericolo di Vita?

31 Agosto 2022 Pubblicato da

Marco Tosatti

Cari amici e nemici di Stilum Curiae, il generale Piero Laporta offre alla vostra attenzione questa documentata riflessione sulla realtà di ieri, di oggi, e ahimè, di sempre. Buona lettura.

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Il Vangelo attraversa i secoli, smascherando il Potere: «Sulla cattedra di Mosè si sono seduti gli scribi e i farisei. Praticate e osservate tutto ciò che vi dicono, ma non agite secondo le loro opere, perché essi dicono e non fanno. Legano infatti fardelli pesanti e difficili da portare e li pongono sulle spalle della gente, ma essi non vogliono muoverli neppure con un dito. Tutte le loro opere le fanno per essere ammirati dalla gente: allargano i loro filattèri[1] e allungano le frange; si compiacciono dei posti d’onore nei banchetti, dei primi seggi nelle sinagoghe, dei saluti nelle piazze, come anche di essere chiamati “rabbì” dalla gente.» (Matteo, 23, 2-7)

La vanità per dissimulare crudeltà e cinismo («Legano infatti fardelli pesanti e difficili da portare e li pongono sulle spalle della gente») distingue gli scribi. Gli scribi vogliono dominare con la benedizione degli stessi oppressi.

Gli scribi uccidono: con la legge e col terrore, con le guerre, col patriottismo, con l’europeismo, con il mondialismo, col pacifismo e con la fame, con… le tasse e con la televisione, coi costi dell’energia, coi virus perfino, come coi gas, con le bombe e con l’atomica, con la musica e con la poesia, con la letteratura e con le omelie. Essi uccidono con qualunque mezzo. Spargono violenza dall’Atlantico agli Urali, poi stupiscono se un immigrato, un disoccupato o un ingegnere informatico uccidono a martellate la propria moglie, compagna, marito. La notorietà di una ferale notizia ha peso differente, a seconda che la vittima sia una femmina o un maschio, un trans o un omosessuale, un uomo di razza bianca, un negro o un giallo.

Così è la violenza dei non violenti, dei pacifisti, dei buonisti, dei demoni scribi, ubriachi di potere; essi danzano come Salomé su “feisbuc”, “tuitter” o in televisione.

Simulano buonismo, rispetto per le leggi e per gli uomini; spargono falsità, crudeltà senza limiti, affinché gli oppressi cantando “roc” pavimentino la propria via crucis. Che cosa ci ha imprigionato? L’Uomo, estromettendo Cristo – nessuno dia la colpa a papa Francesco – ha lavorato per la propria distruzione. Con l’uomo crolla anche il sistema in cui è prigioniero. Gli scribi, stupidi, tagliano il ramo su cui sono seduti e preparano con le loro lorde mani, lorde di sangue, l’irrefrenabile scoppio di violenza che travolgerà loro, le loro famiglie, le loro ricchezze. Non basta disarmare i soldati, armare le polizie, sventare complotti di incauti neocomunardi né addomesticare i comunisti per impedire la rivoluzione. La stupidità degli scribi dominanti è sempre stata la madre delle rivoluzioni. Poi intervengono i partiti e la politica. La rivoluzione è viscere prima che cervello.

Gli scribi si stanno suicidando, non da ora. Il manifesto di Ventotene, per esempio. Esso afferma: le nazioni sono il diavolo. Le nazioni soccombono davanti a UE, ONU, NATO ed entità transnazionali finanziarie, consortive… accomunate da radicale assenza di democrazia e vocate a spargere povertà, guerra, disoccupazione, malattie, invocando che cosa?… La democrazia. Il diavolo abita a Ventotene, demonizzando i nemici e santificando i propri sodali, finché sono utili. Il manicheismo, il più antico nemico della Chiesa, è tornato così in vita.

Sul fiume Isonzo così come nella piana di Verdun, i fanti lasciavano la trincea per uccidere altri fanti sull’altro fronte. I nipoti dei generali e dei ministri macellai trascolorati in obiettori di coscienza, figli dei fiori e fottuti drogati, puttane e sodomiti, provette ambulanti di HIV, gonorrea, sifilide e vaiolo delle scimmie, innocenti solo le scimmie. La violenza valica i secoli come le valchirie volano al Valalla, vestite di bianca e splendida di luce, svelandosi infine nere, cupe e sitibonde di sangue, come la Gorgona a Taiwan.

Gli “scribi” dei giorni correnti (i berlusconi, i napolitano, i mattarella, i veltroni, i dalema, i mentana, le concita, i guzzanti, i salvini, le meloni, i biden, le fedez, i trump, i putin, i paglia, le lucarelli, così come i vice scribi come i renzi e i calenda,  spacciatori del nulla…) hanno sempre il medesimo copione: demonizzano l’avversario, infine si delegittimano l’un l’altro, demonizzandosi a lor volta. L’Umanità dopo tutto sopravvive per questo reciproco scannarsi degli scribi. Si scannano a Kiev e a Capitol Hill, a Damasco come nel Kurdistan, a Kabul come ieri a Belfast, a Saigon o a Valle Giulia.

Miliardi e miliardi di esistenze si consumano per gli scribi nelle miniere africane, nelle foreste amazzoniche, nei campi di battaglia, nelle baleniere come nelle piattaforme oceaniche. Montagne di vittime dal 2000 hanno cancellato d’un colpo la rivoluzione cristiana e, dopo di essa, quella americana, quella francese e quelle bolsceviche, quella cinese e le guerre anti coloniali.  Si moltiplica quanto Alessandro Manzoni descrisse per i quattro capponi di Renzo Tramaglino[2], vessato dal potere e poi soccorso dalla Divina Provvidenza. Fascismo, comunismo, vaccinismo, europeismo, pacifismo, legalismo, europeismo, patriottismo, ambientalismo… eccitano il popolo come i capponi di Renzo. Tecnica perfetta nei secoli. Eppure non regge più, a dispetto dello zelo degli scribi. Perché?

I Manichei

La Santa Chiesa dei primordi combatté l’eresia manichea. Sant’Agostino fu manicheo prima di convertirsi. Da cattolico fu acerrimo avversario dei manichei e li sconfisse. Oggi patirebbe il locdaun, l’esilio, il trattamento sanitario obbligatorio. Sant’Agostino non avrebbe ceduto sebbene il suo cammino non fosse lineare: «Non avendo trovato ciò che cercava nelle S. Scritture, era logico che cercasse altrove di soddisfare quella ricerca del vero, che era ormai un bisogno della sua anima. Aderì pertanto ad una setta che si diceva cristiana, ma che nello stesso tempo affermava di poter spiegare tutto mediante la ragione, la setta dei Manichei. Essa in quel periodo si andava sempre più affermando a Cartagine, ed era costituita da un miscuglio di elementi cristiani, e zoroastriani impostato sul dualismo iranico del dio del bene e del dio del male, a giustificazione dei due aspetti della realtà»[3].

Cartagine, quale maledetto destino la sostiene, ieri contro Roma, poi contro la Cattolica Chiesa, ieri sodomizzò Gheddafi con un coltello, oggi è contro tutti noi, è alleata col nostro ministro dell’Inferno, mentre lo stupratore seriale sorride ai vertici dei servizievoli agenti segreti. Essi hanno lasciato via Fani andando verso l’isola di Lampedusa. Gli abiti mutano, i nomi cambiano, gli scribi controllano.

Noi dobbiamo perdere la speranza mentre la follia impazza? No. Osserviamo due fatti, evidenti eppure oscurati dalla nostra cecità.

Il primo fatto. Il cammino di Sant’Agostino verso la Fede è il medesimo di tanti fra di noi. Guardiamoci intorno: l’errore di sant’Agostino quando fu manicheo non è forse quello più comune oggi, dopo due millenni di sospiri di Santa madre Chiesa? Nessuno ammetterebbe mai d’essere manicheo, sebbene sia del tutto consueto (con conseguenze tuttavia imprevedibili) demonizzare gli avversari e santificare i propri sodali. Eppure è impossibile che questi ultimi siano sempre e solo santi.  Al contrario, svelandosi amici pericolosi quanto se non più dei nemici demonizzati, i legami si sfilacciano, quando non si stringono al nostro collo. In altre parole, non è opportuno farsi illusioni, tanto nelle stanze alte del potere quanto negli umili sobborghi: santi e demoni sono incessantemente intercambiabili; ciascuno di noi con loro. È una legge millenaria, mai venuta meno, a meno che non vi sia la Mano di Nostro Signore a guidarci. Oggi questa Mano viene meno, quando noi la si rifiuta, mentre contemporaneamente ci si interroga, senza convincenti risposte, sulla follia in apparenza dominatrice d’ogni aspetto quotidiano, e i suoi paradossi.

