Iustitia in Veritate. Il Decreto della Curia Milanese: Tragicamente Ridicolo. E Disobbediente.
5 Aprile 2022
Marco Tosatti
Carissimi StilumCuriali, riceviamo e ben volentieri pubblichiamo questo comunicato di Iustitia in Veritate relativo dalle recenti disposizioni prese dalla diocesi di Milano. Buona lettura.
§§§
Il nuovo decreto della curia milanese: disobbediente e tragicamente ridicolo
Quattro giorni dopo la nota della CEI sulle nuove indicazioni pastorali alla luce della cessazione dello stato di emergenza (rif. DL 24 marzo 2022, n.24), il 29 marzo scorso, anche la diocesi milanese, nella persona del suo vicario generale, mons. Franco Agnesi, ha emesso un decreto con il protocollo da adottare per le celebrazioni a partire dal 1° aprile 2022.
Secondo una prassi ormai tristemente consolidata (si veda al riguardo il nostro comunicato sul decreto del 9 settembre 2021: http://www.iustitiainveritate.org/il-decreto-della-curia-milanese-infondato-canonicamente-e-illogico-razionalmente/) la diocesi di Milano, si distingue per pervicacia nell’infliggere divieti e prescrizioni, anche in contrasto con le stesse direttive della Conferenza Episcopale.
Il più grave di tutti riguarda la distribuzione dell’Eucarestia: se per la CEI la modalità preferenziale è nella mano, ammettendo quindi la possibilità per i fedeli, che lo desiderano, di ricevere il Santissimo Sacramento sulla lingua, come stabilito dal canone 92 dell’Istruzione Redemptoris Sacramentum, la diocesi di Milano invece lo vieta espressamente (la distribuzione della comunione potrà avvenire solo sulla mano).
Mons. Agnesi aggiunge inoltre che, nel comunicare i fedeli, il ministrante può utilizzare non meglio identificati dispositivi di distribuzione.
Dobbiamo immaginare che si riferisca agli esecrandi guanti di lattice, gettati nella spazzatura dopo aver toccato il Corpo del Signore?
Altre restrizioni sono semplicemente bizzarre, ridicole e prive di fondamento scientifico dal punto di vista sanitario.
Ad esempio, mentre nella nota della CEI si riporta espressamente che non è più obbligatorio rispettare la distanza interpersonale di un metro, il decreto della diocesi milanese si dilunga a dettagliare le distanze da osservare nei vari contesti, tanto che il fedele potrebbe considerare opportuno recarsi alle funzioni, dotandosi di un apposito dispositivo di misurazione:
- 1 metro di distanza tra gli sposi durante la celebrazione del matrimonio;
- 1 metro di distanza interpersonale laterale e 2 metri tra le eventuali file per i cantori, indipendentemente dal numero;
- 2 metri di distanza e mascherina obbligatoria per i partecipanti alla processione degli ulivi, che si svolgerà interamente all’aperto.
Viene da domandarsi se nella rigida osservanza di tutti questi distanziamenti, resterà ancora spazio per avvicinarsi a Dio …
I sussidi cartacei utilizzati per le funzioni, dopo essere stati ritirati, potranno essere riutilizzati solo dopo almeno 3 ore. Sarebbe interessante chiedere a mons. Agnesi la giustificazione scientifica di un provvedimento tanto bislacco.
Tra il profluvio di indicazioni destinate ai Ministri della Comunione Eucaristica, spicca l’assurdo e assai poco caritatevole obbligo per ciascuno di loro di visitare periodicamente un massimo di 4 ammalati, sempre gli stessi.
Come considerazione finale, ci permettiamo di ricordare alla curia milanese il canone 387 del Diritto Canonico che afferma, in via generale: “il Vescovo diocesano […] si impegni a promuovere con ogni mezzo la santità dei fedeli […] e si adoperi di continuo affinché i fedeli si adeguino in grazia mediante la celebrazione dei sacramenti e perché conoscano e vivano il mistero pasquale”.
Inseguire ed appesantire ultra legem o extra legem disposizioni civili discutibili, se non già arbitrarie ed in parte decadute, mortifica la funzione e la dignità dell’autorità ecclesiastica, ne mina la credibilità e le fa perdere la (residua) fiducia dei fedeli.
Conformemente al canone 212 par. 3 del Codice di Diritto Canonico, che stabilisce che i fedeli “hanno il diritto, e anzi talvolta anche il dovere, di manifestare ai sacri Pastori il loro pensiero su ciò che riguarda il bene della Chiesa“, invitiamo l’Arcivescovo di Milano a farsi portavoce dell’esigenza di non affliggere ulteriormente i fedeli e di provvedere, per quanto necessita, al ritiro del documento o alle opportune rettifiche e correzioni del caso.
Milano 5 aprile 2022
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Tag: diocesi di milano, iustitia
Categoria: Generale
Ieri, una chiesa in ambrosania.
Trattandosi di un convento si segue il rito romano.
Il celebrante, un frate, a chi desidera la comunione sulla lingua e in ginocchio la porge senza problemi.
