Il Matto, il Peccato Originale, i Novissimi. Un Piccolo Granaio, intorno il Fuoco.
3 Aprile 2022
Marco Tosatti
Cari amici e nemici di Stilum Curiae, oggi il nostro Matto si addentra nella foresta del peccato originale, e dei Novissimi…vediamo che cosa trova in quella terra perigliosa. Buona lettura.
§§§
UN PICCOLO GRANAIO E INTORNO IL FUOCO
Nell’ambito dello Zen si può giungere all’Illuminazione grazie ad una frase del maestro che, all’improvviso, svuota la mente (probabilmente già predisposta) del discepolo da ogni contenuto, e quindi, particolare importantissimo, anche da ogni oggetto di fede); la Luce (ce n’è Una Sola poiché Uno Solo è Dio) che illumina chiunque se ne renda degno, non può essere oggetto della mente se non concettualmente e immaginativamente, e sono proprio il concetto e l’immmagine, in una parola il pensiero, l’ostacolo all’Illuminazione. Al contrario, è la Luce increata che ha per oggetto la mente creata, e non la illumina se non la trova pura, o vuota che è lo stesso. Cosa di più puro del vuoto? La mente, o, se si vuole, l’anima dell’uomo, ha per modello (conscio o inconscio) la vuota, purissima Maria adombrata dalla Lux beatissima dello Spirito Santo. Purità e Luce sono due-non-due: dov’è la Purità c’è la Luce, dov’è la Luce c’è la Purità. Quindi il processo è sempre il medesimo, avendo l’Unica Luce come protagonista. A volte, l’Illuminazione è provocata da uno shock più concreto come per esempio uno schiaffo o un colpo di ciabatta sul naso. Ebbene anche in ambito cattolico è possibile l’Illuminazione grazie allo shock provocato da alcune randellate, la prima delle quali è il Peccato Originale. Non ammettendo repliche, la verità del Peccato Originale traumatizza la mente svuotandola (dovrebbe svuotarla) da ogni concetto e immagine, rendendo superflua, qui è il punto cruciale, ogni riflessione.
Infatti, riflettere per chiedersi quale sia la causa del dolore e del pattume che attanagliano il mondo provoca subito la randellata illuminante: è il Peccato Originale, nel quale fu in nuce lo schifo del mondo. Il Peccato Originale contaminò il sangue del Primo Peccatore, sicché nelle vene di tutti i suoi discendenti (quindi non soltanto dei recentissimi Cattolici che esistono da appena duemila anni) scorre il corrodente motivo del dolore e del pattume in cui sono immersi.
Così l’etichetta “peccatore” è sulla fronte di ogni uomo già dal suo concepimento nel ventre della madre. Le madri nate anch’esse peccatrici, con il concorso dei padri nati anch’essi peccatori, concepiscono e partoriscono nuovi peccatori destinati anch’essi al dolore e al pattume fino alla corruzione nella tomba. Si nasce per morire. Ed ecco, perciò, che al torpore del sangue infetto che conduce alla morte si pone giustificazione con la più pesante randellata retrospettiva: il Peccato Originale.
Randellata che è anche una sorta di pennellata deturpante il mondo, che non è più il Mondo originario bensì “questo mondo” artigliato da Belzebub, il quale, in quanto “Signore delle mosche” (almeno secondo un’attendibile intepretazione) e quindi secondo l’abitudine delle mosche di passeggiare soddisfatte sullo sterco, spiega il fetore in cui annaspa “questo mondo”, di cui anche il peccatore cattolico è artefice per la sua parte, pur se illuso dal farisaismo battesimale che subliminalmente lo consola.
La randellata illumina il randellato riducendo in cenere la sua facoltà di riflettere, e perciò di porre domande, nutrire perplessità e quant’altro, da ciò derivando che tale facoltà risulta inutile ed anzi può diventare addirittura blasfema qualora osasse mostrare titubanza circa l’argomento in questione: a scanso di equivoci, una seconda randellata giunge ad addormentare dolcemente ogni residuo sussulto riflessivo:
“non devi riflettere! devi credere!”.
Meno che mai, pertanto, l’uomo può osare di chiedere perché sia stato dotato della facoltà di riflettere se questa, invariabilmente, deve essere annichilita dalla randellata di una risposta già pronta, ovviamente razionale, logica, indiscutibile, corazzata con il principio di non contraddizione che (ahi ahi! ecco la riflessione da randellare) pretende assolutezza quando invece si riferisce (e non potendo che riferirsi) al relativo.
A questo punto non resta che ammettere e credere che tale facoltà la sollecitò il Serpente, non a caso bensì per volontà di Dio «la più astuta di tutte le bestie selvatiche fatte dal Signore Dio», col suo blandire la Donna a proposito del frutto proibito: «Dio sa che quando voi ne mangiaste, si aprirebbero i vostri occhi e diventereste come Dio», una prospettiva, bisogna riconoscerlo, davvero allettante. Lo si dovrebbe confessare senza la solita falsa umiltà: chi non vorrebbe essere beato come Dio, al sicuro come Dio?
Nella Genesi, quando Adamo inizia a parlare non lo fa in seguito ad una riflessione bensì ad una constatazione, e cioè che la donna «è carne della sua carne e ossa delle sue ossa»; ciò valendo per «la si chiamerà donna perché dall’uomo è stata tolta»: anche tale appellativo non scaturì da una riflessione; Adamo non si mise a riflettere: «beh, vediamo un po’ come posso chiamare ‘sta tizia», bensì l’appellativo «donna» fu una diretta, irriflessa conseguenza della constatazione che: «dall’uomo è stata tolta», dato che altro è limitarsi a prendere atto di un dato di fatto e altro è riflettere sul dato di cui si prende atto e così aggiungervi il superfluo.
In effetti, dal racconto biblico non risulta che Dio abbia detto ad Adamo: “rifletti su ciò che ti ho comandato”, e meno ancora: “parliamone” o “mettiamoci d’accordo”. No, Dio non è dialogante né democratico, ed ha dato ad Adamo un ordine: «dell’albero della scienza del bene e del male non ne mangerai», e gli ordini si eseguono, non si discutono. Obbedire ciecamente agli ordini: questa la virtù suprema ma difficilissima da praticare integralmente poiché comportante la morte della volontà propria (indispensabilità che ormai i Cattolici hanno gettato nel dimenticatoio). La riflessione? un atto diabolico che può instillare l’incertezza circa la verità da credere e quindi bisognosa di alcune terapeutiche randellate.
«Non mangiare»: ordine divino che il Progenitore sedotto dalla Donna, come sarebbe sempre avvenuto nel corso della storia di “questo mondo”, ha trasgredito in seguito alla femminea riflessione: «Allora la donna vide che l’albero era buono da mangiare, gradito agli occhi e desiderabile per acquistare saggezza, prese del suo frutto e ne mangiò, poi ne diede anche al marito, che era con lei, e anch’egli ne mangiò». Eva constatò che il frutto «era buono» ma poi rifletté: era conveniente mangiare la mela per acquisire saggezza, e fu quest’atto interessato a suscitare l’ego, che ridusse e riduce il Mondo originario alla sentina di “questo mondo”.
L’ego: l’entità posticcia auto-referenziale ebbra di Superbia, il primo dei Peccati Capitali e loro fonte, che sa piegare al suo dispotismo perfino le Scritture e le facoltà spirituali, e che ha gettato e mantiene “questo mondo” nei suoi miasmi. Da notare che soltanto Eva rifletté per poi sedurre Adamo, il quale, credendo ad Eva, si limitò ad abboccare all’amo infrangendo così il comando di Dio. Strabiliante e paradossale: proprio non riflettendo sul fatto che accettando il frutto avrebbe infranto l’ordine di Dio, Adamo si diede la zappa sui piedi … dandola anche sui piedi dei suoi discendenti!
E se si deve credere che Dio non soltanto “vuole”, ma anche “permette”, excamotage verbale che suona anch’esso come una randellata soporizzante sul cranio riflettente, allora si deve anche ammettere (ma no! questo significa riflettere!) che Dio Si “permise” la creazione di un essere imperfetto che avrebbe infettato tutta la Creazione, oppure che (maledetta riflessione!) essendo onnisciente sapeva che Adamo sarebbe caduto usando male del suo libero arbitrio e … basta così! vietato riflettere! Altrimenti anatema sit!
Ecco perciò il Peccato Originale quale primo randello che viene misericordiosamente vibrato sulla testa del candidato al Paradiso per illuminarlo, annichilendo la sua serpentesca facoltà di riflettere. La randellata iniziatica che introduce nella nera camera della fede, sul cui stipite campeggia l’iniziatico monito:
“guai a riflettere! occorre credere! occorre essere ciechi!”.
Chiaro che le randellate rendono inutili anche i covoni di pagine scritte attraverso i secoli sul dolore e sul pattume che affliggono “questo mondo”, e che pretendono pedantemente di render conto analiticamente, dunque riflessivamente, di un fatto che sta lì, causticamente sintetico: il Peccato Originale, la randellata illuminante. Cosa c’è da riflettere? Dolore e pattume sono inevitabili e pervadono quello che sembra sia il cosiddetto “miglior mondo possibile” da cui l’uomo non può trarsi fuori, non restandogli che subirli e trasfigurarli in mezzi di riscatto.
Sì, il dolore e il pattume sono insieme veleno e farmaco, retaggio del Peccato Originale e mezzi di Redenzione, poiché l’Incarnazione, Passione e Morte di Dio passano proprio attraverso la scarnificazione del dolore e del pattume per giungere alla Resurrezione, ciò esigendo un’adesione incondizionata, cieca, che esclude tanto la riflessione quanto l’autocommiserazione. Un’adesione che anzi è causa di gioia: la gioia di cui sono latori il dolore e il pattume poiché propedeutici alla Salvezza: «beati coloro che piangono» e sono consumati dal pentimento. Pianto e pentimento costituiscono la miscela corrosiva che riduce alla diafania necessaria per passare attraverso la «porta stretta».
