InFormazione Cattolica. Moralità Pubblica, Gay Pride e Referendum. Ha Ragione Kirill?
14 Giugno 2022
Marco Tosatti
Carissimi StilumCuriali, mi sembra opportuno portare alla vostra attenzione questa riflessione di Matteo Castagna, che ringraziamo di cuore, su alcuni fatti ed eventi che abbiamo sotto gli occhi. Buona lettura e meditazione.
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LE NOSTRE COMUNITÀ HANNO ANCORA IL BUON SENSO E LA RETTA RAGIONE DEI NOSTRI NONNI, MENTRE MEDIA E POLITICI REMANO CONTRO IL DIRITTO NATURALE
La parola “politica” ha una lunga storia ed evoluzione. Dai greci è stata applicata alla città-stato. La definizione generale è “attività circa affari pubblici, concernenti tutti i cittadini di una comunità” (così il Dizionario di Teologia Morale del Cardinale Roberti e di Monsignor Palazzini, vol. 2, ed. Effedieffe).
Nella vita quotidiana la politica denota un certo metodo di comportamento, modo di agire con prudenza, avvedutezza, competenza, onestà, trasparenza, in vista del raggiungimento del fine, che è il bene comune, che, come sottolineava Papa Pio XII, deve avere un’attuazione duratura.
La teologia morale ci insegna, anche, che la politica deve essere propugnatrice dell’ordine. Lo Stato, ma anche il singolo Comune devono servire alla perfezione della persona umana, e non viceversa. Prima la virtù dell’uomo e poi la potenza del Paese. Importantissimo, specialmente al giorno d’oggi, è che non possono esserci fini contrari alla morale, tanto quanto non può esistere una doppia morale, una per la vita privata e un’altra per la vita pubblica. Si parla di principi fondamentali propri della Dottrina Sociale della Chiesa. Non appare anomalo che nessuno l’abbia richiamata nel suo programma per queste ultime elezioni amministrative la cui affluenza si è scandalosamente attestata ad appena il 20%?
E’ necessario, dunque, fare due esempi, perché ieri quasi 900 municipi italiani sono stati chiamati a rinnovare le amministrazioni cittadine. Il principio di legalità è fondamentale per il corretto agire del politico, al fine del bene comune. C’è disaffezione verso la politica moderna, ma in tutto il Belpaese ci sono centinaia di migliaia di candidati. Il giorno prima del voto, la Commissione Antimafia, presieduta dal grillino Nicola Morra, ha reso noti i nomi di 18 “candidati impresentabili”.
“Noi – ha spiegato Morra – ci basiamo su criteri giuridici che rinviano ad atti processuali e investigativi già avviati e definiti“. E all’agenzia Agi del 10/06/22 ha dichiarato che “c’è un numero cospicuo di ‘impresentabili’ e sono emerse alcune situazioni a mio avviso imbarazzanti”. La tempistica di queste affermazioni è alquanto ad orologeria rispetto alle elezioni amministrative di ieri. Non si poteva agire prima? Parlando da garantista, ritengo che queste elezioni siano “viziate” ab origine, almeno nei comuni ove sono state ravvisate le “situazioni imbarazzanti”, legate a presunte collusioni, estorsioni ed altri reati contro la pubblica amministrazione che sarebbero riconducibili ai clan, da Nord a Sud.
Il principio di moralità. E’ cronaca di questi ultimi giorni quella delle sfilate dei Gay Pride, spesso osceni e contrari al pubblico pudore, ma anche blasfemi contro la Santa Vergine Maria, Gesù e la Chiesa. Come sempre, a reagire sono i cattolici seri, non i tiepidi baciapile al bisogno elettorale. Moralità e legalità vanno a braccetto perché patrocinare manifestazioni che oltraggiano la Religione è un reato, purtroppo non perseguito da una Magistratura che va riformata, a partire dai suoi vertici nel CSM e il Referendum pare venire a pennello per finirla con le correnti sinistre, che fanno ciò che gli pare. Non fa parte della storia della civiltà europea chiamare diritti quelli che sono i desideri di alcuni. Né, tantomeno, assecondarne quelli riguardanti i minori o, addirittura i feti, autorizzandone la vendita, come al supermercato.
