John Horvat
Proprio quando tutto sembrava tornare alla nuova normalità, l’anormalità ha colpito ancora. La guerra in Ucraina infuria e sta cambiando il volto del mondo globalizzato.
La situazione è confusa mentre la gente lotta per capire le ragioni dietro all’invasione. Le teorie del complotto abbondano da entrambe le parti. Come le scene di battaglia in Ucraina, il caos regna nella mente di molti. Sembra che non ci sia una logica o una ragione negli attacchi.
Tuttavia, quattro punti possono aiutare le persone a capire meglio ciò che sta accadendo. C’è del metodo nella follia.
La Russia era già parte dell’ordine mondiale
Il primo punto è che le sanzioni provano che la Russia era ben integrata nel mondo globalizzato. Vasti settori dell’economia russa erano intrecciati alle reti mondiali e ai mercati delle materie prime. Non era facile sganciarsi da essi.
Questa conclusione contraddice la tesi di coloro che affermano che la Russia è una potenza che si oppone all’attuale ordine mondiale. Questo non è vero.
Il denaro e gli investimenti occidentali hanno aiutato a ricostruire il paese nei decenni successivi la guerra fredda. La maggior parte delle grandi compagnie petrolifere, per esempio, erano coinvolte nell’estrazione del petrolio in Russia. Le multinazionali erano ovunque. Le banche e le società di contabilità occidentali hanno aiutato a integrare la Russia nel sistema finanziario. Persino il franchising McDonald’s operava in centinaia di sedi russe. Le sanzioni hanno dimostrato tutta l’estensione della partecipazione russa all’economia mondiale.
Purtroppo, la Russia ha assorbito completamente la decadente cultura globalizzata contenuta nei film, nei concerti e nelle cattive mode. Tutte queste cose hanno danneggiato la nazione (così come l’Occidente). Anche sotto questo aspetto, le sanzioni dimostrano che, prima della guerra, la Russia era pienamente integrata nell’ordine mondiale.
Da un momento all’altro, la Russia decide di sganciarsi da questo ordine mondiale
Il secondo punto è che la Russia sta perseguendo un rapido disimpegno dal suo importante ma secondario posto nell’attuale ordine mondiale. Il presidente Putin ha usato l’unica cosa che avrebbe potuto motivare rapidamente le sanzioni economiche occidentali: una guerra ingiusta che, per la sua brutalità, avrebbe galvanizzato l’opinione pubblica mondiale.
Egli sa bene che l’Occidente è terrorizzato dalla prospettiva della guerra e che userà ogni sanzione economica possibile per evitare il conflitto. Così, mentre la guerra diventa sempre più intensa, le sanzioni economiche imposte contro la Russia crescono di portata. Il presidente russo facilita le sanzioni economiche immediate e permette che l’Occidente le implementi.
In poche settimane, è riuscito a distruggere un lavoro di decenni. Per lui, le sanzioni hanno il vantaggio che le imprese occidentali saranno costrette a lasciare la Russia di propria iniziativa con l’approvazione e la pressione dei propri governi. Si lasciano alle spalle beni invenduti o a prezzi stracciati. Tutto cadrà nelle mani dei russi o rischierà la nazionalizzazione.
Un riallineamento geopolitico voluto e forzato
In terzo luogo, la Russia non ha nascosto il suo allineamento con la Cina nel periodo precedente la guerra. Alle Olimpiadi invernali, il presidente Putin e il leader cinese Xi Jinping hanno firmato una dichiarazione congiunta che segnala il loro desiderio di costruire un nuovo ordine mondiale “multipolare”. Hanno concordato di cooperare “senza limiti” per raggiungere l’obiettivo di inaugurare “relazioni internazionali di un nuovo tipo”. Il presidente russo ha a lungo idealizzato un’unione eurasiatica per formare un unico blocco commerciale e culturale indipendente dall’Occidente.
