Gotti Tedeschi. Correggere le Società Aperte, non Lasciare i Fiammiferi ai Teologi…
28 Novembre 2021
Marco Tosatti
Cari amici e nemici di Stilum Curiae, con il permesso dell’autore rilanciamo questo articolo del prof. Ettore Gotti Tedeschi apparso oggi su La Verità. Buona lettura.
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CORREGGERE e non solo difendere LE SOCIETA’ APERTE. di Ettore Gotti Tedeschi
(Lo scontro inevitabile tra società aperta e Autorità morale, su clima, capitalismo e Cina)
“Difendere le società aperte” titola Angelo Panebianco il suo editoriale sul Corriere di lunedi 22. Il significato di questo richiamo sta nella opinione un po’ sdegnata, in crescita soprattutto dopo Glasgow, che rileva che le proteste per il clima non sono verso la Cina (società chiusa), il maggior inquinatore al mondo che non vuole fare accordi sul clima. Ma dette proteste (modello Greta) son espresse in chiave anticapitalistica verso l’Occidente (società aperta), accusato di aver violentato l’ambiente. Da qui l’invito a difendere le società aperte.
Certo le società aperte vanno difese, soprattutto se l’alternativa sono società chiuse, ma le società aperte vanno anche corrette per omissione di valutazione strettamente morale delle loro decisioni. E dovrebbe esser l’autorità morale a farlo, ma ciò non sembra avvenire come dovrebbe.
In realtà il problema di deterioramento dell’ ambiente legato al modello capitalistico occidentale è un tema un po’ più complesso e son certo che non ci sia una visione comune in proposito. Il problema ambientale negli ultimi trenta anni nasce proprio nel mondo occidentale che, rifiutando relativisticamente i criteri morali riferiti alla vita e nascite, è stato costretto a compensare il crollo della crescita del Pil (dovuto al crollo natalità in Occidente) con crescita dei consumi individuali (consumismo ) che, per crescere il potere di acquisto, ha necessariamente generato la delocalizzazione produttiva in Asia (Cina) per ragioni di bassi costi necessari a sostenere gli alti consumi crescenti.
Crescente consumismo di massa in Occidente e produzioni a sempre più basso costo e conseguente attenzione all’ambiente in Asia, ha generato il problema ambientale. Ma chi in realtà oggi contesta il modello capitalistico che, secondo l’accusa, ha provocato impatto sul clima non è solo il modello Greta, è anche la autorità morale cattolica, persino con documenti di magistero. Pur essendo una autorità morale, oggi, molto meno assolutista, meno “nemica” della società aperta, eppure più in contrasto nelle posizioni verso capitalismo ed ambiente.
La società aperta è quella sognata e progettata da Henry Bergson, Karl Popper e poi attuata dal loro discepolo Soros. Questa società aperta si fonda sul correttissimo principio che tutti i componenti della società devono partecipare ai processi decisionali che li riguardano. Ma, attenzione, la loro società aperta dice che, poiché l’umanità non ha una verità assoluta, deve dare la massima libertà di espressione ai suoi individui.
In più Soros auspica che la verità vada cercata solo scientificamente. E questo è il punto più complesso da capire e realizzare e dovrebbe essere l’ inevitabile punto di scontro con l’autorità morale di una fede assolutista. Invece lo scontro è altrove. La società aperta difende il capitalismo occidentale, “inventato” dalla cultura cristiana, mentre l’attuale maggior critico del modello capitalistico occidentale è proprio l’attuale autorità morale cattolica. Autorità morale che in più difende proprio la Cina “quale miglior realizzatrice della Dottrina Sociale della Chiesa”. Di fatto, dimostrando un po’ di stanchezza nel voler difendere i valori assoluti, benedicendola quale società aperta, più aperta di quella occidentale.
Infatti <Mons. Sanchez Sorondo, Cancelliere della Pontificia Accademia delle scienze, esalta la Cina come paese dove il bene comune è il valore primario, dove non ci sono baraccopoli, né droghe, dove si rispetta l’ambiente. Non come gli Usa di Trump> (P.Bernardo Cervellera – PIME. AsiaNews 07-02-2018). Non tutti quindi son d’accordo che sia la Cina a non rispettare l’ambiente ed a essere una società chiusa.
