Zamax. L’Ucraina e le colpe dell’Occidente. Cecità Strategica.
5 Marzo 2022
Marco Tosatti
Cari amici e nemici di Stilum Curiae, ieri abbiamo pubblicato un articolo proveniente dal sito Zamax, che illustrava le radici lontane del conflitto in corso in Ucraina. Ci sembra interessante offrire alla vostra attenzione questo secondo articolo – per cui ringraziamo Zamax – che continua a fornire un background per capire che cosa sta succedendo in questi giorni drammatici. Buona lettura.
§§§
L’Ucraina e le colpe dell’Occidente
Al momento del suo disfacimento l’Unione Sovietica perse il Kazakistan, il Turkmenistan, il Tagikistan, l’Uzbekistan, il Kirghistan, la Georgia, l’Armenia, l’Azerbaigian, la Moldavia, l’Estonia, la Lettonia, la Lituania, la Bielorussia, l’Ucraina e forse qualche altra zolla di terra che non ricordo al momento. L’«Impero Sovietico» perse inoltre i paesi del Patto di Varsavia: la Polonia, la Cecoslovacchia, la Germania Est, l’Ungheria, la Romania e la Bulgaria. La Russia rientrò allora nei suoi più stretti confini “naturali”, e nella sua pur sempre sgomentevole vastità era la Russia più piccola dai tempi di Pietro il Grande, quando San Pietroburgo era ancora allo stadio palafitticolo.
All’inizio di questo millennio perciò anche l’Europa aveva ritrovato i suoi confini “naturali” e li aveva consolidati, approfittando dell’estrema debolezza russa, con l’entrata degli ex paesi del Patto di Varsavia e di quelli baltici nell’Unione Europea e nella NATO.
Rimessosi a stento in piedi, il pachiderma russo (nel senso della vastità territoriale, abbastanza in quello militare, niente affatto in quello demografico ed economico) col tempo ha ricominciato a camminare con qualche sicurezza e a cercare di ritrovare un po’ della sua antica influenza sulla vasta zona turco-asiatica che ha perduto. Cosa che a un non accecato Occidente in fondo non dovrebbe affatto dispiacere.
In un quadro mondiale segnato dalle convulsioni islamiche e dall’emergere di nuove potenze asiatiche dalla demografia a nove zeri, terminate in qualche precario modo le guerre jugoslave, e decantate le frizioni per l’intervento americano in Afghanistan e Irak, sembrava allora giunto il momento ideale per provare ad agganciare, senza assorbirla naturalmente, la Russia a quell’«Occidente cristiano» alla quale essa in senso lato senza dubbio appartiene, in una sorta di collaborazione su vasta scala in cui però ognuno stava al posto suo. L’Europa e gli USA avevano tutto l’interesse di fare di una Russia non più ostile e non più percepita come nemica, senza alcun bisogno di violentarne la fisionomia storico-culturale ma in qualche modo plasmandola, una sorta di baluardo orientale di questa civiltà cristiano-occidentale. Questo voleva dire pensare in grande e con lungimiranza, e allo stesso tempo con equanimità.
Invece l’Occidente fu preso dall’hybris, e con eccezionale cecità strategica scelse di forzare la situazione sulla linea di quei “confini naturali” che si erano ristabiliti tra Russia e Europa, mirando esplicitamente a far entrare nella NATO la Georgia e soprattutto l’Ucraina. Di tutte le perdite post-sovietiche quella dell’Ucraina fu certamente e di grandissima lunga la più sentita in Russia. Da un punto di vista demografico, economico, ma soprattutto storico, culturale, affettivo, si può dire che l’Ucraina da sola contasse più di tutto il resto dei territori perduti e resisi indipendenti dopo il crollo dell’URSS. Come scrisse Henry Kissinger in un articolo del 2014: «The West must understand that, to Russia, Ukraine can never be just a foreign country» (L’Occidente deve capire che, per la Russia, l’Ucraina non potrà mai essere solo un paese straniero). Questo era semplicemente un fatto, piacesse o no. Al quale non si poteva passare sopra con la logica del “tanto peggio per i fatti”.
L’Ucraina disegnatasi nei suoi confini amministrativi ai tempi dell’URSS – e da più di un decennio indipendente – era un vasto paese disomogeneo, e ancora, per così dire, irrisolto dal punto di vista del sentimento nazionale. Inoltre, con l’indipendenza era iniziato anche un processo di “ucrainizzazione”, inevitabile stante la natura degli stati nazionali moderni, ma foriero di tensioni. Tra la Leopoli cattolica ed ex asburgica (la sola piccola zona propriamente europea dell’Ucraina) e le terre russofone dell’est e anche del sud del paese, fino alla Crimea un tempo ottomana ed ora in maggioranza russificata, vi era un’enorme differenza di sensibilità riguardo al significato e all’estensione del vocabolo “ucraino”. Solo la parte rimanente del paese restituiva l’immagine di un’Ucraina sufficientemente omogenea, sostanzialmente o in primo luogo ucrainofona e cristiano-ortodossa.
In un contesto simile l’obiettivo di portare l’Ucraina dentro l’alleanza atlantica e quindi anche nell’Unione Europea, se ostinatamente perseguito, poteva condurre solo a tre esiti: un violento approdo in Occidente; un violento riassorbimento nel mondo russo; una violenta divisione del paese. All’Ucraina veniva di fatto imposto di scegliere tragicamente se stare di qua o di là. E su questo punto non bisogna offendere la verità: se proprio bisogna tragicamente scegliere allora nessuno può seriamente negare che l’Ucraina appartenga molto di più al mondo russo – al mondo slavo orientale cristiano-ortodosso – che a quello propriamente europeo.
