Le Balle della Bolla del Terrore. I Dati: In Terapia Intensiva lo 0,03% dei Positivi. Pro Memoria.
26 Giugno 2022
Marco Tosatti
Cari amici e nemici di Stilum Curiae, mi sembra interessante portare alla vostra attenzione questo articolo pubblicato da Pro Memoria e che a dispetto del terrore mantenuto vivo dai media asserviti a Big Pharma, quasi nessuno escluso, e dai personaggi medici e politici interessati della banda del siero dà un quadro esatto della situazione. Buona lettura.
§§§
I dati SCONFESSANO: In terapia intensiva lo 0,03% dei positivi
… è ripartito il circo mediatico
… Nel 2022 il numero di contagiati … 10 volte il valore del 2021 (Delta)
… 30 quello del 2020 (Wuhan)
… ricoveri sono 10 volte di meno del 2020
… 4 volte più bassi dell’anno scorso
… In terapia intensiva c’è oggi lo 0,03% dei positivi
… 16 volte inferiore degli anni precedenti
… decessi, sui positivi, è 10 volte più basso dell’anno scorso
… 25 volte di meno rispetto al 2020
… questo Covid «non ha più nulla a che vedere con quello di Wuhan»
… «solo il 20% sono veramente per Covid»
… di tre reparti Covid, ne è rimasto «al momento uno, mezzo vuoto
… trasformato in una grande reparto di geriatria
… «mal di gola fastidiosissimi, tracheiti, ma senza polmoniti»
… «chi muore, o è morto da Natale in avanti, lo ha fatto con il Covid, non a causa del Covid»
… «pericolosa soltanto per chi ha quadri di salute già compromessi»
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Tag: covid, pro memoria, terapie
Categoria: covid
Ovvero il Terrore… della Balla!…!!…https://ilgattomattoquotidiano.wordpress.com/
Oggi per la prima volta dall’ottobre 2021 non si è verificato il minimo domenicale dei morti, che è stato anticipato ad ieri (40 morti). Oggi si è verificato un vertiginoso 🙂 aumento del 2,5 % e i morti sono passati dai 40 di ieri ai 42 di oggi. E allarme 🙂 rosso per curva dei morti in aumento !!!!!!!!!!
E/C 5% non 2,5% come erroneamente scritto.
Invero i morti di domenica sono stati 44 e non 42, quindi con
un aumento di ben il 10 % rispetto a sabato. Una nottaccia piuttosto agitata per il ministro Speranza e la cabina di regia ….
Aggiungerei, che i report giornalieri assunti come base dei dati illustrati nelle considerazioni espresse nell’articolo hanno subito nel corso dei tre anni diverse modifiche che minano l’affidabilità dei dati medesimi. In particolare riguardo alle modalità di accertamento della positività e il maggior ricorso alle cure domiciliari e l’oggettiva ridotta pericolosità del virus stesso, pur in presenza di una “presunta” maggior contagiosità e ai numerosi casi di reinfezione. In particolare mi riferisco all’esplosione dei tamponi antigenici rapidi – più economici e facili da eseguire anche privatamente presso farmacie e laboratori privati – ma indubbiamente meno affidabili nel risultato (falsi positivi, ecc.), test spesso reiterati per diverse motivazioni: incluse ragioni psicologiche, pluri controlli di guarigione, accesso al lavoro, viaggi ecc.
Ecco alcuni dati che illustrano la situazione.
Al 31/12/2020 i casi totali erano 2.107.166, le persone positive 569.896 erano costituite da 23.151 persone ricoverate con sintomi, 2.555 ricoverate in terapia intensiva, e 544.190 in isolamento domiciliare. I test molecolari processati 26.598.607 Le persone testate sono state 14.871.966 – pari a 1,79 test medio pro capite e corrispondente a 1 contagio ogni 7,058 persone testate.
Al 31/12/2021 i casi totali progressivi erano saliti a 6.125.683 (positività accertata per 5.587.230 con test molecolare e 538.453 con test antigenico rapido), le persone positive erano 900.984 costituite da 11.150 ricoverate con sintomi, 1.260 in terapia intensiva, e 888.574 in isolamento domiciliare. Le persone testate sono state 41.145.671 mediante 73.357.137 test molecolari pari a 1,79 pro capite ed inoltre sono stati eseguiti 66.780.469 tamponi rapidi, pari a 1,62 pro capite; quindi nel complesso 3,41 tamponi pro capite e Il rapporto persone testate per 1 contagio scende a 6,717.
