Müller. Il Transumanesimo, Nuova Via contro l’Uomo alla Dittatura delle Élite.

11 Luglio 2022 Pubblicato da

mueller

 

Marco Tosatti

Kath.net

 

“Il transumanesimo è identico all’antiumanesimo classico delle ideologie atee, solo più abilmente mascherato e meglio venduto”. Il cardinale Gerhard Ludwig Müller in conversazione con l’avvocato Lothar C. Rilinger.

Vaticano-Monaco (kath.net) È scoppiata la battaglia sull’immagine dell’uomo. La visione tradizionale dell’uomo, che si basa sulla natura, deve essere sostituita da quella ateo-evoluzionista. L’uomo vuole staccarsi da Dio per definire da solo cosa si intende per essere umano. Se il cristianesimo presuppone che ogni essere umano sia considerato come creatura di Dio, svincolato dalla sua configurazione e dal suo pensiero, sempre come imago Dei, come immagine di Dio, il che implica l’indiscutibile uguaglianza di tutti gli esseri umani, la concezione ateo-evoluzionista dell’uomo, che si manifesta nel transumanesimo, presuppone che l’unità naturale cristianamente concepita di corpo e mente sia abolita per sostituirla con il dualismo di corpo e mente. Il corpo è quindi pensato come una cosa, per cui solo lo spirito può essere portatore di diritti. Di conseguenza, non è il corpo a determinare il genere, ma lo spirito; non è il corpo a essere il titolare dei diritti umani, ma lo spirito. Di conseguenza, il diritto umano fondamentale alla dignità non è legato al corpo, ma allo spirito. La dignità viene così concepita come distaccata dalla carne e dal sangue e come contraddittoria con la natura. Nel transumanesimo, l’umanesimo non è più assunto come intrinseco all’essere umano per natura, ma come un’emanazione dei desideri umani che sono soggetti allo spirito del tempo. La giustificazione dei diritti umani basata sul diritto naturale è ritenuta superata. I diritti umani devono quindi essere costruiti dalle persone in base alle loro idee per poter dichiarare i loro rispettivi desideri come diritti umani. Le persone devono trascendere la loro origine nella natura, verso un l’homme dénaturé, un essere umano denaturato, come lo ha descritto Grégor Puppinck. Il cardinale Müller e io ne abbiamo parlato.

Rilinger: La Costituzione della Repubblica Federale di Germania afferma che la dignità umana è inviolabile. Questo stabilisce che ogni essere umano ha dignità. Nel transumanesimo, invece, la dignità è legata solo allo spirito, per cui le persone che non hanno uno spirito non possono rivendicare il diritto alla dignità. È lecito ridefinire l’essere umano per poter negare legalmente la dignità a una parte dell’umanità?

Card. Müller: Il transumanesimo è identico all’antiumanesimo classico delle ideologie atee, solo più abilmente mascherato e meglio venduto. Con esso, l'”Occidente” scristianizzato sta vivendo il “ritorno dell’uguale” (Nietzsche), cioè del suo nichilismo suicida. Se la frase di Nietzsche “Dio è morto” riflette la coscienza del mondo di oggi, allora è chiaro che sotto gli auspici di questo nichilismo “il suo dispiegarsi non può che portare a catastrofi mondiali”. (M. Heidegger, La parola di Nietzsche “Dio è morto”, ders., Holzwege, Frankfurt a.M. 1972, 201). Dal grembo dell’ateismo negatore dell’essere e ostile alla verità escono i mostri divoratori di uomini del giacobinismo, del comunismo e del nazionalsocialismo. Centinaia di milioni di persone sono le loro vittime innocenti.

Invece di magnifiche cattedrali alla gloria di Dio, costruiscono campi di concentramento con l’unico scopo di degradare e distruggere gli esseri umani da parte di coloro che si considerano l’élite e l’avanguardia dell’umanità. I loro monumenti non suscitano l’esultanza dei pellegrini come la vista di Gerusalemme e Roma tra i cristiani, ma sono luoghi di orrore come Babyn Jar e Katyn.

Il transumanesimo è il quarto regno nella danza circolare dei nichilismi incombenti e dei loro abissi divoranti. Il transumanesimo o postumanesimo è la peggiore guerra di sterminio contro l’umanità e il più brutale crimine contro l’umanità che si possa immaginare nel presente e nel prossimo futuro.

Noi cristiani e tutti gli uomini di buona volontà e di mente limpida sosteniamo l'”umanesimo con Dio” sulla base dell’unità di natura e grazia, di ragione e fede, perché tutte le correnti dell'”umanesimo senza Dio”, come concepito da Auguste Comte, Ludwig Feuerbach, Karl Marx e Friedrich Nietzsche, portano inevitabilmente all'”inferno in terra” (cfr. Henri de Lubac, Al di là di Dio: tragedia dell’umanesimo ateo, Einsiedeln 1984). L’umanesimo con Dio è la soluzione alle domande esistenziali e la fede in Lui media la salvezza dalla miseria e dalla finitudine dell’esistenza nel mondo.