L’occidente va difeso nei suoi unici valori storici di cui tutta l’umanità ha beneficiato, ma oggi deve correggersi e ritrovare la sua anima se vuole servire e non vuole cedere all’oriente il potere economico morale-pragmatico. La crisi economica degli ultimi decenni, che ha concorso a generare la crisi ambientale ha cause morali. Quelle stesse cause morali che la citata società aperta pretenderebbe negare perchè non deve esserci verità assoluta se non scientificamente approvata. E quelle stesse cause che l’autorità morale fatica a voler difendere a tutti i costi. Solo se si esalta una società aperta anche ai valori morali, frutto di verità assolute, riusciremo a riaffermare la civiltà occidentale che si fonda su radici cristiane. Se insistiamo a negarlo da una parte o ignorarlo dall’altra parte, io temo che la porta della società aperta sia destinata ad aprirsi ad ogni errore umano e chiudersi ad ogni valore oggi più che mai necessario. Perciò difendiamo certamente le società aperte anche a valori morali. Correttamente nell’articolo citato si richiama una considerazione di Joseph Schumpeter per diffidare di quegli intellettuali, allevati nella civiltà occidentale, che si son attribuiti il compito di contribuire a distruggerla. Lo stesso vale per i teologi? Diceva infatti Albert Camus che l’intellettuale è un uomo la cui mente osserva se stessa e Jaques Prevért raccomandava di non lasciar giocare gli intellettuali con i fiammiferi. Altrimenti incendiano o confondono. Ugualmente i teologi?.
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Tag: ambiente, gotti, la verità, sanchez sorondo
Categoria: Generale
Paradossalmente, ma non troppo, si potrebbe osservare che la “società aperta” immaginata da costoro corrisponde in realtà ad una società assai chiusa, che ostacola, attraverso menzogne, silenzi e falsità, chunque pensi e/o agisca diversamente.
Stante i risultati del “modello Italia”, in cui Draghi raggiunge spesso “maggioranze bulgare”, viene da pensare che chi costruisce “società aperte” costruisca anche i leader che dovranno guidare l’opposizione. Questo comportamento non è così paradossale: è paragonabile a quello del biologi che cercano il “gain of function”, cioè il miglioramento delle prestazioni del virus, sempre per il nostro bene oppure a quello delle aziende di informatica che assoldano gli “hacker buoni” al fine di valutare l’affidabilità dei propri sistemi.
PS Credo che la progressiva erosione dei principi fondamentali della metafisica cristiana in Occidente abbia indebolito ciascuno di noi: con le parole di oggi di moda siamo tutti più fragili e vulnerabili. Osservo ancora che ragionare con categorie terrene, quali “promuovere il cambiamento” nel migliore dei casi è fuorviante, nel peggiore è consegnare le armi al Nemico. Vorrei infine ricordare che il Sussidiario usato alla scuola elementare era intitolato: “Chi, Come, Quando, Dove, Perchè”. Se già alle Elementari mi veniva chiesto di pensare in modo coerente e sistematico, perchè adesso, avendo passato gli “anta”, dovrei scegliere sulla base di informazioni parziali o, peggio, basandomi sull’emozione del momento?
Vorrei andare un po’ oltre alla questione delle società aperte, chiuse, dell’equilibrio ambientale e sociale, delle libertà, ecc.
Tutti gli squilibri, i disordini (fisici, morali, individuali, familiari, sociali, economici, ecc.), le guerre, piccole e grandi, hanno la loro origine dalla ribellione dell’uomo nei confronti di Dio e delle leggi immutabili ed oggettive, che Egli ci ha dato. I comandamenti sono appunto le regole di buon funzionamento nella vita dell’uomo. Oggi sentiamo dire dai vertici della Chiesa che i comandamenti non sarebbero più necessari, mutuando in questo le tesi luterane: i frutti dell’ecumenismo dell’errore sono stati ben descritti dalla beata Anna Katharina Emmerick, quando, oltre 200 anni fa scriveva intorno alle visioni dei due papi e della falsa chiesa.
Se davvero si vuole che tutte le cose abbiano un equilibrio e siano in ordine (incluso l’ambiente e la società) la legge morale deve essere rispettata: essa esige il riconoscimento della signoria di Dio e delle regole di buon funzionamento (i comandamenti) che il Creatore ci ha fatto conoscere. La Chiesa odierna invece sta oggi contribuendo al disordine naturale e morale (giustificazione di relazioni o rapporti contro natura, connivenza con politici favorevoli all’uccisione dei bambini nel grembo materno, sostegno a governi atei o materialisti, oltraggi alle sacre celebrazioni ed ai principi religiosi cristiani tradizionali, ecc.) mobilitandosi invece per l’emergenza ambientale, con abominevoli riti superstiziosi e idolatrici.
Gravissimo è che il patrimonio spirituale, morale e culturale cristiano, che ha messo a disposizione dell’uomo le linee guida per l’equilibrio integrale della sua esistenza in tutti gli aspetti (naturali e soprannaturali) sia stato oggi svenduto al pensiero materialista, secolarizzato, irrazionale, superstizioso ed infine idolatrico ed asservito al potere finanziario. I risultati sono sotto gli occhi di tutti.
