Pastori Coraggiosi e Realtà Cattoliche sotto l’Attacco frontale dei Media

15 Novembre 2021 Pubblicato da

Marco Tosatti

Cari amici e nemici di Stilum Curiae, mi sembra interessante portare alla vostra attenzione questo articolo pubblicato oggi su Roma Perenne, e che analizza gli attacchi – a giornali e tv unificate – contro i cattolici che si battono per tutta a serie di libertà fino a ieri considerate irrinunciabili e che con il pretesto e l’arma della pandemia vengono a poco a poco cancellate. Buona lettura e condivisione. 

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lunedì 15 novembre 2021

Pastori coraggiosi e realtà cattoliche sotto l’attacco frontale dei media

Qui l’indice degli articoli sulla dittatura sanitaria. Qui l’indice sulla Traditionis custodes.


Su Il Messaggero di ieri mi colpisce un articolo dal titolo : Papa Francesco, implode il fronte anti-Bergoglio: dopo Sarah un altro cardinale prende le distanze da un libro di critica.

Riguarda il libro che nelle intenzioni del curatore, il teologo statunitense Peter Kwasniewski contiene circa 70 testi di 45 autori, di cui cinque cardinali (Sarah, Müller, Burke, Brandmüller, Zen) nell’intento di raccogliere le critiche nei confronti di Bergoglio per la sua linea di opposizione alla messa antica.
Le risposte alla Traditionis Custodes contenute nel libro, dal titolo: From Benedict’s Peace to Francis’s War, Brooklyn, NY, Angelico Press, 2021 [Dalla pace di Benedetto alla guerra di Francesco], gettano dubbi molto seri sull’affermazione del Santo Padre secondo la quale il desiderio di celebrare col Rito Romano antico sarebbe “vincolato più al desiderio e alla volontà di singoli sacerdoti che alle esigenze reali del ‘santo popolo di Dio’”. Un testo che vuol contribuire ad aiutare la Chiesa presentando ai fedeli i fattori realmente in gioco invece delle malevole interpretazioni purtroppo presenti nel motu proprio e nella lettera che lo accompagna.
Il quotidiano enfatizza la notizia nello stile e sulla scia del vergognoso attacco di questi ultimi giorni a sacerdoti ed esponenti della Chiesa cattolica (quali mons. Viganò e don Giorgio Ghio nel mirino di Bruno Vespa ed altri giornalisti di regime ospiti dei talk show sinistrorsi). Un attacco che vorrebbe giustificare l’ulteriore aggressione ai diritti non solo dei cattolici ma di tutti i cittadini, con le pesanti limitazioni delle libertà, non solo di espressione (comprese le manifestazioni pacifiche) ma anche ad esempio di quella al lavoro, contro la dittatura sanitaria assurta a sistema di potere. E ora avviene attraverso una narrazione sempre più aggressiva e violenta nei confronti di chi contesta le menzogne sempre più manifeste con cui si giustificano i soprusi.
Ora stupisce che il card. Walter Brandmüller, storico eminente e tra i capofila dei cardinali che già manifestarono al pontefice i famosi ‘dubia‘ [qui] davanti alla Amoris Laetitia, faccia un passo indietro dal libro che contiene un suo contributo sulla TC (che abbiamo registrato qui) e ne contesti la pubblicazione per il fatto di non essere stato interpellato e non aver dato il consenso.
Come lui, anche il card. Robert Sarah ha spiegato alla agenzia francese Imedia che il suo testo inserito nel volume è tratto da una intervista rilasciata il 13 agosto a Le Figaro, aggiungendo che non avrebbe mai dato il consenso se avesse saputo che il libro conteneva anche un articolo dell’arcivescovo Carlo Maria Viganò (che ormai i media di regime associano all’intervento a favore della protesta no-vax e contro la dittatura dei green pass e dei vaccini di cui sopra) e lamentando che le sue parole sono state “strumentalizzate” da un “gruppo politicizzato” con cui si trova “in disaccordo totale”.
Bella tempra di coraggiosi testimoni!
Ma restiamo meno stupiti quando ricordiamo che il card. Brandmüller, dopo la morte degli altri due sottoscrittori Meisner e Caffarra) ha lasciato solo il card. Burke rispetto alla ventilata Correzione formale a seguito della mancata risposta ai dubia, che orami peraltro appare superata dalle ulteriori successive derive ancor più gravi e deleterie. Mentre dal canto suo il card. Sarah, se nei suoi scritti riafferma le verità cattoliche (compreso il libro scritto in tandem con Joseph Ratzinger dopo la Querida Amazonia [qui – qui – qui]), forse scottato dal quello scalpore, si guarda bene dal prendere posizioni di contrapposizione agli aspetti più problematici dell’attuale pontificato.
Non è illogico pensare che, se non una fede debole, solo ragioni per noi imponderabili possano far sì che ci si lasci intimidire dall’accanimento astioso di media e gerarchie unificati nel tentativo di enfatizzare argomenti e atteggiamenti contro i sacerdoti e le realtà cattoliche che parlano e agiscono conformemente al Magistero della Chiesa soprattutto quando questo collide con l’ideologia del sistema di potere governativo ed ecclesiale.
Le conclusioni tuttavia ci portano a riconoscere l’accanimento del mainstream, contro ogni ragionevole evidenza,  nel perseverare nella narrazione menzognera di quanto sta accadendo da quasi due anni in Italia e nel mondo. Come credenti siamo sotto assedio, da parte di un papa che si è dimostrato implacabilmente ostile a qualsiasi altro modo di vivere il cattolicesimo che non sia quello che si accorda con la sua agenda mondialista, interreligiosa umanistica, progressista che tutti accoglie tranne i fedeli cattolici, tenendoci, per dirla con Kwasniewski, sotto il vento gelido della disapprovazione ufficiale dopo decenni di disgelo sotto Giovanni Paolo II e Benedetto XVI. Ma più ci provano, più il nostro amore e fedeltà per la sacra tradizione brillerà incandescente.
Contro tutte queste difficoltà abbiamo solo l’arma del nostro impegno costante di coerenza nella vita cristiana nonché di divulgazione e condivisione, come anelli viventi di una catena di trasmissione perenne; ma soprattutto quella più potente della preghiera e dell’offerta. Lievito nella pasta, alla luce del Vangelo di ieri… (Maria Guarini)

