Arrendersi all’Evidenza: perché i Dati dell’ISS non Sono Credibili. Mistificano.

11 Gennaio 2022 Pubblicato da

 

Marco Tosatti

Cari amici e nemici di Stilum Curiae, Arrendersi all’Evidenza ci offre riflessioni importanti sui giochetti che l’Istituto Superiore della Sanità compie con i numeri, in modo da rendere sempre più complicato vedere la realtà per quella che è, e non in base alla narrazione (spesso menzognera, interessata e manipolante) della banda di malfattori che ci governa. La prima parte riguarda le cifre; la seconda tutte le cose che bisognerebbe sapere e che non vengono dette sul siero che ci stanno iniettando. Fra l’altro, è giunta nella notte la notizia della scomparsa di David Sassoli, per disfunzioni al sistema immunitario. Sarà molto interessante conoscere – se verrà fatta – il risultato dell’autopsia. Sappiamo che una delle accuse che vengono mosse da non pochi scienziati al siero mRNA è quello di intaccare proprio il sistema immunitario. Buona lettura.

§§§

 

Vorrei riflettere con chi è appassionato di cifre e ancor più vuol cercare di capire che cosa ci dicono. Soffermiamoci su questa tabella pubblicata dal ISS il 5 gennaio

 

 

Una chiave di lettura ci viene dal numero dei decessi complessivi in Italia negli ultimi due anni: per il 2021 si tratta di una stima (702000), mentre nel 2020 sono stati 746000. In prima approssimazione si contano circa 2000 decessi al giorno.

Sono numeri in forte incremento rispetto al 2019, quando i morti totali furono 634000 (più o meno come nel 2018).

Gli ultrasessantenni sono attualmente circa 18.000.000, di cui non vaccinati 1.341.000 (il 7,4%). Ancora in prima approssimazione il dato di mortalità del periodo considerato dalla tabella (12 novembre 12 dicembre) è lo stesso del dato medio (in realtà per la stagione sarebbe superiore): nei 30 giorni in esame sono morte circa 60.000 persone.

Non vaccinati e vaccinati dovrebbero in generale contare gli stessi tassi complessivi di mortalità. La fascia degli ultra sessantenni è quella maggiormente falcidiata e -sempre per approssimazione- conta circa l’85% dei morti totali.

Quindi dei 60000 morti nel mese, 51000 rientrerebbero nella fascia di età > 60 anni e di questi 3775 (il 7,4%) secondo la tabella sono persone non vaccinate. Tra costoro, secondo i dati dell’ISS, 1074 sarebbero morti con Covid…

Un tasso di mortalità “con Covid” superiore al 28% (1074/3775) è inverosimile. A meno che i non vaccinati, malati d’altro, non siano sospinti dalle ricche diarie a morire “con Covid”.

Nel 2020, quando non c’erano i vaccini e anche i malati disponevano di molte meno conoscenze di adesso, anche a voler attribuire tutti i decessi con Covid agli anziani, saremmo arrivati a 75.000 (decessi totali con Covid nel 2020) in una popolazione di 15.000.000 (gli ultrasessantenni erano molti di meno) e su 634.000 morti (l’85% di 746.000): in pratica l’anno scorso, quando eravamo tutti non vaccinati, il tasso di mortalità era stato (=75000/634000×100) del 11,8%.

Come si può pensare che quest’anno la mortalità tra i non vaccinati sia del 237% più elevata? Hanno fatto una macumba mortifera ai non vaccinati?  O non sono realistici i numeri sui vaccinati?

I morti attribuiti a Covid secondo la tabella del documento dell’ISS (sommando tutta l’ultima riga della tabella) sono 2748, quindi il 4,6% del totale dei decessi tra persone con più di 12 anni (possiamo ipotizzare che i morti tra i minori di 12 anni non spostino significativamente le percentuali). Oltre a non essere molto logico che i decessi tra non vaccinati ultrasessantenni siano al 28% per Covid, di che cosa sarà morto il restante 95,4% degli italiani? E soprattutto, sotto i sessantanni, tra coloro che sono stati vaccinati come si spiega il forte incremento di mortalità rispetto al 2019 che non è attribuibile al Covid? Tra i non vaccinati non si può attribuirlo ai sieri, ma tra gli altri che sia forse così?