La Redenzione attuata nel tempo terreno non è per il tempo terreno: Essa, come dimostra la persistenza del dolore e del pattume (che in ogni caso sono motivo di gioia) resta virtuale su “questa terra”, in vista della realizzazione nel Regno dei cieli, oltre la soglia della Morte. E se per un attimo soltanto si dà un piccolissimo morso alla mela avvelenata, cedendo all’evitica seduzione e sfidando l’anatema, si comprende come il vero Cattolico sia l’unico che sa cantare e portare la Croce, perciò uno dei «pochi eletti» fra i «molti chiamati». E già, perché la massa di poveracci che vagola in “questo mondo”, imbrattata di dolore e pattume, o canta o porta la Croce. E se non porta la Croce se ne va cantando dritta all’Inferno, dato che il suo canto non è reso gioioso dal dolore e dal pattume. Dopo di che, grazie ad un luciferino sussulto riflessivo ribelle al randello, occorre ammettere che non ha senso meravigliarsi se il Cattolicesimo, scrematore prima dei molti fra i tutti e poi dei pochi fra i molti (saranno contenti gli umili auto-iscritti al celestiale “piccolo resto”), sia quantitativamente ridotto al lumicino, visto che ciò è la irriflessibile, randellante, illuminante volontà di Dio.
«Citius, altius, fortius: più veloce, più alto, più forte» suona il motto olimpico, mentre l’olimpico mazziere Paolo di Tarso rammenta ai disattenti il dimenticato uovo di Colombo: «Non sapete che nelle corse allo stadio tutti corrono, ma uno solo conquista il premio?». E se ancora non bastasse, ecco un’altra shockantissima randellata supplementare:
«Egli ha in mano il suo ventilabro per ripulire interamente la sua aia e raccogliere il grano nel suo granaio; ma la pula, la brucerà col fuoco».
Immediatamente doppiata da quella, rovente, dei Novissimi:
«morte, giudizio, inferno, paradiso».
Fin troppo facile, allora, raffigurare il randellante messaggio escatologico cattolico in un quadretto idillico-tragico, magari dipinto in stile Albrecht Dürer o Pieter Bruegel: un piccolo granaio con una fessura per ingresso per i pochi che hanno ottenuto il paradise pass, intorno al quale divampa l’immane fuoco per l’abbondantissimo arrosto dei molti e dei tutti.
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Tag: matto, peccato originale
Categoria: Generale
Il bianco di un foglio può essere variamente colorato.
Ogni colore non è meno vero del bianco, poiché non è altro che il bianco che ha assunto un colore.
Non necessariamente, osservare uno o più colori è fuorviante, al contrario può essere illuminante.
Il rosso è il bianco “vestito” di rosso, il verde è il bianco “vestito” di verde, il blu è il bianco “vestito” di blu.
Il guaio è quando un colore pretende di essere l’unico vero dimenticandosi di essere il bianco colorato.
ROLANDO
5 Aprile 2022 alle 19:29
Io sono un uomo di Fede. Justus ex fide vivit. Non credo nelle dottrine, ma nel mistero ineffabile di un Dio che è Tutto, come mi disse un giorno il buon card. Dionigi Tettamanzi. E colui che vive di Fede [non la confondo con una confessione, un credo] TUTTO COPRE, TUTTO CREDE, TUTTO SPERA, TUTTO OSA.
Rolando è un tipo particolare, che non sembra avere l’anello al naso. Mi trova d’accordo su quanto riportato sopra. La Fede E’, ed in questo suo essere è pura, tersa, limpida, non abbisogna di alcun oggetto a cui “credere”, ed ancor meno lo esige.
La Fede senza oggetto è vuota e proprio per questo è già con Dio che la riempie. Mentre La fede che oggettiva Dio lo tiene a distanza.
Quindi per la Fede pura, la fede vuota, non ha senso dire “credo in Dio”: tale affermazione non è che una sovrastruttura mentale inutile.
Caro IL MATTO. Io semplicemente concordo in pieno con quello che si dice dello Spirito Santo in Gv3,5-8 e che Lui stesso ha ispirato in tal Giovanni o chi per lui. Poi i quattro verbi di Paolo ( il moktheròs, che può benissimo tradursi anche IL MATTO ) esprimono perfettamente ciò che è L’AMORE, alias Dio.
Ecco:
[ΗΑΓΑΠΕ]
ΠΑΝΤΑCΤΕΓΕΙ
ΠΑΝΤΑΠΙCΤΕΥΕΙ
ΠΑΝΤΑΕΛΠΙΖΕΙ
ΠΑΝΤΑYΠΟΜΕΝΕΙ
(Η ὰγἀπη) 7. πάντα στέγει, πάντα πιστεὐει, πάντα ελπίζει, πάντα ὐπομένει. (1Cor13,7)
7.omnia suffert, omnia credit, omnia sperat, omnia sustinet.
– στἐγω, verbo greco da dove deriva tegola in italiano. Cioè ciò con cui si copre e si fa il tetto. Copro, difendo, nascondo, custodisco, tengo occulto, celo.
– υπομένω, sopporto, tollero, sostengo, ammetto, ardisco, oso.
La CEI traduce: tutto scusa, tutto crede, tutto spera, tutto sopporta.
Io invece traduco: tutto copre (cela, tiene segreto), tutto crede, tutto spera, tutto osa.
E ciò mi sembra più consono sia alla semantica dei termini greci, sia al temperamento dell’ autore che li usa in uno slogan incisivo e totalizzante, nonché interessato, conveniente per sé.
ΗΑΓΑΠΕ, termine greco, amore, in questo caso è comprensivo sia di ‘fileo’ (amore d’amicizia), sia di ‘erao’ (amore erotico, carnale) perché altrimenti sarebbe in contraddizione logica e razionale con l’indefinito “tutto” ed i quattro verbi. Checché ne dicano i puritani di sempre che dividono radicalmente gli esseri umani in buoni e cattivi, illuminati e confusi, in grazia di Dio e nel peccato che li divide da Dio.
Un matto è come l’ ipo-centro d’un terremoto che tutto scombussola, ma senza far danni al corpo. Ed un corpo senza danni… mens sana in corpore sano!
Dice FORUM COSCIENZA MASCHILE:
“Consiglio la lettura dei libretti di Don Tomaselli, con fama di santità, che diceva che il cristiano che non ha mai avuto mazzate è come una vigna abbandonata dal Signore”.
Poi se uno tira fuori i koan dello zen (asserzioni non risolvibili razionalmente poiché trascendenti il principio di non contraddizione) gli dicono che è New Age.
Il Signore che è buono educa a suon di mazzate.
Niente mazzate, niente salvezza.
Se nel tuo orticello non irrompe il Signore che ti prende a mazzate sei perduto!
Una carezza, magari anche una sgridata?
Macché! Mazzate … mazzate … mazzate … un corpo santo non può che essere un corpo tumefatto.
Si capisce il declino del cattolicesimo.
Che dire signor Matto, è in pieno trip sincretista per cui le do ragione e parlo ai lettori cattolici: se il Signore avesse conosciuto una via migliore della sofferenza, ce l’avrebbe indicata con l’esempio. Sono parole dell’Imitazione di Cristo, che contiene anche (Zolla dixit) “un perfetto koan” che ben conviene all’identificarsi con fiori e gatti: “Dove sei, quando non sei presente a te stesso”?
Non c’è niente di meglio di una bella “mazzata” per avere una qualche idea del significato delle parole “distacco dal mondo”.
Tutti i grandi mistici, prima di sperimentare l’unione con Dio, hanno avuto le loro mazzate.
Indulgere in pratiche non cristiane allontana da Dio e rischia di riempire il cuore di superbia.
Ma non tema, catechismo e diritto canonico sono dalla sua: non è forse vero che la Chiesa di Cristo “sussiste” anche al di fuori di quella cattolica?
Viene in mente Saruman, personaggio del Signore degli Anelli che non voleva fermarsi al “bianco” (la fede) ma “andare oltre, sperimentare tutti i colori”. E si ritrovò a servire un altro padrone.
E ora se permette, è tempo di guadagnare la porta (in uscita) del tempio massonico, altrimenti detto Mattistan
Negli anni settanta ho conosciuto e parlato con un grande mistico dei nostri tempi: il Padre eremita camaldolese Giacomo del Rio dei riformati del beato Giustiniani. Mi ha fatto una domanda secca: Cos’è più importante, secondo il tuo parere per un cristiano. Io ho tirato fuori di tutto: sacramenti, grazia santificante, preghiera, sofferenza offerta a Dio. No! No! Niente di tutto questo. IL SILENZIO.
Anche il padre camaldolese doveva essere … Matto. 😜
Quale miglior consiglio da seguire, se non il proprio
Carissima sorella Gabriela,
innanzitutto grazie perché pregherà per me (ovviamente io farò lo stesso per Lei).
Rispetto in tutto e per tutto il Suo porsi come cattolica inamovibile: Le dico che fa benissimo, e non sto scherzando.
Però, non credevo che un gatto potesse costituire per Lei una sorta di ossessione! 😵
Non l’avessi mai detto! 😱
In fondo, la differenza tra noi è data dallo … sguardo: Lei guarda in avanti e indietro su un’unica linea, lungo il cardo, mentre io guardo anche a destra e a sinistra, lungo il decumano.
Credo che questo non possa impedirci di comprenderci a vicenda e di amarci di quell’ «Amore che move il sole e l’altre stelle».
Un caro saluto.
@STILUM CURIAE
-Dal Draghistan al Mattistan-
– Er Gallo Cedrone ha fatto le ove…con la spada in mano!
Er Prussico ‘ndò stai? Che qui er Galluccio nun sa mica ride, poraccio…
*Dott. Tosatti, a firma il Matto e Stilumcuriale (per ora due e vediamo se ci si ferma qui) sappia che per lecita e pacifica protesta non sarò più tra i suoi lettori e sostenitori. Liberi in Veritate docet! E questa è seria…
E perché mai? Che cosa ho combinato, adesso?