Draghi Mario non può essere malvagio. Come dubitarne? Lo garantisce il coro dei giornalisti serventi, mentre attraversa il foro di Rimini come Cesare tornando dalla Gallia. Il popolo ama e quindi applaude chi lo sodomizza. E se altrettanto accade a Meloni Giorgia, diciamocelo, vocata a essere un Vercingetorige borgataro, lo schiavo non necessita più delle catene per sottomettersi: dopo duemila anni è più conveniente accedere per Aspen ai misteri degli scribi, danzando per loro e promettendo blocchi navali, miracolosi come l’Immodium per la diarrea.

Il secondo fatto. Gli scribi hanno confezionato l’ultimo tossico: la libertà degli ucraini e se ne sono intossicati senza vie d’uscita. Negli anni passati dovevamo sacrificarci perché il debito pubblico è troppo alto. Non potete, dissero gli scribi, lasciare la povertà come eredità ai vostri figli e nipoti. Poi a Bergamo arrivò il virus. Il centurione Siringa trasportava bare a terrorizzare la plebe, come gli scribi ordinarono. Prima diffusero il contagio col “non abbiamo paura” e lo scriba degli scribi abbracciato ai cinesi. Poi tutti chiusi, obbedienti, mascherati e pfaizerati. Infine, il veleno più veleno di tutti, la guerra, che intossica tutti, pure gli scribi, anzi di più.

Lo scriba Vladimir Putin non è stupido. La guerra ha decuplicato le sue ricchezze. La guerra ha più che decuplicato le ricchezze degli scribi apparentemente nemici di Putin. Lo scriba Putin e quanti al pari di lui lo sanno da sempre: la guerra conviene a tutti gli scribi, come sempre. La guerra la paga la plebe. Quella di oggi è una guerra più sofisticata e più crudele di quella dello Yom Kippur del 6 Ottobre 1973, ma niente affatto diversa negli scopi. Forse lo avete dimenticato. Quel giorno il servizio segreto più occhiuto al mondo, non il Mossad, ma lo Shin Bet, non s’accorse che gli egiziani si preparavano ad attaccare sul Sinai. Fu rotta rovinosa per gli israeliani. Dopo una settimana, Ariel Sharon contrattaccò con forze raccogliticce; se non lo si fermava sarebbe arrivato al Cairo, sibilarono. Lo fermarono USA e Urss, d’accordo, di comune accordo. Fu tregua. La benzina costava 100 lire a litro il 6 Ottobre, costò cinque volte tanto dopo una settimana.

La guerra è rapina, se la vittima designata resiste, è rapina a mano armata. La vittima designata non è il popolo ucraino o quello russo. La vittima designata è il popolo che, in nome della guerra, in qualunque versante sia schierato, deve stringere la cinghia. La vittima non cercatela fra gli scribi.

Questa guerra è però sfuggita di mano perché non si ferma e non è più possibile spacciarla per giustificare gli enormi costi dell’energia. Gli scribi al governo, come quelli apparentemente contrapposti al governo, così come lo scriba degli scribi, al disopra di tutti gli scribi, non sono incompetenti: sono terroristi e avidi. Tutti, tranne lo scriba Enrico Letta: egli è interessato solo alle devianze. Ne dubitate?

Dal Manicheismo alla Fede

Nulla accade per caso. La Mano di Nostro Signore nella storia umana fu indagata dai pensatori cristiani, subito dopo la Crocefissione. Con la fede in Cristo, le c.d. “masse invisibili”[4] furono separate fra spiriti buoni e maligni. Il Modernismo le ha infine relegate fra le superstizioni medievali, rimuovendo il culto dei morti a vantaggio di quello dei posteri e dei loro diritti ereditari sul Pianeta. Nel frattempo Greta è miliardaria.

Non è accaduto tutto in un attimo. D’altronde nessuno si chiese il perché della singolare riscoperta delle entità amorfe “angeli e demoni” (ma in chiave anticattolica, quindi è permesso) all’alba di questo secolo ipertecnologico. Entità, altrimenti relegate fra le superstizioni del Medio Evo. D’improvviso, occuparono libri e schermi. Era il 2000. La Cina entrava nel WTO (World Trade Organization). L’Occidente, con la sua superbia scientista, s’illuse di disporre d’una massa di lavoratori a buon mercato, una nuova schiavitù, adattata ai tempi moderni. Non è stato così. La Cina ha utilizzato il WTO ma non si è lasciata schiavizzare, tutt’altro. Anche la Cina ha i suoi scienziati, eccome, con le sue spie, non si sa quali più efficaci.

Gli scribi occidentali (stupidi fino al grottesco eppure convinti, come Giorgio Odifreddi, di essere dei geni) sognano un nuovo impero come quello degli antichi Romani, separato in due classi padroni e schiavi. Accolsero quindi con entusiasmo “Angeli e Demoni” di Dan Brown (Umberto Eco d’oltre Atlantico). Fu un vaccino ante litteram, iniettato nelle sinapsi omologate della massa. Dan Brown annunciò la dottrina d’una nuova metascienza: il Bene, officiato dai suoi angeli scienziati, contrapposti al Male, cardinali e prelati, neanche a dirlo, ignoranti e assassini. Alla prova dei fatti, un vaccino efficace come quello pfaizerato.

Il Vizietto degli Scribi, la Schiavitù

Prima abbiam detto che montagne di vittime dal 2000 hanno cancellato d’un colpo la rivoluzione cristiana e, dopo di essa, quella americana, quella francese e quelle bolsceviche, quella cinese e le guerre anti coloniali.  Questo era l’intento, introducendo nel WTO una nazione, la Cina, vocata in apparenza allo schiavismo. Si è svelato improvviso un amore infinito dei liberal per i comunisti. Alla prova dei fatti, come fatti sono quelli della guerra in Ucraina, nel mare Cinese e quanto conseguirà, la Cina e la Russia sono ossi troppo duri per denti abituati alle fellatio, politiche e non.

La Cina e la Russia nemiche del Modernismo quanto e più dei cattolici? Sarebbe esilarante. Mentre il Modernismo si è concentrato contro la Chiesa cattolica (pure con un certo successo), la Russia e la Cina hanno rifiutato di farsi schiavizzare. Il Modernismo è tuttavia un veleno difficile da curare, specialmente se nelle università, nei lupanari della comunicazione, come nelle scuole, meretrici e maestrine se ne fanno turibulatrici. Esiti d’altronde previsti oltre un secolo fa dal papa san Pio X, cioè la pretesa del Modernismo «che la scienza e la storia debbano esser atee; entro l’ambito di esse non vi è luogo se non per fenomeni, sbanditone in tutto Iddio e quanto sa di divino» (Pascendi Dominici Gregis, Enciclica, 8 settembre 1907, pag. 3).

Nell’albeggiare del nuovo millennio, la Santa Madre Chiesa, non ancora infettata dall’imbecillità (più che dall’eresia) difendeva i diritti degli schiavi, come fece dagli albori, all’ombra del Colosseo. Imperdonabile. Affissero una targa infame a Yad Vashem mentre san Giovanni Paolo II svaniva. Congiurarono contro Benedetto XVI, i kapò e le loro prostitute. Lo scopo sempre lo stesso: dominare il mondo, si illusero, massacrando e salmodiando pace e bontà, come fanno da secoli.

La schiavitù è l’obiettivo delle cerchie dominanti. «L’etica del lavoro» disse Bertrand Russell «è l’etica degli schiavi», referenziatosi campione della libertà. Era un nazista. Razzismo e spocchia classista senza limiti di uno scriba fra tanti. Un grande matematico? Certamente, non di meno un volgare oppressore. La Gran Bretagna ha nutrito queste fogne.

