Ettore Gotti Tedeschi: Non Sono più gli USA di una Volta….

27 Aprile 2022 Pubblicato da

Marco Tosatti

Carissimi StilumCuriali, mi sembra interessante portare alla vostra attenzione, per gentile concessione dell’Autore, questo articolo del prof. Ettore Gotti Tedeschi, apparso su La Verità di oggi, che ringraziamo per la cortesia. Buona lettura.

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NON SONO PIU’ GLI USA DI UNA VOLTA…  

 

È da gennaio 2021 che molti osservatori si chiedono quanto siano cambiati gli Stati Uniti. È comprensibile che gli USA di oggi non siano più “quelli di una volta”, almeno a memoria storica della generazione che ha vissuto dalla fine della 2°guerra mondiale. In modo semplificativo e sintetico provo a proporre quattro fasi che possono aiutare a spiegare l’evoluzione degli USA.

– Una prima fase della “guerra fredda” (1947-1991), post Yalta, dove gli Usa ed il capitalismo americano, si contrappongono alla minaccia del Comunismo (in alleanza con le religioni cristiane), con Presidenti del calibro di Kennedy, Nixon, Carter, Reagan, Bush senior. In questo periodo di Guerra fredda era consacrato a bilancio un 12%-14% del PIL in spese per la difesa. Terminata la guerra fredda detto % del Pil scende a circa il 4% liberando un 10% di risorse economiche per sostenere una nuova globalizzazione economica.

– Con detta globalizzazione economica accelerata ed utopistica nelle scelte, si avvia una seconda fase di evoluzione degli USA (1993-2001) che produce anche le cause dello straordinario sviluppo economico cinese. Questa fase si conclude con l’attacco terroristico al WTC e l’inizio della prudente contrapposizone al terrorismo islamico. Presidente per tutto questo periodo fu Bill Clinton.

– Segue una terza fase, conseguente all’11 settembre, di crisi soprattutto finanziaria dell’ errato modello di globalizzazione attuato e di inizio dei vari Reset per cercare di correggerne le conseguenze. Il Presidente dal 2001 al 2009 fu G. Bush Jr. Egli dovette affrontare la crisi post attentato WTO e l’esigenza di “drogare” la crescita economica con i “subprime” per accelerarla e assorbire le nuove necessarie spese per la nuova difesa. Dovette affrontare la, conseguentemente provocata, crisi finanziaria del 2007-2008 e decidere il raddoppio del debito/PIL per salvare le banche nazionalizzando il debito delle famiglie che era stato il vero motore della crescita drogata e insostenibile. E il ricollocamento di questo nuovo debito, mise, come sappiamo, in gravi difficoltà l’Europa e Italia.

– Una quarta fase, dal 2009 al 2017, con la presidenza di Barack Obama, inizia con una serie di Reset strategici piuttosto significativi, tutti improntati ad un nuovo forte “progressismo” in materia etica e bioetica ( unioni civili, uso cannabis..), ma soprattutto economica (ambientalismo e migrazionismo, riforma sanitaria,…). Sotto Obama finisce però anche l’incubo di Osama Bin Laden e si fanno accordi con gli Ayatollah. Detta quarta fase viene interrotta dal 2017 al 2021 con la Presidenza Trump, che rimette tutto in discussione. Trump sembrò orientato a resettare i reset precedenti, soprattutto a ridimensionare il ruolo della Nato che considerava obsoleta (mancando forse i nemici storici che la giustificavano). Nel 2020 inizia la pandemia Covid, con quello che è conseguito.

La quarta fase resuscita però con la Presidenza Biden, per esser completata post Covid. Sembra essere la fase di Reset del capitalismo americano (ora autodefinito “inclusivo e sostenibile”) orientato alla transizione energetica e tecnologica, dove il “nemico” da sfidare sta ad Est, in Oriente, in Cina.

E’ pertanto un po’ meglio comprensibile perché gli Usa di oggi non possono esser quelli di ieri. I cosiddetti “nemici” da fronteggiare sono cambiati, il modello di globalizzazione, iniziato negli anni ’70 è fallito. Il potere economico geopolitico è completamente cambiato, 50 anni fa l’Occidente controllava il 90% circa del Pil Mondiale, oggi circa il 45%. 50anni fa il potere economico finanziario era in mano a imprenditori, oggi è in mano a Fondi di Investimento. Oggi c’è un vuoto di leadership preoccupante. Riconosciamo che le soluzioni ai problemi son state affrontate negli effetti e non nelle cause con vari Reset, spesso utopistici e taluni molto rischiosi, come quest’ultimo Reset sul capitalismo, che ha concorso a creare alcuni problemi che stiamo soffrendo con la guerra in corso in Ucraina. Tra questi Reset ho accennato a quello etico-morale, merita attenzione visto che ha anche comportato un cambiamento radicale e misterioso nella Chiesa Cattolica..

Dopo l’attentato terroristico di matrice islamica, dell’11 settembre 2001 al WTC, fu impressionante l’ esplosione di autori e libri che inneggiavano all’ateismo necessario alla civiltà occidentale. Ciò prendendo spunto evidentemente dall’attentato alle Torri Gemelle, ma estendendosi con naturalezza contro le religioni dogmatiche. Ne ricordo qualcuno: – Chris Hitchens “Dio non è grande: come le religioni avvelenano ogni cosa”; – Richard Dawkins “La delusione di Dio” ; – Sam Harris “La fine della fede: religione, terrore ed il futuro della ragione”, ecc.

