Il Papa, i Pazzi Pro-Armi e i Media Guerrafondai . Korazym, Rosso Porpora.
28 Marzo 2022
Marco Tosatti
Carissimi StilumCuriali, è certamente opportuno portare alla vostra attenzione questo articolo apparso su Korazym.org, che ben conoscete, e che contiene anche un articolo apparso su Rosso Porpora di Giuseppe Rusconi. Buona lettura e discussione.
§§§
Papa Francesco e i pazzi pro-armi sostenuti dal Pensiero Mediatico Unico con l’Elmetto
Nel dopo-Angelus di oggi, 27 marzo 2022 il Papa ha gridato che la guerra in Ucraina è “barbara e sacrilega” e ha richiesto la cessazione immediata delle ostilità. In settimana ha definito una vergogna e una pazzia alimentare fabbricazione e commercio di armi (il Papa è stato qui censurato dal Pensiero Unico Mediatico con l’Elmetto [QUI]). Del tema discuterà il Senato della Repubblica martedì 29 marzo. Consacrate solennemente venerdì 25 marzo Russia e Ucraina alla Madonna. Una accorata lettera aperta di Suor Rosalina Ravasio a Mario Draghi.
Dall’Editoriale d’attacco a Papa Francesco del Foglio, il 24 marzo 2022: «Caro Papa, la pazzia è solo quella di Putin. Francesco si è espresso contro l’acquisto di armi. Ma gli ucraini come si difendono, con i fiori?».
Prosegue l’insensata e sciagurata guerra in Ucraina, incominciata nel 2014 nel Donbass come conflitto interno e estesa a tutto il Paese con l’invasione russa del 24 febbraio. Se è vero (come ha evidenziato pochi giorni fa Newsweek) che fin qui i Russi hanno mirato soprattutto a obiettivi militari e strategici, è altrettanto vero che i famigerati “danni collaterali” sono una tristissima e ricorrente realtà: civili morti e feriti, distruzioni di abitazioni, milioni di sfollati interni e quasi quattro milioni di profughi espatriati, il futuro rubato a milioni di bambini. Intanto c’è chi – dall’altra parte – soffia sul fuoco, ispirato dall’incendiario Joe Biden: un irresponsabile che ignora peso e impatto dei suoi sproloqui, un piazzista porta a porta del gas USA (che costerà il 30% in più di quello russo), un Presidente del resto anche implicato per ragioni di famiglia in vicende finanziarie ucraine non proprio cristalline e ancora: un cattofluido che cita a sproposito Papa Wojtyła per rafforzare il proprio interessato bellicismo.
Soffiare sul fuoco vuol dire anche continuare a fornire armi all’Ucraina (da anni già trasformata de facto -anche se con discrezione – in dépendance della NATO). Come chiede al Parlamento il Governo italiano, aggiungendoci l’aumento delle spese militari fino a un tetto del 2% del Prodotto interno lordo (decisione della NATO del… 2014, con il Governo Renzi!). Martedì potremo constatare se la maggioranza del Senato si piegherà al diktat oppure se sceglierà con un sussulto di dignità sia di onorare l’Art. 11 della Costituzione italiana che di pronunciarsi contro gli interessi concreti e mortiferi dei fabbricanti e dei trafficanti di armi. D’accordo in ciò con Papa Francesco, l’unica voce tra i potenti che oggi si leva instancabilmente, con convinzione e con forza, contro il suicidio bellico dell’umanità.
Di seguito dapprima le parole forti dette sulla guerra in Ucraina in quest’ultima settimana dal Papa, poi passi dell’omelia e dell’Atto di Consacrazione al Cuore Immacolato di Maria dell’umanità e in particolare della Russia e dell’Ucraina, infine ampi stralci di una lettera aperta a Mario Draghi di Suor Rosalina Ravasio, fondatrice nel 1986 della Comunità Shalom a Palazzolo sull’Oglio. Apparsa in forma di editoriale su La Nuova Bussola Quotidiana di giovedì 24 marzo, la lettera sarebbe molto utile fosse conosciuta e meditata dai senatori della Repubblica che martedì, come detto, dovranno esprimere il loro voto sia sulla fornitura di armi all’Ucraina che sull’aumento delle spese militari (perdipiù in un momento storico di crisi come quello odierno, che prevedibilmente si protrarrà, aggravandosi, in un prossimo futuro).
Resteranno comunque negli annali del politicamente corretto due titoli (si sa che non pochi lettori si fermano ai titoli dei giornali…) spuntati in questi giorni tra le erbacce del giardino politicamente corretto del Pensiero Mediatico Unico in versione Elmetto. Il primo è de La Stampa (che si lagna, povera vittima, per le reazioni suscitate) del 22 marzo 2022: “Se uccidere il tiranno è l’unica via d’uscita”, con sommario: “Escluso l’intervento militare e amputata la soluzione diplomatica non resta che teorizzare l’omicidio dello Zar per mano di un fedelissimo” (poco importa che l’articolista abbia poi, un po’ ambiguamente, snocciolato un dotto ragionamento per giungere alla conclusione che l’omicidio sarebbe difficilmente realizzabile). Il secondo è il titolo a tutta pagina (la prima) de Il Foglio di questo fine settimana, meglio sarebbe dire de Il Bombardiere: “La pace si fa con i missili”. Un titolo che oggi suona di un raro cinismo oltre che come schiaffo sonoro ai continui appelli del Papa.
Che cosa ha detto in questi giorni Papa Bergoglio sulla tragedia ucraina (con qualche nota)
Francesco, 21 marzo, udienza all’Associazione “Ho avuto sete”: Perché, allora, farci la guerra per conflitti che dovremmo risolvere parlandoci da uomini? Perché non unire piuttosto le nostre forze e le nostre risorse per combattere insieme le vere battaglie di civiltà: la lotta contro la fame e contro la sete; la lotta contro le malattie e le epidemie; la lotta contro la povertà e le schiavitù di oggi. Perché? Certe scelte non sono neutrali: destinare gran parte della spesa alle armi, vuol dire toglierla ad altro, che significa continuare a toglierla ancora una volta a chi manca del necessario. E questo è uno scandalo: le spese per le armi.
Quanto si spende per le armi, terribile! Non so quale percentuale del Pil, non lo so, non mi viene la cifra esatta, ma un’alta percentuale. E si spende nelle armi per fare le guerre, non solo questa, che è gravissima, che stiamo vivendo adesso, e noi la sentiamo di più perché è più vicina, ma in Africa, in Medio Oriente, in Asia, le guerre, continue. Questo è grave. Bisogna creare la coscienza che continuare a spendere in armi sporca l’anima, sporca il cuore, sporca l’umanità. A che serve impegnarci tutti insieme, solennemente, a livello internazionale, nelle campagne contro la povertà, contro la fame, contro il degrado del pianeta, se poi ricadiamo nel vecchio vizio della guerra, nella vecchia strategia della potenza degli armamenti, che riporta tutto e tutti all’indietro? Sempre una guerra ti riporta all’indietro, sempre. Camminiamo indietro. Si dovrà ricominciare un’altra volta.
Francesco, 23 marzo, alla fine dell’Udienza generale: Vorrei prendere un minuto per ricordare le vittime della guerra. Le notizie delle persone sfollate, delle persone che fuggono, delle persone morte, delle persone ferite, di tanti soldati caduti da una parte e dall’altra, sono notizie di morte. Chiediamo al Signore della vita che ci liberi da questa morte della guerra. Con la guerra tutto si perde, tutto. Non c’è vittoria in una guerra: tutto è sconfitto. Che il Signore invii il suo Spirito perché ci faccia capire che la guerra è una sconfitta dell’umanità, ci faccia capire che occorre invece sconfiggere la guerra. Lo Spirito del Signore ci liberi tutti da questo bisogno di auto-distruzione, che si manifesta facendo la guerra. Preghiamo anche perché i governanti capiscano che comprare armi e fare armi non è la soluzione del problema. La soluzione è lavorare insieme per la pace e, come dice la Bibbia, fare delle armi strumenti per la pace. Preghiamo insieme la Madonna: Ave Maria…
Francesco, 24 marzo, udienza al Centro italiano femminile: Care amiche, è ormai evidente che la buona politica non può venire dalla cultura del potere inteso come dominio e sopraffazione, ma solo da una cultura della cura, cura della persona e della sua dignità e cura della nostra casa comune. Lo prova, purtroppo negativamente, la guerra vergognosa a cui stiamo assistendo.