😂😂😂
THE SOUND OF SILENCE (Raimy Salazar)
Padre nuestro, tú que estás
En los que aman la verdad
Haz que el reino que por ti se dio
Llegue pronto a nuestro corazón
El amor que tu hijo nos dejó
Ese amor
Habite en nosotros…
Non capisco perché non prenda il link del video (su youtube)…
Mi scuso e riprovo in altro modo:
https://www.shazam.com/it/track/549360520/the-sound-of-silence
Gagliardo!!!
Vette innevate, vento, preghiera semplice e flauto dal suono primordiale!!!
Dove sono il Catechismo e il Diritto canonico?
Dove sono il “munus” e il “ministerium” che hanno infranto e continuano a infrangere “The sound of silence”?
The sound of silence lo cantano alle Messe Novus Ordo
Sono inconsapevoli, addormentati, illusi.
Ma il “pezzo” in sé resta apprezzabile.
Mi sembra che tutti prendano per parole di Gesù, tutte e solo quelle che vengono riportate dai quattro vangeli.
È un grave errore. Infatti se teniamo presente che i 4 vangeli sono una scelta tra innumerevoli altri e che QUIS QUID PER ALIUM DIXIT SIBI DIXISSE PUTATUR, bisognerebbe tenerli tutti in considerazione. Infatti io che ho frequentato la biblioteca apostolica Vaticana ho notato un mutamento avvenuto nella catalogazione dei testi di sacra scrittura sui scaffali. Prima la sacra scrittura era catalogata a sé, cioè separata dalla scrittura apocrifa, poi dopo o durante il Concilio, si eliminò la dicitura apocrifa e tutti i testi vennero indifferentemente catalogati sotto la comune dicitura greca “aghia grafia”. Pertanto non basterebbe il mondo intero a contenere le parole da mettere in bocca a quel Gesù ebreo. Una voce qui ha detto: mettiamoci venti minuti davanti al Crocifisso. Io possiedo un Crocifisso in legno con una dimensione dell’uomo sopra inchiodato di 70 cm di apertura bracciale. Lo guardo spesso e ci parlo. Lui mi dice tante cose umane. Ma non mi dice che è Dio.
Infatti l’accusa “quia cum homo sis te deum facis” è catalogata tra le false accuse nel vangelo. E comunque copiata di sana pianta, tale e quale, dall’accusa che Filone nel 38 fa all’imperatore Gaio Germanico nella Legatio ad Gaium.
M scusi, Rolando,
col “Gesù ebreo” ci andrei piano.
Lo Spirito Santo, Padre di Gesù in quanto fecondatore della Sempre Vergine, era “ebreo”?
Dio è “ebreo”?
La Seconda Persona della SS. Trinità sarebbe “ebrea”?
Non scherziamo!
Tutte le balle umane sono comuni, ma ciascuno ha le proprie. Quando sono debole è allora che sono forte.
Io proporrei di lasciar perdere…del resto qualcuno Lo ha già definito ” migrante”. Inoltre, per il popolo ebraico ciò che conta è la ebraicità della madre. E, secondariamente, consiglierei di prendere nota degli affreschi di Michelangelo nella Cappella Sistina: vi si trovano gli antenati ebrei del Messia , nonchè una gigantesca esaltazione del popolo eletto.
Rolando, ho malinteso? Perché afferma che Gesù non è Dio?
Gesù è la seconda persona della SS. TRINITÀ, SI O NO?
1]In principio era il VERBO,
il Verbo era presso Dio
e il VERBO ERA DIO .
[2]Egli era in principio presso Dio:
[3]tutto è stato fatto per mezzo di lui,
e senza di lui niente è stato fatto di tutto ciò che esiste.
…. [11]Venne fra la sua gente,
ma i suoi non l’hanno accolto.
[12] A QUANTI PERÒ L’HANNO ACCOLTO,
HA DATO IL DIRITTO DI DIVENTARE FIGLI di Dio:
a quelli che credono nel suo nome…
No! No! No! In principio non era il verbo ma IM ANFANG WAR DIE TAT [‘agios iskyros’ del venerdì santo]. In principio, semmai ne esiste uno, c’è il “Fatto”, l’Accaduto, non la parola. Lo stesso pensiero umano non emergerebbe dal fatto, dall’accaduto, se prima non ci fosse il fatto reale del cervello fisico. Il verbo casomai ha qualcosa da spartire col peccato che non è una sostanza (Agostino). Forse per questo Paolo scrive che Cristo si è fatto Peccato per noi. Gesù uomo e tutti gli uomini sono ‘fatti’ nell’Universo.
È più un dato necessario compiuto il fatto-sacrificato-in-croce o tutte le parole che lo commentano e annunciano? A Sais sul frontone del tempio stava scritto: outòs estin pàn to ghègonos kai on kai esòmenos. EGLI È IL FATTO CHE È STATO, È, E SARÀ. Oppure nel bel latino: FACTUM INFECTUM FIERI NEQUIT.
Ah, dimenticavo, cara Gabriella, quello che tu scrivi lo aveva scritto prima, molto prima Platone. Giovanni o chi per lui fu un maldestro copiatore gnostico.
Scusa Rolando, credevo tu fossi un cristiano cattolico.
Noi cristiani crediamo nel Dio uno e Trino e in Gesù Cristo vero Dio e vero uomo.
Forse tu sei protestante, non so.
Io sono un uomo di Fede. Justus ex fide vivit. Non credo nelle dottrine, ma nel mistero ineffabile di un Dio che è Tutto, come mi disse un giorno il buon card. Dionigi Tettamanzi. E colui che vive di Fede [non la confondo con una confessione, un credo] TUTTO COPRE, TUTTO CREDE, TUTTO SPERA, TUTTO OSA.
SEMPER AUDERE. Mi stanco ripetermi: in tutti i miei interventi il mio pensiero. E quando uno li legge, ne è lui il padrone. Pensi ciò che gli conviene. La mia convenienza di conoscere, il mio Piacere, terminerà con la morte. Ma non lo so adesso dogmaticamente. Assiologicamente mi sembra evidente. Avevo stretto un patto ferreo con mia mamma che dopo morta venisse dall’aldilà a dirmelo. Me lo aveva garantito. Ma tale garanzia è sospiro vano. Gesù stesso attraverso una nota parabola dice al ricco (epulon) in via di friggitura: anche se uno risuscitasse dai morti….
Peccato che l’uomo della menzogna che non ha mai visto e udito Gesù fondasse il suo credo sulla risurrezione. Ma se si legge bene il suo ragionamento, si scopre il punto dolens: “Alcuni dicono che non c’è risurrezione dai morti…”
“Se non c’è risurrezione allora neppure Cristo è risorto”
Aggiunge da vero venditore ambulante: vana la vostra fiducia! La mia merce è buona, solo in questa dovete aver fiducia! Ava come lava! Ma io uso la lesciva fatta da me.
Uno strano fenomeno si verifica nel Cattolico tutto d’un pezzo per il quale tutto ciò che non rientra nell’alveo a lui familiare, va rigettato senza se e senza ma.
Questo tipo di fondamentalismo nasce dall’incapacità (o non volontà?) di guardare ai significati profondi dei simboli.
Tra tutti gli interessantissimi esempi riferiti nel brano proposto a proposito della “porta”, FORUM COSCIENZA MASCHILE è stato gelato, alla lettera, dalla sola parola “massonico”, ciò che gli ha impedito di cogliere, appunto, il significato profondo della porta, ovvero il “ monito della difficoltà del passaggio dal mondo profano a quello sacro”, che indubbiamente riguarda anche il Cattolico.
Si fa cioè dipendere la validità di un simbolo, che trascende gli ambiti diversi in cui viene considerato, dalla sua appartenenza, appunto, a questo o a quell’ambito.
Strano fenomeno.
Gli anatemi li lancia lei contro chi vuol essere semplicemente cattolico.
Ho semplicemente evidenziato che molto di quanto dice non è cattolico e non è compatibile con la pratica cristiana. Poi ognuno è libero di fare quel che vuole.
Come ha suggerito Gabriela, perché in questo periodo di Quaresima non lascia stare per un momento le porte ermetiche e medita qualche minuto Gesù Cristo sulla Croce?
Mi costringe a ripetermi … e Lei che ne sa se io già non lo faccia?
Che poi io sia uno che lancia anatemi, è un’enormità!
A parte che un ecumenico non lancia anatemi per definizione.
Mi fai venir in mente Mozart. Nessuno hai mai concepito una sublime melodia come quell’ “Ave verum corpus natum” e la “massonica” regina della Notte con quel “Der Holle Rache kocht in meinem Herzen”. Mi vengono i brividi inenarrabili solo al pensiero!
Per GABRIELA.
Non posso che ribadire quello che qualche tempo affermai e che dovrebbe trapelare da ciò che scrivo.
Io sono un Romano Cattolico fondamentalista ed ecumenico (non ecumenista), con buona pace dei fans del principio di non contraddizione.
Sono fermo nella mia fede ma, qui casca l’asino, non mi scandalizzo né lancio anatemi contro le altre fedi, delle quali apprezzo, medito, gusto e propongo i punti di coincidenza con il Cristianesimo, che non sono pochi.
E non potrebbe essere diversamente poiché il Verbo è Uno , e come dice il Poeta: “La gloria di colui che tutto move per l’universo penetra, e risplende in una parte più e meno altrove”.
Non posso pensare nemmeno per un secondo che esseri umani SINCERAMENTE cercatori di Dio possano combattersi l’un l’altro a causa delle proprie fedi, che sono varie in questo mondo relativo ma Una Sola nell’Assoluto, oltre il muro di granito della mente umana che non sa fare a meno delle stampelle di ciò che pensa, illudendosi così di avvicinarsi alla Divinità, mentre ne resta lontana miliardi di anni luce.
Dei Cattolici tutto d’un pezzo mi riesce ostico il farisaismo legalista (ma la radice è quella!) che li fa salire in cattedra a sentenziare, divorati dalla presunzione di possedere la verità e arrogantisi il diritto di sparare giudizi a destra e a manca.
