Neo-Dittatura. Il Ruolo dei Media (Comprati) nella sua Edificazione.
2 Gennaio 2022
Marco Tosatti
Cari amici e nemici di Stilum Curiae, chi è abbastanza anziano, o comunque ha una buona cultura cinematografica, si ricorderà certamente “Quarto Potere” di Orson Welles. Una bella storia, in cui a fronte di politica corrotta la denuncia della stampa risulta vincente. Quarto potere: perché dovrebbe aggiungersi, nelle società democratiche, ai tre poteri istituzionali, legislativo, esecutivo e giudiziario, e svolgere la funzione di “cane da guardia” a favore del cittadino.
Esattamente quello che i giornali – praticamente tutti, con qualche rarissima eccezione – NON fanno. L’esempio iconico dello stato di servilismo dell’informazione è stato rappresentato dagli applausi (!!!) con cui i cosiddetti rappresentanti della stampa libera hanno accolto Mario Draghi, l’uomo che mente spudoratamente, citando dati falsi sulla pandemia. Una – ma non l’unica, purtroppo – spiegazione la troviamo nell’articolo qui sotto, di Scenari Economici, che ringraziamo per le notizie fondamentali che pubblica. Leggetelo e capite perché, a fronte di un potere politico prevaricante, o acquiescente, e a una magistratura asservita a una parte del potere politico (Nota: l’unica cosa che avrebbe dovuto fare il residente al Quirinale sarebbe stata una coraggiosa iniziativa di pulizia in quella Stalle di Augia; ma no, sul copione c’era scritto fai propaganda al siero, e lui ha letto…); dunque di fronte ai tre poteri così deformati l’unica speranza poteva essere quella di un’opinione pubblica messa in allarme da giornalisti onesti e una stampa coraggiosa. Invece…
Leggete Scenari Economici. Dove porterà tutto questo? Non lo sappiamo. Ma un commento su SC di questa mattina ci ha molto colpito, e ve lo riportiamo nella sua integrità, e malinconia. Che Dio ci aiuti.
§§§
Alla fine comprare l’Italia costa poco: bastano 386 milioni di euro, nulla per il paese con un PIL che, fino a non molto tempo fa, sfiorava i 1700 miliardi. Questi 386 milioni di euro sono il finanziamento pubblico all’editoria, cioè ai giornali mainstream, quelli che poi giudicano se stessi come “Affidabili”.
Questo cifra è praticamente più che raddoppiata dal 2019, quando era di “soli” 175 milioni di euro al 2021. Astutamente non si tratta di un’unica dazione, che avrebbe significato una cifra troppo evidente. No, astutamente questi soldi vengono dati in una serie di rivoli quali:
88 milioni il tradizionale finanziamento pubblico ai giornali, alcuni dei quali francamente semi – clandestini. Prende 933 mila euro Il Foglio, prende 2,7 milioni di euro Libero (così capite come mai certi giornali cambino linea…) 481 mila l’Opinione…
64,5 milioni di sostegni indiretti, come, ad esempio, i contributi alle scuole per l’acquisto dei quotidiani, sempre quelle, o i contributi speciali per le risoluzioni delle crisi aziendali, come quella del Sole 24 ore;
per il covid sono poi arrivati 232,9 milioni di euro extra nel 2021 sotto forma di crediti d’imposta, che comunque sono sempre soldi, e che variano da crediti acquisto carta a forfetizzazione delle rese a contributi per il prepensionamento dei dipendenti.
In realtà non si capisce se i soldi per le campagna d’informazione sul covid-19 siano state incluse o meno.
Comunque è chiaro che, alla fine, con una cifra importante, ma irrilevante per i bilanci dello stato, ci si comprano i media.
Poi non stupitevi se i titoli sono fotocopiati e sembrino, in buona parte, come una specie di messaggi para – mafiosi da gruppi di potere a gruppi di potere.
Però questa è la stampa “Ufficiale”, quella “Affidabile”. Esattamente come il cane Fido, ben addestrato, che porta in casa il quotidiano…
PS: Lo Stato ha un fondo per l’assistenza dei bambini con disabilità nelle scuole pari a 100 milioni di euro. Non sarebbe stato bello se questo fondo fosse stato pari a 480 milioni, e quello per la stampa pari a zero? I Bambini con disabilità però non votano.
