Parma, Veglia Diocesana contro l’OmoTransFobia. E la Presiede il Vescovo Solmi.
16 Maggio 2022
Marco Tosatti
Carissimi StilumCuriali, un post lampo originato dal messaggio di un lettore di SC. Credo che la confusione – voluta, o non deliberata, nella mente di non pochi dei “pastori” sia davvero grande. Anche perché non è possibile non essere al corrente delle implicazioni che certe prese di posizione, certi atteggiamenti possono avere. Ecco:
Egregio dott. Tosatti,
voglio porre alla Sua attenzione, eventualmente per la pubblicazione sul Suo blog, la vergognosa iniziativa della Diocesi di Parma, con il contributo essenziale dello stesso Vescovo, che presiederà una veglia di preghiera contro l’omobitransfobia… credo che non servano commenti. Segnalo che anche messainlatino.it ne ha parlato, omettendo però che la “veglia” sarà presieduta dal Vescovo. Cordiali saluti.
F. A.
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Categoria: Generale
Se avvengono queste cose è perché QUALCUNO lo permette. Non va dimenticato che iniziative simili sarebbero state ( giustamente) impensabili sotto altri pontificati. E non va dimenticato che il cosiddetto ” vescovo di Roma” nell’autunno 2020, in una tristemente famosa intervista concessa mentre fuori la gente moriva e migliaia negli ospedali a causa del covid, si è apertamente dichiarato favorevole al riconoscimento delle unioni tra depravati, contraddicendo totalmente in l’intero e costante Magistero della Chiesa. Il tutto condito sia prima che dopo da innumerevoli ammiccamenti alle lobby dei pervertiti, anche recentemente. Quindi l’unico e solo colpevole di questa situazione è lui e solo lui. Giorgio Mario Bergoglio.. Punto. Che poi tra vescovi e preti ci siano dei pecoroni pronti ad adeguarsi al “nuovo corso” questa è un altra ( triste) cosa.
Preghiamo e speriamo che tolga quanto prima il disturbo. Non dovrebbe mancare molto x fortuna.
Ma come ci si può ridurre così?
Chissà perchè questo Vescovo -e coloro che l’hanno preceduto in tali iniziative- organizza veglie contro “l’omo-trans/bi- …e chi più ne ha più ne metta” mentre si disinteressano della cattolico/cristiano fobia che sta dilagando anche in Occidente. Chi ha ricevuto il Sacramento dell’ordine deve, ancora più di un laico, mettere Cristo al primo posto, non l’Uomo. PS “Confusione” -come già sottolineato da altri lettori- è la parola chiave, “gnosi”, è la cartina di tornasole delle loro intenzioni.
Secondo il mio modesto parere siamo di fronte a un movimento che è in estensione e amplificazione in Europa ( quando non anche nelle Americhe ) con chiari intenti politici. Nel gennaio di questo anno abbiamo assistito al numeroso coming-out di suore e preti, domani in Italia circolare ministeriale affinchè, fin dalle scuole elementari, gli insegnanti “insegnino” l’orgasmo, la masturbazione, l’omosex, la metamorfosi del gender…i genitori sono stati tenuti all’oscuro.
…coming out in Germania.
Sono decenni che l’omosessualismo cerca di legittimare omosessualità et similia. Ciò che chiedono oggi non è molto diverso da quanto chiedevano ieri, 50 e più anni fa, durante il Sessantotto e i suoi postumi. Con la differenza che all’epoca la maggior parte della società era ancora sana e certe iniziative sembravano deliri di minoranze turbolente o follie di nazioni ultra libertarie (non dimentichiamoci che i Paesi Bassi furono il primo Stato al mondo a legalizzare il matrimonio fra persone dello stesso sesso già negli anni 70, se la memoria non mi inganna, e la Chiesa olandese sempre nello.stesso periodo aveva confezionato una Missa pro omophilis, per le nozze omosessuali), mentre oggi queste cose sono divenute “normali” e accettabili per i più
e va bbe…. in qualche modo devono pure autogiustificarsi… agli occhi degli uomini ovviamente, non agli occhi di Dio, ma tanto non ci credono…
Scritta da me può sembrare una burla.
Non lo è. Tutto vero. Cliccate sul link e dimenticate il film “il Grande Dittatore”.
