Viganò Risponde a George Weigel. L’Invalicabile Linea Rossa.

22 Marzo 2022 Pubblicato da

Marco Tosatti

Cari amici e nemici di Stilum Curiae, riceviamo e volentieri pubblichiamo questo testo ricevuto dall’arcivescovo Carlo Maria Viganò. Buona lettura.

§§§ 

 

L’INVALICABILE LINEA ROSSA

In risposta ad un articolo di George Weigel su First Things

 

 

Sono rimasto non poco stupito dall’accostamento alla mia persona del personaggio del Colonnello Grace Groundling Marchpole fatto da George Weigel nel suo commento del 16 Marzo scorso su First Things (qui). Il mio stupore deriva dalla curiosa assonanza di questo articolo con quello del suo amico Roberto De Mattei, Riflessioni sull’anno che si apre, apparso su Corrispondenza Romana il 29 Dicembre 2021 (qui) a proposito della presunta confutazione delle mie dichiarazioni alla Conferenza Episcopale Americana (qui) fatta, guarda caso, dalla figlia del prof. Weigel (qui), la pediatra Gwyneth A. Spaeder, moglie di un dirigente di una delle maggiori società di consulenze per le case farmaceutiche.

 

Anche nell’articolo di De Mattei ricorre l’insinuazione che io possa essere annoverato tra coloro che vedono cospirazioni ovunque, secondo la consolidata prassi della delegittimazione dell’interlocutore tramite la sua psichiatrizzazione. Se non altro, Weigel si è limitato a presentarmi come eccentrico complottista, prendendo a prestito un personaggio della trilogia Spada d’onore (Sword of Honor) di Evelyn Waugh, mentre De Mattei ha menzionato, oltre al délire d’intérpretation psichiatrico, anche l’ipotesi della possessione diabolica.

 

Mi chiedo se vedere una qualche ratio nella coordinata azione di Weigel e De Mattei rappresenti un «collegare i punti che nessuna persona ragionevole penserebbe di poter collegare o addirittura considererebbe collegabili» («connecting dots that no rational person would imagine connecting or even think connectable», nella citazione dell’articolo di First Things) o non sia piuttosto una evidenza che chiunque può riscontrare. Mi pare semplicistico liquidare tutto con l’accusa di “complottismo” verso chi i complotti li denuncia, e non chi li ordisce; soprattutto quando la cospirazione viene ammessa dai suoi stessi artefici, a iniziare dal coinvolgimento di Soros della rivoluzione colorata dell’Euromaidan. Ma se vediamo un membro di Pravij Sektor, Serhiy Dybynyn, immortalato durante la farsa dell’assalto al Campidoglio del 6 Gennaio 2021 (qui e qui), l’idea che qualcosa non sia esattamente come ce la raccontano sfiora anche le persone meno inclini a «unire i punti».

 

Certo è ben strano che, dinanzi ad una serie di evidenze condivise tanto da medici e scienziati (per quanto riguarda la criticità del siero sperimentale) quanto da politologi ed esperti di strategia internazionale (per la presente crisi russo-ucraina), i due amici e colleghi – De Mattei e Weigel – si prestino ad un’azione congiunta contro di me, non per quel che affermo – che si guardano bene dal confutare argomentando e adducendo prove inequivocabili – ma semplicemente decidendo ex cathedra che siccome non condivido le loro posizioni sulla pandemia o sul conflitto ucraino, io debba essere messo a tacere senza appello, per un presunto dovere di rispetto verso la “loro” verità.

 

Weigel ha sentenziato: io avrei superato la invalicabile «red line», che egli ha tracciato motu proprio. Nell’elencare le presunte «menzogne, calunnie e propaganda del Cremlino» presenti nella mia dichiarazione, Weigel non si accorge di essere smentito dai fatti documentati ad iniziare proprio dal bombardamento dell’ospedale pediatrico di Mariupol (che era stato evacuato da tempo e usato come caserma militare), così come avvenuto con le «migliaia di vittime» delle bombe russe che hanno distrutto il teatro della stessa città, smentite dalle autorità locali ucraine.

 

Della mia dichiarazione sulla crisi russo-ucraina, che con discutibile ironia George Weigel chiama “enciclica”, viene stilato un elenco di «affermazioni palesemente false» («manifestly false claims»), evidentemente presumendo che il lettore di First Things non abbia letto quella dichiarazione. E c’è da chiedersi se lo abbia fatto lo stesso Weigel, dal momento che tutto ciò che mi viene contestato come falso è invece da me documentato con fonti e rimandi a notizie ufficiali. Chi mi rimprovera di «ripetere punto per punto la propaganda del Cremlino», dovrebbe spiegare cosa c’è di non corrispondente alla realtà dei fatti nella mia analisi, e perché non consideri propaganda quella del deep state, che finora ha dato prova di saper falsificare la realtà al limite del grottesco, ad iniziare dal caso dei biolaboratori americani in territorio ucraino, la cui esistenza è stata negata dalla Casa Bianca ma indirettamente affermata dall’OMS (qui), che ha chiesto di distruggerne gli agenti patogeni.