PS 2: Noi non prendiamo un soldo bucato dallo Stato. Quindi scriviamo la verità, almeno la nostra visione, non quello che vuole il MinCulPop….
§§§
Germania Anno Zero
La Germania dei primi anni ’30 era una nazione civilissima. Più di certe odierne.
C’erano giornali di ogni orientamento, università ammirate e frequentate da tutta Europa, intellettuali e scienziati di primissimo livello. Tasso di scolarizzazione elevatissimo. Partiti politici, movimenti, associazioni, una Chiesa cattolica forte e coesa (niente a che fare con l’attuale budino arcobaleno). In pochissimi anni, non sarebbe esagerato dire mesi, si ritrovarono -quasi- tutti col braccio teso e la tessera nazionalsocialista in tasca. A marciare a passo dell’oca dietro al messia venuto dalla birreria di Monaco. A girarsi dall’altra parte, se non applaudire convintamente quando la Gestapo portava “da qualche parte” gli impuri vicini di casa. A consegnare i figli agli hub nazisti/scuole perché venissero siringati nel cervello con Mein Kampf e altro liquame nauseabondo. Cos’hanno poi fatto o lasciato fare in nome della Scienza (feticcio di prima grandezza nel pantheon nazista) lo sa nella sua interezza solo Dio.
La spiegazione storico-sociologica a base di “predisposizione luterana” (il modello prussiano: «dove ci si imbatte nelle virtù del suddito, del funzionario e del militare, ma dove si cercano invano quelle del cittadino») e “sindrome di Versailles” (la capitolazione del ’19 mix demenziale tra meschina vendetta francese e cieca ottusità anglosassone da “razza eletta” concorrente) è sicuramente valida, ma non dice la banalità del male.
Non pochi tedeschi prima del referendum del ’34 (in cui, al netto di brogli e intimidazioni, la grande maggioranza del popolo tedesco investì Hitler del ruolo di Führer) ebbero dubbi e incertezze, di fronte alla violenza e al ribaltamento di tutti i canoni del vivere civile che erano impliciti se non già espliciti nel nazismo. Ciò che fece pendere la bilancia dalla parte dell’orrore non furono ragioni ideologiche ma un semplice calcolo di convenienza e necessità. Nazismo = lavoro. L’italico “tengo famiglia”. Il problema è che i patti col diavolo finiscono sempre allo stesso modo.
https://it.wikipedia.org/wiki/Germania_anno_zero
Stavolta andrà peggio. Quanto, lo possiamo solo intuire nei peggiori incubi. Se li lasciamo fare.
Poi ognuno decide qual è il prezzo della sua libertà, della sua anima e dei suoi figli.
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Tag: germania anno zero, scenari economici, stampa
Categoria: Generale
Mah, forse ha ragione chi sostiene che senza giornali e televisione non ci accorgeremmo di questa pandemia o, quantomeno, non la vivremmo con l’angoscia continuamente alimentata da politici, scienziati, opinionisti. Tutti costoro, peraltro, visibilmente in grado di comprendere ancor meno di noi profani, nutrendo però, nel frattempo, robuste ossessioni diventate l’orientamento del loro agire. Prendiamo ad esempio quest’idea della necessità di inoculare non meno del 100% della popolazione per ottenere la completa sparizione del virus. Basi scientifiche nessuna, però questo è diventato attualmente il mantra di chi governa, di chi parla a nome della Scienza, di chi gestisce l’ informazione: “occorre vaccinare tutti a tappeto” ripetono a macchinetta, pur in presenza di oltre il 90% di inoculati. Al punto da rischiare di mettere in questione ogni altro aspetto, dalla tenuta economica della nazione alla tenuta mentale dei cittadini, per il perseguimento di questo solo obiettivo. Obiettivo non solo irrealistico ma probabilmente anche inutile agli stessi scopi sanitari, come conferma l’esperienza di altri Paesi. Eppure giornali, tv, scienziati ed esperti vari, tutti indicano in questo il nostro Grande Balzo In Avanti, al punto che la pur esigua quota rimanente di gente non vaccinata viene fatta oggetto di attenzione tanto ossessiva quanto del tutto insensata, quasi che la loro presenza fosse l’ultimo ostacolo da rimuovere in vista del raggiungimento dell’Eden.