Al 25/06/2022 i casi totali progressivi sono diventati 18.184.197, (positività accertata per 8.850.085 con test molecolare e 9.334.832 col meno sicuro test antigenico rapido) le persone positive sono 703.479, costituite da 5.342 ricoverate con sintomi, 225 in terapia intensiva, e 697.912 in isolamento domiciliare. Le persone testate sono salite a 59.404.980 mediante 93.428.242 test molecolari pari a 1,57 pro capite ed inoltre sono stati eseguiti 132.184.921 tamponi rapidi, pari a 2,23 mediamente pro capite; quindi nel complesso 3,80 tamponi pro capite e il rapporto persone testate per 1 contagio si riduce a 3,27.
Dimenticavo: si può ricavare dai numeri ufficiali riportati prima che attualmente più di 9 milioni di italiani non hanno ricevuto nemmeno una dose.
Gli over 50 in Italia, malgrado la decimazione in corso, sono circa 28 milioni e una bella fetta di loro (superiore ai 2 milioni di persone) non è vaccinata.
E’ anche un ottimo gruppo di controllo, sempre che a qualcuno interessi davvero controllare qualcosa.
le faccio i miei complimenti, leggerla e’ un piacere
Grazie.
Le dedico questa riflessione.
Dopo che ne fu approvato l’utilizzo emergenziale, condizionato, al termine del mese di febbraio del 2021 nel mondo erano già state somministrate 126 milioni di dosi del vaccino Pfizer.
Con l’utilizzo diffuso cominciarono ad essere raccolti i dati degli eventi avversi e nell’agosto del 2021 un gruppo di professionisti in ambito sanitario inoltrò richiesta tramite Freedom of Information Act (FOIA) per poter vedere i carteggi tra FDA e Pfizer che avevano condotto alla suddetta approvazione.
La pubblicazione di questi documenti, che inizialmente sarebbero dovuti restare confidenziali per decenni, è iniziata da alcuni mesi.
Da questa documentazione è emerso che Pfizer dovette assumere subito circa 600 impiegati a tempo pieno solo per gestire le segnalazioni di eventi avversi ricevuti da ogni dove.
Nel febbraio 2021 erano già arrivate 3067 segnalazioni, 1013 delle quali confermate da medici.
All’epoca i casi mortali certi erano già 136, 12 dei quali per fenomeni di autoimmunità. Si osserva che 136/1013 corrisponde a una mortalità molto elevata (13,4%) tra i casi segnalati. Numeri che di solito spaventano…
Tuttavia la conclusione allora riportata stabiliva che non c’è aumento di preoccupazioni per la sicurezza o di cautele da raccomandare.
Era anche stato subito notato che, a seguito della somministrazione del siero genico, il titolo dei globuli bianchi nel sangue crolla bruscamente e questo spiega la maggior esposizione alle infezioni nei primi giorni dopo l’inoculo.
Eppure non c’è stata cautela per i “fragili”, specie nelle RSA.
Era stato anche appurato che la vaccinazione provoca la sindrome da delezione del 1P36, un disordine genetico che colpisce i feti, con un forte rischio di gravi disabilità intellettive vita natural durante.
Eppure non ci sono state cautele per le gestanti.
Nel febbraio 2021 Pfizer e la FDA erano al corrente di un alto numero di problemi dovuti alla vaccinazione, incluso il fenomeno dell’ADE.
Insomma, chi doveva sapere sapeva, ma è stato taciuto tutto, perché l’unica cosa che importava era rassicurare il mondo e spingere la vaccinazione e non ingenerare dubbio alcuno.
Anzi, in aggiunta a una millantata sicurezza, tutti parlavano di un’efficacia al 95%, percentuale poi rivelatasi ancora più falsa e poco duratura.
Per arrivare a questi numeri i dati di Pfizer hanno attribuito a Covid-19 un grosso numero di casi che non potevano esserlo. In particolare dai dati di Pfizer si vedono 3410 casi “sospetti, ma non confermati” 1594 tra I vaccinati e 1816 nel placebo.
