Musica Pop e Musica Sacra. Rapporto, e Influssi Nefasti. Aurelio Porfiri.

19 Giugno 2022 Pubblicato da

Marco Tosatti

Cari amici e nemici di Stilum Curiae, il M° Aurelio Porfiri, a cui auguriamo un pronto ristabilimento offre alla vostra attenzione queste considerazioni sul rapporto fra musica Pop e musica Sacra. Buona lettura.

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Musica pop e musica sacra

In questi giorni in cui devo osservare un certo riposo, mi è capitato di ascoltare i grandi successi anni ‘70 e ‘80 della musica pop, proprio quel periodo in cui si è venuto a formare un repertorio di canzoni per la liturgia.

Non ci si sorprenderà nell’osservare che i temi delle canzoni pop sono quasi tutti su amore e similia, ma non l’amore vero, ma quello di divorzio e aborto che coglieva successi in quegli anni. La tanto esecrata influenza nefasta dei valori profani su quelli liturgici non è mai stata considerata seriamente, dandoci musiche che riecheggiano quella Chiesa che per Jovanotti, figlio di un impiegato vaticano, va da Che Guevara a Madre Teresa in una canzone che ci invita a pensare positivo.

In un verso di questa canzone dice:

Io penso positivo

Ma non vuol dire che non ci vedo

Io penso positivo in quanto credo

Non credo nelle divise

Né tanto meno negli abiti sacri

Che più di una volta

Furono pronti a benedir massacri

Non credo ai fraterni abbracci

Che si confondon con le catene

Io credo soltanto

Che tra il male e il bene

È più forte il bene

Bene, bene, bene, bene.

Insomma vaghi sentimenti buonisti con sullo sfondo la polemica verso il sacro tradizionale. E vediamo in questi giorni come la polemica verso il sacro tradizionale non ha mai smesso di risuonare. Quelli sono anche gli anni in cui John Lennon immaginava un mondo senza religione e noi continuiamo a nutrirci nelle nostre chiese di quel veleno che al di fuori intendere ottundere le nostre capacità spirituali.

La riflessione sulla contemporaneità musicale è importante e questa riflessione riguarda certamente anche la musica leggera. Ma riflettere su questo argomento non significa incamerare qualunque cosa pensando che in questo modo i giovani entreranno in massa nelle chiese. Decenni di sperimentazione in questo senso hanno dimostrato il fallimento totale di questa idea. Purtroppo dalla sperimentazione si è passati all’impiego a pieno regime e oramai, a quanti ci dicono che soltanto un papa ci potrà salvare, mi permetto opporre serissimi dubbi.

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6 commenti

  • Forum Coscienza Maschile ha detto:

    Porfiri ha ragione come sempre, persino quando ha la febbre!
    Lamusica pop, oltre ad alienare le giovani generazioni dai loro genitori e dalla propria stessa cultura, sono manifestamente sataniche. Ecco solo uno dei tanti esempi:
    https://www.youtube.com/watch?v=FNE75XznfIE
    Non solo le parole, ma anche la musica è agli antipodi del gregoriano, il cui oblio ha significato la rovina e la profanazione della liturgia.
    Il culto deve trasportare il fedele in una dimensione sacra, che eleva al di sopra del quotidiano; in caso contrario non si capisce perché si dovrebbe andare in chiesa per ascoltare musiche da discoteca.

    • Davide Scarano ha detto:

      Mi permetto di dissentire: anche se non tutta la musica pop è satanica -per conto mio direi che in questi ultimi anni vi è una tendenza verso testi e suoni che rimandano all’alienazione ed allo svuotamento del se- molta musica è brutta ed è banale. Credo che tale orientamento, in termini di grandi numeri, possa creare più danni di quella propriamente definibile come satanica.
      Osservo infine che tra i molti “non detti” nella politica e nella gestione delle cose di Dio, col senno di poi è divenuto chiaro che cercare di “non lasciare indietro nessuno” in nome della facilità ad ogni costo può paradossalmente lasciare indietro tutti rendendoci più deboli ed ignoranti.

      • Forum Coscienza Maschile ha detto:

        Certo, non tutti gli autori pop sono satanisti anche se sono moltissimi. Ma che dire dei “valori” del ’68 veicolati dalla musica moderna, dell’alienazione delle giovani generazioni dalla loro cultura e del nichilismo di fondo della musica pop, in cui la sola regola è l’assenza del sacro?
        Comunque sia, vi è un’evidente incompatibilità con la musica sacra

  • Davide Scarano ha detto:

    In estrema sintesi: se la musica sacra, o meglio se la musica che dovrebbe esser sacra perchè accompagna il santo sacrificio di Cristo, è indistinguibile, nelle parole e/o nei suoni, dalla musica profana, allora a che serve? Serve a proporre una diversa idea di Dio e del sacro che non può che confondersi col profano. A questo oggi assistiamo, al tempo della confusione.

  • Slave of JMJ ha detto:

    Dear Maestro Aurelio Porfiri, I am sorry you are not feeling well. I hope for a good recovery! Here is a Directive from Heaven regarding the diabolical dangers of rock n’ roll music:
    https://www.tldm.org/Directives/d280.htm

  • Il televisionario stonato ha detto:

    Il sabato su Raiuno viene trasmessa A SUA IMMAGINE. Normalmente ci ammanisce esempi di cristianesimo bergogliesco ma nelle ultime settimane si sta dedicando ai documentari relativi a piccoli borghi e ai loro tesori.
    La scorsa settimana ci ha condotto in quel di Palestrina di cui fu originario il più grande musicista italiano (così fu detto) e si disse anche che Palestrina era la Città più ricca di cori polifonici d’Italia. Con tanto di eccezionali prestazioni. Questa settimana a Procida un coro non professionale ci ha offerto uno splendido canto tradizionale.
    Che stia cambiando il vento ?