 

Il coinvolgimento della famiglia Biden nella Burisma e in altri fatti di corruzione in Ucraina è stato riconosciuto addirittura da Joe Biden in un video, così come l’operazione di propaganda mediatica per insabbiare le prove di collusioni col regime ucraino – e non solo – recuperate sul laptop di Hunter (qui). Le distruzioni deliberate di infrastrutture civili addebitate ai Russi si stanno dimostrando – dalle molteplici testimonianze di cittadini Ucraini – causate in gran parte dalle milizie di Zelenskyj, tra cui vi sono formazioni paramilitari neonaziste, denunciate come colpevoli di crimini di guerra dall’ONU e da Amnesty International sin dalla rivoluzione dell’Euromaidan. L’invio di armamenti all’Ucraina sta provocando gravissimi casi di giustizia sommaria, regolamenti di conti e linciaggi che non hanno alcuna legittimazione, e che mettono in grave pericolo la popolazione. Pochi giorni fa è stato fermato un carico di armi su un aereo che ufficialmente doveva portare in Ucraina “aiuti umanitari” del Governo italiano. La censura in Europa delle emittenti Russia Today e Sputnik si affianca all’unificazione di tutte le piattaforme di informazione che Zelenskyj ha ordinato in questi giorni, assieme alla soppressione degli undici partiti di opposizione (qui): uno strano concetto di “valori occidentali”, di “democrazia” e di “libertà di stampa”. Il ruolo di Soros nella rivoluzione di Maidan è stato dichiarato proprio dallo stesso “filantropo” (qui), che si è attribuito il merito di aver finanziato l’insurrezione che ha condotto a deporre il Presidente filorusso Yanukovich democraticamente eletto e a mettere al suo posto Porošenko, gradito agli USA e alla NATO. La presenza di forze neonaziste è stata dichiarata dal Congresso degli Stati Uniti, che nel 2015 aveva sospeso gli addestramenti dei neonazisti del battaglione Azov negli USA con un emendamento, poi cancellato per le pressioni della CIA (qui). Le violazioni degli accordi di Kiev e la persecuzione della minoranza russofona nel Donbass è stata ampiamente documentata da organizzazioni internazionali e dai media che oggi censurano le loro stesse notizie (qui): si calcolano oltre 14.000 vittime di questa pulizia etnica contro i cittadini di lingua russa. Il governo Zelenskyj non solo non si è opposto a queste violenze dei gruppi neonazisti, ma le ha anzi deliberatamente negate e ha regolarizzato il battaglione Azov come forza militare ufficiale.

 

La continuità ideologica tra la farsa pandemica e la crisi russo-ucraina emerge, al di là dell’evidenza degli eventi e delle dichiarazioni dei soggetti coinvolti, anche nel fatto che i responsabili ultimi di entrambe sono i medesimi, e tutti riconducibili alla cabala globalista del World Economic Forum. A titolo di esempio, il Segretario di Stato Tony Blinken è il fondatore della società di consulenze strategiche WestExec Advisors, collegata con il Forum di Davos, e che conta oltre 20 suoi uomini nell’Amministrazione Biden (qui, qui e qui). Molti dipendenti della WestExec sono stati o sono tuttora in rapporti strettissimi con il World Economic Forum, ad iniziare da Michelle Flournoy e Jamie Smith, come ha denunciato Politico (qui).

Queste non sono “teorie del complotto”, ma fatti. Punto!

Infine, per quanto concerne il mio accenno alla “Terza Roma”, mi stupisce che, in presenza di un pericolo imminente di escalation del conflitto, Weigel mi critichi per aver usato in senso politico un argomento della controparte russa, con lo scopo di dimostrare disponibilità a un dialogo in vista della pace. Da quel che ho scritto mi pare evidente che non avevo alcuna intenzione di dare basi dottrinali o legittimazioni ad una visione panslavista o panortodossa che, come Cattolico Romano, non fa parte del mio bagaglio culturale e religioso. Al contrario, è curioso che siano proprio i fautori del dialogo ecumenico a stracciarsi le vesti per un tema che, affrontato senza equivoci, potrebbe aprire ad un ritorno della Chiesa scismatica d’Oriente all’unità cattolica.

Questa volontà di interpretare qualsiasi cosa io dica in senso negativo è indice di una malafede e di una prevenzione che vanno contro la Verità ancor prima che contro la Carità. Ma quando si mente sulla realtà che abbiamo sotto gli occhi per compiacere i propri padroni, la verità è considerata uno scomodo orpello, e non più un attributo di Dio. Ed è imbarazzante, a dir poco, vedere come posizioni condivise fino a poche settimane prima del conflitto, oggi siano negate e considerate forme di collaborazionismo o di appoggio alla Russia.