Perché uno e lo stesso è il Creatore e il Redentore. Colui che ci ha “creati a sua immagine e somiglianza, maschio e femmina” (Gen 1,27), ci ha anche destinati dall’eternità “in anticipo (rispetto alla nostra esistenza storica nel tempo) a partecipare alla natura e alla somiglianza del Figlio suo, perché egli sia il primogenito tra i suoi fratelli”. (Rm 8,29)

Per “umanesimo” non si intende solo una fase specifica della storia della filosofia e della cultura o l’omonimo programma educativo basato sul classicismo greco-romano. Nella sua accezione più ampia e profonda, il termine “umanesimo” comprende quella concezione dell’essere che considera l’uomo, in quanto essere pensante, sensibile, sperimentante, sperante, amante, morale, come misura e centro, significato e meta del cosmo. Il mondo si realizza solo nell’autocomprensione dell’uomo. Poi si arriva, così come viene intesa dall’uomo, alla domanda trascendente dell’uomo, perché c’è l’essere in assoluto, cioè del mondo e dell’uomo. Ecco allora la necessaria domanda sul principio che dà l’essere e fa la conoscenza (l’autoconoscenza dell’uomo nella sua conoscenza del mondo): Dio! È la domanda sul perché ci sia l’essere e non piuttosto il nulla. L’uomo non si rapporta a se stesso spiritualmente e fisicamente come a una cosa o si vede come una parte empiricamente accertabile del mondo. L’uomo è uno spirito finito in cui il mondo è riconosciuto nei principi del suo essere e si presenta come il mezzo della sua personale autorealizzazione. Dall’essere e dall’essenza di Dio come amore trinitario, al quale partecipiamo come persone in comunione tra loro, segue l’autotrascendenza e l’autoconoscenza che “l’uomo, che è l’unica creatura sulla terra voluta da Dio per se stessa, può trovarsi perfetto solo attraverso il sincero abbandono di se stesso”. (Vaticano II, Gaudium et Spes 24)

L’uomo ha una ragione che comprende l’essere. Non è affatto da ridurre a una macchina, come blaterava Julien Offray de La Mettrie nel suo pamphlet ateo-naturalista L’Homme Machine (1748), che – in termini modernizzati – è controllata da un programma intelligente.

Quindi, per dirla con le parole di Klaus Schwab, fondatore e beneficiario del World Economic Forum Davos: “I dispositivi esterni di oggi […] saranno quasi certamente impiantabili nel nostro corpo e nel nostro cervello. […] Queste tecnologie possono invadere lo spazio finora privato della nostra mente, leggendo i nostri pensieri e influenzando il nostro comportamento” (Klaus Schwab/Nicholas Davis, Shaping the Future of the Forth Industrial Revolution, New York 2018, 39; 28; lo stesso, The Fourth Industrial Revolution, Monaco 2016). Questa, dunque, è la negazione della dignità e della libertà della persona, con la quale l’umanità si disintegra nella massa dei controllati, dei felici e stupidi senza proprietà, e nella piccola élite dei controllori e di tutti coloro che possiedono e sanno.

Ma l’uomo è una persona nella libertà morale e nell’autotrascendenza spirituale verso il fondo dell’essere. Così, quando concepiamo il nostro essere nel mondo, siamo trascendentalmente riferiti, nella nostra autocoscienza e autostima, al di là di noi stessi, al mistero assoluto dell’essere e dell’amore, che nella sua Parola, nella Parola di Cristo, ha testimoniato se stesso come origine e meta dell’uomo e nell’uomo l’origine e la meta di tutta la creazione.

Non solo per quanto riguarda le tragiche conseguenze dell’antiumanesimo, ma anche per quanto riguarda l’auto-perdita della propria dignità morale e gloria spirituale, l’essere umano “de-naturalizzato” non è altro che l’invito al suicidio collettivo (cfr. Guido Preparata, Die Ideologie der Tyrannei, Berlino 2015). Il loro interesse è solo la volontà di potere assoluto sui loro simili, che degradano a oggetto e materiale della loro agenda per sfruttarli come materia prima delle loro fantasie infantili di onnipotenza (cfr. Yuval Noah Harari, Homo Deus, Monaco 2017; Zhao Tingyang, Alles unter dem Himmel: Vergangenheit und Zukunft der Weltordnung, Berlino 2020). L’uomo è ridotto alla sua funzione sociale di consumatore, cliente, fornitore, lavoratore e soldato. Questo business, finanziariamente molto lucrativo, comprende anche il commercio di organi rubati in modo criminale o la maternità surrogata gestita commercialmente.