La guerra in Ucraina mette in atto questo piano che non è segreto e che costringe la Russia a unirsi alla Cina, unica potenza abbastanza grande da resistere alla pressione delle sanzioni occidentali. L’aver bruciato i ponti economici con l’Occidente rende la Cina l’unica nazione che può assorbire le massicce quantità di materie prime e cereali che la Russia produce. I due paesi insieme possono stravolgere l’ordine economico e politico post guerra fredda e creare nuove tensioni e carenze. Alcuni ipotizzano che il matrimonio forzato tra Cina e Russia porterà a un sistema finanziario parallelo con lo yuan come valuta di riserva.
Questo auspicato riallineamento metterà l’Occidente decadente contro l’Oriente post-comunista. Si stanno formando due blocchi politici distinti, che presenteranno al mondo due false alternative: una democrazia liberale fatiscente o un socialismo nazionale autocratico.
L’obiettivo è un Occidente vulnerabile
Infine, questa mossa arriva in un momento di estrema vulnerabilità dell’Occidente. Due anni di pandemia hanno già disfatto molte relazioni complesse e catene di rifornimento che tenevano insieme il mondo. Restrizioni e ordini brutali hanno polarizzato le popolazioni e ostacolato le capacità dei governi di unire gli sforzi e affrontare i problemi. Decisioni governative irresponsabili e problemi di lavoro e di approvvigionamento stanno alimentando alti livelli di inflazione.
La guerra porterà scompiglio in Occidente, strapazzando ulteriormente i sistemi produttivi ormai sotto stress. I milioni di rifugiati che si stanno riversando in Europa aumenteranno gli oneri già sostenuti dai paesi ospitanti, assorbendo risorse che potrebbero essere utilizzate per rafforzare le capacità di difesa in Occidente.
In questo scenario, l’Oriente ha dei vantaggi. L’Est e l’Ovest sono così integrati che non sarà facile per l’Occidente diventare rapidamente libero dai prodotti orientali (soprattutto quelli cinesi). Le merci cinesi dominano talmente il mercato che ci sono poche alternative. I gasdotti sono come un cappio al collo dei paesi occidentali troppo dipendenti dal combustibile russo. La guerra in Ucraina e le sanzioni economiche mettono l’Occidente in una posizione precaria.
I regimi autocratici (leggi totalitari) dell’Est soffrono molto meno di questi problemi rispetto alle frammentate società occidentali. L’Oriente ha molto da guadagnare e l’Occidente molto da perdere da questa scissione.
C’è un metodo in questa follia. Un risultato finale della guerra in Ucraina sarà questa divisione permanente tra Est e Ovest, che segnerà il fallimento dell’esperimento post guerra fredda, il quale, si supponeva, avrebbe dovuto determinate la fine della storia. Ci sarà un grande riallineamento geopolitico che potrebbe avere conseguenze drammatiche e portare alla guerra mondiale.
Fonte: American Thinker, 16 Marzo 2022. Traduzione a cura di Tradizione Famiglia Proprietà – Italia
© La riproduzione è autorizzata a condizione che venga citata la fonte.
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Comunque è ”bello” quando gli occidentalisti ignorano (o fanno finta di ignorare) il cosiddetto ”elefante nella stanza”, ossia che gli Stati dell’Europa occidentale sono presentemente (e di fatto) Stati vassalli dell’Impero (cioè degli Stati Uniti d’America)…
Ma ignorare questa triste verità non permette di capire come mai l’occidente sia ”in declino” e abbia conosciuto fenomeni di ”perdita delle proprie radici”.
Eh, dispiace (ma, si sa, l’ideologia è una brutta bestia, che accieca l’intelletto).