Ma l’Occidente sperava che la tattica degli annunci e il lavorio propagandistico potessero bastare a mettere in moto in Ucraina le forze necessarie affinché ciò si realizzasse senza dover ricorrere a prove muscolari – se non quelle di piazza – o propriamente belliche. E’ assai improbabile che in certi ambienti politici di Kiev si cominciasse a parlare di Ucraina nella NATO e in Europa, se non vi fossero state sollecitazioni in questo senso da parte occidentale e se non si fosse sicuri di avere qualche sponda importante in Occidente, vista la potenzialità dirompente di un tale indirizzo politico, cui non era estraneo il desiderio di rafforzare, se non proprio di forgiare, un sentimento nazionale ucraino sulla base dell’ostilità alla Russia.
Piaccia o non piaccia, ciò era semplicemente troppo per la Russia. Non per Putin, ma per i russi. Come scrisse ancora Kissinger nell’articolo sopracitato: «Even such famed dissidents as Aleksandr Solzhenitsyn and Joseph Brodsky insisted that Ukraine was an integral part of Russian history and, indeed, of Russia.» Da allora le mene del Cremlino, già da tempo all’opera, si fecero ancora più pressanti. Ma non si trattava più della lotta sorda, ma in fondo fisiologica e “legittima”, tra potenze straniere per guadagnare maggiore influenza nel paese. In un contesto come quello ucraino, sullo sfondo della storia ormai millenaria di Russia e Ucraina, agitare lo spettro della NATO – di cui peraltro non fanno parte senza che ne risulti gran danno, ricordiamocelo, paesi oggi perfettamente incastonati nel contesto europeo/occidentale come Svezia, Finlandia, Austria, Svizzera e Irlanda – significava entrare in una logica cripto-bellica. Di cui l’Occidente però non voleva farsi carico: come per le ambigue primavere arabe degli anni a venire gli occidentali speravano di fomentare e raccogliere.
La ragione, il buon senso, la presenza di spirito, e anche un sentimento d’imparzialità, avrebbero invece dovuto consigliare di seguire la via dell’avvicinamento strategico alla Russia: collaborare avrebbe significato necessariamente condizionare la Russia, anche nell’oggettivamente delicato teatro ucraino, se questa avesse voluto accogliere i vantaggi di questa nuova relazione. Questo era il vero realismo, non la sua caricatura cinica, soprattutto poi quando questo realismo miope non lo si sapeva e neanche lo si voleva portare a effetto, e con la Russia ci si barcamenava schizofrenicamente tra l’affarismo terra terra e l’ostentata demonizzazione di una Russia “neozarista e reazionaria”. E fu così che la cecità dell’uno si accompagnò alla cecità dell’altro.
Nel lontano 2007 scrissi che, a dispetto di quanto allora comunemente si vaticinava (e spesso si auspicava), per come si stava disegnando il mondo all’alba del nuovo millennio l’alleanza USA-Europa non solo avrebbe continuato ad avere un senso, ma sarebbe stata «inevitabile». Lo confermo. Ma mi spiace immensamente che a confermarlo sia una vicenda in cui le colpe dell’Occidente sono gravissime. E la ragione di ciò sta nel fatto che il mondo politico liberal-progressista ha spudoratamente fatta sua, sfigurandola, la causa dell’Occidente sulla quale prima del crollo dell’URSS esprimeva tutto il suo disprezzo; e che a questa mossa opportunistica quello conservatore non ha saputo rispondere, e di fatto si è adeguato all’agenda progressista in materia, come ha fatto nelle altre, pena la scomunica dei nuovi “occidentalisti” giacobini, molto spesso ex marxisti fatti e finiti.
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Quando ci vuole ci vuole! Ho letto le sue due risposte alle insolenze del provocatore che non merita di essere citato e mi sono immedesimato nella sue parole.
In questi pochi anni che la leggo avevo sempre notato una certa moderazione nei toni delle risposte agli interventi più provocatori (la ammiravo e mi domandavo se io sarei stato capace di tanta cristiana pazienza e professionalità verso le loro molestie); stavolta sono stato piacevolmente sorpreso dalla precisione e durezza delle vergate:
“Chi non si sdegna quando c’è motivo, pecca. Una pazienza irragionevole semina i vizi, favorisce la negligenza e sembra indurre al male non solo i cattivi ma anche i buoni.” (San Giovanni Crisostomo).
Fonte:
http://www.iltimone.org/news-timone/la-santa-ira-contro-la-pazienza-irragionevole-che
Ma insomma, chi è in grado di raccontare com’è nato il cattocomunismo?
come si può raccontare una cosa che non è mai esistita.
😂😂😂😂😂
Un mondo multipolare e non a trazione americana sarebbe la miglior cosa, sia come fatto in sé e sia perché permetterebbe a singole entità etnico-culturali di organizzarsi mantenendo le rispettive tradizioni. Solo in questo senso ritengo che l’azione attuale dell’orso russo risulti positiva per noi europei. Dico questo perché non mi sembra che il modello russo sia alternativo a quello americano: più primitivo, un po’ più conservatore, ma non in opposizione al modello americano.
Occorre sì affrancarsi dal colonialismo culturale americano ma anche ricordarsi che le tradizioni europee non sono quelle russo-asiatiche, perciò un eventuale e auspicabile multipolarismo servirebbe a creare una potenza europea, una potenza capace di conservare la cultura indoeuropea e che si distanzi da tutto ciò che è allogeno rispetto ad essa.
I fatti attuali non hanno invece una valenza positiva se servono solo a creare/consolidare un multipolarismo tra potenze che esclude l’Europa. Insomma oltre a Usa, Russia e Cina deve essere protagonista anche l’Europa
(quando parlo di Europa non mi riferisco agli abusivi di Bruxelles, chiaramente).