Unica delicatezza necessaria mettersi in coda alla fila, dopo gli altri.
Faceva così lo scorso anno, fa così anche dopo il primo aprile del 2022.
Il Signore non fa mancare sprazzi di luce.
Sia lodato e ringraziato Gesù Cristo!
Urge ricordare a questi solerti progettisti del distanziamento sociale il versetto del Vangelo di Giovanni che afferma: “chi vuol salvare la propria vita la perderà, mentre invece chi la perderà per causa mia sarà salvo”. Molto ancora si potrebbe dire. Preghiamo per loro.
Il soviet ambrosiano s’illude di essere più efficiente di quello che si impose nel 1917.
Ne seguirà le sorti, inseguendole nel grottesco.
Alcuni conoscenti mi hanno detto che nel santuario di Concesa (diocesi di Mi), dopo le indicazioni CEI si distribuiva la comunione in bocca, poi è intervenuto l’arcivescovo … Sarebbe da verificare ma la situazione dei fedeli milanesi è disperante.
Ci sono stata circa tre settimane fa e ho visto che veniva distribuita sulla mano.
Avevano annunciato che dal primo di aprile avrebbero iniziato a distribuire la comunione in bocca ma già il giorno 2 hanno dovuto fare marcia indietro per seguire le nuove disposizioni.
le assicuro, Dafne, non solo quella dei milanesi…
Ci sono diocesi in cui la comunione in bocca è miraggio dei bei tempi che furono…E della Sacramentum Caritatis? Abrogata silenziosamente nel “mai avvenuto” Vaticano III! E qui mi piacerebbe imbattermi un giorno nella sarcastica ironia di un caustico amico del forum…
Ci vuole una chiesa intera solo per il coro!
Ormai motivi di stupore circa il comportamento dello pseudoclero satanista italiano non vi è da stupirsi. Il 90% dei ” sacri ministri” è una assembramento di apostati, rinnegati, eretici, atei, tutti ampiamente manifesti. Chi scientemente ha parte con loro, anche ” in materialibus”, partecipa delle loro opere malvage e dell’anima e della mente loro, tutte prostituite allo spirito di questo mondo di cui sappiamo bene chi ne è il principe, colui del quale tutto il mondo, tutte le mondanità, tutti gli uomini mondani, sono posti in balia, per scelta volontaria e con piena coscienza. Che se non si convertono urgentemente e non fanno ammenda del loro Male espiando qui e adesso la loro colpa terribile e scandalosissimo, non meriteranno che la Pena Eterna con Giuda il Traditore. È questa la formula con cui in passato si concludevano le Bolle Papali di scomunica. Ho avuto modo di vedere tramite il Canale YouTube della Diocesi francese di Le Puy-en-Velay la consacrazione episcopale del suo nuovo Vescovo, Yves Baumgarten. Cerimonia celebrata nella antichissima e storica Basilica Cattedrale di Le Puy, dedicata a Nostra Signora di Francia. La Basilica è, dopo la cripta romanica della immensa gotica Basilica Cattedrale di Chartres il più antico Luogo di Culto Mariano delle Gallie. Una Lourdes dell’Alto Medioevo, anche se qui la Beatissima Maria Madre di Cristo e Nostra non si è mai manifestata con Apparizioni , ma attraverso una Sua Antichissima e Infinitamente Prodigiosa Immagine: l’originale, bizantina, bruciata dai rivoluzionari francesi ( i ” padri” nefasti della nefasta ” modernità” in cui viviamo come in un rinnovellato Venerdì Santo), poi sostituita da una copia esatta benedetta nel 1854 in occasione della Proclamazione del Dogma del Concepimento Immacolata di Colei ” che è più giovane del peccato” (Georges Bernanos) e ricollocata sopra l’Altare Maggiore della Basilica Cattedrale di Le Puy-en-Velay. Notre-Dame-de-France, Nostra Signora di tutta la Francia. Osservando il Rito, mi ha addolorato vedere il nuovo ” Altare delle Celebrazioni” posto sotto l’ ultima delle 4 campate della Navata Centrale della Basilica romanico-bizantina, mentre il ” clero” si appostava e si assiedeva innanzi il Coro e l’Abside, ricavati nella base dell’Alto Campanile della Cattedrale stessa, voltando le spalle al Sancta Sanctorum con la Sacra Immagine della Regina di Gallia. Tuttavia la Cattedra Vescovile è addossata al penultimo pilastro di destra della navata centrale. Ho però notato come NESSUNO dei presenti indossasse la luciferica mascherina: né il Vescovo consacrando e poi consacrato, né il Vescovo consacrante, l’Arcivescovo Metropolita di Clermont-Ferrand e dell’Alvernia ( la Metropolia di cui fa parte la Diocesi di Le Puy-en-Velay) Monsignor Kalist, nei i Vescovi co-consacranti, né gli altri Arcivescovi, Vescovi e Abati presenti, né il numeroso restante clero, né il Popolo partecipante, pur tutti praticamente ammassati dentro una Chiesa di non grandi dimensioni. Nessuna mascheratura! In Francia, o almeno nella Provincia Ecclesiastica dell’Alvernia, presieduta dall’Arcivescovo Metropolita di Clermont-Ferrand, quello che in Tutta Italia continua e ricontinua a vigere in forza della relazione adulterina tra ” vescovi” + Santa Sede ( occupata da un impostore quale mai si vide) e ” governo” teleguidato ma non meno colpevole per i suoi deliberati abominio, là, tra quei monti e picchi vulcanici non vige. Interessante e Curioso. Là Regna Nostra Signora di Francia. E fa valere lo Scettro del Divin suo Figlio e Nostro Fratello, Signore, Salvatore e Redentore Gesù, Cristo Re e Unico Dominatore di Tutto e di Tutti. Piaccia o non piaccia ai ” preti”. Che a sì Eccelsa Sovrana voltano le spalle ( ma lo fanno anche davanti a Gesù Stesso, Divin Prigioniero d’Amore nel Tabernacolo).