Penso che per quelle di voi che appartengono alla mia generazione sia insopportabile vedere quello che è successo e sta succedendo in Ucraina. Ma purtroppo questo è il frutto della vecchia logica di potere che ancora domina la cosiddetta geopolitica. La storia degli ultimi settant’anni lo dimostra: guerre regionali non sono mai mancate; per questo io ho detto che eravamo nella terza guerra mondiale a pezzetti, un po’ dappertutto; fino ad arrivare a questa, che ha una dimensione maggiore e minaccia il mondo intero. Ma il problema di base è lo stesso: si continua a governare il mondo come uno “scacchiere”, dove i potenti studiano le mosse per estendere il predominio a danno degli altri.
La vera risposta dunque non sono altre armi, altre sanzioni. Io mi sono vergognato quando ho letto che non so, un gruppo di Stati si sono impegnati a spendere il due per cento, credo, o il due per mille del Pil nell’acquisto di armi, come risposta a questo che sta succedendo adesso. La pazzia! La vera risposta, come ho detto, non sono altre armi, altre sanzioni, altre alleanze politico-militari, ma un’altra impostazione, un modo diverso di governare il mondo ormai globalizzato – non facendo vedere i denti, come adesso –, un modo diverso di impostare le relazioni internazionali. Il modello della cura è già in atto, grazie a Dio, ma purtroppo è ancora sottomesso a quello del potere economico-tecnocratico-militare. NdR: le parole di Francesco – il Papa dice di aver provato vergogna per la richiesta di “un gruppo di Stati” di accrescere al 2% la spesa per gli armamenti, definita una “pazzia”- sono state minimizzate o addirittura ignorate del tutto da larga parte del Pensiero Mediatico Unico in versione Elmetto, che spesso si auto-proclama garante e difensore per eccellenza della completezza dell’informazione e della libertà d’espressione. Un caso da manuale di democrazia mutilata.
Papa Francesco, 26 marzo, udienza alla Federazione italiana ricetrasmissioni: Ho sentito che vi state impegnando a dare il vostro contributo anche al servizio dei tanti fratelli e sorelle che sono fuggiti dall’Ucraina a causa della guerra. Vi ringrazio per questo. Speriamo e preghiamo perché questa guerra – vergognosa per tutti noi, per tutta l’umanità – finisca al più presto: è inaccettabile; ogni giorno in più aggiunge altre morti e distruzioni.
Papa Francesco, 27 marzo, dopo-Angelus: È passato più di un mese dall’inizio dell’invasione dell’Ucraina, dall’inizio di questa guerra crudele e insensata che, come ogni guerra, rappresenta una sconfitta per tutti, per tutti noi. C’è bisogno di ripudiare la guerra, luogo di morte dove i padri e le madri seppelliscono i figli, dove gli uomini uccidono i loro fratelli senza averli nemmeno visti, dove i potenti decidono e i poveri muoiono.
La guerra non devasta solo il presente, ma anche l’avvenire di una società. Ho letto che dall’inizio dell’aggressione all’Ucraina un bambino su due è stato sfollato dal Paese. Questo vuol dire distruggere il futuro, provocare traumi drammatici nei più piccoli e innocenti tra di noi. Ecco la bestialità della guerra, atto barbaro e sacrilego!
La guerra non può essere qualcosa di inevitabile: non dobbiamo abituarci alla guerra! Dobbiamo invece convertire lo sdegno di oggi nell’impegno di domani. Perché, se da questa vicenda usciremo come prima, saremo in qualche modo tutti colpevoli. Di fronte al pericolo di autodistruggersi, l’umanità comprenda che è giunto il momento di abolire la guerra, di cancellarla dalla storia dell’uomo prima che sia lei a cancellare l’uomo dalla storia.
Prego per ogni responsabile politico di riflettere su questo, di impegnarsi su questo! E, guardando alla martoriata Ucraina, di capire che ogni giorno di guerra peggiora la situazione per tutti. Perciò rinnovo il mio appello: basta, ci si fermi, tacciano le armi, si tratti seriamente per la pace! Preghiamo ancora, senza stancarci, la Regina della pace, alla quale abbiamo consacrato l’umanità, in particolare la Russia e l’Ucraina, con una partecipazione grande e intensa, per la quale ringrazio tutti voi. Preghiamo insieme. Ave Maria…
Il rito penitenziale con l’Atto di consacrazione dell’umanità e in particolare di Russia e di Ucraina al Cuore Immacolato di Maria (25 marzo 2022, Solennità dell’Annunciazione)
Sobrio e intenso (come quando il Papa si è posto in attitudine supplicante davanti alla statua della Madonna di Fatima). Alternanza di silenzi e di parole. Semplice e bello (anche per i canti della tradizione dall’onomatopeico Misericordias Domini al popolare Immacolata, Vergine bella). Incisivo perché vero e non artificioso. Compartecipato vivamente dai seimila tra Basilica di San Pietro e Piazza, da altre migliaia a Fatima, da decine di migliaia in tanti santuari nel mondo, da milioni via tv, radio e social. In sintesi: non formula magica, ma atto spirituale.
Il rito penitenziale (compreso di confessione personale) presieduto da papa Francesco in Vaticano, seguito dallo storico Atto di consacrazione al Cuore Immacolato di Maria dell’umanità e in particolare della Russia e dell’Ucraina, ha secondo noi – oltre che interpretare al meglio il messaggio del 23 luglio 1917 della Madonna di Fatima – saputo raggiungere il cuore (ma anche la mente) dei tanti che hanno scelto di seguirlo. Chissà se anche di qualche potente, di quelli che decidono della sorte dei popoli e dell’inizio e della fine delle guerre. In San Pietro erano presenti anche gli ambasciatori di Ucraina e di Russia, oltre a molti colleghi diplomatici. Fiammella di quella speranza, pur esile, di pace cui papa Francesco non vuole, non può e non deve rinunciare. Interprete come non mai dei desideri più profondi (e magari più nascosti) dell’umanità, non solo dei cattolici.
Dall’omelia di papa Francesco (il Vangelo è quello dell’Annunciazione, Luca 1, 26-38)
Per la seconda volta l’Angelo parla a Maria. A lei, turbata dal saluto ricevuto, dice: “Non temere” (v. 30). Prima: “Il Signore è con te”; seconda parola: “Non temere”. Nella Scrittura, quando Dio si presenta a chi lo accoglie, ama pronunciare queste due parole: non temere. Le dice ad Abramo (cfr Gen 15,1), le ripete a Isacco (cfr Gen 26,24), a Giacobbe (cfr Gen 46,3) e così via, fino a Giuseppe (cfr Mt 1,20) e a Maria: non temere, non temere. In questo modo ci manda un messaggio chiaro e consolante: ogni volta che la vita si apre a Dio, la paura non può più tenerci in ostaggio. Perché la paura ci tiene in ostaggio. Tu, sorella, fratello, se i tuoi peccati ti spaventano, se il tuo passato ti inquieta, se le tue ferite non si rimarginano, se le continue cadute ti demoralizzano e ti sembra di aver smarrito la speranza, per favore, non temere. Dio conosce le tue debolezze ed è più grande dei tuoi sbagli. Dio è più grande dei nostri peccati: è molto più grande! Una cosa ti chiede: le tue fragilità, le tue miserie, non tenerle dentro di te; portale a Lui, deponile in Lui, e da motivi di desolazione diventeranno opportunità di risurrezione.
Maria non solleva obiezioni. Le basta quel non temere, le basta la rassicurazione di Dio. Si stringe a Lui, come vogliamo fare noi stasera. (…) Ci invita ad andare alla sorgente, andare al Signore, che è il rimedio radicale contro la paura e il male di vivere. Lo ricorda una bella frase, riportata sopra un confessionale qui in Vaticano, che si rivolge a Dio con queste parole: “Allontanarsi da Te è cadere, tornare a Te è risorgere, restare in Te è esistere” (cfr S. Agostino, Soliloquium I,3).
In questi giorni notizie e immagini di morte continuano a entrare nelle nostre case, mentre le bombe distruggono le case di tanti nostri fratelli e sorelle ucraini inermi. L’efferata guerra, che si è abbattuta su tanti e fa soffrire tutti, provoca in ciascuno paura e sgomento. Avvertiamo dentro un senso di impotenza e di inadeguatezza. Abbiamo bisogno di sentirci dire “non temere”. Ma non bastano le rassicurazioni umane, occorre la presenza di Dio, la certezza del perdono divino, il solo che cancella il male, disinnesca il rancore, restituisce la pace al cuore. Ritorniamo a Dio, ritorniamo al suo perdono.