Buongiorno. Visto che io sarei un “piccolo sciocco provocatore”, la sfido a dimostrare di non essere (lei) un “miserabile bugiardo leccapiedi”…
Direi che con questo commento, a cui ho tolto gli insulti e le scemenze, lei dimostra non solo di non essere un piccolo, sciocco provocatore; ma anche un cretino. Qui non stiamo facendo il paragone su quale Paese è meglio, se lo faccia spiegare da qualcuno, s non capisce. Stiamo cercando di comprendere le ragioni profonde di una tragedia. Le ho scritto sulla mail, non ha avuto il messaggio? O come fate voi troll indicate una mail fasulla? Draghi non è un campione di libertà, imbecille; è uno che vive di ricatti, al Paese, alla gente comune e al Parlamento; lei uno che vive di ricatti lo chiama campione di democrazia? Uno che obbliga la gente – OBBLIGA – pensa sospensione del lavoro dallo stipendio e dalla vita sociale a partecipare a una sperimentazione farmaceutica al meglio inefficace, e ormai sicuramente – vada a leggersi le pagine di Pfizer, e gli studi sulla genotossicità e quelli sulle interferenze sul DNA e sull’immunità naturale – pericolosa lei lo chiama campione did democrazia? Mi spiace solo non poterle dire queste cose in faccia, per manifestarle tutto il mio disprezzo. Scompaia, imbecille.
Bravo caro Marco! Sei eroico nella pazienza, non permettere commentare più a questo volgare imbecille, anche se dopo ti viene adosso un svizzero tale “Padre Giorgio” ovvero “Don Z” a dirti che così non si fa, ma che essere meliflui sarebbe “virtù”. Anche tenterà di cambiare nickname questo troll psicopatico. Grazie per quanto fai, ti BENEDICO, da Caracas!
L’articolo è assai efficace rispetto al suo assunto, ossia l’interesse che avrebbe potuto essere strategico per gli Americani nel restituire ai Russi il ruolo di poliziotto sui potenziali avversari dell’America, Peccato che questo ruolo, allargando il discorso, gli Americano a suo tempo lo abbiano dato ai Russi, a Yalta, proprio per opprimere il cuore dell’Europa. Potremmo domandarci, a nostra volta, non c’è stata una incredibile cecità strategica dell’Europa in questa faccenda? La Germania guardò al suo particolare, sbilanciandosi verso l’area baltica ed emarginando l’area mediterranea. L’ingresso dell’Ucraina in UE non avrebbe costituito un minaccia militare, e anzi l’avrebbe preservata dalla mossa disperata di accettare un abbraccio con la Nato per non restare isolata in balia dei Russi.
Il particolarismo egoistico dei Tedeschi, oggi li rende succubi e supini all’asse orrendamente totalitario russo-cinese. Cui dobbiamo i vaccini che loro non si fanno.
Mi sorprendo che ci si stia facendo poco queste domande, che non si cerchi di uscire dal circolo vizioso di vedere la cosa nella contrapposizione bipolare da guerra fredda che schiaccia l’Europa e che è l’obiettivo che strategicamente Putin persegue, senza più nasconderlo,
Se è vero che Tosatti è genovese, si ricorderà che il papa Fieschi che mise in riga Federico II insignì della dignità imperiale sugli slavi Danilo di Halics. Si ricorderà che la Crimea fu genovese ben prima di essere ottomana o zarista.
Quegli ucraini che Putin taccia di nazisti fiancheggiatori dei nazisti furono quei galiziani che colsero al volo l’opportunità di scuotere il gioco sovietico e si unirono a chi…agli Italiani, sul fronte meridionale nella lotta idealistica contro il totalitarismo sovietico.
Possibile che nessuno più difenda l’onore della nostra patria, della nostra storia?
La guerra non è contro l’Ucraina, tanto meno contro la Nato, E’ contro l’Europa. E l’inizio di un’offensiva finale della Terza Roma anticristica verso chi percepisce essere oggi vulnerabile, confuso, abietto.
Ma perché Roma è così persa? Perché è depositaria della vera fede e della vera Giurisdizione universale e infine Dio ha permesso che l’Occidente cattolico venisse tentato, e in questo è la misura di una innegabile umiliazione per la caduta, ma è anche un segno di credibilità per la dignità di esser stati destinatari della Prova. Non scandalizziamoci oltre misura di noi stessi.
Smettiamola di essere totalmente imbelli pavidi e vili.
Le offese rivolte da Putin all’Italia e alla nostra Civiltà umiliata meritano ormai qualunque reazione.
Noi ora siamo i più forti, se ce ne accorgiamo, perché non abbiamo più niente da perdere.
Quanti nostri giovani e bambini sono stati vaccinati?
Cosa aspettiamo ancora?
Dove sta scritto che questa Russia debba riprendersi metà della torta? Questa Russia è un immenso inganno, a partire del nome. I veri Russi sono ancora proprio gli Ucraini, anche se sono riusciti a farglielo dimenticare.
L’Oriente bizantino autentico è tutto fuori che questa Russia. Vogliamo ributtare Grecia, Bulgaria, Ucraina, Georgia, Armenia in balia di un Impero che ad oggi stabilisce come religioni nazionali il buddismo, l’animismo, l’islamismo e l’ortodossia ma non il cattolicesimo?
Un supposto impero che è modello e antesignano del NWO molto di più dell’ormai decadente battistrada atlantico?
Fino a che punto il nostro odio per noi stessi ci renderà ciechi?
Marco Tosatti…cosa direbbero i nostri antenati?
Cosa dicono le schiere dei martiri della vera fede?
Cosa diranno i martiri ucraini che stiamo lasciando impunentemente ‘denazificare’?
Riprendiamoci il decoro di chiedere da Dio che ci si liberi da noi stessi dall’asservimento postbellico all’americanismo massonico…non attendiamoci una vile liberazione da quei Russi che si apprestano a farci toccare il fondo dell’abiezione.