Il transumanesimo inizia con l’illusione dell’auto-redenzione e finisce nell’incubo dell’autodistruzione dell’umanità (cfr. Susanne Hartfield, Die Neuerfindung des Menschen, Augsburg 2021).

Questa è la conferma dell’intuizione: senza Dio, tutto è privo di senso e di valore. Biblicamente parlando, vediamo il diavolo all’opera qui, distruggendo prima la verità e poi la vita: il diavolo non è una figura mitologica di divertimento, ma “l’assassino fin dal principio e il padre della menzogna”. (Giovanni 8:44) – lo specialista della perversione e della deviazione, della decostruzione, che può creare una serie infinita di varianti immaginarie dalla bisessualità creata.

Come cristiani, riconosciamo alla luce della fede rivelata “che Dio ha fatto l’uomo solo un po’ meno di Dio, e che egli è coronato da Dio con splendore e gloria, e che è posto a capo dell’opera della sua creazione”. (Sal 8,6). Ma anche da parte della ragione filosofica si levano voci importanti in “difesa dell’essere umano” (Thomas Fuchs, Berlino 2020) sulla base dell’evidente intuizione dell’unità corporeo-spirituale dell’essere umano. Perché l’essere umano, in quanto individuo, è portatore della sua natura essenziale e quindi, come soggetto o persona, la cosa più alta e insuperabile nell’ordine dell’essere e nella struttura dei valori.

Rilinger: Nel transumanesimo si abbandona l’unità tra corpo e mente e si costruisce un dualismo tra corpo e mente. Questa scissione si manifesta denunciando l’essere umano non ancora nato come un “ammasso di cellule” e “tessuto gravidico”, cioè come una cosa. È compatibile con l’immagine cristiana dell’uomo il fatto che – come al tempo degli schiavi – gli esseri umani, che sono considerati creature di Dio, siano chiamati cose?

Card. Müller: Il dualismo antropologico tra pensiero (res cogitans) ed estensione (res extensa), cioè la contrapposizione incomunicabile tra mente e materia, ci è stato portato – involontariamente – da René Descartes (1596-1650). Questo fu l’inizio della storia della filosofia moderna con il suo dialettico avanti e indietro tra idealismo (razionalismo) e materialismo (empirismo, positivismo). O tutto (monistico) è solo e nient’altro che spirito e la materia è di conseguenza solo il suo aspetto o anche solo il materiale formativo di un centro decisionale formale. Oppure Tutto è solo e nient’altro che materia, e lo spirito come autocoscienza è solo un epifenomeno della materia del proprio corpo o dell’ulteriore “materia” delle condizioni sociali e socio-psicologiche che “creano” l’Io e possono anche rimodellarlo a piacimento.

E questi sono gli strumenti con cui viene attuata la rivoluzione mondiale comunista o il “Nuovo Ordine Mondiale” liberal-capitalista: Campi di rieducazione, stato di sorveglianza orwelliano, lavaggio del cervello, parificazione della parola e del pensiero, controllo sociale, social scoring, polizia del pensiero, correttezza politica, le cosiddette leggi anti-discriminazione, con le quali si criminalizza proprio tutto ciò che è normale, il terrore dell’hate-speech, i processi show. Lo studio di Hannah Arendt del 1951 “Elemente und Ursprünge totaler Herrschaft” (Elementi e origini del governo totale) (Francoforte sul Meno 2021) è straordinariamente attuale. L’uccisione di un essere umano viene trasformata in un diritto all’aborto, l’integrità corporea e l’autodeterminazione in un diritto all’automutilazione nel cosiddetto cambio di sesso, il suicidio disperato di persone anziane e malate in una morte per pietà (eutanasia). Secondo tutte le scoperte delle scienze empiriche e secondo l’antropologia filosofica e teologica, l’essere umano è un’unità organica delle sue parti corporee materiali e un’unità personale della sua natura spirituale-corporea che lo rende un individuo inconfondibile. Già l’impronta digitale e il DNA lo rendono fisicamente-empiricamente inconfondibile. L’anima, che ci rende un essere umano individuale, è la prova della nostra inconfondibile e non intercambiabile personalità. Coloro che svalutano l’essere umano nel suo primo stadio di embrione come un ammasso di cellule e lo trasformano così in una cosa, dovrebbero chiedersi se anche le loro cellule cerebrali non siano solo un insieme disordinato di nervi che, mancando di capacità di giudizio, sono costretti a giungere a tali scandalosi errori.