Un obiettivo, quello della totalità della popolazione inoculata, che viene oggi testardamente perseguito forse senza un vero e chiaro motivo, o magari in quanto, dopo mesi e mesi di bugie, di manipolazioni, di obiettivi mancati, è questa l’ossessione che si è sedimentata nelle loro menti. Questa gente non si sentirà soddisfatta finché non avrà inoculato tutto il circostante, pali della luce e cestini della carta straccia compresi, e forse neppure allora ne sarà placata…A costo, nel frattempo, di aver mandato in bambola ed in rovina l’intera nazione.
Aggiungo qualche riga al mio commento solo per dar conto di quel che va maturando in queste ore. Va detto innanzitutto che la spinta verso la terza dose, l’ultimo totem di questa esoterica gestione dell’epidemia, si fonda ultimamente su un semplice assioma: ti vaccini e allora Omicron ti sfiorerà soltanto, non ti vaccini e allora Omicron ti porterà prima in ospedale (con spreco di denaro pubblico, ovvio) e poi direttamente al cimitero…Bum! Ripetuto ultimamente anche da due pezzi grossi del Giornale Unico, Maurizio Molinari, il quale vorrebbe rinchiudere i non vaccinati per “proteggerli” dalla (per loro) mortifera variante, e Augusto Minzolini che intervenendo (rabbiosamente) a Controcorrente pochi giorni fa preconizzava ospedali saturi a causa dei novax contagiati da Omicron, per non dire poi di tanti altri impegnati 24h a dipingere i non vaccinati come perfidi distributori di morte ai danni degli altri concittadini (es.Umberto Galimberti ieri a In Onda)…
Ebbene, pare che il virus stesso, e la Realtà più in generale, si stia incaricando di fare giustizia di tanta ideologia fumogena, isterica quanto carica di odio (odio questo sì davvero mortifero).
Già il rapporto ISS del 28 dic illustrava come i nuovi contagi riguardassero in grande maggioranza i vaccinati (smentendo mesi e mesi di propaganda in senso contrario). Poi il caso della nave da crociera, con il vasto focolaio scoppiato a bordo tra viaggiatori tutti iper-vaccinati, in un ambiente per giunta più controllato e sanificato di un ospedale stesso.
Ieri ci si è messo pure Bassetti a Controcorrente dicendo che Omicron attacca tutti, vaccinati e non, allo stesso modo, come una influenza o un raffreddore, perciò nulla di esiziale per i novax.
Infine il prof. Giulio Tarro che, intervistato per lospecialegiornale.it, afferma che la pandemia è…finita, essendo il Covid nella sua ultima versione, cioè una semplice influenza.
Ora, che questo virus non sia intenzionato a persistere a lungo, giustificando così uno stato di emergenza infinito, beh questo non va bene; perdipiu’, che adesso se ne vada in giro ad infettare maggiormente i cittadini di serie A (cfr Bruno Vespa) senza neppure stecchire quelli di serie B, beh questo è francamente intollerabile. Virus impudente che non segue i dettami del CTS, Locatelli, Abrignani, Ciciliano e company. E si permette pure di smentire le più alte cariche dello Stato nei loro accorati appelli…Infine, proprio adesso che si contava tanto su di lui per varare il Nuovo Stato Sanitario, lui che fa? Si prepara ad uscire di scena…Oh, ma insomma!
PS. Mi permetto di segnalare quella intervista di Americo Mascarucci a Giulio Tarro: dopo che tanti giocolieri da salotto ci hanno riempito la testa coi loro funambolismi, sentire un vero scienziato (non a caso emarginato per la sua onestà intellettuale) può aiutare a riconciliarci con la Scienza, quella vera.
Non ricordo il film di Orson Wells ma so che di recente è stato trasmesso un film con Meryl Streep dal titolo IL POST. Anche questo film esaltava la capacità dei giornalisti di fare da autentica opposizione al potere.