Quelli stessi Russi immeritatamente posti a guardiani dai pur vittoriosi americani.
Non dimentichiamolo: nell’immaginario della Narrazione russa il Male assoluto non sono certo gli americani, i fascisti non sono i tedeschi. I cattivi per loro siamo noi.
Non avete avuto un sussulto di sdegno al disprezzo minatorio rivolto dall’ambasciatore al nostro parlamento l’altro giorno?
Non aspettiamoci dai Russi favori per i loro sodali. Ci riserveranno il ribrezzo per i traditori codardi e melliflui.
Ci stiamo avvicinando ad un ultimo Atto.
A quando un risveglio?
L’esempio più clamoroso è il piano kalergi. In Russia è da 30 anni che va avanti, tutti starnazzano in Europa, e non vedono dove funiona.
E tutti ignorano i legami coi Rothschild di Putin, con gli Chabad, l’operazione Trust e la Perestroika Deception credendo che la falsa verniciatura dell’ortodossia sergianista e collaborazionista, probabilmente sacramentalmente invalida ed insussistente, significhi qualsivoglia riferimento a Roma ( la teoria della Terza Roma è del tutto fiabesca ).
Il problema è che l’Italia è, nella morsa a tenaglia, appartenente all’altra sponda.
Chiedersi cosa debba fare è del tutto puerile, perché anche quello che subirà rientrerà nei disegni necessari di questo reale fronteggiamento che è sempre una faida fra le merde di Cosa Nostra, scegliere fra palermitani e corleonesi ossia fra Stati Uniti e Russia è proprio la cosa più idiota che si possa fare, e come al solito i tradizionalisti sono l’apice della demenza…
Mi sembra un articolo interessante ed equilibrato.
L’integrazione Europa-Russia, dopo il 1989, avrebbe dovuto essere l’obiettivo comune di ambo le parti, ma ha avuto la meglio purtroppo lo “spirito” di divisione, favorito e/o fomentato da chi poteva trarne vantaggio (lobby economico/finanziarie, degli armamenti, ecc._ che condizionano anche la politica).
Lo scandalo è ancora maggiore se si considera la comune appartenenza al mondo Cristiano, che avrebbe dovuto favorire con ancor più alte motivazioni un clima di reciproche relazioni pacifiche.
Ma le alte motivazioni è più facile che ispirino la povera gente che chi ha in mano le leve del potere reale.
Purtroppo non è andata così e non oso immaginare la soddisfazione (più o meno malcelata) di certo mondo islamico o di altre religioni, che noi condanniamo (giustamente) per la loro violenza (giustificata da presunte o pretestuose motivazioni religiose), nel vedere noi Cristiani massacrarci a vicenda in questo modo ignobile. E oltre che disumano… scandaloso!
(“Satana, con il suo potere di morte, odio e paura ha visitato la terra…”_Messaggio di Medjugorje del 25/02/2022).
A proposito della fantomatica
” lotta tra la D.C. di De Gasperi e il Social-Comunismo del duo Togliatti-Nenni”:
https://www.huffingtonpost.it/carlo-patrignani/togliati-de-gasperi-catto-comunismo-affosso-rivoluzione-liberale_b_5698846.html
Fantomatica sarà per voi che non c’eravate. Per me è un pezzo della mia vita e non c’è nulla di fantomatico.
La Madonna Pellegrina rinominata dai comunisti “Madonna Scorlandona” , le strofe di “Bandiera Rossa” che terminavano dicendo “Vogliamo i preti a lavorar, evviva il comunismo e la libertà” , Nenni tutto entusiasta per la creazione del carrozzone antieconomico dell’ENEL che diceva “Finalmente abbiamo messo un bastone nelle ruote del sistema” che poi era quello che dava lavoro alla gente, sono tutti fatti che non ho letto nei giornali, nei libri e in Wikipedia ma ho visto con i miei occhi e sentito con le mie orecchie. Non per nulla ho sviluppato una potente sindrome di san Tommaso.
Questa mappa con la Russia, Ucraina e coi i dadi, fa riferimento a uno famoso detto di GIULIO CESARE. E dunque quando ha deciso di oltrepassare il fiume RUBICON in Italia settentrionale, con le sue legioni. Fatto che era severamente vietato dalla legge anticva romana, che nessun comandante poteva oltrepassare con esercito questo fiume. Cioé le legioni, i militari dovevano sempre rimanere oltre questo confine stabilito, e il tribuno, il commandante insomma doveva continuare fino alla cittá di Roma senza i suoi militari. Cosí si proteggeva la Repubblica di fronte alle pressioni militari e capovolgimenti e rivoluzioni.
Giulio Cesare tornando da Gallia, sapeva che gia a Roma la situazione sta male contro di lui, allora ha deciso di oltrepassare con i suoi leggionari il fiume Rubicone per sistemare le cose con forza a Roma nel suo favore.
Allora si dice, che dopo la traversata – e non era troppo deciso prima, aveva come un momento di esitazione – ha proferito queste parole: “I dadi vengono lanciati!”
E da lí é entrata questa espressione per descrivere questo tipo di situazioni.
“alea iacta est” (“il dado è tratto”).
L’articolo di oggi è molto più chiaro e condivisibile di quello precedente.
Concordo sul fatto che non fosse assolutamente necessario far entrare l’Ucraina nella Nato esattamente come non vi appartengono i paesi elencati nell’articolo e che sono al 100% occidentali e, aggiungo DEMOCRATICI.
Ma da buon televisionario seguo talvolta la trasmissione di Lucia Annunziata la domenica pomeriggio. E da questa trasmissione traggo la convinzione che i senatori e/o i membri del Congresso USA intervistati non abbiano la stessa percezione della situazione europea che abbiamo noi , nati e cresciuti in Europa.