Se vogliamo che il mondo cambi, deve cambiare anzitutto il nostro cuore. Per fare questo, oggi lasciamoci prendere per mano dalla Madonna. Guardiamo al suo Cuore immacolato, dove Dio si è posato, all’unico Cuore di creatura umana senza ombre. Lei è “piena di grazia” (v. 28), e dunque vuota di peccato: in lei non c’è traccia di male e perciò con lei Dio ha potuto iniziare una storia nuova di salvezza e di pace. Lì la storia ha svoltato. Dio ha cambiato la storia bussando al Cuore di Maria.
E oggi anche noi, rinnovati dal perdono, bussiamo a quel Cuore. In unione con i Vescovi e i fedeli del mondo, desidero solennemente portare al Cuore immacolato di Maria tutto ciò che stiamo vivendo: rinnovare a lei la consacrazione della Chiesa e dell’umanità intera e consacrare a lei, in modo particolare, il popolo ucraino e il popolo russo, che con affetto filiale la venerano come Madre. Non si tratta di una formula magica, no, non è questo; ma si tratta di un atto spirituale. È il gesto del pieno affidamento dei figli che, nella tribolazione di questa guerra crudele e questa guerra insensata che minaccia il mondo, ricorrono alla Madre. Come i bambini, quando sono spaventati, vanno dalla mamma a piangere, a cercare protezione. Ricorriamo alla Madre, gettando nel suo Cuore paura e dolore, consegnando noi stessi a lei. È riporre in quel Cuore limpido, incontaminato, dove Dio si rispecchia, i beni preziosi della fraternità e della pace, tutto quanto abbiamo e siamo, perché sia lei, la Madre che il Signore ci ha donato, a proteggerci e custodirci.
Dall’Atto di Consacrazione al Cuore Immacolato di Maria
O Maria, Madre di Dio e Madre nostra, noi, in quest’ora di tribolazione, ricorriamo a te. Tu sei Madre, ci ami e ci conosci: niente ti è nascosto di quanto abbiamo a cuore. Madre di misericordia, tante volte abbiamo sperimentato la tua provvidente tenerezza, la tua presenza che riporta la pace, perché tu sempre ci guidi a Gesù, Principe della pace.
Ma noi abbiamo smarrito la via della pace. Abbiamo dimenticato la lezione delle tragedie del secolo scorso, il sacrificio di milioni di caduti nelle guerre mondiali. Abbiamo disatteso gli impegni presi come Comunità delle Nazioni e stiamo tradendo i sogni di pace dei popoli e le speranze dei giovani. Ci siamo ammalati di avidità, ci siamo rinchiusi in interessi nazionalisti, ci siamo lasciati inaridire dall’indifferenza e paralizzare dall’egoismo. Abbiamo preferito ignorare Dio, convivere con le nostre falsità, alimentare l’aggressività, sopprimere vite e accumulare armi, dimenticandoci che siamo custodi del nostro prossimo e della stessa casa comune. Abbiamo dilaniato con la guerra il giardino della Terra, abbiamo ferito con il peccato il cuore del Padre nostro, che ci vuole fratelli e sorelle. Siamo diventati indifferenti a tutti e a tutto, fuorché a noi stessi. E con vergogna diciamo: perdonaci, Signore!
Accogli dunque, o Madre, questa nostra supplica.
Tu, stella del mare, non lasciarci naufragare nella tempesta della guerra.
Tu, arca della nuova alleanza, ispira progetti e vie di riconciliazione.
Tu, “terra del Cielo”, riporta la concordia di Dio nel mondo.
Estingui l’odio, placa la vendetta, insegnaci il perdono.
Liberaci dalla guerra, preserva il mondo dalla minaccia nucleare.
Regina del Rosario, ridesta in noi il bisogno di pregare e di amare.
Regina della famiglia umana, mostra ai popoli la via della fraternità.
Regina della pace, ottieni al mondo la pace.
Il tuo pianto, o Madre, smuova i nostri cuori induriti. Le lacrime che per noi hai versato facciano rifiorire questa valle che il nostro odio ha prosciugato. E mentre il rumore delle armi non tace, la tua preghiera ci disponga alla pace. Le tue mani materne accarezzino quanti soffrono e fuggono sotto il peso delle bombe. Il tuo abbraccio materno consoli quanti sono costretti a lasciare le loro case e il loro Paese. Il tuo Cuore addolorato ci muova a compassione e ci sospinga ad aprire le porte e a prenderci cura dell’umanità ferita e scartata.
In quest’ora l’umanità, sfinita e stravolta, sta sotto la croce con te. E ha bisogno di affidarsi a te, di consacrarsi a Cristo attraverso di te. Il popolo ucraino e il popolo russo, che ti venerano con amore, ricorrono a te, mentre il tuo Cuore palpita per loro e per tutti i popoli falcidiati dalla guerra, dalla fame, dall’ingiustizia e dalla miseria.
Noi, dunque, Madre di Dio e nostra, solennemente affidiamo e consacriamo al tuo Cuore immacolato noi stessi, la Chiesa e l’umanità intera, in modo speciale la Russia e l’Ucraina. Accogli questo nostro atto che compiamo con fiducia e amore, fa’ che cessi la guerra, provvedi al mondo la pace. Il sì scaturito dal tuo Cuore aprì le porte della storia al Principe della pace; confidiamo che ancora, per mezzo del tuo Cuore, la pace verrà. A te dunque consacriamo l’avvenire dell’intera famiglia umana, le necessità e le attese dei popoli, le angosce e le speranze del mondo.
Attraverso di te si riversi sulla Terra la divina Misericordia e il dolce battito della pace torni a scandire le nostre giornate. Donna del sì, su cui è disceso lo Spirito Santo, riporta tra noi l’armonia di Dio. Disseta l’aridità del nostro cuore, tu che “sei di speranza fontana vivace”. Hai tessuto l’umanità a Gesù, fa’ di noi degli artigiani di comunione. Hai camminato sulle nostre strade, guidaci sui sentieri della pace. Amen.
Anche alla Consacrazione al Cuore Immacolato di Mario il Pensiero Mediatico Unico con l’Elmetto ha dedicato un’attenzione in genere molto inferiore alla decenza giornalistica. Il Tg 1 ha cercato di recuperare la vergogna del giorno precedente (censura delle parole papali di giovedì 25 marzo) con una diretta del rito (in studio – con commenti di spessore e non invasivi – Padre Federico Lombardi, Andrea Riccardi e Don Filippo Di Giacomo).
Dalla lettera aperta di Suor Rosalina Ravasio al Presidente del Consiglio dei Ministri Mario Draghi
La lettera aperta è riportata come editoriale da La Nuova Bussola Quotidiana del 24 marzo 2022. È stata scritta dopo che la fondatrice della Comunità Shalom di recupero e reinserimento dei tossicodipendenti ha ascoltato il discorso di Mario Draghi in occasione del videocollegamento del presidente ucraino con il Parlamento italiano. Sarebbe utile ne prendessero conoscenza i senatori che martedì a Palazzo Madama saranno chiamati a decidere sull’invio di armi in Ucraina e sull’aumento delle spese militari.
Caro presidente Draghi,
Le scrivo a causa del suo discorso in Parlamento dello scorso 22 marzo nel quale ha dichiarato che è necessario per l’Italia rifornire di armi lo Stato Ucraino. Affermazione, la Sua, gravissima!
Dalla Sua bocca non sono uscite parole per una seria ricerca di pace, né suggerimenti al Presidente Zelensky per risolvere attraverso vie diplomatiche – che ripudiano la guerra – di porre fine al dramma, sotto gli occhi di tutti, di tanta distruzione e dolore riguardante il suo popolo!
Parola d’ordine è stata “armi!”.
Siamo ben consapevoli delle valangate di armi che tutti promettono: vediamo ogni giorno gli effetti di distruzione procurati dalle armi (non solo in questa guerra, ma anche in altre che si stanno tuttora combattendo). Eppure, continuiamo a produrre armi e a ritenere che siano queste, con le loro “performance” di distruzione, in tutti i settori e livelli della vita, e col rischio costante e l’alto pericolo di “escalation”, la soluzione ai problemi di convivenza umana.
Speravo che la storia e i drammi della guerra suggerissero un maggiore buonsenso. Mamma mia, come piace ai Potenti il Dominio. E il collasso dei tanti poveri Cristi che ci rimettono la vita? Non pretendo che l’appello di Gesù: “Amate i vostri nemici e pregate per coloro che vi perseguitano” (Mt. 5, 44), caro Dott. Draghi, diventi un codice applicato alla politica. Nessuno vuole ridurre la religione alla politica, ma certamente un riferimento alla Fede, se non detto almeno pensato, aprirebbe ad una visione più alta dell’uomo e della realtà politica attuale. (…)
Caro Dott. Mario Draghi, prestato dalle Banche alla politica, La invito a rileggersi le parole del presidente americano John Kennedy quando, il 22 ottobre del 1962, alle ore 19 ordinò il blocco navale da tutte le stazioni televisive americane, dichiarando che: “Ogni missile lanciato da Cuba sarà considerato come un attacco diretto dell’Unione Sovietica contro l’America…”. Ma poi concluse così: “Il nostro obiettivo non è di dare una prova di forza, ma di rivendicare la giustizia – non la pace a spese della libertà, ma sia pace sia libertà, qui, in questo emisfero e, speriamo, in tutto il mondo. Con l’aiuto di Dio raggiungeremo questo obiettivo”.
