Scozia, Dati Ufficiali Agosto-Novembre. Pandemia degli Inoculati
5 Dicembre 2021
Marco Tosatti
Uno degli elementi più irritanti della situazione tragica per la libertà e la democrazia che stiamo vivendo è la menzogna. Cioè il fatto che giornali televisioni, politici di ogni colore affermano quello che la scienza non osa dire: e cioè che il siero genico impedisce il contagio. La “scienza” – quando in persone oneste e coraggiose non dice il contrario – ammicca, lascia cadere mezze frasi, si fa interpretare; ma dell’ambiguità approfittano i politici venduti o interessati, i magistrati inesistenti e i media sicuramente collusi e prontissimi a non fare quello che sarebbe il loro mestiere – avanzare dubbi sulla propaganda di regime – anzi; prontissimi a farsene in pubblico e persino in privato (i più servi o desiderosi di carezze del potere) fedeli rumorosi araldi. Per questo ci sembra interessante offrirvi nella nostra traduzione questo articolo di The Exposé, che analizza i dati ufficiali della sanità pubblica in Scozia. E da cui si vede chiaramente che gli inoculati si contagiano, si ammalano e muoiono (purtroppo) tanto quanto se non di più dei non inoculati. E di conseguenza non solo i cosiddetti “vaccini” sono inefficaci, ma le varie misure discriminatorie semplicemente non hanno nessuna base medica e scientifica. Buona lettura.
§§§
Le autorità stanno lentamente stringendo di nuovo il cappio attorno al collo del pubblico britannico in risposta a una presunta nuova variante di Covid-19 soprannominata Omicron che si teme possa eludere gli attuali vaccini Covid-19 disponibili. Il problema con questo è che i dati ufficiali mostrano che la presunta variante Delta ha eluso i vaccini Covid-19 per almeno i 3 mesi passati, perché da agosto 2021 i completamente vaccinati hanno rappresentato 9 su 10, Covid-19 morti.
La Public Health Scotland (PHS) pubblica un rapporto settimanale sulle statistiche del Covid-19 che include dati sui casi, ricoveri e morti per stato di vaccinazione.
Il rapporto include dati su un periodo di quattro settimane e le ultime statistiche sono state pubblicate da PHS il 1 dicembre 2021, includendo i dati sui casi e i ricoveri dal 30 ottobre al 26 novembre 2021, e i dati sui decessi dal 23 ottobre al 19 novembre 2021.
Analizzando i dati contenuti nel rapporto insieme ai dati dei rapporti precedenti che risalgono fino al 14 agosto 2021, possiamo vedere che la Scozia sta vivendo una “Pandemia dei vaccinati” almeno da agosto.
Dimostrando che l’introduzione di nuove restrizioni non ha nulla a che fare con la preoccupazione che la nuova variante Omicron possa avere un impatto sull’efficacia dei vaccini Covid-19, e invece ha tutto a che fare con il controllo, perché i vaccini hanno dimostrato di essere inefficaci per mesi.
Casi di Covid-19
La tabella 19 dell’ultimo ‘Covid-19 Statistical Report’ mostra il numero di casi di Covid-19 per settimana per stato di vaccinazione. Abbiamo creato il seguente grafico sui dati pubblicati da diversi rapporti, compreso il più recente pubblicato il 1 dicembre.
Come si può vedere da quanto sopra, la popolazione non vaccinata ha rappresentato la maggioranza dei casi ogni settimana tra il 21 agosto e il 17 settembre, ma da allora i vaccinati hanno rappresentato la maggioranza dei casi ogni settimana. Tuttavia, includendo il numero di casi tra la popolazione parzialmente vaccinata troviamo che la popolazione vaccinata ha di fatto rappresentato la maggioranza dei casi di Covid-19 almeno dal 21 agosto.
Il grafico qui sopra mostra il numero cumulativo di casi per settimana per stato di vaccinazione tra il 21 agosto e il 26 novembre. Qui possiamo vedere che qualcosa di significativo è successo nella settimana che inizia il 16 ottobre per quanto riguarda il numero di casi che si accumulano tra la popolazione non vaccinata e quella completamente vaccinata, nel senso che il numero di casi stava cominciando a diminuire tra i non vaccinati mentre aumentava significativamente tra i completamente vaccinati.
I dati ufficiali mostrano che tra il 21 agosto e il 26 novembre ci sono stati 142.945 casi tra la popolazione non vaccinata, 30.204 casi tra i parzialmente vaccinati.
e 165.008 casi tra la popolazione completamente vaccinata, portando il numero totale di casi tra la popolazione vaccinata in questo lasso di tempo a 195.212.
Ricoveri Covid-19
La tabella 20 dell’ultimo ‘Covid-19 Statistical Report’ mostra il numero di ricoveri settimanali di Covid-19 per stato di vaccinazione. Abbiamo creato il seguente grafico sui dati pubblicati da diversi rapporti, compreso il più recente pubblicato il 1° dicembre.
Come si può vedere da quanto sopra i dati dimostrano che è la popolazione completamente vaccinata che ha messo a dura prova il sistema sanitario e non i non vaccinati come le autorità e i media mainstream vorrebbero farvi credere.
Il grafico sopra mostra il numero cumulativo di ricoveri settimanali per stato di vaccinazione tra il 21 agosto e il 26 novembre, in cui ci sono stati 2.531 ricoveri tra la popolazione non vaccinata ma più del doppio tra la popolazione vaccinata, che ha registrato 6.094 ricoveri.
Morti per il Covid-19
La tabella 21 dell’ultimo “Rapporto statistico sul Covid-19” mostra il numero di decessi per Covid-19 per stato di vaccinazione. Abbiamo creato il seguente grafico sui dati pubblicati da diversi rapporti, compreso il più recente pubblicato il 1° dicembre.