Rilinger: Dividendo corpo e mente, si intende anche che il sesso di una persona non è determinato dal suo corpo, ma dalla sua mente, in modo che possa essere determinato a piacere. Le donne che si riconoscono legate all’unità di mente e corpo sono tenute a cambiarsi d’abito, a usare i servizi igienici, a condividere le celle della prigione o a partecipare a gare insieme a uomini che si credono donne. Questa imposizione è una negazione dei diritti delle donne biologiche?

Card. Müller: Questo rivela il vero obiettivo della mania del gender. Si tratta di avvicinare persone dell’altro sesso in modo immorale e, soprattutto da parte di uomini con chiare intenzioni, di avvicinare voyeuristicamente le donne o di trovare l’occasione per aggressioni sessuali, come è già successo in diversi casi – come è successo in un carcere inglese – fino allo stupro. In questo caso lo Stato viola il suo dovere di cura e protezione quando i crimini sono incoraggiati da leggi contrarie alla natura.

Rilinger: La concezione cristiana dell’uomo deriva dalla natura, che vede l’uomo come una totalità e quindi pensa allo spirito come inseparabile dal corpo. Ciò ha reso possibile, per la prima volta nella storia dell’umanità, stabilire il principio giuridico secondo cui tutti gli esseri umani, indipendentemente dal sesso, dall’origine, dalla religione, ecc. sono uguali in senso giuridico. La divisione dell’uomo in spirito e corpo sarebbe quindi un passo indietro nello sviluppo intellettuale umano, verso lo stato premoderno in cui non si conosceva la piena uguaglianza giuridica di tutti gli esseri umani?

Card. Müller: L’uguaglianza di tutti gli esseri umani davanti a Dio, che comprende pienamente il diritto assoluto all’esistenza di ogni singola personalità, è anche la base e l’impulso per la sua realizzazione giuridica e sociale nelle diverse fasi dello sviluppo umano. Questo è anche il criterio per parlare di progresso e regresso. L’ultima non è la migliore, perché i totalitarismi di Stalin e Hitler, che ai loro tempi apparivano progressisti e moderni rispetto al cristianesimo, erano in realtà una ricaduta nella barbarie e una totale riduzione della misura dell’umano. Allo stesso modo, i vari campi di rieducazione, le campagne di diffamazione dei media e i divieti di lavoro per i normali pensatori sono oggi un regresso rispetto alla libertà e alla dignità della persona, per quanto gli ideologi fingano di essere progressisti.

Rilinger: Nella visione del mondo ateo-evoluzionista, la mente non è vista come una creazione di Dio, ma come il risultato di un’evoluzione umana permanente. Solo se lo spirito si forma attraverso una selezione costante può svilupparsi. La separazione dell’uomo dall’animale non è quindi vista come un atto di Dio, ma come il risultato di un processo al di là della ragione. Poiché la ragione non è accettata come base per lo sviluppo dello spirito, quest’ultimo è visto come un prodotto del caso. È pensabile che lo spirito si sia formato per caso senza l’influenza di Dio?

Card. Müller: L’evoluzione dei viventi verso la formazione delle specie, che esistono come singoli esseri viventi secondo la loro natura, non è in alcun modo in contraddizione con la creazione di tutto ciò che esiste realmente nella sua rispettiva natura dalla volontà spirituale di Dio – compreso lo sviluppo della pluralità delle specie e la procreazione degli individui nella successione delle generazioni – ma è un riflesso della Sua inesauribile bontà. Neppure gli ululati di trionfo degli atei per le tre “mortificazioni dell’uomo moderno” (secondo Copernico non più il centro del cosmo, secondo Darwin non più la corona della creazione e secondo Freud non più il padrone nella casa dell’anima governata dalle pulsioni inconsce) scuoteranno davvero il cristiano credente. Infatti, abbiamo sempre saputo che non esistiamo necessariamente, che siamo fatti di polvere e dobbiamo morire come gli animali e le piante, e che la nostra mente non è un apparato di calcolo matematico. Ma la contingenza della nostra esistenza limitata temporalmente e spazialmente sulla terra indica più la vocazione divina dell’uomo e il compimento del nostro impegno nella verità e nell’amore di Dio che l’idea che l’essere sia stato generato dal nulla o che si possa dare un senso alla nostra esistenza senza senso. Se l’essere fosse solo un prodotto accidentale e insensato del nulla, come potrebbe un abito inesistente essere appeso a una gruccia inesistente di un appendiabiti inesistente?

È molto più facile vedere che Dio, che possiede l’essere in infinita abbondanza, ce lo comunica in modo tale che anche noi lo riconosciamo come meta della nostra ricerca della verità e troviamo la nostra realizzazione nell’amore per lui.

