Mons. Ics ha una Domanda: ma i Gesuiti Meditano su e con Sant’Ignazio?

16 Gennaio 2022 Pubblicato da

Marco Tosatti

Cari amici e nemici di Stilum Curiae, mons. Ics ha letto l’ultimo numero de L’Espresso, e ne ha ricavato una sorpresa e qualche interrogativo, che vi sottopone…buona lettura.

§§§

 

Mons ICS a Tosatti.

Indovinello per i lettori di Stilum Curiae: chi può aver mai scritto queste considerazioni e dove potrebbe averle pubblicate?

Il lettore di Stilum Curiae immagini di aprire un giornale o una rivista e leggere in un articolo queste espressioni:

– <La terra gira intorno al sole e ogni 365 giorni fa un giro completo. Non si sa perché ma questo moto di rivoluzione ha un impatto “morale” sulla percezione che abbiamo del tempo. A ogni giro ci auguriamo un cambiamento: anno nuovo, vita nuova! Tanti, da Leopardi a Neruda,ne hanno scritto>…

– <Tutto è grazia o dannazione, mentre noi siamo portati dal flusso del destino>.

– <Il buon proposito nasce sempre dal brivido della libertà. Senza quel brivido sarebbe tempo perso>.

– <Non ci si ferma mai all’accusa metafisica o al grido. Ce lo dice pure la grande letteratura: da Omero a Manzoni, da Dante a Dostoevskij>.

– <Come sarà allora la nostra vita nel 2022? La partita a scacchi con la morte del Settimo sigillo (di Bergman) o le peripezie della Odissea>?

Prescindiamo un momento dal “collegamento” logico fra dette espressioni, che è piuttosto scarso.

Si tratta secondo voi di un intellettuale, di un poeta, di un filosofo moralista? Si tratta di un pastore protestante che riferendosi al film di Bergman si interroga, da protestante, sul silenzio di Dio e sulla fine dell’uomo dopo la morte?

No, si tratta di Padre Antonio Spadaro, gesuita, teologo, direttore di Civiltà cattolica, appassionato di musica rock, ammiratore del teologo Karl Rahner.

Dove lo ha scritto? Sull’Espresso uscito oggi, 16 gennaio.

Che considerazione ho fatto io leggendolo? Ma per insegnare a riflettere sui novissimi, Spadaro doveva fare questa esibizione intellettuale semi incomprensibile (soprattutto per il lettore medio de L’Espresso), paragonando la ricerca del senso della vita secondo Ulisse e secondo Bergman? Ma oltre a Leopardi, Neruda e Karl Rahner, il nostro Antonino non ha letto altro da portare come esempio di riferimento?

Magari qualche scritto del grandissimo santo fondatore della Compagnia di Gesù?

Quale domanda, sorge immediata? Questa: Ma i gesuiti fanno ancora gli Esercizi Spirituali di Sant’Ignazio di Loyola?

Mons ICS

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3 commenti

  • 👀 ha detto:

    Spadaro, rockettaro!?!?😲😲😲😲

    Avevo 10-12 anni, mi domandavo perché la morte………
    più tardi è arrivata la musica “rock”, l’incomprensibile, da oltre oceano Atlantico e ha confuso molto in molti……. in fine, sempre dall’oceano atlantico, è arrivato il più grande dei confusi tra i confusionari, Bergoglio.🤑🤑
    L’uomo di Dio costruisce
    Il nemico di Dio demolisce

  • Milly ha detto:

    Mah!….più che altro, di primo acchito, mi sembra di percepire una certa confusione. Frasi buttate là, senza una profondità! (mi è venuta pure la rima)!

  • Don Ettore Barbieri ha detto:

    Caro Mons. Ics, non generalizzarei. In anni piuttosto recenti mi sono trovato a fare gli Esercizi spirituali ignaziani e mi è sembrato che, in linea di massima, non vi fosse nulla da eccepire.
    Penso che all’interno della Compagnia vi siano diverse correnti e che emergano, purtroppo, le peggiori.
    Certo, la crisi dell’Ordine è cominciata in forma grave negli anni Sessanta, ma i primi segnali sono databili molto prima. Basti pensare a come un Teilhard de Chardin ha potuto fare ciò che ha voluto lungo tutta la sua vita (e si era sotto PIO XI e Pio XII).