Il Corriere Trasforma il Rosario di Varsavia in una Preghiera a Kiev. Complimenti.

10 Marzo 2022 Pubblicato da

Marco Tosatti

Cari amici e nemici di Stilum Curiae, un amico del nostro sito mi ha scritto questo messaggio, che porto alla vostra attenzione. Voi sapete già che cosa pensiamo della qualità dei giornali di regime, però bisogna dire che ogni tanto riescono ancora a sorprenderci. Buona lettura…

***

Buongiorno dott. Tosatti, sono…., amico di Massimo Viglione e membro della confederazione dei Triarii. Io vivo in Polonia da due anni ormai e Le scrivo per segnalarLe l’ennesima manipolazione mediatica, sul tema della guerra, ahimè, in corso in Ucraina, nella speranza che Lei possa fare qualcosa per denunciarla e contribuire a far aprire gli occhi a più persone possibile.

Il Santo Rosario maschile recitato a Varsavia qualche giorno fa è diventato per il Corriere una spontanea preghiera per la fine del conflitto … commovente fila di persone … la guerra terrorizza….

Si vede sullo sfondo il castello reale e distintamente l’Ave Maria è recitata in lingua polacca…

https://video.corriere.it/esteri/a-kiev-si-prega-ginocchio-le-strade-lunga-fila-persone/5343ff4a-9f7d-11ec-82d5-6f137f6a69fd

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6 commenti

  • Adriana 1 ha detto:

    Non solo questa fake, ma tante altre…per es.quella della donna incinta fuori dall’Ospedale pediatrico di Maripol…una modella ucraina che reclamizza normalmente prodotti di bellezza…quella dei tanks russi distrutti che sono invece ucraini ( e sotto il trucco si vede…) Ma la cosa più “carina” è stata l’ammissione della sottosegretaria alla difesa davanti al Senato degli Stati Uniti e in risposta all’interrogazione del sen. Rubio…i laboratori per creare vettori di malattie perniciose in Ucraina, sì, ci sono. Che guaio!!! Ted Carson ( Fox News ): ” Pentagono, Tu hai mentito! ” Che guaio, che guaio…

  • Veronica Cireneo ha detto:

    Sono ricchi solo del coraggio della sfacciataggine e del ridicolo

  • stilumcuriale emerito ha detto:

    Proprio vero che le bugie hanno le gambe corte! Ma chi le racconta fa sempre affidamento sull’ignoranza della gente.
    Poi incappano in un amico di Massimo Viglione e ci fanno una figuraccia.

    • Nico ha detto:

      Non si può che essere d’accordo.
      Vorrei ricordare che nei giorni scorsi si parlava, in internet dei falsi miti costruiti per propaganda nell’ex unione sovietica. Si trattava di Stakanov che era molto diverso nella realtà dal personaggio che gli avevano di fatto imposto.
      Oggi leggo su gloriatv di una confraternita, se così vogliamo chiamarla nazista a cui venivano attribuiti dall’articolista anche riti satanici e che , sempre a detta dell’articolista di gloriatv avrebbe avuto come simbolo un sole nero.
      Poco dopo l’inviata della 7 ci porta a Kiev nella sede di un’associazione che si occupa di addestrare i volontari della difesa nazionale all’uso delle armi. Il cameraman si sofferma a lungo sul simbolo cucito sul braccio del volontario capo, cioè colui che si occupa di addestrare i volontari all’uso delle armi .
      Si tratta inequivocabilmente di un sole nero.
      Mi colpisce a mente fredda la strana coincidenza dei due episodi nello stesso giorno.
      Sarà verità o sarà menzogna ?

      • Marco Tosatti ha detto:

        Se andate su Wikipedia e cercate Battaglione Azov troverete cose interessanti.

  • Paoletta ha detto:

    Il corrierino della soros fa il suo sporco lavoro, essendo costretto a sopravvivere con fondi di quel losco figuro…la cosa sconcertante sono quelli che abboccano. Colpisce, nonostante l’ossessiva copertura mediatica (oggi il corrierino della soros dedica le prime 21 pagine) la carenza di documenti fotografici e di filmati autentici. Eppure, con tutti i morti, e i milioni di profughi, dovrebbe essercene un sacco. Ed è addirittura proverbiale la bellezza delle donne ucraine: ci sarebbe materiale per incantare il gregge dei teledipendenti. Non che non siano convinti lo stesso. I nostri concittadini sono in maggioranza dei fessi, ammettiamolo. D’altra parte, mica occorreva aspettare il virus e l’Ucraina: bastava guardare i risultati delle elezioni, dal 1948 in poi.