Altrimenti, non ci possiamo lamentare se molti europei, non per forza cattolici, guardano con simpatia alla posizione del Patriarca di Mosca Kirill, che, in un sermone del marzo di quest’anno, ha esplicitamente parlato di una battaglia contro i valori degenerati dell’Occidente, rappresentato dalle parate del gay pride, tanto da spingerlo a paragonare il matrimonio tra persone dello stesso sesso a quelle approvate nella Germania nazista. Sarà un test vedere quanti sindaci, schierati con noi prima delle elezioni, saranno altrettanto coerenti nel vietare manifestazioni oscene e blasfeme, dimostrando che le nostre comunità hanno ancora il buon senso e la retta ragione dei nostri nonni.
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Tag: informazione cattolica, mosca
Categoria: Generale
Mai stati bacchettoni moralisti manco un po’… dobbiamo tuttavia notare come demoniache legioni hollywoodiane in ultimi cinquant’anni abbiano mano a mano… sdoganato ogni tipo di comportamento e sovvertito ogni morale al motto di… che male c’è? A quando definitiva legittimazione di pedofilia?…!!…https://ilgattomattoquotidiano.wordpress.com/
Caro Nuccio,
la leggo sempre con piacere e trovo i suoi “aforismi” quotidiani un gioiellino minimalista che impreziosisce Stilum!
Riguardo alla “legittimizzazione” cui fa cenno non ho potuto, ahimè, non ricordare cosa lessi già anni fa sulla Svezia…
Se ci si vuol stomacare, si legga…
https://www.newdailycompass.com/it/svezia-ce-chi-chiede-incesto-e-necrofilia-legali
Ringrazio per le sue “chicche” e saluto!
Beh, che il cosiddetto occidente sia in putrefazione non occorre che ce lo riveli Kirill. Del resto anche la sua Russia in quanto a degenerazione non è da meno dell’occidente: una maggiore (e ostentata) virilità non cambia il quadro delle cose.
I Valori sono una cosa bella e purtroppo l’Occidente li ha traditi e ora addirittura li combatte apertamente.
Kirill però non merita alcuna simpatia, fiducia o riconoscimento.
Sostiene le (non) ragioni di una guerra di aggressione…
Come Cristiani abbiamo il diritto e addirittura il dovere, ben s’intende, di combattere quando veniamo aggrediti o la nostra religione è impedita e profanata dalle forze del Male.
Lepanto è una pagina bella e gloriosa del Cristianesimo.
E anche le Crociate hanno avuto molte più ragioni che torti.
Nella feroce aggressione della Russia all’Ucraina però le ragioni ideali di tipo religioso sbandierate da Kirill sono assai marginali.
Quelle vere sono la ricerca di una perduta supremazia strategico-militare e il facile e proficuo e vigliacco saccheggio e furto di beni altrui.
A quando un nuovo Clemens August Von Galen, Leone di Munster ? !
Di questi uomini di Chiesa abbiamo bisogno (cattolici od ortodossi che siano) e non di gente come Kirill !
Dobbiamo ricordarci che la struttura ecclesiastica della chiesa ortodossa è diversa da quella della Chiesa di Roma.
Perdonatemi se ripeto cose già dette.
La chiesa ortodossa russa in Ucraina governata dal Metropolita Onufri di Kiev era all’inizio la chiesa ortodossa di maggioranza . Esisteva una Chiesa cattolica uniata col suo Metropolita ed esistevano alcune chiese legate a Costantinopoli o indipendenti. Ovvero dove durante la divina liturgia non si pregava né per il papa di Roma, né per il Patriarca di Costantinopoli , né tantomeno per Kirill Patriarca di Mosca.
Durante la presidenza Poroschenko, il presidente stesso si adoperò in ogni modo per riunire le parrocchie disperse ma ovviamente già indipendenti da Mosca in una unica chiesa e si adoperò perché questa chiesa ottenesse l’autocefalia da Costantinopoli . L’autocefalia fu ottenuta. Accuse di simonia furono rivolte al patriarca di Costantinopoli. E Poroschenko non fu rieletto.
Ma l’ira di Kirill per l’affronto continuò.
Come conseguenza durante l’invasione anche la Chiesa di Onufri abbandonò il Patriarcato di Mosca. Ora da quando Kirill è Patriarca l’attività missionaria del suo Patriarcato è aumentata. Anche in Italia abbiamo missionari patriarcali in gran numero.
Quindi tutto l’aspetto religioso della faccenda non è da sottovalutare.
“guerra di aggressione…”
Davvero?
