BDV. La Pachamama, e perché Ciascuno di Noi Debba Essere un Katechon.
2 Aprile 2022
Marco Tosatti
Cari amici e nemici di Stilum Curiae, la nostra BDV offre alla nostra attenzione un ricordo, e alcune riflessioni legate a questo ricordo. Il tutto acquista un valore ancora più profondo se pensiamo che proprio in questi giorni lo Stato di New York ha approvato il cosiddetto “aborto postdatate”, un modo edulcorato, viscido e ingannevole per dire infanticidio: cioè l’assassinio, neanche più mascherato (vi ricordate il “grumo di cellule” di certa polemica femminista?) di un essere umano indifeso, che costituisce un problema per la mia vita. Logica per logica, perché allora io non possa ammazzare un nemico, qualcuno che mi è ostile, o verso cui ho motivi, magari giustificati, di rancore e dispiacere, non lo capisco. Aiutatemi voi. Buona lettura.
§§§
Ricordo che, quando, durante il sinodo amazzonico (massonico…), giunse nei giardini di San Pietro la Pachamama, la statuetta di legno rappresentante la madre terra incaica, incinta e seduta sui talloni, rimasi sorpresa perché, se tanto mi dà tanto, la grande foresta pluviale dell’Amazzonia, c’entra poco o nulla con le Ande peruviane dove, appunto, si venerava questa divinità (falsa).
Il dubbio lo tenni per me (perché, ad esempio, non intronizzare il serpente arcobaleno degli aborigeni o un altro idolo qualsivoglia?) e piano piano si stemperò nella quotidianità e poi nella gioia di veder la stessa signora Pachamama, orrido idolo pagano, finir nel Tevere, grazie al gesto eroico di un giovane austriaco (che ho poi avuto la gioia di conoscere di persona a Monaco di Baviera) e che ancora oggi combatte, alto e bello come un muro contro il male. E muri contro la liquidità della civiltà anticristica dovremmo esserlo tutti. Chi più, come Alexander Tschugguel, chi meno come la sottoscritta. Ma tutti quanti dovremmo diventare muro, kathekon (fortificati, appunto dal catechismo, cioè dalla Parola di Dio) contro la deriva delle tenebre che vorrebbe portare il mondo attraverso la tana del coniglio a mettersi a gambe in su e zucca a terra. Ma avanti e giù, con un piccolo paracadute turchino.
Poco o nulla ho pensato al significato profondo della Pachamama, dunque. Come tanti credo. Solo la scorsa notte, svegliata quando ancora il cielo silente sembra scendere sulla terra, riempiendola del Suo Mistero, ho capito per grazia, che cosa significa quella orrida statuetta e a quanta oscurità rimanda, di quali turpi segreti è simbolo. Essa, la Pachamama (che in Argentina, guarda un poco che caso, la patria di Bergoglio…) ha un monumento tutto suo, è divinità andina alla quale venivano offerte vittime sacrificali. I bambini più belli portati sulla vetta dei monti venivano lasciati a morire (o forse non so erano già morti) in caverne. Doni votivi contro le carestie e per propiziarsi la dea malvagia che in questo modo, pensavano quei pagani, si placava. Vi dice qualcosa? La Pachamama, rappresentata dalla statuetta intronizzata in San Pietro, è incinta, nel suo grembo, un bambino. Così le montagne delle Ande, fatte madre, nel grembo hanno un bambino. Ma morto. Mmmm, questa macabra scoperta mi ha fatto tremare il cuore. Ho chiesto al Signore di poter chiudere gli occhi e dormire. Ma niente. Avanti e di nuovo, questa volta con un ombrellino verde mela, scendiamo di un rigo.