I non vaccinati minori di 60 anni deceduti con Covid nel mese sono solo 96 su una platea di 5.300.000 persone, e con un tasso di 96 morti sulla quota del 15% di non vaccinati tra i 2000×0,85×30=9000 morti nel mese con meno di sessant’anni. Ovvero 96 morti non vaccinati con Covid su 1350, con un tasso del 7%, sempre un tantino esagerato ma senza arrivare all’inverosimile 28% degli ultrasessantenni. E se è così’ importante evitare affollamenti in ospedale, perchè si insiste sulla pratica sbagliata della “tachipirina e vigile attesa” sostenuta da molti medici di famiglia interpellati ai primi sintomi? Anche tra i non vaccinati molti hanno scarse conoscenze sul da farsi e al di là della questione di principio scontano le conseguenze negative di approcci terapeutici differiti.

Domanda finale: insistendo con i morti “con Covid” senza sprezzo del ridicolo nel dare i numeri e senza riferire mai i contorni delle conte, non si cerca di mistificare ingigantendo un pericolo che non è così grande e nascondendone di più tragici legati a scelte ben precise sulle cure erogate e non dal sistema sanitario nazionale?

***

Per i più curiosi aggiungo i link a due documenti che non sono assolutamente no-vax.

 

Il primo: Determina AIFA del 7/12/2021

https://www.aifa.gov.it/documents/20142/1605036/DETERMINA_158-2021_COMIRNATY.pdf

 

Il secondo: Riassunto delle caratteristiche del prodotto (documento reso disponibile da AIFA il 29/12/2021)

https://farmaci.agenziafarmaco.gov.it/aifa/servlet/PdfDownloadServlet?pdfFileName=footer_005389_049269_RCP.pdf&sys=m0b1l3

 

Nel primo documento, che autorizza il dosaggio per bambini tra 5 e 11 anni, sono ribadite le indicazioni già vigenti (le ritroviamo anche nel secondo documento) che però meritano attenzione:

A pagina 5, il triangolino nero che evidenzia che si tratta di un medicinale sottoposto a monitoraggio addizionale (il che è logico in fase sperimentale, ma lo è meno poiché di fatto si è obbligati ad assumerlo tutti)

 

A pagina 5 e 6 la raccomandazione di non mescolare i diversi vaccini (mentre in Italia il mix vaccinale ha riguardato molti).

A pagina 6 l’indicazione di iniettare il siero nel deltoide (ai centri vaccinali però pochi hanno avuto vaccinatori attenti a non centrare un vaso).

A pagina 8 l’indicazione degli studi da presentare (con quali risultati?) entro luglio 2021 per valutare i problemi con gli eccipienti ALC-0315 e ALC-0159 (che per inciso le loro schede di sicurezza indicano essere solo per ricerca e non per scopi terapeutici umani o veterinari)

A pagina 8 si legge anche che il produttore dovrà completare gli studi prescritti nel dicembre 2023 e luglio 2024 (ne deve passare d’acqua sotto i ponti…)

 

Nel secondo documento è interessante leggere:

A pagina 5: Durata della protezione

La durata della protezione offerta dal vaccino non è nota; sono tuttora in corso studi clinici volti a stabilirla

A pagina 5 4.5 Interazioni con altri medicinali ed altre forme d’interazione

Non sono stati effettuati studi d’interazione. La somministrazione concomitante di Comirnaty con altri vaccini non è stata studiata.

A pagina 66 B. CONDIZIONI O LIMITAZIONI DI FORNITURA E UTILIZZO

Medicinale soggetto a prescrizione medica.

Domande ai vaccinati che hanno firmato un consenso informato:

-ma la prescrizione medica l’avevate?

-ma se non è nota la durata della protezione, perché vi hanno dato un green pass che durava tot mesi?

-ma se non si sa che cosa succede con altri vaccini perché qualcuno di voi ha fatto insieme anche l’antinfluenzale?

-sapevate che il mix vaccinale non è previsto?

-sapevate che se vi hanno bucato una vena la farmacocinetica è diversa?

-magari siete tanto scrupolosi con cibi e cosmetici: sapevate del “problemino” con gli eccipienti?

 

E’ per il vostro bene capire che con certe cose non si scherza.