Oso affermare (ma del resto lo dice pure Giovanni alla fine del suo Vangelo) che il Cristo che conosciamo (si fa per dire!) è un’infinitesima parte del Cristo Intero, inaccessibile ai balbettamenti umani delle “esegesi”. La sproporzione più che gigantesca tra il numero di pagine del Vangelo e le vagonate di libri che sono state scritte intorno ad Esso mi sbigottiscono, poiché invece di semplificare complicano.
L’isolamento e la derisione che mi costano la mia posizione (che non presumo affatto essere la migliore!) fa sì che io militi nello sparuto plotoncino dei pochi reietti.
Ma per me, che non per nulla mi esercito nella Spada, la vita è combattimento, soprattutto con me stesso. E di quest’ordalia solo Uno è il Giudice, che, almeno per ora, non è su questa terra.
Detto poco elegantemente: di quello che pensano di me gli uomini altissimamente me ne frego.😍🖐
Ma signor Matto, non crede che da buoni cattolici, che seguono l’esempio del nostro papa Benedetto, in questo periodo di quaresima sarebbe d’importanza devisiva meditare per 20 minuti GESÙ CRISTO sulla Croce, onde cercare di diventare un tutt’uno con Lui???
Piuttosto che meditare x 20 minuti la terra… o un gatto o un fiore … per cercare di divenire un tutt’uno con lui?
Non crede che una proposta simile, possa indurre tanti fedeli ad illudersi di essere cristiani nel seguire l’esempio del peccato di IDOLATRIA commesso dal gruppo pagano e dal falso papa nei giardini vaticani e nella basilica di s Pietro?
Gentile Gabriela,
Lei mi ha fatto una domanda: “Signor matto, lei, quale religione professa?” ed io Le ho risposto con dovizia di particolari.
Perciò avrebbe dovuto eventualmente replicare al contenuto di questa risposta. E invece che fa? Si riferisce ad un altro mio commento, per contrapporre ad un esercizio contemplativo la meditazione di Gesù sulla Croce: una contrapposizione, me lo lasci dire, che non ha alcun senso.
In ogni caso, penso che si sarà accorta come io e Lei siamo su due piani radicalmente diversi, e quindi non resta che il famoso: “ognun per sé e Dio per tutti”.
Con un cordialissimo saluto.🌹
Caro Matto. Mi scusi, ma a me risulta che un vero cristiano cattolico professa la DOTTRINA UNA E “IMMUTABILE” di Gesù Cristo e
OBBEDISCE al papa STABILITO DA LUI, l’unico fondamento di unità della Chiesa e custode INFALLIBILE delle VERITÀ RIVELATE DA DIO.
Ora, la dotttina cristiana insegna a meditare SU CRISTO E CRISTO CROCIFISSO PER INFINITO AMORE VERSO DI NOI… e a nutrirci di Lui per conformarci a Lui, non di meditare su un gatto…. per diventare un tutt’uno col gatto.
NO, questo non è assolutamente lecito per un cristiano cattolico.
Inoltre, quando lei afferma:
.. “A questo punto non resta che ammettere e credere che tale facoltà (di riflettere e non di obbedire?) la sollecitò il SERPENTE, non a caso bensì per volontà di Dio «la più astuta di tutte le bestie selvatiche fatte dal Signore Dio»…
Mi consenta di mettere in evidenza che questa sua frase può confondere e dare adito a gravi errori, perché la dottrina IMMUTABILE DI CRISTO insegna che :
1) NON DIO HA CREATO l’ASTUTO SERPENTE, INTESO COME DEMONIO, CHE TENTA EVA…. perché Dio NON può mai volere il male, essendo sommo bene.
Ma piuttosto che Dio rispetta la volontà delle Creature da Lui create, come Lucifero, l’angelo perfetto, che, per orgoglio, superbia e disobbedienza a Dio, per sua volontà HA DECISO DI DIVENTARE SATANA =IL SERPENTE ANTICO, creando l’inferno per lui e per tutti gli uomini che, come lui, svelgono di opporsi a Dio disobbedendo ai Suoi Comandamenti.
E così, come Dio ha permesso che i primi uomini fossero tentati per metterli alla prova…
Così ora, Dio ha permesso un antipapa per metterci alla prova e verificare quanti di noi cristiani sarebbero rimasti fedeli a Lui e al Suo unico e legittimo Vicario Benedetto…
E quanti invece lo avrebbero tradito riconoscendo suo capo l’antipapa eretico e privo di Munus.
E non dimentichiamoci che Dio, sapendo in anticipo che Adamo ed Eva avrebbero peccato col PRIMO PECCATO ORIGINALE, prima ancora della Creazione, CREÒ l’IMMACOLATA SUA SPOSA E MADRE, destinata a diventare col FIGLIO CROCIFISSO, CORREDENTRICE del mondo e MEDIATRICE di tutte le grazie tra Gesù e l’uomo.
Così come non dobbiamo dimenticare, che attraverso il SACRAMENTO del BATTESIMO del Suo Sangue, Gesù ci libera dal peccato originale e ci dona la Sua “GRAZIA” Sacramentale e Santificante.
Grazia che noi cristiani dobbiamo cercare di mantenere e far crescere attraverso i sacramenti, sopratutto della Confessione e s Comunione.
Caro fratellino Matto, ora, che per una grande GRAZIA, mi trovo per un breve periodo a San Martino-Schio e posso fare la s Comunione con Cristo nella vera messa CUM BENEDETTO-XVI, prometto la mia preghiera per lei, per tutti i commentatori e per Marco Tosatti in particolare.
Un abbraccio a tutti.
Buona settimana della passione di Nostro Signore Gesù Cristo.
Stento a credere che a San Martino di Schio, Mirco Agerde permetta che si celebri una-cum Benedetto XVI…
Cara Gabriela, Ras / Rashap, la più astuta di tutte le bestie selvatiche non è un serpente bensì un Dio. Ed il Dio degli Accadi. Tra i ruderi del tempio di Ras o Rashap ho lavorato come volontario in una campagna archeologica diretta dal prof. P. Matthiae a Ebla, tanti anni fa. Ti assicuro: poco o niente di originale nella bibbia ebraica e cristiana. Il Dio del Male-Peccato di Gn 4,7,Robes, è esattamente questo. Ed Eva ( la mela non esiste nella bibbia ebraica: è invenzione della Vulgata di San Girolamo ) si è accoppiata con questo Dio che le ha detto la verità: diventerete come Lui! Verità confermata dallo stesso ELOHIM YHWH: ora che siete diventati come uno di noi ELOHIM….
Gli Accadi in particolare adoravano questa Divinità con tabernacoli ed effigie poste dietro l’uscio di casa; donde l’infantile congenita paura del bambino di ciò che può esserci nell’oscurità del di dietro la porta. Ti ricordo che Giuseppe Flavio narra immediatamente dopo, e come seguito del Testimonium flavianum famoso, proprio il caso della matrona romana Paolina di nobile famiglia e virtuosa che restò incinta dal Dio Anubi nel tempio di Iside a Roma. Quando Tiberio venne a conoscenza del fatto….. Fatto sta che chi entra nei musei vaticani, appena varcata la soglia della porta della prima sala a destra c’è proprio la statua del Dio Anubi. Il Dio dell’ebreo galileo uomo Jehoshua è YHWH che è geloso di ogni altro ELOHIM e specialmente quello di nome Robes. Non è proprio degli amanti e dei Padroni essere gelosi dei propri averi? Là dove c’è il tuo tesoro c’è anche il tuo cuore.
Dimenticavo un particolare storico importante. È proprio dal primo secolo avanti Cristo che la discendenza ebraica viene assicurata per via materna e non più per via paterna.
Troppe concorrenze straniere contavano i Gavri EL di YHWH !
Perdoni Gabriela,
ma che significa ” non Dio ha creato il Serpente ” ma…Lucifero? Mi pare che il biblico Dio, se onnisciente , doveva conoscere, ab ovo, la predisposizione di Lucifero per i travestimenti ofidici, nonchè la predisposizione ad usare della propria intelligenza ( qui molto simile a quella del Creatore – per fare giochini audaci, o addirittura : esperimenti- ). Oppure, oppure… significa che ci troviamo di fronte a due entità ( Bene e Male ) che si palleggiano addirittura la sorte dell’umanità, come – in formato ridotto- fecero con quella di Giobbe.
Il problema teologico della religione cristiana nasce, a mio avviso, dall’imbatterci in diversi punti del messaggio in un problematico “et-et”, piuttosto che in un facile e risolutivo “aut-aut”.
Il Dio contemporaneamente giusto e misericordioso, per fare un esempio, mette in crisi molti cristiani, che schierati fieramente sui fronti opposti del dilemma vorrebbero eliminare uno dei corni.
E Gesù Cristo su questo non ci viene per nulla incontro.
Anzi rincara la dose.
In un passo del vangelo ci dice:
“Non sia turbato il vostro cuore. Abbiate fede in Dio e abbiate fede anche in me. Nella casa del Padre mio vi sono molti posti.”
In un altro invece: “Sforzatevi di entrare per la porta stretta, perché molti, io vi dico, cercheranno di entrare, ma non ci riusciranno”.
La parabola del figliol prodigo poi è assolutamente scandalosa e inaccettabile soprattutto per la parte finale quella che riguarda il fratello maggiore. Questa parte, argomentano tanti buoni cattolici, Gesù doveva proprio risparmiarcela: offende noi che siamo i suoi piu fedeli sostenitori !
Personalmente in questi frangenti mi rifugio volentieri nelle pascaliane “ragioni del cuore”.
E in una frase che riassume splendidamente tutta la Bibbia:
“Io sarò il loro Dio ed essi saranmo il mio popolo”.
E trovo la religione cristiana la più vera per il fatto di essere la più bella!
Stimo e rispetto il Suo modo di porsi.
Corrige con “dopo aver inquinato l’aldiquà”.