Niente, io, occhi aperti nel vuoto. Comincio a pregare perché sento dentro tutta l’inquietudine di questa scoperta che significa altro, molto altro. E io forse so che cosa, ma mi trema la lingua, la penna impallidisce, il cuore scolora. Inizio a recitar la corona, che sempre m’aiuta in questi casi. Ma avanti, senza paura. Vedo una coppa piena di sangue e sembra il calice di Nostro Signore, ma non lo è. Quel sangue, il sangue innocente, trema nel suo rosso rubino. Ha un nome, quel calice, che rimanda alle antiche storie dei cavalieri, ma per conoscerne il nome vero bisogna aver studiato almeno qualche mese il diavoliano, come ho fatto io. Ed era sì, al suo arcaico principio, il calice che conteneva il sangue di Cristo, ma poi è arrivato l’arcinemico e, come ha fatto con l’arcobaleno (che era l’alleanza tra Dio e Noè) e che è diventato il simbolo stesso del mondo liquido e del gallen (cioè del letamaio), lo ha fatto diventare tutt’altro. Tremo, prego, sento tutt’intorno un vocio di demoni furiosi. “Questa schifosa ha capito!”. “Che cosa possiamo fare?”. Prego, mi rigiro tra le dita la piccola croce che è stata dono della mia madrina di Cresima e intanto penso a Monsignor Fulton Sheen e alle sue parole sul che cosa fare quando tutt’intorno volano i diavoli. Offro al Signore il Sangue Santissimo di Suo Figlio a mia protezione, prego la Santissima Vergine e mi rifugio nel Sacro Cuore di Gesù. Sono salva.
Poi dormo, sfinita. E’ giorno ed è tempo per me di correre alla Santa Messa. Mentre salgo a passo lento lungo la Via Panisperna, sento che il cuore è tornato al suo battito consueto e, nonostante i sogni-visione (non so come chiamarli) fiorisce in letizia perché fatta muro sono anche io difesa e bastione dell’Eterna Legge del Signore che è gioia in se stessa, senza premi futuri. Piacere al Signore, camminare sul suo cammino fermo, restare eretti mentre il male si abbatte promettendo il paradiso in terra e regalando invece l’eterno inferno, è la Sua volontà nella mia piccola, insignificante vita. E forse anche voi che leggete, ognuno di voi, potrà come me essere muro. Un muro solido, piccolo o grande, contro l’uragano di menzogne e di fole scatenato dai diavoli che, la scorsa notte, mulinavano intorno al mio letto, molto adirati…
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Categoria: Generale
Ma io sono l’unico che rimane perplesso quando si legge “sentivo i diavolo dire quella schifosa ha capito”?.
Oppure a voi sembra tutto normale?
Parliamone…..
Ora che la Pachamama è uno schifo è idolatria, siamo tutti d’accordo, non ci piove.
Ma io trovo preoccupante il resto del racconto, con i diavoli che gli ballano intorno al letto e la chiamano schifosa…..
Spero che sia un modo allegorico o un’iperbole o uno scherzo…. Perche se la signora parla seriamente, qualcuno dovrebbe parlarci e indica egli un aiuto. O un’esercitazione o uno psichiatra.
Comprendo mi si vogliano chiudere gli occhi – già chiusi da fette di salame;-) – e che “animali” gregari non possano che far branco ma…ohibò..avevo erroneamente pensato di trovarmi tra cattolici qui: che terribile abbaglio!
Andiamo con ordine e riprendiamo il taciuto:
– L’Aquinate non accusa di idiozia. Ma dice idiota chi considera falso ciò che non è in grado di comprendere. La frase non è double face, a meno che non ci si arrampichi sugli specchi per evitare un affondo in coscienza…
– Il CCC non è Parola di Dio. Ma davvero? Eppure ignorate che tra le sue fonti principali vi è la Sacra Scrittura, oltre che i Santi Padri, la Liturgia e il Magistero della Chiesa.
Esso è compendiato proprio col fine di insegnare al Popolo di Dio…perchè la catechesi è educazione della fede e non una “elaborazione e riduzione a sistema dottrinale” della Sua Parola!
– l’incoerenza di Stilumcuriale Emerito non è nelle risposte date a me – almeno fosse lì!!! – ma è nei fatti, temo, e ancor spererei di sbagliare. E’ stato sinceramente un pugno nello stomaco ri-leggere della Pacem in Terris, scoprire che l’articolo è di St. Em. e poi vederlo un minuto dopo prendere le distanze dalla “parola d’uomo”…mah…Ma non è protestante eh!!!
– Chiesismo poi non va con Statismo? Perchè Cristo sì, la Chiesa no è vecchia…Sempre in auge, però, noto.