Thomas Malthus: «La produzione di cibo segue un aumento aritmetico» asserì «mentre la popolazione aumenta geometricamente. Il cibo è pertanto cronicamente insufficiente». E concluse: «Le leggi sociali non ostacolino la naturale selezione del più forte a danno del più debole». Due idiozie, passate per verità evangeliche. Di lì a poco Francis Galton (1822-1911), cugino di Charles Darwin, sostenne che la selezione evocata da Malthus dovesse guidarsi per mano di scienziati e medici. Così l’eugenetica divenne politicallicorret. I vittoriani mimetizzarono il razzismo orangista, infettando dall’India alle Americhe, dall’Australia all’Africa. Quando si sono accorti che Malthus, al pari di loro, era uno stupido che non ne azzeccava una, hanno sparso il virus. I BRICS (Brasile, Russia, India, Cina, Sud Africa) sono però nati e sono ogni giorno più fiorti; ogni giorno la compagine del lavoro vero e della ricchezza vera si amplia; essi sanno chi è il nemico e non si fermeranno più.

Gli schiavisti, democratici e non, hanno una sola arma per imporre la schiavitù: il manicheismo. Osservate gli schiavisti dei giorni correnti: il sorriso buono, l’aria accattivante, la parola suadente; non importa che abbiano studiato coi gesuiti siciliani, alla Normale di Pisa o alla Bocconi, il sorriso è quello di satana. Essi voglio soggiogare chiunque sia soggiogabile. Per rendere accettabile tale modo di procedere, dividono il mondo in buoni e cattivi. Quest’ultimi sono ovviamente soggiogabili, torturabili, annullabili, in nome della guerra al terrorismo, in nome della democrazia, in nome della salute pubblica. I cattivi sono assoggettabili alle nuove forme di schiavitù, attraverso i salari di fame, le malattie, le guerre.

Il punto debole di tale infernale meccanismo è nella sua incapacità di distinguere fra amici e nemici: una volta messosi in moto, è un tritacarne; chiunque ne venga afferrato, è stritolato. Abbiamo visto morire improvvisamente i caudatari di mezza tacca, quelli che hanno dovuto iniettarsi l’intruglio senza bluffare con la soluzione fisiologica, come fanno gli scribi e come ha fatto lo scriba di tutti gli scribi. Queste morti improvvise e numerose hanno aperto gli occhi a tanti. In altre parole, chi miracolosamente sfugge al meccanismo diventa nemico implacabile dei manichei che l’hanno messo in moto.

Un altro punto debole è, come si accennava prima, nella forza dei BRICS: risorse vere e mano d’opera in quantità. Essi sono il futuro, gli scribi sono il passato: prima muoiono e meglio è. Occorre tuttavia essere saggi e selettivi. Gli scribi hanno demonizzato la nazione ma si nascondono dietro la bandiera. Non è patriottismo, è opportunismo. Quanti, odiando gli Stati Uniti a causa degli orrori commessi da scribi statunitensi, si augurano il loro crollo, sono chiamati a riflettere. La nazione americana, con i suoi errori/orrori, è pur sempre l’origine delle democrazie moderne. Il suo male è rifiutare, arrogandosi di essere primigenia, la propria radice cristiana. La democrazia nacque nei cosiddetti “secoli bui”, secoli invece fecondi e luminosi, durante i quali i conventi e le abazie furono la culla della cultura e della scienza moderne nonché della democrazia.

Occorre un altro miracolo, come quello che avvenne per l’Unione Sovietica. Proprio mentre scrivo, giunge la notizia della morte del traditore Michail Gorbachev. È uno dei peggiori traditori della storia russa e dei più protetti dalla consorteria internazionale che spingeva dopo il 1989, così come oggi, per impadronirsi delle ricchezze russe. Gorbachev smantellò il dispositivo militare sovietico senza ottenere contropartite dall’Occidente, segnando la fine dell’Unione sovietica, scioltasi. Non ci stancheremo di ripeterlo, senza sparare un colpo, la notte di Natale (il Santo Natale cattolico), il 25 Dicembre 1991. Lo scioglimento senza colpo ferire dell’Unione sovietica («Gli Stati nascono e muoiono con la guerra» Charles De Gaulle) ha consentito alla Russia di sopravvivere a se stessa e riportare alla luce la sua secolare cultura cristiana. Non è un caso l’accanimento delle compagini ebraiche secolari, che hanno rinnegato la fede di Mosè, in uno coi nazisti.

Dobbiamo chiedere a Nostro Signore un altro miracolo per gli Stati Uniti, affinché la fede dei Padri Fondatori, quella dei nativi e quelle importate da ogni dove trovino una comune strada verso Cristo, finora negato e rinnegato. Henry Kissinger ha scommesso sulla sconfitta di Vladimir Putin. Noi scommettiamo sulla morte di Kissinger che precede la riemersione della “frontiera”, in luogo dei ballerini, delle puttane, dei sodomiti, degli assassini che l’hanno cancellata. Come potrà accadere? Lo sa Nostro Signore se vorrà concederlo, altrimenti sarà la catastrofe, perché una consorteria di criminali sta portando alla morte gli Stati Uniti d’America («Gli Stati nascono e muoiono con la guerra» Charles De Gaulle), avvolti nelle stelle e strisce come i poveretti fottuti nelle guerre dei petrolieri.

Papa Francesco ha ragione: la guerra non è la soluzione. Non lo è specialmente se la sua prospettiva è nucleare. D’altronde non si può cadere nel medesimo errore dei manichei, impegnati ad alimentare con l’odio i propri forni crematori. Altrimenti non si finisce più. Anzi accade come sulla striscia di Gaza che quanti la pretesero in nome dell’Olocausto (causa degnissima, ma sacrificio altrui) oggi la schiacciano con un altro genocidio, che il mondo dovrebbe accettare devotamente, anche perché da ultimo sono divenuti sostenitori del nazista Zelenski.  Insomma, se si rimanesse nel solco dei neo Manichei (altro che NeoCon!) ci si alternerebbe dalla padella alla brace.

La riscoperta della Fede – Papa Francesco

La realtà sta offrendo evidenze innegabili anche per gli scribi. A suo tempo fui convinto (lo speravo) che anche il duce Draghi Mario avrebbe capito che sta segando il ramo su cui è seduto. Gli innumerevoli errori degli scribi, inducono sempre più persone a riflettere, riscoprendo nella Fede Cristiana, nella sua capacità di redimere e includere il peccatore, di rifiutare l’odio, trovando così l’unica via d’uscita da un percorso in fondo al quale già s’intravvede il disastro nucleare.

Osservate papa Francesco, quello degli ultimi mesi. È del tutto differente da quello che conoscemmo e detestammo quando, per l’ennesimo naufragio al largo di Lampedusa, a Ottobre 2013, puntò un dito modernista: «È una vergogna!» tanto più ingiustificato perché poc’anzi disse: «Chi son io per giudicare?»

Francesco ha varato una riforma della Curia che concentra tutto il potere nel vertice del Vaticano e ne lascia pochissimo, quasi nulla ai cardinali. Questi, nominati in grandissima maggioranza da Francesco, ne dovrebbero sancire la continuità in Conclave. Quale continuità? Lo deciderà lo Spirito Santo.

Francesco, svicolante sull’aborto, per la gioia dello scriba Paglia, oppure quello che ha definito “sicari” gli abortisti. Francesco coi guerrafondai Clinton o quello che oggi condanna ambedue i fronti in guerra e condanna pure il massacro d’una giovane donna russa. Francesco che umilia un suo cardinale in diretta feisbuc, o quello che, sordo a ogni sibilo, lo riabilita con una telefonata.

La riforma varata da Francesco concentra il potere nelle mani del nuovo Papa. Preghiamo perché lo Spirito Santo continui a operare incessantemente, come sinora ha fatto. Sì, perché il male che affiora non è certo commesso né da Francesco né dallo Spirito Santo, ma l’uno al servizio dell’Altro lo sveli.

Oggi Francesco è in pericolo di vita. La profezia di Fatima, col vescovo bianco ucciso, non è ancora oltre la storia. A Bruxelles, come a Washington, come nella nemica più nemica di tutti di Santa Madre Chiesa, nella reggia di Londra, questo nuovo Francesco vecchio e saggio non può più essere visto di buon occhio come quando andava a braccetto coi banchieri amici dello scriba Draghi Mario; come quando sedeva a tavola con Charles Schwab. Preghiamo per Francesco e preghiamo per la conversione dei nemici della Chiesa.

Dovremmo, noi cattolici, evitare proprio il manicheismo e, ricordando l’imperativo “noli iudicare”, avere fede solo nello Spirito Santo, il quale ha fatto affiorare il male nascosto nelle pieghe più segrete del mondo e della Chiesa. Con altrettanta sagacia e cura lo estirperà. Se necessario utilizzerà la morte e la violenza. Dipende da noi, dalle nostre opere e dalle nostre preghiere. Dopo tutto Egli non ci ha mai deluso e non ci ha mai promesso, al contrario dei seguaci dell’Anticristo, né l’immortalità né la felicità su questa terra. CRISTO VINCE.