Tra poco il pianeta Terra sarà esausto, consumato, consunto, degradato, inquinato, avvelenato, invivibile ed inservibile proprio e solo a causa di quegli uomini che lo hanno sempre disprezzato per super ingordigia pensando che: “Non habemus hinc manentem civitatem sed futuram inquirimus”. La carcassa al carbonio del Patriarca di Mosca andrà ad inquinare anche là dopo aver goduto di ogni piacere inquinando l’aldilà.
Per FORUM COSCIENZA MASCHILE e per tutti gli Amici Stilumcuriali.
Non è un esercizio facile, ci vuole tanta pazienza e tanto allenamento.
Se si vuole tentarlo, ci si metta seduti con la schiena diritta, si chiudano gli occhi e si visualizzi un qualsiasi oggetto: un fiore, un frutto, un gatto, la luna, una stella o altro.
Non ci si lasci distrarre (qui è il difficile) da alcun pensiero che si sostituisca all’oggetto visualizzato e si perseveri nella visualizzazione, fino a diventare tutt’uno con l’oggetto (ciò è di importanza decisiva).
Si prolunghi l’esercizio per almeno venti minuti (e qui l’impresa si fa ardua) mantenendo la schiena diritta.
Finalmente, si “esca” dalla contemplazione dell’oggetto (poiché di un esercizio contemplativo si tratta) e ci si chieda dov’era finito il … principio di non contraddizione.😊
Non mi dilungo oltre e lascio a chi se se la sente di meditare (cioè pensare, riflettere) intorno alla faccenda.
C . – Ite, missa est.
P. – Deo gratias.
Signor matto, lei, quale religione professa?
Già fatto “in un’altra vita”, prima di essere convertito da un santo sacerdote in corso di beatificazione.
Senza dubbio il principio di non contraddizione cade anche con le “uscite sul piano astrale”, l’evocazione degli spiriti e le trance vudù… ma il punto è: questa roba (oltre alla Pachamama) è compatibile con la fede cristiana?
Sentiamo il parere di Valerio Albisetti, noto talebano-inquisitore che ha pubblicato manuali di tortura degli eretici come “Yoga e fede cristiana”.
Malgrado le sue simpatie per lo yoga, il nostro ammette che questa pratica, anche a un livello molto elementare infonde la credenza nella reincarnazione.
Pratiche non cristiane non possono mai condurre a un’esperienza religiosa cristiana, al massimo attingono alla sfera preternaturale che è il terreno principe dell’inganno diabolico. Lo vediamo ad esempio nelle sette carismatiche oggi penetrate nel cattolicesimo e di cui ha fatto parte (come dubitarne) anche Bergoglio (v. foto in Rete).
Il principio di non contraddizione (avversato dalla Massoneria, ma che importa) è uno dei fondamenti della teologia cristiana: non si può affermare vera una cosa e il suo contrario.
Le esperienze mistiche, o più modestamente religiose cristiane non sono mai frutto di tecniche: sono un dono della Grazia generalmente concesso dopo prove e sofferenze al di là della portata del cristiano ordinario, che determinano una condizione superiore dell’essere.
Nessuna inquisizione, ma questa roba non è cristiana. Punto.
Per quanto mi riguarda, cerco di guardare sempre il mezzo bicchiere pieno.
Di buono, bello e vero non c’è soltanto la “roba cristiana”.
Spero voglia riconoscere anche ciò come legittimo.
La libertà di coscienza non è in discussione ma penso che chiunque leggesse questa roba, senza sapere che si tratta di Stilum Curiae, direbbe che è un sito New Age.
Del resto, come dice Padre Livio (che peraltro non seguo) anche “nelle librerie cattoliche si vendono patenti eresie”.
Ma allora il Vaticano Il ha agione ( è ispirato)) dallo Spirito Santo) quando rivela che un po’ di verità c’è anche in altre dottrine!
Non posso che ribadire quel che ho risposto all’Amica Gabriela con le parole del Poeta:
“La gloria di colui che tutto move per l’universo penetra, e risplende in una parte più e meno altrove”.
Quis non posset contristari Christi matrem contemplari cum filio immolatam a Bucha in Ucraina dai soldati russi che hanno un amore così grande per gli amici che più grande non si dà. È il FALLIMENTO DEL CRISTIANESIMO prima che dell’Umanità calpestata.
Questo e nient’altro mi sento di scrivere. Veramente Dio non esiste.
Davvero mai nessun dubbio? https://www.maurizioblondet.it/la-strage-di-civili-a-bucha-e-un-ovvio-false-flag/
Non si apre il collegamento.
Già, la ricopio come sta scritta- errore compreso-
https://www.maurizioblondet.it/la-strage-di-civili-a-bucha-e-un-ovvvio-false-flag/
( di cui non mi ero accorta ).
Nel.monastero di Santa Maria di Alcobaca, in Portogallo, dove vivevano nel.medioevo 999 monaci,
c’è una cucina unica al.mondo.
Spaziosa e bene attrezzata, l’attraversa un canale che porta l’acqua del vicino fiume con i pesci vivi fino al…cuoco.
A causa delle vivande prelibate che vi venivano servite, era facile che i monaci fossero tentati dal vizio della gola.
Così un abate fece costruire una porticina di soli trentasei centimetri : solo i frati che potevano passarla, di traverso, avevano accesso al refettorio.
Io l’ho attraversata, ma ero giovane e snella allora…
Il Cattolicesimo è per gente magra e snella nel cuore ,nella mente e nel corpo.
Oggi tendiamo all’obesita fisica, morale e spirituale, specialmente nel cosiddetto Occidente.
Siamo “carchi d’ogni voglia”, per non dire di ogni infamia e lussuria.
Il modello cui il cattolico e vocato a conformarsi invece, è il Ragazzo della Croce ,al quale il corpo fu solo velo allo spirito, come si deduce dalla risposta severa al Tentatore : ” Non di solo pane”.
Ah, no?
Non solo ci sembra scipito senza companatico, ma gli dei e le dee della dieta dicono che pane e pasta mettono su la pancia; se ti azzardi a consigliare una pastina a chi sta male, ti sgridano.
Meglio l’avena, il miglio, i semi di chia, anche il.mangime del pappagallo…
Ma caro il mio Matto, come si fa ad attraversare 36 cm di porta se abbiamo frainteso quel “Non di solo.pane”?
Anch’io sono passato da quella porticina e credo di passarci bene ancora. Se l’abbate l’ha fatta costruire era perché a corto di vivande per i più grassi come lui. Oh quanta mala patimur pro ecclesia sancta Dei! diceva un papa a panci piena.
Per rifinire, a proposito della “porta stretta” (da ilsegretodellasoglia.blogspot.com)
L’universo linguistico che ruota attorno alla parola “porta” è direttamente proporzionale alla sua importanza simbolica. Tutte le metafore che utilizzano il sema “porta” sottendono il “cambiamento di stato” che è in definitiva la ragione della porta.
La stessa rivelazione del sacro avviene attraverso un varco che si apre nel mondo del non essere, una frattura attraverso la quale l’ordine, contrario del caos, penetra lo spazio trasformandolo in ordine, mondo.
Così come il significante “porta”, nel suo senso astratto, è utilizzato per denominare tipi di varco che vanno ben oltre l’accezione architettonica, allo stesso modo la rappresentazione dell’apertura e la sua considerazione come luogo del cambiamento di stato conducono il simbolo “porta” a rappresentare molto di più del passaggio materiale e divenire di conseguenza anche emblema della nuova nascita, dell’iniziazione, dell’evoluzione fisica, psichica e spirituale, della conoscenza assoluta, dell’estasi mistica, della realizzazione della pienezza dell’esistenza umana.
L’immagine della porta, che nella complessità dei suoi significati simbolici è divenuta, addirittura, luogo del mutamento ontologico, si densifica di nuovi attributi quali ad esempio quelli che coniugano l’idea di passaggio con quella di difficoltà.
La porta si stringe e si abbassa a simboleggiare proprio questa difficoltà e, insieme all’immagine del ponte, trova posto nei rituali e nelle mitologie iniziatiche e funerarie.
La porta bassa del tempio massonico costringe il profano a piegarsi non perché si senta umiliato, ma come monito della difficoltà del passaggio dal mondo profano a quello sacro.
Nella mitologia iraniana Il ponte Cinvat sotto al quale si apre l’abisso dell’inferno, è largo quanto nove lance al passaggio dei giusti, ma si restringe fino a diventare stretto come la lama di un rasoio per gli empi. Lo stesso ponte compare davanti ai mistici durante il viaggio estatico verso il cielo. (Dinkart, IX, xx,3; Videvdat, III,7).
Una simile immagine compare nella letteratura mistica araba dove un ponte più stretto di un capello collega la Terra al Paradiso.
Leggende medievali parlano di un ponte nascosto nell’acqua, e Lancillotto è costretto ad attraversare un “ponte sciabola” sul quale deve passare a mani e piedi nudi.
Sono solo alcuni esempi di come la simbologia legata al passaggio, sia esso iniziatico o funerario, utilizzi topoi del quotidiano e di come essi acquisiscano valenza sacrale conferendo poi, di rimando, sacralità anche alle apparentemente comuni attività del quotidiano.
e dopo questa alzo davvero bandiera bianca!:-(((
acc…ci sono…forse è una vendetta perchè le ho dato del cattolico. O forse l’ho sgamata e si è dovuto ricomporre in una entità politically correct…vabbuono..è stato bello così…viva il sincretismo..così imparo qualcosa una buona volta ad averce tutta sta fiducia ner prossimo mio!…sciura Luisellaaaaa ma lei dov’è??!!C’aveva ragione pure sul Porifiriiii!!!!! :-)))
Ero certo che prima o poi saltava fuori la porta del tempio massonico. Questo forse spiega perché nel mondo cattolico a certi chiudano cristianamente le porte in faccia, ad altri spalanchino “fraternamente” tutte le porte.
E perché quando si cerca di fare qualcosa di concreto, gli ambienti (apparentemente) cristiani si rivelino tossici
In che senso?
