Un Prete in Cammino per Diritti e Libertà. Oggi da Sclafani a Sambuca di Sicilia.
18 Aprile 2022
Marco Tosatti
Cari amici e nemici di Stilum Curiae, continua il pellegrinaggio di don Emanuele Personeni da Bergamo a Roma, toccando tutta l’Italia, in difesa di diritti e libertà negate da un governo di malfattori, contro la Costituzione, che nessuno si perita di difendere, tantomeno il cosiddetto garante. #camminaeascolta. E per far giungere al pontefice regnante una lettera firmata da molte persone a cui viene proibito di lavorare e avere una vita sociale. Ecco la tappa di oggi.
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TAPPA da CHIUSA SCLAFANI a SAMBUCA DI SICILIA
circa km 17
LUNEDI’ 18/04/2022
a piedi; partenza ore 9,15 circa
CHIUSA SCLAFANI (PA) -Chiesa Madre
GIULIANA (PA) -Parrocchia Santa Maria Assunta
SAMBUCA DI SICILIA AG) -Parrocchia di Maria SS dell’Udienza
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VANGELO DI LUNEDÍ 18 APRILE
Dal Vangelo secondo Matteo
In quel tempo, abbandonato in fretta il sepolcro con timore e gioia grande, le donne corsero a dare l’annuncio ai suoi discepoli. Ed ecco, Gesù venne loro incontro e disse: «Salute a voi!». Ed esse si avvicinarono, gli abbracciarono i piedi e lo adorarono. Allora Gesù disse loro: «Non temete; andate ad annunciare ai miei fratelli che vadano in Galilea: là mi vedranno». Mentre esse erano in cammino, ecco, alcune guardie giunsero in città e annunciarono ai capi dei sacerdoti tutto quanto era accaduto. Questi allora si riunirono con gli anziani e, dopo essersi consultati, diedero una buona somma di denaro ai soldati, dicendo: «Dite così: “I suoi discepoli sono venuti di notte e l’hanno rubato, mentre noi dormivamo”. E se mai la cosa venisse all’orecchio del governatore, noi lo persuaderemo e vi libereremo da ogni preoccupazione». Quelli presero il denaro e fecero secondo le istruzioni ricevute. Così questo racconto si è divulgato fra i Giudei fino a oggi.
Commento
Timore e gioia. Sembrano sentimenti fatti per stare separati e invece se ne stanno insieme tutte le volte che un grande dono bussa alla vita. Timore e gioia accompagnano sempre ad esempio il SI di una ragazza alla richiesta dell’amato di sposarlo. La gioia non fa a tempo a germogliare che subito il timore di non essere all’altezza si fa sentire, la pigrizia sociale che raccomanda di evitare passi troppo radicali scoraggia, il chiacchiericcio che deride impegni così seri tenta di spegnere ogni entusiasmo. E non da ultimo il dubbio di aver creduto a dei sogni, di avere ingenuamente ceduto al fascino di un bene che non esiste, il timore di aver inseguito illusioni invece di pensare alla pagnotta e alle cose concrete della vita. Vogliamo parlare del momento in cui l’uomo viene a sapere dalla sua donna che diventerà padre? Se é un uomo proverà insieme alla gioia anche il timore di chi sa che dovrà rivoluzionare la propria esistenza, riordinare le priorità, riorganizzare la propria immagine attorno ad un nuovo baricentro e ad un nuovo compito. Ecco, gioia e timore si accompagnano perché un grande dono porta sempre con sé un grande compito. Quando la GRAZIA irrompe nella vita, la felice decisione di accoglierla comporta il rischio di essere presi per matti, di perdere molto se non tutto, di non essere capiti né creduti e di restare anche soli. Ecco, alle donne é successo qualcosa del genere. La presa di coscienza della Resurrezione di Gesù ha generato in loro gioia e timore. Gioia perché il maestro era entrato nella vita che non muore e timore di aver preso un abbaglio, di essere prese per matte dai discepoli, di essersi illuse. Nel gesto di trattenere il Risorto mentre si avvinghiano ai suoi piedi, Gesù legge tutto l’affetto ma anche il timore delle donne di perderlo nuovamente. Non temete, non abbiate paura, abbiate il coraggio di credere…solo così la gioia della mia Resurrezione potrà sovrastare il timore di affrontare l’incredulità del mondo, il cinismo dell’empietà, il buon senso dei sapienti, gli argomenti degli intelligenti. Care donne, dite ai discepoli che se vorranno vedermi non dovranno cercarmi mai più tra i morti ma tra i vivi, in Galilea, là dove c’è da curare, consolare, difendere gli indifesi, gridare il bene di vivere, là dove l’opera di Dio chiede occhi di bambino per essere scorta. Destinatarie dell’annuncio della Resurrezione non sono soltanto le donne ma anche le guardie. Ma qualcosa non va in loro. Non c’è Gioia. Né Timore. Solo Paura. Di qui il bisogno di avvertire i capi che qualcosa di grosso era successo. I capi consegnano loro le istruzioni per non farsi prendere dalla Gioia e dai sogni che ne potrebbero derivare. E tutto torna a posto. A sigillare il patto una buona mancia. I capi non possono imprigionare nuovamente Gesù. Hanno però sempre il potere di trattenere chi ha paura di loro. Eppure, basterebbe così poco per essere liberi…lasciarsi raggiungere dalla Gioia che il Crocifisso é Risorto come aveva promesso…
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Categoria: Generale
Lodevole iniziativa, qualcun altro partecipa o sono tutti all’hub a fare la quarta dose?
“Timore e gioia accompagnano sempre ad esempio il SI di una ragazza alla richiesta dell’amato di sposarlo.”
Una volta, forse. Oggi trova di “meglio” da fare: la laurea, un lavoro inutile (l’ultima di cui ho notizia è psicologa marittima con 110 e lode) i viaggi, le amiche del far niente, gli immancabili social e gli uomini di passaggio. Il tutto, ovviamente, con terza dose certificata.
Se è cattolica “praticante”, passerà i suoi 20, 30 e passa anni a far la pinzochera senza fare mai scelte da donna adulta (non suora perché i conventi sono vuoti, sarà il Concilio).
Le rare volte che metterà su famiglia, divorzierà in almeno la metà dei casi.
Chi non credesse a quanto sopra, conti le giovani coppie in chiesa (pochissime o nessuna) e anche le coppie meno giovani (nessuna).
Questa è l’Europa cristiana 2.0, l’Occidente baluardo contro l’islam, Putin e Ivan il Terribile.