Ora, come in quel momento storico, il mondo è febbrilmente in angoscia. Il 25 ottobre 1962 Papa Giovanni XXIII si rivolse al mondo intero con queste parole: “…Quanti hanno responsabilità di potere, con la mano sulla coscienza, ascoltino il grido d’angoscia… dai piccoli innocenti agli anziani, dai singoli individui alle comunità, che sale verso il cielo: Pace! Pace! Scongiuro tutti i governanti di non rimanere insensibili a questo grido dell’umanità! Facciano tutto ciò che è in loro potere per salvare la Pace… promuovere, favorire, accettare trattative a ogni livello e in ogni tempo!”.
Questo appello è valido per i governanti di oggi?
Purtroppo la sensazione è di assistere ad una tragica Commedia umana in cui il protagonista è chi è più bellicoso.
Caro Presidente, la storia – purtroppo – si ripete!
Il 25 ottobre del 1962 durante il blocco di tutte le navi dell’Unione Sovietica, una petroliera russa cercò di forzare il blocco. Molti Potenti di allora, gridarono alla “pistola fumante”, tale atto fu visto come la flagrante provocazione che giustificava lo “schiacciamento di alcuni bottoni”, tutti si aspettavano “il bombardamento”. Kennedy, con sorpresa di tutti, ordinò che si lasciasse passare la nave dicendo testuali parole: “Date a Kruscev il tempo di pensare!”
Giorni oscuri e tremendi, dove l’angoscia universale, come si dice a Bergamo, si tagliava a fette col coltello! Dal Vaticano, in quel momento, trapelò che il Papa Giovanni XXIII passava le notti in ginocchio a pregare, con il cuore sanguinante. (…)
Il 28 ottobre 1962, alle ore 9.00 del mattino, la Casa Bianca registra la risposta di Kruscev che diceva: “Ho dato ordine di smantellare le basi cubane… perché il Presidente Kennedy mi ha dato assicurazione che non ci saranno (da parte dell’America) atti aggressivi verso l’isola!” (…)
Dove sono oggi gli operatori di Pace?
Al primo posto c’è la propria individualità. Il proprio ruolo politico!
E il mercato delle armi è l’unico che, perennemente, non conosce mai la crisi. Sicuramente, aiutare chi è in difficoltà e sostenere e riconoscere le fatiche di molte famiglie portate allo stremo, è meno remunerativo.
Caro dottor Draghi, dia a me il 2 per mille della spesa affrontata per gli armamenti e, lo giuro, costruirò un centinaio di asili nido in tutta Italia, a sostegno delle tante famiglie in difficoltà.
Le ricordo, ma senza dubbio Lo saprà, che nella storia sono stati numerosi i casi di governi corrotti, razzisti, violenti o semplicemente inetti, che sono stati mantenuti al potere grazie all’aiuto delle armi. Le armi hanno alimentato, nel Mondo, numerose guerre e guerriglie che non hanno fatto l’interesse dei popoli, ma dei dominatori di turno.
Eh sì, abbiamo una società fondata sul dominio.
Auguri Caro Presidente. Può essere che Lei non abbia tempo di leggere questa lettera. Abbia però l’umiltà e il buon senso di fare una riflessione sugli scritti di Papa Giovanni XXIII. Cito ancora una sua frase: “Non condanne, non scomuniche per nessuno, alla Chiesa basta la forza della sua dottrina, l’antica dottrina degli Apostoli!”. In queste parole c’è tutta la vita della Chiesa e di chi si dichiara cattolico. Caro Presidente… rifletta! In questo momento il Mondo ha più che mai bisogno di “operatori di pace”!
Questo articolo è stato pubblicato oggi dall’autore sul suo blog Rossoporpora.org: QUI. https://www.rossoporpora.org/rubriche/papa-francesco/1070-ucraina-papa-i-pazzi-pro-armi-la-consacrazione-sr-ravasio-a-draghi.html
§§§
SE PENSATE CHE
STILUM CURIAE SIA UTILE
SE PENSATE CHE
SENZA STILUM CURIAE
L’INFORMAZIONE NON SAREBBE LA STESSA
AIUTATE STILUM CURIAE!
*
Chi desidera sostenere il lavoro di libera informazione, e di libera discussione e confronto costituito da Stilum Curiae, può farlo con una donazione su questo conto, intestato al sottoscritto:
IBAN: IT24J0200805205000400690898
*
Oppure su PayPal, marco tosatti
*
La causale può essere: Donazione Stilum Curiae
Ecco il collegamento per il libro in italiano.
And here is the link to the book in English.
Y este es el enlace al libro en español
STILUM CURIAE HA UN CANALE SU TELEGRAM
@marcotosatti
(su TELEGRAM c’è anche un gruppo Stilum Curiae…)
E ANCHE SU VK.COM
stilumcuriae
SU FACEBOOK
cercate
seguite
Marco Tosatti
SE PENSATE CHE
STILUM CURIAE SIA UTILE
SE PENSATE CHE
SENZA STILUM CURIAE
L’INFORMAZIONE NON SAREBBE LA STESSA
AIUTATE STILUM CURIAE!
*
Chi desidera sostenere il lavoro di libera informazione, e di libera discussione e confronto costituito da Stilum Curiae, può farlo con una donazione su questo conto, intestato al sottoscritto:
IBAN: IT24J0200805205000400690898
*
Oppure su PayPal, marco tosatti
*
La causale può essere: Donazione Stilum Curiae
Questo blog è il seguito naturale di San Pietro e Dintorni, presente su “La Stampa” fino a quando non fu troppo molesto. Per chi fosse interessato al lavoro già svolto, ecco il link a San Pietro e Dintorni.
Se volete ricevere i nuovi articoli del blog, scrivete la vostra mail nella finestra a fianco.
L’articolo vi ha interessato? Condividetelo, se volete, sui social network, usando gli strumenti qui sotto
Condividi i miei articoli:
Tag: armi, korazym, papa, rusconi
Categoria: Generale
Rolando,
e sia! I ” Verba vacua”, buttiamoli via! Polverosi volumi dell’Apologetica…costrittivi, cogenti, limitanti…per voi la infuocata Gehenna!
Il ” Cantico dei Cantici “, l’indimenticabile inno alla vita, dispieghi finalmente la sua erotica musicalità, libero dal cupo rivestimento di metafore obnubilanti.
Ormai tutto il vecchio passato appare ” consummatum”. Ed è proprio questo il momenteo in cui una nuova, apocalittica weltanshauung deve sbrigarsi a sorgere, ( il mondo non si ferma, l’uccello Bennu ha deposto l’uovo nel nido della Fenice ):
ora sta a voi, teste d’uovo, il riscaldarlo. Forza!, estraete da questa Matrix un’altra ( nuova? vecchia?) Apologetica che soddisfi le folle imbesuite e i singoli abbandonati ai loro dubbi, alla loro disperazione. E soltanto dopo, molto dopo…anche voi potrete dire di aver operato con intelletto ” d’amore “, su ispirazione alchemica e ” umanitaria “.
Per Adriana 1 ed Enrico Nippo carissimi.
Veramente, a mio modo di intendere, due saggi interventi.
Pensando ad una sintetica risposta, mi hanno fatto emergere dal furioso oceano dei ricordi quanto mi disse tanti anni fa in un incontro a Milano, in risposta ad una mia domanda, Luca Cavalli-Sforza, forse la massima mente in campo genetico ed antropologico. È morto nel 2018. Disse: “Mi dispiace morire solo per una cosa: perché non posso più conoscere”.
Hai inteso bene Nippo: “O tutte e due”. Un’onda accavalla l’altra in un’incessante tragedia tra la religione (= legame) umana dell’istinto di sopravvivenza e le esigenze dell’incessante processo del mentare, cioè conoscere. Ho scritto “mentare” per significare il processo fisico della produzione del pensiero. E mi scuso se non nomino lo scienziato con il quale sull’argomento ho parlato a proposito della valenza scientifica di determinate parole.