Caro MATTO, a proposito di porta stretta, ecc… Ciò che scrivi vale anche per Dio!
“Sollevate, o porte, le vostre parti superiori, sarete sollevate, o portoni di sempre ed entrerà il re de il kavod. Chi questo re de il kavod? YHWH forte e prode, YHWH prode in guerra. Alzate porte i vostri frontoni ed alzate aperture di sempre ed entri il re del kavod. Chi egli, questo re de il kabod? YHWH degli eserciti, egli il re de il kabod EL !” (Salmo 24).
Quindi neppure Dio voleva nè poteva passare per la porta stretta e bassa. Con armature di ultima generazione, passa e come! Che bella metafora la porta, soprattutto quella stretta, stretta e bassa che se non ti pieghi, hai il tuo bel bernoccolo! Ianua Coeli.
Io non credo che il Luogo di delizie sia riservato ai cattolici…
Il Signore delle mosche aggredisce e sporca tutti gli umani , così come Il Signore corteggia e chiama al suo amore
tutti i suoi figli , ovunque li abbiano posti la storia e la geografia.
Ci sono versi di sufi che potrebbero essere attribuiti a Francesco di Assisi o a San Giovanni della Croce.
Sicché mi pare che molti che si credono eletti resteranno fuori dalla sala da pranzo e molti che si sentono esclusi saranno ammessi.
È necessario solo il tight…
Sporchi e ineleganti non si entra al banchetto di nozze, da qualunque latitudine si provenga.
Come la mettiamo allora con l’extra ecclesiam nulla salus?
Ehhh!
La Chiesa, cioè i cattolici, dovrebbero fare da lievito nella massa e da lucerna nel buio.
Data una qualunque morale come cuore , ossia motore della vita di un uomo, il cattolicesimo costituirebbe il cuore di questo cuore, il motore perfetto, ideato per condurre direttamente alla meta.
Tale perfezione consiste non solo nella valorizzazione del dolore e della.morte, cui nullo homo vivente po’ skappare, cosa che fanno anche altre fedi e persino lo stoicismo, ma
la presenza dell’Eucaristia. Beato il popolo che ha il Dio vicino. Guai a coloro che, pur avendo il Tesoro, lo disprezzano o lo svendono.
Se il lievito è scaduto e la lucerna fumiga e spande ombre invece che luce, vorrà dire che il solo cuore, purché cerchi il bene e lo eserciti, sarà sufficiente per entrare da quella porticina ed evitare lo spiedo.
“Io non credo che il Luogo di delizie sia riservato ai cattolici… Ci sono versi di sufi che potrebbero essere attribuiti a Francesco di Assisi o a San Giovanni della Croce”.
Molto, molto bene! 😊
Eva credette al serpente ,
Mària credette all’Angelo ,
così il Cardinale Newman
riassunse la storia della
Salvezza .
Una volta in un castello
medievale ho visto un
affresco raffigurante un
albero genealogico di
quella stirpe , i conti
Guidi del Casentino ,
ed ho pensato che
l’albero del bene e del
male altro non sia che
l’uomo ,capace di entrambi .
Il frutto di quell’albero io
penso che altro non sia il
cuore dell’uomo ,e un po’
gli assomiglia , che Eva
permise che il serpente
glielo manipolasse , e noi
sappiamo che una volta che
è avvelenato il cuore ,tutto
il corpo muore .
Caro matto , io sono come
te , capace di gridare a Dio ,
sapendo bene che se gli
chiedo un pane non mi
darà una pietra ,e se gli
chiedo un pesce non mi
darà un serpente , e so
anche che se uno grida
all’Altissimo Dio , viene
portato via dalle forze
dell’ordine che ora sono
tutte prese a sequestrare
le barche ai russi ,come ha.
detto Di Maio e ad
portarci vagonate di
migranti mussulmani in
un porto sicuro , ma per
quelli come noi faranno
un’ eccezione , trovando un
po’ di tempo anche per gli
italiani , infatti ho
notato che se uno grida
in mezzo di strada
bestemmiando il Nome
dell’Altissimo , così come accade
in televisione , non succede
nulla.
A proposito ,non vedo l’ora
di vedere in tv la coppia
comica Benigni- bergoglio ,
che scommetto ci faranno
ammazzare dalle risate ,
con le loro preghiere
silenziose (!) e le citazioni
fritte e rifritte di Dante .
Grazie.
“Beati coloro che piangono”
Dato che la tendenza naturale dell’uomo è al benessere, non credi che si crei un cortocircuito nella mente? Forse, senza rendersene conto, l’uomo che vuole essere cristiano finisce per essere masochista? Qualcosa non torna, visto che la tendenza al benessere, alla felicità, ce l’ha data Dio stesso. Teniamo presente che un conto è affrontare le prove, altro conto è la creazione artificiale delle prove (proprio perché uno può pensare che senza dolore non ci si salva, ma Dio vuole questo? Vuole che, primariamente, cerchiamo il dolore? Oppure il dolore è soltanto una eventualità?). Una cosa è accettare il dolore, altra cosa è cercarlo; ma se si sottolinea troppo che si salveranno solo i sofferenti, non rischiamo di indurre le persone verso il masochismo? O magari verso una sorta di afflizione procurata o non evitata in modo sano.
Sulla tematica del non riflettere sostanzialmente concordo (anche se io preferisco parlare di parte destra del cervello, quella intuitiva e non razionalizzante, alla quale, a mio avviso, va data la precedenza. Sentire, non capire. La prima sensazione è ciò che noi siamo veramente).
Grazie Enrico per il contributo. A me piace molto anche come sono stati “assemblati” i vari concetti.
PS – Un rabbino afferma che i cristiani sono portati inconsapevolmente a disprezzare il corpo e la salute in generale, purtroppo non trovo più l’articolo di questo rabbino, mi piaceva conoscere la tua opinione.
Caro Raimondo,
dal momento che si nasce ognuno (ognuno!) è destinato a dover portare una “croce” il cui peso è variabilissimo, secondo (così ci si dice) il peso che ciascuno può sopportare. Non è che uno se la debba andare a cercare. No, prima o poi la croce gli piomba addosso da sola (e so di che parlo!).
Uno dei temi che ho esposto riguarda il portare la croce e cantare, che è (dovrebbe essere) tipico del vero Cristiano: “beati quelli che piangono” lo ha detto Cristo. Portare la croce è beatificante!
Non mi vergogno di confessare che a me il giochetto non riesce: se porto la croce non riesco a cantare. Qui sta il nocciolo, e mi fanno ridere (e incazzare) i teologi e quelli che s’improvvisano tali che sparano soluzioni a destra e a manca. A parole siamo tutti bravi, poi quando ti capita una mazzata bisogna vedere che ne resta del catechismo e del diritto canonico.
Molto interessante il tuo riferimento alla parte destra del cervello.
Il disprezzo cristiano del corpo e della salute è vero e non è vero. Dipende da come viene assunto dal soggetto. E’ un tema molto spinoso.
Anch’io sono IL MATTO con te: “A parole siamo tutti bravi, poi quando ti capita una mazzata bisogna vedere che ne resta del catechismo e del diritto canonico” ed io aggiungo: della mia sete di conoscere, che è la cosa che più mi dà piacere. Ma mi meraviglia che un cristiano e cattolico di fede non sia felice di morire anche subito, come dice San Cipriano martire: NIHIL DULCIUS CHRISTIANO QUAM CITO MORI! L’eterna felicità gli è garantita dalla ragione del suo credo. E se no, che garanzia è, dove andrà a riscuoterla?
La Fiducia non è mai garanzia, ma abbandono necessitato a qualsiasi destino capiti o non capiti.
👍
Danilo Quinto ha avuto una mazzata di quelle grosse e ha riscoperto il catechismo. Ne sa più di un teologo (postconciliare).
Consiglio la lettura dei libretti di Don Tomaselli, con fama di santità, che diceva che il cristiano che non ha mai avuto mazzate è come una vigna abbandonata dal Signore
Ma, carissimi Stilumcuriali che date corda al Matto,
non ho avuto nessun riscontro esplicito in merito al motivo principale espresso dal titolo e dal finale del mio articolo.
“Sto cattolicesimo è roba per pochi, come da Vangelo, oppure no?
Non ci giriamo intorno, perché dalla risposta dipende tutto il resto.
Semplice: è per chi dice Sì, come la madre di Gesù.
Tanti o pochi, bisogna rispondere un Sì e restarci.
Per rispondere bisogna capire la domanda.
Non troviamo scuse, per esempio di non capire la lingua.
Dio la domanda la fa sempre in modo comprensibile.
Niente: Ma io prima devo… Chi mi garantisce… E se poi… etc.
Eccomi!
E se sono quattro gatti?
Dio + quattro gatti è già la maggioranza.
@THE FOOL
vale come risposta il titolo da lei astutamente forgiato?
“UN PICCOLO GRANAIO, E INTORNO IL FUOCO”.
Negando l’evidenza del principio di non contraddizione, spalanchi un portone all’entrata nei tuoi discorsi di qualsiasi assurdità e contraddizione. Contento tu…. Imagination is more important than Knouledge (Einstein disse).
Specialmente durante gli ultimi anni della mia involuzione, ho maturato la convinzione che per passare attraverso la “porta stretta” occorre ben altro che il rispetto del principio di non contraddizione e della razionalità tomistica più cruda e paralizzante.
Pensaci bene: cosa di più contraddittorio di Cristo: s’immola per salvare il mondo intero e poi dice che la porta stretta sono pochi che la trovano. Non è che la nostra povera capoccia non capisce un tubo?
E se fosse proprio l’assurdo il passepartout per i Campi Elisi?
Ciao.
Posta come l’hai posta tu la cosa appare come una contraddizione. Ma la contraddizione scompare se precisi che la salvezza non è garantita a tutti indipendentemente dal comportamento del singolo. La salvezza è offerta a tutti, ed è data a tutti la possibilità di salvarsi, ma a patto che segua l’indicazione data da Gesù:
– Entrate per la porta stretta, perché larga è la porta e spaziosa la via che conduce alla perdizione, e molti sono quelli che entrano per essa-
Permettimi di dissentire.