Chapeau al direttore de “Il Sismografo”! Per il contributo determinante alla conoscenza della verità e per la completezza di informazione. Una magistrale lezione di giornalismo.
Se, purtroppo, una rondine non fa primavera, è pur sempre preferibile alla totale assenza di voci fuori dal coro.
http://ilsismografo.blogspot.com/2022/01/cile-venerdi-7-gennaio-larcivescovo.html
Domanda, e la soluzione per opporsi quale sarebbe?
Manifestare mezza giornata nell’indifferenza totale del paese?
Perché quelli che manifestano non Hanno ancora capito che la gente non li considera proprio e il pomeriggio passa. Roma e abituata alle manifestazioni, e per l’ambiente, i sindacati, ecc. Ecc, l’unica conseguenza che creano è il traffico e il giorno dopo tutti si sono scordati.
O si organizza un “gruppo di fuoco” In senso figurato, nel senso un gruppo che che mette veramente a ferro e fuoco Roma, come fecero i Gillet gialli a Parigi, o non esiste protesta che tenga.
Le proteste ci sono state a Trieste e si sono concluse con gli idranti e i divieti di manifestare in piazze centrali per quel motivo (per altri motivi si poteva).
Il problema vero e’ che la maggior parte della gente non ha capito cosa e’ successo e va avanti imperterrita a fare quello che dice lo Stato senza pensare a tutte le balle che politici e virostar hanno raccontato non certo per il nostro bene fino a oggi.
Per chi non lo avesse ancora visto. Viva la rai… 😣 https://ne-np.facebook.com/In-Salute-Naturale-104787857590158/videos/%EF%B8%8Fil-falso-rapimento-della-troupe-rai%EF%B8%8Fquesta-%C3%A8-linformazione-da-fare-vedere-a-chi/493604462100934/
Per esaminare il fenomeno illustrato nell’articolo, non bastano cerchi e quadrati ma nemmeno i cubi. Ci vorrebbe, e forse non basterebbe, l’esacisottaedro. La sola valida difesa è, per l’utente , la sindrome di San Tommaso. Come quella di cui, per grazia di Dio, il sottoscritto soffre in misura eccezionale.
Sono messi che mandano denari per progetti a pioggia come mai, concorsi e bandi aperti, lavoro per tutti, gli stessi tutti bistrattati come delinquenti sebbene fiori fior di laureati.
«Chi ci salverà dai cuochi della realtà?» Si chiese, preoccupato, Flaiano a proposito dei giornalisti. E la domanda, retorica, aleggia in tutta la sua gravità oggi come non mai.
Tipico dei detentori del potere è l’acquisto dei media. Dipende invece dall’onestà intellettuale di professionisti che dovrebbero essere esclusivamente al servizio della verità il non lasciarsi comprare, il non diventare schiavi del/i padrone/i.
Presupposto di una coscienza autenticamente critica è, appunto, il possesso di una coscienza libera, ben ferrata dinanzi alle insidie tese o in agguato della generica “libertà” di espressione, per quanto temute a ragione.
Scandalosi sovvenzionamenti pubblici ad editoria che no vende più una copia… e poi andiamo a vedere da chi sono detenute e controllate le maggiori testate a livello nazionale e pure riviste scientifiche sovente sovvenzionate da… case farmaceutiche (!?). In un pianeta popolato da bipedi idioti sempre più decebrati… informazione drogata assume ruolo determinante…!!…https://ilgattomattoquotidiano.wordpress.com/
Quelle denunciate nell’articolo non sono affatto delle esagerazioni. Ecco un facile esempio per dimostrarlo, attraverso una semplice verifica che sarebbe l’abc di una stampa libera.
Si prende il foglietto illustrativo di uno dei vaccini.
https://farmaci.agenziafarmaco.gov.it/aifa/servlet/PdfDownloadServlet?pdfFileName=footer_005389_049269_FI.pdf&retry=0&sys=m0b1l3
E’ la versione AIFA del 29/12/20121 del Comirnaty.
