Pro Vita e Famiglia sotto Attacco a Roma. Con la Collusione della Giunta PD.
9 Marzo 2022
Marco Tosatti
Cari amici e nemici di Stilum Curiae, riceviamo e portiamo alla vostra attenzione questa lettera di Pro Vita e Famiglia, un’associazione che ci sembra meritevole di ogni forma di aiuto e collaborazione, perché si batte con efficacia, inventiva e coraggio contro la cultura della morte dilagante, sostenuta da mass media e politici. Andate sul suo sito, per vedere come poterla aiutare, e buona lettura.
***
Alla fine è successo, Marco.
Io te l’avevo detto che sarebbe successo.
Te l’avevo detto che volevano silenziare e mettere fuorilegge Pro Vita & Famiglia. Te l’avevo detto che era solo questione di tempo. Tic-tac, tic-tac, tic-tac…
Te l’avevo detto che sentivo chiaramente crescere intorno a noi (a me e te) un clima di costante repressione e minaccia.
Te l’avevo detto che i nostri (miei e tuoi) spazi di libertà di pensiero e parola si stavano – lentamente, inesorabilmente – sgretolando, comprimendo, erodendo.
Te l’avevo detto e, purtroppo, avevo ragione. È successo.
Leggi questa mail per favore (tutta… per favore). È importante, credimi. Negli ultimi 3 giorni siamo stati vittime di un crescendo di violenze e soprusi che tu, come sostenitore di Pro Vita & Famiglia, DEVI conoscere.
Il 3 marzo è partita la nostra campagna di affissioni a Roma in occasione della Giornata Internazionale della Donna dell’8 marzo.
I manifesti erano innocui. Una dolce bimba nel grembo materno accanto allo slogan: “Potere alle donne? Facciamole nascere!”. Leggero, innocente…
Il nostro manifesto
Volevamo denunciare gli aborti selettivi che nel mondo impediscono a milioni di donne concepite di vedere la luce solo perché sono donne. Solo perché un esame di laboratorio ha espresso un giudizio definitivo. Donna? Aborto. Punto.
Pensa, mi ero persino illuso (che sciocco, a ripensarci) che le femministe avrebbero addirittura potuto condividere, questa volta, il messaggio.
Un tragico errore. Invece della condivisione, è iniziata una folle persecuzione.
Innanzitutto, già dopo poche ore, i collettivi femministi di ultrasinistra hanno iniziato a strappare e imbrattare i nostri manifesti in giro per la città.
I manifesti imbrattati e strappati
Ti puoi immaginare lo sconforto e la rabbia. Perché alcune persone hanno così difficoltà ad accettare che nel mondo esistano idee ed opinioni diverse dalle loro?
Ma questo è niente rispetto a ciò che stava per accadere, Marco.
Mentre affrontavamo la vigliaccata dei manifesti imbrattati, ci è arrivata addosso la batosta politica.
Il 4 marzo il Comune di Roma, tramite l’Assessore alle Pari Opportunità Monica Lucarelli (Partito Democratico), disponeva che la nostra campagna fosse immediatamente CENSURATA e RIMOSSA dalle forze dell’ordine su tutto il territorio della Capitale a causa del suo messaggio “sessista e violento”.
Te lo confesso: nel team di Pro Vita & Famiglia siamo andati nel panico (e non era ancora successa la cosa più grave… continua a leggere!).
– “Hai letto il giornale?”
– “Sì, assurdo!”
– “Non ho parole, ma perché?”
– “Dicono che la bimba è violenta, offende le donne.”
– “Ma se è una donna che vuole venire al mondo!”
– “Lo so, è vergognoso, una censura ignobile…”
Il vero problema, Marco, è che loro non possono, non tollerano, non riescono quasi fisicamente a sopportare che qualcuno accenni al tema dell’aborto violando i loro dogmi laicisti. Il loro Dizionario Politicamente Corretto.
Dell’aborto o parli “bene” (lo difendi) oppure stai zitto. Sei sessista, violento, offensivo. Taci. Usano il loro potere politico per silenziarti, per farti sparire dalla faccia del dibattito pubblico. Shhh! Silenzio! Taci.
