In Memoria di don Paolo Romeo. Contro le Menzogne sulla sua Morte.
7 Febbraio 2022
Marco Tosatti
Cari amici e nemici di Stilum Curiae, Rosanna Boccacci e Sergio Russo ci offrono questa appassionata riflessione tesa sgomberare il campo da molte falsità che la stampa vaccinista – e in primis il Secolo XIX, di proprietà di Gedi, di John Elkann, con Repubblica, La Stampa, Radio Capital, l’Espresso e una miriade di altri giornali, gruppo che è punta di lancia dei progetti di Great Reset e di Big Pharma, hanno sparso sulla morte di don Paolo Romeo. Buona lettura, e condivisione.
ALLA SAPIENZA È STATA RESA GIUSTIZIA DA TUTTI I SUOI FIGLI!
(Lc 7,35)
“La morte non ha l’ultima parola, siamo nati e non moriremo mai più!”
Per la morte di Don Paolo Romeo, sul quotidiano il Secolo XIX di Genova, sono state scritte molte cose, che tuttavia vanno chiarite, poiché prive di fondamento.
L’articolista osa insinuare che: “Don Paolo era prete no-vax per scelta, a suo dire religiosa, un’opzione estrema e non sostenuta dalle gerarchie cattoliche… per una questione morale: l’utilizzo di cellule derivate da embrioni abortiti all’origine di alcuni vaccini.”
Ci sentiamo quindi in dovere di difendere Don Paolo, perché – lui sì! – cercava sempre la Verità, senza mai cedere a compromessi, dando voce a chi non ha voce, a chi non può più replicare…
Facciamo adesso un attimo di chiarezza: contestare l’origine dei “vaccini” non si può? Ma questi contengono in sé cellule derivate da aborti, appositamente procurati, di feti vivi e poi vivisezionati, ed è anche confermato dagli stessi bugiardini, che riportano le sigle internazionali delle linee cellulari che sono state usate, pertanto questa non è una verità “nascosta” o complottista: è dunque un dato assodato che in molti “vaccini” siano state immesse direttamente tali cellule, mentre in alcuni altri sono state usate delle sperimentazioni, sempre di quelle medesime cellule. (Vedasi a tal proposito: https://www.lapekoranera.it/2021/09/10/feti-abortiti-dott-amici-facciamo-chiarezza-ecco-cosa-si-legge-nei-bugiardini-dei-farmaci-sperimentali/).
Nel succitato articolo poi, a firma di un certo Bruno Viani, era pure mostrato a fianco il documento della “posizione” della Chiesa, che afferma essere la somministrazione del siero moralmente lecita… sì, ma a quali condizioni?
Chiariamo qui pertanto, alcuni punti fondamentali che certificano quando detta eventuale “assunzione” del siero sarebbe lecita, ché infatti lo sarebbe solo se:
1°) non ci fossero le cure a disposizione. Mentre si sa per certo che tali cure ci sono, oltre al fatto che le autopsie, al fine di acclarare la diagnosi dei morti per covid, non si sono potute eseguire tempestivamente, poiché… vietate! Ma l’organizzazione medica Ippocrate.org ha chiaramente dimostrato che quasi tutti i loro pazienti sono stati curati con esito positivo, oltreché domiciliarmente…
2°) nel caso tale malattia si dimostrasse estremamente letale;
3°) sia appurato che la malattia in questione è contagiosa ai massimi livelli, vale a dire quando almeno una buona metà della popolazione se ne fosse contagiata, cioè su sette miliardi di persone, quantomeno tre miliardi e mezzo si fossero ammalati!
Risulta ora ovvio che queste tre condizioni non si sono affatto verificate. Ragion per cui la Chiesa non dirà mai lecito, né inciterà alcuno, ad inocularsi quel siero genico sperimentale.
