Draghi, Berlusconi, Monti. Come Cento Anni Fa? No; Molto, Ma Molto Peggio,

30 Novembre 2021 Pubblicato da

Marco Tosatti

Cari amici e nemici di Stilum Curiae, mi sembra interessante proporre alla vostra attenzione questo commento del prof. Massimo Viglione sulla situazione della nostra ex Repubblica democratica, in piena deriva discriminatoria, totalitaria e neo-dittatoriale. Il prof. Massimo Viglione è presidente della Confederazione dei Triarii. Buona lettura e riflessione.

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Draghi, Berlusconi, Monti. Come Cento Anni Fa? No, Molto Ma Molto Peggio

Alla luce della sua corsa alla Presidenza della Repubblica Italiana, Berlusconi dice che conviene lasciare Draghi alla guida del Paese fino alla fine dell’emergenza sanitaria.

E siccome l’emergenza sanitaria durerà ad libitum, e, forse, almeno nei piani farneticanti degli attuali padroni del mondo (Agenda 2030, Great Reset, Nuovo Ordine Mondiale e compagnia cantante), per sempre, in pratica, colui che vuole candidarsi a essere il garante delle istituzioni democratiche e della Costituzione, ci dice che, una volta eletto al Quirinale, avallerà la sospensione delle istituzioni democratiche e della Costituzione. Ossia, la dittatura.

E così, il “liberale” – un tempo anche “sturziano” – Berlusconi, l’anticomunista di ferro, si candida a fare l’esecutore fedele dei piani della superfinanza globalista (con l’abbaiante Brunetta a fare da Cerbero).

Del resto, a conferma di quanto affermiamo, vi è la dichiarazione di Mario Monti, rivale giurato di Berlusconi nel fare quanto sopra appena detto, che ci dice che, siccome siamo in guerra (contro quel virus che non finirà mai, ovviamente), occorre sospendere il diritto costituzionale alla libertà di parola e dissenso. Ovvero, “idem con patate”, come si suole dire in gergo. Lui Presidente, Draghi dittatore.

Il tutto, è confermato da uno dei giornalisti più potenti e determinanti d’Italia, che ha avanzato l’ipotesi, e più di una volta, della inutilità delle votazioni politiche (addio 2023!) e della utilità, al contrario, di una dittatura di Draghi. Parliamo ovviamente di Paolo Mieli che scrive sulla sede giornalistica più ufficiale d’Italia, il Corriere della Sera.

Se invece si opterà di portare Draghi alla Presidenza della Repubblica, cambierà comunque poco: a Palazzo Chigi andrà un maggiordomo telecomandato, come avviene più o meno nel sistema istituzionale francese (una coincidenza?). Chi potrebbe essere questo maggiordomo? Abbiamo un vago sospetto… Magari colui che con le sue foto a trentadue denti avrà il compito di tenere buona la parte più ostica e più ingenua del popolo italiano, quella che avrà il prezzo più alto da pagare ma che al contempo è la meno sveglia nel capire? Non possiamo esserne certi: ma certamente non ne saremmo meravigliati.

A nessuno che sia intelligente, sveglio, libero e soprattutto onesto può sfuggire che questi sono segnali inequivocabili di dittatura, in un meccanismo molto simile a quello che cento anni or sono portò il regime liberale nato dal Risorgimento a sfociare nel fascismo. E il tutto avvenne con l’avallo dell’allora Capo della Stato e con la compiacenza pressoché completa dell’intera classe politica del tempo, specie dei conservatori e liberali.

Ma, in ogni caso, giunti a questo punto, non crediamo: è evidente che Draghi non vuole – o non può – lasciare la guida immediata del sistema in questo momento, ed è per questo che Berlusconi e Monti (aspettiamo ora l’intervento del terzo angolo del triangolo, ovvero Romano Prodi) hanno detto ciò che hanno detto. Mattarella, da parte sua, non ha bisogno di esternazioni a propria conferma: ci sono sette anni di sua presidenza che parlano per lui della sua indissolubilmente perfetta adesione ai grandi progetti globalisti (come del resto avviene per il compare d’Oltretevere). È una certezza assoluta in tal senso.

E così, proprio come declinò e morì lo Stato liberale italiano cento anni or sono, sta morendo la Repubblica Italiana, almeno nella sua fase “liberal-democratica”. Del resto, anche allora, la monarchia sopravvisse altri ventiquattro anni, prima di spegnersi nella tragedia.

Possiamo ben dire: corsi e ricorsi storici e “panta rei”.