Rilinger: Se si suppone che lo spirito si sia formato esclusivamente attraverso un processo di selezione, il progresso nella selezione potrebbe anche determinare il grado di dignità umana, dopo tutto – come ha detto il biologo ed eugenista Julian Huxley – la qualità dello spirito dovrebbe essere il “concetto principale del nostro sistema di credenze”. C’è un pericolo in questo assunto che i diritti umani siano assegnati in proporzioni diverse?

Card. Müller: I nostri materialisti più intelligenti non sono coerenti se vedono ancora, in stretta opposizione al loro principio di monismo, un senso di sviluppo umano da qualche parte. La questione del logos della creazione è identica al nostro essere spirituale, che è sempre già al di là del mondo meramente dato materialmente, in virtù della sua natura rivolta alla trascendenza. Cosa si intende per processo di selezione? In una battaglia uomo contro uomo, forse vince più spesso il più forte, o in una guerra, chi ha metodi più brutali e armi più potenti. La misura dell’umanità non è la sopravvivenza del più adatto nella lotta di tutti contro tutti per il pascolo, le materie prime e i partner sessuali, ma la giustizia e la misericordia che danno senso e consacrazione alla vita. “I malvagi pensano che siamo diventati per caso” (Sap 2,1) e che vale la “legge del più forte”. In realtà, però, ciò che conta è la “conoscenza di Dio, che ha creato l’uomo incorruttibile e lo ha fatto a immagine del proprio essere”. (Sap 2:23). Pertanto, non tutto riguarda la ricchezza e il potere, il denaro e l’avidità, lo scintillio e il glamour. Abbiamo piuttosto bisogno della “sapienza, che è il riflesso della luce eterna, lo specchio limpido della potenza di Dio, l’immagine della sua bontà”. (Sap 7:26)

Rilinger: Se i diritti umani sono assegnati in base all’estensione della mente, anche la partecipazione al processo democratico potrebbe essere limitata, in quanto il peso del voto dipenderebbe dall’estensione della mente. Questo invaliderebbe l’apparentemente ferrea legge democratica di un uomo, un voto, l’uguaglianza di tutti i voti. Un tale sviluppo porta alla negazione dei principi democratici fondamentali, anzi, all’abolizione della democrazia?

Cardinale Müller: Non si tratta di una questione direttamente teologica. Ma nel senso della nostra moderna concezione della democrazia, dopo tante tragiche esperienze con potentati invadenti, dobbiamo chiederci chi può arrogarsi il diritto di imporre agli altri se e per chi devono votare? Il voto è una decisione libera e, in una società post-voto, non può essere ridotto solo a un sondaggio di opinione che viene in qualche modo raccolto digitalmente dai dati memorizzati degli elettori.

È proprio in questa interfaccia che si verifica la transizione della democrazia alla dittatura di sedicenti “élite” come i miliardari, i papi dei media, i re filosofi, ecc. Dove Socrate fu condannato dalla maggioranza alla coppa di cicuta, dove un Aristotele dovette lasciare la sua università in fuga per non dare agli ateniesi una seconda occasione di peccare contro la filosofia, o quando le teste migliori furono tagliate sotto la ghigliottina della Rivoluzione francese, allora al più tardi la libertà dei democratici è stata tradita dalla dittatura degli ideologi.

Rilinger: Il processo di selezione naturale non è più ritenuto sufficiente nel transumanesimo, soprattutto perché gli esseri umani non sono considerati completi nel loro attuale stato di sviluppo. Friedrich Nietzsche ha quindi pensato al superuomo. Attribuisce poca importanza all’ulteriore sviluppo del corpo. Ma attraverso lo spirito, l’uomo deve ascendere al superuomo, che si pensa sia il completamento della creazione. È compito dell’uomo creare se stesso come un superuomo?

Card. Müller: Siamo stati brutalmente strappati dal sogno del superuomo quando, alla rampa di Auschwitz, si è proceduto alla selezione delle persone in grado di lavorare e di quelle che stavano per essere distrutte. Certo, Nietzsche non poteva immaginare ciò che i folli criminali politici hanno fatto delle sue folli visioni, ma “Al di là del bene e del male” non c’è più un criterio per il bene che deve essere fatto assolutamente e il male intrinseco che deve essere evitato sempre e in ogni circostanza. Il darwinismo sociale si è smentito una volta per tutte con i suoi effetti criminali di proporzioni apocalittiche, cosicché ogni nuova edizione, anche con nomi altisonanti, è già di per sé un crimine contro l’umanità. L’uomo è stato creato buono dal Dio onnipotente e onnipresente e ordinato al bene. “Ma per l’invidia del diavolo la morte è entrata nel mondo e tutti quelli che gli appartengono ne fanno esperienza”. (Sap 2:24). E noi usciamo dalla trappola del male solo grazie all’azione salvifica del nostro Creatore, che nel suo Figlio incarnato e attraverso la sua morte e risurrezione è diventato anche il nostro Salvatore e Redentore. Non c’è bisogno di parlare del superuomo, che ha bisogno del subumano come contrappunto. In Cristo siamo diventati nuovi e portiamo in noi la speranza dell’immortalità. L’indicativo comporta l’imperativo: “Rivestitevi dell’uomo nuovo, fatto a immagine di Dio in vera giustizia e santità”. (Ef 4,24). Non abbiamo bisogno di esaltarci nel tentativo di “essere come Dio” (Gen 3,5), perché grazie alla sua grazia e al suo amore in Cristo siamo diventati “partecipi della natura divina” (2 Pt 1,4).

