Giovanni Lazzaretti. Samizdat dal Paesello Prima che Torni l’Autunno.
19 Luglio 2022
Marco Tosatti
Cari amici e nemici di Stilum Curiae, dopo qualche settimana di silenzio siamo lieti di offrire alla vostra attenzione queste riflessioni del prof. Giovanni Lazzaretti, che ringraziamo di cuore. Buona lettura.
§§§
Samizdat dal paesello
Prima che torni l’autunno
Appendice alla puntata precedente
Richiesta di consulenza
Qualcuno dei lettori aveva già studiato l’operazione Birddog(1) per conto suo? Chiedo una consulenza su quale era il cambio tra Reichsmark e Deutsche Mark. Su tre testi diversi ho letto cose molto diverse.
(a) Nel giro di poche settimane svanì la ricchezza di carta di migliaia di piccoli risparmiatori, mentre per i lavoratori l’austerity divenne la regola aurea dei salari per gli anni a venire. Edward Tenenbaum era uno dei consulenti dell’operazione: 40 DM al giorno per ogni cittadino tedesco in cambio di 60 vecchi RM. Più o meno dieci dollari. Ma, e soprattutto, il nuovo DM coincideva con la fine del controllo sui prezzi. L’inizio del liberismo made in Usa. Le proteste cominciarono subito, fino allo sciopero generale del 12 novembre.
(b) Al Reichsmark fu sostituito il Deutsche Mark: i depositi bancari il cui titolo di proprietà era legittimo e certo furono convertiti al tasso 10:1. In pratica il governo non riconobbe più il valore legale del Reichsmark e ridusse di dieci volte il potere di acquisto dei patrimoni monetari. Ad ogni cittadino furono distribuiti inoltre quaranta nuovi marchi, che costituirono la base per l’incremento dei nuovi patrimoni. Il «vecchio» denaro non valeva più nulla.
(c) Il vecchio Reichsmark e la Rentenmark furono scambiati con la nuova moneta sulla base del cambio uno a uno. Erhard provvide poi a togliere ogni controllo già imposto dai nazisti su 14 beni razionati. Lo fece di domenica, contro il parere degli alleati, che non avrebbero mai approvato tale mossa, decisiva per consolidare la fiducia popolare nel nuovo marco.
Grazie a chi mi vorrà dare consulenza.
I comunisti sono cattivi
Nel testo precedente ho usato tre volte l’espressione bambinesca «I comunisti sono cattivi». L’ho usata volutamente per chiudere la partita, in un certo senso.
Lo sappiamo: ovunque l’apparato comunista si è installato al governo ha provocato dolori inimmaginabili nel popolo. Ricordiamo i casi più noti, e di lunga durata, in ordine alfabetico: Albania, Bulgaria, Cambogia, Cecoslovacchia, Cina, Corea del Nord, DDR, Jugoslavia, Polonia, Romania, Ungheria, URSS, Vietnam.(2)
Chiudere la partita significa: (a) le colpe comuniste sono note, approfondiamole fin che si vuole (b) le colpe comuniste non assolvono gli USA, e gli occidentalisti al traino, dalle loro colpe (c) tanto più che, caduto il muro di Berlino, gli USA si sono rivelati molto creativi nell’inventarsi nuovi nemici.
Solo quando guarderemo “il comunismo in sé” (e non in rapporto agli USA), potremo valutare correttamente “gli USA in sé” (e non come baluardo anticomunista): poliziotti del mondo e signori della guerra.
Premessa
Mi chiedono come sarà l’autunno covid a livello di restrizioni.
Mai chiedere previsioni a un pessimista.
Qui direi però che non è questione di pessimismo o ottimismo: si va quasi a colpo sicuro.
Tre indizi.
- Hanno mantenuto le mascherine sui mezzi pubblici fino al 30 settembre, stabilendo quindi un ponte tra la primavera e l’autunno.
- Escono titoli a tutta pagina del tipo “Covid, arriva il nuovo picco. Si rischiano ricadute sugli ospedali”. Considerato che i picchi di ospedalizzazione e mortalità estiva sono sempre esistiti, che la variante covid in essere è blanda, che l’estate è particolarmente calda, direi che l’evento non meriterebbe la prima pagina, se non per tenere vivo l’allarme.