***

«Perciò io vi dico: qualunque peccato e bestemmia verrà perdonata agli uomini, ma la bestemmia contro lo Spirito non verrà perdonata. A chi parlerà contro il Figlio dell’uomo, sarà perdonato; ma a chi parlerà contro lo Spirito Santo, non sarà perdonato, né in questo mondo né in quello futuro.» (Matteo 12, 31-32)

***



[1] Arredo del culto ebraico; strisce di pergamena con versetti sacri, in una capsula di cuoio. Il devoto se le applica al braccio sinistro e al capo durante la preghiera.

[2] Agnese consiglia a Renzo di consultare un giureconsulto di Lecco, da tutti chiamato “Azzecca-garbugli”; gli raccomanda di non chiamarlo col suo soprannome e di portargli i quattro capponi che avrebbe dovuto cucinare per il proprio banchetto nuziale. Il giovane si reca nella vicina Lecco, camminando di buon passo e tiene le povere bestie per le zampe, le quali si beccano tra loro come di solito fanno i compagni di sventura (A. Manzoni “I Promessi Sposi” cap. III).

[3] Anna Escher Di Stefano “Il Manicheismo in s. Agostino”, ed. CEDAM 1960, pag. 11

Gen. D.g.(ris.) Piero Laporta

 

www.pierolaporta.it

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42 commenti

  • luciano prando ha detto:

    Non essendo sufficientemente preparato su taluni argomenti per partecipare a questo blog avevo commentato privatamente al generale Laporta, il generale mi ha invitato a ripetere qui le mie opinioni, per quanto fuori dal coro, quindi lo faccio……..L’invettiva del generale parla di scribi, ma codesti scribi potrebbero venir individuati nella massoneria, quella massoneria che ha innescato la rivoluzione francese, posto le basi della società del nuovo mondo (Nord-America), aspirando ad un dominio planetario…….la missione massonica è ed è sempre stata fondata su due assunti “il potere non viene da Dio ma dal possesso della ricchezza” “non esistono leggi/regole assolute immutabili ma un patto sociale adattabile alle circostanze”……dato che la vidimazione dell’origine divina del potere e delle regole assolute era prerogativa della Chiesa Cattolica, la Chiesa Cattolica era il nemico da combattere……e la massoneria lo fece con il Bonaparte tentando di soggiogare tutta l’Europa, accontentandosi poi della conquista piemontese (Casa Savoia era mandataria della massoneria nel nostro paese) manu militari dell’Italia, con l’uso del contractor Garibaldi quando la diplomazia impedisse una guerra dichiarata, completò l’opera con la prima guerra mondiale smontando il Cattolico Impero Asburgico e, già che c’era, i resti degli Imperi teocratici russo ed ottomano, segnando però un cambiamento epocale, il passaggio della leadership massonica dall’Europa all’America nella persona di Wilson, dopo di lui il leader massonico mondiale è sempre stato il presidente Usa in carica……ma intanto il mostro comunista stava minacciando l’Europa per cui venne creato un cordone sanitario di stati fascisti, si sa come è finita, con i russi a Berlino, ci è voluto quasi mezzo secolo per riportarli all’interno dei loro confini etnici…….sembrava fatta, da una parte gli occidentali massoni dall’altra un mondo intero in cui predare materie prime, inclusa l’immensa miniera russa, scatenando mini-guerre contro i riottosi (nei fatti perse quasi tutte), ma qualcosa è andato storto…….oggi la massoneria (con meno di un miliardo di sudditi, divisi in due continenti e in diversi stati tra di loro in furiosa competizione commerciale) si trova a doversi confrontare con ben 4 potenziali nemici planetari: l’espansione del grande capitalismo di stato cinese, le teocrazie arabe proprietarie di inesauribili fonti energetiche, anch’esse in espansione planetaria con l’Islam, con in mano le chiavi dell’emigrazione africana pronta a sommergere l’Europa, il dormiente elefante nucleare indiano e la nuova Russia, anch’essa simil capitalismo di stato, che cerca un suo ruolo, troppo poco abitata ed industrialmente arretrata, per difendere il suo immenso territorio che i massoni vorrebbero predare, che i cinesi pure, un elemento di instabilità alla nostra porta.
    Non è che la guerra predatoria sia e sia stata l’attività preferita solo degli scribi-massoni, nella stessa misura sia gli stati teocratici che quelli di potere divino hanno equamente distribuito lutti e distruzioni, ammantando di giustizia divina scopi altrettanto predatori……..l’invettiva di Laporta è permeata di spirito omerico immaginando la divinità direttamente impegnata negli scontri umani, ben lontano da Virgilio dove prevale la capacità del singolo……poi deriva il male sociale anche dal male erotico-sessuale sembrandogli però Sodoma peggiore di Gomorra……a chi scrive l’amico-nemico di Laporta, Bergoglio, pare, piuttosto che un protagonista, una zabetta, un pettegolo che non riesce a trattenersi dal metter becco in ogni fatto di cronaca, trinciando giudizi secondo come gli tira in quel momento.
    (firmato un etologo di passaggio)

    • OCCHI APERTI! ha detto:

      Apprezzabile contributo. Molto opportuno e utile. Grazie.

      Da una diversa angolatura e collegandomi con Gotti Tedeschi e il Fontana dell’ultimo libro, rifletto che la massoneria oggi è forse meno pericolosa e incisiva dei catto-ibridi o degli atei cattolici. Questo pensiero credo abbia anche molta attinenza con l’articolo di Laporta e il festival del manicheismo da lui denunciato, cui assistiamo inermi e incapaci di adeguata reazione soprattutto perchè analfabeti riguardo al nostro stato interiore.

      Abituati a giudicare frettolosamente gli altri, non sappiamo nulla di noi…

      Sant’Agostino – ex manicheo – pregava: “O Dio che sei sempre lo stesso, che io conosca me, che io conosca Te”…

    • piero laporta ha detto:

      Caro Luciano, per cominciare non c’è “la massoneria” bensì una quantità di riti. Cominciamo da Francesco, argomento che mi sta a cuore. Negli ultimi mesi le sue sortite su aborto, guerra e famiglia non possono compiacere quanti ne hanno favorito l’ascesa. E con costoro non si scherza. Lo dico anche ai lettori di SC lanciat

    • piero laporta ha detto:

      Caro Luciano, per cominciare non c’è “la massoneria” bensì una quantità di riti. Cominciamo da Francesco, argomento che mi sta a cuore. Negli ultimi mesi le sue sortite su aborto, guerra e famiglia non possono compiacere quanti ne hanno favorito l’ascesa. E con costoro non si scherza. Lo dico anche ai lettori di SC lanciatisi in ironie da tastiera.
      L’aspirazione al dominio universale delle massonerie non mi preoccupa più di tanto, proprio perché sono divisi e dopo tutto non possono aspirare a governare il mondo se non reggono neppure l’Europa e la NATO.
      Il sistema massonico è una tenia nel sistema cristiano, così come lo è il comunismo. Ambedue attecchiscono sfruttando l’uguaglianza fra gli uomini, peculiare al cristianesimo, per piegarla al potere terreno. Alla prova dei fatti questo non regge. O si torna a un sistema Cristo centrico oppure è barbarie. Non lo dico io bensì la realtà spietata. Il paradosso è nell’argine alla massoneria da parte di paesi comunisti o ex tali piuttosto che dalla culla del Cristianesimo. Come vedi, il tuo convincimento circa la ricchezza valore fondante, è smentito da Russia e Cina, le quali mettono il lavoro e la produzione e al centro. Gli schiavismo veri, i parassiti un tempo con le parrucche oggi sono ai vertici dell’Occidente, in Italia ben rappresentati dai Letta, dai Calenda e dai Renzi, agli ordini del venerabile Draghi.

