La preghiera a san Michele Arcangelo. Una Riflessione di Aurelio Porfiri.
2 Maggio 2022
Marco Tosatti
Carissimi StilumCuriali, il maestro Aurelio Porfiri offre alla vostra attenzione questa riflessione sulla preghiera a San Michele Arcangelo – che fra l’altro, è l’icona del nostro sito -…buona lettura e meditazione.
§§§
La preghiera a san Michele Arcangelo
Qualche domenica fa mi trovavo a Messa ed un sacerdote ha suggerito tutti i fedeli di recitare ad impetrazione della misericordia di Dio la bella preghiera a san Michele Arcangelo di Leone XIII, un tempo certo molto più familiare ai cattolici. Da quel giorno lo faccio quotidianamente e ho imparato ad apprezzare la bellezza e profondità di questa preghiera. È bene recitarla in latino e questo è il testo:
Sancte Michael Archangele,
defende nos in proelio;
contra nequitiam et insidias diaboli esto praesidium.
Imperet illi Deus,
supplices deprecamur:
tuque, Princeps militiae caelestis,
Satanam aliosque spiritus malignos,
qui ad perditionem animarum pervagantur in mundo,
divina virtute, in infernum detrude. Amen.
Questa preghiera è molto popolare ancora per coloro che seguono la liturgia tradizionale, in quanto viene recitata alla fine della Messa. Fornisco una traduzione italiana disponibile in rete:
San Michele Arcangelo,
difendici nella lotta;
sii nostro aiuto contro la cattiveria e le insidie del demonio.
Gli comandi Iddio,
supplichevoli ti preghiamo:
tu, che sei il Principe della milizia celeste,
con la forza divina rinchiudi nell’inferno Satana
e gli altri spiriti maligni
che girano il mondo
per portare le anime alla dannazione. Amen.
Il papa Leone XIII compose questa preghiera in seguito ad una orribile visione che ebbe il 13 ottobre 1884: “Dopo aver celebrato l’Eucaristia, si stava consultando con i suoi cardinali su alcuni temi nella cappella privata del Vaticano quando all’improvviso si fermò ai piedi dell’altare e rimase immerso in una realtà che solo lui riusciva a vedere. Sul suo volto si leggeva l’orrore. Impallidì. Aveva visto qualcosa di molto duro. Improvvisamente si riprese, alzò la mano come a salutare e se ne andò nel suo studio privato. Lo seguirono e gli chiesero: “Cosa succede a Sua Santità? Si sente male?” Rispose: “Oh, che immagini terribili mi è stato permesso di vedere e ascoltare!”, e si chiuse nel suo ufficio. Cosa aveva visto Leone XIII? “Ho visto i demoni e ho sentito i loro bisbigli, le loro blasfemie, le loro denigrazioni. Ho sentito la voce raccapricciante di Satana sfidare Dio, dicendo che poteva distruggere la Chiesa e portare tutto il mondo all’inferno se gli dava abbastanza tempo e potere. Satana ha chiesto a Dio il permesso di avere 100 anni per influenzare il mondo come mai era riuscito a fare prima”. Anche Leone XIII capiva che se il demonio non fosse riuscito a realizzare il suo proposito nel tempo permesso avrebbe subito una sconfitta umiliante. Il Pontefice vide San Michele Arcangelo apparire e gettare Satana e le sue legioni nell’abisso dell’inferno. Mezz’ora dopo chiamò il segretario della Congregazione dei Riti e gli consegnò un foglio, ordinandogli di inviarlo a tutti i vescovi del mondo indicando che la preghiera che conteneva doveva essere recitata dopo ogni Messa” (in aletheia.org). E in effetti nella preghiera troviamo sintetizzata la lotta terribile che il bene deve affrontare contro il male, una lotta in cui si chiede a san Michele Arcangelo di intercedere per noi perché Dio possa finalmente regnare e scacciare il maligno per stabilire il suo imperio.