Quanto al significativo ed oserei dire tragico scritto di Adriana, raccolgo queste parole: “verba vacua”, il “consummatum”, l’ “apocalittica weltanschauung” e quell’accenno alla soddisfazione di folle imbesuite [etimo di origine ignota usato nel milanese per intontite, istupidite], dubbiose e disperate. E da tutto ciò io colgo la sfida lanciata ai “figli delle tenebre” di apocalittica memoria storica ricorrente a dire se, “dopo, molto dopo” (?) anche costoro abbiano operato ” con intelletto ‘d’amore’ su ispirazione alchemica e ‘umanitaria’ “. Adriana cara, guardiamo assieme l’ Uomo Crocifisso.
Grida: “EL MIO, EL MIO PERCHÉ HAI ABBANDONATO ME” [ed il verbo ebraico può essere anche onestamente tradotto “sacrificato” e “condannato”]. Solo il vangelo di Giovanni sembra discostarsi con quel suo “consummatum”. Ma non è così: cita l’opera compiuta, consumata dell’ultimo versetto dello stesso salmo. Ed ora leggiamo bene il versetto 35 del salmo 78 e capiremo il “fonè megàle” di Mc15,34 e il “Forza mia, Forza mia hai lasciato solo me” del Vangelo di Pietro (Papiro del Cairo 10759; 5, 15-20 e Ossirinco P.Oxy 249). Ecco il versetto 35: “E ricordavano [i figli di Israele] che ELOHIM il grido loro e EL ELYON il riscattante loro”.
C’è chi ha la speranza umana con intelletto d’amore su base alchemica e umana e chi ha speranza su base teologica. A questi chiedo con forte grido: Fermate le crocifissioni dell’uomo in nome di Dio, se lo potete. Noi ce la mettiamo tutta non con l’avidità dell’avere e del Potere, ma del conoscere, dell’autòs. Il 2% datelo al pane non al veleno, cattolici italiani! Non abbiate paura di chi vi toglie la vita mortale, ma non può togliervi l’immortalità beata! Meglio andare in Cielo senza corpo che col corpo e l’anima all’inferno. Io comunque preferisco stare qui e conoscere ed operare nella speranza che tutti abbiano la possibilità di conoscere nell’unica consolante realtà: la verità della relazione umana.
Facendo seguito a ROLANDO e DUBBI ECCLESALI.
Se non ho letto male Rolando dice. “Poi, si sa, o si crede o si ragiona! O tutte e due”. Quindi non contrappone fede e ragione.
Inoltre, a mio parere, sulla faccenda del “Potere delegato” non si può sorvolare, dato che all’intento del medesimo Potere di uniformare la massa corrisponde, direi quasi matematicamente, una miriade di concezioni e convinzioni soggettive che è ineliminabile .
Quando Dubbi Ecclesiali pronuncia: “non in linea con il Vangelo e i Padri della chiesa”, apre un argomento gigantesco che disintegra l’uniformità pretesa dal “Potere delegato”.
Uniformare lo Spirito è una contraddizione in termini.
@Rolando
Può darsi che io non abbia capito quello che lei voleva dire.
Ma almeno due cose credo di averle afferrate : che invadere l’Ucraina ( sfondare la porta nella sua metafora) non si doveva fare e che la Russia vuole superare gli altri…cioè conquistare altre terre.
Altrimenti in che cosa vorrebbe superare gli altri nel suo discorso non resta chiaro.
A questi due punti ho inteso rispondere col mio commento che lei ritiene scorretto.
Andiamo alla sua richiesta : ” se può, spieghi come non incorra in contraddizione con Matteo la citazione di Giovanni da parte di Putin”.
Putin ha detto allo stadio di Mosca: ” Non c’è amore più grande di chi dona la vita per i suoi fratelli ”
Sta parlando alla sua nazione ferita dalla guerra, a concittadini cioè che stanno perdendo amici e parenti in questo scontro sanguinoso ,affrontato per difendere i fratelli russi perseguitati in Ucraina.
Un modo per consolare e ringraziare.
Poca cosa, qualcuno dirà , ma in Italia dove è in corso altra guerra, non meno grave di quella armata, quali parole di vicinanza o di condoglianze stiamo sentendo per le migliaia di persone che stanno perdendo i loro cari a causa degli effetti avversi al vaccino ?
Dove starebbe la contraddizione?
Gli Ucraini non sono fratelli deo Russi in questa triste occasione, ma nemici.
Si sono fatti tali da quando, dichiarata l’indipendenza, hanno scelto la sudditanza pecuniaria e politica agli americani, scegliendo di conculcare e perseguitare la miboranza russa .
Non c’e stato modo di conciliare le due parti in otto anni, come cercavo di dirle nel precedente intervento.
Dove vivevano in questi otto anni quelli che ora si stracciano le vesti e si coprono il capo di cenere?
Il Comando evangelico dice ” diligite inimicos “, non ” iligite hostes “; vale a dire che dobbiamo amare i nemici personali, non i nemici di guerra.
Abbiamo l’obbligo di porgere l’altra guancia a chi ci dà uno schiaffo, non a chi ci scaglia i.missili supersonici o ci violenta i figli.
Se un malvivente entra di notte a casa sua per uccidere i suoi cari, lei ha l’obbligo.morale di difendere la sua famiglia.
Se è solo, può anche scegliere di fare il martire e farsi ammazzare, ma se è responsabile di una comunità inerme, lei ha l’obbligo della difesa dalla violenza, non di porgere il calumet.
Altrimenti, stando al suo ragionamento, non dovrebbero esistere né eserciti nè soldati ne generali.
Il Signore non ha abolito la violenza, ma le premesse della violenza, che sono nel cuore degli uomini.
Ma finché il Signore non verrà a rinnovare le cose, questa resta una utopia, perché non tutti credono in Cristo.
O, se vuole, perché alcuni tradiscono Cristo.( infatti si ragiona sulla storia e sulla cronaca, per capire come stiano le cose)
E dunque anche i Cristiani, per difendersi, da sempre devono armarsi .
Ecco perché si discute tanto sulle Crociate, sulla guerra dei Trent’anni ecc …
Putin dunque ha cercato da un lato di consolare il suo.popolo in un momento di grande afflizione, dall’altro di giustificare la sua scelta che certamente non gli sta procurando consensi.
No Mimma. NO. Chiaramente nello stadio di Mosca Putin ha citato il vangelo di Giovanni riportando “Non c’è amore più grande…..
Chiaramente è stata tradotta…. Se son balle… il mondo è pieno.
Chiaramente lei fraintende Matteo che parla di etnie. Legga il greco lingua dei Vangeli.
Insomma il contrasto anzi la contraddizione col presunto amore universale dei due Gesù e della cristianità balza lampante.
Gesù fece bene ogni cosa: fece parlare i muti, diede l’udito ai sordi e la vista ai ciechi. Lo preghi.
Contenta lei, più contento io che mi faccio una bella risata: certi cristiani vedono e conoscono la perfezione di Dio.
Caro Enrico Nippo, mi rifaccio alla tuo rifarti ROLANDO/STILUMCURIALE EMERITO.
Riporto la nota che mi sono scritta a matita, tempo addietro, sul testo: BASILIO DI CESAREA, OMELIE, SULL’ESARONE E DI ARGOMENTO VARIO, testo greco a fronte.
“Omelia XVI,1. Basilio moriva il 1° gennaio del 379 dopo aver preparato il terreno dell’istigazione teologica alla violenza politica di Teodosio I che porta alla vittoria l’ortodossia nicena.
Insegna, infatti, con impudente chiarezza che c’è un principio antecedente al principio del salmo 111,10: “Principio di sapienza il timore di YHWH” ed è proprio la PAURA da inculcare attraverso la dottrina “NELLO STATO IN CUI SI TROVA L’ANIMA DI COLUI CHE NON È ANCORA STATO ISTRUITO” (alias violentato). Perfetto. È proprio quello che ricordo della mia naturale e spensierata fanciullezza (5-6 anni: ultimo anno di asilo dalle suore e preparazione prima comunione). Salvo che il seme di tale principio prima del principio rimase per anni in me inatticchito ed arido, salvo esplodere con violenza alle prime difficoltà adolescenziali (13-14 anni) della mia vita. L’insegnamento di questo Padre e Dottore della Chiesa è una costante, un basso continuo nella politica dell’Istituzione Chiesa cristiana, almeno fino a ieri, ma fa sempre capolino e mal si concilia con la giusta osservazione che fai pure tu. “Chi non crederà sarà condannato” ( a me un arcivescovo ha garantito che non lo sarò ed il cardinale martire Ernest Simoni mi ha assicurato:”Sarai accanto a me in Paradiso”).