Non tieni conto che, come ho riportato nel mio articolo, non “tutti” sono chiamati ma “molti” e fra questi molti solo “pochi” sono gli eletti che passano per la porta stretta. Questo è Vangelo.
Nel Vangelo non c’è “tutti” ma “molti”. “Tutti” è’ un illecito aggiustamento teologico, una forzatura pseudo ecumenica che si riflette anche nel novus ordo nelle parole della consacrazione: ” …. versato per voi e per tutti “, mentre nel Vetus Ordo, come da Vangelo, è “pro vobis et pro multis effundetur”.
Insomma, la selezione è piuttosto severa.
Caro SC Emerito, sono lieto di constatare che siamo in due a evocare il principio di non contraddizione, il che farebbe di noi dei “talebani” che “vogliono mandare la gente al rogo” (v. commenti sotto).
Al Matto non resta che chiedere asilo politico a Santa Marta… da quel tale che fa del dubbio (parole sue) la sua fede
Secondo il mio parere son tutte inutili parole per continuare nell’addomesticamento viscerale delle menti e dei corpi perché siano e rimangano tutti un unico gregge sotto un solo Pastore. Cioè sotto un solo Dittatore. Per la nostra cosiddetta civiltà il maestro è il Dittatore Mosè che impone di tranciare anche i legami di sangue con la spada se non la si pensa come lui. A seguire Gesù sul Tabor col suo maestro Mosè e poi quel Paolo di Tarso che nonostante quel “maledetto chi pende dal legno” ne fa il nuovo Mosè del nuovo Israele. Nessun ebreo ha mai parlato di peccato originale, perché nella Genesi non c’è. Paolo e soprattutto Agostino ne sono gli inventori.
“Nè lui, né i suoi genitori hanno peccato per essere cieco”
Nè la morte venne nel mondo a causa del peccato!
Cui contigit nasci instat et mori. Menti che ragionate permettetemi di dire che prima di peccare devo almeno nascere! Ed è per il fatto che nasco che anche muoio. Le menti pagane avevano verità incomparabili con le fantasie dottrinali del Despota Dittatore e Tiranno. Aveva ragione Rutilio Namanziano nel De reditu suo a scrivere che la maga Circe trasformò solo i corpi degli uomini in maiali, ma che ci volle la dottrina cristiana per trasformare in maiali corpo e mente.
Non c’è commercio materialista più abominevole di quello delle dottrine religiose di rivelazione soprattutto. Leviticus decet. In esse stà la fonte della violenza e della schiavitù come asseriscono quegli “Alcuni dicono” citati da Benedetto XVI nell’ultima sua omelia della notte di Natale da papa, SENZA SMENTIRE.
Intervento piuttosto pungente e dagli spunti che. essendo io Matto, non mi scandalizzano per niente.
In un lontano passato sentii dire che l’inventore del Cristianesimo (istituzionale) è stato san Paolo, la qualcosa combacia con Paolo e Agostino inventori del Peccato Originale.
Come al solito, ci vorrebbe un “esperto” (di quale fazione?)
che dica la sua.
Non sono esperto ma una cosa la so: il pensiero anticattolico porta da decenni l’argomento di San Paolo che si “inventa” il cristianesimo. Non serve essere esegeti per capire la stoltezza di tale assunto a patto di usare la ragione, col permesso del Matto che ci dice che fede e ragione vanno poco d’accordo
Che il cristianesimo sia un’invenzione di San Paolo è una bestemmia cara ai soliti noti. Lecito citarla, grave rilanciarla.
Ma come mi puoi razionalmente negare che non sia invenzione di San Paolo di Tarso, cittadino romano, se Lui, proprio Lui, scrive di essere stato rapito al terzo Cielo senza saper come. Ed in più minaccia che se anche un Angelo (Malachim) di YHWH venisse a predicare un vangelo diverso dal “suo” non dobbiamo credergli!
Già un secolo fa Wyndham Lewis nel suo “L’Arte di Farsi Governare” avvertiva che “una sorta di guerra di vendetta sull’intelletto è ciò che, per qualche ragione, prospera nell’atmosfera sociale contemporanea.”
Il dilettantismo dottrinale è logicamente connesso con la guerra all’intelletto.
Questa guerra, prosegue Lewis, soddisfa i requisiti “democratici” della vanità dell’uomo-massa, che deve essere tenuta al riparo da dolorosi confronti e vendicata per le umiliazioni del passato. Quindi una rivoluzione a favore di standard ostili all’intelletto e favorevoli a tutto ciò che prima gli era stato subordinato, è il primo e più evidente risultato. Le “passioni”, le “intuizioni”, tutti i tratti della vita emotiva ― un tempo considerato appannaggio delle donne ― oggi regnano in qualsiasi ambito sociale; è questo a provocare un visibile decadimento ovunque.
Anche nella Chiesa, in cui dopo il Concilio è in attico una titanica operazione per separare fede da ragione: movimenti carismatici (di origine protestante), rituali africani di liberazione (l’indimenticato ex mons. Milingo), meditazioni orientali e liquidazione coatta del tomismo, sostituito dalla fenomenologia di cui si canonizzano anche i promotori.
Come la stampa diede ai protestanti l’illusione di una luce interiore (per capire la Scrittura senza la mediazione della Tradizione), oggi la tecnologia elettrica illude i neocattolici con un vago misticismo, creando (sono sempre parole di McLuhan) un facsimile diabolico del Corpo Mistico di Cristo.
Scriveva Chesterton che i padri della Chiesa, prima di proporre una dottrina come vera si sforzarono di renderla chiara (“lucid”).
Oggi invece il nemico, fuori e dentro la Chiesa, è l’intelletto che Dio ci ha dato, dimenticando che nessuna grazia viene concessa a chi non usa i doni di natura.
Grazie per il contributo.
Ma … l’intelletto ha da essere per forza “guidato”? Non si può riflettere senza procedere su un binario messo lì in precedenza? Si deve pensare in un certo modo e solo in quello? Se si va a ritroso dove lo si trova l’inizio del binario? Dov’è l’inizio del modo unico?
Gesù si è incarnato nella cultura greco-romana (cui anche S. Paolo apertamente si rifaceva) per buone ragioni. Dio non gioca a dadi.
E forse una delle ragioni è che S. Paolo, i Padri della Chiesa e S. Tommaso d’Aquino si sono potuti servire della logica aristotelica e degli altri strumenti messi a disposizione dalla cultura occidentale per definire la verità cristiana.
È l’elementare e tipicamente occidentale principio di non contraddizione: non possono esistere più verità incompatibili, a differenza di quel che martella la propaganda globalista onusiana.
Ci sarebbe da dire molto sulla verità come concetto isolato (idea tipicamente protestante, credo che lei si riferisca a quella parlando di “binario unico”) e verità come esperienza trasformativa dell’essere umano, approfondita da Vico e più tardi dai simbolisti francesi, da Apollinaire e da Pound. Ma su questo è facile fraintendersi, specialmente in due righe.
È dogma di fede che qualsiasi esperienza mistica non possa contraddire le verità cristiane e la ragione, a meno di non adorare Dioniso e dintorni.
Inoltre nessuna esperienza religiosa o intuizione mistica può essere data da meditazioni e pratiche yoga, perché è frutto di una condizione superiore dell’essere. È il distacco dal mondo dato solitamente dalla sofferenza, che come insegna l’Imitazione di Cristo è la via maestra indicataci dal Signore.
Ma (visto che parlavamo di piccolo gregge) quanti cristiani oggi sono perseguitati a causa della giustizia, a parte Danilo Quinto e movimenti che portano nella società i valori cristiani? Il nostro cristianesimo è confinato in chiesa, usciti dalla quale ci disperdiamo così bene nella massa secolarizzata, da far pensare che in essa siamo a nostro agio
Questa logica tradisce il proprio dispotismo dogmatico vincolante. Come l’uroboro. Non sai andare oltre, non sai cercare il Dio. Sei un sant’Agostino: Timeo Dominum transeuntem!
Allora si rivolga con fiducia a Papa Francesco (che di “roghi” mi pare ne alzi un bel po’), per cui la fede è indefinibile perché soggetta all’evoluzione dei tempi e la morale va adattata alla situazione
Mi scusi, lungi da me mancarLe di rispetto. Voglia perciò perdonare la crudezza della domanda.
Ma Lei, che ne sa di meditazione e pratiche yoga?
Comprende che questo sparare a zero su tutto ciò che non è cristiano (a parte l’immondizia che è tantissima) testimonia di una chiusura d’animo “talebana”? Comprende che questa inflessibilità ha prodotto l’orrore dei roghi e delle torture?
Mi scusi ancora.
E lei cosa ne sa di me, che non capirei nulla di meditazione arrivando a dire che la metterei al rogo e alla tortura?
Vedo che, a corto di argomenti, azzarda giudizi personali.
Mi aspettavo risposte pertinenti, invece della solita pappa stracotta dei cristiani che alzano patiboli contro i liberi pensatori
Ma scherzi, caro il mio IL MATTO? Sono più che d’accordo con te anche quando sono in disaccordo, altrimenti non è nè musica, nè cacofonia, nè pausa. Ma sei sicuro di essere più matto di me. E se lo sei, lo sei per credo (ragione) o per sentimento (fede-fiducia). È un dogma tuo od un assioma sempre ricamiabile hic et nunc? Comunque I MATTI.
Mi scuso ancora, forse ho posto male la domanda.
Il mio “lei che ne sa” non voleva essere sarcastico o dispregiativo.
Se lei afferma senza mezzi termini che ” nessuna esperienza religiosa o intuizione mistica può essere data da meditazioni e pratiche yoga”, delle due l’una: ha sperimentato lungamente meditazione e yoga ed ha constatato di persona quel che afferma, o l’altra: la sua è un’affermazione teorica ripresa da qualcun altro che a sua volta non ha sperimentato.,
E sai perché, caro Forum di Maschile Coscienza ” nessuna grazia viene concessa a chi non usa i doni di natura”? Perché i doni di natura bastano ed avanzano.