- 06-08.07.2020: 1.439 morti // 01.06-08.07.2021: 1.510 morti // 01.06-08.07.2022: 2.272 morti. Vaccinazioni al top, variante blanda, morti estivi in crescita (+58% rispetto al 2020 senza vaccini). Il vaccino continua a “sparare” sulla vecchia proteina spike e gli effetti si vedono. In autunno non c’è da aspettarsi nulla di buono.
L’autunno-inverno 2022-2023 a livello di restrizioni temo non sarà diverso dai precedenti, con l’aggiunta di problematiche energetiche e alimentari. Sulle restrizioni siamo in balia dell’oppressione governativa, e possiamo fare poco. Sul curarsi, si può leggere a titolo informativo questo vecchio colloquio col dottor Dario, gennaio 2022: dovevo pubblicarlo prima, ma poi la guerra ha stornato la mia attenzione.
Gennaio 2022, il mese del “tutti in quarantena”.
L’ennesima telefonata
DOTTOR DARIO «Una telefonata… di Giovanni… Maria… Lazzaretti…»
GIOVANNI «Solo Giovanni Lazzaretti. Maria è un’aggiunta nell’indirizzo mail…»
(Dottor Dario scandisce le parole. E sospira. Brutto inizio.)
D «Quando venni ad ascoltarti sulla nOmismatica(3) non avrei mai immaginato che ti avrei avuto addosso, attaccato come una cozza, per due anni interi.»
G «Sono solo 1 anno e 10 mesi. Vuol dire che mi concedi altri due mesi di bonus?»
(Sospiro finale)
D «Cosa c’è questa volta?»
G «Niente di particolare. Qui tutti si ammalano e nessuno cura.»
D «Non esagerare, per favore.»
G «Ok. Qui tantissimi si ammalano e pochissimi curano.»
D «Ok. E qui finisce anche la telefonata. Ti ho già detto mille volte che io non curo a distanza. Ho un sacro rispetto per gli Ippocrate, per i Terapia Domiciliare, per le Brigate dell’Ovvio, ma non è il mio mestiere. I malati devo vederli in faccia. Tu sai con che malati lavoro.»
G «Beh, lo so… diciamo che lo intuisco quando ti metti a parlare a ruota libera.»
D «Persone da guardare in faccia. Lunedì mattina arriva il primo, lo guardo negli occhi, e vedo già che nel fine settimana ha guardato quel che non doveva guardare, ingurgitato quel che non doveva ingurgitare, fatto quel che non doveva fare. E si riparte. Sempre faccia a faccia, i malati sono gente pericolosa.»
G «In che senso?»
D «Nel senso che sono reticenti: minimizzano certi sintomi, convivono con patologie poco invalidanti e nemmeno te le comunicano più, dimenticano episodi del passato. Gente da interrogare, come un commissario di polizia.»
G «Sì, capisco bene. Però siamo in un frangente particolare, la medicina territoriale si è disfatta, anche un aiuto telefonico è meglio del nulla. Molti malati hanno fatto dei passi avanti, sanno che la tachipirina non va bene, e quando chiamano il loro medico e sentono “tachipirina” si abbattono e vedono il medico di base come il loro nemico. A volte devono litigarci.»
D «Sì, un quadretto interessante, al quale ribatto col tuo don Milani: “sono un parroco di montagna che non vede al di là dei suoi parrocchiani”. E io sono un medico ospedaliero che non vede al di là dei suoi pazienti del San Mattia Apostolo.»
G «Bugia. Hai dato consigli medici anche a me.»
D «Ma perché mi stai attaccato come una cozza e parlo più con te che coi miei parenti. Ti conosco abbastanza da pensare che, se il consiglio medico non funziona, non mi telefonerai scandalizzato dicendo “Ma dottore, cosa mi ha fatto!”. Saluti, Giovanni. Baci, abbracci e alla prossima.»
G «Non si adiri il mio Signore, se parlo ancora una volta sola(4).»
D «Ma vaffan*.»
G «Non potremmo metterla sul piano culturale? Non mi dai consigli, non curi nessuno, semplicemente mi racconti come hai curato la tua famiglia. Non vi siete ammalati tutti?»
D «Ammalati il 21 22 24 27 28 dicembre, il Natale più casalingo della nostra vita. Ho mandato mio cognato a giocare i numeri: terno, quaterna, cinquina su tutte le ruote.»
G «Niente ruota Nazionale?»