Tutti a combattere il risorgente irrazionalismo e pericolo delle religioni fondamentaliste, quelle del “disegno intelligente”. Le religioni non dovevano più esser tollerate e solamente relativizzate, ma dovevano esser contrastate duramente. E ciò avvenne, ispirandosi a motivazioni fondate sul pensiero malthusiano, freudiano, darwiniano, ambientalista, pagano e magari anche eretico. Ecco, questa esibizione di intolleranza irrazionale, divenuta subito pensiero politicamente corretto, è, secondo me, alla base di una accettabile spiegazione di come gli Usa, grazie alla loro leadership, abbiano contribuito a cambiare in pochi anni molti valori e principi alla base della la civiltà cristiana in occidente. Direi che chi aveva la leadership mondiale ha cambiato molti valori di riferimento che ispiravano la loro guida del mondo intero. Anche questa valutazione prova che la mancanza di valori, propria del nichilismo, mette a rischio una intera civiltà. Spiegandolo in Caritas in Veritate, Benedetto XVI aveva avuto ancora una volta perfettamente ragione.

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13 commenti

  • stilumcuriale emerito ha detto:

    Gli Usa sono andati, forse stanno ancora andando, fuori rotta, ma , ahimè , in questo non sono soli.
    La Chiesa non è più quella di Papa Pacelli.
    L’Italia non è più quella di Einaudi e De Gasperi.
    La Spagna non è più quella di Francisco Franco.
    La Francia non è più quella di De Gaulle.
    La Germania non è più quella di Adenauer.
    La generazione che sta crescendo nel mondo intero e ne avrà momentaneamente possesso non è più la mia generazione. Gira la ruota, ma il Perno è sempre lo stesso. Amen.

  • Adriana1 ha detto:

    Veramente gli americani di una volta erano gli indiani…questi qua sono coloro che distrussero gli Indiani.

  • Enrico Nippo ha detto:

    Gli americani sono sempre stati, sono e saranno “gli americani”.

  • Nuccio Viglietti ha detto:

    Sarà!… ma protervia rimasta intatta…!!…https://ilgattomattoquotidiano.wordpress.com/

  • Maria Grazia ha detto:

    Concordo con l’autore: non sono più gli Stati Uniti di una volta, soprattutto se questi trovano la loro rappresentazione in Biden.
    Biden – il gaffeur per eccellenza non ha uguali con i passati Presidenti USA. Nella sua campagna presidenziale del 2008 così aveva definito l’antagonista Obama: ” Il primo afro-americano in politica eloquente, pulito, brillante e di bell’aspetto”. Sempre nell’ambito della stessa campagna presidenziale, in un comizio nel Missouri, si era rivolto con enfasi ad un Senatore locale Chuck Graham, molto stimato dalla popolazione locale, ma Biden, vedendo che nonostante gli applausi a lui rivolti, il Senatore continuava a rimanere seduto, pensò bene di sollecitarlo ” Dai, alzati Chuck, fatti vedere, non vedi quanti applausi ti rivolgono, alzati!” peccato che Chuck fosse paraplegico.
    Nel 2019, invece, nel corso di una riunione Biden disse, con tono grave: ” Margaret Tacher è seriamente preoccupata per gli USA sotto la guida di Trump” la Lady di ferro, però, era morta nel 2013, l’aveva confusa con la premier britannica Theresa May.
    “I’ m a gaffe machine” aveva detto di sè Biden alcuni anni fa, considerata la sua propensione a farsi …. prendere la mano, come, del resto, ha dimostrato lo scorso 15 aprile quando al termine del suo pubblico discorso, pur avendo dato la mano si era accorto che ….. non l’aveva presa nessuno!
    Gaffeur, con tanto di marchio “DOC”, che si rivela soprattutto con i suoi insulti rivolti a Putin, verso i quali hanno espresso la loro dissociazione sia Macron che il Pentagono, ma per lui sono essenziali per farci capire che è …..VIVO!!!
    Penso, comunque, che le gaffes più controverse le abbia espresse nell’ambito della sua fede cattolica: sostenitore delle nozze gay, del divorzio e dell’aborto, in merito alla decisione dei Vescovi americani di estrometterlo dalla Comunione eucaristica per comportamenti non consoni con la professione di Cattolicesimo aveva definito tale provvedimento solo di “carattere privato”.

  • Mimma ha detto:

    Io direi, riassumendo al massimo , che gli USA sono cambiati da quando, dal culto di Dio che ancora professano stentoreamente nel loro motto nazionale “In God we trust” e che storicamente segna le origini di questi Stati particolari , fatali per molti versi a tutto il genere umano, sono passati al culto esplicito di Mammona, facendolo idolo ispiratore e protettore non solo dell’economia e della politica, ma divinità reale e personale, al punto da avergli dedicato orripilanti statue e riti immondi.
    ” In Gold we trust ” si adatterebbe meglio alla realtà attuale degli USA.
    Almeno sarebbero fatti salvi dall’accusa di ipocrisia.

    • egt ha detto:

      Infatti in origine era il motto del dollaro. il motto Usa dal 1776 era ( se ricordo bene ) E pluribus unum , fine anni cinquanta il Congresso lo sostitui con -In God we trust -, creando non poche polemiche grazie alla controversia per separazione Chiesa Stato .

    • Salvatore Ioime ha detto:

      Perfetta sintesi.Quanto a Benedetto XVI,lasciamo perdere…..

      • Bolla Ernesto ha detto:

        Secondo me Gotti Tedeschi nell’ultima riga su B XVI si riefriva a Carita in Veritate dove denuncia il nichilismo. Deduco che lei possa decidere di lasciar perdere perchè è troppo impegnativo pensare e riflettere ? non aver capito B XVI nella sua decisione finale di rinunciare , mi accumuna a tanti altri, Ma invito a leggere Caritas in Veritate per intendere il suo pensiero su ciò che sta accadendo .