Il Comitato per l’Etica Sbugiarda Draghi e Lancia Allarme per la Democrazia.

30 Marzo 2022 Pubblicato da

Marco Tosatti

Cari amici e nemici di Stilum Curiae, mi sembra opportuno condividere questo parere del Comitato Internazionale per l’Etica della Biomedicina sui recenti provvedimenti governativi in tema di pandemia. Come vedrete, si tratta di questioni allarmanti. Buona lettura.

§§§

Negli stessi giorni in cui l’opinione pubblica è polarizzata dalla guerra in Ucraina, il CIEB richiama l’attenzione sulla disciplina introdotta dal Decreto-Legge n. 24/22 (cosiddetto Decreto-Legge Riaperture) che – contrariamente a quanto annunciato a più riprese dal Governo e dai media – estende oltre il 31 marzo 2022, in alcuni casi a tempo indeterminato, le misure connesse allo stato di emergenza sanitaria.

Infatti, pur essendo formalmente volto a «superare lo stato di emergenza dettando le disposizioni necessarie alla progressiva ripresa di tutte le attività in via ordinaria», il Decreto-Legge Riaperture disciplina:

  • la facoltà per le Amministrazioni di adottare fino al 31 dicembre 2022 «ordinanze» recanti «misure derogatorie» alla disciplina e alla ratio stessa del Decreto-Legge Riaperture;
  • il potere del Ministero della Salute, in relazione «all’andamento epidemiologico», di «adottare e aggiornare linee guida e protocolli connessi alla pandemia da COVID-19» volti a regolare, tra l’altro, «lo svolgimento in sicurezza dei servizi e delle attività economiche, produttive e sociali»;
  • la proroga al 30 aprile 2022, al 30 giugno 2022 o al 31 dicembre 2022, secondo i casi, del complesso delle misure connesse all’emergenza, tra cui l’adempimento dell’obbligo vaccinale per talune categorie professionali, nonché l’introduzione di nuove e ulteriori sanzioni ad hoc per i soggetti inadempienti, quali il demansionamento e la sostituzione con soggetti vaccinati;
  • la raccolta, il trattamento e la condivisione, anche su piattaforme telematiche internazionali, dei dati relativi, tra l’altro, alla sorveglianza epidemiologica e microbiologica del virus SARS-CoV-2 e al numero dei tamponi antigenici rapidi effettuati;
  • il trasferimento delle competenze e delle funzioni attribuite al Commissario straordinario per la gestione dell’emergenza COVID ad una struttura denominata «Unità per il completamento della campagna vaccinale e per l’adozione di altre misure di contrasto alla pandemia» destinata a operare fino al 31 dicembre 2022.

 

L’analisi dei contenuti sostanziali della disciplina introdotta dal Decreto-Legge Riaperture deve procedere congiuntamente alla valutazione di elementi ulteriori, quali:

1.

La formale adozione del Decreto-Legge Riaperture è stata espressamente annunciata dal Presidente del Consiglio dei Ministri durante la conferenza stampa del 17 marzo 2022.

È quindi singolare che la pubblicazione del Decreto sia avvenuta il 24 marzo 2022, dopo un intervallo di tempo idoneo a valutare il grado di accettabilità sociale del provvedimento, a dirottare l’attenzione del più vasto pubblico dalle disposizioni volte a penalizzare singole categorie professionali, nonché a modificare il testo del Decreto medesimo, ove necessario, prima della sua pubblicazione e della sua entrata in vigore.

2.

Sotto quest’ultimo aspetto va rilevato che il testo del Decreto-Legge entrato in vigore ridimensiona alcuni sviluppi prospettati dalla relativa bozza diffusa al momento della conferenza stampa del 17 marzo 2022.

Il riferimento va, in particolare, alla citata «Unità per il completamento della campagna vaccinale e per l’adozione di altre misure di contrasto alla pandemia», di cui la bozza prevedeva l’istituzione presso il Ministero della Difesa, nonché la sua sostituzione, entro il 1° gennaio 2023, con una ulteriore «Unità di gestione delle emergenze», emergenze non altrimenti specificate.

3.