Ribadisco con fermezza che le mie parole non devono essere interpretate come una legittimazione della guerra, di cui sono vittime anzitutto gli Ucraini a causa del loro governo colluso con il deep state. Esse vogliono essere, come lo furono in occasione della farsa pandemica, un richiamo alla verità, una denuncia delle menzogne e delle falsificazioni della realtà, un appello all’uso del giudizio critico davanti alla narrazione mediatica. Forse il fatto che io non abbia dei referenti a cui rispondere mi rende scomodo, e la mia posizione risulta incomprensibile a chi dimostra di non essere intellettualmente indipendente.

L’articolo di Weigel ha un pregio: ci mostra inopinate contiguità di un certo conservatorismo moderato con le istanze della deep church, e parallelamente la subalternità del mondo neo-con statunitense con il deep state e i loro complici Democratici.

D’altra parte, credo che la collocazione politica e ideologica di George Weigel non dia adito a dubbi, considerando che il suo nome compare, assieme a quello di Dick Cheney, Donald Rumsfeld, Paul Wolfowitz e altri, tra i firmatari del PNAC, il Project for the New American Century, un istituto di ricerca in cui i membri del Partito Repubblicano e i neoconservatori si trovano significativamente unanimi nella corsa agli armamenti e nell’alimentare ovunque focolai di guerra e di terrorismo, ad iniziare dalla guerra in Iraq (qui). L’idea di una leadership mondiale americana promossa dal PNAC è chiaramente alla base dell’espansione della NATO a est, e della deliberata provocazione dell’Ucraina nei riguardi della Russia, che si vede praticamente assediata sino ai propri confini, in violazione degli accordi del 1991. Non voglio pensare cosa sarebbe accaduto se, a parti invertite, uno stato del Sudamerica si fosse alleato con Mosca per installare basi militari vicine ai confini degli Stati Uniti. E non è dato comprendere per quale ragione la NATO e gli USA possano ritenersi autorizzati ad invadere nazioni estere – come nel caso del Kosovo – ad imporre manu militari il loro concetto di democrazia e di rispetto dei diritti umani, mentre la Federazione Russa non possa intervenire in Ucraina a difendere i cittadini del Donbass, dopo otto anni di pulizia etnica da parte delle milizie neonaziste nei confronti della minoranza russofona, in violazione degli accordi stipulati e in presenza di una denuncia di questi crimini da parte delle associazioni umanitarie. 

Immagino che per quanti si prestano a queste operazioni di propaganda – non so fino a che punto scevre da interessi personali – sia imbarazzante vedersi scoperti da un Arcivescovo e Nunzio in pensione, perché questo loro asservimento alla narrazione è estremamente eloquente e conferma, se mai ve ne fosse stato bisogno, le ombre che già velavano le loro prese di posizione su altri temi di più stretta pertinenza cattolica.

L’azione di questi esponenti del conservatorismo cattolico – che si professavano miei amici fino a due anni fa – scrive il definitivo, imbarazzante necrologio di quel che rimaneva della loro autorità di pensatori cattolici e della loro indipendenza quali giornalisti. Ad esequie avvenute.

 

+ Carlo Maria Viganò, Arcivescovo, Nunzio Apostolico

 

21 Marzo 2022

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26 commenti

  • unaopinione ha detto:

    Per rendersi immediatamente conto di quello che sta succedendo in Ucraina e perché (a schermo intero si gusta meglio):
    https://www.rumormillnews.com/cgi-bin/forum.cgi?noframes;read=195247

  • unaopinione ha detto:

    Riguardo al commento e alla risposta tra “Don Ettore Barbieri” e me (sotto ore 09,35 del 23.2.22) qualcuno potrebbe concludere: ma allora il professor Weigel ha ragione su quel che dice ed il monsignor Viganó ha torto? Non sono di questa opinione.
    Questo perché nell´articolo bersaglio di mons. Viganó (“Dichiarazione …. sulla crisi Russo-Ucraina”), in particolare nella sezione “La rivoluzione colorata in Ucraina e l’indipendenza di Crimea, Donetsk e Lugansk”, il mons. Viganó afferma (V1): “« … così vinceremo questa guerra», disse il Presidente Petro Poroshenko nel 2015 …” ed inoltre nella sezione “Il presidente Volodymyr Oleksandrovyč Zelenskyj” sempre il mons. Viganó afferma (V2) che: “Il 21 aprile 2019 è eletto Presidente dell’Ucraina”. E cosí é lo stesso mons. Viganó che mostra di essere consapevole che in Ucraina dal 2014 e fino ad ora ci sono stati due presidenti (e non solo uno come la frase in questione fa falsamente capire).
    Per cui, considerando tutto l´articolo, dovrebbe apparire chiaro a chiunque leggesse tutto l´articolo del mons. Viganó in questione, e questo ancor di piú a chi leggesse le cose con buona fede, che la frase (V3): “ …il cui governo da ormai otto anni continua impunemente a perseguitare gli Ucraini di lingua russa” é piú una semplificazione (per “Don Ettore Barbieri” una “svista”) che una convinta affermazione storica (infatti io stesso l´ho indicata come falsa affermazione solo perché non avevo letto attentamente tutto il testo del mons. Viganó – mia colpa).
    Ma se a me é sfuggita la terza frase del mons. Viganó (V3) e poi l´ho ritrovata per convincermi che era tutt´al piú una semplificazione/svista del mons. Viganó, al prof. Weigel, mi pare, siano sfuggite del tutto la prima e la seconda frase richiamata (V1,V2), che se lette, ad una persona dotata di normale senso di giudizio, dovrebbero, a mio avviso, far chiaro che per la terza affermazione (V3) si tratta di una semplificazione/svista. Ma mi pare che non sia cosí. Infatti piú sotto nel suo articolo, il prof. Wiegel, sempre a mio avviso, rincara pure la dose (mia traduzione): “Come puó aver il presidente Zelensky aver perseguitato i russofoni per otto anni quando é stato in ufficio meno di tre anni? (“How has President Zelensky persecuted Russian speakers for eight years when he has been in office for less than three years?” ).
    E qui penso: “Strano che il prof. Weigel ritorni su quello che é anche lui avrebbe dovuto dedurre, se si fosse dato cura di leggere attentamente l´intero testo, che si é trattato palesemente di un errore o semplificazione”. Per me si é espresso giustamente “Don Ettore Barbieri” sulla questione: “ … in quanto l’attuale presidente ucraino ha proseguito la politica del suo predecessore”. Ed in ogni caso: non lo sa il prof. Weigel che la politica del presidente Zelensky é stata la continuazione, non solo per quanto riguarda le Repubbliche di Donetsk e Lugansk ma sicuramente anche di altre, di quella del presidente Poroschenko? Se il presidente Zelensky ha perseguitato i suoi cittadini russofoni per meno di tre anni e il presidente Poroshenko li ha perseguitati fin da quando é entrato in carica, il tutto fa qualche differenza sostanziale? Non mi pare. Se é cosí, e per me deve essere cosí perché sempre per me é impossibile per qualunque persona che stia in una posizione come la sua non saperlo, perché soffermarsi con tanta enfasi su una cosa che non fa nessuna differenza? E qui oso arrischiare alcune risposte a me stesso: “Forse per mostrare al mondo quanto sono grosse le travi nell´occhio delle altre persone?” O forse perché non aveva proprio nulla di piú sostanziale da rimproverare al Monsignore e quindi anche delle quisquiglie (formalmente vere erano state buone per fare piú gonfio il suo articolo? “Certamente no!” risponde la parte razionale di me stesso … ma allora perche? Sono domande alle quali, al momento , non riesco a trovare delle giuste risposte.

    Ma visto che ci sono, mi vorrei soffermare un poco di piú sull´ultima frase del prof. Weigel (“How has President Zelensky persecuted Russian speakers for eight years when he has been in office for less than three years?”) … e lascio stare tutto il resto.
    Perché, sí … il prof. Weigel, mi pare che si dimentichi di considerare il fatto che dal 2014 (otto anni!) le repubbliche di Donetzk e Lugansk sono state regolarmente, forse con lunghi intervalli di relativa calma, bombardate dallo Stato ucraino, attraverso le sue forze armate, e questo anche in palese violazione di uno specifico accordo sottoscritto ma che non ha mai rispettato.
    Ora, oltre all´accordo, mi pare che le due Repubbliche abbiano tenuto un referendum dove le rispettive popolazioni hanno votato per l´indipendenza dall´Ucraina (che non mi pare che sia stato contestato da nessuno nella validitá della loro procedura ma certamente nella legalitá). Ecco, forse sarebbe bene sentire l´opinone del prof. Weigel a proposito, visto che nel suo articolo non cita la questione. E la mia domanda al Professore é: perche le due Repubbliche, visto il risultato dei referendum e visto che esiste il principio di autodeterminazione dei popoli sancito nella carta dell´ONU, non va bene che siano indipendenti, mentre per il Kosovo va bene? Dove sta la differenza nelle due fattispecie? Forse perché nel primo caso le repubbliche “russofone”, appunto perché russofone, sarebbero cadute sotto l´influenza della Russia (e qua non va bene) e nel secondo caso si trattava di fare entrare il Kosovo sotto l´influenza della Nato? (e qua va benissimo).
    Ci sono delle risposte razionali? E se non ci sono queste risposte razionali, penso io, il principio a cui ci dovremmo uniformare non é piú quello di “autodeterminazione dei popoli” ma di appartenenza/influenza ad un blocco politico-militare? E quindi tutto quello che decide questo blocco politico-militare, che mi pare che abbia dimostrato nel tempo la propria ragione di esistenza piú nel cercare la guerra che perseguire la pace, anche se contrasta con il senso di giustizia naturale dei popoli, non va messo in discussione? E questo anche se alcune/le persone possono avvertire che questo nuovo principio contrasta con la giustizia di Dio?