(Che poi mi fanno venire un nervoso… Sono troppo passionale)
In tutte le analisi dell’attuale conflitto russo/ucraino manca una riflessione su un dato: la posizione della Cina nei confronti del Great Reset o, per meglio dire, dei promotori del Great Reset. Il ragionamento deve partire dal dato inconfutabile che il virus del Covid19 è fuoriuscito dal laboratorio di Wuham e dal fatto che le ricerche su tale virus erano finanziate da istituti statunitensi. Ora, il governo cinese accusa gli USA di aver installato centinaia di laboratori in un numero imprecisato di paese, ma è impossibile non sapesse chi finanziava le ricerche di Wuham e ancor meno possibile che a ciò fosse contrario. Gli istituti finanziatori statunitensi si possono far risalire ai soliti noti propugnatori del Great Reset. Poiché tale progetto prevede un controllo sociale ricalcato su quello esistente in Cina e che l’obiettivo del progetto è il dominio globale del pianeta, sarebbe interessante analizzare la possibilità che la Cina faccia parte del disegno. In tal caso, anche la Russia di Putin entrerebbe a far parte di quel gioco.
La vera malata è la Civiltà Occidentale.
La decadenza della Chiesa Cattolica, sia spirituale che morale, ne è la causa scatenante.
Altra grande imputata è, a mio avviso, la Germania, molto più determinante per le sorti dell’umanità di tutti gli altri Paesi nell’era moderna, con le sue filosofie idealistiche e materialistiche e con l’eresia luterana.
Il marxismo/comunismo è nato lì e poi esportato in tutto il mondo; il protestantesimo con Lutero è nato lì e poi si è diffuso ovunque; il nazionalsocialismo ha avuto il suo fulgore in Germania.
Oggi la Chiesa cattolica tedesca è di fatto scismatica, e non a caso, è la punta di diamante dell’eresia Modernista.
L’epicentro della malattia europea è in Germania.
A.me sembra che si faccia confusione tra Globalizzazione e Nuovo Ordine Mondiale.
Ai nostri giorni risulta chiaro che la prima è il preludio del secondo, ma non sono la stessa cosa.
La globalizzazione ha annullato il sistema economico e classico, sostituendo il valore delle monete con le transazioni finanziarie, le decisioni politiche e le produzioni nazionali con il mercatismo.mondiale, il piccolo commercio con le multinazionali…solo per citare i fenomeni piu rilevanti di questa rivoluzione silenziosa.
Delocalizzazione , scomparsa del lavoro fisso, inutilità di una specializzazione sono stati cambiamenti rimasti a lungo enigmatici , incomprensibili.
I nostri figli con due e tre lauree a casa, perché non riuscivano a trovare lavoro ci hanno traumatizzati non poco.
Tuttavia tutti gli Stati del mondo, tutti, piccoli e grandi, sono stati coinvolti in varia misura in questo stravolgimento epocale, anche la Russia, o meglio, la CSI.
Gorbaciov ed Eltsin non persero tempo a spalancare le porte ai padroni dei balocchi, gli Usa, che si affrettarobo a insegnare tutti i segreti del.lusso e della dolce vita all’occidentale. Insieme con la democrazia, evidentemente, esportiamo anche i nostri vizi peggiori..
Ma va così da sempre nella storia.
Catone il censore si lamentava del malcostume entrato a Roma dopo la conquista della Grecia..
Discorsi strampalati dunque, quelli sulla immoralità
dei russi che sarebbe peggiore della nostra. O sull’arricchimento rapido degli amici di Putin.
Chi fiata sui patrimoni immensi di gentaglia varia che popola cinema e tv nostrani e del resto del.mondo?
Ho La libertà è anche libertinaggio.
Altro è il discorso sul NOM.
Ormai la fase economica è superata e bruciata .
Ora si è imboccata la strada del darwinismo , della depopolazione mondiale, con il vaccinismo e la socializzazione di massa.
Nemmeno questo è stato semplice da capire.
La maggior parte delle persone, anche i buonafede, pensa che vaccinarsi era l’unica via di salvezza.
Chi accusa Putin di essersi allineato al NOM perché ha usato i vaccini per il suo popolo lo immagina in mala fede, allineato a Schwab e ai Rothschild…
Processo alle intenzioni.
Ci aspetta la terza fase: quella del transumanesimo, dell’incesto diabolico tra l’uomo e la macchina, il cyberuomo, della fine delle religioni, delle differenze nazionali e sociali.