Dati della fonte
I dati mostrano che i completamente vaccinati hanno rappresentato la stragrande maggioranza delle morti per Covid-19 di gran lunga almeno dal 14 agosto. Nelle ultime quattro settimane ci sono stati solo 59 morti tra la popolazione non vaccinata, mentre 407 morti si sono verificati tra la popolazione vaccinata.
Questo significa che la popolazione vaccinata ha rappresentato 9 morti su 10 per il Covid-19 tra il 23 ottobre e il 19 novembre.
Il grafico qui sopra mostra il numero cumulativo di morti per settimana per stato di vaccinazione tra il 14 agosto e il 19 novembre, in cui ci sono stati solo 219 morti tra la popolazione non vaccinata, ma 1.280 morti tra la popolazione vaccinata.
Questi dati suggeriscono che i completamente vaccinati hanno il 144% di probabilità in più di morire una volta ricoverati con il Covid-19 in base ai tassi di ospedalizzazione/fatalità che possono essere calcolati dalle statistiche.
Con 2.531 ricoveri e 219 morti tra la popolazione non vaccinata, questo equivale a un tasso di ricovero/fatalità dell’8,6%.
Ma con 6.094 ricoveri e 1.280 morti tra la popolazione vaccinata questo equivale a un tasso di ricovero/fatalità del 21%.
Pandemia dei completamente vaccinati
I dati disponibili da Public Health Scotland, che risalgono a 14 settimane fa, dimostrano che questa è una pandemia dei completamente vaccinati, e con i vaccinati che rappresentano 6 casi su 10 (57%), 7 ricoveri su 10 (70%), e 9 morti su 10 per Covid-19 (85%) almeno da agosto, questo dimostra anche che i vaccini Covid-19 sono già inefficaci da mesi.
Quindi qualsiasi restrizione applicata in nome della protezione del pubblico dalla presunta nuova variante Omicron non ha assolutamente nulla a che fare con la protezione della vostra salute, e invece tutto a che fare con il controllo.
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Tag: covid, scozia, the exposé, vaccini
Categoria: covid
Egregio Ex (???) che ci possano essere state delle storture può anche essere, ma da questo pensare che la maggior parte delle dichiarazioni di morte ufficiali siano state volutamente contraffatte rientra nella narrazione di chi ha negato sin dall’inizio la realtà della pandemia. I documenti dell’I.S.S. sono ufficiali, i medici le hanno adottate in toto, lei sta insinuando che la classe medica nazionale le abbia volutamente artefatte. Se fossi in lei mi porrei il dubbio del motivo per cui i dati del Public Health Scotland (PHS), anche in questo caso un sistema ufficiale di sanità pubblica, che esplicitamente dichiarano l’efficacia dei vaccini (“I risultati mostrano che gli adulti di età compresa tra 18 e 64 anni che sono doppi vaccinati hanno quasi quattro volte maggiore protezione contro la morte da COVID-19 rispetto a quelli che non sono vaccinati. I dati sono ancora più crudi per chi è più grande, con gli adulti doppi vaccinati di età 65-79 sperimentando 15,5 volte maggiore protezione contro la morte rispetto ai loro coetanei non vaccinati, e per gli adulti oltre 80, questo è aumentato a 30 volte superiore.”…)”, vengano volutamente travisati per affermare un risultato esattamente opposto, cioè che i decessi dei vaccinati siano addirittura superiori rispetto ai non vaccinati. (Totò docet…)
Io non alludo, dico, dopo avere le prove che ho anche allegato.
«pensare che la maggior parte delle dichiarazioni di morte ufficiali siano state volutamente contraffatte…»
Che vengano contraffatte l’ha detto la ASL citata nel precedente intervento; lo fanno in base ad «una procedura nazionale istituita con i decreti sicurezza»
A proposito di procedure, Lei non ha mai sentito parlare di “Tachipirina e vigile attesa”? queste sono procedure dettate dal Ministero della Sanità sa? Lei ha idea di quanti poveracci hanno tirato le cuoia in base a queste direttive «volutamente» emanate, e quanti invece si sono salvati perché medici onesti, a loro rischio e pericolo, le hanno disattese salvando la vita ai loro pazienti?
«… per affermare un risultato esattamente opposto, cioè che i decessi dei vaccinati siano addirittura superiori rispetto ai non vaccinati»
No guardi, Lei deve andare a pescare altrove, qua nessuno abbocca. Perché, contrariamente a quanto Lei sembra pensare, qua c’è gente tranquilla che fa funzionare il cervello, ed anche perché in questo blog c’è un’ottima persona (Stilumcuriale Emerito) che mastica questa materia come fosse pane e segue i dati giornalieri forniti dai media, aggiornandoci spesso su queste cose, rilevando anche gli errori (voluti o meno) che non infrequentemente accompagnano questi dati.
E comunque, chi è che dice che le morti (per Coronavirus) tra i vaccinati sono superiori a quelle tra i non vaccinati? E’ chiaro che se qualcuno lo dice, dice cose non vere, ma se a Lei sembra una cosa importante lo dimostri, pezze d’appoggio. In ogni caso queste sono sciocchezze. La cosa importante è che per il fatto stesso che col “vaccino” (che vaccino non è) si muore lo stesso di Coronavirus, vi sconfessa clamorosamente; perché, non meno morti dovrebbe provocare tra i vaccinati rispetto ai non vaccinati, bensì non dovrebbe provocarne proprio!…
Ma la cosa non finisce qui. Perché a parte i decessi, i vaccini provocano una serie notevole di patologie gravissime ed anche invalidanti, che spesso sono peggiori della morte. Allora, tra i colpiti da queste patologie provocate dai “vaccini”, vogliamo dire se sono più i vaccinati che… i non vaccinati? Questo è un argomento su cui i nazivax preferiscono sorvolare. E invece questi sono dati, che si guardano bene dall’elaborare e diffondere, altrettanto importanti di quelli riguardanti i decessi.