– sulla Corredenzione, Galeno, troverà nel CCC al numero 968 un bell’accenno: “Ella ha COOPERATO in modo tutto speciale all’opera del Salvatore”, si dice della Madonna. Poi, sa, esiste qualcosa che si chiama SENSUS FIDELIUM. Mi creda, non è roba da orrendi “talebani” tomisti, ma un semplicissimo concetto in uso tra cristiani cattolici.
Magari i numerosi sacerdoti del sito parteciperebbero volentieri a questa discussione arricchente ma…mi sa che il sabato e la domenica sono tutti troppo impegnati! Chissà che direbbero loro, chissà che pensano. Immagino un: OCCHI APERTI! sia scomunicato!:-)
Una buona santa Messa a tutti e grazie della viva partecipazione!
Caro OCCHI APERTI!, il Suo pseudonimo termina con un punto esclamativo, ciò volendo significare, così mi sembra, uno stare all’erta per vedere le cose come sono e non farsi infinocchiare.
Nulla da eccepire, a patto che Lei (e nessun’altro, a partire da me) presuma la Sua visione delle cose essere l’unica possibile.
C’è un dato di fatto che è inoppugnabile: ognuno ha la propria intelligenza, la propria cultura o incultura, le proprie passioni, i propri vizi, le proprie virtù, le proprie fissazioni, i propri dubbi, e tutto ciò costituisce la propria forma mentis, che in quanto tale costituisce un limite, ed un limite non può aspirare all’Illimitato, all’Infinito, insomma a Dio. La stessa fede non può non essere condizionata e “aggiustata” secondo la propria forma mentis.
Per quanto uno riponga la propria fede nelle Sacre Scritture e nei loro interpreti, come anche nella sistematizzazione catechistica, non sarà mai totalmente esente dal soggettivismo della propria forma mentis. Al riguardo, gli accapigliamenti continui in questo blog la dicono lunga.
Ripetere a ogni pie’ sospinto passi delle sacre Scritture, del Magistero, del Catechismo, del Codice di diritto canonico, nonché le catastrofiche rivelazioni mistiche, non cambia il discorso di una virgola: secondo la propria forma mentis, ognuno cita le definizioni, cioè le … forme che in un dato momento e a seconda della circostanza gli fanno più comodo. L’oggettività resta una chimera.
Abbiamo quindi un doppia limitazione: quella della forma mentis e quella della definizione (giacché de-finire significa limitare, circoscrivere).
Ciò dovrebbe condurre ad esporre il proprio pensiero come mera e PACATA ipotesi.
Con un distinto saluto.
è un discorso pragmatico-filosofico, il suo, mi pare. Che però va stranamente oltre i fatti. Scrive su di me cose che immagina, anzi, meglio, che fraintende. Tanto più che, se nota, mai ho commentato quel suo messaggio, da cui tutto è partito. E non ho commentato perchè vi trovavo parte del vero (in effetti BDV forse avrebbe potuto esprimersi con maggior precisione). Ne deduco di poter affermare – e ritrovarci in questo forse insieme – quanto conti l’esperienza…Esperienza da esperire…e non esperienza da età…di cultura…di valori…I miei limiti le sono così palesi che spero non le sfugga, almeno, la buona volontà che ho di comunicare con chiunque. Questo perchè da tutti, ma proprio da tutti, cerco di imparare sempre, e non ho mai escluso neppure l’Asina di Balaam! E’ aprendosi che ci si arricchisce, non chiudendosi nella sicurezza della propria – limitata, appunto – personalità. In questo, perdoni la mia presunzione, credo almeno un mio limite di averlo superato!Ora restano davvero tutti gli altri da affrontare…chi sulla via del Bushido…chi sulla via del Meifumado…chi militando sotto al Vessillo di Croce. La nostra, poi, caro Enrico, non è una religione…nè una filosofia… ma un Incontro!!
Esperienza, appunto, che porta inevitabilmente a scelte. Ognuno fa la sua nel pieno rispetto di quella altrui, non per questo rinunciando al confronto. Che, almeno per me, è sempre, sempre arricchente…non certo un accapigliamento e un voler aver l’ultima parola.