Ora – si dice – Putin all’improvviso ha cambiato opinione, mollando l’occidente decadente e spostandosi verso la Cina.
E se avesse ricostruito ora tutto il
mosaico , mettendo insieme tutte le tessere?
Sembra che non gli piaccia ciò che ha capito.
Per questo è sotto accusa, a mio parere.
Ci sarebbe da chiedersi perché i figli di Esaù ( gemello di Israele/Giacobbe ) assieme al polo anglo-statunitense abbiano voluto far divenire una potenza mondiale la Cina che era nel baratro.
Tralasciando che il Nuovo Ordine Mondiale è uno specchietto per le allodole giacché i sacerdoti di Beliar non desiderano nient’altro che l’inferno in terra – ma soprattutto dopo – e nessuna pseudo età dell’oro come nessuna apoteosica palingenesi ( che sicuramente nelle alte cerchie è cosa creduta e voluta, ma d’altronde altrimenti il piano come faceva ad avanzare? ) il discorso non deve stare a far perder tempo su come tal cosa debba avvenire: guerre, federazionismo, alieni, sono tutte ipotesi ininfluenti non solo per la salvezza della nostra vita qui ed ora, ma evanescenze indeterminabili da parte di chi segue sia il mainstream/ufficiale e le sue gran casse e le sue università come anche però l’underground/alternativo e le sue investigazioni e le sue rombolesche formazioni sul campo.
Chiunque sappia come funziona l’informazione, sà bene che il complottismo è esso stesso un prodotto disinformativo, e se ciò vale per le sue sottoculture rispetto un potere occulto ed omnipervadente ( che tanto tempo fa calva dall’alto e non lo si collocava neanche nelle istituzioni nascoste ), riguardo la polarizzazione Oriente/Occidente d’altronde l’uno si risolve nell’altro secondo l’impostazione del polo di riferimento, il che è ancora più banale oltre che impervio.
Di per sè il valore delle monete è stato di per sè deviato con la riserva frazionaria ( a suo tempo il signoraggio fu il classico caso di complottismo eterodiretto per mistificarne la natura ) e l’apporto tecnologico ha solo aumentato quel che era esattamente già presente.
Tralasciado che Putin sta realizzando il progetto di Gorbachov sotto mentite spoglie, e che Eltcin ha fatto esattamente quel che doveva fare per permettere alla Russia di risollevarsi ( con gli edomiti che si sono riappropriati privatisticamente di determinati beni ) non credo che possa esserci una società al mondo più foriera di apportare il vizio che una società comunista, ma vabbè, sò gusti d’altronde…finché non ci si incappa.
Il problema è che Putin non è allineato. Putin è parte integrante del sistema ed il desiderio di spingerlo verso la Cina è esattamente nel piano.
Ora certo American Thinker è un bacino di Bichers…ed il loro cavallo di battaglia è che la Russia sia ancora sovietica sotto mentite spoglie, il che è vero. Mai negato. Ma il problema di chi ha scritto questo articolo è che non sà che i Birchers con il loro isterismo hanno fatto di tutto per far diventare la causa anticomunista negli Stati Uniti una cosa da ebeti paranoici.
Ad esempio il riciclo dei Birchers dei vari soviet defectors infondo , per il ventennio 80-90, ha fomentato il revaival delle milizie, figliate dal retroterra dell’organizzazione Posse Comitatus che a suo tempo resero il legittimo anticomunismo dei Minutemen alla “Old Right” in qualcos’altro con le loro derive neo nazi della Christian Identity.
Ora tutto questo ritorna in sella dopo il periodo di stallo del doveroso attacco all’ismaelismo con il movimento patriottico che guardacaso sembra essere ormai internazionalizzato dal covid-19 ( e c’è da chiedersi pure questo di perché ) perfettamente propedeutico alla rielezione di Trump dove lui, designato a quel che servirà, lo vedremo chissà capace di cosa appena riacquisirà il “potere”.