Vorrei dirti che la persecuzione è finita qui. Ma la reazione violenta del femminismo di estrema sinistra doveva ancora dare il meglio… anzi, il peggio di sé.
Non servono parole per descrivere ciò che è seguito.
Guarda coi tuoi occhi. Giudica tu Marco…
La sede di Pro Vita & Famiglia a Roma è stata assaltata dai collettivi femministi e di sinistra per due notti consecutive. Offese, insulti, volgarità, bombe di vernice.
Uno di questi attacchi è stato pubblicamente rivendicato da un collettivo femminista studentesco, chiamato “La Lupa in Lotta”, e l’altro da “Non Una di meno”…
Ecco che cosa hanno scritto sui loro social network (tanto per dire il livello ideologico, nota come nel testo hanno usato lo “schwa”, la “e” rovesciata, per eliminare le desinenze grammaticali maschili e femminili ):
“Ieri come studentesse e libere soggettività abbiamo sanzionato la sede di ProVita su Viale Manzoni. Da qualche giorno le strade della nostra città sono immerse da manifesti squallidi e dalla vena terroristica che provano a convincerci che ciò per cui abbiamo lottato e i nostri diritti siano illeciti. Siamo stanch? dei giudizi patriarcali e cattolici che governano la nostra società. Siamo stanch? che il nostro diritto all’aborto venga obiettato continuamente e che quindi non venga assicurato…”
Ti rendi conto del livello?
“Abbiamo sanzionato la sede di Pro Vita & Famiglia…”
Un linguaggio squadrista.
Marco, io voglio davvero sperare, con tutto il mio cuore, che tu stia comprendendo la gravità assoluta di quanto sta accadendo contro Pro Vita & Famiglia.
È dai piccoli e apparentemente insignificanti episodi come questi che prendono forma i peggiori regimi, anche quelli che non “sembrano” regimi. Ma lo sono. Nei fatti. Nelle censure politiche, negli attacchi squadristi, nelle intimidazioni…
Mi sento terribilmente affranto. Scoraggiato. Fanno quello che vogliono. Tanto, sanno, nessuno protesterà. Certo, un po’ di clamore su qualche giornale.
E poi tornerà tutto da dove è venuto: sotto il tappeto del silenzio. Dell’indifferenza.
Ma è davvero così, Marco?
Veramente lasceremo che tutto cada nella profonda e oscura caverna dell’indifferenza? Lo permetteremo? Lo permetterai?
Li lasceremo prendersi gioco di noi?
Ma non è tanto di noi che mi importa: il mio assillo sono i milioni di esseri umani concepiti condannati a morte per il loro sesso, disabilità o malattie o perché “indesiderati”…
È per loro che lo facciamo, Marco. Non è per noi. È per loro! Mi capisci, vero? Sì, lo so che mi capisci. Io e te siamo fatti della stessa pasta, lo so.
Possono attaccare, censurare e intimidirci quanto vogliono. Non indietreggerò di un solo millimetro. Anzi, senti bene che ti dico: AVANTI TUTTA!
Abbiamo già incaricato i nostri avvocati di citare il Comune di Roma a rispondere del proprio abuso in tutte le sedi giudiziarie (amministrativa, civile e penale).
Dovranno spiegare ai giudici perché una bimba che vuole nascere sarebbe “sessista, violenta”.
Ovviamente, partiranno anche le denunce e i processi per gli atti vandalici contro i nostri manifesti e contro la sede.
Ho già messo in conto che resistere ci costerà un mucchio di soldi. Soldi che noi non abbiamo. Ehi, va bene, faremo le collette. Ci aiuteranno tanti piccoli benefattori che hanno a cuore… loro. Quei bimbi. La Provvidenza opererà.
Rilanceremo con altre affissioni. Altre campagne. Altri articoli. Altri video. Altre manifestazioni. Altre testimonianze. Altri progetti. Altro di tutto, Marco. Di tutto.
Ti posso assicurare che non gli lasceremo il tempo di dire “Censura”.
Tutto ciò, però, a una sola e semplice condizione: se oggi anche tu rinnovi, con me, questo sacro patto di ferro per dare voce agli innocenti senza voce. Lo rinnovi, Marco? Posso contare su di te? Quei bimbi possono contare su di noi?