Un interessante articolo del 1992 chiamato Russia and the Leonine Prayers del sacerdote tradizionalista, ora deceduto, Anthony Cekada indaga sull’origine e il significato delle preghiere leonine (che comprendevano tre Ave Marie e la Salve Regina, oltre alla preghiera a san Michele). Nell’articolo padre Cekada ricorda come queste preghiere fossero state prescritte per la conversione della Russia mettendo in questione se fosse appropriato recitarle ancora per lo stesso scopo e mette in dubbio la genesi della preghiera a san Michele Arcangelo che abbiamo riferito sopra. Sia quello che sia, la preghiera a san Michele Arcangelo è certamente importante per la vita spirituale del cattolico, lo è tanto che in un Regina Coeli del 24 aprile 1994 Giovanni Paolo II la raccomandò: “Possa la preghiera fortificarci per quella battaglia spirituale di cui parla la Lettera agli Efesini: “Attingete forza nel Signore e nel vigore della sua potenza” (Ef 6, 10). E’ a questa stessa battaglia che si riferisce il Libro dell’Apocalisse, richiamando davanti ai nostri occhi l’immagine di san Michele Arcangelo (cfr. Ap 12, 7). Aveva di sicuro ben presente questa scena il Papa Leone XIII, quando, alla fine del secolo scorso, introdusse in tutta la Chiesa una speciale preghiera a San Michele: “San Michele Arcangelo difendici nella battaglia contro i mali e le insidie del maligno; sii nostro riparo . . .”. Anche se oggi questa preghiera non viene più recitata al termine della celebrazione eucaristica, invito tutti a non dimenticarla, ma a recitarla per ottenere di essere aiutati nella battaglia contro le forze delle tenebre e contro lo spirito di questo mondo”. E ancora nel 2018 papa Francesco pregava i fedeli di usare questa preghiera e Sub tuum praesidium per concludere il Rosario.
La preghiera a san Michele Arcangelo è solitamente recitata, anche se esiste una versione del 1902 edita da Solesmes in pseudo gregoriano. La versione da me composta vuole favorire il canto unisono e popolare di questa preghiera, sperando che entri nell’uso comune per la maggior gloria di Dio.
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Tag: porfiri, san michele
Categoria: Generale
Così recita l’articolo 2265 del Catechismo della Chiesa cattolica:
“La legittima difesa, oltre che un diritto, può essere anche un grave dovere, per chi è responsabile della vita di altri. La difesa del bene comune esige che si ponga l’ingiusto aggressore in stato di non nuocere. A questo titolo, i legittimi detentori dell’autorità hanno il diritto di usare anche le armi per respingere gli aggressori della comunità civile affidata alla loro responsabilità”.
L’articolo 2267 è stato abolito e sostituito per volontà di papa Francesco l’11 maggio 2018 col seguente:
“La Chiesa insegna, alla luce del Vangelo, che la pena di morte è inammissibile perché attenta all’inviolabilità e dignità della persona e si impegna con determinazione per la sua abolizione in tutto il mondo”.
Dal Capitolo 1 della Baghavad Gita, in cui Arjuna vede che fra gli eserciti che si apprestano a combattere vi sono parenti e amici.
37 Io non posso quindi uccidere i miei propri parenti, i figli del re Dhristarastra, il fratello di mio padre. Come possiamo esser felici avendo ucciso in battaglia la nostra propria gente?
38 Anche se costoro, avendo la mente sopraffatta dalla cupidigia, non vedono il male nella distruzione di una famiglia, né nel tradimento degli amici,
39 Perché noi, che vediamo il peccato della distruzione, non dovremmo scongiurare tutto questo terribile male?
[…]
44 Non sappiamo, forse, che l’inferno sta aspettando coloro per i quali le leggi familiari non esistono più?
45 O giorno di oscurità! Quale cattivo spirito ispirò le nostre menti, quando per cupidigia di un regno terreno giungemmo in questo campo di battaglia pronti ad uccidere la nostra stessa gente?
46 Sarebbe davvero meglio per me, se i figli di Dhritarastra, con le armi in pugno, mi trovassero disarmato, e senza che io opponga resistenza mi uccidessero nella lotta della guerra.
47 Sanjaya disse: Così Parlò Arjuna nel campo di battaglia, e lasciando cadere arco e frecce si accasciò nel carro, la sua anima sopraffatta dallo sconforto e dal dolore.
Profondo insegnamento!