In tal senso non ci sono operazioni lasciate al caso, è soltanto che non possiamo aspettare 20 anni per comprendere…
Ovviamente la Jonh Birch Society era piena di massoni ed ex comunisti come il padrino di quelle associazioni primordiali di milizie deviate, William Potter Gale, era un giudeo rinnegato.
E’ talmente bizzarro constatare come si creda che la politica possa ancora essere in mano nostra dalla prima guerra mondiale in poi, sempre che stando alle parole del Teantropo lo sia mai stata per quanto concerne un cristiano: “Il diavolo lo condusse in alto, gli mostrò in un attimo tutti i regni del mondo e gli disse: «Ti darò tutta questa potenza e la gloria di questi regni; perché essa mi è stata data, e la do a chi voglio. Se dunque tu ti prostri ad adorarmi, sarà tutta tua». Gesù gli rispose: «Sta scritto: -Adora il Signore, il tuo Dio, e a lui solo rendi il tuo culto»” ( Santo Vangelo di Luca 4,5-8 )
Se ho capito bene Putin sarebbe il MARANATHA del vero popolo eletto. Colui che svela il demoniaco cristianesimo occidentale.
Ma più ad est c’è la Cina. Il dragone.
Non si può appioppare un simbolismo avulso di un’altra cultura alla nostra.
Cosa c’entra Putin?
Mi sembra che l’articolo ribaltata i fatti
Non dispongo di armi di distruzione di massa e non invaderei nemmeno il posto auto se non assegnato dall’assemblea di condominio. Sono intrecciato con la rete globale delle materie prime e i miei consumi mi valgono punti per la raccolta premi del supermercato… Nel mio piccolo ne ho anch’io le palle piene del cosiddetto mondo libero e democratico. La minaccia è chi lo depotenzia o là possibilità che spadroneggi indisturbato? Per rispondere a me basta vedere un Tg. O la faccia di chi starebbe curando gli interessi dell’Italia. Nell’analisi proposta noto silenzio sui laboratori… Non un dettaglio.
”Il primo punto è che le sanzioni provano che la Russia era ben integrata nel mondo globalizzato. Vasti settori dell’economia russa erano intrecciati alle reti mondiali e ai mercati delle materie prime. Non era facile sganciarsi da essi.
Questa conclusione contraddice la tesi di coloro che affermano che la Russia è una potenza che si oppone all’attuale ordine mondiale. Questo non è vero.”
L’attuale ospite fisso di Mentana ed esperto di geopolitica Dario Fabbri, nel video linkato qui sotto – un video di circa 3 anni fa – dice che il… mondo globalizzato ”non è nient’altro che il controllo dei mari e degli oceani da parte degli Stati Uniti d’America”. Questa è la globalizzazione, ossia l’impero o pax americana.
Quindi sì, in questo senso (un senso, come dire? non ideologico) si può dire che la Russia (insieme alla Cina) ”si oppone all’attuale ordine mondiale. Questo È vero” (il suddetto Fabbri chiama questa opposizione ”tentativo di contro-globalizzazione”).
Il link non c’è.
Il titolo del video su Youtube è:
Pax, mari e globalizzazione | Dario Fabbri | TEDxLakeComo
Questo articolo mi convince molto di più dei precedenti. Anche se , dall’inizio della guerra, qualcuno ha fatto osservare che la Cina , per i suoi commerci, ha bisogno di pace e non di guerra. Ma per poter imporre il proprio predominio al mercato europeo è necessario avere una Europa indebolita e impaurita. Solo così il dominio sull’Europa potrebbe diventare stabile e duraturo. Inoltre la usucapione dei beni abbandonati dalle ditte occidentali in fuga rientrerebbe nel quadro di normalità del mondo post-comunista.
Quindi Putin e Xi possono avere come meta il predominio sull’Europa ed il suo allontanamento dagli USA.
La Cina ha capito che una potenza commerciale ha anche bisogno della guerra.
Non tanto per conquistare nuovi mercati, come fecero a suo tempo GLI USA, quanto piuttosto per garantirsi l’accesso a materie prime e risorse energetiche.
Concordo. Infatti più ad oriente della Russia c’è la Cina.