Se hai letto fino a qui, adesso sai che cosa stiamo passando. Solamente per aver voluto difendere il diritto alla Vita di ogni essere umano, e specialmente delle donne in occasione dell’8 marzo.
Adesso sai che cosa abbiamo subito e subiremo ancora per darti voce nella società. Perché, alla fine, lo facciamo per questo: per darti voce, per far sentire anche le tue opinioni nel dibattito pubblico.
Quando attaccano, censurano, imbrattano e vandalizzano noi, attaccano, censurano, imbrattano e vandalizzano te, Marco.
Per favore, aiutaci a rialzarci dai pesantissimi attacchi subiti in queste ore e a raccogliere la cifra necessaria per mettere in campo le prossime azioni:
> Ripulire la sede, i muri, le serrande, le vetrate…
> Pagare le cause e i processi contro la censura politica e i danni subiti
> Programmare e organizzare altre campagne affissioni e camion vela in giro per l’Italia
> Raggiungere e informare più persone tramite la stampa e Internet
Allora per favore, aiuta Pro Vita & Famiglia a restare in vita per moltiplicare, centuplicare i suoi sforzi e difendere la dignità della Vita di ogni Essere Umano con una donazione di qualsiasi cifra ti sia possibile.
Da parte mia, ti posso assicurare che noi non faremo nemmeno un passo indietro.
Con te al nostro fianco, sarà ancora più facile resistere.
Grazie del tuo indispensabile aiuto: senza di te, forse non riusciremmo ad alzarci da questo attacco.
Antonio Brandi
Presidente di Pro Vita & Famiglia Onlus
§§§
SE PENSATE CHE
STILUM CURIAE SIA UTILE
SE PENSATE CHE
SENZA STILUM CURIAE
L’INFORMAZIONE NON SAREBBE LA STESSA
AIUTATE STILUM CURIAE!
*
Chi desidera sostenere il lavoro di libera informazione, e di libera discussione e confronto costituito da Stilum Curiae, può farlo con una donazione su questo conto, intestato al sottoscritto:
IBAN: IT24J0200805205000400690898
*
Oppure su PayPal, marco tosatti
*
La causale può essere: Donazione Stilum Curiae
Ecco il collegamento per il libro in italiano.
And here is the link to the book in English.
Y este es el enlace al libro en español
STILUM CURIAE HA UN CANALE SU TELEGRAM
@marcotosatti
(su TELEGRAM c’è anche un gruppo Stilum Curiae…)
E ANCHE SU VK.COM
stilumcuriae
SU FACEBOOK
cercate
seguite
Marco Tosatti
SE PENSATE CHE
STILUM CURIAE SIA UTILE
SE PENSATE CHE
SENZA STILUM CURIAE
L’INFORMAZIONE NON SAREBBE LA STESSA
AIUTATE STILUM CURIAE!
*
Chi desidera sostenere il lavoro di libera informazione, e di libera discussione e confronto costituito da Stilum Curiae, può farlo con una donazione su questo conto, intestato al sottoscritto:
IBAN: IT24J0200805205000400690898
*
Oppure su PayPal, marco tosatti
*
La causale può essere: Donazione Stilum Curiae
Questo blog è il seguito naturale di San Pietro e Dintorni, presente su “La Stampa” fino a quando non fu troppo molesto. Per chi fosse interessato al lavoro già svolto, ecco il link a San Pietro e Dintorni.
Se volete ricevere i nuovi articoli del blog, scrivete la vostra mail nella finestra a fianco.
L’articolo vi ha interessato? Condividetelo, se volete, sui social network, usando gli strumenti qui sotto
Condividi i miei articoli:
Categoria: Generale
Femminismo “estremista”, “radicale” (contrapposto a quello “buono”), “le donne in particolare”, dialogo col femminismo…
E’ un vocabolario che descrive cittadine di serie A e cittadini di serie B: per capirlo, basta cambiare la parola “donne” con “ariani”.
Degli uomini ci si ricorda solo quando c’è da andare in guerra, o in tribunale a chiedere appannaggi chiamati “mantenimento”.