Riguardo ai «Due colonnelli», in effetti diedi un consiglio inopportuno; perché lì si trattava di “carta bianca”, mentre le carte dell’ISS lasciano il colore di stampa. Non vanno bene nemmeno per quell’uso.
P.S. – Al di là delle battute, ripeto quello che dissi allora. L’ISS può anche scrivere cose giuste (da verificare), ma sono cose teoriche. Bisogna vedere quello che i medici sono costretti a scrivere nei referti. Perché non seguono le indicazioni dell’ISS, ma le «procedure nazionali istituite con i decreti sicurezza» E lì che bisogna indagare.
Per chiarie il seguente passo:
«E comunque, chi è che dice che le morti (per Coronavirus) tra i vaccinati sono superiori a quelle tra i non vaccinati? E’ chiaro che se qualcuno lo dice, dice cose non vere»
Questo, se si parla di percentuali, riferite ai “vaccinati” e ai “non vaccinati”.
“Non so leggere, ma m’informo” (Totò).
A volte basta leggere, sapendolo fare.
Nell’articolo pubblicato sul Corriere della Sera (guarda caso uno di quelli accusati di appartenere alla propaganda di regime) da lei citato viene riportata la frase “Va precisato che nella sua drammaticità la vicenda non è emblematica: numeri alla mano, STORIE DI QUESTO TIPO NON INFICIANO LE STATISTICHE SUI DECESSI PER CORONAVIRUS. L’Asl 4 il 31 agosto ha spiegato la procedura, affermando che si tratta di una prassi istituita per l’emergenza Covid che riguarda solo lo smaltimento della salma ma non il conteggio della stessa tra i morti Covid”.
La procedura “tachipirina e vigile attesa” è ben di più di una banale frase, la vigile attesa non è quella del paziente malato che deve attendere passivamente l’evolversi della situazione, ma quella del suo medico di base che deve monitorare con attenzione e costanza la variazione dei parametri vitali per intervenire nel caso la situazione clinica tendesse al peggioramento (ed è stato aggiornato con la circolare del Ministero della Sanità del 30 Novembre 2020 che dispone tra l’altro l’utilizzo di farmaci quali antibiotici, cortisonici ed eparine per le cure domiciliari ). Inoltre, già dallo scorso anno, sia le singole Regioni in materia di sanità locale (es. Dgr_1523_20_AllegatoA_433418 per la regione Veneto), che le Associazioni dei medici di Medicina Generale hanno adottato protocolli specifici di terapie domiciliari (FIMMG 02/05/2020 MODELLI DI GESTIONE TERRITORIALE DA PARTE DEL MMG DI CASI SOSPETTI O ACCERTATI DI COVID-19), come normalmente avviene per qualsiasi terapia medica.
Se però i pazienti continuano a finire in terapia intensiva o nei reparti specializzati per la gestione del covid significa che non sempre le terapie domiciliari hanno un effetto clinico positivo nel contrasto dell’epidemia. Proprio sicuro che “i poveracci che hanno tirato le cuoia” siano colpa delle disposizioni sanitarie nazionali ???
Per quanto riguarda la sua affermazione “chi è che dice che le morti (per Coronavirus) tra i vaccinati sono superiori a quelle tra i non vaccinati? E’ chiaro che se qualcuno lo dice, dice cose non vere, ma se a Lei sembra una cosa importante lo dimostri”; bene, la invito ad andare semplicemente a leggersi l’introduzione dell’argomento trattato che recita testualmente” E da cui si vede chiaramente che gli inoculati si contagiano, si ammalano e muoiono (purtroppo) tanto quanto se non di più dei non inoculati. E di conseguenza non solo i cosiddetti “vaccini” sono inefficaci, ma le varie misure discriminatorie semplicemente non hanno nessuna base medica e scientifica. Buona lettura.”.
Mi pare che l’affermazione sia chiara, ma mi pare che lei non l’abbia letta.
Anche la sua affermazione sulle morti e sulle patologie invalidanti attribuite ai vaccini ci sarebbe alquanto da discutere: innanzitutto lo stesso servizio sanitario scozzese (Public Health Scotland – PHS) ci tato nell’articolo smentisce le sue tesi; la invito a rivedersi quanto scritto negli interventi precedenti per verificare quanto dichiarato (“(“I risultati mostrano che gli adulti di età compresa tra 18 e 64 anni che sono doppi vaccinati hanno quasi quattro volte maggiore protezione contro la morte da COVID-19 rispetto a quelli che non sono vaccinati. I dati sono ancora più crudi per chi è più grande, con gli adulti doppi vaccinati di età 65-79 sperimentando 15,5 volte maggiore protezione contro la morte rispetto ai loro coetanei non vaccinati, e per gli adulti oltre 80, questo è aumentato a 30 volte superiore.”…)”, vengano volutamente travisati per affermare un risultato esattamente opposto, cioè che i decessi dei vaccinati siano addirittura superiori rispetto ai non vaccinati), ed anche qui basta leggere per capire.