Enrico,
verissimo…ma poi Krsna risponde…
Dal capitolo 2
10 Krishna sorrise e parlò ad Arjuna; proprio lì, tra i due eserciti, la Voce di Dio si pronunciò:
11 Shri Krishna disse: Tu piangi per chi non merita il pianto, e le tue sono forse parole sagge? Il saggio non si addolora né per i vivi né per i morti, poiché vita e morte sono transitorie.
[…]
14 Dal mondo dei sensi, Arjuna, vengono caldo, freddo, piacere e dolore. Essi vengono e vanno: sono temporanei. Sorgi sopra di essi, grande anima.
15 L’uomo che non è da essi turbato, o Arjuna, che va oltre il piacere e il dolore, è degno di vita eterna.
Qui siamo ad un livello vertiginoso!
Per ADRIANA
La faccenda di Arjuna e Krsna è molto diversa.
Nel primo capitolo della Bhagavad Gita, gli eserciti si sono valutati e scrutati, ma ora l’attenzione è tutta per Arjuna. Il nostro eroe appare particolarmente umano, dopo aver visto amici e parenti tra le fila nemiche, è assalito da un profondo dolore e si interroga sui motivi e sulle conseguenze del combattere e in ultima analisi della guerra.
Giovanna d’Arco fu venduta agli Inglesi dai Borgognoni loro alleati per 10.000 lire d’oro torinesi. Era il 21.11.1430 e Giovanna aveva 18 anni.
Seppe dare una svolta improvvisa alla guerra dei Cent’anni, risollevando le sorti della Francia allora divisa dell’occupazione inglese.
Grazie a lei la nazione francese vedrà la riunificazione con la sola eccezione di Calais.
Ma fu il re stesso Carlo VII a rallentare la spinta propulsiva di Giovanna e questa, giovane ed impaziente, mal si adattò. Iniziò a subire anche qualche sconfitta fino a quando il 23 maggio 1430, ad un anno dalla liberazione di Orleans, venne catturata dai Borgognoni sotto le mura di Compiègne. Particolare interessante: essendosi soffermata nella retroguardia, al suo arrivo trovò le porte della città stranamente sprangate. Una semplice sfortunata fatalità? Un tradimento del comandante di Compiègne accordatosi con i Borgognoni per arricchirsi? Oppure una congiura dello stessa Carlo VII che intendeva sbarazzarsi dell’eroina diventata un po’ troppo ingombrante?
Gli storici sono divisi e nessuno mai conoscerà con certezza la verità dei fatti.
Poi ci sono gli atti del processo di un’eretica con l’entrata in scena della Santa Inqisizione: primi di gennaio 1431. Ma le udienze pubbliche ebbero luogo a partire dal 21 febbraio. La sua morte politicamente era stata stabilita, ma mancava un preciso capo d’accusa religioso per formalizzarla e darla quindi in mano al boia secolare.
E qui si può cogliere un grave difetto di forma tale da rendere il processo della Santa Inquisizione illegale secondo le stesse regole canoniche.
Comunque negli atti del processo si riporta questa dichiarazione di Giovanna: “Quando si andava all’assalto io tenevo in mano il mio stendardo per essere certa di non dover uccidere persona alcuna. NON HO MAI UCCISO NESSUNO, IO”.
Nel processo le si imputò, tra tante altre cose, quanto ordinato dalla sacra scrittura: “La donna non si metterà un indumento da uomo, né l’uomo indosserà una veste da donna, perché chiunque fa tali cose è in abominio al Signore (YHWH) tuo Dio (ELOHIM)” Dt 22,5.
Ma il suo più accanito e losco persecutore fu il cardinale di Winchester che non riuscì ad indirizzare secondo la politica del momento della chiesa il fondamentalismo fanatico, per alcuni, di questa irriducibile femmina.
Non riuscì a piegarla. Rispondeva sempre: ” SÌ, Dio servito per primo. ” E ” Le voci non mi comandano di disobbedire alla Chiesa “.
Fu sottoposta due volte all’esame fisico della verginità dopo averla messa a condividere l’ambiente con maschi malintenzionati. Fu perfino chiacchierata di essere un maschio.
Post mortem l’eroina diciannovenne della Patria e di Dio subì altri due processi. Ella fu vittima della fedeltà alle sue “voci” e specialmente quella di San Michele Arcangelo.