Frate Claudio di San Francesco, dei Frati Francescani, Vicenza
Via, si sa che bisogna affossare la Lombardia per colare a picco l’Italia, così che altri Paesi europei possano spartirsene i pezzi.
Il decreto non è disobbediente, ma obbedientissimo ai poteri che, ormai, governano anche la Chiesa.
Di cattolico, non rimane neanche l’odore (ma quello delle pecore sì)
Secondo me l’unica spiegazione possibile è che a tanti preti (stavo per dire sacerdoti ma a questi non si addice il titolo di sacerdote!) manca la Fede. Un sacerdote che, purtroppo, ho conosciuto non molto tempo fa, un sacerdote – la cui chiesa è quasi sempre piena – mi ha detto che tanti suoi “confratelli” sono solo dei burocrati, che “lavorano” solo per avere lo stipendio garantito!
Ecco perché le Chiese sono sempre più vuote: il prete crede poco o per nulla in quello che fa.
“Parce Domine, parce populo tuo, ne in aeternum irascaris nobis”.
La fede ce l’hanno eccome, solo non “nel Dio cattolico”
Durante la terribile peste del XVI secolo, San Carlo Borromeo, arcivescovo di Milano, fece arrivare dalla Svizzera numerosi sacerdoti- all’epoca il Ticino era parte della Diocesi ambrosiana- affinché celebrassero Messa, impartissero i Sacramenti e assistessero spiritualmente la popolazione attenendosi scrupolosamente alle sue indicazioni, decise per ridurre al minimo i contagi.
La scelta di affidarsi in massima parte ai sacerdoti svizzeri fu motivata dal fatto che questi erano precisi e non avevano paura del morbo, al contrario della maggioranza del clero autoctono, pasticcione e fifone.
Noi ambrosiani ci siamo persi gli svizzeri, ma gli italiani sono rimasti. E sono rimasti uguali.
Poveri noi.
(Ovviamente non TUTTI: ci sono pochissime eccezioni. Di solito mandati in paesi sperduti sul cucuzzolo della montagna)
“1 metro di distanza tra gli sposi durante la celebrazione del matrimonio”….. il monsignore si riserva di consigliare agli sposi di mantenerla pure nel dopo cena ?
Mai come in questo caso vale quanto affermato dal grande A. Einstein: “Due cose sono infinite: l’universo e la stupidità umana, ma riguardo l’universo ho ancora dei dubbi.”
«“1 metro di distanza tra gli sposi durante la celebrazione del matrimonio”»
Ovviamente la raccomandazione varrà anche per quando… consumeranno il matrimonio…
Io non mi preoccuperei troppo di una comunione illecita perché in comunione con l’antipapa.
Meno male che non posso andare a Milano per parecchio tempo, altrimentI sarei andato di persona da mons. Agnesi a dirgliene quattro (stavo per dire DARGLIENE QUATTRO) come merita. il problema vero è che, purtroppo, come costui ce ne sono migliaia in ogni angolo del nostro ex paese cattolico.
Ma tanto tuonò che piovve e giorno verrà che … brillerà il sole.
Blondet disse già molti anni fa che un giorno ci sarebbero state rivolte di popolo contro questo clero, consderato colluso con un potere che opprime
qualche giorno fa a Sanremo un sacerdote si rifiutò di darmi la comunione in bocca. Non la presi . Post missa si avvicina e mi chiede perchè non l’avevo presa in mano. .Gli risposi : mi dica lei prima perchè non me l’ha data in bocca . Mi rispose : per ragioni igieniche . Gli chiesi se anche l’eresia era un problema igienico . Mi disse che non capiva. Gli chiesi se per caso non stesse confondendo l’obbedianza al Papa con la scusa di igiene . Continuava a fingere di non capire . Gli dissi allora se la stupidità era un problema igienico. Se ne andò…
Abbiamo dei disgraziati come pastori delle anime.
E noi stessi abbiamo la disgrazia di avere tali pastori.
Che Dio abbia misericordia di noi e ce ne liberi al più presto
e ci dia Sacerdoti santi.
Amen
Come è possibile che si possa consacrare sacerdote un cretino come questo
La domanda da farsi é: ma questi ci credono ancora oppure no?