In pratica (stiamo parlando di 42000 persone arruolate per i test clinici) i casi “sospetti” erano 20 volte quelli “confermati” e non è certamente corretto ignorare una simile situazione solo perché il PCR (sappiamo tutti sensibilissimo al numero di cicli di amplificazione) contraddice o non conferma l’evidenza clinica osservata.
I dati di efficacia, calcolati in queste condizioni, portano a una riduzione del rischio relativo al 19%, ben al di sotto del 50% che è il limite minimo per affermare un’efficacia ed autorizzare una terapia.
Per intenderci, la reazioni al vaccino creano situazioni cliniche che possono essere confuse con un’affezione da Covid. Poi c’è la questione di un discreto numero di falsi negativi al test PCR, ma, dando il giusto peso al disturbo alla valutazione provocato da questi rumori di fondo, la reale efficacia del vaccino ne esce grandemente ridotte.
Eppure il documento di Pfizer sorvola tranquillamente su questi 3410 casi che avrebbero dovuto portare a mettere in discussione il vanto di un 95% di efficacia.
Inoltre risultano spariti dai profili sottoposti al trial un nutrito numero di candidati senza troppe spiegazioni: 371 per “importanti deviazioni al protocollo”. Da notare, che non erano soggetti “casuali”, protetti dal “doppio cieco”, bensì soggetti dei quali era noto lo status vaccinale (infatti sono 311 tra i vaccinati e 60 tra i non vaccinati).
Da ultimo, tutte le valutazioni prodotte da Pfizer sono firmate da soli tre impiegati dell’Azienda e non da clinici indipendenti, o universitari.
Saranno state seguite tutte le procedure correttamente?
Alzi la mano chi, con un minimo di competenza, non senta puzza di bruciato. Eppure la FDA (mica la bocciofila di Sant’Ermenegildo) non ha battuto ciglio…
Plaudo agli articoli come questo di Pro Memoria, perché costringono a misurarsi con i numeri.
Una spiegazione dell’ansia da bolla mediatica potrebbe risiedere nelle dosi di vaccino stoccate.
Recentemente anche Report ha fornito i numeri degli acquisti: nel 2020 circa 480000; nel 2021 circa 180 milioni e nel 2022 circa 138 milioni, per un totale di circa 315,5 milioni di dosi. Di queste, oltre 162 milioni provengono da Pfizer. Una dose costa circa 20 Euro.
I 59,3 milioni circa di italiani sono stati messi in condizione di riceverne 5,3 a testa.
Il Sole 24 ore riportava ieri questi numeri, somma dall’inizio della campagna vaccinale:
876000 italiani hanno ricevuto una sola dose (876 mila dosi somministrate) *
È stimabile che fermi alla seconda dose siano circa 5 milioni di persone: 10 milioni di dosi **
In 39750500 hanno ricevuto la terza: 119,25 milioni di dosi
In 1203000 sono arrivati alla quarta dose: 4,8 milioni di dosi
Le dosi somministrate a ieri sarebbero circa 135 milioni, meno della metà (il 43%) di quelle acquistate e inferiori a quelle acquistate nel 2021 quando siamo già praticamente a metà del 2022!
Con l’assenso degli enti regolatori la data di scadenza dei vaccini stoccati è stata già allungata di tre mesi. Agli hub chi si vaccina in questi giorni riceverà sicuramente questi lotti a validità prolungata di un vaccino sperimentale sperando che, in questa torrida estate, tutto sia stato conservato come si deve malgrado inevitabili blackout e trasporti su gomma.
La bolla delle balle serve a richiamare le cavie all’hub. Viceversa qualcuno dovrà spiegare alla Corte dei Conti (e non solo a quella) il senso di certi ordinativi. Sicuramente saremo in prima fila tra i “generosi” che pensano al bene dei poveri, inondandoli di dosi vicine alla scadenza o giù di lì.
* e ** : è curioso che così tante persone che hanno iniziato a ricevere il siero non abbiano continuato fino alla terza o la quarta dose. Sicuramente molti di loro si sono ammalati e quindi hanno beneficiato del green pass da guariti (poiché la gran parte di chi si contagia, vaccinato o meno, non muore affatto).
Non è da escludere che una larga fetta abbia “smesso” dopo essere stata male seriamente. Così indirettamente la platea degli eventi avversi, con una percentuale in doppia cifra rispetto ai sierati, fa capolino nelle nebbie statistiche e nelle artate sottovalutazioni.