Dopo la caduta del muro di Berlino (1989) e la successiva frantumazione dell’URSS, nella nuova era è nato tra il cosiddetto blocco occidentale e il blocco ex sovietico una nuova era di scambi, di aperture e di conoscenze.
I giornali in questi giorni traggono le somme di quanto ci venga a costare questa situazione di guerra. Ma di tutto questo i membri dei congresso USA sono totalmente ignari : dalle interviste televisive si direbbe che siano rimasti a prima del 1989.
Ringrazio Stilum Curiae per la pubblicazione dei miei due ultimi post sulla situazione in Ucraina. A maggior chiarimento specifico che questo è il primo dei due che ho scritto. Il secondo, cioè il primo pubblicato da Stilum Curiae, era inteso come un’integrazione e un approfondimento del primo.
Ho già scritto qualche giorno fa che questa guerra ha fatto tornare indietro il mio orologio interno di 80 anni (o, se più vi piace, di 701.760 ore ). Anche questa diatriba sulla libertà di informazione mi suscita dei quasi commoventi ricordi.
Durante la seconda guerra mondiale l’informazione in Italia oltre che dalla stampa veniva data dall’EIAR (ente italiano audizione radiofoniche ) che trasmetteva solo in onde medie. Per ascoltare la controinformazione di Radio Londra e la Voce dell’America era necessario un apparecchio in grado di ricevere le onde corte. Noi non l’avevamo, ma l’aveva un nostro dirimpettaio e noi (voglio dire io ,mio padre, mia madre e le mie sorelle) dovevamo nottetempo e nonostante il coprifuoco e l’oscuramento, attraversare la strada due volte col pericolo di prenderci le pallottole di qualche pattuglia di vigilanza nazi-fascista. A ripensarci mi viene la pelle d’oca ma non eravamo eroi; eravamo soltanto persone che invece di prendere in affitto il cervello dal regime voleva usare il proprio.
I giovani Russi vedono l’occidente come il Paese dei balocchi, osserva un commentatore.
Nessuna meraviglia.
I giovani, per natura, sognano ciò che è diverso, esotico, e agognano la tragressione.
So bene che in Russia molte cosiddette libertà non sono consentite.
Ma abbia pazienza con me, amico : certe libertà sono per una cattolica convinta e praticante, come me , libertinaggio. Mi duole molto anzi che la mia patria, sede di Pietro, madre di una miriade di gradi Santi, sia maleodorante di tale e tanta impurità da meritare I castighi di Dio che non tarderanno.
( qui ci saranno valanghe di contestazioni sui castighi di Dio. Perche Egli è misericordioso e ci ama puzzolenti e luridi come siamo . Vabbè. Per quanto mi riguarda,
preferisco darmi una lavata prima di abbracciare chicchessia.)
Molti anni fa , ospitammo un bimbo ucraino, che aveva bisogno di disintossicarsi dai veleni di Chernobyl.
In breve familiarizzò col mio bambino; dopo una settimana, il mio contava in ucraino e lui in italiano il punteggio al bigliardino..
Rise divertito davanti agli spaghetti che conosceva solo di nome. Premuroso e dolce, gli piaceva il mare, ma immensamente di più amava gli alberi d’alto fusto sui quali si arrampicava con grande abilità, dimostrando così familiarità con la natura.
Dopo un anno, capitò dalle nostre parti una donna ucraina. Aveva trovato lavoro nel settore del florovivaismo.
Sfrontata e sensuale, seminuda in mezzo ai campi col pretesto della canicola, già madre di un ragazzo che portava con sé, in breve scatenò la guerra nella famiglia del suo datore di lavoro, un settantenne che, invaghitosi follemente di lei portò al fallimento l’azienda e al macero la famiglia. Diseredò la figlia e arricchì la signora, con grande scandalo del circondario.
Che c’entrano questi discorsi col nostro assunto?
Dimostrano che quando parliamo di popoli é un conto; quando parliamo di individui, un altro.
Non vorrei tra l’altro che ora si desse inizio a geremiadi e ad elenchi di ucraine oneste e illibate e altruiste da contrapporre al mio esempio.
Certo che esistono.
Non è questo il punto.
I giovani Russi in Italia si darebbero alla pazza vita come Irina?
Può darsi.
Potrebbero limitarsi ad apprezzare i nostri parchi, i nostri alberi, come Andrej.
Ma questo sarebbe sufficiente per esprimere un giudizio storico su chi regge quella nazione? O per valutare positivamente un modello di civiltà piuttosto che un altro?
A me pare di no.
Quindi se analizziamo i motivi storici e geopolitici di una situazione drammatica, a me pare che si scenda di tono passando a considerazioni spicciole.
Di spiccioli infatti ognun di noi ha le tasche piene…
Per noi italiani la lotta tra la D.C. di De Gasperi e il Social-Comunismo del duo Togliatti-Nenni è stata la rappresentazione fisica (direi plastica) del contrasto tra la dottrina della Chiesa Cattolica e il materialismo storico, che ebbe nell’URSS di Stalin e nell’universale comunista il suo volto e il suo braccio operativo.
Vorrei dire, ( a costo di scandalizzare molti ), che sarebbe opportuno pregare Nostra Signora di proteggere con il suo manto celeste il cosiddetto ” mondo libero” che non è certo libero dal Maligno ( e dalla censura mass-globalista).
Provo a postare un altro video del giornalista, storico e-soprattutto- pacifista Manlio Dinucci, sugli ” errori” silenziati del ” mondo libero “.
