Un Prete in Cammino per Diritti e Libertà. Oggi da Bernalda a Marconia.

2 Aprile 2022 Pubblicato da

 

 

Marco Tosatti

Cari amici e nemici di Stilum Curiae, continua il pellegrinaggio di don Emanuele Personeni da Bergamo a Roma, toccando tutta l’Italia, in difesa di diritti e libertà negate da un governo di malfattori, contro la Costituzione, che nessuno si perita di difendere, tantomeno il cosiddetto garante #camminaeascolta. E per far giungere al pontefice regnante una lettera firmata da molte persone a cui viene proibito di lavorare e avere una vita sociale. Ecco il programma di oggi.

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TAPPA da BERNALDA a MARCONIA
circa km 13
SABATO 02/04/2022
a piedi
Partenza ore 9
BERNALDA (MT) -Parrocchia Mater Ecclesiae
MARCONIA (MT) -Parrocchia di San Giovanni Bosco

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VANGELO DI SABATO 2 APRILE

Dal Vangelo secondo Giovanni
In quel tempo, all’udire le parole di Gesù, alcuni fra la gente dicevano: «Costui è davvero il profeta!». Altri dicevano: «Costui è il Cristo!». Altri invece dicevano: «Il Cristo viene forse dalla Galilea? Non dice la Scrittura: “Dalla stirpe di Davide e da Betlemme, il villaggio di Davide, verrà il Cristo”?». E tra la gente nacque un dissenso riguardo a lui. Alcuni di loro volevano arrestarlo, ma nessuno mise le mani su di lui. Le guardie tornarono quindi dai capi dei sacerdoti e dai farisei e questi dissero loro: «Perché non lo avete condotto qui?». Risposero le guardie: «Mai un uomo ha parlato così!». Ma i farisei replicarono loro: «Vi siete lasciati ingannare anche voi? Ha forse creduto in lui qualcuno dei capi o dei farisei? Ma questa gente, che non conosce la Legge, è maledetta!». Allora Nicodèmo, che era andato precedentemente da Gesù, ed era uno di loro, disse: «La nostra Legge giudica forse un uomo prima di averlo ascoltato e di sapere ciò che fa?». Gli risposero: «Sei forse anche tu della Galilea? Studia, e vedrai che dalla Galilea non sorge profeta!». E ciascuno tornò a casa sua.
Commento
Gesù é sulle labbra di tutti, molti parlano DI Lui ma pochi parlano CON Lui e soprattutto pochissimi ascoltano LUI. Tra la gente c’è grande confusione. Per alcuni é il profeta che avrebbe preceduto il Messia, non certo il Messia in persona. Per costoro il Messia non potrebbe essere uno come Gesù, palesemente disinteressato al potere, schivo e umile, annunciatore di misericordia e mai una volta di giudizio. Alcuni non sono d’accordo. Per loro Gesù é proprio il Messia. Tale affermazione trovava però l’obiezione ferma di chi, richiamandosi alla scrittura, sosteneva che il Messia non avrebbe mai potuto venire da una regione arretrata come la Galilea e da un paese di bifolchi come Nazareth. Il Messia, secondo la scrittura, doveva venire da Betlemme, paese del re Davide. Come se il luogo di nascita di una persona fosse l’elemento decisivo per comprendere la sua storia, la sua identità, la sua verità. Non mi pare siamo molto diversi dai contemporanei di Gesù. Non é forse vero che se vediamo un africano la nostra mente é portata a catalogarlo in un certo modo? Fin qui le chiacchiere della gente. Tra farisei e sacerdoti invece la questione era già risolta: Gesù era un impostore. Si noti che farisei e sacerdoti rappresentavano due partiti ostili l’uno all’altro. I farisei erano gli impeccabili e perciò spavaldi e arroganti; i sacerdoti erano i corrotti. L’avidità di denaro e potere era frequente tra loro. Farisei e sacerdoti si odiavano apertamente, non lo nascondevano affatto. Ma quando si é trattato di combattere Gesù si sono alleati senza problemi. Nel testo odierno si vede che In modo unanime trattano duramente le guardie del tempio che invece di arrestare Gesù si erano lasciate affascinare da Lui. Poi si chiedono: ha forse creduto in lui qualcuno dei capi o dei farisei? Il punto per loro non é se Gesù venga da Dio oppure no ma cosa dicono i capi, quale é il parere che va per la maggiore. L’opinione (dei capi specialmente) vale più della verità. Essi combattono Gesù perché i capi lo combattono, per obbedienza ai capi sostanzialmente. Qualora i capi si inchinassero a Gesù -sottinteso- anch’essi sarebbero pronti a farlo. Ad animare i sentimenti di farisei e scrivi é un profondo disprezzo per coloro che sono fuori dalla Legge. Per loro è tutta gente maldetta. E Gesù é tra costoro. Maledire aveva finito per diventare il pensiero più frequente nella vita di questi osservanti della Legge. Dovremmo guardarcene tutti. Quando si comincia a maledire, il veleno del giudizio prende possesso del cuore e liberarsene diventa un’impresa. Nicodemo ci prova a spezzare una lancia in favore di Gesù. Ma lo fa sempre prendendo la Legge come criterio di fondo. Servirà a poco. Avrebbe potuto appellarsi alle opere di Gesù, a quelle opere che mostravano senza imbroglio che Gesù realizzava le promesse di vita fatte da Dio. Ma niente.

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