      • luciano prando ha detto:

        Caro Piero, come premesso, non sono preparato per affrontare l’inside trading cattolico, quindi, anche per bergoglio, ne vedo solo l’immagine “pubblicitaria” che vende poco e male e quando parla di pace, poi, sembra le aspiranti miss aspiranti, nel contempo, alla pace nel mondo…..affrontiamo, quindi, gli argomenti più propri all’etologia.
        1- DIFFERENTI RITI MASSONICI quando parlo di massoneria non mi riferisco a quella paesana di mezza tacca, ma a quella che decide vita, morte e benessere per il quasi miliardo di sudditi tra America ed Europa, quella che ha il suo Papa nel Presidente Usa, i suoi Cardinali nei vertici bancari Usa, nel suo Ministero Economia e Finanza cioè la premiata stamperia del biglietto verde, soprannominata Fed, senza biglietti verdi in cassa non puoi comprare niente……questa massoneria ha le sue legazioni principali nelle case regnanti inglesi, olandesi, belghe, scandinave, spagnole, nel ducato lussemburghese e, nella sua versione più vicina al brigantaggio, a Malta, Cipro, Irlanda e nelle isole caraibiche del Commonwelth (non mi viene in mente come si scrive),,,,,fortunatamente anche i massoni appartengono alla razza umana e sono vittime, talvolta felici, talvolta infelici, del marasma individuale psico-fisico e culturale che la contraddistingue, quindi, talvolta, l’incoerenza la fa da padrona, lo si evince dalla mia breve sintesi storica dove ogni generazione di massoni è, principalmente, occupata a correggere gli errori della precedente……l’Italia è un paese comprimario quindi comprimari sono i personaggi in cronaca che tu citi, cioè il pluri-licenziato Letta, i Calenda, i Renzi cui aggiungerei i Berlusconi, i Salvini, la Meloni, Mattarella, Napolitano, Ciampi, Prodi, Amato, eccetera, eccetera tutti servizievoli ed efficienti esecutori di ordini spesso contraddittori……come noterai ho lasciato fuori dalla lista sia Andreotti che Craxi, Moro e Berlinguer, i quali presupponevano di aver cumulato abbastanza meriti atlantici da potersi permettere qualche scappatella, fatti fuori inesorabilmente. Come folklore c’è da notare che il miglior fico del bigoncio, Renzi, ha detto al Calenda “vai avanti tu che a me mi scappa da ridere” esponendolo ad un tombale insuccesso.
        2- FRANCIA e GERMANIA la Francia, come socio fondatore con la sua rivoluzione, ha sempre goduto di una posizione di privilegio cui ha corrisposto la fedele elezione di presidenti provenienti dall’Ena, il luogo di cooptazione dell’alta dirigenza francese, sia politica che economica, fondata dal fedele de Gaulle appena dopo la fina della guerra …….quando si trattò di scegliere uno stato leader europeo, negli anni 90, finito il bipolarismo con i Sovietici, parve più affidabile la Germania, ma i tedeschi in combutta con i fiamminghi e con i russi rimisero in piedi il IV Reich, diventando i più ricchi al mondo, in procinto di mettere in piedi il terzo polo economico mondiale con la Russia, fino alle sanzioni, vantaggiose per la Russia, letali per l’Europa ma qui siamo in cronaca, staremo a vedere, intanto propinano le comiche del risparmio e del price cap.
        3- ECONOMIA INDUSTRIALE ed ECONOMIA FINANZIARIA la contrapposizione tra lavoro/fabbrica (Russia-Cina) ed economia finanziaria (Occidente) non è poi così netta: infatti la sommatoria tra le Borse cinesi ed americane rappresenta la larghissima maggioranza dei valori di borsa mondiali, la Cina è piena di dollari che usa per comprare debito Usa ed espandere la sua influenza planetaria prestandoli……l’Europa, con la sua economia di trasformazione, funziona sui fondamentali fabbrica/lavoro/quote di mercato come la Cina…..solo negli Usa vige il CEO Capitalism in purezza dove il Chief Executive Officer viene giudicato non in base all’espansione delle quote di mercato e degli utili, ma, trimestralmente, dall’aumento/diminuzione del valore delle azioni…….la Russia poi opera in chiave praticamente autarchica limitandosi ad esportare solo materie prime e ad importare know how e lusso…..insomma ognuno cerca la sua via alla sopravvivenza basata sulle circostanze in cui si trova, rendendo non praticabili le generalizzazioni.

        • piero laporta ha detto:

          La massoneria francese, quella inglese, quella statunitense (solo per ricordarne tre fra molte) non sono sempre così d’accordo e mo pare si veda.
          La Cine è padrona del debito pubblico statunitense ma non per questo segue le sorti della FED.
          Vorrei i fine sottolineare che le guerre non si vincono con le chiacchiere, le sparate di Molinari e quelle di Parenzo. Un mio ex amico ebreo e nazista disse che la Russia perderà perché economicamente inferiore. E il Viet Nam era forse un gigante economico?
          Questa guerra muterà le carte geografiche. Speriamo che Meloni non sbagli cavallo come accadde a Mussolini

    • piero laporta ha detto:

      “Beata la nazione il cui Dio è il Signore. Il re non si salva per un forte esercito né il prode per il suo grande vigore. Ecco, l’occhio del Signore veglia su chi lo teme, su chi spera nella sua grazia. L’anima nostra attende il Signore,
      egli è nostro aiuto e nostro scudo. In lui gioisce il nostro cuore
      e confidiamo nel suo santo nome.”
      (dal Salmo 32)

  • GINO ha detto:

    Francesco in pericolo di vita si faccia dire dove si nasconde Mons. Viganò e si rifugi con lui, noi che non siamo canne al vento saremo ben lieti di seguire la Via indicata da Benedetto XVI.
    Qui si è oltrepassato il ridicolo.

  • Claudio Gazzoli ha detto:

    Una dissertazione scontata, a tratti delirante, che però non riesce a nascondere il vezzo comune ad alcuni “intellettuali” di sentirsi dall’altra parte, per arrivare a giustificare l’ingiustificabile, per riabilitare chi ha contribuito in modo determinante, a tutto questo sfacelo. come sanno da almeno tre secoli costoro che senza la distruzione della Chiesa non avrebbero avuto successo.

    • piero laporta ha detto:

      Il delirium tremens è tutto suo, mentre certifica di non aver capito nulla. Mezzi insufficienti o astio senza cervello?

  • Forum Coscienza Maschile ha detto:

    L’interessantissimo articolo del Generale sembra un lungo prologo per riabilitare un Papa “del tutto al di sotto delle esigenze della situazione”.
    Parafrasando la nota canzone:
    ♫ Se bastasse una mezza parola
    Per convincere gli altri ♫
    Le timide quanto tardive resipiscenze di Francesco sono del tutto inadeguate al momento presente, tanto per le coscienze quanto per la Chiesa.

    C’è però un passaggio che spero non passi inosservato perché è l’esatta fotografia della situazione della Chiesa e dei fedeli:
    “Al contrario, svelandosi amici pericolosi quanto se non più dei nemici demonizzati, i legami si sfilacciano, quando non si stringono al nostro collo. In altre parole, non è opportuno farsi illusioni, tanto nelle stanze alte del potere quanto negli umili sobborghi”

    Con humour non comune il Generale evidenzia che gli unici legami fra cattolici sono “quelli che si stringono al collo” (tradimenti e doppi giochi sono diventati la norma) per cui la comunità cattolica è “sfilacciata”, al punto che “non è opportuno farsi illusioni” persino “negli umili sobborghi”.

    Con queste premesse credo vada molto ridimensionata la portata diciamo così numerica, della salvezza che senza dubbio il Signore porrà in essere, sia in riferimento alla Chiesa che all’Italia.
    Potrebbero restare pochissimi cattolici (esclusi i nominali che forse rimarranno in abbondanza nei loro castelli kafkiani) e, anche senza guerre, pochissimi italiani.
    Non dimentichiamo che sull’Arca salirono solo Noè e pochi altri

    • piero laporta ha detto:

      La ringrazio. Non mi avventuro tuttavia a immaginare quali siano gli intenti di Nostro Signore. D’altronde, quantunque lei giudichi insufficiente il mutamento di rotta papale, esso c’è ed è positivo. Io attendo con fiducia. Sono un inguaribile ottimista, sebbene mi picchi di essere pure spietato analista, direi di scuola staliniana. Cristo Vince.

      • Forum Coscienza Maschile ha detto:

        Purtroppo sui vaccini preparati con feti abortiti e sospetti letali, il Papa non ha minimamente cambiato linea

  • R.S. ha detto:

    Caro Generale,
    è vero: la guerra conviene agli scribi e anche ai farisei.
    Conviene agli ipocriti, ai censori di quelli che non sono come loro.
    Questi scribi moderni non nascono tuttavia dal nulla, bensì da una scuola molto esigente nel formarli. E’ la scuola dell’homo faber, con professore il principe di questo mondo. La scuola di chi usa tutto, anche “dio”, nel senso di quella costruzione razionale o razionaloide, intellettuale o paranoide, propagandistica e ipnotica che pensa di manipolare a proprio piacimento.

