L’Immunità Naturale Funziona, e Pfizer lo Sapeva. La Folle Spinta al Siero.
17 Maggio 2022
Marco Tosatti
Cari amici e nemici di Stilum Curiae, mentre i cosiddetti esperti – alcuni dei quali in sospetto di conflitto di interessi con le aziende farmaceutiche – incominciano a parlare di quarte dosi e di booster autunnale di un siero genico probabilmente inefficace e sicuramente pericoloso, mi sembra interessante portare alla vostra attenzione questo articolo di Children’s Health Defence, che getta una luce inquietante sul comportamento non solo delle aziende produttrici, ma di quelli che dovrebbero essere gli organi a tutela della salute dei cittadini, in USA ma anche qui da noi in Europa e in Italia. Buona lettura e condivisione.
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L’ultima serie di documenti di Pfizer, rilasciati il 1° aprile, conferma che Pfizer sapeva che l’immunità naturale era efficace quanto il vaccino COVID-19 dell’azienda nel prevenire le malattie gravi.
Nella puntata di lunedì di “Rising” di The Hill, la giornalista e commentatrice politica Kim Iversen ha detto che i documenti rivelano anche che non è stato possibile verificare la sicurezza del vaccino per le donne in gravidanza o che desiderano avere figli e che la miocardite è una reazione avversa nota al vaccino.
I documenti facevano parte del rilascio ordinato dal tribunale di 340.000 pagine di documentazione presentata alla Food and Drug Administration (FDA) statunitense dalla Pfizer nella sua richiesta di autorizzazione all’uso di emergenza del suo vaccino.
In risposta a una richiesta di Freedom of Information Act dell’agosto 2021, presentata da Public Health and Medical Professionals for Transparency, la FDA aveva inizialmente cercato di ritardare il rilascio completo dei documenti per 75 anni, ma un giudice federale ne ha imposto il rilascio entro otto mesi.
La FDA ha rilasciato 11.000 pagine il 1° aprile.
Nella discussione con i co-conduttori di “Rising” Robby Soave e Ryan Grim, Iversen ha individuato la “prima notizia bomba” contenuta nei documenti: il fatto che “l’immunità naturale funziona, e Pfizer lo sa”.
Iversen ha affermato che:
“I dati dello studio clinico hanno dimostrato che i soggetti con una precedente infezione da COVID non presentavano alcuna differenza di esito rispetto a quelli vaccinati. Nello studio limitato, nessuno dei vaccinati né dei soggetti con precedente infezione ha manifestato una malattia grave secondo la definizione dell’FDA o del CDC [Centers for Disease Control and Prevention]”.
La FDA definisce la COVID grave come un caso che richiede un supporto di ossigeno. Il CDC la definisce come un caso che richiede l’ospedalizzazione.
“Non ci sono stati casi di COVID grave nel gruppo dell’immunità naturale, indipendentemente dal fatto che fossero vaccinati o meno”, ha dichiarato Iversen.
Iversen ha anche detto che i dati hanno mostrato che i tassi di infezione di qualsiasi tipo erano “statisticamente identici” tra i vaccinati e quelli con immunità naturale.
Ha aggiunto:
“Tuttavia, invece di dire che le persone con immunità naturale non sembrano aver bisogno del vaccino – come è stato detto in Europa, per esempio – Pfizer ha invece distorto le proprie conclusioni dicendo: ‘i risultati finali di efficacia mostrano che il vaccino ha fornito protezione contro la COVID-19 per i partecipanti con o senza evidenza di infezione precedente'”.
I dati clinici dimostrano inoltre che Pfizer era a conoscenza di problemi ormai ben documentati di reazioni più gravi tra i soggetti più giovani.
Iversen ha dichiarato:
“Un’altra rivelazione dei documenti è che le reazioni avverse erano più frequenti e più gravi nei gruppi più giovani”.
Nel documento si legge: “La reattogenicità e gli eventi avversi sono stati generalmente più lievi e meno frequenti nei partecipanti del gruppo più anziano [55 anni e oltre] rispetto a quelli del gruppo più giovane e nel complesso tendevano ad aumentare con l’aumentare della dose di vaccino””.