Il mantenimento dell’obbligo vaccinale e di green pass era stato prospettato, già prima dell’adozione del Decreto-Legge Riaperture, dalle dichiarazioni rilasciate dal consulente del Commissario straordinario dell’emergenza COVID, secondo cui entro il mese di giugno 2022 gli organi competenti avrebbero deciso se «fare una nuova vaccinazione di massa a tutta la popolazione generale» degli italiani, precisando al riguardo che «la questione non è tanto che faccia male fare la quarta o la quinta dose» del cosiddetto vaccino anti-COVID, quanto la sua «fattibilità e accettabilità sociale».

Nello stesso senso si era espresso, con specifico riferimento al Green Pass, il presidente della Federazione nazionale degli ordini dei medici e degli odontoiatri (FNOMCEO), il quale aveva auspicato che «non si smantelli il green pass dopo la fine dello stato di emergenza», trattandosi «di un diritto degli italiani».

Sul piano normativo va inoltre rilevato che:

i) nel febbraio 2022 la Commissione europea ha presentato una proposta di regolamento volta a prorogare la validità del «Certificato COVID digitale dell’UE» fino al 30 giugno 2023, trattandosi, secondo le dichiarazioni rese dal Commissario europeo per il Mercato Interno, di «uno standard globale»;

ii) nel febbraio 2022 il Governo italiano, regolando la materia per la quinta volta in sei mesi, ha esteso «a tempo indeterminato» la validità del Green Pass di alcune categorie di soggetti.

4.

Se il Decreto-Legge Riaperture motiva formalmente la disciplina da esso introdotta in base alla constatazione che «persistano comunque esigenze di contrasto del diffondersi della pandemia da COVID-19», sul piano della comunicazione istituzionale ulteriori motivazioni si ricavano dalle dichiarazioni rese dal Presidente del Consiglio nella citata conferenza stampa del 17 marzo 2022, secondo cui:

1) «grazie ai vaccini sono stati evitati quasi 80.000 decessi in più nel solo 2021»;

2) «l’anno scorso l’economia italiana è cresciuta al 6,5% grazie al Green Pass»;

3) «stiamo valutando l’ipotesi di una quarta dose a fasce generazionali più avanzate»;

4) «un’altra pandemia potrebbe rivelarsi importante tra qualche tempo»;

5) «vogliamo costruire una struttura permanente di preparazione a reagire a questi fenomeni»;

6) «gradualmente questa struttura perde il carattere di emergenza, acquista quello di ordinarietà».

 

Sulla scorta di queste considerazioni, e tenuto conto che le dichiarazioni del Presidente del Consiglio poc’anzi riportate si pongono in evidente contrasto con i dati pubblicati su riviste scientifiche internazionali e ripresi anche dalla giurisprudenza italiana, il CIEB non può fare a meno di evidenziare

i) il progressivo rafforzamento e ampliamento dell’approccio neo-paternalistico avviato dal Governo con la «spinta gentile» alla vaccinazione nell’ambito della gestione del COVID;

ii) il rischio che la fine apparente dell’emergenza sanitaria distragga l’opinione pubblica dalla trasformazione delle misure restrittive imposte in forza del COVID da eccezionali e temporanee a strutturali e permanenti, quale preludio di nuove forme di normalità e di socialità.

Tutto ciò premesso, il CIEB:

  • invita a prendere coscienza del deficit democratico derivante dall’impianto normativo volto a trasformare il metodo emergenziale in normale metodo di governo destinato a soggiogare permanentemente i cittadini anche mediante il ricorso a strumenti di pretesa «premialità» quale è il green pass fondato – allo stato attuale – sull’obbligo vaccinale;
  • richiama l’attenzione, nella prospettiva appena evidenziata, sui rischi della futura militarizzazione del metodo emergenziale, già prospettata dalla bozza di Decreto-Legge Riaperture;
  • auspica che il Parlamento riprenda a esercitare le proprie prerogative sovrane adottando quanto prima una legge che abolisca definitivamente e senza infingimenti il Green Pass, nonché sfiduciando qualsiasi tentativo volto a introdurre e/o mantenere forme analoghe di certificazione di dati sensibilissimi quali sono i dati sanitari dei cittadini;
  • mette in guardia dal rischio che il nuovo stato di emergenza adottato in ragione della guerra in Ucraina possa giustificare l’introduzione di «una logica di razionamenti» che potrebbero essere gestiti secondo criteri «premiali».

