Generale Laporta. Capaci e Incapaci. Riflessioni Inedite sulla Strage.

28 Maggio 2022 Pubblicato da

Marco Tosatti

Carissimi StilumCuriali, il generale Piero Laporta offre alla vostra attenzione questo racconto, in prima persona, di come i mezzi di informazione troppo spesso preferiscano l’ovvio e il già detto a ricostruzioni e riflessioni inedite e stimolanti. Buona lettura.

§§§

 

 

23 Maggio, anniversario di Capaci, disinformazione continua. All’inizio del 2022 un giornalista di SkyTG24 si dice interessato a un pezzo di anni fa sul mio blog, nel quale smontai la ricostruzione ufficiale, utilizzando fatti certi ed elementari leggi della fisica.

Feci quanto avrebbero dovuto gli inquirenti dal primo istante; invece (come per altre stragi, per esempio via Fani) rifiutano i fatti a favore delle congetture, elevate a notizia e da qui riprese e rilanciate sui verbali giudiziari. Si condisce il tutto con spruzzi di destra eversiva, Gladio, massoneria, Cia, mafia e retorica, per approdare a mezzora in tivvù di chiacchiere e distintivo. E arrivederci alla prossima commemorazione per la consueta pioggia di disinformazione.

Questi i Fatti di Capaci.

  • Il convoglio fu di tre auto, al centro la Croma blindata di Giovanni Falcone.
  • Giuseppe Costanza, autista di Falcone, non guidò, seduto dietro, al centro
  • La Croma blindata stentava a raggiungere i 130 chilometri orari
  • Con Francesca Morvillo a bordo era vietato superare i 120 km/h
  • La velocità è spazio diviso il tempo: km/h, oppure metri al secondo m/sec.
  • Il tempo T per coprire uno spazio S alla velocità V è T= S/V
  • Falcone guidò a 120 chilometri orari.
  • I mafiosi fecero le prove dell’attentato a 170 km/h, cioè a 47,2 metri al secondo
  • Misero un rottame di frigorifero a 30 metri dal fornello, quale riferimento per schiacciare il telecomando
  • 30 metri a 170 km/h nel tempo T=S/V= 0.63 secondi.
  • Costanza necessitò delle chiavi di casa di Falcone, poste nel mazzo sul quadro
  • Falcone 300-400 metri prima dello scoppio, spense il motore e cambiò le chiavi
  • L’auto in 300-400 metri decelerò da 120 km/h a 80-90 km/h
  • Chi dubiti provi in autostrada, senza togliere le chiavi, schiacciando la frizione.
  • Brusca testimoniò: “Giunto Falcone al frigo, schiacciò il telecomando senza scoppio”.
  • Lo scoppio avvenne quando la prima auto fu sul fornello esplosivo, presa in pieno e lanciata a 60 metri di distanza. Tutti morti a bordo.
  • Falcone seguiva la prima auto a 10 metri. Impattò sul muro esplosivo. Morirono Falcone e la moglie, sedutagli accanto. Costanza sopravvisse, trovandosi a non più di 50-70 centimetri da Falcone.
  • A 90 km/h, pari a 25 metri al secondo, il tempo per percorrere i 30 metri è S/V 1.2 secondi.
  • La prima auto è finita sul fornello esplosivo, perché ha decelerato di conserva con quella di Falcone
  • Brusca col suo telecomando non dette l’impulso esplosivo ma chiuse un circuito che attivò l’antenna dalla quale arrivò poi l’impulso radio ai detonatori elettrici.
  • L’altra antenna fu sull’auto di Falcone (chi la sorvegliava?).
  • Il circuito, calcolato per deflagrare quando Falcone, transitando a 120 km/h, cioè 33 metri al secondo, avrebbe percorso gli ultimi 30 metri in un secondo;
  • Falcone invece transitò a 80-90 km/h, cioè 20-25 m/sec, impiegando 1,2-1,3 secondi, due o forse tre decimi in più del previsto.
  • La prima auto della scorta, dieci metri davanti a Falcone, transitò sugli ultimi venti metri a 23 metri al secondo, velocità perfetta per finire sul fornello esplosivo in luogo della seconda auto, quella di Falcone

Tutto fu spiegato all’emissario di SKYTG24. Non ero vaccinato contro il Covid. I tecnici SKY non poterono quindi avvicinarmi. Proposi un collegamento Skype. Alla fine non ne fecero nulla.

