I Vescovi del Nord Europa: in Germania c’è Minaccia di Scisma nella Chiesa

13 Marzo 2022 Pubblicato da

Marco Tosatti

Cari amici e nemici di Stilum Curiae mi sembra interessante portare alla vostra attenzione questo articolo di Petra Lorleberg pubblicato da Kath.net, che ringraziamo per la cortesia, nella nostra traduzione, in cui abbiamo cercato di restare il più possibili fedeli all’originale. Buona lettura.

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Bonn-Copenhagen (kath.net/pl) Suor Anna Mirijam Kaschner, segretaria generale della Conferenza Episcopale Nordica, non ha usato mezzi termini nella sua fondamentale critica al cammino sinodale tedesco su “Domradio” di Colonia. Tra i cattolici scandinavi, sia i vescovi che i fedeli sono preoccupati “che il tutto porti a una sorta di scisma nella Chiesa”. Per come appare al momento, ci sono anche considerazioni in Germania per cambiare la dottrina della chiesa, che alla fine porteranno ad una scissione”, ha diagnosticato l’alta esponente cristiana in una conversazione con il redattore di Domradio Tobias Fricke.

 

In particolare, ha dichiarato che ci sono “alcuni punti nelle aspirazioni del Cammino Sinodale in Germania” che sono “semplicemente non compatibili con l’insegnamento della Chiesa”. Da parte della Conferenza Episcopale Nordica, si sono molto rammaricati “che la Conferenza Episcopale Tedesca si sia, per così dire, affrettata e in qualche modo non se ne sia occupata e non abbia fatto uno sforzo per includere forse anche le Conferenze Episcopali vicine nelle deliberazioni, ma qualcosa è stato negoziato lì in Germania”. Come conferenza episcopale vicina, si era “più o meno uno spettatore silenzioso o solo un osservatore”. La presidente della Conferenza Episcopale Nordica era presente alle riunioni sinodali come osservatrice, e aveva seguito la versione digitale dell'”ultima riunione sinodale”. Ma aveva notato lì “che le voci che erano forse un po’ più critiche dell’intera faccenda sono state soppresse relativamente in fretta”. Questo la disturbava molto e “non aveva più nulla a che fare con la via sinodale o la sinodalità”, ha notato la suora.

 

Certo, la Conferenza episcopale nordica è d’accordo con la Conferenza episcopale tedesca su alcuni punti e sì, ci devono essere anche delle riforme: “Abbiamo anche scritto in questa lettera [della Conferenza episcopale nordica, vedi link] che venire a capo dei casi di abuso e anche la prevenzione dei casi di abuso deve avere la priorità assoluta in futuro”. Ma, ha detto, è necessario chiedere “che tipo di riforme dovrebbero essere? Si tratta di riforme strutturali? Il cambiamento delle strutture può rinnovare la vita di fede in Germania? E qui abbiamo semplicemente grandi dubbi, perché notiamo nei nostri paesi – e questa era in realtà anche la preoccupazione di questa lettera, cioè guardare oltre la Conferenza episcopale tedesca, semplicemente per vedere che ciò che sta accadendo in Germania, anche in termini di sforzi per apportare cambiamenti, non è necessariamente ciò che è in corso in altre parti della Chiesa universale. E sono preoccupata, o i nostri vescovi sono preoccupati, che si stia facendo qualcosa unilateralmente che non è affatto in linea con la realtà della vita e della fede nella Chiesa universale.

Alla domanda di Domradio se la giustizia di genere, per esempio, fosse anche solo una questione di spirito dei tempi, ha risposto con la contro-domanda se la Chiesa dovesse dire sì a tutto ciò che cambiava nella società. “La Chiesa cattolica non ha avuto la sua credibilità durante secoli e millenni proprio nel fatto che ha detto: Non tutto ciò che è accettabile per la maggioranza è anche buono, è anche nello spirito del Vangelo? Nel senso di ciò che la Chiesa proclama”.

Qui, i vescovi nordici hanno esortato alla prudenza e “a includere tutti gli altri punti di vista e opinioni, che esistono e che, per quanto ne so, esistono anche in Germania, ma che spesso non vengono ascoltati a causa dell’opinione della maggioranza, che naturalmente è molto rappresentata nei media”. Ma è proprio nel senso del processo sinodale, che Papa Francesco ha avviato, rendere udibili queste voci. Qui dovrebbero potersi esprimere anche quelle persone “che non osano dire parole grosse nei media o che hanno una voce importante nelle culture di dibattito”.