Inoltre, è ancora la Chiesa stessa a puntualizzare i seguenti concetti:
- questi sieri non sono dei veri e propri vaccini, nel senso classico del termine, bensì farmaci sperimentali, dei quali non conosciamo né le reazioni avverse immediate né tantomeno quelle a medio e lungo termine;
- non immunizzano affatto, la gente sierata si ammala egualmente, anzi…
- non proteggono gli altri: i sierati contagiano né più né meno che i non sierati;
- non è vero che non si finisce all’ospedale: sono invece molti i sierati che finiscono purtroppo anche in terapia intensiva (e pure il dott. Crisanti ha dovuto ammetterlo recentemente in televisione);
- non è vero che non si muoia, se vaccinati (una prova eclatante è quella del dott. Galli che, pur avendo fatto tre dosi di siero, ha poi dovuto ricorrere alla cura delle monoclonali per uscirne fuori illeso);
- attualmente si viaggia su di una media di 350/500 morti di Covid al giorno. Pertanto, se la matematica non è un’opinione, facciamo insieme un semplice calcolo: oggigiorno muoiono in Italia circa 400 persone di Covid, ma se il dieci per cento delle persone in Italia non si sono sierate, avremmo dovuto avere a regola, solo un dieci per cento di decessi, registrati lo scorso anno, quando ancora non vi era una vaccinazione a tappeto e, di conseguenza, avremmo dovuto avere quello stesso corrispettivo del dieci per cento, vale a dire 40 decessi giornalieri. Ed allora perché, viceversa, ne abbiamo avuti invece dieci volte tanto? Effettivamente, c’è qualcosa che non torna…
- La Chiesa ha sempre sostenuto che, se io pecco in questo momento, è come se io mandassi in questo stesso istante Gesù Cristo in Croce, e quindi, se utilizzo cellule sottratte ad un bambino, vittima di aborto, uccido il Cristo adesso, e non nel momento in cui temporalmente fu perpetrato l’aborto! In conclusione: se oggi ci vacciniamo graverà su di noi la responsabilità della morte di un innocente, pur se questa è avvenuta diversi anni prima, ed è incontestabile che tali sieri utilizzino appunto parti del corpicino di quelle vittime innocenti…
A questo punto ecco il nocciolo della nostra riflessione: non è dato all’uomo scegliere il giorno della propria morte, bensì vita e morte sono nelle sapienti mani di Dio, ed è il Signore stesso che pare abbia voluto mettere la Sua “firma” in questa vicenda.
Don Paolo muore dunque il primo febbraio, all’ora dei Vespri che, liturgicamente parlando, è già la Festa della Presentazione al Tempio, che si celebra appunto il 2 febbraio.
La tradizione di questo rito cristiano si rifà all’episodio biblico della liberazione degli israeliti in Egitto, in cui fu Iddio medesimo che diede precise istruzioni su come celebrare questa “prima Pasqua” della storia: ogni famiglia doveva sacrificare un agnello e mettere poi il sangue di questi, quale segno di appartenenza a Dio, sugli stipiti delle porte delle proprie case, poiché a mezzanotte sarebbe passato l’Angelo del Signore, per compiere la Sua giustizia, facendo perire tutti i primogeniti degli egiziani, oppressori degli israeliti. Ed infatti, passata la mezzanotte non vi fu casa degli egiziani, a cominciare da quella del Faraone, che non piangesse un morto, un primogenito maschio appunto.
Ed è a questo punto che il Faraone stesso, avendo visto morire i tanti figli egiziani, convocò Mosè ed Aronne per annunciare loro che tutti gli israeliti sarebbero dovuti andar via dall’Egitto, ed anche immediatamente…
Da ciò prese dunque l’avvio questa tradizione, tipicamente israelitica: quaranta giorni giorni dopo la nascita di ogni maschio primogenito, questi dovrà essere presentato al Tempio e consacrato a Dio, ed in riscatto per lui si sarebbero dovute offrire una coppia di tortore, o due piccole colombe…
La festa del 2 febbraio viene chiamata altresì “Candelora”, che significa festa della luce, la quale illumina ogni credente, per fargli discernere ciò che è vero da ciò che è falso.
«Voi siete la luce del mondo!»
E nel libro di Isaia si legge: «Alzati, e rivestiti di luce…»
Di giorno in giorno le tenebre aumentano, tanto da aver invaso persino la Chiesa – il fumo di satana penetrato nel Tempio di Dio! – e tanti che si dicono cristiani non si accorgono di tutto questo… (“ciechi, e guide di ciechi!”).
Non aggiungiamo altro, poiché… “chi ha orecchi per intendere intenda!”
In conclusione: anche la morte di Don Paolo è un segno (dato a questa generazione adultera e malvagia), perché rifletta bene in che direzione la stia conducendo il proprio delirio di onnipotenza, così da potersi fermare ad un passo dall’abisso, pozzo senza fondo del proprio egocentrismo: Don Paolo, prega e intercedi per noi tutti!
Rosanna Maria Boccacci e Sergio Russo
P.S. Per chi volesse approfondire:
In più occasioni è stata etichettata come notizia falsa l’informazione che segnala come nei vaccini per il Covid-19 siano usate o presenti cellule embrionali umane provenienti da feti abortiti – spiega il dott. Mariano Amici nel suo sito Internet – e analoga etichetta viene posta all’informazione che i vaccini per il Covid-19 contengano OGM (Organismi geneticamente modificati).