Poi le segnalo che gli effetti avversi, anche gravi, sono purtroppo una caratteristica dei farmaci perché, se non ci fossero, significherebbe che i prodotti non avrebbero efficacia. Visto che è così attento agli effetti negativi dei vaccini, si è mai posto il dubbio se anche i farmaci impiegati nelle terpaie domiciliari ne posseggano e forse in maniera anche maggiore ? Secondo lei antibiotici, steroidi ed eparina sono assolutamente sicuri e privi di effetti secondari ? Per coriosità sono andato su sito europeo di farmacovigilanza Eudravigilance per verificare la letalità di uno dei farmaci maggiormente impiegati nella nostra quotidianità, l’acido acetilsalicilico, la comune aspirina: sa quanti effetti letali risultano quast’anno alla data del 04 Dicembre ? Sono ben 13.442 (posto che nel sito viene espressamente evidenziato che “Le informazioni concernenti i sospetti effetti indesiderati non devono essere interpretate nel senso che il medicinale o il principio attivo sono effettivamente causa dell’effetto osservato o che il loro uso non è sicuro. Solo una valutazione dettagliata e un esame scientifico approfonditi di tutti i dati disponibili consentono di trarre conclusioni fondate sui benefici e sui rischi di un medicinale”), ma mi pare che nessuno abbia mai fatto crociate per l’eliminazione di questo farmaco dal mercato.
Non è un argomento sul quale si vuole sorvolare, semplicemente va affrontato con i dovuti approfondimenti e non solo con scopo ideologico.
Per concludere la invito ad evitare di usare termini volutamente offensivi (nazivax) non tanto nei confronti di chi non la pensa come lei, che a quanto pare è la maggioranza, ma rispetto a quelle persone che il nazismo l’hanno tragicamentee vissuto e ne hanno avuto drammatiche conseguenze.
Iniziando dalla fine del suo “lungometraggio”, mi auguro che Lei dica così perché non si rende conto del clima di odio fomentato nei confronti di coloro che si permettono di dissentire dalla narrazione imposta dalla mafia internazionale in materia di Covid, pseudovaccinazioni, ecc. Ed è lo stesso genere di odio che col Nazismo portò alle «drammatiche conseguenze»
da Lei menzionate. NaziVax quindi è un termine che sta a pennello. Ma pare che tutto questo Lei lo condivida dal momento che mi ghettizza nella minoranza che «non la pensa come lei», in contrasto alla maggioranza che disciplinatamente ogni sera inebetiti davanti alle TV di regime apprende nuove lezioni su come sono sporchi, brutti e cattivi quelli che dagl’imbecilli vengono erroneamente chiamati no-vax, i quali, secondo la narrazione, stanno propagando l’epidemia di Covid, mentre i vaccinati: Zero contagi, nessun decesso, anzi, a parte l’immunità perenne il dio-siero rinforza anche il cuore e tutto l’organismo. Gravi conseguenze… cardiopatie… morti improvvise di giovani sanissimi prima della vaccinazione? Macché! Propaganda becera dei no-vax!
Veniamo a Totò.
Se Totò non sapeva leggere, almeno s’informava. Evidentemente Lei non sa fare l’uno e rinuncia all’altro.
Il corriere della Sera – che non è accusato bensì “è”, propaganda di regime – io l’ho citato proprio per questo. Perché l’articolo non è affatto a favore della minoranza ghettizzata, come evidentemente Lei ha pensato che io credessi avendolo riportato (“Ah! lo colto in fallo il malnato…” immagino si sia detto), ma sempre del regime; ed infatti, al di là delle dichiarazioni dell’interessato, difende la versione del regime. Con questo articolo, fidando (evidentemente sbagliando) nella capacità di comprensione di chi l’avrebbe letto, ho inteso, oltre ad esporre il fatto raccontato, anche mostrare la spudoratezza di quelle persone che di fronte all’evidenza della scheda da loro stessi compilata (documento ufficiale), arrampicandosi sugli specchi (come si suol dire) raccontano, (in modo non ufficiale) che… la salma non va contata tra i morti per Covid. E cosa dovevano dire poveracci, a quella persona che giustamente contestava loro la gherminella (autorizzata)… Resta il documento ufficiale dove c’è scritto «salma da considerarsi positiva», senza alcun riferimento a conteggi tra o non tra i morti per Covid.
D’altro canto: Ammesso per assurdo che sia vero quello che hanno detto, perché, considerando il periodo di confusione che stiamo vivendo, complicare le procedure, (“tra i morti per Covid”… “non tra i morti per Covid”… “non sappiamo ma lo consideriamo morto per Covid”… il massimo della follia…), quando si può semplificarle sciogliendo il dubbio con un semplice tampone, che si può fare anche al defunto? Possono farlo benissimo, come per esempio è avvenuto all’ospedale Fucito (Mercato San Severino – SA), come si legge nell’articolo di questo collegamento:
https://www.ilmattino.it/salerno/coronavirus_morto_ospedale_tampone_positivo_denuncia-5147069.html
Così eliminano il dubbio, ed essendo possibile, il dubbio deve essere eliminato, trattandosi di materia che scotta.
Ma è chiaro che il loro scopo non è questo.
«La procedura “tachipirina e vigile attesa” è ben di più di una banale frase».
Ma infatti! E’ ben di più, è troppo di più, visto che ha causato il decesso di molti poveracci, e che molti altri sono stati salvati da medici coraggiosi che hanno osato (e molti sono stati danneggiati) contravvenire a quelle direttive criminali. Tanti medici onesti gridavano che la tachipirina anziché far bene faceva male, e che bisognava curare subito e i farmaci per curare c’erano (altro che vigile attesa e monitoraggio del cavolo, che quello intanto moriva); ma i media di regime non li sentiva, presi com’erano, insieme ai virostar, a riempire di contumelie e molto peggio quelle oneste persone che ligi ai doveri della loro professione curavano anziché gigionare in TV.