Di questo arricchimento, dunque, la ringrazio molto.
Buona prosecuzione!
Riprendo dall’acuta osservazione di GALENO : “il passo dall’idea che la Chiesa non sia tutto all’idea che la Chiesa sia niente è molto breve”, che mi viene da allacciare alla differenza (abissale) tra Cristianesimo e chiesismo rilevata dal Cummings.
Si tratta di una situazione rischiosa che, a mio parere, non può essere risolta da alcun essere umano e nella quale non resta che barcamenarsi, ognuno per quel che può.
Le Sacre Scritture sono permeate di Mistero e quest’ultimo è reso palese dalle contraddizioni di cui le medesime sono contenitrici, e non potrebbe essere diversamente poiché pur essendo ispirate da Dio che è l’Assoluto sono espresse nel linguaggio umano che è inevitabilmente relativo (e lasciando da parte il tema delle traduzioni!).
Quando vengono fuori gli interpreti delle Sacre Scritture (e inter-pretare significa porsi di mezzo) la situazione comincia a farsi seria: l’interprete, in genere, è necessariamente una persona colta e quindi (chissà perché automaticamente) si pone, o viene posta, su un piedestallo da cui ammannisce la SUA interpretazione, non di rado non combaciante con quella di altri suoi colleghi.
Ora, a mio avviso, è qui che s’annida il pericolo tutt’altro che remoto che la cUltura, invece che cOltura, diventa strumento di inquadramento e perciò di potere.
Io sono una persona di preparazione culturale medio-bassa, e (ormai tanti anni addietro) dopo vari tentativi di comprendere quello che dice l’Aquinate (lo porto come un esempio fra i tantissimi), mi sono sentito letteralmente cretino e vi ho rinunciato. Dopo di che mi viene davanti l’interprete colto ed esperto che “ha capito”, passa al setaccio tomistico ogni parola che dico e mi riempie la testa di paroloni intrecciati con altri paroloni. Ma io continuo a non capire e, per non rischiare l’anatema, debbo starmi zitto.
Penso sia superfluo continuare non senza un ultima curiosità: dov’è il tomismo nel Vangelo? Ma davvero per essere un buon Cristiano debbo sorbirmi la Somma Teologica spiegatami … dall’interprete?
Buona domenica a tutti.
@Enrico Nippo
c’è davvero un ottimo articolo del Matto nel menù di Stilum, oggi…
Oserei suggerirne una lenta degustazione.
La via del Bushido può anche essere la via del Meifumado: Itto Ogami…caro e buon vecchio Itto Ogami…
@ENRICO NIPPO e @Stilumcuriale emerito
– Nessuno è Dio fuorchè Dio solo! E qui ci siamo.
Riguardo alla citazione dell’Aquinate, non intendevo servirmene per dare titoli ma per indurre un certo qual senso che so io…di umiltà di fronte a certi misteri?
– Può anche essere io abbia occhi chiusi da fettone di salame ma lei non patatisca, la prego…Sia però magari più coerente, se non altro perchè scrive sul blog se non perchè si dice cristiano cattolico.
Chiarissima questa sua testimonianza Benedetta. Tutto è collegato, una intuizione rimanda a un’altra e così via!
Confermo che il Preziosissimo Sangue di Nostro Signore Gesù Cristo e il Cuore Immacolato di Maria, sono l’unico rifugio per la nostra e altrui protezione! Basta invocarli con Fede certa!
«Logica per logica, perché allora io non possa ammazzare un nemico, qualcuno che mi è ostile, o verso cui ho motivi, magari giustificati, di rancore e dispiacere, non lo capisco»
Lei rievoca il discorso che Madre Teresa di Calcutta tenne ad Oslo in occasione del Premio Nobel per la Pace conferitole nel 1979:
«Oggi l’aborto è il più grande distruttore della pace, perché se una madre può uccidere il proprio figlio non c’è più niente che impedisce a me di uccidere te e a te di uccidere me».
Naturalmente i presenti in sala rimasero ammutoliti, e gli organizzatori si saranno maledetti per aver conferito il Premio alla santa donna.