CIEB

 

25 marzo 2022

 

Il testo originale del Parere è pubblicato sul sito www.ecsel.org/cieb

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6 commenti

  • Roberto ha detto:

    Dopo il prolungamento, verrebbe voglia di dire infinito, del green pass
    Visto il desiderio di dare al ministro della sanità il potere di decidere sulle libertà costituzionali
    Visto il desiderio di delegare l’OMS ( che oramai ben conosciamo come è fatta ) per tutte le politiche sanitarie di tutte le nazioni
    VI CHIEDO DI LANCIARE UNA RACCOLTA DI FIRME CONTRO QUESTE INIZIATIVE CON UN QUESITO BREVE CHIARO NON DIVISIVO.
    Non servirà a molto ma oramai il popolo italiano è senza rappresentanza e bisogna pur dare un minimo di segnale.

    In molti canali ribolle questa indignazione

  • Forum Coscienza Maschile ha detto:

    In tale preoccupante scenario mi domando perché il mondo cattolico (almeno fuori dal virtuale) taccia e soprattutto non faccia nulla di nulla. Magari perché è anch’esso diligentemente inoculato al 90%?
    E quando queste misure liberticide ci ridurranno all’indigenza (come sta già avvenendo col divieto di lavoro) e non potremo nemmeno comprare da mangiare senza “Ahnenpass”, oppure il cibo razionato causa guerra sarà dato solo a chi ha fatto l’iniezione letale, cosa faranno i cosiddetti cattolici? Andranno tutti all’hub per ricevere la loro porzione di feti abortivi?

  • ex : ha detto:

    Ottimo. Però: che autorità ha questo CIEB; cioè, quale possibilità che il suo “parere” (termine di per sé già abbastanza “innocuo”), provochi qualche riflessione nelle menti ottenebrate di coloro che si sentono i padroni dell’Italia? Perché le cose dette molto bene nel loro comunicato sono sacrosante, ma non è che siano novità, e che non siano state dette anche da altri pur se in modo forse meno analitico!

    Non vuole essere una critica la mia, ma la richiesta se tale ente (o quel che sia) ha una certa influenza o possibilità di essere almeno “ascoltato” anche da chi ha i tappi nelle orecchie come i nostri “governanti”.

  • Maria Giulia Scacchi ha detto:

    Qualsiasi franca e autorevole denuncia dello stato d’imbarbarimento della nostra ormai sepolta democrazia è benvenuto ma, anche questa come altre tardive dichiarazioni, non aiuterà a modificare l’irreversibilità del processo in atto. Non ci si può aspettare di rimuovere con sistemi democratici forze che la democrazia l’hanno abolita. Non si possono invocare presunte, future, elezioni che, magicamente, dovrebbero risanare la situazione, implicando che noi si creda, votando, che esiste ancora qualcuno in grado di sfuggire alle logiche diaboliche di questo mondo. Comunque tranquilli: è molto probabile che mentre tutti questi travet repubblichini 2.0 continuano a fare “ammuina” scoppi la terza guerra mondiale. Andrà tutto bene!

  • Giuseppe Gandolfo ha detto:

    I pericoli prospettati sono già in atto, la “democrazia” è già limitata. Tutti dovrebbero prenderne coscienza ma con i media che tacciono non è facile.

    • Davide Scarano ha detto:

      Sig. Gandolfo, per ascoltare ovvero comprendere la propria coscienza si deve fare silenzio; a mio parere prima, silenziosamente ma instancabilmente, è mutata l’idea dell’Uomo poi è arrivato il VAIRUS, l’emergenza continua e lo smart working. Con una metafora: la diga ha ceduto perchè era già piena di crepe, solo che non lo capivamo.
      Nel merito particolarmente preoccupanti ed illuminanti mi sembrano i punti 4) e 6).