«Per quanto riguarda la sua affermazione “chi è che dice che le morti (per Coronavirus) tra i vaccinati sono superiori a quelle tra i non vaccinati? [ecc.]»
Guardi che leggerla è veramente deprimente. Se non le è stato chiaro ho inteso dire che se voleva avere questa soddisfazioncella, mostri il link, o quel che sia (Lei deve mostrare perché Lei fa l’affermazione – è questione di etica). Ma se Lei leggesse tutto non ho negato che i morti (in percentuale) sono superiori tra i non vaccinati che tra i vaccinati.
Ma visto che ci siamo, Lei può discutere quanto vuole sui morti e le patologie invalidanti che causano quegl’intrugli, e l’atteggiamento ideologico sta tutto da parte di chi nega questi aspetti (i nazi-vax) e non raccolgono i dati, e sarebbe loro dovere farlo (mi riferisco al Regime). E ciò dimostra che è proprio «un argomento sul quale si vuole sorvolare».
E non è un argomento da niente. Perché, se vogliamo inquadrare tutta la questione in modo corretto, non è solo da considerare i morti tra i vaccinati e quelli tra i non vaccinati, bensì, come ho scritto in un’altra parte bisogna considerare:
1 – Numero di morti per Covid tra i non vaccinati;
2 – Numero di morti per Covid tra i vaccinati (sorvoliamo sull’assurdità perchè dovrebbero essere 0 (zero));
3 -Numero di morti non per Covid ma “per vaccino” (patologie conseguenti alla sua assunzione);
4 -Numero di persone gravemente danneggiate a causa del vaccino, anche in modo permanente.
Ecco, una valutazione globale secondo questo schema porrebbe in modo corretto la questione vaccino-sì / vaccino-no. E’ chiaro che i dati riguardanti il numero 3 vengono camuffati, anzi non considerati proprio, da chi invece dovrebbe farlo, e i media ad essi asserviti si guardano bene dal segnalare i casi. Per quanto riguarda il numero 4, stessa cosa, nonostante i danneggiati incomincino a muoversi e a protestare; ed inoltre, ammesso che si abbia la volontà di considerare questo aspetto, per avere un quadro preciso occorre aspettare del tempo per considerare anche gli effetti negativi a lungo termine.
Cosa difficile e complicata fare tutto questo, soprattutto per la mancanza di volontà, anzi per la volontà di nascondere, dei padroni del vapore. Ciò non toglie, anche se non si giunge a dei risultati che questo è il quadro che si dovrebbe considerare, almeno se si ha la volontà di affrontare la questione in modo non prevenuto e non «con scopo ideologico», come fanno i NaziVax.
Sul sito ufficiale del Public Health Scotland (PHS), a cui fa riferimento questo articolo, si legge testualmente:
Dall’inizio dell’epidemia di Coronavirus-19 (COVID-19) Public Health Scotland (PHS) ha lavorato a stretto contatto con il governo scozzese e i colleghi della sanità e dell’assistenza per supportare la sorveglianza e il monitoraggio del COVID-19 tra la popolazione.
Il rapporto statistico settimanale PHS COVID-19 fornisce informazioni sulla diffusione della malattia e sull’attività del servizio sanitario nazionale scozzese per affrontarla.
Il rapporto di questa settimana evidenzia che i casi in Scozia sono ancora relativamente stabili a circa 3.000 al giorno.
I ricoveri in ospedale e in terapia intensiva sono diminuiti. Il maggior numero di nuove ammissioni è ora tra gli ultraottantenni.
GLI INDIVIDUI NON VACCINATI HANNO QUATTRO VOLTE PIU’ PROBABILITA’ DI ESSERE RICOVERATI IN OSPEDALE CON COVID-19 RISPETTO AGLI INDIVIDUI CON DUE O PIU’ DOSI DI VACCINO COVID-19, dopo aver tenuto conto dell’età. Ci sono grandi disuguaglianze nell’assorbimento del vaccino COVID-19 nei gruppi di età più giovani quando si esaminano le aree di deprivazione, con un assorbimento molto più basso nelle aree più svantaggiate.
PHS continua a monitorare le varianti preoccupanti del COVID-19, in collaborazione con altre agenzie di sanità pubblica nel Regno Unito. Come è stato ampiamente riportato, la scorsa settimana in Sudafrica è stata scoperta una nuova variante, l’Omicron. Le ultime informazioni sul numero di tali varianti rilevate dalle analisi genomiche in tutto il Regno Unito (sito web esterno) sono pubblicate dalla UK Health Security Agency (UKHSA) ogni giovedì.
Inoltre nell’ultimo “Public Health Scotland COVID-19 Statistical Report As at 29 November 2021” si possono leggere queste affermazioni:
“Nelle ultime quattro settimane, dal 30 ottobre 2021 al 26 novembre 2021, i tassi di ricovero ospedaliero acuto correlati al COVID-19 sono inferiori per i soggetti vaccinati rispetto ai soggetti non vaccinati • Dal 29 dicembre 2020 al 24 novembre 2021, 1.467 individui risultati positivi alla SARS-Cov-2 dalla PCR più di 14 giorni dopo aver ricevuto la loro seconda dose di vaccino COVID-19 sono morti con il COVID-19 registrato come causa di morte sottostante o concomitante. Questo equivale allo 0,038% di coloro che hanno ricevuto almeno due dosi di vaccini COVID-19. • I tassi di mortalità standardizzati per età per i decessi di COVID-19 sono inferiori per le persone che hanno ricevuto almeno due dosi di vaccino COVID-19 rispetto agli individui che non sono vaccinati o che hanno ricevuto una dose di vaccino COVID-19.”