    Il Dio rivelato, ci chiama ad essere suoi figli. Ci ama anche quando siamo ancora lontani, ci accoglie se torniamo a casa, sfidando la gelosia di chi è già in casa, ma non con quello Spirito Santo.

    Ciò detto, senza mettere limiti alla Provvidenza, tanto quanto l’offerta di sè del Verbo Incarnato come vittima in sacrificio dice la Volontà di salvezza aperta a tutti, l’egoismo plateale degli odiatori non può che incontrare la giustizia divina. Se uno si dice cieco può essere guarito, ma per chi dice di vedere guarigione non c’è.

    La sua disamina della storia tende a letture che vanno oltre l’apparenza… L’elenco però di abbagli temo debba consigliare meno certezze anche nel vedere scenari di bene dove si aggirano figuri privi di contrizione.

    Draghi o Bergoglio pari sono… non riformano: deformano. E, venendo dai gesuiti, sono fuori strada.

    • piero laporta ha detto:

      Grazie. Cpome otuttavia detto a Carmela, più avanti, non sta a noi giudicare. Lasciamo che Lui faccia il suo lavoro. Lo sa fare molto bene da sempre.

      • R.S. ha detto:

        Non sta a noi giudicare per la sorte finale delle anime ed è nostro dovere intercedere per la loro salvezza, ma posso giudicare gli abbagli di chi pensava che Draghi fosse un benefattore o che Bergoglio sin qui non sia stato una sciagura.

        Voglio soltanto essere un figlio nel Padre mio.
        Nel Padre Nostro Gesù ci insegna a pregare tramite delle richieste filiali a Dio Padre.
        Una preghiera che sgorga dalla pietas dell’uomo pio, con quella confidenza e devozione.
        Senza una distanza da Dio, la misericordia è donata e non dovuta, proprio come viene ricevuta.
        Fare la volontà del Padre è dunque entrare nel mistero di una carità ardente, la stessa del Figlio Gesù.
        Pregando chiediamo di immergerci, imitandolo, nell’offerta sacrificale di Gesù come Agnello Immolato.
        E’ la stessa offerta che fa Maria corredentrice ai piedi del croce del figlio, che se la carica per correggere l’errore e salvare ogni errante. Un’offerta di sé per fare veramente giustizia! Sta in croce potendolo evitare!
        E’ un miracolo, un capovolgimento, un’uscita dalla gravità che schiaccia a terra per tendere al Cielo, per Grazia.
        Timorati di Dio e inseriti nell’ordine creato correggiamo la rottura della perfezione provocata dal peccato.
        Essere capaci di perdonare agli uomini le loro colpe è il modo di fare del Padre dei Cieli rivelato da Gesù.
        Al nemico che istiga al peccato ferendo l’amore, il Padre oppone la volontà di amarlo e di salvarlo.
        L’obbedienza del Figlio è la logica della croce, stoltezza per i sapienti e debolezza per i potenti del mondo.
        La conversione alla giustizia divina è l’unica possibilità di riorientare la creazione nell’ordine di Dio.
        Bisogna saper resistere e non essere indotti nella tentazione quando siamo messi davanti a questa prova.
        Così Dio Padre ci libera: l’Amore di Dio porta la nostra offerta ben oltre le misure del dovuto e del dovere.
        In questo caso la “fratellanza” è talmente automatica da rendere superflui Cristo e la croce.
        Dio Padre non è un ignoto noumeno che ci rende fratelli in quanto partoriti dalla stessa madre terra!
        Siamo figli adottivi nel Figlio, resi fratelli da Lui che ci ha rivelato il Padre.
        Non siamo “automaticamente fratelli”, cristiani “anonimi”, annunciatori di una salvezza “già data”… Eh no!
        La grazia c’è, per tutti, ma ci vuole un cuore che l’accolga. Serve un sì.
        Il Padre non scaccia, ma c’è chi se ne va o non ci sta.
        Dio “non manda all’inferno”, eppure l’inferno c’è e non è vuoto.
        Dio non teme le “cause seconde”, ma è causa prima che le permette per riabbracciarle orientate a Sé.
        Non accetta però la presunzione dell’autonomia e dell’autosufficienza delle cause seconde che “si fanno dio”.

        • OCCHI APERTI! ha detto:

          R.S. carissimo, forse intervengo a sproposito e mi si correggerà, spero, ma osservo che spesso – e da tempo – il Generale non è, come dire, ben compreso. O, almeno, questa la mia impressione da ultima ruota del carro.

          Ora, io non credo proprio l’intenzione di Laporta sia di negare la “sciagura” con sembianze di Papa.
          Il Generale disse non molto tempo fa di F1: “il Sicario di Cristo”.
          Una osservazione aforistica, direi, davvero sagace. Ineguagliabile, a mio avviso, nel panorama vastissimo delle più disparate opinioni espresse su Francesco I.

          Ma poi, in preghiera al cospetto dell’Altissimo, ci si esamina e ci si evolve e, se si sente la responsabilità verso altri, si modulano i toni, financo i contenuti.

          Come lei, neppure io noto (ma forse non ho vista sufficiente) alcun ravvedimento da parte di F1 – convertirsi porta con sè innegabili mutamenti non solo interiori ma anche esteriori – eppure rispetto molto e ammiro sempre quel che a me pare la fede genuina del nostro centurione Laporta: non demonizza Giuda. Spera e prega (immagino cercando di empatizzare); oggi ponendo l’accento sul rischio di indossare occhiali manichei che impediscono di cogliere, nel male, il bene nascosto che Dio ne può e vuol trarre.

          Ultimamente osservo con piacere che su Stilum parliamo spesso di fariseismo. Merito anche del Nippo che suscita dibattito su questo tema estremamente importante, ripreso in qualche modo anche da qualche buon articolo (quello del 29 agosto, per esempio). Ma anche il Generale ne parla ora e lo fa, sì, dal suo specifico punto di vista ma cogliendo nel segno, perchè porta alla luce l’ordito dell’agguato manicheo di cui ben pochi parlano.

          A me ha fatto molto bene leggerne. Tanto che, di tutto, questo è ciò che mi è rimasto più impresso. Forse perchè ritrovo in pieno questo rischio nella vita spirituale.
          Cedervi significherebbe ridurre la portata della carità personale, indulgere nel giudizio temerario, illudersi, finire col seguire non più le orme di Cristo ma quelle della “bestia sanguinaria”. Il divisore per eccellenza.

          Last but not least: giudicare si deve e si può, senza giudicare. Un controsenso? Affatto.
          Ma il tema del giudicare, trattato nelle Scritture, è un altro piatto forte – come il fariseismo – e andrebbe affrontato in altro momento e contesto.

          Aggiungo un’ultima piccola considerazione: gli “abbagli” sono necessari per non mitizzare la persona che li ha presi e, sempre, sono fonte di umiltà e prudenza per tutti.
          D’altronde, come si dice, chi fa falla ma chi non fa falla due volte.

          E’ per me sempre un gran piacere leggerla, R.S. Grazie.

          Un fraterno saluto e buon primo venerdì e primo sabato del mese!

          • piero laporta ha detto:

            Le sono davvero molto grato. Credo lei abbia compreso molto bene quanto mi passa per la testa, sulla cui bontà non faccio scommesse ma sulla genuinità sì. Concludo: se ci sono dei mutamenti, essi vanno indicati e, quando positivi, incoraggiati. 🗡️

          • R.S. ha detto:

            Gentile Occhi Aperti, grazie per l’augurio in questo primo venerdì del mese e anche per l’attenzione ai miei pensieri.

            Riflettevo sugli scenari che si aprono ad ogni giudizio, o opinione.

            Si è soliti dire che “solo gli stupidi non cambiano idea”. Al che sembrerebbe che il cambiare idea sia automaticamente sinonimo di intelligenza.
            C’è chi lo applica persino a Dio: anche Lui cambierebbe idea, perciò sarebbe “in divenire”.

            Poi c’è chi ragiona così: se uno dice di conoscere quello che vuole/pensa Dio può essere solo o un superbo o uno gnostico (o uno gnostico superbo)… Viceversa se nessuno sa mai quel che pensa Dio, come di può cercare di fare la Sua Volontà? Vuoi vedere che anche l’Onnipotente è un gesuita, come arguirebbe il vescovo di Milano Delpini?