Ancora una volta, l’alta esponente cattolica ha sottolineato che “ci sono questi risvegli anche in Germania”. Ma, ha detto: “Quello che io stesso, nella terza assemblea sinodale di Francoforte, ho seguito nel video, però, mi ha scioccato. Le reazioni dei rappresentanti sinodali, non appena è stata fatta una dichiarazione un po’ più critica nei confronti del mainstream, sono state inappropriate. La gente è stata fischiata e questo non può essere il modo in cui si vive la sinodalità e ci si confronta in un contesto cristiano”.

Valutazione – Suor Kaschner colpisce nel segno:

– Con la sua tematizzazione del timore che ci siano da aspettarsi cambiamenti dottrinali nella Chiesa cattolica in Germania (ammettiamolo, questi cambiamenti ci sono già spesso nella pratica suburbana, forse anche già una maggioranza).

 

– Con il loro chiaro avvertimento del pericolo di scisma (vedi link). Nota bene: Sarebbe quindi almeno Schism 2.0 o 3.0 in Germania, a seconda di come lo si valuta e conta.

– Con la sua osservazione che sia nei media che nella corrente interna della chiesa vengono soppresse le opinioni che criticano il cammino sinodale tedesco. – Un’osservazione alla quale, tra l’altro, i nostri lettori di kath.net possono contribuire con molte esperienze nel campo dalla vita quotidiana concreta nelle loro parrocchie, nelle riviste parrocchiali e diocesane, nelle facoltà teologiche, nella loro vita professionale come operatori ecclesiastici a tempo pieno nella cura pastorale, così come nei canali ufficiali dei media della Conferenza episcopale tedesca.

Quello che suor Kaschner non menziona nella brevità dell’intervista è ancora un altro punto: che con tutti coloro che sono responsabili delle loro affermazioni ecclesiastiche (ad esempio nella richiesta dei delegati del Cammino Sinodale di abolire il sacerdozio), un “sentire cum ecclesia” può essere assunto solo se è evidente anche una forte volontà fondamentale di “credere cum ecclesia”. Il test acido potrebbe essere l’atteggiamento verso tali argomenti: Dì, cosa credi sulla Santa Eucaristia / vai a confessarti / qual è la tua posizione sulla questione dell’aborto? Deve essere chiaro che i “cattolici dissenzienti” hanno una “sovranità aerea” assoluta sui “cattolici di consenso” nei media pubblici e interni alla chiesa, così come nelle parrocchie e nei comitati.

Le importanti osservazioni di Suor Kaschner – una DONNA dopo tutto, che non può essere valutata abbastanza nelle discussioni attuali! – sono alla base delle critiche della Conferenza episcopale nordica.

Si uniscono senza soluzione di continuità alle critiche del Nunzio Apostolico in Germania (vedi link) e della Conferenza Episcopale Polacca (vedi link). Anche altri importanti cristiani cattolici hanno espresso opinioni molto critiche, tra cui personalità come l’iniziatore di “Youcat”, Bernhard Meuser (vedi link), il professore di filosofia della religione e delegato al cammino sinodale, Hanna-Barbara Gerl-Falkovitz (vedi link), Il vescovo Rudolf Voderholzer (vedi link) e anche portatori di porpora come il cardinale Walter Brandmüller (vedi link), il cardinale Walter Kasper (vedi link) e infine il prefetto emerito della Congregazione per la dottrina della fede, il cardinale Gerhard Müller (vedi link).

Il punto culminante delle critiche alla via privata sinodale tedesca, tuttavia, è senza dubbio la lettera molto personale di Papa Francesco alla Chiesa cattolica tedesca (vedi link) nel giugno 2019, che ha detto di aver passato un intero mese a rimuginare. Questa lettera, che auspica un chiaro sforzo dei cattolici tedeschi per l’unità con la Chiesa universale e per una nuova evangelizzazione nella nostra società, è stata brevemente discussa e poi attivamente “dimenticata”. Sforzi degni di nota verso l’unità con gli insegnamenti della Chiesa universale e verso la nuova evangelizzazione non sono ampiamente distinguibili né a livello parrocchiale, né a livello delle diocesi tedesche, né a livello della DBK, ZDK e della Via Sinodale! In senso stretto, è un’impertinenza il modo in cui la Chiesa cattolica in Germania reagisce a una lettera che il nostro Papa ha scritto con cuore e anima.

Ma non prendiamoci in giro: Anche queste mie osservazioni critiche saranno gettate nel cestino della carta straccia cattolica privata tedesca. Lì si sdraieranno e godranno dell’accogliente comunione con il Catechismo della Chiesa Cattolica, con le corrispondenti dichiarazioni della Chiesa universale, di diverse conferenze episcopali e di Papa Francesco. La DBK ha già reagito: reagirà obiettivamente alla Conferenza Episcopale Nordica, ma farà capire cosa sta succedendo. Forse non sono troppo timidi per offrire incentivi finanziari qui e altrove…

Ma dov’è la nicchia dove i cattolici del consenso in Germania possono ancora vivere il loro cattolicesimo in piena unità con la Chiesa universale? “Signore, dove andremo? Solo TU hai parole di vita eterna”. I cattolici del consenso in Germania possono davvero solo pregare impotenti al momento: “Signore, dacci una guida e dei veri pastori”.