“Lo studio in sé era rivolto a persone di età pari o superiore ai 16 anni, quindi gli effetti collaterali erano più frequenti e più gravi nelle persone di età inferiore ai 55 anni, anche se sappiamo che più si è giovani e meno è probabile che si verifichino COVID gravi”, ha detto Iversen.
Iversen ha citato i dati di Lancet, secondo cui i sedicenni hanno il 99,993% di probabilità di sopravvivere alla COVID, i trentenni il 99,943% e i cinquantenni il 99,572%.
“Solo nel gruppo dei sessantenni e più anziani”, ha riassunto Iversen, “i tassi di sopravvivenza scendono al di sotto del 99%”.
Il modulo di consenso mostra che Pfizer era a conoscenza di miocardite e problemi di fertilità
Secondo un modulo di consenso per i partecipanti allo studio incluso nel documento, Pfizer era a conoscenza delle preoccupazioni relative alla miocardite e ha esplicitamente menzionato la possibilità di un impatto del vaccino sulla salute riproduttiva delle donne.
Iversen ha detto che il modulo elenca diversi possibili effetti collaterali, tra cui la miocardite, “che molti di noi conoscono, ma il documento dice che il tasso di insorgenza è di 10 su 100.000 persone, senza specificare l’età o il sesso, quindi è molto più alto dei tassi precedentemente riportati di 1 su 50.000 persone”.
“Inoltre”, ha aggiunto la dottoressa, “sappiamo che la maggior parte di questi casi riguarda maschi più giovani, quindi quando si controlla l’età e il sesso il rischio aumenta significativamente”.
Nel modulo di consenso si legge anche che “non sono noti gli effetti del vaccino COVID-19 sullo sperma, su una gravidanza, su un feto o su un bambino che allatta”.
Iversen ha sottolineato come la stampa e i funzionari pubblici abbiano demonizzato l’esitazione nei confronti del vaccino tra le donne più giovani e i genitori di ragazze adolescenti.
“Nonostante questi scienziati ammettano in questo modulo di consenso che semplicemente non lo sanno, è stato spacciato come un dato di fatto che i vaccini non hanno alcun effetto negativo sulla riproduzione”, ha detto Iversen, “ma il fatto è che semplicemente non lo sappiamo”.
Iversen ha suggerito che l’impatto principale della pubblicazione del documento sarà quello di fornire ulteriori prove agli sforzi di “difesa legale anti-mandato” dei genitori che non vogliono che i loro figli siano vaccinati.
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Categoria: Generale
Ma gli Italiani non viaggiano? Non vedono che in altri paesi non si usano piu` quasi da nessuna parte le mascherine e la gente non e` e non sono mai stati costretti a farsi vaccinare? Venite in Finlandia se non ci credete, oppure in Svezia, Danimarca, Norvegia… Ma anch in spagna… Ma com`e` possibile che gli Italiani sono cosi terrorizzati?
Tosatti ho preso il libro BROUILLON. Mi paiono prove EVIDENTI. Non lo consiglio. Ho pure scoperto che uno degli invertito e’ seppellito vicino a me.
Bergoglio e’ papa.
Covid tabacco e venere riducono l’uomo in cenere. 🙂
Pfizer, virologi e dosi per l’uman son perigliosi.
Il Ministero della salute ha acquistato milioni e milioni di dosi che pochi accettano liberamente di fare.
Le quarte dosi somministrate riguardano un’esigua percentuale della platea e pochissimi “fragili” si faranno inoculare salvo ulteriori minacce di un Governo sempre meno in grado di fare la voce grossa e con un apparato propagandistico che ha perso ogni credibilità.
In questi giorni le prime dosi giornaliere sono meno di 300 e gli hub vaccinali chiudono quasi ovunque.
Il caldo dell’estate indebolisce il virus. L’esposizione al sole aumenta le difese immunitarie grazie alla vitamina D. Il tempo scorre uguale e porta a scadere i fondi di magazzino vaccinale.
L’unico modo di rivitalizzare l’allarme è di indebolire il sistema immunitario: a questo può servire la dose?
L’appello di Locatelli , presidente del Consiglio Superiore di Sanità, perchè si facessero i booster ha raccolto meno del 10% di adesione.
Tutto lascia supporre che si proverà a forzare la mano, per non buttare decine di milioni di dosi prossime a scadere (e pagate non poco, anche se i contratti pullulano di omissis).