Nessun uomo maschilista ecclesiastico, di chiesa, riuscì a piegarla.
Eroina della sua Patria, non restò alla Chiesa che proclamarla Santa ben 489 anni dopo essere stata bruciata viva, nel 1920, proprio in virtù della guerra alla quale prese parte in modo volontario ed entusiasta poiché la giovane donna sosteneva d’aver ricevuto tale sua missione direttamente dall’alto, da San Michele, Santa Caterina e Santa Margherita, messaggeri del volere divino.
Ma c’è una reale differenza ad uccidere in prima persona e spingere altri a farlo?
Comunque ammiro Giovanna perché ha trascinato i maschi nell’entusiasmo per la Libertà dall’invasore della Patria ed ha vinto sull’Inquisizione Santa che volle strumentalizzarla a convenienza di turno.
“Ma c’è una reale differenza ad uccidere in prima persona e spingere altri a farlo?”
Beh, per un verso no, ed anzi il mandante è più colpevole dell’esecutore, e per un altro verso sì perché pare molto simile al famoso “armiamoci e partite”.
La figura della Pulzella è stata mitizzata per farne un esempio perfetto della Volontà di Dio che guida le Sue schiere. Ma resta il fatto che l’uccidere o essere uccisi lordi di sangue se lo son dovuti accollare i non santi.
Tra l’altro, si tratta anche dello spinoso argomento della “guerra giusta”.
Caro Enrico,
vorrei qui ricordare una celebre frase del Guicciardini:
” Pregate Iddio di essere dalla parte dove si vince “.
Adriana,
da spadaccino molto, molto filonipponico, ti rispondo con il titolo di un bel libro di Ivan Morris:
“La nobiltà della sconfitta”.🖐
Dai poemi omerici alla Chanson de Roland, al don Chisciotte al Capitano Achab i poeti hanno sempre amato gli sconfitti…
ad ardere viva una sola: la Santa……..
ha speso del tempo per questo sommario reportage storico e ringrazio. E’ un sunto che comunque non può sostituire la lettura del Processo che ridonda di particolari per bocca della medesima santa. Da precisare che Santa Caterina e santa Margherita sono Santa Caterina d’Alessandria e Santa Margherita di Antiochia, due martiri, che con San Michele Arcangelo sostenevano e guidavano la missione della Pucélle.
In quanto alle uccisioni: respingevano l’invasore inglese!!!! Difendevano la Patria. Come Gesù, Santa Giovanna fu venduta dai suoi…ebbe contro il Sinedrio…e infine – dopo aver anche ritrattato, ad un certo punto, ma pentendosi – fu arsa viva…Un atto di “misericordia” dei Sommi Sacerdoti di allora. A punire chi non potevano comprendere e “catalogavano” secondo un metro consapevolmente sbagliato.
Lo spartito è troppo sfocato, non si legge!
Provi adesso. Ho sostituito le immagini.
Caro Alessio,
nella ” Divina Disponente”, la bolla di canonizzazione di Santa Giovanna D’Arco che mi hai consigliato, non ho trovato nulla di consistente in merito ai combattimenti. Soltanto tre frasi:
“interrogata perché portasse il vessillo, rispose che non voleva usare la sua spada, né uccidere nessuno”.
“con un’azione mirabile e del tutto superiore alle forze umane, per ordine divino, liberò la città di Orléans dall’assedio inglese”, e
“dopo azioni particolari compiute dalla Pulzella ad Orléans e altri episodi gloriosi che seguirono contro gl’Inglesi …“.
La guerra, il sangue e la morte sono del tutto ignorati.
Liberare un a città dall’assedio ed episodi gloriosi contro gl’Inglesi debbono essere costati parecchio in quanto a vite umane. Di questo nessuna traccia.
Quindi la mia perplessità rimane: la Pulzella incitava a combattere lasciando agli altri l’uccidere o l’essere uccisi?
La santità non uccide e si avvale dei non santi per il “lavoro sporco”?
Si vede che abbiamo
sensibilità diverse.
Sarà per un’altra volta.
No … non mi abbandonare così!
Dimmi almeno la tua sulle mie due domande finali.
Per favore.