…“ In tutte le fasce di età, il tasso standardizzato di ricoveri ospedalieri per 100.000 persone era più elevato negli individui non vaccinati rispetto agli individui vaccinati. Nelle ultime quattro settimane, dal 30 ottobre 2021 al 26 novembre 2021, il tasso standardizzato di ricoveri ospedalieri per 100.000 persone era più elevato nei soggetti non vaccinati rispetto ai soggetti vaccinati. Nell’ultima settimana, in una popolazione standardizzata per età, 50 individui non vaccinati avevano una probabilità 4,1 volte maggiore di avere un ricovero ospedaliero acuto correlato al COVID-19 rispetto agli individui che avevano ricevuto due o più dosi di vaccino COVID-19.”…
…” I risultati di uno studio scozzese mostrano che le persone che hanno ricevuto due dosi di vaccino COVID-19 sono molto meglio protette contro la morte dal virus rispetto a quelle che non sono vaccinate.”…
I risultati mostrano che gli adulti di età compresa tra 18 e 64 anni che sono doppi vaccinati hanno quasi quattro volte maggiore protezione contro la morte da COVID-19 rispetto a quelli che non sono vaccinati. I dati sono ancora più crudi per chi è più grande, con gli adulti doppi vaccinati di età 65-79 sperimentando 15,5 volte maggiore protezione contro la morte rispetto ai loro coetanei non vaccinati, e per gli adulti oltre 80, questo è aumentato a 30 volte superiore.”…
…”In Scozia, dall’inizio del programma di vaccinazione COVID-19 oltre 3,9 milioni di individui sono stati completamente vaccinati con almeno due dosi di vaccino COVID-19. Di questi, 1.467 individui (0,038%) testati positivi da PCR per SARS-Cov-2, quattordici giorni dopo aver ricevuto la loro seconda dose di vaccino COVID-19 é successivamente morto con COVID-19”…
Inoltre il sito riporta il seguente articolo:
27.656 decessi evitati direttamente a seguito del programma di vaccinazione COVID-19 in Scozia. I risultati di un articolo pubblicato oggi su Eurosurveillance stimano che 27.656 decessi sono stati direttamente evitati grazie al programma di vaccinazione scozzese per il COVID-19.
Sarebbe pertanto interessante capire in che modo The Exposé abbia elaborato i dati del sito del Public Health Scotland (PHS)
Per interpretare meglio i dati ho recuperato questo link
https://publichealthscotland.scot/media/10583/21-12-01-covid19-publication_report.pdf
a pag. 43 Table 19: Number of COVID-19 positive cases individuals by week and vaccination status
20 November – 26 November 2021 Status
Unvaccinated cases 6,497 total pop. 1,579,637 rate pop. 27,03% cases 0.411%
1 dose cases 1,354 total pop. 371,420 rate pop 6,4 rate pop. 6,40 % cases 0.36%
2 or more doses cases 9,849 total pop. 3,893,229 rate pop 66,62 % cases 0.253%
In the last week from 20 November to 26 November 2021, the case rate in unvaccinated populations was 411 COVID-19 cases per 100,000 individuals, compared to 253 COVID-19 cases per 100,000 individuals vaccinated with two or more doses.
Pag 49 Table 20 riguarda l’analisi delle ospedalizzazioni
Unvaccinated cases n. 105 – rate 18,26 per 100.000
1 dose cases n. 17 – rate 18,26 per 100.000
2 or more doses cases n. 225 – rate 4,45 per 100.000
Pag.55 Table 21 l’analisi dei morti, con la spiegazione della sfasatura temporale nell’aggiornamento dei dati
Unvaccinated cases n. 13 – rate 4,91 per 100.000
1 dose cases n. 2 – rate 5,61 per 100.000
2 or more doses cases n. 76 – rate 1,47 per 100.000
Interessante ma forse non è il vero motivo del greenpass ( adesso anche nella versione “super”, prossimamente in quella “extra”). Il greenpass serve a premiare chi obbedisce, elargendo qualche liberta di cui peraltro il cittadino già godeva, nell’intento soprattutto di punire chi non si è adeguato prontamente, avvisando cosi i possibili futuri riottosi. Oggi l’oggetto è il vaccino, domani sarà qualcos’altro, non importa cosa. Importante è che si obbedisca.
Insiemi e probabilità.
Mi accodo all’impeccabile commento di ARRENDERSI ALL’EVIDENZA con alcune altre considerazioni aggiuntive suggeritemi dalla lettura di alcuni commentatori che esprimono dubbi sulle conclusioni dell’articolo.
Chiedo scusa, ma penso che sia utile un ripassino veloce della teoria degli insiemi e sul suo stretto collegamento col calcolo delle probabilità.
La popolazione scozzese si aggira numericamente sui 5 milioni di unità (dato 2019 : 5 254 800 ) . E’ chiaro che i dati riportati dall’articolo si riferiscono ad alcuni sottoinsiemi della popolazione particolarmente interessanti per una discussione sul covid. Tali sottoinsiemi sono :
A – i contagiati dal covid nel periodo 21 agosto / 26 novembre 2021
Au – i non vaccinati, contagiati nello stesso periodo
A1 – i vaccinati con una dose contagiati nello stesso periodo
A2 – I vaccinati con due dosi contagiati nello stesso periodo.