Temo altresi che quando Paolo si scaglia contro la sapienza dei sapienti di questo mondo e ci propone nell’UOMO CROCIFISSO la sapienza di Dio, stia equivocando a favore di un Potere delegato: l’uomo crocifisso è un fatto consumato; ora c’è l’uomo nuovo. Ma ahimè l’etica del vangelo di Paolo propugna, a mio modo di vedere, un’esistenza umana sempre schiava di ancor più Istituzioni/Poteri delegati (Rm13, 1_7) cioè sempre crocifissa.
Scrivo non per convincere, ma per il nobile piacere di cercar ancor più spunti per imparare. Poi, si sa, o si crede o si ragiona! O tutte e due. Sostituendo però il credo con la fiducia.
Io non so dove abbia studiato il Cristianesimo, ma le sue interpretazioni sono terribili e completamente fuorviate, non in linea con il Vangelo e il padri della chiesa. Non voglio immaginare cosa le sia stato messo in testa e da chi. Come dice Giovanni nelle sue lettere, Dio è amore e chi ha paura non ama realmente. Il Cristianesimo si è diffuso nell’antichità perché i Cristiani si amavano a vicenda ed erano felici perfino nelle persecuzioni. La sua contrapposizione tra fede e ragione è assurda, incommentabile, soprattutto alla luce di quanto San Paolo stesso ha scritto.
Ma guarda un po’! Io invece dubito di lei, dove possa mai aver studiato il cristianesimo, cioè la sua storia, simpaticissimo Dubbi Ecclesiali! Dalle poche parole che scrive sembra abbia attinto ad una bella favola. Peccato si nomini Dubbi Ecclesiali. Sa vero che Extra Ecclesiam nulla salus? E che coltivare il dubbio è un peccato contro la Fede e come disse Benedetto XVI è il fondamento dell’agnosticismo di Fede che mina anche il fedele credente. Inoltre saprà che un Padre della Chiesa scrive che un cristiano non può aver Dio per Padre se non ha la Chiesa per Madre.
Quanto a me, ho già scritto in questo sito che negli anni ’70 sostenni un esame della Fede davanti al cardinal Lercaro e fui da lui promosso con lode. Sa, tutto cambia nella vita e non ne basta una per conoscere. Pertanto o si crede o si ragiona. Attento che pistis, il credo, è cosa diversa dalla Fede, emunà (fiducia, fedeltà). Ripeto alla noia: l’amore tutto copre, tutto crede , tutto spera, tutto osa. SEMPER AUDERE. Questo sì lo credo e ci rimango fedele e non ho dubbio alcuno.
@Rolando
Lei ha fatto proprio l’esempio che calza a pennello : non però al suo assunto, ma al mio e a quello di quanti come me considerano la guerra di Putin all’Ucraina l’ultimo atto di una quasi decennale provocazione non più tollerabile.
Provocazione non fatta di slogan o di dispettucci , ma di stupri, bombe, mutilazioni, ingiustizie perpetrate dai nazisti ucraini e anche dalle truppe regolari, nei confronti degli ucraini di etnia russa.
Ora quando leggo che niente può giustificare l’attacco di Putin, mi verrebbe da rispondere : se queste cose fossero fatte alle vostre famiglie, vi difendereste, oppure reagireste con belle parole? Il concetto di guerra giusta e teorizzato dall’Antico Testamento fino ad Agostino e a Tommaso: se ti vogliono uccidere, puoi difenderti.
Putin é andato a sfondare una porta, per restare alla sua similitudine, dopo che gliene avevano sfondate migliaia…
Non so come spiegare la sordità di chi ripete lo stesso ritornello stonato della cattiveria dei russi e del desiderio imperialista e altre idee del genere.
Proprio su questo blog il Prof. Lazzaretti ha dimostrato, carte e documenti alla mano, che il Presidente della Federazione Russa non solo non vuole ingrandirla, ma non ne ha neanche l’interesse, visti i tempi tristi e i nazionalismi emergenti e acuiti e fomentati dai padroni del vapore.
Moltiplicherebbe i suoi problemi.
La Russia sta anche a guardia della CSI e proprio in questi giorni si è risvegliato il conflitto tra Nogorno e Armenia che ha fatto ricorso all’arbitro Putin..
Io sono del parere che tra l’argomentare e il blaterare a vanvera, solo per spuntarla in una discussione, ci sia gran differenza: il primo fa crescere, il secondo fa solo perdere tempo.
Cara Mimma, lei ha capito esattamente quello che desiderava capire. Infatti è lei la padrona del mio scritto nel momento in cui lo legge e lo fa suo. Ma mi creda: io non ho detto quello che dice lei in risposta. Risponda invece, se può, sulla contraddizione tra la citazione evangelica di Putin e ciò che dice il vangelo secondo Matteo.
Per me tutti russi (ci sono stato 9 volte) sono Buoni eccetto tutte le Autorità che detengono Potere voluto da Dio ( ironia della sorte, lo stesso nostro Dio!) Rm13, 1-7.
“Solo uno stolto bombarda un palazzo per catturare un solo bandito” disse una volta Andreotti buonanima. Ma Putin non è stolto. È solo malvagio e ipocrita come quando faceva la spia per il KGB ed avvelenava o eliminava in altro modo i malcapitati “amici”. Doveva mostrarsi amico dei Paesi dei quali aveva bisogno in un periodo di necessità. C’è cascato pure Berlusconi che dicono sia intelligente.
Cosa c’entra Mariupol, malvagiamente massacrata, con le repressioni nel Donbass? C’è che vuole i porti e lo sbocco a mare che l’Ucraina non gli permetteva più. È vero che quei porti erano sovietici e il commercio marittimo era sovietico, ma caduta l’Urss, cosa che lui mai ha digerito, la sorte ha favorito l’Ucraina. Doveva pur pagare un piccolo prezzo la Russia che aveva spadroneggiato per 70 anni sui popoli sottomessi!
Si è finto amico di Eltsin per arrivare al potere e dopo qualche mese ha licenziato la figlia di Eltsin che il padre gli aveva raccomandato cedendogli il posto. È stato lui a fomentare le rivolte dei russofili nel Donbass per raggiungere i suoi scopi. Pure in Italia ci hanno infilato le BR che il martire Moro ha smorzato col suo sacrificio. Si fa presto ad aizzare chi è già infelice per fatti propri. Ultimamente non abbiamo visto le stupide rivalità a proposito del vaccino? Una mia cugina è triste perché aboliscono il green pass col quale si sentiva privilegiata. Questa è la stupidità e la cattiveria umana…
Aggiungo che altrove non conoscono in politica la moderazione di un Centro che alcuni santi hanno voluto per Italia dopo che fascisti e partigiani comunisti si erano selvaggiamente scannati. Chi ha subìto il periodo sovietico, solo a sentirlo nominare, salta su’ e reagisce con fare nazista. Ma non è per i nazisti che il bugiardo Putin ha bombardato a tappeto gli innocenti ucraini, colpevoli solo di appartenere a una nazione che non gli fa comodo che esista.
Legga l’articolo di Jacques Baud.
Non armis sed verbis – scrive il poeta latino. Fanno più male le parole delle armi. Certo poeticamente ed anche realmente la cosa può costituire una realtà. D’altronde nella stessa Sacra scrittura si dice che nelle molte parole sta il peccato. Ma quando Gesù insegna ad essere chiari con un sì sì no no ci invita o no a chiamare le cose per quello che sono senza se e senza ma?
Se uno entra in casa tua sfondando la porta e spaventando e magari uccidendo i tuoi figli, come chiami la cosa?
Ma – dirai – questa famiglia me ne ha dette e fatte di tutti i colori. Ma è venuta per caso a casa tua a sfondarti la porta?
Pertanto il Papa ha chiamato col giusto nome quella che è un’invasione ed ha proseguito parlando non poeticamente ma realisticamente: c’è una bella differenza tra le bombe e le parole! Se uccidi il fisico uccidi tutto! Se tappi solo la bocca uccidi la sostanza della dignità che è libertà di pensiero. Eppoi Putin, però, va ringraziato per una cosa: citando il vangelo di Giovanni, ha non solo contraddetto Matteo, ma messo in evidenza che non vuole una pace universale, e men che meno un amore universale. Vuole una Russia uber alles! Ma forse non è quello che vogliono tutti i cari russi. Speriamo: la speranza muore ogni sera per rinascere ogni mattino del mondo. W Francesco papa. Abbasso Draghi che con tutti i poveri di casa vuole sottrarre loro un 2% di pane per le armi. Per le armi, non per le parole!