Nell’ultima udienza generale è stato consegnato a Papa Francesco “Il Premio Charlot.” Gli è stato consegnato da Eugene Chaplin, figlio di Charlie. È un riconoscimento per “il senso dell’umorismo e la gioia che ha sempre portato nella sua visione del mondo, incoraggiando le persone a vivere la vita con un sorriso”.
https://www.puntoagronews.it/cultura/item/79395-papa-in-dono-statuetta-premio-charlot-gliela-consegna-eugene-chaplin.html?fbclid=IwAR0Q_kU_ul1ducXhvX665wahWXHqhAkU9oGrYZp9CTQGIlhnujwAZs5KVdM
Evidentemente di Bergoglio non è stata recepita la profondità teologica nè quella spirituale se è stato insignito di un riconoscimento per ….. “il suo umorismo” … e quello che più sconcerta è il fatto che di ciò se ne rallegra anzicchè farsi un esame di coscienza sul come viene percepito dall’opinione pubblica il suo ruolo di Capo del Cattolicesimo.
And the Oscar goes to……
:-(((
Penso che tra il Cardinale emerito di Genova Bagnasco e il Vescovo Solmi ci sia una sintonia di fondo: dove inizia il primo proibendo ai Genovesi di riunirsi nelle chiese per un S. Rosario di riparazione in seguito all’ esibizione del “Gay pride” in città, prosegue il secondo invitando la cittadinanza ad un incontro di preghiera in chiesa contro l’ omotransfobia.
https://www.genova24.it/2019/06/liguria-pride-cancellate-le-preghiere-riparatorie-dopo-lintervento-del-cardinal-bagnasco-218696/
Penso che il gesto di mons. Solmi sia peggiore: infatti, il card. Bagnasco ha mancato di coraggio e ha voluto evitarsi quelle grane che il gesto riparatorio avrebbe comportato, mentre il vescovo di Pavia nell’organizzare una veglia ad hoc se la va a cercare. Il comportamento di Bagnasco è passivo/omissivo, quello di Solmi attivo e sostenitore di una mentalità vittimistica di cui gli lgbt sono maestri.
Questi ultimi non vogliono tutelare l’omosessuale da discriminazioni personali, ma promuovere l’omosessualità come stile di vita buono e degno di essere appunto propagandato.
Grazie Don Ettore per la Sua attenzione. Secondo me il gesto di Bagnasco sarebbe stato, come dice Lei, passivo qualora vedendo che alcuni Cattolici avevano preso l’iniziativa di riunirsi in alcune chiese genovesi per una preghiera di riparazione contro la sfilata del gay pride, avesse fatto finta di non accorgersi di ciò, invece ha avuto un ruolo attivo in quanto è intervenuto immediatamente per stroncare l’iniziativa attraverso un ordine perentorio ed indiscutibile affinchè nelle Chiese genovesi nessuno si azzardasse a prendere il Rosario in mano. Concordo con Lei sulla motivazione che l’abbia potuto spingere a ciò: evitare le grane che una certa mentalità di sinistra avrebbe potuto generare quindi ha preferito essere infedele al suo ruolo di Pastore.
Il vescovo di Parma invece, proprio non si è risparmiato: ha voluto gridare al mondo, tramite dichiarazioni e pubblicazioni, la sua piena adesione ai “disvalori” rivendicati dal mondo lgbt, e non si è limitato ad indire una “veglia di preghiera” nell’ambito della cittadina parmense ma l’ha estesa a tutta la diocesi di sua competenza. In questo modo è certo di essersi assicurato il plauso della gente che “conta”.
Solmi, va detto, però lascia libertà di partecipazione alla sua iniziativa mentre Bagnasco, invece, col suo divieto, ha calpestato la libertà dei credenti impedendo loro di entrare in chiesa per pregare.
La manipolazione delle Sacre Scritture, per fini politici , ha raggiunto livelli di ignominia spaventosi. Impazza l’apostasia, la cortigiana in vesti purpuree berra’ il vino dell’ira del Signore.
Una vergogna insensata, illogica, immorale e antiicristica.
😡
Libertà è libertà di scelta tra il bene e il male dopo che il Signore ha chiaramente annunciato le conseguenze dell’uno e dell’altro . Premi e castighi sulla terra, secondo l’AT, premi e castighi differiti all’aldilà secondo il NT.
Ognuno può scegliere come vuole ma poi non può fare scelte sulle conseguenze (leggere al proposito la parabola di Lazzaro e il ricco Epulone, e il discorso escatologico di Matteo 25 ). Uno può essere versatile fin che vuole, ma su certe verità non può transigere.
Il libero arbitrio è scelta tra bene e male. La libertà è un’altra cosa…
Buona prosecuzione!
Non fare il sofistico. Guarda alla sostanza, per favore.
Una notizia come questa mi suggerisce di rileggere in questa chiave il celeberrimo inno alla carità di S. Paolo.