Un contributo apertis verbis che dovrebbe costituire uno stimolo per un corretto approccio alla controversa questione delle “aperture” e che ben si inserisce nella riflessione avviata su questo blog a partire dalla pubblicazione dell’intervento del prof. Pera. Per superare ragionamenti e soluzioni semplicistici circa il problema di passaggi sic et simpliciter attraverso “porte” scavate in “muri” di cui non si vuol tener conto e nascosti alla vista di chi si ostina a non vedere la trave nel proprio occhio, oltre che gli accidenti delle situazioni reali, filtrando il moscerino e ingoiando il cammello, appagante la smania di eccellere.
Prima e più dei viaggi suggestionanti nello spazio sarebbe salutare un viaggio nel proprio animo, troppo spesso chiuso a visioni e bisogni oggettivi, alla radice del/i problema/i, lasciandosi guidare dallo Spirito di verità verso la verità tutta intera (Gv 16,13).
In tal senso non dovrebbero svolgere un ruolo fondamentale i teologi che – senza pretendere di dare una risposta alle domande retoriche del professore Gotti Tedeschi – mi sento di includere fra gli intellettuali, sebbene si caratterizzino per la specificità superiore della “materia” oggetto dei loro studi? E, dal momento che Andrea Riccardi – non esattamente un oppositore di Bergoglio e dell’Istituzione – ha scritto “La Chiesa brucia. Crisi e futuro del cristianesimo”, qualche domandina non dovrebbero porsela anche i teologi, se non altro per concorrere a spegnere l’incendio, divampato con o senza una qualche loro corresponsabilità?
E per completare il discorso di iginio perché non considerare come frutto del liberismo selvaggio consumistico e turistico la zanzara tigre ,la zanzara della Corea ,il punteruolo Delle palme ,la cimice cinese,la xilella sembra importata dalla Tailandia, la febbre estiva del western Nile .non so se m isfugge qualcos’altro. Questo per dire che il liberismo globalista selvaggio rompe tanti equilibri in tempi rapidi non ultimo quelli biologici naturali frutto di lunghi epoche di lavorio è di assestamento degli agenti e forze della natura. Mg in questo caso sarebbero in causa i commerci e il turismo selvaggio dei popoli Delle nazioni ricche.
È semplicemente ridicolo voler sostituire i valori assoluti con degli ipotetici valori scientifici. Evidentemente costoro non conoscono nemmeno qualche frammento di storia della scienza, dove poderose teorie dovettero essere abbandonate perché in contrasto con i dati raccolti negli esperimenti.
PAROLE, PAROLE, PAROLE cantava Mina.
Tutti noi siamo alle prese con problemi concreti e abbiamo qualche difficoltà a risolverli.ma il mare di parole dei politici si disperde nell’aria.
Oggi l'”autorità morale suprema cattolica” ci ammonisce per l’ennesima volta che dobbiamo vergognarci perché i migranti muoiono in mare, mentre è così bella la libertà di movimento.
Come no, è bellissima: per esempio per narcotrafficanti, mafiosi eccetera.
Inoltre la suddetta Autorità Morale ci ammonisce a far entrare i migranti evitando strumentalizzazioni. Peccato che a strumentalizzarli sia proprio la suddetta Autorità Morale insieme con tutti i sedicenti progressisti e internazionalisti mondialisti.
Ultima nota: la libertà di movimento illimitata è un frutto del tanto deprecato liberismo selvaggio. Qualcuno deve una buona volta mettersi d’accordo col proprio cervello.
In effetti a qualcuno dovrebbero vietare ogni libertà di movimento (e di altro) siprattutto se confonde un immigrato con un mafioso tanto per dire qualcosa su un blog…
Gentile signora Guuseppina lei fa un errore semantico che è indice di confusione mentale. Migrante è nome generico. Tutte le persone che vanno da un posto ad un altro se non sono turisti sono migranti. Ma sempre è necessario definire chi, tra i migranti, ha caratteristiche utili per il Paese nel quale detti migranti migrano. Per cui non è incompatibile, ad esempio, che vi siano migranti che sono ingegneri, oppure muratori. Persone che potrebbero inserirsi nella società disposta ad accoglierli, se disponibili ad accettarne le leggi e, almeno in parte, i costumi che derivano dalla cultura. Poi però ci sono migranti che sono mafiosi o spacciatori. E vanno individuati e respinti al mittente, senza se e senza ma. E soprattutto senza santificare i migranti come fa lei. Cosa sbagliata perché, molto spesso, la santificazione serve a nascondere lo sfruttamento selvaggio che molti “misericordiosi” riservano a detti migranti. E questa è una di quelle cose che se non sanzionate dallo Stato, che dovrebbe impedire ai suoi cittadini di derubare della giusta mercede chiunque, prima o poi, sarà oggetto della giusta ira di Dio.