Il Patriarca Kirill sosterremo le ragioni di una guerra di aggressione ? Vedo che lei è una persona che è troppo pigro per documentarsi e, nello stesso tempo abbastanza desideroso di emettere giudizi. Faccia attenzione perché il metodo che lei usa è lo stesso che usa il mainstream, ed è anche il medesimo che porta a dire solenni castronerie. Come “esercizio utile” per capire i micidiali pericoli insiti in tale metodo le consiglio di vedere su you tube, nel sito di La7, l’intervista che il noto conduttore televisivo Giletti ha fatto alla portavoce del Ministro russo Sacarov. È illuminante . Buon ascolto.
“Vedo che lei è una persona che è troppo pigro per documentarsi”
Sicura?
(p.s Dove sono io non c’è la tv dello stato iatliano, Grazie al Cielo)
…e ovviamente non vado a cercarla su internet…)
Ecco a cosa mira ( tra le altre cose) il Grande Reset, ad una società di precari. Eccone un esempio.
https://www.fanpage.it/roma/lavoro-6-euro-netti-lora-dopo-il-servizio-niccolo-archeologo-viene-licenziato/amp/
Il metodo descritto nel link non è un metodo che appartenga solo ai grandi capitalisti del grande reset. Si tratta di un metodo diffuso sia a destra che a sinistra e lo scopo non è quello di creare una società di precari ma di sottomessi. Ovvero lo scopo è quello di togliere ogni dignità al lavoratore e di farne un pupazzo nelle mani di chi ha potere su di lui.
Mi mancano le telecronache di Mentana sulla guerra in Ucraina. Soprattutto perché riusciva a darci qualche squarcio di verità sul modo di pensare russo, modo a noi sconosciuto.
Oggi sul blog di un fedele ortodosso svizzero
https://orthodoxologie.blogspot.com
Ci vengono mostrate le splendide icone che decoreranno una nuova costruzione religiosa.
Osservare queste icone ci fa capire quale storia della Chiesa venga proposta in Russia.
Abbiamo l’icona dell’imperatore Costantino e di sua madre Elena, uguali agli Apostoli.
Procedendo nella storia troviamo le icone dei santi Metodio e Cirillo, primi apostoli degli slavi.
Poi le icone di Vladimir e Olga nonché quelle di Boris e Gleb diventati nel battesimo David e Roman. Incontriamo poi qualche santo Vescovo come Ignazio Briancaninov o San Teofane il recluso. [Alcune loro opere sono state tradotte da case editrici cattoliche – da leggere]
Ma la sorpresa autentica arriva in prossimità dei santi del secolo scorso e cioè Hilarion Troitski
E il santo Patriarca Tichon..
Esattamente come Florenskij anche il Vescovo Hilarion fu rinchiuso alle isole Solowki e lì fu martirizzato. Riconoscere Hilarion come santo martire riveste una notevole importanza dal punto di vista della storia della chiesa.
Ma una bellissima icona di un santo martire basta a farci pensare che i gulag in Russia non esistano più ? Se non esistono più i gulag allora perché non vediamo più in televisione tutti gli abitanti di Mariupol portati in Russia ?
Prima di attribuire a Kirill dei meriti ecclesiastici domandiamoci quali siano i risvolti economici della guerra in Ucraina se cioè non sia semplicemente una qualsiasi guerra di conquista dei beni dell’Ucraina.
E non dimentichiamoci che Dugin era il figlio un generale del KGB.
Per lei il corridoio umanitario aperto dai russi a favore degli Ucraini sono la prova provata dell’esistenza dei nuovi gulag ? Immagino che lei sarà pure convinto che la massiccia presenza di nazisti nel governo e nell’esercito ucraino siano una favola, e che i laboratori gestiti dagli americani in giro per l’Ucraina facciano parte di una serie di ben congegnate accuse contro i “buoni”, come pure i 13.000 e più abitanti del Donbass assassinati dallo stesso Governo ucraino. Devo dire che lei non è, comunque , per nulla originale, a parte ovviamente i gulag !
Qua deve esserci un errore: ” Kirill……tanto da spingerlo a paragonare il matrimonio tra persone dello stesso sesso a quelle(?) approvate(?) nella Germania nazista”.. Non mi risulta che la Germania nazista approvasse e incentivasse i matrimoni “omo”.
..sarò pessimista, o realista, ma penso che non ne troverà uno, di sindaci, che si schiererà contro il pensiero unico e dominante del “loveislove”!