    Ed ancora … il prof. Weigel, nel suo articolo afferma anche (mia traduzione): “L´arcivescovo Viganó e quelli che gli stanno attorno non hanno letto il discorso del presidente Putin del 20 febbraio, che sottolineava che quello che lo aveva spinto (all´invasione) era il fatto di una Ucraina indipendente e sovrana” (“Have the archbishop and those around him not read President Putin’s speech of February 20, which underscored that what “provoked” him was the fact of an independent, sovereign Ukraine?).
    Non so, ma mi par di capire che il presidente Putin abbia parlato della cosa il 21 febbraio 2022 (sempre se ne ha parlato e sempre se cosí si é espresso). Il 20 febbraio, domenica, non mi risulta che abbia aperto bocca sulla questione (e questo cercando la notizia in rete). Ma qui mi arrendo: il prof. Weigel ha sicuramente i suoi contatti privilegiati che gli hanno fatto pervenire le parole dette dal presidente Putin, non si sa pronunciate dove e rivolte a chi, il 20 febbraio 2022. E se cosí non fosse … allora io affermo per primo senza indugio: “È stata tutta una semplificazione/svista”. E qui parlo solo per me: la buona fede per me é la prima cosa.
    Ed é sempre bene aggiungerlo: tutto quello appena scritto é una modestissima opinione.

  • Donna ha detto:

    Come sempre , grazie! Leggere i suoi interventi è ossigeno per le menti e l’anima. Si faccia sentire più spesso,perché il gregge è allo sbando,in preda ai lupi e con la maggioranza dei pastori complici o fuggiti.
    Che Dio la conservi , Lui sa quanto abbiamo bisogno di guide in questi tragici tempi di apostasia .

    • Pater Luis Eduardo Rodríguez Rodríguez ha detto:

      22.3.22 NOSTRA SIGNORA REGINA DELLA PACE, ANGUERA:

      Cari figli, amate e difendete la verità. Il Signore vi vuole nel deserto come profeti, tra la gente, per guidarla, amando e soffrendo con loro. Nobile è la missione che il Signore vi ha affidato. Non dimenticate: la vostra ricompensa sarà grande in Cielo se rimarrete fedeli fino alla fine. I Miei poveri figli camminano come ciechi che guidano altri ciechi.

      Hanno bisogno di veri pastori che li allontanino dai lupi.

      Piegate le vostre ginocchia in preghiera, perché solo così potete comprendere i disegni di Dio per la vostra vita. Camminate verso un futuro di grande confusione all’interno della Casa di Dio. Soffro per quello che viene per voi. Come i grandi profeti, proclamate la verità anche se siete respinti e scacciati. Sarete sempre nel Cuore di Dio. Qualunque cosa accada, rimanete con la verità.

      Questo è il messaggio che oggi vi trasmetto nel nome della Santissima Trinità. Grazie per avermi permesso di riunirvi qui ancora una volta. Vi benedico nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. Amen. Rimanete nella pace.

  • unaopinione ha detto:

    Nell´articolo “Archbishop Viganò and Colonel Grace-Groundling-Marchpole” del professor George Weigel (e che si puó richiamare nel primo “qui” dell´articolo del monsignor Viganó), l´autore afferma, tra le altre, che il monsignor Viganó annovera fra le sue false affermazioni (“Among its manifestly false claims:”) questa (mia traduzione): “Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha continuato per otto anni finora a perseguitare gli ucraini russofoni con impunitá” (“Ukrainian president Volodymyr Zelensky has “for eight years now continued to persecute Russian-speaking Ukrainians with impunity.”) e continua scrivendo : “Chiunque sta scrivendo queste assurditá …” (“Whoever is writing these absurdities …”).
    Ora, nell´articolo bersaglio del professor Weigel (credo che sia la „Dichiarazione di mons. Carlo Maria Viganò sulla Crisi Russo-Ucraina“), lo stesso monsignor Viganó afferma che Zelensky “Il 21 aprile 2019 è eletto Presidente dell’Ucraina …” e, nello stesso articolo, cita anche il presidente Poroshenko, predecessore di Zelensky (quindi avendo chiaro che dal 2014 fino al 2019 il presidente dell´Ucraina, e cioé il predecessore di Zelensky, é stato Poroschenko).
    Quindi quello che mi domando, visto che nell´articolo bersaglio non mi pare di incontrare una tale affermazione, é: dove ha scritto, anche magari nel passato, il monsignor Viganó che “il presidente ucranio Zelensky ha continuato per otto anni finora a perseguitare gli ucraini russofoni con impunitá”?