Conclusione

Un circuito del genere esige “menti raffinatissime”, non Brusca e compari analfabeti, né bulli di destra o di sinistra che siano.

I detonatori elettrici son bestie da specialisti. Variazioni sensibili del campo magnetico nell’intorno causano microcorrenti, sufficienti al brillamento inatteso.

Il giorno prima dell’attentato, sull’autostrada operò un cantiere proprio sul fornello esplosivo, non riconducibile ad alcuna attività autorizzata. Erano per una scampagnata?

Il giornalista di Sky assicurò che avrebbero trasmesso la ricostruzione animata di quanto ho scritto.

I lettori di SC sanno perfettamente quale sia il contesto di Capaci.

Sky ha trasmesso la consueta sequenza di banalità, di sfruttamento del dolore, del ricordo dei sopravvissuti, senza contributi alla verità.

Non basta. La DIA dispose e poi revocò la perquisizione a un giornalista di Rai3, così avvalorandone la tesi (di certo inconsapevolmente, come dubitarne?) “furono estremisti di destra”.

Che cosa ha fatto Sky? Ha tirato fuori dal cassetto quanto sapevano, così smentendo una rete concorrente? Silenzio, indifferenza. Arrivederci all’anno prossimo, stesso copione, stesso nulla, stessa disinformazione.

www.pierolaporta.it

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17 commenti

  • FRANJO ha detto:

    Buongiorno Generale, le segnalo che è uscito un libro dello storico Andrea Spiri che ha consultato i documenti Usa declassificati sull’Italia relativi al periodo 1990-94. Potrebbe essere interessante. Sembra che nel caos del passaggio alla cosiddetta seconda Repubblica gli americani fossero del tutto privi di interesse a salvaguardare i vecchi esponenti della vecchia guardia, nonostante l’autodifesa che Andreotti espose a Villa Taverna in un colloquio riservato. Ma la cosa interessante che emerge è che gli Usa, abbastanza indifferenti a Berlusconi, avessero puntato, per portare l’Italia fuori dalla transizione su …… Giovanni Falcone!!!!

    • piero laporta ha detto:

      Grazie davvero per la dritta
      Acquisterò il libro per l’archivio e vi tornerò quando avrò finito con Aldo Moro

  • Maria Grazia ha detto:

    “Senza contributi alla verità” . Certamente – Addio alla verità – così potremmo sintetizzare la situazione attuale della pubblica informazione, ormai quasi tutto, nella comunicazione, è diventato un gioco interpretativo NON DISINTERESSATO. Capire da che parte sia la verità ormai è quasi impossibile in quanto il sistema dell’informazione ha un’inferenza decisiva verso il potere politico-socio-economico. Sì è rotto, a livello informativo, il legame logico ed etico con la VERITA’ poichè le Fake news hanno assunto il ruolo di protagoniste in una identificazione fra politica e sfera dell’informazione. I mezzi di comunicazione ormai sono asserviti all’instaurazione di questo obbrobrioso ordine politico-finanziario a cui stiamo assistendo inermi. Il ruolo della verità, nella comunicazione appare sempre è più compromesso, verità che, oltretutto, non pare venga neanche più cercata dall’opinione pubblica abituata, ormai da tempo, ad assorbire acriticamente tutto ciò che viene propinato dai mass-media

  • Cesare Maria Glori ha detto:

    Caro Generale, grazie per quello che ci espone e che ci fa pensare. Sono anch’io un ufficiale superiore in pensione (classe 1936) e capisco che lei abbia dei sospetti se non su persone fisiche, molto probabilmente su gruppi e su potentati. Non le chiedo di rivelarci i suoi sospetti ma soltanto di dirci che sospetti ci sono e anche plausibili. Grazie

    • piero laporta ha detto:

      Sono sull’attenti. Non svelo sospetti, no. Preferisco le certezze.
      1) Aldo Moro è stato ucciso da una congiura italiana con l’aiuto di USA e URSS
      2) Capaci: la mafia ha fatto da controfigura come i BR a via Fani
      3) Le stragi: quando USA e URSS hanno perso il controllo o litigavano, i loro scherani uccidevano.
      4) Ora siamo sulla strata di una cataclisma nucleare, perché dovremmo mantenere un’oligarchia di incapaci, per il solo fatto che sono stati cooptati in un sistema corrotto
      5) siamo da governati da criminali o da imbecilli, quando non entrambi
      6) Occorre un miracolo per salvarsi