Grazie.
Ci sarebbero da tenere in conto anche altre possibilità…http://www.storia-controstoria-org/personaggi-e-miti/giovanna-darco/?fbclid=lw
riportato anche in
https://www.facebook.com/472964346227646/photos/giovanna-darco-leroina/
LUCIA BUTTARO
30 Aprile 2022 alle 09:41
“Signor Tosatti Lei è una bruttissima persona e sono certa che non vorrà farlo sapere in giro ma sappia che risponderà a Dio per l’immondizia che diffonde con il suo blog”
STILUMCURIALE EMERITO
30 Aprile 2022 alle 14:00
“nella sostanza il commento della Sig.ra Buttaro ha un suo fondo di verità.”
STILUMCURIALE EMERITO
1 Maggio 2022 alle 15:19
Sfortunato questo Mariasciuolo. Oggi è domenica, è la festa di San Giuseppe lavoratore, è l’inizio del mese mariano, è la festa internazionale dei lavoratori e delle lavoratrici. Tutti dormono. Chi s’impegna in letture tanto complesse?
Rispondi
OCCHI APERTI!
2 Maggio 2022 alle 11:15
quelli che il lavoro lo hanno perso e che per voler disporre liberamente del proprio corpo dal lavoro sono stati sospesi…Con conseguenze immaginabili ma che non scuotono a sufficienza.
Sto rispondendo alla persona che si è messa come Nick il cognome dei tre autori del monumentale trattato di oltre 600 pagine che ha fatto storia nello sviluppo della Psicologia Sociale (materia di cui mi sono professionalmente occupato per oltre 30 anni).
A questo Signore, che crede con la sua trovata di aver astutamente contribuito a mettermi in cattiva luce, preciso che le mie parole : “nella sostanza il commento della Sig.ra Buttaro ha un suo fondo di verità.” non si riferiscono a quanto la Sig.ra Buttaro ha detto a proposito dell’Amico Tosatti ma a quanto ha detto a proposito di Mons. Viganò. Il quale, confermo, è un uomo che ha certamente molto sofferto, ed ha reagito dicendo, con toni adeguati al suo forte temperamento, che cosa sa e che cosa pensa di chi lo ha perseguitato.
Ma no, non corrisponde. I suoi avversari erano quelli al potere con Benedetto XVI…ed erano storie interne al Vaticano. Mi sembra che ora parli di cose ben diverse; e anche del ruolo – mondiale – della Chiesa attuale. Non c’entra nulla con eventuali risentimenti personali. Basta leggere quello che dice per capire che il quadro è totalmente diverso.
Conclusione e Commiato delle Messe Attuali senza il “Sancte Michael Archangele…” e con le chiese con l’Acquasantiera Secca.
– Il sacerdote: “Potete andare in pace… Buona serata… Buona notte..”
– I “clienti” rispondono: “Grazie… altrettanto…” e si avviano all’uscita “purificandosi” con idrogel.
– Nell’atrium, Satana o uno degli altri spiriti maligni che girano il mondo, ghignando “induce” i clienti a togliere la vibrazione del cellulare.
– I “clienti in astinenza” prontamente ubbidiscono e leggono gli ultimi whatsapp. Poi, i piú a casa: cena con l’occhio alla Quinta Guerra Mondiale e l’orecchio alle dichiarazioni dei Democratici. I meno casalinghi in pizzeria.
Acido Prussico.
Allora sono più fortunato io che ho sperimentato ambedue le situazioni e le ho trovate inutili. Vanità come dice il Siracide.
Stupirà ma l’esortazione di san Giovanni Paolo II in qualcuno ha attecchito. Per esempio, fino a qualche anno fa, a Loreto le suore polacche della Sacra Famiglia di Nazareth, a conclusione della Santa Messa, ogni giorno recitano col sacerdote e i fedeli presenti la preghiera di Leone XIII.
Stupenda la preghiera all’arcangelo Michele, comandante in capo di tutti gli eserciti del Cielo.
Anche Gesù, se lo avesse chiesto al Padre, avrebbe impegnato Michele a concedergli più di dodici legioni (secondo il numero dei soldati legionari romani di allora) di Angeli per combattere contro gli stessi suoi connazionali ebrei Giudei per non finir nelle loro mani collaborazioniste dei Romani, invasori e sfruttatori, in potere dei quali lo avevano messo, tradendolo. Ma ovviamente non lo scomodò.