    • Don Ettore Barbieri ha detto:

      Da un punto di vista puramente cronologico lei ha ragione. Ma la svista è perdonabile, in quanto l’attuale presidente ucraino ha proseguito la politica del suo predecessore.

      • unaopinione ha detto:

        Dunque … nell´articolo bersaglio lo stesso monsignor Viganó afferma: ” Suscita sgomento vedere con quale ipocrisia l’Unione Europea e gli Stati Uniti – Bruxelles e Washington – diano il proprio incondizionato appoggio al Presidente Zelenskyj, il cui governo da ormai otto anni continua impunemente a perseguitare gli Ucraini di lingua russa”.
        Quindi é una “svista” del monsignor Viganó e che io non avevo visto. Ho fatto una domanda inutile.
        Naturalmente ció non vuol dire che l´articolo del professor Weigel non susciti altre domande.

  • daouda ha detto:

    Come ho avuto modo di scrivere, se i sedevacantisti sono il frutto delle macchinazioni guénoniane, Viganò sembra ricalcare l’operazione Trust dei leninisti ricalcando il groppo Le Cercle e dunque ecclesiasticamente Opus Dei ( come qualcuno segnalava) ed lo SMOM.

    Ma in ogni caso è alquanto ilare la mossa di De Mattei che sembra un emissario italianoche ricalca stilemi del Round Table Movement, o dal punto di vista più esteriore ( se non prprio collegato ) a quelli della Jonh Birch Society, la Hoover Fondation, Heritage Fondation, Manhattan Insitute for Policy Research, American Enterprise Insitute, Acton Insitute e dal punto di vista ecclesiale la TFP.
    Non c’è da stupirsi da un seguace economico di Andrew Mellon.
    Ad ogni modo forse la diatriba, mi sta iniziando a venire il sospetto, è del tutto finta e strumentale. Infondo De Mattei stesso è uno che recita una parte giocando al liberal-conservatore

    • Don Ettore Barbieri ha detto:

      O forse è solo uno che ha bisogno di soldi per mandare avanti la sua baracca.

  • Marco l'altro ha detto:

    “Forse il fatto che io non abbia dei referenti a cui rispondere mi rende scomodo, e la mia posizione risulta incomprensibile a chi dimostra di non essere intellettualmente indipendente.”
    Non è cosa da poco non avere referenti a cui rispondere e questo è un punto molto importante per renderlo un uomo libero.
    del resto l’articolo offre una documentazione e riferimenti accertabili che permettono nella logica stringente di “unire i punti” . d’altronde duri attacchi alla sua persona e alle sue dichiarazioni per il caso dell’ ex cardinale MacCarrick, per chi ha memoria ,dovrebbero pur dire qualcosa allorché i fatti postumi confermarono la sua denuncia.
    Conclusione Mons arcivescovo (Grillo parlante )merita la nostra fiducia è un atto di fede ragionevole sulla sua persona e onesta intellettuale.

  • Michele ha detto:

    Suggerisco la lettura della cronologia dettagliata dei misfatti svoltisi in Ucraina negli ultimi otto anni con la corresponsabilità e l’ipocrisia delle nazioni europee (Francia in primis), della Nato e Usa; da parte di Jacques Baud, analista strategico svizzero, ex Nato.

    https://www.startmag.it/mondo/la-guerra-russia-ucraina-vista-da-un-ex-nato/

    • Pater Luis Eduardo Rodríguez Rodríguez ha detto:

      Grazie Michele, Lei sempre arricchisce con la migliore informazione il dibattito. Quando il parolina poco fa ha detto che è d’ accordo con l’ invio di più arme in Ucraina, subito ho detto, “criminale che aggiunge benzina al fuoco”…dovrebbe avere un consigliere della portata di questo svizzero, per non agire delinquenzialmente a nome del Colpo di Stato Vaticano; qui si nomina Venezuela, dove costui era impaurito dentro la nunziatura a Caracas, per tre giovani che l’ hanno asalita pacificamente installandosi davanti il cancello principale facendo sciopero della fame, ma lui era solo preoccupato perchè magari non poteva partire per Roma per trovare schwaberORGOGLIO, che per l’appunto, senza problema andò e lo nominò suo segretario di questo Colpo di Stato Vaticano, che si rifà a Maidan un anno dopo, e dietro le quinte i soliti soros psoriasis, killary, obama bunga bunga, bidet 1 e bidet 2, proprio in Ucraina….

      “I nostri media diffondono un’immagine romantica della resistenza popolare. È questa immagine che ha portato l’Unione europea a finanziare la distribuzione di armi alla popolazione civile. Si tratta, in verità, di un atto criminale.