  • stilumcuriale emerito ha detto:

    Sono ormai trascorsi trent’anni e la popolazione ovviamente non è più quella di allora. Molti che allora c’erano non ci sono più e, anche se ci sono, hanno ricordi vaghi e (non per cattiva volontà ) distorti. Quelli che hanno meno di 30-35 anni ne hanno sentito parlare (forse) e comunque hanno notizie di seconda mano.
    Così le rievocazioni ufficiali diventano facili occasioni per fare tanta retorica, tanta propaganda pro domo sua, ma con poca verità e poca storia.
    Lei, Generale, che si è occupato della questione molto più di me e di tanti altri, al di là di una ricostruzione della dinamica dei fatti, ha una sua versione riguardo a chi furono realmente i mandanti e gli esecutori del delitto ?
    Grazie!

    • piero laporta ha detto:

      Un omicidio eccellente non si fa senza l’assenso di tutte le parti in causa.
      Le parti in causa in quel momento sono: USA, Russia (Yeltsin, prosecuzione di Gorbachev con altri mezzi), mafia, le grandi famiglie italiane, Berlusconi outsider, il Partito Democratico della Sinistra (PDS) nato il 3 Febbraio 1991.
      Andreotti è meno visibile, sebbene sia consapevole di doversi muovere dopo la morte di Salvo Lima, sparato a Mondello il 12 marzo 1992.
      Andreotti, affidando a Giovanni Falcone, l’investigazione sui denari russi, in corso di lavaggio fra Russia e Italia, ha istantaneamente saldato gli interessi di tutte le parti in causa contro Giovanni Falcone. Fu peggio che un crime, fu un errore.

    • piero laporta ha detto:

      Un omicidio eccellente non si fa senza l’assenso di tutte le parti in causa.
      Le parti in causa in quel momento sono: USA, Russia (Yeltsin, prosecuzione di Gorbachev con altri mezzi), mafia, le grandi famiglie italiane, Berlusconi outsider, il Partito Democratico della Sinistra (PDS) nato il 3 Febbraio 1991.
      Andreotti è meno visibile, sebbene sia consapevole di doversi muovere dopo la morte di Salvo Lima, sparato a Mondello il 12 marzo 1992.
      Andreotti, affidando a Giovanni Falcone, l’investigazione sui denari russi, in corso di lavaggio fra Russia e Italia, ha istantaneamente saldato gli interessi di tutte le parti in causa contro Giovanni Falcone. Fu peggio che un crimine, fu un errore.

      • stilumcuriale emerito ha detto:

        Quindi, se non ho capito male, operativamente l’attentato è attribuibile solo alla Mafia, ma nel quadro generale di coloro che vedevano in Falcone un pericolo da eliminare rientrano molte altre figure. Però, data la complessità e la relativa ambiguità del quadro generale, fu facile per chi ne aveva tutto l’interesse far convergere l’attenzione dell’opinione pubblica sulla Mafia lasciando perdere tutto il resto. E’ così ?

  • piero laporta ha detto:

    Cialtronaggine e disonestà dello Stato e di chi dovrebbe controllarne l’operato

  • Sempliciotto ha detto:

    Le Sue considerazioni si fondano su semplici leggi fisiche.
    Sembra che molti aspiranti magistrati siano stati bocciati all’ultimo concorso per aver fatto errori grammaticali o forse è meglio dire per aver scritto in un italiano approssimativo.
    E lei pensa che queste persone che non sanno scrivere siano capaci di conoscere le leggi fisiche elementari ?
    Un ragioniere laureato in legge in pratica non le ha mai studiate. Ma la Procura non ha degli esperti per questo motivo ?

    • piero laporta ha detto:

      Non occorre un prof di fisica, basta il buon senso. Questo manca, insieme alla buona fede di inquirenti, requirenti e stampa, come abbiamo visto

  • Maria Giulia Scacchi ha detto:

    Qualunque sia il motivo di un depistaggio o di una narrazione non veritiera è comunque un’affronto alle vittime, a chi a quelle vittime era legato ed al popolo italiano che continua a vagare nel buio dell’ignoranza e della manipolazione.