Rilinger: Anche Leon Trotsky aspirava a un “tipo sociale-biologico superiore”, come diceva lui. Possiamo riconoscere nell'”Uomo Nuovo”, che è anche da lui concepito come un “superuomo”, una posizione e una perfezione superiore dell’uomo nel comunismo?

Card. Müller: Né attraverso la riproduzione biologica né attraverso il miglioramento tecnico (enhancement) le cose miglioreranno sul piano etico e spirituale dell’essere umano. Le nuove possibilità della medicina e della tecnologia, della produzione di beni di consumo e di alimenti, della comunicazione su scala globale e della cooperazione internazionale possono migliorare le condizioni di vita dell’uomo se ci sono scienziati, imprenditori e tecnici, politici e funzionari pubblici che agiscono secondo standard etici. Altrimenti, più si progredisce nelle condizioni materiali di vita, più si possono fare danni, come possiamo vedere con l’autodistruzione nucleare e la distruzione ambientale irreversibile, per citare due esempi. L’uomo diventa nuovo e migliore grazie alla grazia di Dio, che accetta liberamente per abbandonarsi come essere umano al Dio rivelatore con comprensione e volontà. “Questa fede non si può realizzare senza la grazia di Dio che obbliga e aiuta e senza l’assistenza interiore dello Spirito Santo, che deve muovere il cuore e orientarlo verso Dio, aprire gli occhi dell’intelligenza e rendere facile a tutti l’assenso alla verità e la fede”. (Vaticano II, Dei verbum 5).

Rilinger: Anche Pierre Teilhard de Chardin pensava all'”ultraumano”. Non pensa a questo come a una nuova creazione di un essere umano, ma come a un “ulteriore sviluppo dell’essere umano” per sviluppare ulteriormente le buone qualità dell’essere umano. Si può pensare che lo sviluppo verso l’ultraumano sia compatibile con le idee cristiane?

Card. Müller: Come ho detto, lo sviluppo superiore dell’uomo non risiede nelle condizioni esterne della vita. Anche un essere umano dotato di superintelligenza può fare del male. Il problema di tutte queste speranze irreali risiede nell’errore di categoria di confondere etica e tecnologia. Dal punto di vista teologico, non esiste l’uno o l’altro della grazia divina e della libertà umana autonoma. Nel mistero Dio-umano di Cristo si trova la soluzione alla questione della ragione e la redenzione della volontà nella cooperazione alla costruzione del Regno di Dio e di un mondo migliore e più umano. Grazia e libertà, fede e ragione sono le due forze della cooperazione dell’uomo con Dio, Creatore e Salvatore del mondo. Poiché Dio non ci ha creati per ottenere un vantaggio o un bisogno, ma perché condivide infinitamente la sua inesauribile abbondanza, l’intimo dell’uomo è orientato a partecipare alla vita di gioia e di amore di Dio, nonostante tutti i problemi e le delusioni dell’esistenza terrena.

Rilinger: Nel transumanesimo, la morte è descritta come una malattia che deve essere superata. La mente deve essere ulteriormente sviluppata attraverso la tecnologia per raggiungere l’immortalità. Attraverso il processo di valorizzazione umana, l’essere umano deve essere migliorato. Questo può avvenire attraverso cosmetici o impianti, o attraverso tecnologie riproduttive come la diagnosi pre-impianto per prevenire persone disabili e malate nel quadro dell’eugenetica. Tuttavia, si sta pensando anche di ottenere miglioramenti attraverso l’ingegneria genetica umana. Ciò avverrà “caricando” la mente umana su un computer o su impianti cerebrali o neuronali. Questi miglioramenti tecnici e innaturali dell’uomo sono un’espressione dell’insoddisfazione dell’uomo verso se stesso e una fuoriuscita della volontà di agire come nuovo creatore dell’uomo?