§§§




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12 commenti

  • Arduino Coltai (salumiere) ha detto:

    Gentilissimo,

    vedo che cominciamo a mettere ordine: nel suo articolo lei sostiene, a torto o a ragione, che i dati forniti dall’ISS non sono veritieri. Questo ha una conseguenza molto importante dal punto di vista metodologico: vuol dire che una discussione circa la protezione dei vaccini contro il COVID tra una persona che crede alla validità dei dati ISS e lei non può in nessun modo partire dai dati ISS (e quindi non ha senso). Per implementare una discussione che parta dai numeri è necessario condividere la premessa e cioè che i numeri stessi abbiano una qualche validità.
    Quindi un primo risultato: i numeri dati dall’ISS non sono attendibili (lei sostiene…), quindi lasciamoli perdere, non li usiamo per dimostrare alcunché. Questa è una posizione magari discutibile, però chiara.
    Le faccio però notare che per dimostrare la supposta inattendibilità dei dati dell’ISS lei parte dai dati ISTAT sulla mortalità. Questo vuol dire che lei riconosce che i dati ISTAT sulla mortalità sono affidabili (se no perché usarli per provare un’ipotesi?). E allora le faccio una domanda che sta alla base di tutti i ragionamenti: la media dei dati ISTAT di mortalità tra il 2015-2019 è pari a 645620 morti/anno. Mortalità anno 2020: 746146 morti; anno 2021: 696560 morti (quest’ultima è una proiezione perché manca il mese di dicembre, comunque siamo intorno ai 700000 morti, come anche lei sostiene). Se si vanno a prendere i dati anno per anno dal 2015 al 2019 (prima della cosiddetta pandemia) e si calcola qualche indice statistico (la deviazione standard, ad esempio, se suppone che la distribuzione dei morti nei vari anni sia circa gaussiana) può facilmente verificare che l’aumento considerevole dei morti negli anni 2020 e 2021 non ricade nelle fluttuazioni statistiche del dato.
    Allora la domanda è: a cosa è dovuto l’aumento molto sostenuto della mortalità nel 2020 (e 2021, per quanto più contenuto) rispetto al dato 2015-2019? Perché vede, nel 2020 deve per forza essere successo qualcosa (qualcuno lo chiama pandemia…) che giustifichi l’aumento della mortalità e questo contraddice già, ad esempio, uno dei capisaldi della teoria del gran reset, secondo la quale la pandemia non è mai esistita (almeno questo è quanto sostiene Mons.Viganò).
    Non solo: questo contraddice anche la parte finale del suo articolo, quella in cui lei sostiene che “Domanda finale: insistendo con i morti “con Covid” senza sprezzo del ridicolo nel dare i numeri e senza riferire mai i contorni delle conte, non si cerca di mistificare ingigantendo un pericolo che non è così grande…”.
    Quando un matematico si trova davanti dei numeri e deve farne una valutazione statistica per trarre delle conclusioni deve guardarli senza pregiudizio alcuno: la prima cosa che bisogna domandarsi è: come mai nel 2020 c’è stato un aumento di 100000 morti (che non è attribuibile a fluttuazioni statistiche) rispetto agli anni pre-pandemia? E non mi si dica che questo dato è dovuto al malfunzionamento del SSN (in un anno un aumento di circa 115000 morti rispetto all’anno 2019…) o alla crescita dell’età media della popolazione (i dati di mortalità dal 2015 al 2019 non mostrano un andamento monotòno crescente, mentre l’età media della popolazione è cresciuta).
    Tralascio il dato ISTAT sulla mortalità del 2021 rispetto a quella del 2020, ma anche questo dovrebbe essere spiegato: come mai, pur in presenza della pandemia, il dato di mortalità nel 2021 è considerevolmente più basso?
    Quindi non ci serviamo dei dati ISS se li riteniamo non affidabili, però dobbiamo in qualche modo spiegare i dati ISTAT che usiamo per dimostrare l’inaffidabilità dei dati ISS.
    Cordialità

    • arrendersi all'evidenza ha detto:

      I dati dell’ISS sono come un prosciutto cotto ottenuta da una coscia non integra, in cui il prosciutto ricomposto è riconoscibile dal disegno irregolare, poco genuino.
      I dati ISTAT non hanno motivo di essere ricomposti, registrano un totale.
      Il resto sono ragionamenti che possono irritare qualcuno, come quando si consumano troppi salumi.
      Affumicatura, salatura e troppi conservanti possono far salire la pressione, specie se danno fastidio i calcoli.
      Mi spiace. Si curi.
      Se la incontro le chiederò del buon affettato, del quale sono ghiotto. Sugli occhi le fette non le metto. E le tagli belle fini…

