Un Prete in Cammino per Diritti e Libertà. Oggi da Simaxis a Fordongianus.

29 Aprile 2022 Pubblicato da

 

 

 

Marco Tosatti

Cari amici e nemici di Stilum Curiae, continua il pellegrinaggio di don Emanuele Personeni da Bergamo a Roma, toccando tutta l’Italia, in difesa di diritti e libertà negate da un governo di malfattori, contro la Costituzione, che nessuno si perita di difendere, tantomeno il cosiddetto garante. #camminaeascolta. E per far giungere al pontefice regnante una lettera firmata da molte persone a cui viene proibito di lavorare e avere una vita sociale. Ecco la tappa di oggi.

***

 

TAPPA da SIMAXIS a FORDONGIANUS

circa km 16

VENERDI’ 29/04/2022

a piedi.

Partenza ore 9

SIMAXIS (OR) -Parrocchia di San Simaco Papa

OLLASTRA (OR) -Parrocchia di San Sebastiano Martire

VILLANOVA TRUSCHEDU (OR) -Parrocchia di Sant’Andrea Apostolo

FORDONGIANUS (OR) -Parrocchia di San Pietro Apostolo

***

VANGELO DI VENERDÍ 29 APRILE TEMPO DI PASQUA

Dal Vangelo secondo Matteo

 In quel tempo, Gesù disse: «Ti rendo lode, Padre, Signore del cielo e della terra, perché hai nascosto queste cose ai sapienti e ai dotti e le hai rivelate ai piccoli. Sì, o Padre, perché così hai deciso nella tua benevolenza. Tutto è stato dato a me dal Padre mio; nessuno conosce il Figlio se non il Padre, e nessuno conosce il Padre se non il Figlio e colui al quale il Figlio vorrà rivelarlo. Venite a me, voi tutti che siete stanchi e oppressi, e io vi darò ristoro. Prendete il mio giogo sopra di voi e imparate da me, che sono mite e umile di cuore, e troverete ristoro per la vostra vita. Il mio giogo infatti è dolce e il mio peso leggero».

Commento

Non c’è nulla di personale da parte di Gesù nei confronti dei sapienti e degli intelligenti. Il fatto é che il mistero di Dio e dell’uomo viaggiano su binari diversi da quelli da loro utilizzati. Alcuni pretendono di comprendere l’uomo e Dio analizzandoli come si fa con un oggetto. E se non ci riescono, liquidano la faccenda come una fesseria. Altri presumono di possedere l’uomo e Dio solo perché gestiscono un po’ di potere politico o religioso. E quando entrambe sfuggono al loro controllo gridano allo scandalo. C’è poco da fare. Costoro pretendono di abbracciare il mistero senza lasciarsi abbracciare da esso. Pretendono di comprendere senza lasciarsi comprendere, standosene fuori con gli occhiali sul naso e le ciglia aggottate nello sforzo di illuminare e scaldare il sole. Prima di scrivere questi versetti, l’evangelista Matteo aveva descritto lo sconforto di Gesù per la cattiva accoglienza riservatagli dai villaggi in Galilea e in generale dall’intero popolo di Israele. Qualunque cosa Gesù facesse, veniva visto come un indemoniato dai Farisei, un sedizioso dai Sacerdoti e dai Sadducei e una macchina da miracoli da parte di molti del popolo. Possibile che nessuno vedesse in Gesù l’amore di Dio? Possibile che nessuno notasse la sua apprensione per gli uomini che hanno fame e sete di giustizia? Evidentemente non é il tanto sapere o fare che permette di comprendere il mistero che lega l’uomo a Dio, ma il vibrare con lui per le stesse cose. Un bambino ha ben chiaro cosa significa essere amato benché non sia in grado di spiegarlo. Ecco, i sapienti e gli intelligenti pretendono invece di spiegarlo senza viverlo. Ciò che un bambino può fare non é spiegare l’amore dei genitori ma raccontare ciò che essi fanno per lui da mattina a sera e dalla sera alla mattina. Condizione quindi per comprendere l’amore di Dio é credere all’amore che lega l’uomo a Dio. Se credi a questo legame allora cominci a capire qualcosa di più di entrambe. Perché l’amore alla fine lo capisce solo che ne ha bisogno. I piccoli, del Vangelo, si badi, non sono necessariamente innocenti ma sono coloro che avvertono fame e sete di perdono, di accoglienza, di compassione, di una casa, di una famiglia. Coloro che hanno questa fame e sete si trovano nella migliore delle condizioni per comprendere il Dio di Gesù. Egli infatti più che parlare dell’amore e raccomandare l’amore, é uno che ama. E lo fa mediante il Figlio. Il punto é che ad accorgersene sono quelli che il mondo considera i peggiori o i superflui, i peccatori, i disgraziati, gli sfortunati nella vita, quelli che sono segnati da ingiustizie, trattati male da molti e relegati sistematicamente all’ultimo posto. Sono questi ad avere una fame infinita di amore e di giustizia, una sete smisurata di tenerezza, un’infinita voglia di piangere. I piccoli sono quelli che osano credere che Dio abita assai più in un atto d’amore che non nella postura rigida di uno scrupoloso osservante della legge. Dio é là dove c’è fame e sete di amore, giustizia e perdono, dove qualcuno cura i malati, dá lavoro alla gente, non licenzia senza giusta causa, paga i suoi operai. A chi ha sete di giustizia e si fa in quattro per metterla in pratica Dio ha qualcosa da dare, agli altri no. Non é un caso che Gesù si rivolga agli oppressi offrendo loro qualcosa di concreto che li alleggerisca.