Card. Müller: La morte non può essere superata con mezzi tecnici perché siamo esseri biologici e quindi un giorno moriremo. Ciò che può essere caricato è forse qualche attività cerebrale precedente, ma non se appartiene alla persona fisica, così come posso comunicare con i pensieri di un autore defunto nel suo libro, ma non con lui da persona a persona. I prodotti del pensiero conservati in formato digitale o cartaceo non sono la stessa persona che ha vissuto, sentito, riso e pensato nel suo ego. Tra la morte e la vita c’è un confine assoluto di natura qualitativa e non solo una differenza relativa che può essere spostata quantitativamente. Gli alchimisti hanno cercato invano di creare l’homunculus, di fondere l’oro dal piombo, di trovare la pietra filosofale o di produrre un ermafrodito da uomo e donna. L’uomo ragionevole ripone la sua speranza solo in Dio e quindi non può essere deluso dall’uomo. “Maledetto l’uomo che confida negli uomini, che si appoggia alla carne debole e il cui cuore si allontana dal Signore. […] Beato l’uomo che confida nel Signore e la cui speranza è il Signore”. (Ger 17:35,7).

Rilinger: Senza misure eugenetiche, l’uomo non può pretendere di essere il creatore dell’uomo nuovo. Per questo anche Julian Huxley assegnava un ruolo determinante all’eugenetica. Il miglioramento eugenetico dell’uomo è al centro della teoria transumanista. Il miglioramento eugenetico dell’essere umano è compatibile con l’etica del cristianesimo, soprattutto perché è stato fortemente condannato dalle potenze vincitrici dopo gli esperimenti eugenetici del Terzo Reich?

Card. Müller: L’eugenetica è una pseudo-scienza dei buoni tratti ereditari che si suppone decidano il diritto di esistere o il valore superiore o inferiore della vita di un essere umano. Questo è stato usato per giustificare il razzismo e l’allevamento di esseri umani presumibilmente superiori. L’eugenetica e l’eutanasia devono essere respinte come pseudoscienze. La ricerca medica deve sempre essere al servizio della persona malata, tenendo conto della sua inviolabile dignità umana.

Rilinger: Per concludere la nostra conversazione, torniamo al diritto umano della “dignità”. Come indica il termine “diritto umano”, si suppone che sia un diritto umano. Tuttavia, nel dibattito transumanista si sta pensando di ampliare i destinatari di questi diritti. Non solo gli esseri umani dotati di mente dovrebbero avere diritto a questi diritti, ma anche gli animali, le piante e persino i robot. La posizione speciale categorica degli esseri umani all’interno del mondo dovrebbe quindi essere superata. Questa espansione è concepibile?

Card. Müller: Certamente gli animali non sono macchine e hanno uno scopo nella loro esistenza. Le piante sono puramente necessarie per il bene dell’uomo o per l’esistenza del mondo e non hanno una dignità propria, e non certo le macchine e i robot che hanno solo bisogno di una corretta manutenzione. Nulla può essere paragonato alla dignità degli esseri umani. L’unica peculiarità dell’uomo è anche quella di essere consapevole della propria dignità e di poter, con un atto di auto-negazione, parlare contro la dignità conferitagli da Dio o contro la dignità dei suoi fratelli e sorelle. Il paradosso dell’ateismo nichilista di oggi è pensare di poter stabilire un equilibrio nella natura attraverso la svalutazione – diabolica – dell’uomo ad animale o addirittura a cosa e la valorizzazione – confondendosi con Dio – delle cose morte e degli esseri viventi insensati a favore degli esseri umani creati con ragione e libero arbitrio e con la loro capacità (capax Dei) di conoscere e amare Dio.

Rilinger: Eminenza, grazie mille!

Lothar Rilinger (vedi link) è un avvocato in pensione, specialista in diritto del lavoro e membro aggiunto della Corte di Stato della Bassa Sassonia.

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3 commenti

  • Marco l'altro ha detto:

    Bellismo chiaro e illuminante l articolo con telativa l’intervista del cardinale Muller sull’ideologia del transmanesimo basata sulla tecnoscienza atea

    Che papa francesco riceva ascolti e dia incarichi nelle accademie pontificie alle varie menti del transumanesimo che sia per approfondire e sondare questo pensiero oppure per condivididerne in parte o in tutto questa ideologia. Ah saperlo
    Ricordo che il cardinale tanti anni nella parrocchia di staggia in tempi poco sospetti ma con tutte le avvisaglie minacciose .all’orizzonte del nuovo pontificato francescano disse che la la chiesa non può appiatitsi seguendo l agenda dell Onu ma ha una sua missione e vocazione specifica che le deriva dal suo fondamento di essere una santa cattolica e apostolica.
    Allora non detti tanta importanza a questa agenda ONU forse per imia ignoranza e incomprense .pensavo cosa centrava l ONU con la chiesa !!!! Ma adesso alla luce di tanti fatti e notizie sembra che sia proprio così.
    EMINENZA CON LA GRAZIA DI DIO E CON LA BUONA VOLONTA CONDUCA LA BUONA BATTAGLIA PER LA CHIESA DI CRISTO UNA SANTA CATTOLICA E APOSTOLICA