Mah, io non la menerei più di tanto con questa pachamama. Siamo ai livelli di Quèlo: una patacca, pure bruttettina, piazzata lì per dare il contentino a uno sparuto manipolo di indigenisti. Nulla di più. Qualcuno le ha pure fatto fare un salubre tuffo nel Tevere. A me pare che, dato il profilo dell’attuale occupante di S. Marta, certi isterismi siano ingiustificati. L’uomo ha evidenti limiti, quindi inutile scaldarsi più di tanto (ci pensa già Cionci, porello). Invocare il ruolo, la missione, di κατέχων mi sembra un eccesso di zelo. Riserviamo questo compito a cose più serie e seppelliamo Quèlo con una bella risata.
Quindi Benedetta, nello specifico che cosa rappresenta esattamente la pachamama?
E il calice… Temo di non aver capito
“Fortificati, appunto dal catechismo, cioè dalla Parola di Dio”.
Non vorrei fare il pignolo ma il catechismo non è la Parola di Dio, bensì la sua elaborazione e riduzione (sottolineo riduzione) a sistema dottrinale.
Quindi, a mio parere, la differenza resta abissale. La Parola di Dio è Infinito Mistero e quindi irriducibile a definizioni esaustive.
In questo che hai detto sono pienamente con te. L’attuale CCC lo volle l’esuberante (e Santo) Giovanni Paolo II , ma non è la fonte prima della Verità per un cattolico anche odierno. Per niente amico dei protestanti, dico però che tutto quello che è stato detto e scritto dopo i 73 libri canonici è PAROLA D’UOMO.
come distruggere la Chiesa in poche righe, insomma…
Per niente affatto. Se un insegnante di filosofia spiega il pensiero di Kant non si sostituisce a Kant. Ma se io voglio andare alla fonte del pensiero di Kant devo leggere le sue opere. Il lavoro della Chiesa non è quello di creare verità ma di diffonderla.
le sue affermazioni sanno di incoerenza…E menomale che si fa promotore della Pacem in Terris!
C’è parola d’uomo e…parola di santi…
Custodire il deposito della fede è la missione che il Signore ha affidato alla sua Chiesa e che essa compie in ogni tempo diffondendo, appunto, la Verità: ergo viva il CCC di san GPII e quello maggiore di San Pio X!
E in cosa consisterebbe l’incoerenza nelle affermazioni dello Stilumcuriale? Egli ha espresso un concetto semplice, chiaro e coerente: l’interpretazione della Scrittura non può sostituirsi alla Scrittura stessa, né surrogarla. Quindi è opportuno che il credente si rivolga, anzitutto, alla fonte. *** La notizia dell’esistenza di tale fonte e le dritte per abbeverarvisi in modo corretto sono responsabilità della Chiesa e il Catechismo (quale ne sia la sua formulazione) costituisce un utile strumento di navigazione. Ma il Catechismo non può in alcun modo soppiantare le Scritture. *** A ciò si aggiunga che il Catechismo stesso non si sottrae all’opera di interpretazione connaturale alla creatura umana compie. *** Vale la pena di cogliere l’occasione per domandare a chi si costituisce paladino dell’ortodossia catechistica in quale articolo del CCC si trovi l’affermazione che la Vergine θεοτόκος è corredentrice.
Navigando qua è là mi sono imbattuto in quest’affermazione molto, molto piccante:
“Questa religione è chiesismo, non cristianesimo. Per cristianesimo si intende la religione in cui Cristo è tutto. Per chiesismo, la religione in cui la Chiesa è tutto.
(John Cumming)
Non credo si possa liquidarla in quattro e quattr’otto.
L’Aquinate sosteneva che l’idiota considera falso tutto quello che non è in grado di comprendere…
Chi non ama la Chiesa si illude di amare Cristo che l’ha voluta! D’altronde una certa misoginia nei confronti della Madre Sua indica già quanto non si ami affatto la Sua Sposa!
L’Aquinate non è Dio.
L’accusa di idiozia verso chi considera falso ciò che non comprende è troppo facile perfettamente reversibile.
Anche perché non è detto che chi “comprende” non sia un idiota che crede di comprendere.