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And here is the link to the book in English.

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12 commenti

  • Michele ha detto:

    Vorrei proporre alla vostra attenzione l’intervista rilasciata da un sacerdote della diocesi Ampurias-Tempio (mi sembra sia il responsabile diocesano dei beni artistici) sui pellegrini che vanno a Medjugorje definiti: “madonnari” retrogradi, mammane senza scrupoli, superstiziosi che non frequentano le messe domenicali (giudizio temerario: cosa ne sa lui? Chi è lui per giudicare?…), si aspettano miracoli e invece importano il covid…

    Di seguito il ljnk dell’intervista alla titolare dell’agenzia di viaggi che ha organizzato il pellegrinaggio nel rispetto delle leggi italiane, croate e bosniache: boom di contagi consistente in 4 persone, 2 non gravi e 2 trattate con ossigeno senza mai andare in terapia intensiva.

    https://www.lanuovasardegna.it/regione/2021/11/17/news/dall-isola-a-medjugorje-pellegrinaggio-folle-1.40934110

    https://www.google.com/url?sa=t&source=web&rct=j&url=https://www.olbianova.it/vi-racconto-quello-che-e-successo-a-medjugorje/&ved=2ahUKEwiphdjT9aH0AhUN7rsIHZ1TDiAQFnoECCkQAQ&usg=AOvVaw253JTAvCuVeF6dOjU6FhjK

  • Gsk ha detto:

    La prima lettura della liturgia del 15 novembre ,memoria di sant Alberto Magno è tratta dal primo libro dei Maccabei Mac 1, 11-16 43-45-57 ,60-65. Vi è descritto il globalismo ellenistico, e mirabilmente raccontate le motivazioni e i comportamenti di coloro che abiurarono alla fede dei padri. I brani tratti da quel libro vengono letti nella fase terminale dell anno liturgico ed in genere nelle ferie , per cui non tutti magari lo ricordano. Come tutta la “parola di Dio” secondo la formula che si recita al termine della lettura, il testo sacro ha evidenti connessioni con l’epoca attuale.

  • Slave of JMJ ha detto:

    from holylove.org:
    August 4, 2006
    Feast of St. John Vianney
    TO PRIESTS
    St. John Vianney says: “Praise be to Jesus.”
    “Today on my feast day, I have come to remind all priests that their vocation is the salvation of the souls
    under their charge. Towards this end, they need to place the distribution of the sacraments as their first
    priority, making Mass, the Eucharist and Confession generously available. They must be just stewards of any
    and all funds that come their way–not neglecting the poor in their needs, nor treating the affluent with greater
    respect than the simplest and lowliest under their charge.”
    “Any activity which could lead to debauchery must be discouraged. In the same way, sin must be exposed for
    what it is. Bishops cannot be placated because of rank, but must be open to suggestions–even constructive
    criticism. Seek always the reconciliation between God and His people. As priests, do not neglect your own
    prayer lives. You cannot lead if you do not move forward yourself first. Above all, avoid sin of any kind so that
    your relationship with God is the best and strongest it can be.”
    “If you listen and act on the words I have given you today, your Confession lines will be long, your Masses
    overcrowded, and many vocations will blossom in your midst. Make it known.”
    holylove.org