  • FANTASMA DI FLAMBEAU ha detto:

    http://www.lachiesa.it/bibbia.php?ricerca=citazione&Citazione=Mc+5%2C8-13&Cerca=Cerca&Versione_CEI2008=3&Versione_CEI74=1&Versione_TILC=2&VersettoOn=1
    Per scacciare certi demoni non bastano “digiuno” e “preghiera”. E se li scacci da una parte non mancano mai i simpatici ospiti pronti ad accoglierli (Notare sempre Bene le date).

    https://www.ilfattoquotidiano.it/2022/05/03/biotecnopolo-a-siena-360-milioni-di-finanziamenti-fino-al-2026-il-ministro-speranza-fauci-disponibile-a-collaborare/6578783/
    https://www.lanazione.it/siena/cronaca/covid-fauci-1.7630834
    -Intanto l’immunologo promuove l’Italia: “Lavoro fenomenale”. “Verso la quarta dose per tutti in autunno, ora si apre una fase imprevedibile”-

    https://www.lindipendente.online/2022/06/24/il-governo-concede-limmunita-e-linviolabilita-al-bio-laboratorio-di-trieste/
    -Il governo italiano ha conferito piena immunità e inviolabilità al Centro internazionale per l’ingegneria genetica e la biotecnologia (ICGEB) di Trieste, oltre che agli scienziati che vi lavorano. Viene inoltre elargito un finanziamento annuo di 10 milioni di euro e l’utilizzo gratuito di circa 8.000 metri quadrati di edifici. ICGEB ha vari laboratori nel mondo ed è partner strategico dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite. ICGEB nasce nel 1983 come progetto dell’Organizzazione delle Nazioni Unite per lo sviluppo industriale (UNIDO), diventando poi, nel 1994, un Organizzazione Internazionale autonoma che riunisce 65 Stati membri, oltre alla partnership di diverse organizzazioni private. In merito a queste ultime riscontriamo la presenza della Bill and Melinda Gates Foundation, della New England BioLabs Inc. (attiva in varie ricerche in campo biotecnologico) e di Genethon, azienda che si autodefinisce “leader nel campo della terapia genica”.-

    -In data 16 giugno, sulla Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana, è stata pubblicata la LEGGE 19 maggio 2022, n. 66, Ratifica ed esecuzione dell’Accordo tra il Governo della Repubblica italiana e il Centro internazionale per l’ingegneria genetica e la biotecnologia (ICGEB) relativo alle attività del Centro e alla sua sede situata in Italia, con Allegato, fatto a Roma il 21 giugno 2021.-

    -Insomma, come una sorta di Stato nello Stato, l’ICGEB gode di uno status speciale che permette al Centro, e ai suoi lavoratori, di godere di immunità e inviolabilità, oltre a diritti e privilegi, che escludono lo Stato italiano da ogni possibilità di controllo e supervisione sulle attività svolte dal bio-laboratorio di Trieste che, lo ripetiamo, è impegnato in attività di ingegneria genetica e biotecnologica.-

    Per chi è interessato al rapporto neochiesa-transumanesimo.
    https://www.imolaoggi.it/2021/10/23/vaticano-transumanesimo-e-metaverso/
    https://www.youtube.com/watch?v=hbdL7TNm7G4
    https://www.nuovogiornalenazionale.com/index.php/italia/cultura/4084-dall-umano-al-transumano-il-vaticano-perfeziona-l-opera-di-dio.html
    Sul confratello-profeta Teilhard de Chardin c’è l’imbarazzo della scelta.
    https://frontiere.me/verso-il-punto-omega-la-supersoggettivita-collettiva-del-transumanesimo/ (analisi se si vuole discutibile, di certo non superficiale)
    Domanda seria a monsignor Gerhard: ma ancora non ne avete abbastanza di Dubia e “correzioni” filiali al vento?

    Un pensiero e una preghiera per Maurizio Blondet.
    Dagli “Adelphi della dissoluzione” in tanti gli siamo in qualche modo debitori.
    Al bazaar della comunicazione l’unità di peso è il fastidio dei benpensanti. Il prezzo quello che si paga sulla propria pelle.
    Enzo Biagi: “Uno soltanto ha detto la verità per intero. E l’abbiamo subito messo in croce”.