D «Sia maledetta la Ruota Nazionale(5). Il 21 si ammala Paola, cena della pallavolo, vaccinata. Il 22 tocca a Federica, vaccinata, stessa cena. Il 24 tocca a mia moglie, non vaccinata, infettata dalle figlie. Il 27 tocca a me, vaccinato. E il giorno dopo arriva la piccola(6), non vaccinata.»
G «Ecco, tutti ammalati, tutti curati da te, tutti guariti. Tu racconti, e io sono a posto.»
Il non-protocollo di cura
D «Siamo tutti giovani o relativamente giovani, e senza patologie. Tranne me, che le patologie le ho, ma so anche come gestirmele. Il primo errore è l’attesa: la gente prima vuole sapere, quando sa telefona al medico, sente “tachipirina”, si pianta, ed è già passato del tempo. Ma mi sembra tutte queste cose di avertele già dette.»
G «Repetita juvant.»
D «Al primo sintomo da influenza (ossa rotte, raffreddore, linee di febbre, tosse, mal di testa,…) NOI siamo partiti immediatamente con: diario della malattia // fumi caldi 3 volte al giorno // vitamina C 1 grammo a colazione // vitamina D 12 gocce al giorno, durante un pasto // antinfiammatorio 2 al giorno a stomaco pieno // gastroprotettore per mia moglie che è debole di stomaco. E misurazione della febbre, con regolarità e annotata. Ovvio che tutto l’occorrente l’avevamo pronto in casa.»
G «Ecco, qui riceverei già le prime obiezioni…»
D «Ma che obiezioni vuoi ricevere? Mica è un protocollo di cura. È il racconto di come Tizio, Caia & Sempronia si sono curati. Comunque, dì pure le obiezioni.»
G «Alcuni medici direbbero “troppa vitamina D”. Altri “poca vitamina C”. Altri hanno dubbi sulla vitamina D in generale: dicono che in certe malattie la carenza di vitamina D è l’effetto, non una concausa, della malattia stessa.»
D «I medici che curano il covid sulla vitamina D sono concordi. Quelli che dicono “effetto, non concausa”, mandali da me: ho una casistica in grado di smontare chiunque. Sulla vitamina C c’è discordanza: io sono un “normalista”, una pastiglia al giorno; c’è chi dice che puoi buttare dentro vitamina C fin che vuoi, il limite per il tuo corpo lo rilevi quando ti viene la diarrea. Volentieri farei una discussione scientifica con questi medici, ma non posso farla con te.»
G «Ok. Nel frattempo faccio il tampone e sono positivo.»
D «Cambia il verbo: NOI abbiamo fatto il tampone e ci siamo trovati positivi. Questo NON è un protocollo di cura per te, è una narrazione culturale. Adesso che sapevamo uno dietro l’altra di avere il covid abbiamo fatto delle varianti. Saturimetro pronto in casa, prova saturazione 2 volte al giorno, seduti, dopo aver camminato per 5 minuti.»
G «E annotare.»
D «E NOI annotavamo la saturazione. Tutte le cose di prima le abbiamo confermate, tranne la piccola che non prendeva la vitamina D quotidiana e ha preso una fiala per bocca da 100.000 UI in un solo colpo.»
G «Traduci.»
D «Sono le solite 12 gocce al giorno, la fiala da 100.000 UI è il fabbisogno di un mese.»
G «E poi…»
D «E poi, apriti Cielo… Bentelan 1 mg, 1 al giorno e Azitromicina 1 al giorno per 3 giorni.»
G «Una delle schede dei medici di Ippocrate.»
D «Lascia stare Ippocrate, io sono io, non ho legami con Ippocrate. Comunque usando Bentelan e Azitromicina non è che stavamo usando una droga killer, sono farmaci stratestati.»
G «Sì, ma dicono “mai iniziare col cortisone”.»
D «Preso con la rapidità e brevità che ti ho descritto, è impossibile (pressoché impossibile) che il Bentelan interferisca con la risposta anticorpale.»
G «E l’Azitromicina è un antibiotico. Cosa c’entra un antibiotico con un virus?»
D «Eh, ma è la stessa AIFA a riconoscerle un’azione antinfiammatoria e un’azione immunomodulatoria (AIFA dice che “il meccanismo non è ben noto”, ma è comunque presente). AIFA invece non cita l’effetto di abbattimento della flora microbica intestinale infettata dal virus. Il virus entra nell’organismo anche attraverso i batteri. E qui entra in campo il Citogenex.»