I vaccini esistenti sono finalizzati a far produrre la proteina spike della variante alfa del virus, la prima.
Si tratta perciò di un’istruzione genica del 2019 e siamo a metà del 2022, circolante già la variante omicron.
Che senso può avere la quarta dose di questa roba?
I vaccini esistenti non impediscono il contagio, la malattia e la morte a qualsiasi età.
Ormai è tristemente delineata la scia di effetti avversi anche gravi e fatali che colpiscono tutte le fasce di età.
Che senso ha non rivalutare il reale rapporto rischio/beneficio di questa operazione?
Dalla lettura dei documenti confidenziali tra FDA e Pfizer, resi di dominio pubblico grazie alla sentenza del giudice americano, emergono particolari che non dovrebbero impressionare per le disquisizioni sulla reale efficacia del vaccino (se il 95% è sospetto, anche il 12% non è logico), ma piuttosto perché si dimostrano gravi anomalie procedurali: per esempio che tale Fernando Polack, ispettore (l’unico!) destinato a verificare i 4501 pazienti reclutati in Argentina per testare il vaccino in appena tre settimane è anche l’autore di uno dei primi articoli sui vaccini sul New England Journal of Medicine (NEJM). Questo personaggio non privo di conflitti di interesse ha dunque fatto da solo il lavoro normalmente affidato a un team di funzionari. E stiamo parlando non di un esperimento qualunque, ma del primo utilizzo di vaccini m-RNA sull’uomo.
Stiamo anche parlando di dati giudicati sufficienti dalle autorità deputate a dar seguito all’autorizzazione (in deroga, condizionale…), ma inizialmente secretati e poi rivelatisi molto criticabili e lacunosi.
Ricorderete anche il caso Ventavia, scaturito dalle rivelazioni di una dipendente della società privata che ha curato lo svolgimento di 3 dei 153 studi clinici che hanno portato all’approvazione del vaccino Comirnaty sollevando dubbi sull’accuratezza di alcune delle procedure con cui sono state svolte alcune sperimentazioni. Le persone coinvolte negli studi coordinati da Ventavia erano circa 1000 su un totale di 44000.
Stanno anche rivelandosi insufficienti o non condotti gli studi di genotossicità (quando è ormai risaputo che l’istruzione m-RNA è retro-trascrivibile nel DNA del vaccinato e che i veicoli nanolipidici accumulano l’istruzione nelle ovaie e nei testicoli) e quelli di range di dosaggio (tenendo presente che la stessa dose viene somministrata indifferentemente a chi pesa da 40 a 130 Kg) che normalmente dovrebbero essere disponibili PRIMA di passare alla somministrazione ai volontari del trial clinico. Nelle pagine dei documenti c’è poco o nulla sullo studio e sulla valutazione del livello anticorpale correlato alla dose. Risulterebbe fatto solo su 12 soggetti e solo per alcuni gruppi di età e soprattutto ne risultano enormi differenze di risposta anticorpale da persona a persona (anche 10 volte tanto) e per di più svanisce in un mese dalla seconda dose! Che l’effetto, sorvolando se sia efficace, durasse poco lo sapevano.
Hanno vaccinato la gente d’estate dando meriti al vaccino, per poi ritrovarsi contagiati in autunno! E’ serio?
Si capisce perché FDA volesse secretata la pratica per 75 anni. Scientificamente è imbarazzante, no?
Tutta questa opacissima premessa si è trasformata per il mondo intero in un obbligo mascherato da consenso informato… Informato di che cosa? Dei valori di efficacia secondo un RRR (relative risk reduction) che gli stessi statistici ritengono facilmente manipolabile a vantaggio di false aspettative?
È solo questione di BONIFICI
Fuori Tema ma importantissimo. Per capire uno dei tanti motivi per cui Putin è entrato in Ucraina, vedete i questo breve video…
Si parla di laboratori…
https://youtu.be/bH_uiHDJuww
E’ utopico chiedersi: ma le manette quando scattano?!
Scatteranno quando la maggioranza dei genitori ( non semplici ” riproduttori” ) si sveglieranno.
Si e’ utopico.
Le mode passano. Non si ricorda mani pulite, la mafia, i kamikaze? Chi ha avuto ha avuto ha avuto….scordammoce o’ passato…