Ci pensò invece papa Leone XIII con questa sublime supplica, quando al termine del 1800, istituendo la festa di Cristo Re dell’Universo, ritenne che il XXmo secolo incipiente, sarebbe stato sotto tale sovranità un secolo d’amore, di giustizia e di pace.
Peccato che neanche a metà di tal tempo (i cento anni chiesti dal papa) il card. Alfredo Ildefonso Schuster lasciasse scritto che sarebbe auspicabile far simbolicamente terminare questo stesso secolo dieci minuti prima della mezzanotte di scadenza solare a causa delle atrocità umane in esso perpetrate!
Io fui concepito da mia madre, proprio in una tarda serata di guerra, per opera di un soldato e poi mi diede alla luce durante ricorrenti bombardamenti in zona.
Sono per caso venuto a conoscenza di una tremenda notizia del 12 aprile scorso, lanciata in questi giorni dai servizi segreti Ucraini, di una moglie russa, una certa Olga la quale in una telefonata a suo marito, un soldato russo di 27 anni identificato in Roman Bykovsky originario di Borel in Russia e in seguito fatto prigioniero, così gli dice: “Vai lì, strupa le donne ucraine e non dirmi niente. Inteso?”.
E mia mamma, allora, non era sposata.
Immaginavo mio papà, bello e forte come l’arcangelo Michele della preghiera che ormai a furia di servir messe avevo imparato a memoria in latino e non l’ho mai dimenticata.
Purtroppo le sofferenze delle violenze e traversie della vita tradiscono la falsità anche dei più bei simboli. Anzi spesso mi chiedo se non siano proprio essi causa di ulteriore traviamento e cecità delle menti umane. Sta di fatto che la Bellezza viene uccisa da chi non ne è all’altezza equivocandola e pubblicizzandola nel simbolo. Qualsiasi.
“Sta di fatto che la Bellezza viene uccisa da chi non ne è all’altezza equivocandola e pubblicizzandola nel simbolo. Qualsiasi.
Mi associo.
Maestro,gliela suonerò cantandola prossimamente a messa.Grazie di averla composta.
Concordo, se mi è permesso, col bel commento della Sig.ra Maria Michela Petti. E, sempre che mi sia permesso, vorrei aggiungere che per brevità e concisione questa preghiera a San Michele Arcangelo mi ricorda la Preghiera allo Spirito Santo (Veni Creator) e in particolare la strofa che dice :
–Hostem repéllas lóngius
pacémque dones prótinus;
ductóre sic te prævio
vitémus omne nóxium.–
Chiedo scusa per l’intrusione, in particolare alle persone che non mi tollerano. Ahimé, portate pazienza, il Signore ve ne renderà merito.
Seguiti a contribuire, buon uomo! Non c’è nessuno che non la tollera.
A volte si è di pareri diversi, anche di valori diversi, a volte invece si fraintende e non ci si capisce proprio ma mi pare il Padrone di casa resti accogliente con tutti e se non altro per gratitudine perseveriamo nel considerarci tutti fratelli!
Un saluto!
Ottimo consigli, Occhi Aperti! Aggiungo solo che non dimentico l’apporto decisivo dell’ingegnere per un confronto garbato, in anni di frequentazione di questo blog, nonchè – per me – prezioso per le pillole di saggezza che ha dispensato.
Grazie, Stilumcuriale Emerito, compagno di viaggio che non vorrei perdere in questo percorso ad ostacoli.
E.C. : consiglio
Proprio lei, dice a me di non andarmene. Ma non ricorda che non più tardi di qualche settimana fà lei se ne è andato da qui sbattendo la porta per protestare contro la presenza in questo blog di due persone (una delle quali ero io) mancanti di credibilità ? Poi ritornando ha detto che sì, era tornato perchè il blog era interessante nel complesso ma che previamente aveva derubricato me e l’altra persona. Buon uomo va bene, ma per favore, non scambi la bonomia con la dabbenaggine. Questo lo dico per lei e per le altre tre persone che ultimamente ne hanno scritte di tutti i colori sul mio conto e persino su un’opera che ho citato declassandola a manuale da buttare nel cestino. C’è qualcosa che non va, mi spiace.