In ogni caso, uscirei da quest’ angolo morto in cui ci si accapiglia fra sapienti o fra idioti.
Mettiti il cuore in pace, Nippo. Persone con le fette di salame sugli occhi tirano in ballo l’aquinate per darci degli idioti e incoerenti. Siamo nati per patire e patatiamo 🙂 🙂 🙂
L’intavolatura delle verità cristiane proposta dall’Aquinate costituiva e costituisce una interessante chiave interpretativa. Non l’unica né la migliore. Ma per più ragioni una prospettiva meritevole di studio. *** La tomistizzazione del Cristianesimo è invece una patologia intellettuale oltre che un potentissimo generatore di talebanismo (la taccia gratuita di “idiota” distribuita come un confettino ne è un simpatico esempio). *** Ci si potrebbe chiedere se la violenza intellettuale in cui tende a prodursi buona parte del mondo tomista sia intrinseca all’impostazione filosofica di Tommaso, o sia invece frutto del processo degenerativo di cui sopra (la tomistizzazione del Cristianesimo).
Sa qual è il problema, Enrico? È che il passo dall’idea che la Chiesa non sia tutto all’idea che la Chiesa sia niente è molto breve. Si tratta di equilibri delicati, che nei secoli abbiamo visto saltare malamente in più occasioni. Da un lato le varie forme di protestantesimo, incluse quelle ante litteram, dall’altro le varie forme di ecclesiolatria, inclusa la papolatria dei cattolici d’apparato, sono dovute al venir meno di tale equilibrio. Che è poi in definitiva figlio di un incessante lavoro di ricerca, preghiera, meditazione, e soprattutto della grazia celeste.
Dire che tutti dovremmo essere dei kathecon sarebbe come dire, analogicamente che la Chiesa dovrebbe essere che la chiesa dovrebbe essere composta solo da chierici o peggio, episcopi.
ORa a quanto pare abbiamo smarrito cosa il termine abbia significato, ma non per questo ma aumentata la dispersione…
La cosiddetta pandemia é stata permessa da Dio a causa dei peccati degli uomini. È stata permessa. Altrimenti detto, Dio ha concesso potere al diavolo. Nessun impuro erediterà il regno dei cieli, ma è proprio l’aborto ossia l’uccisione di un bimbo (anche se solo zigote) nel ventre della madre a domandare giustizia a Dio (al bambino ucciso gli è stato impedito di venire al mondo, ragione per cui era stato creato).
abòrto s. m. [dal lat. abortus -us, der. di aboriri «perire», comp. di ab «via da» e oriri «nascere»] Enciclopedia Treccani
Aborto: via da, negazione, privazione dal nascere.
Adesso lo Stato di New York ammette che i bambini, se i genitori lo desiderano, possano essere uccisi anche se già nati? Si continua a sfidare Dio! Preparate l’elmetto (quello della Fede) perché il ‘meglio’ deve arrivare.
Proporrei un’interpretazione, dal mio punto di vista, necessariamente più ortodossa: la Madre di Dio, durante l’Avvento in particolare, ce la figuriamo incinta. La Madre di Dio, nell’Apocalisse, ci è presentata dalle Sacre Scritture incinta! Come non pensare allora a una volontà di “sfregiare” l’immagine della Deipara, della Theotòkos! L’immagine di quel turpe idolo è la nemesi di Maria…! E beffeggia la Parusia perchè ha la sua funzione distraente e folcloristica…
Si combatte l’idolo diabolico con l’Unica che può – per divina missione – schiacciare il capo al serpente antico!E buon primo sabato del mese a tutti…in devoto ossequio della Regina del Santo Rosario di Fatima!
E’ anche la ragione per cui parlare di Maria corredentrice disturba così tanto. Il suo ruolo materno la conduce a incontrare il figlio lungo la Via Crucis (quarta stazione), a sentirne le “volontà testamentarie” (Ecco tuo figlio… Ecco tua madre), viverne il momento del trapasso e la deposizione dalla croce. Santa madre, fate che le piaghe del Signore siano impresse nel mio cuore, tu che sai bene che cosa significhi quel dolore.