G «Non è ancora finita?»
D «Di che ti preoccupi? Non è mica il tuo protocollo di cura. Citogenex probiotico per 15 giorni serve a ripristinare la flora microbica intestinale buona, al posto di quella cattiva abbattuta dall’Azitromicina.»
G «Insomma, hai curato la tua famiglia “off label”, come si suol dire.»
D «Figuriamoci, io non curo nessuno. A tavola si chiacchiera, e se le mie donne pensano che il vecchio dica cose sensate, si adeguano. Altrimenti c’è anche la tachipirina nella farmacia di casa. Ma del resto il Bentelan ce l’abbiamo sempre in casa per questioni di asma bronchiale, e l’Azitromicina è il nostro standard per le infezioni delle vie respiratorie.»
G «Tutto questo non è un protocollo di cura.»
D «Certo, sono solo chiacchiere. Ogni tipo di farmaco ha la sua specifica azione/controindicazione nel singolo paziente. Ogni medico sa che non esiste un cocktail per tutti ma esiste QUEL singolo paziente con la SUA genetica, con le SUE abitudini e volendo anche con il SUO agente patogeno, che si adatta al “set” in cui si è installato. Queste sono solo chiacchiere culturali, come mi hai chiesto. Chi cura è il medico. Metti che la piccola iniziasse vomitando: che fai?»
G «Che faccio?»
D «Non fai niente, perché non sei medico. Quello che credevi un protocollo va subito a pallino e devi cambiare linea d’azione. Come se tu dessi una sequenza di operazioni a computer a un inesperto: tutto bene se il percorso va come t’immagini, ma alla prima variante l’inesperto si pianta e serve l’esperto. Non immagini che devastazione culturale ha fatto il “tachipirina e vigile attesa”.»
G «Ospedalizzati e morti a non finire.»
D «Quella è la devastazione sanitaria. La devastazione culturale sono i medici che non si parlano tra loro, non si fidano uno dell’altro anche di fronte a evidenze, e non hanno riferimenti governativi a livello della situazione. È come se un Ministero dei Lavori Pubblici avesse decretato “da oggi si usa solo pala, piccone, cazzuola, carriola e betoniera”: regresso culturale imposto dall’alto.»
Prima che torni l’autunno
Fine. Per come era partita la telefonata ha parlato anche troppo.
Ha ragione. Come si fa a seguire un non-protocollo di cura senza un medico che ti segue? Così la telefonata l’ho raccontata a qualcuno, qualcuno si è fidato e ha provato, la sequenza non ha avuto sbandamenti, e il covid variante omicron di gennaio si è risolta bene. Bene per quei pochi.
Intendiamoci: qualcuno si è fidato per disperazione prima che per convinzione.
- Se il medico è andato in pensione e non è stato sostituito, quindi non hai il medico;
- se è stato sostituito da un giovane straniero che dice esplicitamente “ho paura a dare qualcosa di diverso dalla tachipirina” (e lo dice pure con un italiano scassato)
- se è anche un medico d’esperienza, ma ha ugualmente paura, o ritiene indifferente tachipirina e antinfiammatorio, entrambi da lui catalogati come “sintomatici”
allora la persona si sente abbandonata, e anche le chiacchiere culturali possono aiutare.
Prima che torni l’autunno bisogna che i medici di base, quelli rimasti, rompano l’assedio e si prendano qualche rischio: mica possono telefonare al dottor Dario, ma possono semmai telefonare in Piemonte e sentire come va il loro protocollo di cura a domicilio.
Siamo ormai in un mondo che sforna dati e si dimentica di leggerli. Guardate questi due diagrammi.
Emilia-Romagna e Piemonte sono state per 1 anno le “sorelle covid”: le più colpite nel 2020 dopo il caso Lombardia che fa storia a sè.
Emilia e Piemonte hanno lo stesso numero di abitanti, confinano entrambe con la Lombardia, hanno subito lo stesso “colpo di maglio” iniziale(8) del marzo 2020. Seconda e terza, poi terza e seconda, nella classifica dei morti covid 2020, sono andate di pari passo tanto da avere addirittura l’identico numero di morti il 13.11.2020.
Poi il Piemonte adotta un protocollo di terapie domiciliari e da quel momento(7) cambia passo.