Essendo Au,A1,A2 sottoinsiemi di A è scontato che debba essere Au + A1 + A2 = A
Nel caso del covid il numero di elementi dei quattro insieme varia di giorno in giorno, perché ogni giorno ci sono non vaccinati che si fanno vaccinare, vaccinati con una dose che si fanno iniettare la seconda dose, contagiati che guariscono e non contagiati che vengono contagiati. I calcolo, pertanto valgono GIORNO per GIORNO . Globalmente valgono le medie progressive, le medie mobili a ragione ad esempio settimanale, i totali progressivi.
Prendiamo ad esempio i dati dell’ultima casella a destra del primo grafico. Che cosa ci dice? Ci dice che nella settimana 20-26 novembre i valori degli insiemi considerati sono stati:
A = 17700
Au = 6497
A1 = 1354
A2 = 9849
Il resto della popolazione componente l’insieme “non A” pari a 5 254 800 – 17.700 = 5.237.100 per il problema prospettato dall’articolo non ha interesse .
Con questi dati è possibile fare dei calcoli di probabilità, ma bisogna fare bene attenzione al loro significato.
Ad esempio la probabilità calcolata come rapporto di A2 su A NON ci dice quale sia la probabilità di contagiarsi per un vaccinato 2 volte, ma ci dice che se prendo a caso un contagiato LA PROBABILITA’ CHE COSTUI SIA STATO VACCINATO 2 VOLTE è 9849*100/17700 = 55,64 % .
Forse ho letto troppo superficialmente, ma mi pare che il discorso reggerebbe perfettamente solo se i vaccinati fossero il 50% della popolazione.
Se, all’opposto, i vaccinati fossero il 100%, ovviamente solo essi potrebbero finire in ospedale e morire…
I numeri vanno quindi “normalizzati” sulla popolazione totale.
A me questi dati, senza entrare in analisi statistiche complicate, dicono solo una cosa: questi VACCINI NON FUNZIONANO, perché il vaccinato può contagiarsi, contagiare, finire in ospedale o al cimitero.
Dati che mai dovranno avere divulgazione su reti televisive nazionali!… fosse mai qualcuno cominciasse dubitare Sacro Siero… la morte ma no peccato!…!!…https://ilgattomattoquotidiano.wordpress.com/
Dare i numeri e leggerli.
Data l’incertezza diagnostica dei tamponi (in particolare quelli molecolari molto amplificati danno molti falsi positivi e di routine non è prevista la riconferma del risultato) e la sproporzione degli insiemi testati (i non vaccinati sono costretti a ripetuti test, i vaccinati no) non è strano che i POSITIVI, percentualmente (in riferimento alla totalità dei soggetti), siano di più tra i non vaccinati.
Se chi entra tra i CONTAGIATI fosse automaticamente candidato a morire (se fosse come una pestilenza medievale) allora potrebbero fanfarare quelli che “hai visto che sono di più tra i non vaccinati”?
Invece i CONTAGIATI sono solo dei POSITIVI AL TEST (molti dei quali falsi positivi), in larga misura ASINTOMATICI e, checché ne dicano i padroni del discorso, con una carica virale talmente bassa da non essere nemmeno contagiosi.
Alcuni però finiscono in ospedale (per ora non disquisiamo se in terapia intensiva o meno): attenzione che non finiscono in ospedale solo PER COVID, ma CON COVID. Se un non-vaccinato-positivo ha un infarto finisce in terapia intensiva COVID, ma è lì per un infarto.
In Italia poi la Gazzetta Ufficiale ha sancito anche un premio economico per gli ospedali, ricoverando CON COVID…
Nei grafici scozzesi si vede come le due linee rosse e verdi (che nel diagramma dei POSITIVI sono sovrapposte) nel grafico dei RICOVERATI mostrano un rapporto 3:1 (circa 6000 vs 2000) dei ricoverati tra agosto e novembre, in linea con il rapporto tra i e i non vaccinati (75% vs 25% in Scozia).
Come minimo verrebbe da pensare che la vaccinazione non mostra alcun un beneficio, nemmeno in percentuale sul totale.
Non è il vaccino ad “alleggerire il peso sulle terapie intensive”. Anzi, con i problemi che crea forse le sta intasando, non CON COVID, ma per TUTTO IL RESTO.
Il GUAIO VERO è quando invece di guarire si muore.
Il terzo confronto tra grafici è impietoso per i vaccinisti.
E’ molto più probabile morire venendo ricoverati CON COVID da vaccinati-positivi che da non-vaccinati-positivi.
Questi dati suggeriscono che i completamente vaccinati hanno il 144% di probabilità in più di morire una volta ricoverati CON COVID in base ai tassi di ospedalizzazione/fatalità calcolabili dalle statistiche.
Con 2.531 ricoveri e 219 morti tra la popolazione non vaccinata, questo equivale a un tasso di ricovero/fatalità dell’8,6%. Ma con 6.094 ricoveri e 1.280 morti tra la popolazione vaccinata questo equivale a un tasso di ricovero/fatalità del 21%.
A chi dare la colpa? Forse all’ADE, per esempio. O semplicemente al fatto che i vaccinati hanno un sistema immunitario di fatto indebolito. O che hanno dei problemi cardiocircolatori e neurologici aggiuntivi.
Non bisogna mai dimenticare che non c’è solo la mortalità CON COVID: se non muoio POSITIVO, ma muoio, sai che festa!
La mortalità generale, prescindendo dal giochino dei tamponi, parla chiaro: tra i vaccinati (anche nelle fasce di età sotto i sessant’anni) è raddoppiata.
Sarà colpa dei black out? Sarà colpa del clima? Sarà colpa del traffico? O del lavoro? O è l’ora di cominciare a pensare ai VAERS dell’esperimento globale in corso?