Essere corredentrice non ne fa una divinità, ma riconosce alla Beata Vergine un ruolo assai differente rispetto al Cireneo costretto a portare la croce quasi per caso, al centurione che assesta il colpo di lancia che fa sgorgare sangue ed acqua, alla stessa Maddalena o a Giovanni, quantunque presenti e addolorati.
A redimere l’umanità sono il dolore, le piaghe e il sangue di Cristo crocifisso, vero Dio e vero uomo, Agnello di Dio che prende su di sé i peccati del mondo.
Corredime chi evita di aggiungere il peso di altri peccati e lei è l’Immacolata, piena di grazia.
A corredimere è un dolore che fa comunione con quell’atto di offerta al Padre: la serva del Signore, la donna che alla presentazione si sentì annunciare che una spada le avrebbe trafitto l’anima, una mamma presso la croce del figlio innocente, la comunione la fa!
La Corredentrice non è una divinità, ma parlarne sarebbe perdersi in tonteras. Pachamama, un idolo, sarebbe invece magistero ordinario?
@R.S.
La Semper Virgo et Corredemptrix può non umiliare quel gran superbo decaduto per sempre dalle sue originarie altezze? Voleva un nemico suo pari ma – ironia strabiliante dell’Altissimo! – non ha che una donna!
Non comprendo allora la corsa alla par condicio, o al femminismo più estremo, avendo nella Madonna il miglior e più bel riscatto da Eva!
Certo, Maria Santissima è l’Immacolata, la Virgo Sacrata, l’Assunta…ma come non pensarla Deipara Regina del Cielo e della Terra per via di tale e tanta inarrivabile umiltà? Di Madonna Umiltà si innamorò il Creatore stesso…Quanti misteri, R. S.!
“Corredime chi evita di aggiungere il peso di altri peccati”, lei dice, ed io aggiungerei citando non so più chi, che nessun santo è senza passato e nessun peccatore è senza futuro…
La Corredenzione di Maria ci indica quindi il destino dei veri cristiani…Come non pensare a Padre Pio, “corredentore”? Non sono i santi anime vittima, corredentori – volontari ma inconsapevoli – a loro volta? E non potremmo esserlo anche noi, quantomeno facendo violenza su noi stessi per non aggiungere il peso di altri peccati?
Essere katéchon…in quanta umiltà ci si deve però sprofondare per esserlo sul serio!
Maria Corredentrice è un tema bellissimo da condividere…e penso anche al trionfo del Cuore Immacolato di Maria attraverso cui potrebbe forse, infine-finalmente, essere proclamato questo “dogma”…
Grazie del commento che ho molto apprezzato.
pachamama e ” satanello ” sono ancora lì cosa aspettiamo a buttarli fuori, San Michele aspetta a spada tratta che ci si muova,
il Rosario in una mano e nell’altra…
Il princeps huius mundi è il padre della menzogna.
Domina incontrastato questo nostro saeculum obscurum. Adorato in forma di vitello d’oro, pachamama o sacro siero, con corifei anche nel clero.
L’ipocrisia generalizzata si strappa le vesti per il bimbo denutrito del Sahel o per quello in lacrime in Ucraina, ma non ha nulla da eccepire di chi legifera l’aborto a nascita parziale e l’aborto post natale, in aggiunta a un diritto che nel mondo uccide ogni anno l’equivalente della popolazione italiana. Di questa strage ha fatto addirittura industria e commercio. Del feto (insepolto, privato di ogni dignità religiosa) ci si serve per attivare altre discutibili pratiche (i vaccini da linee cellulari prelevati da aborti volontari prelevati da vivi).
Da qualche anno alla messa, dopo la consacrazione, quando il pane e il vino sono diventati il Corpo e il Sangue di Nostro Signore, mentre la preghiera eucaristica arriva alle intercessioni prima della dossologia, silenziosamente battezzo un bambino non nato dando ogni volta un nome differente (a volte anche quello di un nemico della fede, pregando per la sua anima). Spero che tutte queste anime battezzate, ormai numerose, intercedano dal cielo per u popolo, il nostro, ormai quasi assuefatto all’indifferenza verso ogni strage che non sia agitata davanti agli occhi dalla propaganda del solito falsario & omicida.