      Queste strutture di comando sono l’essenza degli eserciti: la loro funzione è quella di incanalare l’uso della forza in funzione di un obiettivo. Armando i cittadini in modo disordinato, come avviene attualmente, l’Ue li trasforma in combattenti, e quindi anche in potenziali obiettivi. Inoltre, senza comando, senza scopi operativi, la distribuzione di armi porta inevitabilmente a regolamenti di conti, a banditismo e ad azioni più letali che efficaci. La guerra diventa una questione di emozioni. La forza diventa violenza. È esattamente quello che è successo a Tawarga (Libia) dall’11 al 13 agosto 2011, dove 30.000 neri africani sono stati massacrati con armi paracadutate (illegalmente) dalla Francia”

      • Michele ha detto:

        Grazie a lei Padre Luis Eduardo, ricordiamoci nella preghiera.

        • Michele ha detto:

          Dimenticavo: grazie al dott. Tosatti che ci consente di dibattere liberamente (ho apprezzato che il mio intervento non sia stato pubblicato immediatamente, hanno preso tempo per leggerlo e verificare ciò che vi era scritto: facessero così tutti gli iscritti all’ordine dei giornalisti…).

  • Slave of JMJ ha detto:

    I extend to Archbishop Vigano the complete blessing of the united hearts of Jesus and Mary, the paternal blessing of St. Joseph, the Baptism of Truth and the anointing of St. Michael. Our Lady, Protectress of the Faith and Refuge of Holy Love, come to my Aid. Amen.

    March 22, 2022 holylove.org message:
    “Once again, I (Maureen) see a Great Flame that I have come to know as the Heart of God the Father. He says: “Children, the way to persevere in Holy Love* is through courageous holiness. Forgive everybody. Do not have a worthless grudge weighing you down and obstructing inspirations of the Spirit. Be ready to move in any direction which the Spirit inspires you. Then, I can open new pathways of holy endeavors you could not think of yourself.”

    “It is the season of unity now, when all must work together to reach the mighty goals I set for you. Remember, it is always all about the salvation of souls – not any personal importance or achievement. When the moment of your judgment occurs, I will seek an accounting of how you related to the people I put in your life. Be ready to respond with Holy Love.”

    Read Colossians 3:12-17+

    Put on then, as God’s chosen ones, holy and beloved, compassion, kindness, lowliness, meekness, and patience, forbearing one another and, if one has a complaint against another, forgiving each other; as the Lord has forgiven you, so you also must forgive. And over all these put on love, which binds everything together in perfect harmony. And let the peace of Christ rule in your hearts, to which indeed you were called in the one body. And be thankful. Let the word of Christ dwell in you richly, as you teach and admonish one another in all wisdom, and as you sing psalms and hymns and spiritual songs with thankfulness in your hearts to God. And whatever you do, in word or deed, do everything in the name of the Lord Jesus, giving thanks to God the Father through him.

    + Scripture verses asked to be read by God the Father. (Please note: all Scripture given by Heaven refers to the Bible used by the visionary. Ignatius Press – Holy Bible – Revised Standard Version – Second Catholic Edition.)

    * For a PDF of the handout: ‘WHAT IS HOLY LOVE’, please see: https://www.holylove.org/What_is_Holy_Love

  • miserere mei ha detto:

    In ogni guerra c’è chi è esposto al cosiddetto fuoco amico: succede persino inoltrandosi per i corridoi umanitari concordati con il nemico.
    Mons. Viganò, che ringrazio, non ha l’aria del pensionato, operando ancora alacremente nella vigna del Signore.
    Gli invidiosi gongolano nel provare a impallinarlo ed è inutile sorprendersi: cose già viste. Avvenivano già contro il Maestro venti secoli addietro.
    Il Signore conceda a Mons. Viganò fede, umiltà, prudenza, zelo, perseveranza e buonumore.

  • Contemplattivi per il Regno ha detto:

    Eccellenza carissima, la sosterrei volentieri condividendo con lei alcune osservazioni che le tornerebbero forse utili…
    Peccato non avere una mail di riferimento per scriverle, nemmeno attraverso intermediari come Marco Tosatti o Aldo Maria Valli, rari esempi di coraggioso giornalismo.
    Resta il fatto che certo “conservatorismo moderato” mostra peggior volto di quell’ultramodernismo considerato fino a ieri il vero nemico…Ma, ormai si sa, il pericolo più grave arriva dai falsi amici…dai falsi fratelli…e ora l’arma più subdola del Nemico diventa il finto tradizionalismo che prima si è guadagnato la fiducia e ora colpisce chi lo smaschera…

  • Lucia Buttaro ha detto:

    Mons. Viganò Lei salva la faccia della Chiesa in Cielo e in terra. Se il popolo di Dio ha uno spiraglio di Luce in questa fitta tenebra è soltanto grazie alla Sua fedeltà a Dio e alla Chiesa. De Mattei è un poveretto qualitativamente pari a Minutella e Cionci. Se la fa con quattro pettegole che ciarlano di cose di Dio per fare soldi, pubblicare libri ricevere notorietà sa buon mercato. Capisco la Sua amarezza nel constatare la doppiezza del personaggio ma mi permetto di farle notare che forse l’avevamo sopravvalutato il nobile De Mattei. Perché non archiviarlo? Non è un cristiano chi accetta sieri genici con feti abortiti che altro abbiamo da spartire con lui? Da due anni non leggo nulla di ciò che scrive perché dobbiamo dargli importanza? Lei è un Santo e noi sappiamo distinguere la lana dalla seta! Dio la benedica e custodisca sempre! Amen ❤️❤️🔥⭐

  • Pater Luis Eduardo Rodríguez Rodríguez ha detto:

    L’articolo di weigel ha ancora un pregio più grande: farlo scrivere così, amatissimo Mgr. Carlo Maria, perchè solo così veniamo a sapere cose come chi è la delinquente figlia di costui che fa soldi scrivendo fesserie pseudo biografiche su Wojtyla e Ratzinger, ed ancora il traditore di mattei sempre più matto.

    Anche, magari senza averlo fatto apposta, ci risponde qui sull’ ultimissima dell’ altro massone traditore parolina segretario di questo COLPO DI STATO VATICANO, che è d’ accordo con l’ invio di più arme in Ucraina…mostrando che non ci crede alla fasulla consacrazione simil modo fatta alla pachaimmonda, di una falsa madonna che solo essiste nella mente pervertita dell’ impostore schwaberORGOGLIO ICEberg, come donna della strada, della porta accanto, meticcia, maculata non santa, ecc, perchè se la credesse nella magica “consacrazione” chè bisogno ci sarebbe di più arme?

    GRAZIE ANCORA E BENEDETTA SIA SUA PENSIONE CHE FÀ POSSIBILE AIUTARCI IN TANTI, SOSTENERCI IN TANTI. ADESSO PORTA PIÙ FRUTTI CHE MAI CHE TUTTA SUA VITA PASSATA! E quei due…così nulli nel nulla.

  • Forum Coscienza Maschile ha detto:

    Le parole di Mons. Viganò, che ringrazio sentitamente, confermano che l’ambiente del tradizionalismo cattolico è (come gli altri, del resto) pesantemente inquinato e infiltrato da nemici della Fede.
    Ho già accennato qui alla pessima accoglienza, leggi mobbing e addirittura minacce, ricevute in certe parrocchie senza aver detto assolutamente nulla (ma dopo aver dato il mio nome).
    La ragione che mi sono dato allora di questo altrimenti inspiegabile comportamento è la stessa che fornisce Mons. Viganò:

    “Forse il fatto che io NON ABBIA DEI REFERENTI a cui rispondere mi rende scomodo, e la mia posizione risulta incomprensibile a chi dimostra di non essere intellettualmente indipendente.
    L’articolo di Weigel ha un pregio: ci mostra inopinate CONTIGUITA’ di un certo conservatorismo moderato con le istanze della deep church”

    Più che di deep church progressista parlerei di poteri globali che non hanno nulla di cattolico e che devono controllare ogni realtà sociale (dissenziente o meno) anche ad un livello molecolare.
    Se la salvezza della Fede in Europa è affidata a questa gente, senza contare l’inerzia e la passività dei bravi cristiani, possiamo dire concluso il cristianesimo occidentale

  • Milly ha detto:

    Siamo solo all’inizio Mons Viganò! L’apoteosi deve ancora arrivare! ..e non credo che tarderà molto! Grazie per tutto quello che fa, per il suo coraggio e per la sua abnegazione!
    In fin dei conti essendo un Arcivescovo e Nunzio in pensione poteva benissimo soprassedere a tutto questo e godersi in pace gli anni che Dio le sta donando. Invece, eccola qua, a combattere giorno dopo giorno tra le file dei Giusti, per amore di Nostro Signore Gesù Cristo! Grazie!

  • GINO ha detto:

    Mons. Viganò, lei queste persone le deve lasciare perdere, lei deve solo guidare il piccolo resto fedele a Benedetto XVI.

    • Alex ha detto:

      Concordo. Lasciamo che i “morti” seppelliscano i loro morti…

    • Catholicus ha detto:

      Anch’ io vorrei invitare Mons. Viganò a lasciar perdere certa gente, certi sepolcri imbiancati, ma dentro pieni di odio, di intolleranza, di connivenza con il Male. Non dico la delusione che ho provato nel vedere la deriva anticattolica di De Mattei, che ammiravo fin dai tempi delle sue uscite sullo Tsunami del sudest asiatico del 2095, che tante critiche gli costarono. Ma tant’è, non bisogna mai dare nulla per scontato, per definitivamente acquisito.