Cerchiamo di offrire chiarezza. Nel foglietto illustrativo di Vaxzeria, prodotto da Astrazeneca, si legge: «Prodotto in cellule renali embrionali umane geneticamente modificate (HEK) 293 e mediante tecnologia del DNA ricombinante. Questo prodotto contiene organismi geneticamente modificati (OGM).»
Nel foglietto illustrativo di Janssen, prodotto da Johnson&Johnson, si legge: «Prodotto nella linea cellulare PER.C6®️ TetR e mediante tecnologia del DNA ricombinante. Questo prodotto contiene organismi geneticamente modificati (OGM).»
Nulla del genere compare nei foglietti illustrativi dei vaccini Pfizer (Comirnarty) e Moderna (Spikevax) il che non significa, però, che non ci possano essere omissioni descrittive.
In realtà, i fatti sono un po’ più complessi. Astrazeneca ha usato/usa la linea cellulare HEK 293 nelle fasi di ricerca e sviluppo, produzione e conferma con test di laboratorio, in quest’ultima ha usato anche la linea cellulare MR-5.
Johnson&Johnson ha usato/usa la linea cellulare PER.C6 in tutte e tre le fasi.
Moderna e Pfizer hanno usato la linea cellulare HEK 293 solo nella fase di conferma e test di laboratorio.
Vi spiego, ora, cosa sono queste linee cellulari.
HEK 293. Coltura cellulare ottenuta da cellule renali estratte da un feto di sesso femminile nel 1972. Tutti i documenti relativi a questo aborto sono andati perduti.
MR-5. Coltura cellulare ottenuta da tessuto polmonare di un feto di sesso maschile abortito a 14 settimane nel 1966, il feto fu espiantato da una donna di 27 anni per ragioni psichiatriche.
PER.C6. Coltura cellulare ottenuta da tessuto retinico prelevato da un feto di 18 settimane abortito nel 1985 per motivazioni sociali.
Va segnalato che il tessuto fetale, per essere utilizzabile ai fini di ricerca scientifica, deve essere in “stato vitale”, questo implica che il feto sia stato, con estrema probabilità, sezionato da vivo.
Cosa significa “coltura cellulare ottenuta da cellule embrionali”?
Le cellule embrionali estratte dal feto sono state clonate, geneticamente modificate per renderle “immortali” (le cellule tumorali sono “immortali”) e moltiplicate in vitro. Il processo di clonazione e moltiplicazione non le rende meno “umane”, anche se non vengono più estratte direttamente dal feto. Il procedimento di immortalizzazione può renderle, invece, pericolose, perché fin dall’inizio della sua applicazione ha dato luogo a cancerogenicità (possono generare tumori).
Già a questo punto possiamo affermare che la frase “I vaccini per il Covid-19 hanno usato cellule embrionali umane provenienti da feti abortiti” corrisponde a verità inoppugnabile e valida per tutti i vaccini autorizzati in Italia.
Analogamente la frase “I vaccini per il Covid-19 contengono OGM” corrisponde a verità inoppugnabile per i vaccini Astrazeneca e Johnson&Johnson, come apertamente dichiarato nel foglietto illustrativo, e per le altre marche vale lo stesso discorso anche se non dichiarato nel “bugiardino”.
Veniamo alla frase “I vaccini per il Covid-19 contengono cellule embrionali umane provenienti da feti abortiti”.
Nel processo produttivo, quando si utilizzano queste linee cellulari, è prevista la purificazione del siero per eliminare il materiale genetico di origine umana, ma non si tratta di un procedimento perfetto al 100%, per il semplice motivo che in scienza e medicina il 100% non esiste. Non a caso la stessa università di Oxford, che ha sviluppato Astrazeneca, dopo aver descritto il processo di purificazione dichiara che è “improbabile” che resti materiale umano nel vaccino finito. “Improbabile” non “impossibile”.
L’eventuale presenza – improbabile ma non impossibile – di residui di DNA fetali nel vaccino finito e pronto per l’inoculazione comporta rischi per la salute, perché si può attivare il processo di ricombinazione omologa con conseguente modifica del patrimonio genetico del soggetto vaccinato e possibili reazioni autoimmuni. Ma quanto è improbabile?
La Food & Drug Administration statunitense e la stessa OMS nel 2005 hanno riconosciuto la sussistenza di rischi oncogenici associati alla presenza di DNA umano nei vaccini (perché queste linee cellulari non vengono usate solo nei sieri anti covid-19), stabilendo il limite massimo di sicurezza in 10 nanogrammi. Tale limite, come dimostrato da numerosi studi, è risultato essere più volte non rispettato in molti dei vaccini in commercio, con “presenze” che hanno superato i 1000 nanogrammi, cioè 100 volte il limite massimo stabilito.