            Poi ci sono quelli che l’idea la cambiano, ma più che essere una conversione sembra sempre un compromesso: le due cose sono diverse e chi non distingue giocoforza confonde.

            Il fariseo ha il problema di mettere al centro le cose che fa, sentendosene giustificato. E’ religiosamente autocentrato e se ne vanta, disprezzando chi non è come lui. Non usa la legge, che conosce e rispetta, per donarsi ed amare, ma da padrone, per vantarsi con Dio senza amare il prossimo. Nella lettura di oggi (1 Corinti), San Paolo raccomanda di considerarsi servi di Cristo e amministratori dei misteri di Dio. Ciò che si richiede agli amministratori è che ognuno risulti fedele. San Paolo dice “a me però importa assai poco di venire giudicato da voi o da un tribunale umano; anzi, io non giudico neppure me stesso, perché, anche se non sono consapevole di alcuna colpa, non per questo sono giustificato. Il mio giudice è il Signore!

            San Paolo era un fariseo e sa di che cosa parla. Malgrado ora non si senta consapevole di nessuna colpa, non per questo si sente giustificato!

            C’è una delicatezza, nella grazia perché timorata di Dio, che non viene dal “non sapere nulla”, ma dal “non giustificarsi”. Il giudizio spetta solo a Dio.

            Non vogliate perciò giudicare nulla prima del tempo, fino a quando il Signore verrà. Egli metterà in luce i segreti delle tenebre e manifesterà le intenzioni dei cuori; allora ciascuno riceverà da Dio la lode.

            Prima del tempo però non dice che viviamo con le fette di salame sugli occhi, ma anzi esorta ad agire in un certo modo, evidentemente prendendo le distanze da chi agisce clamorosamente in un altro.

            La parola della croce infatti è stoltezza per quelli che vanno in perdizione, ma per quelli che si salvano, per noi, è potenza di Dio. 19 Sta scritto infatti:
            Distruggerò la sapienza dei sapienti
            e annullerò l’intelligenza degli intelligenti.
            20 Dov’è il sapiente? Dov’è il dotto? Dove mai il sottile ragionatore di questo mondo? Non ha forse Dio dimostrato stolta la sapienza di questo mondo? 21 Poiché, infatti, nel disegno sapiente di Dio il mondo, con tutta la sua sapienza, non ha conosciuto Dio, è piaciuto a Dio di salvare i credenti con la stoltezza della predicazione. 22 E mentre i Giudei chiedono i miracoli e i Greci cercano la sapienza, 23 noi predichiamo Cristo crocifisso, scandalo per i Giudei, stoltezza per i pagani…

            Il mondo è fuori strada. Draghi e Bergoglio più che mai.

          • MARIO ha detto:

            @ R.S.
            La volgarità di chiamare sprezzantemente e insistentemente il Papa col suo cognome (Bergoglio) la dice lunga sulla sua sapienza…
            Castelli gnostici di cartapesta, che senza il legante dell’Amore, sono destinati inesorabilmente a crollare al primo soffiar di vento…

      • R.S. ha detto:

        Gentile Mario,
        potrebbe essere… non mi sento affatto giustificato, ma dovendo scegliere mi oriento… lei sta giudicando a sua volta… Dio giudicherà tutti.

        • MARIO ha detto:

          Gentile R.S.,
          io non giudico… constato semplicemente.
          E imparo anche qualcosa da lei, quando afferma:
          “… l’egoismo plateale degli odiatori non può che incontrare la giustizia divina. Se uno si dice cieco può essere guarito, ma per chi dice di vedere guarigione non c’è.”
          Buona domenica.

          • R.S. ha detto:

            È molto importante scegliere l’oculista bravo. Altrimenti pensi di vederci a occhi ancora chiusi…

  • Giovanni ha detto:

    Buongiorno un articolo che cerca di spiegare l’inspiegabile sparando su tutto con il fine di assolvere l’uomo messo in Vaticano da chi vuole imporre al mondo intero l’agenda 2030 o WEF.
    Spero che bergoglio si converta a DIO e smetta di perseguitare la Chiesa di CRISTO.

  • alessio ha detto:

    Preghiamo piuttosto per il Vero
    Romano Pontefice Benedetto
    XVI , che con la sua preghiera ci difenda dal nominare Dio invano come
    fa l’idolatra di Santa Marta
    che va ad officiare con gli
    stregoni indiani .

    • piero laporta ha detto:

      Che cosa si diceva dei manichei?😊

    • piero laporta ha detto:

      Nessuno ammetterebbe mai d’essere manicheo, sebbene sia del tutto consueto (con conseguenze tuttavia imprevedibili) demonizzare gli avversari e santificare i propri sodali.

  • Carmela ha detto:

    Analisi fantastica, molto vicina alla realtà. Volesse il cielo che Francesco si convertisse e riparasse i troppi errori commessi!. Preghiamo per questo.

    • piero laporta ha detto:

      Greazie. Davvero non sta a noi giudicare. Lasciamo che Lui faccia il suo lavoro. Lo sa fare molto bene da sempre.

  • Davide Scarano ha detto:

    Che dire? Pregevole camminata sulle ali della Storia, in cui condivido molte delle affermazioni del generale, mentre invece non condivido quella riguardante la Russia e la Cina che, certamente si sono salvate dal modernismo, ma a prezzo del comunismo, che è stata, a suo modo, una crudele forma di modernità, anche se, rispetto al mondo immaginato dai signori di Davos, potrebbe sembrare acqua fresca.
    In Occidente abbiamo preteso di farci Dio da soli, col risultato di essere divenuti più fragili e manipolabili. A tal proposito conocordo con Chesterton quando afferma “chi non crede in Dio finisce per credere a tutto il resto” ed anche la frase detta a Medjugorie dalla Madonna “Satana vi distrugge con ciò che vi offre”. Tale ultima affermazione mi sembra coerente con la teoria del contrappasso presente in Dante ed in Tommaso d’Aquino.
    PS Qualcuno dei lettori vuole aiutarmi a capire meglio l’espressione “peccato contro lo Spirito santo”?

    • Don Ettore Barbieri ha detto:

      1. Disperazione della salvezza . 2. Presunzione di salvarsi senza merito. 3 impugnare la verità conosciuta. 4.. invidia della grazia altrui 5. Ostinazione nei peccati. 6. Impenitente finale.
      La Chiesa ha codificato così l’espressione di Cristo che parla di “bestemmia contro lo Spirito Santo”: si tratta di peccati che consistono nel rifiuto consapevple e prolungato della grazia di Dio è rendono perciò impossibile il perdono del Signore. Perciò, non peccati dovuti a debolezza o ignoranza, ma voluti “fino in fondo”, pet così dire.

    • OCCHI APERTI! ha detto:

      Davide carissimo, rispondo al suo appello in merito ad un approfondimento circa il “peccato contro lo Spirito Santo”.

      Premetto questo versetto che credo già chiarisca:

      “Quando sarà venuto *lo Spirito Santo*, convincerà il mondo quanto al peccato, alla giustizia e al giudizio.” (Giovanni 16,8)

      Ne viene che, se si è addolorati e pentiti per i peccati commessi, significa che lo Spirito Santo non solo non ci ha abbandonato ma sta concretamente operando per ricondurci a Gesù ed ottenere il Suo perdono.

      Va considerato, in relazione alla densa analisi del Generale che suona un poco come un’invettiva contro scribi e farisei in chiave social-storica, che proprio questi ultimi sono innegabilmente i primi ad avvicinarsi pericolosamente al “peccato senza perdono”. Infatti: riconoscono il male che fanno? Operano per la giustizia? Giudicano rettamente secondo i divini criteri e si rapportano concretamente e debitamente col giudizio divino?
      Ignorando consapevolmente e colpevolmente il proprio peccato, costoro si rendono impermeabili alla Grazia che è soffio dello Spirito Santo e Sua azione propria.
      Senza la Grazia illuminante e vivificante, la giustizia soprannaturale – in primis – sarà del tutto preclusa e il giudizio falsato. Sotto qualunque prospettiva lo si consideri.