Rolando proprio Lei che infarcisce gli scritti con variegate citazioni attinte dal VT e NT nonche qua’ e la’ da vari filosofi e teologi e sulle quali propone riflessioni poi, in relazione alla complessa situazione Russo / Ucraina, banalmente riporta quale esempio ” uno che ti entra in casa sfondando la porta …..” . Suvvia sicuramente puo’ fare meglio , ne sono certo, cerchi di approfondire di piu’ l’argomento cosi’ ci dara’ l’occasione di confrontarci sui fatti ed accrescere la consapevolezza comune.
Caro Giovanni, sicuramente non mi ha capito. Certo di fronte alla tua cognizione di causa fattuale della verità della situazione tra le parti in guerra, eccomi: mi arrendo.
Posso essere banalmente chiaro? Per me i più empi sono proprio i credenti. Quinto comandamento: NON ucciderai!
Ma non è in questa disobbedienza dell’insipienza umana che alberga l’empietà, ma nell’uccidere proprio in nome del Dio in cui si crede ed in nome dell’amore che questo Dio comanda per l’amico da difendere, esaltandone la sublimità! Le Autorità declamano, i giovani muoiono massacrati. Storia della parola ” massacro” docet.
La parola ateo non è stata coniata dai senza Dio ma dai credenti che lo negano con i fatti. Se la dicono e se la fanno fin che il Sol risplendere sulle miserie umane. Ma…forse ancora una speranza…
Ah, dimenticavo… il nuovo catechismo e la guerra.
Caro Rolando con Lei Marco D’Aviano avrebbe perso il Suo tempo e Sobieski non avrebbe mai liberato Vienna disponendo di una cavalleria con queste idee. La storia sarebbe cambiata e chissa’ se attualmente potremmo dissertare su questi argomenti. Mi dica : proprio non vede la mano di Dio in quelle vicende che, al di la’ del quinto Comandamento che si riferisce all’offesa ma non alla difesa, ha concesso alla Cristianita’ di proseguire nella storia?
Caro Giovanni, Carlo Domenico Cristofori d’Aviano! Che beata sorpresa! Ci mancava proprio.
Il mondo va così perché così l’abbiamo fatto noi!
E menando la mano a Dio, sostituendoci a Lui.
La prego, lasci stare i santi guerrieri che incitavano ad uccidere nel nome di Gesù.
E pure il Bianco Padre che da Roma ci sei meta, luce e guida, su ciascun di noi confida, su noi tutti puoi contar. Siamo arditi della fede, siamo araldi della croce, al tuo cenno alla tua voce un esercito all’altar!
04.09.16 santificazione di Madre Teresa
1) “… ha fatto sentire la sua voce ai potenti della Terra perché riconoscessero le loro colpe dinanzi ai crimini della povertà creata da loro stessi.”
Darwin : “SE la miseria dei nostri poveri fosse creata, non dalle leggi della Natura ma dalle nostre Istituzioni, GREAT IS OUR SIN (grande è il nostro peccato)”. (Dagli scritti).
2) “[… ci aiuti a capire sempre più che…] l’unico nostro criterio di azione è l’amore gratuito, libero da ogni ideologia e da ogni vincolo e riversato verso tutti senza distinzione di lingua, cultura, razza o religione.”
3) “Madre Teresa diceva: ‘Forse non parlo la loro lingua, ma posso sorridere’.”
L’Amore è disarmato e se Dio è Amore è più che sufficiente e ne avanza credere all’amore. “ET NOS CREDIDIMUS CHARITATI”. Meglio lasciarsi uccidere che andar a Dio con mani sporche di sangue. Ma ha dimenticato quanto è costata a Benedetto XVI la sua lezione sull’essenza di Dio che è Amore? Disturbare Dio per amare altro non è che cercare vili pretesti per assopire la propria coscienza malvagia.
Ma non ha detto, incredibilmente, Gesù a Pilato che se avesse voluto Dio gli avrebbe mandato niente po po di meno di dodici legioni di angeli perché non fosse consegnato in mano ai Giudei?
Attendo bene al pensiero espresso dalle parole: lui, Gesù, ebreo come ogni giudeo, se avesse voluto ( potuto???) avrebbe lottato contro i suoi stessi connazionali ebrei e Giudei nella fattispecie e uccisi anche con la violenza della guerra, pur di sottrarsi alla dovuta consegna, paradosis, al romano Pilato.
Legga bene, senza fantasie, l’incredibile pensiero, il sotteso desiderio. Legga bene e se sa darmi una spiegazione non fantastica, tenendo sempre presente che Pilato non scherzava ( la Storia lo esclude ), la propongo per il Nobel.
Non mi dirà mica, Giovanni, che questa è una sfida da poco? Grazie e scusami se la risposta mi è venuta così. Sono io che voglio conoscere ma realisticamente; le favole le ho lette ai miei figli e quando voglio mi basta la musica sinfonica ed operistica: la mia chiesa: la Scala soprattutte.
” Nelle molte parole sta il peccato…” ma, allora, come la mettiamo con i Concilii? Non per provocare, eh…
È molto semplice. Giovanni XXIII, il papa Buono disse e scrisse che lo Spirito Santo gli aveva suggerito di convocare un Concilio Ecumenico, ma di carattere pastorale non dogmatico a meno che nel corso dello stesso…..
Insomma, la mettiamo che il Vangelo di Giovanni al capitolo 3 versetti 5 – 8 per cinque volte dà indicazioni chiare. Nessuno sa quante idee e relative parole suggerisca da Oriente ad Occidente, da Nord a Sud e viceversa. Nessuna meraviglia: nella Bibbia c’è tutto ed il contrario di tutto. Ed in Matteo c’è anche l’amore per i nemici perché se amiamo gli amici che merito abbiamo?
Non fa sorgere Dio ( Ra Aton ) il suo Sole sui giusti e gl’ingiusti, sui buoni amici ed i cattivi nemici? Avete già la vostra ricompensa se amate solo per convenienza.
Ma forse lo Spirito Santo non ci pervade e persude a sufficienza. Speriamo sempre comunque: anche questa è una virtù teologale.
Mi riferisco ai Concilii, non al Concilio. Non ce ne fu uno solo…per l’Inno al Sole di Aken-Aton ci sarà spazio per una prossima puntata…ma qui che c’entra?
Qui no. Con la Bibbia si.
Scantonare senza rispondere è un vecchissimo trucco così come rimproverare gli altri di logorrea mentre la si coltiva in vitro per conto proprio.
Cara Adriana, non si tratta di scantonare. Le risposte spesso sono nel contesto anche di altri interventi.
Quanto ai Concili dogmatici della Storia della cattolicità, certo sono pieni di parole, dogmi, non riscrivibili o mutabili neppur formalmente come mi disse tanto tempo fa padre Ignazio de la Potterie. Pertanto, per me, una caterva di parole oggi inutili che nei relativi tempi servirono alla politica dell’Istiuzione Chiesa cattolica apostolica e romana, una e santa sposa Immacolata di Cristo. Soddisfatta? Resta perseverante e fedele con obbedienza pronta, cieca e fedele e sarai salva quia nulla salus extra ecclesiam e non puoi aver Dio per Padre se non hai la Chiesa per Madre.
Verba praetereaque verba, per me. Ma se per qualcuno sono di conforto non mi resta che esserne contento. Vale.
Ahi,ahi Rolando la vedo in rotta di collisione con ” la pietra scartata dai costruttori , diventata pietra d’angolo “. Brutta faccenda,ci si perde l’anima. Stia attento.
Ma ho già scritto qui che un arcivescovo mi ha assicurato che io pur non credendo sarò salvo e prima di lui il cardinal martire Ernest Simoni che in Paradiso sarò seduto vicino a lui. L’uno non sapeva dell’altro. Che sia solo una banale coincidenza? Comunque non si preoccupi per me, caro Giovanni. Pensi solo che lei stando in Paradiso oltre godere del piacere della visione beatifica avrà per garanzia un di più di Piacere: quello di vedermi bruciare e con visibili carboni ardenti sulla testa come scrive San Paolo e San Tommaso d’Aquino. Non parlano di anima. Non so neanche d’averla smarrita. Se per caso la trova, la butti pure via o se la tenga se così com’è gli serve.
Vede Rolando nessun vivente potra’ dire sia a me’ che a Lei dove andremo. Lo sapremo dopo essere stati giudicati dal Supremo giudice. Ove dovesse palesarsi lo scenario dove io sia in paradiso e Lei all’inferno. non ne’ godrei assolutamente ed e’ proprio per questo che ho scritto ”Ahi, ahi, Rolando….. ” Cristo e’ via, verita’ e vita ed urtandoci contro potrebbe succedere. A me’ e’ riservato dalla Scrittura il compito, come a tutti i credenti, di mettere in guardia il fratello . Cosa che penso e spero aver fatto . Un ultima cosa : secondo me’ non ha smarrito l’anima ma la fede e sta solo a Lei ritrovarla, con l’aiuto di Dio.