Un bacio di concordanza senza limiti.
O FELIX HOMINUM
GENUS SI VESTROS
ANIMOS AMOR
QUO COELITUM
REGITUR REGAT.
(San Severino Boezio. Consolazione della filosolia)
O FELICE STIRPE DEGLI UOMINI
SE L’AMORE CHE MUOVE
L’UNIVERSO IMMENSO
MOVESSE ANCHE I VOSTRI CUORI.
Ma detta preghiera chiede anche:
FLECTE QUOD EST RIGIDUM.
Amen.
… quotidianamente mi trasporta la preghiera gemella (quella della Messa di Pentecoste). Tutta bella !!! ma in particolare:
“… Consolátor óptime,
dulcis hospes ánimæ,
dulce refrigérium.
…
Sine tuo númine,
nihil est in hómine
nihil est innóxium.
Lava quod est sórdidum,
riga quod est áridum,
sana quod est sáucium.
Flecte quod est rígidum,
fove quod est frígidum,
rege quod est dévium…. “
(pensando ai governanti di questa epoca, ai “frigidi” miei familiari, agli “sviati” dei nostri “pastori”).
Perché hai tralasciato:
IN LABORE REQUIES
IN AESTU TEMPERIES
IN FLETU SOLATIUM
?
Secondo me lo Spirito di Consolazione lo si sente quasi fisicamente in questi momenti tanto umani e ricorrenti.
Ringrazio Alessio e Occhi Aperti per le risposte sulla Pulzella.
Non ho colto (se c’è) l’ironia della risposta di Pissi Pissi.
La mia domanda era tutt’altro che oziosa, almeno per me.
La Pulzella conduceva uno stuolo di combattenti che in quanto tali non potevano non uccidere (o essere uccisi).
Almeno per me, un condottiero (in questo caso la condottiera) di uno stuolo armato che guerreggia fra lo spargimento di sangue ma si astiene dal combattimento attivo, quindi tanto offensivo quanto difensivo, mi lascia perplesso.
Il condottiero incita e guida alla battaglia e poi lascia alle sue schiere il combattimento, l’uccisione dei nemici o l’essere ucciso da essi?
se avrà la pazienza/interesse di leggere il processo di condanna/riabilitazione avrà risposta ai suoi interrogativi.
Una buona prosecuzione, Nippo!
Mi sembrava una domanda curiosa e intelligente ma pensavo che nessuno avrebbe risposto. Così ho cercato di scherzare un po’.
Però mi sbagliavo I stilumcuriali sono molto più informati di me.
di quale autore debbo leggere i libro? Ce n’è più di uno.
Mi pare fosse la domanda che Arjuna pose a Krsna.
23° anniversario e c’ ero anche io in Piazza S. Pietro !
Santi Atanasio e P. Pio, pregate per noi !
https://m.youtube.com/watch?v=3HhPeQ0RrsU
Poche ed essenziali le parole di questa preghiera che illumina sull’origine di ogni male e sull’unica arma di difesa nella battaglia per sconfiggerlo – in una strategia tutt’altro che offensiva nei confronti dei propri simili – guidata dall’ Arcangelo difensore della fede in Dio e delle anime salvate dal sacrificio del Suo Figlio.
Preghiera che, in estrema sintesi, richiama: il consiglio evangelico di non sprecare le parole, come i pagani, quando preghiamo perché il nostro Padre sa di cosa abbiamo bisogno, prima che glielo chiediamo (cfr. Mt 6, 7-8); la promessa di essere esauditi: “chiedete e vi sarà dato” (Mt 7,7) e i reiterati ammonimenti, presenti in tutti i libri della Scrittura, a confidare nel Creatore, piuttosto che nella creatura, come siamo tentati di fare spesso e volentieri, per effetto dell’ubriacatura di parole.
Ben vengano riflessioni del genere, nel caso specifico di oggi suggerite dal M° Porfiri.
Non sono un sufficiente conoscitore della storia della Santa Pulzella che l’8 maggio 1429 liberò Orléans.