  • Giovanni B. ha detto:

    Ospite di Quarta Repubblica del 10/1 il prof. Francesco Vaia dello Spallanzani di Roma stava illustrando le percentuali dei ricoverati in TI quando, incalzato da Nicola Porro, ha dovuto spiegare che in quel 95% di “non vaccinati” erano compresi tutti coloro che ancora non hanno ricevuto la terza dose…
    Osservo che tra questi nuovi novax c’è tanta gente che è andata a fare le prime due dosi indotta a ciò dagli esperti che all’epoca garantivano che la protezione sarebbe stata a vita o comunque estesa nel tempo, gli stessi esperti che ora dicono “non lo sapevamo” o “i produttori non ce lo avevano comunicato”…
    Osservo ancora che chi fa ora la terza dose potrebbe trovarsi tra pochi mesi (per ora si dice 6, ma si fa presto a ridurre…) anch’egli tra i cittadini di serie B, quando il nuovo, ipersonico, booster2 sarà distribuito.
    All’uscita di ogni nuova edizione del siero, chi si è fatto tutte le precedenti se non è lesto ad aggiornarsi finisce anche lui tra i reietti…

  • arrendersi all'evidenza ha detto:

    Altre chicche dai dati di ISS: li pubblica il 7 gennaio, ma li riferisce a tre differenti intervalli di tempo.

    -per i positivi dal 3/12/2021 al 2/febbraio/2022 (adesso l’hanno corretto, e hanno scritto 2/1/2022)
    -per i ricoverati dal 19/11/2021 al 19/12/2021
    -per i decessi dal 12/11/2021 al 12/12/2021
    Sono pignolerie, d’accordo, ma mostrano approssimazione e metodo discutibile.

    I dati del UKHSA britannico o del Robert Koch Institute tedesco sono coerenti e aggiornatissimi, molto più sul pezzo.

    Anche restando ai dati italiani del ISS, va notato che tra i non vaccinati ultrasessantenni (la categoria più disgraziata ed irresponsabile) agli oltre 34000 casi segnalati farebbero riscontro 4800 ricoveri (il 14%) e 850 in terapia intensiva (2,5%).

    I dati di ISS enfatizzano i pessimi numeri di chi è vaccinato solo due volte da più di 120 giorni… Gatta ci cova. Devono forzare alla terza!

    I dati britannici del periodo 6/12/2021 – 2/1/2022 per i non vaccinati danno 9731 diagnosi di Covid sopra i 60 anni. In Italia, stessi giorni, ben 34000 gli ultrasessantenni non vaccinati positivi.

    In UK gli ultrasessantenni ricoverati con Covid sono 1162, da noi (periodo leggermente anteriore) solo in terapia intensiva 751 (dovrebbe essere un “di cui” dei ricoverati) e 4780 in ospedale. Cioè in UK 1162/9731×100=11,9% vanno in ospedale, da noi 4780/34000×100= 14,1%. Più o meno ci siamo, il dato è percentualmente in linea.

    Ma in numeri assoluti in Italia si va in ospedale con maggior facilità.
    Mettiamo in discussione le cure immediate, la tachipirina e vigile attesa?

    Infatti questo vale anche per i vaccinati: in UK 2383 ricoveri di vaccinati con > 60 anni, in Italia 6689 (il triplo circa) vaccinati ultrasessantenni. Se si prendono tutte le età è sempre molto più alto il numero di ricoveri in Italia.

    I decessi: in UK 554 ultrasessantenni (5,7% dei casi) da noi 1074 (3,2%). Da noi da non vaccinati si muore meno.

    Ma se il rapporto intrinseco a questi sottoinsiemi mostra una certa sovrapponibilità, come mai c’è così tanta discrepanza sulle conclusioni generali?

    Non è affatto vero che le terapie intensive sono piene di non vaccinati in UK. Come mai lo dovrebbero essere in Italia?

    E perchè dai dati inglesi e tedeschi il decorso della malattia per i vaccinati pare decisamente peggiore, anche nelle età più giovani?