Adesso vi invito a riflettere: se la FDA e l’OMS si prendono il disturbo di stabilire un limite di “presenza” considerato accettabile in quanto a rischi per la salute, secondo voi quanto è completo il processo di purificazione, che dovrebbe eliminare “ogni traccia” di materiale genetico umano peraltro cancerogeno? Se fosse un’eventualità rara, che dei residui sfuggano alla purificazione, non si sarebbe reso necessario stabilire questo limite. Al contrario la sua stessa esistenza porta a dedurre che la presenza di materiale genetico umano, nello specifico cellule embrionali geneticamente alterate, sia la prassi e non una rara eventualità.
Alcune altre fonti, per approfondire quanto detto:
https://www.nature.com/articles/s41586-020-2608-y
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Tag: boccacci, paolo romeo, russo, secolo xix
Categoria: covid
Non vedo molta differenza tra le streghe del Medioevo (classificato a torto come periodo buio nonostante la diffusione del cristianesimo e del monachesimo) e chi si serve ancora oggi di parti di bambini da mescolare a preparati. La Santa Inquisizione criticata, la Dottrina della Fede contestata, ed ecco che si giudicano normali i vaccini degli ultimi anni (mica solo quelli per il Covid poiché linee cellulari di feti vivi cui è seguito aborto procurato sono contenute anche nei vaccini dei bambini). A questo punto va bene anche il cannibalismo se ho necessità alimentare o se voglio acquisire le facoltà migliori del defunto (forza, coraggio ecc.). La giustificazione mi viene dal solo scopo (vero o ritenuto tale che sia) di salvare il mio corpo (in quanto all’anima avrei qualche dubbio). Ho una domanda per gli autori dell’articolo: che necessità effettiva c’è nel dover fare uso di linee cellulari umane? Gradirei una risposta scientifica, grazie.
I virus non vivono a lungo fuori delle cellule al contrario dei batteri, quindi occorre veicolarli all’interno di cellule. Nelle malattie comuni sia agli uomini che agli animali si possono usare cellule di questi animali per veicolarli, per esempio la polio con cellule di rene di scimmia e l’influenza con cellule di uovo di gallina…Ma con i virus come varicella e rosolia che sono trasmissibili solo tra uomini non si possono veicolare in cellule animali.
La ringrazio per aver risposto.
Messa così la cosa, a primo acchito potrebbe sembrare esserci una giustificazione, una necessità, ma proprio per la peculiarità dell’uomo, il fine non giustifica i mezzi. L’uomo ha un’anima e non può usare gli altri esseri umani (in questo caso anche se embrioni) a cui volutamente, per lo scopo, è stato tolto il ‘soffio di vita’. L’uomo è chiamato a riflettere in quello che fa, l’uomo pone in essere azioni, non agisce con istinto animale. Bisogna cercare altri modi rispettosi della natura come Dio l’ha voluta e che non alterino nemmeno ciò che Dio ha codificato in noi. Coloro che ascoltano anche solo un poco la voce di Dio si rendono conto immediatamente di ciò che va bene e di ciò che non va: non si può imporre a queste persone di subire qualcosa che li ripugna enormemente. Concludo con l’accenno alla possibilità cancerogena delle cellule abortive immortalizzate affrontata nell’articolo: non è un procedimento ‘pulito’ come si capisce facilmente; Dio può dare di tali risposte quando si varcano alcuni limiti ed uno dovrebbe sempre sapere dove deve fermarsi.
Esattamente il male oggettivo non può mai essere giustificato, è male. Ed è male non solo per chi lo fa( di cui prima o poi ne farà le spese) o per chi lo subisce, ma per l’intera umanità e non solo di quel periodo storico ma di tutti i periodi storici.
Alla faccia che inocularsi è ” un atto d’amore”!
Mi piacciono sempre Boccacci e Russo perché ogni volta che aprono bocca vanno dritti al punto con la massima chiarezza e con una ammirevole profondità di giudizio. È ciò che denota il loro cristiano essere nel mondo, ma non del mondo. Che Dio dia loro forza per mantenersi sempre così.
Purtroppo, mala tempora currunt…
P.S. Utilissime e quanto mai opportune le segnalazioni per gli approfondimenti (in particolare riguardanti le verità esposte dal tanto ridicolizzato e maltrattato dottor Amici)