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6 commenti

  • ex : ha detto:

    “Medico pietoso fa la piaga cancrenosa”. Uno scisma non solo non è dannoso, ma anzi è salutare; si espelle parte del marciume dal corpo ecclesiale (purtroppo non se ne libera completamente).

  • Pater Luis Eduardo Rodríguez Rodríguez ha detto:

    Caro ANDREA CIONCI, in quest’ anniversario della consumazione del COLPO DI STATO VATICANO, anche se ci sono ancora quelli che credono “papa” al schwaberORGOGLIO, innadiritura dicendo sia il primo da Latinoamerica, certo qualcuno perfino piace una cantantuccia che si faceva chiamare “Perla” degl’ anni ’80…ci si può aspettare lo creda, vorrei domandarti, dato che hai fatto, e continui, una colossale indagine, con mille prove, che l’ unico Papa resta il Sommo Pontifice BENEDETTO XVI, se non ti pare che NON AVENDO RINUNCIATO AL MUNUS, magari lo poteva fare in un secondo momento, ma dato che anche se ha 95 anni, tutti quanti che l’ hanno visitato fino il presente, costtatano sua lucidità mentale, ed inoltre i suoi interventi dimostrano appunto come lucido, come ultimo sulla sporca vicenda, ancora gestita da marx abominevole apostata vescolupo della sua Germania, guardando appunto questi 9 anni demenziali con l’ impostore travestito di bianco, l’ antipapa schwaberORGOGLIO ICEberg, ha preferito ritenere la cosa più importante, più eficace, più potente, l’ essere Papa per e con il munus, tanto è che quelli si sono dati d’ affare per sporcarlo ancora una volta nell’ ultime settimane, fino alla fine, perche ci sostiene ai milioni dei Battezzati che sapiamo che solo lui è il Papa….e tanti di questi milioni qui in Latinoamerica.
    Grazie.

  • Physicus ha detto:

    Qualcuno di buon senso nell’occid note sena luce , senza ragione e senza fede

  • acido prussico ha detto:

    13 marzo. 9° anniversario dell’elezione del Primo Pontefice Sud-Americano. Le sue prime parole.
    “¡Hermanos y hermanas, buenas noches!”
    (Fratelli e sorelle, buona notte).
    Buone notti? Buona notte? Mah!
    La “luce” di Ratzinger si è spenta e la Chiesa è in una “notte buissima”.
    Forse era meglio inaugurare il suo Pontificato con le tradizionali parole: “Dio vi salvi”.

  • Pater Luis Eduardo Rodríguez Rodríguez ha detto:

    SANTA ISABELLA LA CATTOLICA, GRAZIE PER ESSERE STATA L’ ISTRUMENTO PROVVIDENZIALE PER PORTARE LA VERA FEDE NELL’ UNICO E VERO DIO NELLA NOSTRA AMERICA. ANCHE SE SAN RODRIGO NON È VENUTO TRA NOI, È DI SANTI SACERDOTI, RELIGIOSI E LAICI DELLA SUA TEMPRA QUELLI VENUTI PER PORTARCI LA VERA FEDE.
    http://www.santiebeati.it/dettaglio/44950

  • Pater Luis Eduardo Rodríguez Rodríguez ha detto:

    Nel nono anniversario della consumazione del COLPO DI STATO VATICANO, ideato dalla mafia di San Gallo con lo scomunicato schwaberORGOGLIO; figlio della menzogna come è, ha detto ad una giornalista messicana che la sua permanenza (illegale, nulla) al Santa Marta ostello/ostaggio, sarebbero 4 o 5 anni… anche la mafia di Sankt Gallen aveva detto che per uno come lui bastavano 5 anni per quello che si erano proposti… ma sono già 9, e la sua distruzione continua.
    schwaberORGOGLIO ICEberg c’è dietro i lupi tedeschi come quando disse a quell’altro criminale prima del falso sinodo della famiglia: tu muovi le cose -come voglio io- e poi faccio il teatro che è quello che hanno deciso “sinodalmente” voi.
    Altro che “Petra Lolerberg”
    Nel 21esimo anniversario invece, di alcuni eventi straordinari, che ancora una volta dimostrerano che nessuno si fa beffe di Dio, e che tutto questo stà per cadere.