      Ma ecco ciò che scrive il domenicano padre Angelo:

      1. L’autorevole commento della Bibbia di Gerusalemme annota a questo versetto: “L’uomo è scusabile se si inganna sulla dignità divina di Gesù, velata dalle umili apparenze del Figlio dell’uomo, ma non lo è se chiude gli occhi e il cuore alle opere evidenti dello Spirito. Negandole, egli rigetta la proposta suprema che Dio gli fa e si mette fuori della salvezza”.
      In altri termini la bestemmia contro lo Spirito Santo è quella di coloro, che non solo chiudono gli occhi davanti alle opere di Dio, ma le respingono ostinatamente, attribuendole al demonio, volendo così identificare lo Spirito Santo con lo spirito maligno, come facevano i farisei.
      2. “La bestemmia contro lo Spirito Santo non sarà perdonata”: vuol dire che difficilmente se ne otterrà il perdono non perché la potenza di Dio sia limitata o perché la Chiesa non abbia potere di rimetterla (è dogma di fede che la Chiesa può rimettere tutti i peccati senza alcuna eccezione) ma per la chiusura all’azione della grazia da parte di chi lo compie.
      Chi infatti attribuisce al diavolo le opere della bontà e della grazia di Dio, in certo modo fa di Dio un demonio, come dice S. Atanasio, e di più si mette a combattere contro quella stessa bontà che è la sorgente del dono della conversione del cuore e della penitenza.
      3. Il Catechismo Romano (del Concilio di Trento) scrive: “Quando occorrono nella S. Scrittura o nei Padri sentenze che sembrano affermare che per alcuni peccati non c’è remissione, bisogna intenderle nel senso che il loro perdono è oltremodo difficile. Come una malattia vien detta insanabile quando il malato respinge l’uso della medicina, così c’è una specie di peccato che non si rimette né si perdona perché rifugge dalla grazia di Dio, che è il rimedio suo proprio” (Catechismo Romano II, c. 5,19).
      Il Catechismo della Chiesa Cattolica (del Concilio Vaticano II) afferma: “La misericordia di Dio non conosce limiti, ma chi deliberatamente rifiuta di accoglierla attraverso il pentimento, respinge il perdono dei propri peccati e la salvezza offerta dallo Spirito Santo. Un tale indurimento può portare alla impenitenza finale e alla rovina eterna” (CCC 1864).
      Per questo S. Tommaso scriveva a questo proposito: “Questo non impedisce all’onnipotenza e alla misericordia di Dio di trovare la via del perdono e della guarigione che talora sana spiritualmente anche costoro in una maniera quasi prodigiosa” (S. Tommaso, Somma Teologica, II-II, 14, 3).
      4. Secondo la classificazione catechistica i peccati contro lo Spirito Santo, sono sei: l’impugnazione della verità conosciuta e l’invidia della grazia altrui, la disperazione della salvezza e la presunzione di salvarsi senza merito, l’ostinazione nel peccato e l’impenitenza finale.
      5. In generale si può dire che i peccati contro lo Spirito Santo manifestano la sistematica opposizione a qualunque influsso della grazia e questo comporta disprezzo e rifiuto di tutti gli aiuti offerti da Dio per la salvezza.
      Vengono detti contro lo Spirito Santo perché è attribuita allo Spirito Santo l’opera della conversione e della santificazione.
      6. Per san Tommaso i peccati contro lo Spirito Santo sono tanti quanti sono i modi di disprezzare l’aiuto di Dio per trattenere l’uomo dal peccato.
      Dice che le remore al peccato possono provenire da tre fonti: dal giudizio di Dio, dai suoi doni e da parte del peccato stesso.
      Quando si oppongono al giudizio di Dio abbiamo i due peccati contro la speranza teologale: la disperazione della salvezza e la presunzione di salvarsi senza merito.
      Quando si oppongono alla conoscenza della verità rivelata e all’aiuto della grazia abbiamo l’impugnazione della verità conosciuta e l’invidia della grazia altrui.
      Quando non si considera la bruttezza del peccato e la brevità dell’esperienza presente abbiamo l’impenitenza finale (intesa nel senso di perdurare nel peccato fino alla morte) e l’ostinazione nel peccato (S. Tommaso, Somma Teologica, II-II, 14, 2).

      PS: Attenzione a Medjugorie…Occorre prudenza che, ad oggi, non c’è.

      Mi scuso per la fretta e per eventuali errori, Davide.
      Intanto un fraterno saluto e un bentornati a tutti.

      • piero laporta ha detto:

        Grazie. A mio modesto avviso, per la mia personale esperienza, quando si scende nell’abisso e si opera come un satana, ben sapendo di violare tutte le leggi e tutte le verità, in quel momento prendiamo a schiaffi lo Spirito Santo. Egli prende i ceffoni e ci guarda amorevolmente nel profondo. Possiamo dargli un altro ceffone o cadere in ginocchio. Non ci sarà un’altra possibilità.

    • piero laporta ha detto:

      La ringrazio anche per la pacatezza della sua contrarietà. Le confesso, quando l’indea di rivedere il Comunismo sotto una luce provvidenziale, ero sgomento. Riflettiamo. Che cosa sarebbe stato della Russia e della Cina se avessero patito un repentino passaggio dal Medio Evo al Modernismo? E’ innegabile,
      la struttura dei due paesi è oggi di gran lunga più attrezzata della nostra per fronteggiare un nemico che, come scrisse san Pio X, è uso «presentare le loro dottrine non già coordinate e raccolte quasi in un tutto, ma sparse invece e disgiunte l’una dall’altra, allo scopo di passare essi per dubbiosi e come incerti, mentre di fatto sono fermi e determinati». In conclusione, se devo combattere il Modernismo, mi sento molto più affine a Stalin, quanto meno per l’analisi della realtà. E, se devo dirla tutta, vedendo certe facce di tolla, uno Stalin redivivo non sarebbe fuori luogo.

      • Davide Scarano ha detto:

        Caro generale, tra Russia e Cina vedo più differenze che analogie, almeno nel lungo periodo salvo la convenienza ad alleanze nel breve. La prima vorrebbe mantenere il suo status di potenza ma non coltiva pretese imperiali (anche Lei ha più volte detto che non ha abbastanza carne per un esercito, tanto meno possibilità di supremazia economica mondiale), della seconda invece sappiamo poco, o almeno non sappiamo quanto i cinesi siano favorevoli al modello economico e sociale proposto dal loro partito comunista, cioé forte controllo interno ed adesione all’idea di supremazia mondiale. In sintesi: cercherei la pace con la Russia e userei “molta prudenza” nei rapporti con la Cina.
        PS Ringrazio tutti coloro che hanno risposto al mio quesito.

        • piero laporta ha detto:

          Certamente prudenza, sempre. Altrettanto certamente Russia e Cina sono differenti e geopoliticamente condannare a diffidare l’una dell’altra, la prima ricchissima di giacimenti, priva di manodopera e tecnologicamente in affanno; la seconda agli antipodi.
          Ambedue hanno costituito insieme a India, Brasile e Sud Africa l’alleanza BRICS che gode ottima salute e cresce in adesioni e credibilità, senza essere guerrafondaia.
          Se avessimo una politica estera diovremmo lavorare affinché gli USA, a determinate condizioni, possano aggregarsi e l’Europa con loro. Un grande disegno di cooperazione mondiale, al di là degli investimenti militari (inclusi quelli bio e chimici). Le cifre enormi, incalcolabili, spese dal 1989 a oggi per le guerre, potrebbe far rifiorire il mondo in futuro. Occorreva diffidare ella Cina ante 2000, di quella odierna molto meno.
          Per comprendere il problema cinese, occorre partire da un dato tanto semplice quanto inevitabile: la ciotola da 100 grammi di riso che ogni giorno il governo di Pechino deve assicurare a 1,3miliardi di cinesi. Ogni giorno il governo di Pechino necessita di 1milione e 300mila tonnellate di riso. È un treno merci di 40mila vagoni di riso e 20mila vagoni di acqua.
          Chiunque abbia avuto problemi di tale vastità, sebbene su scala minore, l’ha risolto con l’invasione dei vicini. La Cina di Xi Jinping si è espansa in ogni dove ma non ha invaso nessuno. Credo sia un dato da non trascurare.

  • Veronica Cireneo ha detto:

    Tutto il male del mondo, ogni atto malvagio, ogni pensiero cattivo, ogni progetto di morte, planetario o individuale che sia, consapevole o inconsapevole che sia, cade sui più piccoli, di cui tutti abusano e nessuno se ne occupa:I bambini

    • piero laporta ha detto:

      Grazie. E’, tale abuso, consequenziale ma non pianificato fino al Modernismo. Oggi è tanto pianificato nei quanto negato nelle parole; non è vero Cirinnà? Scusi il termine.