…”Alcuni però finiscono in ospedale (per ora non disquisiamo se in terapia intensiva o meno): attenzione che non finiscono in ospedale solo PER COVID, ma CON COVID. Se un non-vaccinato-positivo ha un infarto finisce in terapia intensiva COVID, ma è lì per un infarto”…I parametri per classificare un decesso da COVID sono assolutamente chiari e definiti nel “Rapporto sulla definizione, certificazione e classificazione delle cause di morte per COVID-19” dell’I.S.S.
https://www.istat.it/it/files//2020/06/Rapporto-ISS-Istat-cause-di-morte-COVID-19-49_2020.pdf. Nell’esempio di pag. 13 riferito all’infarto miocardico é espressamente indicato che se il paziente non risulta positivo al test la causa di morte deve essere ricondotta ad un evento non Covid.
Appunto: e se invece è positivo, come ho scritto sopra?
E’ morto CON COVID, ma è stato per un infarto.
Ma essendo un non vaccinato ecco il tam tam che gonfia…
I due esempi riportati a pagina 13 del “Rapporto ad interim su definizione, certificazione e classificazione delle cause di morte” dell’Istituto Superiore di sanità e dell’I.N.A.I.L., nel paragrafo dedicato alle “Linee guida per la codifica del COVID-19 nella mortalità” e recanti il titolo “Decesso non Covid 19” sono espliciti: Causa di morte: “Accidente da trasporto”, che ha provocato la “rottura dell’aorta”, che a provocato “shock ipovolemico” con altri stati morbosi rilevati “Covid19” (pertanto positivo al test) NON E’ DA CONSIDERARSI DECESSO DA COVID.
Allo stesso modo l’esempio successivo di compilazione della scheda di decesso che riporta: causa di morte “Infarto miocardico”, che ha provocato “Insufficienza cardiaca”, con altri stati morbosi rilevati “Covid19” (anche qui con positività al test infettivo) è da considerarsi DECESSO NON COVID.
E che c’entra l’ISS? Mica può scrivere che “una mela non è una mela”. Quello che bisogna controllare sono le schede con i referti di morte per Covid (ci sono delle denunce da parte di famigliari di deceduti non “per” Covid, come falsamente indicato nelle schede, ma “con” Covid. Addirittura nelle schede sono dichiarati morti “per Covid”, senza che neanche ne fosse accertata la positività, come nell’esempio che citeremo più in là).
Quella dell’ISS è pura “poesia”. La realtà si indaga negli ospedali e nelle direttive del Ministero della Sanità, dal quale vengono impartite disposizioni o “raccomandazioni” aberranti (ricordarsi quella di non fare autopsie sui morti), come per esempio quella di dichiarare morti per Covid anche coloro che ne erano risultati positivi mesi prima, poi guariti, e poi morti per altre evidenti cause.
E’ emblematico il caso del Sig. Stelluti, il cui padre, è morto «per consunzione e per altre patologie cardiache e renali», ma è stato dichiarato morto per Covid “senza che nessuno avesse accertato la positività da Covid” (non so come fare le sottolineature o il grassetto, e quindi metto tra virgolette).
Alle rimostranze del Sig. Stelluti, sa come ha risposto l’ASL del territorio, caro Sig. Fiori? «In sintesi» che «si tratta di una procedura nazionale istituita con i decreti sicurezza, per cui se non c’è certezza della negatività, la salma per ragioni di sicurezza viene sempre e comunque smaltita come se fosse positiva, ma il defunto non rientra tra i morti per il virus».
https://www.corriere.it/cronache/20_agosto_28/mio-padre-morto-morte-naturale-ma-stato-classificato-come-covid-64cb702e-e910-11ea-a9ca-79a6b2bfb572.shtml
A parte la pregevolezza dell’espressione riguardante lo “smaltimento” di una salma, qua non si tratta neanche di medici corrotti, ma di «una procedura nazionale istituita con i decreti sicurezza».
E allora, caro Sig. Fiori, delle carte dell’ISS il miglior uso che si può fare è quello riferito dal grande Totò al Colonnello tedesco nel film “I due Colonnelli”.
Un paio di mesi fa persino l’ISS arrivò a scrivere che i morti PER COVID erano un 4% circa dei morti CON COVID.
Poi la notizia è stata variamente ritoccata, rielaborata e annacquata, ma l’inghippo c’è. A che gioco giochiamo?
Stiamo attenti a certe informazioni.
Quando si fanno delle analisi statistiche occorre sempre definire la metodologia usata e la finalità dell’indagine perché quando vengono svolte in modo incompleto spesso portano a conclusioni errate.
Nel caso specifico si è presa in considerazione solo una porzione particolare del campione, e si mettono a confronto categorie di dati ripartiti tra non vaccinati, vaccinati con 1 dose, vaccinati con due dosi, che sono assunti come valori assoluti mentre tali dati dovrebbero essere confrontati su altre basi.
Una seria analisi non può prescindere dalla comparazione coi dati riferiti all’intera popolazione scozzese ripartita tra le stesse tre categorie. Solo così si potrebbe calcolare l’effettiva incidenza percentuale dei casi covid, dei ricoveri, dei morti, etc. etc. e trarne le debite valutazioni.
Queste mie stesse osservazioni vengono esplicitate da diversi lettori scozzesi nei commenti in calce all’articolo originale. Le conclusioni a cui arriva l’articolo vanno pertanto prese con beneficio d’inventario.
A me questi dati non dicono nulla. Le due categorie (vaccinati e non vaccinati ) NON SONO Paragonabili in valore assoluto e non se ne può estrapolare alcun commento. Altro sarebbe sapere (morti-vaccinati) / (totale-vaccinati) da confrontare con (morti-NONvaccinati) / (totale-NONvaccinati)