Si legge con calma e attenzione, prendendo appunti.
Ed ecco alcuni spunti:
PARAGRAFO 2
Comirnaty non deve essere somministrato:
-se è allergico al principio attivo o ad uno qualsiasi degli altri componenti di questo medicinale
(elencati al paragrafo 6).
Domanda 1: come faccio la prima volta a sapere se sono allergico, se si stanno utilizzando come eccipienti delle sostanze per le quali non è previsto l’uso umano?
PARAGRAFO 2
Come per tutti i vaccini, Comirnaty potrebbe non proteggere completamente tutti coloro che lo
ricevono, e la durata della protezione non è nota.
Domanda 2: allora su quale base scientifica è stato stabilito un green pass inizialmente valido x mesi, poi ridotti a y?
PARAGRAFO 2
Comirnaty non è raccomandato nei bambini di età inferiore a 12 anni.
Domanda 3: quale sarà la conoscenza che permette invece ad un preparato quasi gemello, Pfizer, di esserlo?
PARAGRAFO 3
Se è in corso una gravidanza, se sospetta o sta pianificando una gravidanza o se sta allattando con latte
materno chieda consiglio al medico o al farmacista prima di ricevere questo vaccino.
Domanda 4: di grazia, ma che cosa ne sanno (scientificamente) il medico e il farmacista delle implicazioni di questo vaccino durante la gravidanza o l’allattamento?
Adesso prendiamo quest’altro documento, dell’EMA
https://www.ema.europa.eu/en/medicines/human/EPAR/comirnaty#product-information-section
Ultimo aggiornamento 13/12/2021
Al punto 4.2 leggiamo
-Posology
…
The interchangeability of Comirnaty with COVID-19 vaccines from other manufacturers to complete
the primary vaccination course or the booster dose (third dose) has not been established. Individuals
who have received 1 dose of Comirnaty should receive a second dose of Comirnaty to complete the
primary vaccination course and for any additional doses.
DOMANDA 5: se non si sa nulla dell’effetto dei mix di vaccini tra una dose e l’altra, come mai nel documento in italiano questa raccomandazione è caduta e le potenti truppe del generale hanno introdotto il mix vaccinale?
-Method of administration
…
Do not inject the vaccine intravascularly, subcutaneously or intradermally.
DOMANDA 6: come mai nei protocolli delle truppe vaccinali non c’è un accenno di cautela su questa importante precauzione?
Domande banali, purtroppo mai fatte preferendo l’applauso a scena aperta agli organizzatori.
Oltre al ruolo della stampa, non va dimenticato quello della scuola, divenuta, ormai da decenni, luogo di condizionamento mentale e di dis-istruzione ( mi si perdono il neologismo). Il tutto, anche qui, condito coi premi in denaroi ai “bravi”, cioè a qugli istituto scolastici che meglio hanno contribuito alla dissoluzione del sapere, tramite quelle iniziative, quali la ridicola scuola lavoro nei Licei, rinominata PTCO, che, nella loro sublime inutilità, servono ad allontanare i giovani dall’uso autonomo del cervello. Se non serve, serve ad altro.
Paola Caporali
La scorsa estate la 7 ha trasmesso un ampio documentario (diverse puntate) sulla fuga dei nazisti dall’Europa. I documentaristi non procedevano a tentoni : avevano in mano i documenti desecretati delle più grandi agenzie investigative occidentali. Il loro lavoro era una verifica : controllavano se quanto fosse scritto nei rapporti di intelligence fosse vero e quanto fosse possibile ricostruire oggi di quei giorni lontani. Ma lo sprovveduto spettatore era indotto a fare un altro calcolo. Come fosse stato possibile con così pochi anni di potere effettivo riuscire a montare una macchina di potere di quel tipo. Enormi costruzioni in Germania e altrove. Vie di fuga predisposte per i gerarchi lasciando il popolo in balia dei vincitori.
Una macchina di potere così potente non si costruisce dietro i vaneggiamenti di un imbianchino. Ci vuole qualcosa d’altro, qualcosa di diverso. Come se l’imbianchino fosse solo il portavoce di qualcuno o qualcosa molto più potente di lui.