Mi rifaccio allo scambio ROLANDO/STILUMCURIALE EMERITO.
Quello della coesistenza del timore e dell’amore nei confronti di Dio è un tema che mi ha sempre fatto pensare.
Se il timore è un dono di Dio (Spirito Santo), non da meno, almeno così mi sembra, è l’amore. Ossia: Dio da la grazia di temerlo (il timore è l’inizio della sapienza) e di amarlo. Ora, perché l’amore debba passare attraverso il timore mi riesce ostico.
Il tutto senza considerare che se il timore e l’amore sono una grazia, beati quelli che cui viene concessa. Ma tutti quelli che non sono beneficiati dalla grazia? Dovrebbero forzarsi a temere ed amare Dio? Qui, almeno a me, i conti non tornano.
Non me ne voglia Suor Ravasio, ma in quel “Caro presidente Draghi” c’è tutta la passività e acquiescenza dei cattolici italiani.
Mai letto “Caro Nerone”, “Caro…” riempite voi i puntini
Bergoglio é un capolavoro di ipocrisia.
Finge di essere al di sopra delle parti, ma parteggia per l’Ucraina. Lo dimostrano le parole che usa: aggressione ingiusta, guerra feroce…
Quando grida abbasso le armi, grida in realtà contro Putin. Non lo sopporta proprio: vedere la faccia che gli ha riservato durante la visita del Presidente ad limina…
Dovrebbe telefonare al suo amicone Biden ,al suo amicone Draghi, al suo amicone Macron…
Invece che fa?
Abbaia dalla finestra. Chiunque di noi può farlo.
Tra l’altro serve a scaricare la tensione.
Ha invocato la Madre di Dio, ma pare che gli abbia risposto niet :sì, ho sentito, ma prima convertitevi, ve lo chiedo dal 1917. Siete di dura cervice.
Ma finora costui che cosa ha fatto per la pace, oltre che prosternarsi ai piedi di tutti coloro che sono i registi della guerra, dell’epidemia e di tutto il seguito infernale che verrà?
Chi semina vento…
–Bisogna creare la coscienza che continuare a spendere in armi sporca l’anima, sporca il cuore, sporca l’umanità.–
(Papa Francesco)
Ahi ahi ahi , Papa Francesco ! Se quel creare lo legge la Sig.ra Veronica, sai che scarica di invettive e di insulti che ti manda ?!
Smettiamola di provocare, per favore….
Caro Tosatti, spero che non si stia riferendo a me. Io sono stato pesantemente insultato dalla Sig.ra Veronica e per ben due volte le ho chiesto spiegazioni senza ottenerle. Anzi ! è stata rincarata la dose. Questo non mi pare giusto e per questo mi è uscita la battuta. Se non va bene, la cancelli.
Aff.mo suo Stilumcuriale Emerito.
Ha ragione il Generale…qui, a conferma, Manlio Dinucci
Fin troppo chiaro!!!
Vedere varie associazioni che attraverso i media letteralmente elemosinano contribuzioni per la ricerca e cura di malattie, si prova una sensazione di rabbia mista a vergogna pensando allo spreco gigantesco di denaro per finanziare la guerra da parte dello Stato. Come politico e come uomo non potrei vivere onusti da una simile vergognosa colpa. Evidentemente costoro hanno l’anima più nera della pece.
Corrispondenza dal fronte della 4^ Guerra Mondiale.
UNHCR: sono 3.328.592 i rifugiati ucraini fuggiti dalla guerra.
(https://www.rainews.it/articoli/2022/03/unhcr-sono-33-milioni-i-rifugiati-ucraini-fuggiti-dalla-guerra-b60927a1-b1ad-43e3-8ced-6d222ee72efe.html)
L’invasivo Putin annuncia che si ritira nel Donbass.
Gli evasivi, interpellati se ritorneranno a casa, hanno risposto:
“ми українці, не дурні” (Babylon traduce: “Siamo ucraini, mica fessi”).
La stranezza di questa guerra è che il numero degli esuli era previsto a priori cioè quando ci venivano mostrati gli accampamenti dell’esercito russo alle frontiere della Ucraina ma l’invasione non era ancora iniziata.
Se questo quadro spaventoso era previsto perche allora non si è cercato di fermare l’invasione ?
Già. Perché? A chi fa comodo?
Allo speciale di Mentana, Lavrov ha proposto Belgrado come sede per gli incontri diplomatici.
Successivamente si è iniziato a parlare del problema dei profughi. Visti sostanzialmente come arma di pressione di Putin nei confronti degli stati europei. Oppressi da un numero enorme di rifugiati forse gli stati europei potrebbero esercitare pressioni su Zelensky affinche’ si facesse da parte.
Ritornando a Lavrov, la scelta di Belgrado potrebbe indicare una possibile soluzione analoga per l’Ucraina. Ovvero la suddivisione in un certo numero di stati diversi tra loro per lingua e religione.
Corona della sapienza è il timore del Signore;
fa fiorire la pace e la salute.
(Sir 1,16)
Se Draghi non ha timore del Signore, non ha sapienza.
Se non ha sapienza non otterrà nè pace nè salute.
Non ci resta che sperare.
Le Autorità ed i Poteri voluti da Dio cui il popolo schiavo deve obbedire come insegna Romani,13, 1-7 non possono avere il timore di Dio perché Dio stesso li delega con l’arma della Paura delle armi e della sottomissione.
Come ben spiega il Vescovo San Basilio, padre e dottore della Chiesa, nonché teologo fidato di Teodosio I imperatore, il principio della sapienza, cioè il Timor di Dio, ha un principio a sua volta: quello di inculcare la Paura teologico politica nell’anima del fanciullo e dei credenti.
Il timore di Dio non è la paura dell’inferno (parola inesistente nell’AT). L’amore di Dio da parte dell’uomo non si concretizza in qualcosa di sentimentale ma nell’osservanza della sua parola e delle sue leggi. Tra i molti passi dell’AT che mettono in parallelo l’amore e il timore del Signore ritengo particolarmente significativo questo:
Sir 2,15-17
[15] Coloro che temono il Signore non disobbediscono alle sue parole;
e coloro che lo amano seguono le sue vie.
[16] Coloro che temono il Signore cercano di piacergli;
e coloro che lo amano si saziano della legge.
[17] Coloro che temono il Signore tengono pronti i loro
cuori
e umiliano l’anima loro davanti a lui.
Per il cristiano basta e ne avanza che l’inferno sia presente nel NT e nella dottrina.
Quanto all’AT cito dalla Vulgata: Convetere Domine et eripe animam meam quoniam non est in morte qui memor sit tui. Cambia parere YHWH e salva la mia vita perché nella morte nessuno si ricorda di te. Certo che non c’è nel AT quello che invece c’è nel NT. “Descendit ad inferos” recita il credo romano. Per l’AT bastava ed avanzava il terrore che incuteva YHWH quando gli si bruciavano le narici per la rabbia della divina gelosia o nel boato di guerra quando appariva “uomo di guerra YHWH”.
L’amore di Dio? Ma davvero esiste l’amore di Dio? O piuttosto meno ipocritamente ed un po’ più concretamente esiste l’umano egocentrismo del naturale istinto di sopravvivenza che ci porta ad “amare” Dio per assicurarci una immortalità felice in Paradiso? In parole povere desideriamo vivere per sempre, non possiamo concettualizzare una fine assoluta (kant). Meister Eckart diceva che nessuno ama Dio se non per interesse personale. E poi il vero amore non lo può imporre neppure Dio. L’amore umano di Dio è vero e autentico solo se è disinteressato. Una dottrina ed una moneta sono valori a misura d’uomo.
A mia vergogna confesso che non ho letto tutti gli excerpta papali che avete pubblicati.
Nella perorazione papale per la pace, per mia colpa non so quindi citare i moltissimi passaggi positivi, ma sono costretto a tenere a mente due punti negativi: 1) con troppa facilità e derogando dalla neutralità assoluta doverosa per il papa, egli parla di invasione e di aggressione dell’Ucraina. 2) con troppa riduttività parla della guerra come fatto esclusivamente balistico, sparatorie e bombe e armi nel senso di ordigni, e non cita ma i (oppure, più probabilmente, i i media non gli fanno citare mai) la guerra di provocazioni, di menzogne, di sanzioni, di affamamenti, di demonizzazione del nemico o creato tale.