La Chiesa (innanzitutto un Vescovo) è in missione per annunciare il vangelo amministrando i sacramenti.
Ogni celebrazione liturgica è una contemplazione dei misteri divini: trattandosi di misteri, è impensabile che l’uomo li esaurisca in una piena comprensione quando sono trascorsi meno di duemila anni dall’inizio delle liturgie.
Ultimamente l’esaurimento viene a chi, contemplando il mistero, si ritrova schiacciato tra assemblee di condominio e altre fraternità socio-politiche banalmente orizzontali.
Si tratta di un furto di eternità lasciando in cambio l’attualità e dandoti distorta anche quella.
Torno alla carità… L’inno di S. Paolo stabilisce bene quello che non è affatto carità.
Se parlassi le lingue degli uomini e degli angeli;
Se avessi il dono della profezia;
Se conoscessi tutti i misteri e avessi tutta la conoscenza;
Se possedessi tanta fede da trasportare le montagne;
Se anche dessi in cibo tutti i miei beni;
Se consegnassi il mio corpo per averne vanto.
La carità NON è il saper dialogare con gli uomini in terra e nemmeno con gli spiriti ultraterreni (buoni o cattivi) e NON è l’essere profeti che vedono il futuro. La carità NON è il sapere scientifico o teologico. Occhio: NON è l’essere dei credenti devoti e affidati alla Provvidenza e NON è la solidarietà più generosa (questo oggi è difficile da capire). Infine NON è addirittura arrivare al dedicarsi anima e corpo da personaggio pubblico, vantando un impegno politico che cerca consenso.
Ecco: se abbiamo capito quello che NON è carità, anche se la reputiamo tale, l’inno chiarisce che la carità (l’amore di Dio, la grazia=charis) è magnanima e benevola; non è invidiosa, non si vanta, non si gonfia d’orgoglio, non manca di rispetto, non cerca il proprio interesse, non si adira, non tiene conto del male ricevuto.
Insomma la carità è nascosta, umile, timorata di Dio, paziente, perseverante, fedele, pacifica. Non trattiene nulla per la gloria umana: anche dedicandosi ai bisognosi o vivendo la propria fede, lo studio, e tutti i doni di grazia che riceve (una vocazione, un coniuge, i figli, il lavoro, un talento), tutto rivolge alla gloria di Dio.
Perciò “non gode dell’ingiustizia” (essere rivolti altrove da Dio), ma si rallegra della verità (che è Dio).
Allora
TUTTO scusa (con la misericordia di Dio),
TUTTO crede (di Dio),
TUTTO spera (da Dio),
TUTTO sopporta (la croce).
Se invece non è a gloria di Dio, questa carità molto pelosa diventa la resilienza nell’ingiustizia, il credere alle menzogne, uno sperare dall’uomo e dai suoi progressi vantati, un sopportare allenamenti e pesi per eccellere nel mondo.
Che dire dell’iniziativa qui annunciata?
Non dice NIENTE dei quattro TUTTO suddetti.
Ma mi chiede di osservarla in silenzio, senza adirarmi, ringraziando Dio di quest’altra umiliazione come cristiano.
L’Eucaristia è il sacramento della carità, nel segno della croce. Anche nel riamare Dio (il Creatore, che è amore) e il prossimo (la creatura) è possibile non avere affatto la carità.
Puoi interpretare (stando da una parte o dall’altra) lo sdegno oppure la solidarietà politically correct, ma la carità no.
Tanta confusione su quale sia la vera carità è il colpo più grosso messo a segno dal nemico, che è il falsario. E’ anche l’omicida: l’uomo ingannato infatti è morto spiritualmente e invecchia e muore anche fisicamente.
“Tanta confusione su quale sia la vera carità è il colpo più grosso messo a segno dal nemico, che è il falsario. E’ anche l’omicida: l’uomo ingannato infatti è morto spiritualmente e invecchia e muore anche fisicamente.”
Altra settimana passando dal portello nota zona di vivace vita giovanile universitaria di padova con un passato legato ai gruppi dell extraparlamentarisno di sinistra , C’era un banchetto con frutta e verdura ed altro verosimilmente di scarto dei supermercati e mercati ortofrutticoli che veniva offerta gratuitamente e affianco al banchetto ostentata una scritta che diceva . NOI NON FACCIAMO LA CARITA MA LA SOLIDARIETA.
La caritas cristiana la forma più alta di amore per l uomo che viene dall’amore di Dio ,viene degradata a visione orizzontale anzi viene denigrata e squalificata a forma di aiuto ipocrita e alienante verso l’uomo.