L’unica differenza con allora, è che in realtà lo Stato italiano in quanto tale, oggi, non esiste più, se non formalmente. Mentre dal 1945 in poi, pur come colonia degli USA e della NATO, però esisteva, aveva una sua consistenza, dopo Mani pulite e il 1992, con la cosiddetta Seconda Repubblica, si è progressivamente dissolto dapprima nell’Unione Europea (Maastricht, euro, Nizza, ecc.) e poi nella superfinanza globalista, specie dal 2011 in poi (senza per questo smettere di essere al contempo colonia statunitense).

Il Covid ora è servito e serve a portare la dittatura di Draghi in Italia (poco importa il palazzo di riferimento, Quirinale o Chigi), il quale ha il compito di vaccinare (o meglio: sierizzare) gli italiani, di piegarli al Nuovo Ordine Mondiale, dapprima mentalmente quindi psicologicamente e infine anche fisicamente, per poi di “transizionarli ecologicamente” verso il 2030 e i suoi meravigliosi destini trans-umani, dopo averli resi schiavi dentro casa, mantenuti e incapaci di ogni reazione.

In tutto questo quadro, il ruolo più infame spetta a tutti coloro che si rendono zerbini di tutto questo: alle gerarchie ecclesiastiche che avallano, ai politici che sostengono (a partire dagli eroi vaccinisti della Lega), ai media schiavi, agli intellettuali complici.

Esattamente, come cento anni or sono. L’unica differenza è che non sta arrivando il fascismo con Mussolini, bensì la più mostruosa macchinazione della storia umana: la sintesi quotidiana di devastazione morale liberalista, di egualitarismo totalitario social-comunista di stampo cinese e di eugenetica simil-nazista.

Con tanto di campi di deportazione già pronti, che sono la fase successiva alla stella gialla oggi divenuta passaporto verde.

Vie di salvezza? Per chi ha fede, solo in Dio. Ma la Grazia richiede la natura, ovvero Dio vuole che compiamo comunque la nostra parte. Da qui nasce la fermissima e inevitabile esigenza della più grande, coinvolgente, decisa e quotidiana resistenza di popolo mai concepita. Sono in molti a dirlo, vi sono varie proposte pratiche in merito, timidi ma infruttuosi tentativi di piazza. Non entriamo per ora nel particolare.

Ci limitiamo a dire che i draghi vanno combattuti, giorno per giorno, sempre, su ogni campo, su ogni centimetro, altrimenti bruciano tutto. E, non si combattono seguendo i draghetti e draghini a servizio del Drago, politici in primis, e che svolgono il ruolo di esche per trote. Ma, al contrario, proprio emancipandosi da tutti costoro (per quanto male possa fare e per quanto sforzo ciò possa richiedere), specie da quelli più vicini, che sono i peggiori. Li si sconfigge seguendo invece le anime libere e coraggiose, che solo dicono la verità e per questa combattono e rischiano ogni giorno, ogni centimetro.

Che san Giorgio ci aiuti a tutti. Soprattutto, che apra le menti degli accecati e risvegli le coscienze di chi si è fatto schiavo del drago. Perché solo una vera resistenza di popolo può oggi servire a fermare il Drago.

Ma occorre farla con i giusti princìpi di riferimento, per i giusti valori categoriali, secondo le giuste prospettive per il futuro. Per questo abbiamo dato il nostro contributo “Io ci sono”.

Massimo Viglione

***

Questo è il collegamento per la Confederazione, se qualcuno desidera iscriversi.

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18 commenti

  • Giovanni ha detto:

    Per Corrado : i Triarii e forse altri, sono come i trecento alle Termopili, tenteranno di opporsi alla fiumana in arrivo.

  • Vittoriano ha detto:

    … aproposito … :

    Un’organizzazione globale tenta di porre fine alla libertà di parola in tutto il mondo – Miglioverde
    https://www.miglioverde.eu/unorganizzazione-globale-tenta-di-porre-fine-alla-liberta-di-parola-in-tutto-il-mondo/

    International Grand Committee on Disinformation: IGCD
    https://igcd.org
    Traduci questa pagina

  • paolo deotto ha detto:

    C’è poco o nulla da aggiungere all’analisi dell’amico Massimo Viglione che ha, purtroppo, perfettamente ragione.
    Sotto il profilo pratico, mi sembra però utile formulare una proposta. Viglione scrive: “Ci limitiamo a dire che i draghi vanno combattuti, giorno per giorno, sempre, su ogni campo, su ogni centimetro, altrimenti bruciano tutto”.
    Chi veramente vorrà impegnarsi in questa guerra per la libertà e la dignità si troverà a dover fare i conti con un aspetto pratico non da poco: la perdita del lavoro. Licenziato, se lavoratore dipendente, messo nell’impossibilità di lavorare se libero professionista, con la cancellazione da Albi e Ordini professionali. E chissà se si salveranno i pensionati: i cialtroni al governo non avranno alcun scrupolo, se lo valuteranno utile per i loro disegni criminosi, a tagliare le pensioni dei “rei”.
    E allora sarebbe necessario iniziare a creare un Fondo di solidarietà che consenta di venire in soccorso di quanti si troveranno, in un futuro non tanto remoto, privati dei mezzi di sostentamento e progettare – e realizzare – qualcosa di analogo anche in campo sanitario, perché non è fantascienza pensare che in un domani venga tagliata l’assistenza sanitaria ai dissidenti.
    Insomma, come un volta il “Castello” era – o almeno faceva il possibile per essere – autosufficiente, accumulando scorte di viveri, legna, acqua, per resistere ad eventuali assedi del nemico, così ci si dovrebbe organizzare in vista di un futuro che non sarà roseo.
    La Confederazione dei Triari potrebbe essere il centro di costituzione e gestione di questo “Fondo di solidarietà”. O di sopravvivenza.

  • Grog ha detto:

    Sempre molto lucide le analisi del Prof. Viglione.
    Grazie a Tosatti per avercene reso partecipi.

  • stilumcuriale emerito ha detto:

    Draghi, Berlusconi e Monti
    ci credono tutti tonti.

    Tutti meno uno.

  • Anna Mucci ha detto:

    Sono proprio contenta che esistano personalità come il prof.Viglione e che si formi un ovimento di ispirazione cattolica in opposizione a questal malefica dittatura. Ciascuno deve individualmente contribuire a distruggere questo progetto di società diabolica e antiumana. Che il Signore ci protegga!

  • CLAUDIO GAZZOLI ha detto:

    lei è libero di criticare, disapprovare, integrare, completare… se invece vuole offendere dovrebbe presentarsi con nome e cognome e, magari, indicare la sua professione… un iscritto alla Confederazione dei Triarii.

  • Aurelio ha detto:

    Corrado il professionista non conosce i Triarii e neppure i triarii del tempo che fu, io temo.

  • Carlo Tommasi ha detto:

    Caro Marco,
    nell’ultimo rigo del drammatico
    e bellissimo commento
    – perché vero –
    in cui
    il prof. Massimo Viglione scrive:

    “Per questo abbiamo dato il nostro contributo
    “𝐈𝐨 𝐜𝐢 𝐬𝐨𝐧𝐨”

    non avete messo il link
    che permette a chiunque
    di aderire con la firma
    a tale più che lodevole e coraggiosa iniziativa
    – doverosa dinanzi a 𝐃𝐈𝐎 -,
    come invece ha fatto
    il giornalista Aldo Maria Valli
    nel suo blog ‘Duc in Altum’.

    Puoi provvedere in tal senso?

  • Dúnadan ha detto:

    Prof Viglione, la seguo e la stimo da parecchio tempo. Mi permetto un suggerimento, e con l’occasione lo rivolgo a tutti i “dissidenti”, che frequentano questo sito, o quelli di Blondet, Valli e altri ancora. E’ venuto il momento, stante la notevole velocità con cui il cappio al collo dei non conformi si sta stringendo, in cui si pensi a fare attivamente coesione, Una “società nella società” tra gli svegli, e si abbandonino definitivamente gli addormentati, gli accecati Anche perchè ogni istante perso, riduce le probabilità e le possibilità di conoscersi, unirsi e aiutarsi fattivamente. Faccio un esempio; se ad un poveraccio, un uomo comune, dissidente, domani togliessero la sanità pubblica, come farebbe a curare un figlio, magari piccolo, una moglie, magari incinta, o sè stesso? L’appello di S.E. Mons. Viganò sia il faro di questa iniziativa.

  • corrado ha detto:

    Analisi alquanto dilettantesca. Chi sono questi Triarii????

    • CLAUDIO GAZZOLI ha detto:

      … mentre la sua è una colossale baggianata.
      Un iscritto alla Confederazione dei Triarii

      • CLAUDIO GAZZOLI ha detto:

        lei è libero di criticare, disapprovare, integrare, completare… se invece vuole offendere dovrebbe presentarsi con nome e cognome e, magari, indicare la sua professione…..