Vilipendere volgarmente la memoria di un defunto impossibilitato a difendersi è come sconciarne il cadavere, divertendosi a farlo. I nostri ” occidentali” media continuano nella turpe impresa di diffondere la ” voce del padrone”. Si veda il caso Formigli…
L’Occidente persegue nel suo compito di trasformare le menti e le anime in smartphone unidirezionali…ossia in cose, mezzi, strumenti “ripetitori” del pensiero unico globalista incitandole a mettersi in caccia dei ” chierici pensanti” sopravvissuti (che devono venire azzerati alla pari di quelli defunti.)
Mi permetto di invitare i lettori di questo blog a prendere atto del numero odierno di “contro tv”, ( tre voci contro la barbarie imperante dell’informazione).
Qua deve essere intervenuto un errore di intestazione. Adriana 1.
No. Da qualche giorno c’è qualcuno che si diverte a fare copia incolla di commenti di altri con un suo nick. Prima era uno solo, oggi sono diventati due. Non dico cosa ne penso perchè altrimenti l’amico Tosatti non mi pubblica.
Non è un errore, è un trollazzo che si diverte a copiare commenti di altri utenti ed incollarli di qua e di là. E’ successo prima anche con Stilumcuriale Emerito (5 Marzo 2022 alle 14:56). Ho segnalato la cosa al dott. Tosatti, che forse sta esaminando il caso.
Lo cancello quando me ne accorgo.
Vilipendere volgarmente la memoria di un defunto impossibilitato a difendersi è come sconciarne il cadavere, divertendosi a farlo. I nostri ” occidentali” media continuano nella turpe impresa di diffondere la ” voce del padrone”. Si veda il caso Formigli…
L’Occidente persegue nel suo compito di trasformare le menti e le anime in smartphone unidirezionali…ossia in cose, mezzi, strumenti “ripetitori” del pensiero unico globalista incitandole a mettersi in caccia dei ” chierici pensanti” sopravvissuti (che devono venire azzerati alla pari di quelli defunti.)
Mi permetto di invitare i lettori di questo blog a prendere atto del numero odierno di “contro tv”, ( tre voci contro la barbarie imperante dell’informazione).
Video non disponibile.
C.V.D.
e.c. ” prosegue nel…”
Buongiorno. Ha visto le sanzioni del liberale Putin per le fake news? Se non erro lei aveva avuto da ridire quando se ne parlava in Italia. Mi piacerebbe leggerla sul suo puparo russo. Grazie.
Qualcuno ha mai detto che Putin sia un liberale? Non mi sembra. Ho da ridire quando la libertà di informazione è messa in pericolo, ovunque, piccolo sciocco provocatore. Come lo fa per esempio la UE, e l’Italia, impedendo l’accesso a Russia Today e Sputnik. Che sono ovviamente di parte, ma forse sarebbe comunque interessante sapere cosa dicono. Come accadeva con la Pravda e le Isvetsia ai tempi dell’Urss. IL problema comincia, caro piccolo provocatore, quando le misure illiberali non le prendono gli autocrati, ma i cosiddetti regimi liberali. Come qui in Italia, per esempio, dove nell’applauso di giornali mainstream e TV milioni di cittadini sono discriminati e viene loro impedito di accedere a servizi che pagano, o di lavorare perché non vogliono sottoporsi a una sperimentazione medica pericolosa, e inefficace, come appare più chiaro ogni giorno. Vorrei la sua opinione su questo, piccolo sciocco provocatore. Qualcosa che nessun Paese democratico – o autocratico, se è per questo – ha mai osato fare prima.
Caro Dott. Tosatti purtroppo con i provocatori si perde tempo, a loro si attaglia il proverbio : non c’e’ peggior cieco o sordo di chi non vuol vedere o sentire. Pure nell’articolo di Nobili c’erano , nei commenti, posizioni ideologizzate del tutto chiuse a qualsivoglia dato certo proposto, pero’ non in linea con il pensiero unico dominante. Diventa impossibile spiegare a costoro che siamo contro la guerra, tutte le guerre da qualsivoglia parte provengano. Ed e’ proprio inutile che si industrino dialetticamente per chiamarle in altro modo ( operazioni peacekeeping, di polizia internazionale, ripristino della democrazia etc…..) . Come pure spiegare che anche qui e’ pieno di menzogne mediatiche che censurano la verita’ . Niente, come l’acqua scivola sull’ombrello cosi’ scivola la verita’ su costoro.
Ehi, Roby!
Mica vorrai insinuare che di puparo c’è solo quello russo.
Hai un’idea di quanto pupari, anche se di seconda mano, mezze calzette insomma, stanno nel solo parlamento italiano. E i sotto-pupari del parlamento europeo? E i pupari americani?
Caro Nippo, nessuno ha mai detto che praticare la democrazia sia facile. Qui si è detto che in Italia , la divisione esistente nel mondo tra paesi liberi e blocco comunista era rappresentata dalla contrapposizione tra democrazia cristiana e socialisti-comunisti. Verissìmo. Ma non è stato detto che, a parte gli spiacevoli fatti di mani pulite, chè hanno portato al crollo ďel sistema, la cosiddetta democrazia cristiana era in pratica una micro oligarchia in cui si entrava per cooptazione e non certo per elezione. Dopo mani pulite arrivò Berlusconi. E trovò seguito perché molti sperarono di poter partecipare finalmente alla gestione della cosa pubblica. Ma gli entusiasti seguaci, me compreso , si trovarono non compartecipi. Una decisione come quella di mettere nelle mani della Russia una buona parte dei nostri acquisti di gas fu una decisione che il governo, cioè Berlusconi, aveva preso praticamente in totale autonomia senza sentire nessuno. Berlusconi aveva portato al governo i suoi consulenti o meglio i suoi collaboratori che furono facile bersaglio per i giudici.