Da allora l’Emilia ha fatto 10.221 morti e il Piemonte 6.021 (4.200 morti in meno, -41%). L’Emilia ha fatto 62.811 giorni d’intensiva e il Piemonte 48.528 (-23%). Oggi l’Emilia ha 1.213 ospedalizzati, e il Piemonte 486 (-60%); L’Emilia ha 44 in intensiva e il Piemonte 13 (-70%). Hanno il tasso di vaccinazione identico, per cui non è certo il vaccino che determina le differenze di ospedalizzazione e di morte.
Ci sono due ipotesi.
- Il Piemonte ha avuto del culo (scusate la volgarità).
- Il protocollo di cure domiciliari del Piemonte rivolto a medici di medicina generale e a pediatri di libera scelta ha avuto buoni effetti.
Se fossi un medico di base emiliano, opterei per la seconda ipotesi(9), e mi metterei in contatto col Piemonte, per chiacchierate culturali.
Beninteso, da fare subito. Prima che torni l’autunno.
Giovanni Lazzaretti
NOTE
- Birddog è l’operazione segreta che sostituì il Reichsmark con il Deutsche Mark nella parte occidentale della Germania 18-21 giugno 1948. Vedere il Samizdat precedente 030 – “Kaliningrad, per aiutarci a riflettere”
- Ne dimentico certamente, alcuni casi li accantono volutamente. Trascuro Cuba: troppo vicina agli USA, deve essere trattata come “caso particolare”. Lascio perdere il comunismo africano dove non saprei discernere la componente etnico-tribale dall’apparato comunista. Accantono il Venezuela, tacciato di “comunismo” senza esserlo (anche Gheddafi veniva marcato come “comunista” in un certo periodo). Lascio perdere anche la caotica sequenza del comunismo Afghano.
- La nOmismatica© è la disciplina logico-matematica che studia la moneta all’atto dell’emissione.
- Genesi 18,32
- Nata il 1 gennaio 2005, la Ruota Nazionale è insopportabile per i puristi del Lotto.
- “La piccola” è Caterina. Piccola in senso relativo, fa l’università.
- Il protocollo iniziale è del novembre 2020; ho preso come riferimento di partenza genericamente “un mese dopo” per consentire al protocollo di partire. Precisamente ho scelto il 18.12.2020, giorno in cui il Piemonte inverte la marcia, saluta la sorella Emilia, e non la rivede più.
- Sfasatura di 9 giorni: l’Emilia arriva ai 1000 morti il 25.03.2020, il Piemonte il 03.04.2020
- Questo diagramma della media morti a 7 giorni mostra visivamente che le due regioni vivono sempre “qualitativamente” gli stessi eventi: la forma delle 2 curve è sempre la stessa.
Ma, da un certo momento in poi, l’Emilia li vive “quantitativamente peggio” del Piemonte. Improbabile il “colpo di fortuna”.
(Ignorate il picco emiliano dell’estate 2020: è dovuto a un errore dell’AUSL di Parma).
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Tag: autunno, lazzaretti
Categoria: Generale
Riguardo “Operazione Birddog”.
Dunque, secondo un libro che ho letto („Der Nebel um das Geld“ di Bernd Senf – Metropolis Verlag – Marburg 2014) la cosa dovrebbe essere andata cosí: conversione generale dei valori nominali di 1 : 10 (ed in casi specifici di 1 : 6,5) e 40 DM a tutti (e non si parla di „al giorno“). Quindi é l´ipotesi b).
Questa é la dimostrazione che la moneta fiat (ma anche quella coperta dall´oro/argento) é un mezzo precario per conservare ricchezza/valore, perché basta un atto del governo perché il giorno dopo ci si ritrovi con della carta straccia in mano.
Da notare anche che dopo la guerra, su tutti i beni immobili fu applicata una ipoteca legale a favore dello Stato tedesco pari al 50% del “Einheitswert” (che non so mettere in realazione al valore di mercato di allora del bene immobile) da estinguere in rate semestrali in un tempo di trenta anni.
https://de.wikipedia.org/wiki/Zwangshypothek (in tedesco).
Le guerre, sia che si vincano sia che si perdano, si pagano comunque … e naturalmente quelli che l´hanno provocata (per arricchirsi) si sono premuniti al fine di pagare poi il meno possibile e presentano il conto a tutti gli altri.