 

Commento

Non c’è nulla di personale da parte di Gesù nei confronti dei sapienti e degli intelligenti. Il fatto é che il mistero di Dio e dell’uomo viaggiano su binari diversi da quelli da loro utilizzati. Alcuni pretendono di comprendere l’uomo e Dio analizzandoli come si fa con un oggetto. E se non ci riescono, liquidano la faccenda come una fesseria. Altri presumono di possedere l’uomo e Dio solo perché gestiscono un po’ di potere politico o religioso. E quando entrambe sfuggono al loro controllo gridano allo scandalo. C’è poco da fare. Costoro pretendono di abbracciare il mistero senza lasciarsi abbracciare da esso. Pretendono di comprendere senza lasciarsi comprendere, standosene fuori con gli occhiali sul naso e le ciglia aggottate nello sforzo di illuminare e scaldare il sole. Prima di scrivere questi versetti, l’evangelista Matteo aveva descritto lo sconforto di Gesù per la cattiva accoglienza riservatagli dai villaggi in Galilea e in generale dall’intero popolo di Israele. Qualunque cosa Gesù facesse, veniva visto come un indemoniato dai Farisei, un sedizioso dai Sacerdoti e dai Sadducei e una macchina da miracoli da parte di molti del popolo. Possibile che nessuno vedesse in Gesù l’amore di Dio? Possibile che nessuno notasse la sua apprensione per gli uomini che hanno fame e sete di giustizia? Evidentemente non é il tanto sapere o fare che permette di comprendere il mistero che lega l’uomo a Dio, ma il vibrare con lui per le stesse cose. Un bambino ha ben chiaro cosa significa essere amato benché non sia in grado di spiegarlo. Ecco, i sapienti e gli intelligenti pretendono invece di spiegarlo senza viverlo. Ciò che un bambino può fare non é spiegare l’amore dei genitori ma raccontare ciò che essi fanno per lui da mattina a sera e dalla sera alla mattina. Condizione quindi per comprendere l’amore di Dio é credere all’amore che lega l’uomo a Dio. Se credi a questo legame allora cominci a capire qualcosa di più di entrambe. Perché l’amore alla fine lo capisce solo che ne ha bisogno. I piccoli, del Vangelo, si badi, non sono necessariamente innocenti ma sono coloro che avvertono fame e sete di perdono, di accoglienza, di compassione, di una casa, di una famiglia. Coloro che hanno questa fame e sete si trovano nella migliore delle condizioni per comprendere il Dio di Gesù. Egli infatti più che parlare dell’amore e raccomandare l’amore, é uno che ama. E lo fa mediante il Figlio. Il punto é che ad accorgersene sono quelli che il mondo considera i peggiori o i superflui, i peccatori, i disgraziati, gli sfortunati nella vita, quelli che sono segnati da ingiustizie, trattati male da molti e relegati sistematicamente all’ultimo posto. Sono questi ad avere una fame infinita di amore e di giustizia, una sete smisurata di tenerezza, un’infinita voglia di piangere. I piccoli sono quelli che osano credere che Dio abita assai più in un atto d’amore che non nella postura rigida di uno scrupoloso osservante della legge. Dio é là dove c’è fame e sete di amore, giustizia e perdono, dove qualcuno cura i malati, dá lavoro alla gente, non licenzia senza giusta causa, paga i suoi operai. A chi ha sete di giustizia e si fa in quattro per metterla in pratica Dio ha qualcosa da dare, agli altri no. Non é un caso che Gesù si rivolga agli oppressi offrendo loro qualcosa di concreto che li alleggerisca.

 

 

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3 commenti

  • unaopinione ha detto:

    Fuori argomento, ma puó interessare a qualcuno?
    https://www.abovetopsecret.com/forum/thread1310141/pg1(sottoticoli in inglese disponibili)

  • Claudio Gazzoli ha detto:

    La Madonna a Bruno Cornacchiola il 13 marzo 2000:
    “…È un Cuore di Madre che vi fa riflettere su una presente situazione deleteria: è scomparso quasi del tutto l’abito talare e quello religioso, specialmente dalla parte maschile. Oggi, carissimi, vi parlo perché è venuta a formarsi una situazione gravosa sotto tutti i sensi. Vi richiamo a tornare a rivestire l’abito, perché il fedele non sa più a chi rivolgersi nel bisogno spirituale. Avete fatto scomparire il vero segno esterno, è diminuito in voi anche quello interno ora, il segno che vi distingueva tra i fedeli che credevano, così facendo avete distrutto la loro fede in Dio e la fiducia in voi, e non hanno più la forza per vincere il mondo, Satana e se stessi.”

    • OCCHI APERTI! ha detto:

      quanta verità in queste parole…
      Preghiamo per i sacerdoti più che mai, senza scoraggiarci, e diffondiamo il messaggio così attuale della Vergine della Rivelazione attraverso la straordinaria conversione di Bruno Cornacchiola!