Forse qualcuno mi spiegherà cosa abbia a che vedere tutto questo con la famiglia cristiana: nulla, e infatti non ci sono più famiglie. Come mi disse il mio parroco (vetus ordo) “non ho mai celebrato un matrimonio”. Però “viva le donne” e il dialogo col femminismo.
Sul cd. femminismo buono, leggete qui:
https://www.coscienzamaschile.com/index.php/topic,1686.msg5902.html#msg5902
Il Femminismo buono era quello del Medioevo:
https://www.destra.it/home/storie-deuropa-gran-donne-le-donne-medievali/
Che sia il momento di aprire una riflessione, nel mondo cattolico, sulla natura sessista e razzista del femminismo, che ha distrutto famiglia e tessuto sociale?
O vogliamo sottostare anche noi alla retorica delle quote rosa e del “cari fratelli e sorelle”?
Tutto vero quanto scritto da Giovanni e Faramir. Però, non è solo un problema culturale, morale o religioso. In questo odio che trasuda dal femminismo radicale c’è qualcosa di satanico:
“La nostra battaglia infatti non è contro creature fatte di sangue e di carne, ma contro i Principati e le Potestà, contro i dominatori di questo mondo di tenebra, contro gli spiriti del male che abitano nelle regioni celesti.” (Ef 6,12) Quando si sentono certe frasi o si vedono certi comportamenti viene in mente l’espressione “demoni incarnati” usata, ad esempio, da Santa Caterina da Siena. Infatti, un conto è l’essere peccatori, un conto è l’empietà: Guai a coloro che chiamano
bene il male e male il bene,
che cambiano le tenebre in luce e la luce in tenebre,
che cambiano l’amaro in dolce e il dolce in amaro (Is, 5,20).
Vita e Famiglia sotto Attacco. Ma anche la libertà.
Allego notizia dal sito del giornalista Maurizio Blondet. Al sito è allegato un video di commento alla notizia. Il video è di origine sconosciuta.
https://www.maurizioblondet.it/vaccinazione-obbligatoria-ue-da-luglio/
Con tutto il rispetto per le vittime della guerra, QUESTA è una notizia da dare, al momento ampiamente prioritaria per il nostro Paese
Nulla di nuovo sotto il sole, odio prevedibile da chi odia i nascituri e vuole liberarsene considerandoli un peso. Altrettanto inutile far presente che se le madri avessero adottato lo stesso metodo, oggi non sarebbero qui a fanfaronare. Non c’e’ peggior sordo di chi non vuole sentire purtroppo. E a costoro mancano perfino i padiglioni auricolari.
In Italia la sinistra ha vinto, anzi stravinto, da anni, la battaglia politico-ideologico-culturale. Tutto ciò che fa opinione e consenso è nelle mani della sinistra.
Risultato, prevedibile e inevitabile : quello che è il più sacro, il più prezioso, il più prodigioso, ma anche il più fragile degli ambienti naturali: il grembo materno, viene, da anni, brutalmente aggredito e violentato proprio da chi, con insopportabile irrisione della verità, si vanta di difendere l’ambiente e la natura.
Condivido tutto, tranne che il manifesto non fosse, e GUUSTAMENTE, anche provicatorio, della provicazione tipica della verità, che gruda.
Non è il manifesto a gridare, anzi è davvero “buono”, al limite, se mi è permesso, dell’umorismo.
Ma è la verità a gridare.
Non si poteva trovare un messaggio più giusto per parlare del tema dell’aborto che partire da ciò che dovrebbe unire: la dignità della vita umana e della donna in particolare.
Ma il dialogo, per essere tale, deve comportare posizioni non univoche e perciò deve provocare interrogativi.
Senza un po’ di “provocazione” non c’è possibilità di dialogo e la sinistra non vuole il dialogo in nessun campo, soprattutto riguardo al vangelo della vita.
Per questo non credo nella pace e nella solidarietà degli abortisti.
E non credo nemmeno nel loro frmminismo.
È tutta ipocrisia (che non vuol dire necessariamente che sono tutti ipocriti).
Mi scuso per gli errori ma col cellulare mi capita…
“la dignità della vita umana e della donna in particolare”
da una certa parte politica è concepita in maniera del tutto opposta a quella di Pro Vita & Famiglia.
Come dire: non c’è dialogo.