1) “Il dilettantismo dottrinale è logicamente connesso con la guerra all’intelletto”.
2) “Questa guerra soddisfa i requisiti ‘democratici’ della vanità dell’uomo-massa”.
1) Non posso che essere d’accordo. Era del medesimo parere già il saggio Rutilio Namanziano vittima della persecuzione cristiana di Teodosio. Le dottrine distruggono o annientano l’intelletto perché la loro base è dogmatica, mentre per l’onesto intelletto umano la base è solo assiomatica!
“Io sono la via, la verità e la vita”. Stop. Non c’è altro da intellettualmente ricercare oltre.
2) E qui si svela il principio, la causa della “guerra” che NON soddisfa certo i requisiti democratici, anzi decreta la vanità dell’uomo-massa, oggetto sacro, “massa-sacra” o “mas-sacer” ed etimologicamente sottende il sacro della nuda vita: mas-sacer [mas, maris, maschio]. Quindi massacrabile perché c’è stata sospensione delle forme difensive del diritto naturale umano a favore dell’Autorità e Potere del Despota umano di turno, il quale in nome e al posto di Dio, dopo aver assicurata l’anima a Dio, fa del fisico della massa democratica umana delle folle o dei soldati maschi, ciò che vuole perché gli appartiene, cioè un macello.
Il massacro nella Storia, a cura di David El Kenz, UTET.
Lasciamo stare l’infelice e detestabile accenno per l’umanità alle passioni-emozioni appannaggio -olim- delle donne! In questo caso l’Immacolata non sarebbe donna!
Sugli uomini e la guerra ha centrato la questione: vengono sacrificati in battaglie, per dirla col poeta, “per un aborto di civiltà” (questa).
Per quanto riguarda l’emotività delle donne, Wyndham Lewis non aveva certo in mente la Vergine Maria e neppure la donna virtuosa, che l’Antico Testamento assicura essere più rara di un tesoro persino allora.
Sapesse quanti ne ho visti di uomini che per aver attribuito alla loro moglie le virtù e la lealtà della Vergine Maria, sono finiti per strada. Solo allora dismettono l’armatura da paladini e ingrossano le file di forum impresentabili come il mio
@THE FOOL
Caro Matto, l’ABC qui non mi pare lo si possa comprendere. Molti, tutti, pochi non saprei…Comunque, possibile che non sappia che la Standing Ovation giunge solo se organizza tutto l’alfabeto in pensieri di una incomprensibile logica con apparenza di geniale, forbita razionalità/cultura umana? Un ossimoro così comune…
Ebbene temo lei sia un uomo pneumatico e non psichico; ovverossia un tipo non politicamente corretto. San Paolo mi perdonerà dell’abuso…
Eppur l’argomento richiederebbe numerose puntate per esser ancor meglio sfagiolato, non trova?
Che mi dice infatti di ciò che è all’origine del Peccato Originale? Non è vero che la morte è entrata nel mondo per invidia del diavolo e ne fanno esperienza coloro che gli appartengono?
Il suo articolo suscita, suscita eccome…Invidia..Umiltà..Obbedienza..Risurrezione..Fuoco..davvero tanta, tanta roba…da “matti”, appunto!
Chissà che non ci giochi un’altra delle sue carte…
Grazie!
Grazie a Lei per il contributo.
“… la morte è entrata nel mondo per invidia del diavolo e ne fanno esperienza coloro che gli appartengono?
Forse non ho capito, ma della morte ne fanno (facciamo) esperienza tutti, non solo quelli che appartengono al diavolo.
Se le va, mi chiarisca.
Caro Matto,
purtroppo esiste anche la morte seconda…E’ quella da temere, non crede?
Certamente.
se lo lasci dire: lei è proprio cattolico!:-)
Il PO è un dato di fede.
E’ rivelato da Dio e non dall’intelligenza umana.
Infatti l’intelligenza superba pensa di essersi evoluta dalle scimmie, quando invece è decaduta dalla perfezione.
L’intelligenza umana rifiuta il PO.
L’essere “perduti” è la ragione per cui bisogna essere “salvati”. La salvezza viene da Dio.
Gesù disse: “se diceste di essere ciechi sareste senza peccato, ma voi dite di vederci per cui il peccato resta”.
Ogni malato disposto a guarire è nella luce di Dio.
Ogni sedicente sano rende invisibile quella luce.
La Madonna è senza PO. Mistero della fede.
Eppure realtà “logica” nella rivelazione di Dio in Cristo.
Ci sono dei malati disponibili a riconoscere l’autorevolezza del Medico, sono in grado di vedere la luce di Dio, ma ostinatamente refrattari ad accettare questa umile assistente del Primario, così strana.
La Madonna non è malata. E’ piena di grazia. Gratis.
E, da sana, soffre e patisce in unione con la croce grondante sangue che lava il peccato: Dio vuole così e le risposte possono essere solo due: No o Si.
Il PO ci sfida, ma soprattutto ci riguarda. Rousseau pensa l’uomo originariamente buono, poi rovinato dai saperi e dai condizionamenti. Altri pensatori diffidano dal credo religioso, riducendone la ricevibilità a illuminazioni private, quasi decontestualizzate.
Che cos’è la grazia, se non so la differenza tra l’essere nel peccato, dall’origine, ed essere pieno di grazia? Che cos’è la salvezza se non conosco il peccato che mi fa morire l’anima che dovrei salvare per l’eternità?
Adamo è stato creato SENZA PECCATO e poi ha peccato, ingannato da una creatura angelica decaduta. Dio è amore e nel creare le creature che ama ha fatto loro dono di libertà. C’è chi l’ha usata male.
Nel mistero della Redenzione, che passa dall’incarnazione, da un necessario reset della storia, serve una creatura priva del peccato dei progenitori: Maria è messa in una condizione in cui può o meno esercitare la libertà. E la esercita, in modo differente da come fecero i progenitori.
Quanta luce mette Dio nella creazione.
Quanta tenebra viene dal peccato.
Maria non fa nessuna ombra, inondata di Spirito Santo: ecco perchè in Gesù c’è tutta la luce che rivela la Volontà del Padre.
La Santissima Trinità è luce pura: l’illuminazione è gratis. E’ grazia. Ma noi abbiamo il PO. Dobbiamo essere salvati. C’è chi ha pagato la bolletta. Ma per capire, pulire, guarire e vederci bisogna prima saperlo e poi volerlo.
L’alternativa è credersi eredi delle scimmie. C’è una scimmia (di Dio) che dall’inizio gioca a proporre narrazioni distorte della realtà. Così distorte che le si insegna a scuola. Se siamo scimmie è più facile farci credere intelligenti facendoci fare sempre le stesse cose, magari per un applauso al circo.
Dio permette, per rispetto della libertà (non per cattiveria o sottile piacere di giocare con le creature) che la prova riguardi ciascuno. E’ scritto chiaro nella preghiera del Padre Nostro (è più chiaro in quella non taroccata).
Numerosi sarebbero i pensier-ini nati da questa lettura che, pure, si appella alla riflessione allo scopo di eliminarla.
Il primo a spuntare concerne una frase -drammatica- tratta da un film poco noto. A pronunciarla è l’Angelo ribelle calato sulla terra per continuare in modi diversi la guerra tra le schiere angeliche che “non è mai cessata” . Alla domanda dell’uomo che gli chiede che cosa l’abbia indotto a rinunciare alla sua posizione di privilegio vicino a Dio, egli risponde con un’altra domanda: ” Sai, forse, tu che cosa atroce sia il rimanere sempre costretto a subire per l’Eternità la sua terribile luce ? “.
Due opzioni.
Si deve NON riflettere e ripetere (ripetere!) la risposta scontata: l’Angelo ribelle mente: la luce di Dio è beatifica, non terribile.😇
Oppure si può … riflettere. 😈
Non credo che la riflessione sia nemica dell’Illuminazione. Non credo che l’uomo sia come Dio, e che possa o debba quindi accedere ( secondo certe dottrine) all’Ein Sof .
Ciò mi ricorda l'”ascesi” di certi monaci giapponesi che si facevano seppellire vivi, diminuendo un po’ alla volta il sostegno alimentare per durare in eterno col corpo elastico. Probabilmente, per la fretta, non mi sono spiegata bene, ma per quella che è ( o che era ) la nostra civiltà, la misura è essenziale. Basta pensare alla Pala di S. Zeno a Verona, del Mantegna. Un cattolicesimo capace di promuovere una simile visione merita la riconoscenza dei secoli.
Un breve video sull’argomento, https://www.youtube.com/watch?v=OLNkZUoOsc/
credo il Matto abbia detto “non riflettere” per dire “non essere indotti in tentazione”. Non scendere a patti. Fides et Ratio: siamo uomini! Ergo la “non riflessione” non indica un volontario oscuramento della ragione ma un procedere in obbedienza alla fede, che è molto diverso…
Ma…aspettiamo il Matto…
E nell’attesa: ho visto pure che si è parlato di contraddizione più su. Dico la mia: la Perfezione di Dio è necessariamente contraddizione…Dio e uomo?Misericordioso e giusto?Compassionevole ma Dio degli Eserciti? Ecc…Perfezione è la somma degli opposti – apparenti – perchè solo Dio tutto compendia in Sè.
Una buona continuazione
Si, “non riflettere” per dire “non essere indotti in tentazione”.
Ovviamente con tutto il resto.
A proposito: il Matto è … Enrico Nippo 😉
IL video è inaccessibile.
Puoi darmi qualche dritta?
Il trittico di Verona, commento di Federico Zeri.
Matto,
mi scuso per la fretta precedente che mi ha fatto saltare ” dell’Ein Soft interpretato alla luce della concezione dello Tzim-Tzum “,
” corpo elastico e spirito vivo in corrispondenza ”
Saluti, Adriana.
Non c’è di che.