    In ogni caso in ospedale ci va meno del 1% dei contagiati: non è esattamente la spagnola.

    Si sa, assai più di un anno fa, che le cure domiciliari ci sono e sono efficaci. A chi fa comodo perpetuare la paura, insistere con le dosi e associare un a specie di marchio di sottomissione con la scusa del peso sulle terapie intensive?

    E perchè non si è nemmeno in zona arancione?
    Forse perchè non si ricoverano i vaccinati positivi?
    O semplicemente tutta questa pressione sui reparti Covid non c’è? Oppure c’è su tutto il resto dei reparti (anche a causa degli effetti collaterali della sperimentazione di massa), ma di quello è meglio che ISS taccia?

    C’è chi voglia unire i puntini e separare una falsa situazione di imminente pericolo mortale da una vera lesione dei diritti fondamentali della costituzione?

  • stilumcuriale emerito ha detto:

    Bassetti : basta con il bollettino covid quotidiano (oggi ore 20:40).
    Vuoi vedere che legge Stilum Curiae?

  • Maria Grazia ha detto:

    Quello che mi sorprende è soprattutto il fatto che nei bollettini quotidiani d’informazione clinica in merito ai dati COVID, costantemente viene affermato che nelle terapie intensive due terzi dei ricoverati sono non vaccinati mentre il rimanente terzo, relativo ai vaccinati, consiste in ricoverati per altre patologie. Lo stesso criterio si usa per le informazioni sui decessi: mai una volta che si usi lo stesso criterio per i non vaccinati, questi ultimi muoiono sempre per covid mentre gli altri, pur avendo contratto il covid decedono sempre per altre patologie non legate al virus in questione.

  • Alberto Ramón Althaus ha detto:

    En EE.UU. en una manifestación en contra del aborto habló Cupich y lo abuchearon, no aplaudieron sino que expresaron los católicos su indignación.
    Cuando los católicos hagan lo mismo con los miembros progresistas de la jerarquía pero, en especial, con Bergoglio el problema de la crisis de la Iglesia se habrá solucionado.
    Eso es lo que debería promover Viganó en defensa de la fe que el católico exprese su desacuerdo con la jerarquía progresista en actos públicos no otra cosa es necesaria.

  • Nuccio Viglietti ha detto:

    Qualche putrida mente psicopatica vuole depopolare bruscamente pianeta… e lo sta facendo usando corrotti lacchè criminali…!!…https://ilgattomattoquotidiano.wordpress.com/

  • Luca ha detto:

    Buongiorno.
    Cosa ne pensa del vaccino Valneva, che dovrebbe essere distribuito a breve?
    Sia da un punto di vista morale (mi pare che non sia prodotto a partire da un aborto ma non è chiaro se viene testato con cellule che derivano da aborti) che è una cosa che mi sta a cuore – sia da un punto di vista sanitario: sono adeguatamente testati? danno meno complicanze? ecc.
    La ringrazio.

    • arrendersi all'evidenza ha detto:

      Non sono in grado di risponderle: non c’è un dossier da leggere e comunque per farlo abbisognerebbero competenze che non ho. Normalmente a questa revisione critica concorrono professionisti con conoscenze di alto livello, forse ultimamente superate dall’urgenza e dalla volontà politica.

      Se l’utilizzo di Valneva sarà autorizzato in una fase anteriore al termine degli studi saremo comunque nell’alveo di una sperimentazione sull’uomo.

      Le mie critiche all’attuale operazione vaccinale si limitano a constatare palesi incongruenze e superficialità, senza entrare nel merito dei meccanismi fini di azione.

      Il Valneva si presenta come differente dagli altri quattro utilizzati in Italia. Somministra il virus intero e inattivato, con un meccanismo del tipo del vaccino Sinovac.
      Non è noto se ricorra o meno a linee cellulari da aborti.

      Se questo vaccino concorrerà a una pratica vaccinale finalizzata a passaporti e obblighi più o meno velati, l’eventuale valore clinico passa in secondo piano. Se invece serve ad evitare alcune criticità degli attuali, ben venga l’alternativa al far produrre spike al nostro organismo.

  • Nicola Buono ha detto:

    Fuori Tema. Una bella testimonianza di un ragazzo uscito dal coma.

    https://youtu.be/0Q1SHEXymQ8