C’è qualcuno che può dirmi se Giovanna uccise qualcuno in combattimento?
Penso troverebbe molto interessante “Il processo di condanna di Giovanna d’Arco” disponibile in diverse edizioni.
La Pulzella portava lo Stendardo ed era armata di una spada “speciale” (“curioso” – si fa per dire – davvero come ne entrò in possesso). Pare non abbia ucciso nessuno ma venne ferita in battaglia. Il “processo” regala alla storia la vicenda straordinaria di questa santa. Merita davvero la lettura e serve a “conoscere” meglio anche San Michele Arcangelo. Detto molto riduttivamente.
Caro Nippo ,
Santa Giovanna D’ Arco
non uccise mai nessuno ,
il resoconto più bello e
vero , che quando lo lessi
la prima volta mi commosse
fino alle lacrime è quello
della ” Divina Disponente” ,
che è la bolla di canonizzazione
di Santa Giovanna D’Arco ,
risparmia i soldi ,visto che
la puoi scaricare gratis
su internet ; ho letto
anche il libretto di Belloc
su di lei , ma è troppo più
povero di contenuti .
L’otto maggio è anche la
festa di San Michele
Arcangelo di Cerveteri ,
da lui salvata dai pirati
maomettani .
Non siamo in grado di rispondere perché siamo piuttosto ignoranti. Ma non lo dica in giro, per carità !
La recitiamo sempre alla fine del nostro quotidiano rosario, ma non so spiegarmi come mai, con le riforme conciliari, fu abolita alla fine della messa. Correva l’anno 1964 e precisamente il 26 settembre, quando così fu decretato: “Le preghiere leoniane sono soppresse”.
“Sono mica stupido…” – avrà pensato il demonio- “…voglio condannarmi da solo?”…
Tra un pò Porfiri , scoprirà anche che esiste una preghiera con la quale si afferma la propria fede cristiana e si chiama Credo .
Mi scusi, ma … cosa vuol dire con questo suo commento?
L’8 di maggio prossimo – domenica – festeggeremo la Madonna di Pompei. Ma per i devoti dell’Arcangelo si festeggia anche l’apparizione di San Michele sul Gargano e l’apparizione di San Michele alla Santa Pulzella che l’8 maggio 1429 liberò Orléans. Ricordando che San Pio da Pietrelcina ne era molto devoto e spesso mandava al Sacro Speco i suoi penitenti a pregare, si resta colpiti non solo dalla vicenda e dalla preghiera di Papa Leone XIII ma anche dalle rivelazioni private e poco diffuse della serva di Dio Antonia de Astonac, religiosa carmelitana portoghese a cui l’Arcangelo chiese la recita della Corona Angelica per avere la protezione Sua durante tutta la vita e dopo la morte. Detta coroncina fu approvata da Papa Pio IX e, dati i tempi, sarebbe il caso di rispolverarla e diffonderla.
E’ più veloce di un rosario e molto bella. La si recita però con l’apposita corona (ottime quelle del sito Manente Rosari di Roma: quelle in acciaio e paracord sono robustissime e “maschili” nella fattura nonchè parecchio pesanti in questo materiale, soprattutto i rosari – le gentili donzelle potranno scegliere la versione in resina/paracord, di altro peso).
https://www.papaboys.org/la-corona-angelica-a-san-michele-arcangelo-la-preghiera-potentissima-che-devi-conoscere/
Non si può poi non richiamare alla memoria il fatto che Sua Santità Benedetto XVI aveva voluto un monumento di San Michele Arcangelo nei giardini vaticani, consacrato poi il 5.7.2013…Fu dunque per iniziatitva di Papa Benedetto che alla fine lo Stato Vaticano in quella data fu consacrato a san Giuseppe e san Michele Arcangelo. Tanto su cui riflettere, no?
Opportuni richiami. Grazie!
Di nulla, MARIA MICHELA!
Perché non ricordare anche gli altri due storici santuari presenti in Europa ovvero la Sacra di San Michele in Val di Susa e Mont Saint Michel lassù nel nord della Francia ?
Qualcuno afferma che i tre santuari siano perfettamente allineati e che se si prolunga la retta che li congiunge si arrivi a Gerusalemme.
la sua osservazione è esatta.