Arrivò poi Grillo e la Casaleggio. Ricordo che andai una volta per curiosità sul blog di Grillo, ben deciso a partecipare alle discussioni, ma trovai solo la ripetizione ossessiva di una sola parola. V… Ma le critiche superficiali di Grillo furono bene accolte dal popolo che pensava così di licenziare la vecchia, anzi stantia, nomenclatura, visto che il rottamatore non aveva rottamato un bel nulla. Ci ritrovammo così con un governo, come si suol dire, di scappati da casa, arroganti e incompetenti.
Ci resta solo la possibilità di esprimere le nostre opinioni qui , grazie al dottor Tosatti, nella speranza di battersi per la verità e di poter così arrivare ad aumentare la giustizia.
La democrazia non solo è partecipazione (come diceva la canzone) ma è anche aggiornamento e fatica.
Sì, sì. Sentito delle sanzioni sulle fake news, però non riguardano sciocchezze, ma responsabilità di azioni militari, Hanno passato videogiochi in tv per far vedere scene di guerra che non ci sono.
Nel frattempo negano che il governo ucraino stia distribuendo armi a tutti, con le quali possono uccidere chiunque, dando poi la colpa delle morti dei civili all’UK, come già è accaduto che gli sia stato attribuito il bombardamento di un asilo, bombardato invece anni fa, dai nazisti ucraini.
Lei mii sembra un ignorante. Provi ad informarsi
Mi scusi Sig.ra Veronica, ma lei che dà così facilmente degli ignoranti agli altri non sa che UK è la sigla dell’ United Kingdom e cioè dell’Inghilterra? Come fa l’UK ad essere responsabile di morti civili in Ucraina? Me lo spiega ?
Giusto è un errore di battitura. Volevo scrivere URSS. Grazie
Per la cronaca: l’URSS non c’è più da qualche anno
Chè bravo carissimo R.S. Inoltre grande adoratore del SANTO VOLTO, non può che avere una brillante testa. Consiglierei il carissimo Marco di postarlo come un articolo e non lasciarlo perdere tra noi commentatori.
Solo vorrei aggiungere che quella consacrazione del Beato Giovanni Paolo II fu parziale, e come scrivevo in questi giorni da Benedetto XV fino adesso l’ unico papa Benedetto XVI, 100 anni dei papi disubbedienti. Pure San Pio XII consacrò con certa formula il mondo al Cuore Immacolato, ed anche se entrambe produssero Grazie speciali, Sr. Lucia del Cuore Immacolato lo disse, ma che nessuna sodisfaceva la richiesta esatta da Dio attraverso L’ IMMACOLATA MADRE SEMPRE VERGINE ASSUNTA E CORREDENTRICE.
Ci sono degl’ immancabili infantili che spaventati da Mediaset e Rai, e simili nel mondo intero, stanno chiedendo che la faccia schwaberORGOGLIO…inoltre ad impostore, antipapa, etc, si pensi che gl’ ortodossi NON ACCETTANO IL DOGMA DELL’ IMMACOLATA CONCEZIONE, come per venire ad accettare in nome loro che quest’ impostore gli consacri al Cuore Immacolato…quella la si poteva fare durante gl’ anni del poi fasullo CV II…oltrechè “ecumenismo” …ma pensare che GXXIII pattò con i comunisti dietro le quinte perchè non fosse detta una parola su di loro nel fasullo CVII…anzi, GXXIII archiviò rabbiosamente il Terzo Segreto. Anche persa la stessa consacrazione del 25.3.84…perchè alla fine sembrava assai coraggioso GP II, ma dava troppa retta ai massoni intorno a lui, credendo fosse il solito “male minore”…ai delinquenti massoni tipo casaroli, sodano, ecc. Niente da fare. Magari la si farà nel proprio Tempo del TRIONFO DEL CUORE IMMACOLATO, per risarcire in qualche modo la tremenda irresponsabilità, almeno in questo, dei papi degl’ ultimi 100 anni (E SICCOME I SANTI NON SONO PERFETTI FINO ARRIVARE IN CIELO, NULLA TOGLIE MIO AMORE VERSO MIEI PADRI VERI SAN PIO XII ED IL BEATO GIOVANNI PAOLO II, per esempio).
La Russia fu profondamente cristiana.
Dal 1917 (l’anno di Fatima) diventò ateo-materialista e dal 1922 si chiamò URSS fino al 1989 (ufficialmente la denominazione si spense nel 1991).
Nei confini di questo immenso territorio restò programmaticamente fondata sull’ideologia marxista, propagandola nel mondo.
Le Repubbliche ex sovietiche oggi staccatesi dalla Russia coprono aree vastissime.
Chiunque osservi una carta geografica capisce subito, guardando l’Ucraina e il Kazakistan, quanto possano essere risultate sgradite e ostili le manovre dei soliti noti per indirizzare in chiave anti-russa quelle nazioni.
Alzando lo sguardo sopra le questioni strategiche, culturali, economiche e militari, è un mistero e una consolazione accorgersi di come la fede cristiana sia diffusa tra la gente, dopo settant’anni di lavaggio del cervello e gli inevitabili strascichi nel trentennio a seguire. Dal 1992 la Russia ha smesso di essere URSS. Ma nel mondo le ide dell’URSS sono rimaste, anzi si sono diabolicamente riciclate, nelle mani non più della classe operaia, ma comunque come strumento della lotta di classe dei più ricchi e ideologizzati, capaci di spingere l’economia (strutture e sovrastrutture) nella direzione a loro gradita, manipolando proprio il capitale. Hanno arruolato la Cina, l’erede del comunismo reale, per far lavorare là le manifatture con manodopera con minori diritti, troppo costosi là dove le lotte e i diritti ne avevano garantiti a tutti.
Di paradosso in paradosso le popolazioni delle libere democrazie sono diventate vieppiù atee, in molti casi pagane. Non a caso: ogni forma di cultura e intrattenimento, al soldo dello stesso capitale, ha contribuito a istruire le menti in quella direzione.
