Un Prete in Cammino per Diritti e Libertà. Oggi da Matera a Ginosa.
30 Marzo 2022
Marco Tosatti
Cari amici e nemici di Stilum Curiae, continua il pellegrinaggio di don Emanuele Personeni da Bergamo a Roma, toccando tutta l’Italia, in difesa di diritti e libertà negate da un governo di malfattori, contro la Costituzione, che nessuno si perita di difendere, tantomeno il cosiddetto garante #camminaeascolta. E per far giungere al pontefice regnante una lettera firmata da molte persone a cui viene proibito di lavorare e avere una vita sociale. Ecco il programma di oggi.
TAPPA da MATERA a GINOSA
MERCOLEDI’ 30/03/2022
circa km 29 in bicicletta.
Partenza ore 9
MATERA -Parrocchia di San Giovanni Battista
LATERZA (TA) -Parrocchia S. Croce
GINOSA (TA) -La Chiesa Madre
***
VANGELO DI MERCOLEDÍ 30 MARZO
Dal Vangelo secondo Giovanni
In quel tempo, Gesù disse ai Giudei: «Il Padre mio agisce anche ora e anch’io agisco». Per questo i Giudei cercavano ancor più di ucciderlo, perché non soltanto violava il sabato, ma chiamava Dio suo Padre, facendosi uguale a Dio. Gesù riprese a parlare e disse loro: «In verità, in verità io vi dico: il Figlio da se stesso non può fare nulla, se non ciò che vede fare dal Padre; quello che egli fa, anche il Figlio lo fa allo stesso modo. Il Padre infatti ama il Figlio, gli manifesta tutto quello che fa e gli manifesterà opere ancora più grandi di queste, perché voi ne siate meravigliati. Come il Padre risuscita i morti e dà la vita, così anche il Figlio dà la vita a chi egli vuole. Il Padre infatti non giudica nessuno, ma ha dato ogni giudizio al Figlio, perché tutti onorino il Figlio come onorano il Padre. Chi non onora il Figlio, non onora il Padre che lo ha mandato. In verità, in verità io vi dico: chi ascolta la mia parola e crede a colui che mi ha mandato, ha la vita eterna e non va incontro al giudizio, ma è passato dalla morte alla vita. In verità, in verità io vi dico: viene l’ora – ed è questa – in cui i morti udranno la voce del Figlio di Dio e quelli che l’avranno ascoltata, vivranno. Come infatti il Padre ha la vita in se stesso, così ha concesso anche al Figlio di avere la vita in se stesso, e gli ha dato il potere di giudicare, perché è Figlio dell’uomo. Non meravigliatevi di questo: viene l’ora in cui tutti coloro che sono nei sepolcri udranno la sua voce e usciranno, quanti fecero il bene per una risurrezione di vita e quanti fecero il male per una risurrezione di condanna. Da me, io non posso fare nulla. Giudico secondo quello che ascolto e il mio giudizio è giusto, perché non cerco la mia volontà, ma la volontà di colui che mi ha mandato.
Commento
Il riposo sabbatico era per i giudei la legge più importante. Il suo rispetto comportava l’impossibilità di compiere alcun lavoro che non avesse a che fare con l’osservanza dei precetti religiosi. Ancora oggi, in giorno di sabato, l’ebreo osservante può percorrere soltanto la distanza che corrisponde all’andata e ritorno dalla propria casa alla sinagoga. Non un metro di più. Operazioni necessarie come premere il bottone dell’ascensore per salire al piano desiderato sono tutt’oggi proibite all’ebreo ortodosso. Per questo in Israele, di sabato, gli ascensori degli Hotel sono programmati in modo da salire e scendere automaticamente, fermandosi ad ogni piano, senza che gli inquilini debbano muovere un dito per azionarli. Ai tempi di Gesù, molti erano i lavori proibiti di sabato. Anche la cura dei malati. La violazione del sabato comportava pesanti punizioni; la violazione ripetuta, anche la condanna a morte. Ora Gesù aveva ripetutamente violato il sabato, poiché più volte di sabato aveva guarito. Era perfino giunto a suggerire all’uomo paralizzato di prendere la barella e camminare: istigazione alla disobbedienza! La ragione della proibizione di ogni lavoro era consentire al fedele di mettere al centro ciò che Dio aveva fatto riposando il settimo giorno della creazione e liberando il popolo dall’Egitto. Onorare l’opera di Dio era dunque il cuore del precetto sabbatico. Ma cosa significa onorare l’opera di Dio? Per Gesù non poteva certo consistere nella contemplazione statica di ciò che Dio aveva fatto in passato. Per Gesù il sabato non poteva e non doveva avere finalità archeologiche. Doveva essere invece il giorno fatto per accorgersi di ciò che Dio continua a fare nel presente e glorificarlo facendo oggi ciò che lui vuole. E Dio oggi vuole che l’uomo si prenda cura dell’uomo. La volontà di Dio é sempre stata quella di restituire vita all’uomo non di imbalsamarlo. A maggior ragione di sabato. Pertanto Gesù soprattutto di sabato tendeva l’orecchio al grido dell’uomo. E se la tradizione, col pretesto del sabato, comandava di non muovere un dito per aiutare un malato, Gesù non si faceva scrupoli a disobbedire. Anzi, raccomandava di fare altrettanto. Poiché questa era la volontà del Padre suo.
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