La “Russia” ha così sparso i suoi errori, negli stessi anni in cui in Russia riemergeva quasi inspiegabilmente una fede di popolo. Oggi il capitale della classe al potere, gli “operai del MEF” con tutto l’apparatnik di macroni, draghetti, bidet, scolzi, trudot, zelenschi etc trova nella Russia (che è tutt’altro dall’URSS) un gigantesco sassolino nell’ingranaggio dei suoi desiderata transumani. E, paradosso dei paradossi, la Cina è dalla parte della Russia. Anche l’India degli induisti e non poche nazioni arabe…
Il terzo segreto di Fatima non si è chiuso con l’attentato a Giovanni Paolo II, ma è iniziato da lì, dalla consacrazione che quel Papa, miracolosamente scampato agli spari ravvicinati di un killer professionista, fece il 25 marzo del 1984.
Per la Chiesa cattolica il disastro interno è spaventoso.
Nel 2010 a Fatima il Papa ammoniva chi pensava finito il tempo del messaggio di Fatima. Dal 2013 abbiamo capito di più. E altro ancora sicuramente capiremo.
Chi non ha ancora capito di aver perso è la bestia, sulla cui testa già si proietta l’ombra del calcagno di colei che vuole ossessivamente insidiare: niente da fare.
“Alla fine il mio cuore immacolato trionferà”.
Detto a tre pastorelli portoghesi nel 1917.
Chiaro a San Massimiliano Kolbe, malgrado i campi di sterminio.
Chiaro a misteriosi uomini e donne che durante il comunismo praticarono e trasmisero la fede.
Chiaro a chi nella Chiesa ha capito veramente i segni dei tempi, senza blaterarne a vanvera.
Chiaro a chi attende e spera, anche se il modo non necessariamente premierà questa Russia, la Cina, i paesi arabi o l’Occidente paganizzato.
E’ certo “quel” trionfo. L’uomo lo serve, per vie misteriose. Sono gli odiatori dell’umanità, gli odiatori di Cristo, quelli che hanno tutto da perdere.
Purtroppo c’è un peccato per il quale non c’è perdono: il peccato contro lo Spirito Santo.
Per noi italiani la lotta tra la D.C. di De Gasperi e il Social-Comunismo del duo Togliatti-Nenni è stata la rappresentazione fisica (direi plastica) del contrasto tra la dottrina della Chiesa Cattolica e il materialismo storico, che ebbe nell’URSS di Stalin e nell’universale comunista il suo volto e il suo braccio operativo.
Ne sei proprio sicuro?
E perchè non dovrei esserlo ?!
In effetti bisognerebbe tener conto che una cosa fu la Russia di Stalin e una cosa quella di Putin.
Come non è la stessa cosa la democrazia italiana post guerra atomica e quella odierna.
Siamo agli antipodi e c’è chi non si aggiorna
Carissimo, a quei tempi non c’ero.
Me ne hanno parlato i miei genitori e me li sono gustati anche vedendo Peppone e Don Camillo.
Era un’Italia non santa e nemmeno tanto sacra, ma il prete era in grado di tirarti un cazzotto e il comunista di inginocchiarsi davanti al crocefisso accendendo un cero.
Chi era della DC scendeva a compromessi poco evangelici, chi era del PCI faceva altrettanto e non sempre per il popolo. All’epoca in cui cominciai a capire qualcosa io era già tutto scaduto a un piano inferiore. Non dimentichiamo l’effetto combinato del Concilio e del Sessantotto, e tante strane cose, dalla morte di Mattei a quella di Moro, passando per Piazza Fontana.
In quegli anni due referendum spaccano l’Italia: divorzio e aborto. Ormai è tutto in caduta libera e si arriva a Mani Pulite e alla morte di Falcone e Borsellino.
Negli ultimi trent’anni imperversano volti in grande rilievo anche oggi: non hanno nulla a che vedere con la DC di De Gasperi, Fanfani e Andreotti e nemmeno con Togliatti e Nenni. Poco hanno a che vedere con l’America dei Kennedy e non c’è più l’URSS.
Chi nel 2022 pensa agli schemi validi dal dopoguerra agli anni settanta è un romantico. Se si guarda al periodo tra il 1970 e il 1992 si è meno romantici, ma ancora ingenui. Dal 1992 in qua si vede un’Italia indegna, prostituita in mutati scenari, senza l’URSS.
Il 2022 segna un solco: forse è suonata la sveglia.
Grazie Miserere mei per il “carissimo”, che spero sia sincero. E grazie anche per l’integrazione del mio commento: uno schizzo prospettico in scala 1:100 dove in pochissimo spazio c’è tutto. Benedetta sintesi!!!!!
In quanto all’aggiornamento…. mbé da noi qua in Italia le persone che non si aggiornano diventano Senatori a vita. Per questo io non diventerò mai Senatore.
Lei mi è carissimo senza ironia, per il piacere di interloquire anche dissentendo. La sintesi troppo spinta diventa semplicismo. Come certe barzellette che fanno ridere meno perché troppo spinte e volgari. Si finisce con il fare caricature, mentre si vorrebbe approfondire e aggiornarsi per non finire senatori a vita…
Nel 2013 Putin era andato in Vaticano ed aveva chiesto, espressamente, a Bergoglio, di consacrare la Russia al cuore di Maria, dopo la caduta del Comunismo e per ottemperare quanto richiesto dalla Madonna a Fatima ma se ne tornò a Mosca deluso dopo aver incassato il rifiuto papale.
http://www.accademianuovaitalia.it/index.php/storia-e-identita/storia-moderna/9237-il-cortocircuito-inevitabile
Putin è ortodosso. Cosa vuoi che chieda al Papa.