    Miss Anna Stafford’s webpage for her son Asher C. Heifetz:
    http://asherheifetz.simplesite.com/

  • stilumcuriale emerito ha detto:

    Giudicare le persone e i loro comportamenti è uno sport molto praticato specialmente ai giorni nostri. Ma è uno sport difficilissimo perchè per centrare un giudizio sarebbe necessario conoscere nei minimi particolari la storia personale degli individui giudicati e tutta la miriade di persone con cui sono o sono stati in relazione più o meno ravvicinata.
    A me mette di buon umore ricordare che quando circa tre anni fa ho scritto qua i miei primi commenti, alcuni dei miei predecessori si domandarono chi fosse questo ultimo arrivato. Ricordo che una disse che il nuovo venuto era sicuramente molto ignorante ma arguto e piacevole. Mi piacerebbe sapere se oggi confermerebbe quel giudizio. Forse che sì forse che no.

  • alessio ha detto:

    Il Card. Sarah anni fa scrisse un
    bel libro sul silenzio ,che di per sè
    è una buona cosa ,ma non per
    chi si occupa di liturgia .
    Il silenzio è amato dai dittatori ,
    incontinenti , amici degli amici ;
    tutte categorie che ritroviamo
    in gran numero in vaticano.
    È singolare vedere come abbiano
    potuto cambiare schieramento
    dopo aver fatto lunghe interviste
    su Le Figarò e corriere ,mentre
    altri preferiscono La Stampa ;
    almeno a noi ci pensa Mons.
    Viganò , che non cambia e ci guida alll’
    incontro con Cristo , in
    questa o nell’ altra Vita.

  • MARIA MICHELA PETTI ha detto:

    La lettura dell’articolo de “Il Messaggero” (pare – da dichiarazioni autoreferenziali – quotidiano di riferimento del papa) mi aveva suscitato un senso di nausea a partire da quella presa di distanza (evidenziata fin dal titolo) “da un libro di critica” da parte di un cardinale autore di un testo inserito in questa pubblicazione. Sorvolando sull’implosione, vera o presunta – altrettanto ben messa in luce – di un fronte che per come viene identificato indica a chiare note quella divisione che si continua a sottovalutare e che nemmeno l’annientamento di una delle tante facce del problema sanerebbe – al contrario dei vagheggiamenti di propagandisti di una tale (non)soluzione – un’altra “rivelazione” ha contribuito ad aggravare il disturbo che ho avvertito a livello fisico. La precisazione che il card. Brandmüller avrebbe consultato un legale, prima di rendere pubblica la motivazione del suo malcontento.
    A prescindere dalla “scorrettezza” lamentata, non unica, né rara, per la verità, in cui cascano troppe volte giornalisti e editori – causando in alcuni casi e in modalità diverse pure danni di non poco conto; sempre e comunque da condannare – mi è sorto il dubbio che gli sporadici interventi da parte dei soliti, pochi, membri della gerarchia ecclesiastica, portati finora alla nostra conoscenza, non siano stati fatti per una “correzione” fattiva. E: in effetti, con risultati nulli. Chiacchierate confidenziali, preferibilmente con giornalisti di fiducia? Bah!
    Mi chiedo se i cardinali Brandmüller e Sarah (la cui motivazione nella presa di distanza da mons. Viganò mi è suonata ancor più ingenerosa) abbiano inteso disconoscere la paternità e la validità delle loro osservazioni, per non usare il termine “critiche” che, in tutta evidenza, pare creare loro un bel po’di fastidio, come denunciato dal titolo del quotidiano capitolino.

  • Milly ha detto:

    Spiace dirlo ma il card. Brandmuller e soprattutto il card. Sarah avevano già dato segni di cedimento nei confronti della linea forte e decisa che avevano Intrapreso a difesa dell’ortodossia cristiano cattolica.
    Mi viene in mente la frase di un famoso film .. “ne resterà solo uno !…e quell’uno sappiamo chi è : Mons Viganò!

  • ??? ha detto:

    Non ho capito….ce l’avete con Brandmuller perché si è arrabbiato per l’uso non autorizzato di un suo scritto e del suo nome??

    • Acido Prussico ha detto:

      Non capisci ?
      Ce l’abbiamo con Brand.…?
      Te lo spiego semplice, semplice…
      A noi cristiani ci irritano i “cambia-giacchetta”, i “lustra-scarpe”, i “lecca-calzini”, i “salva-cadrega”.
      A Napoli si dice: “… tengo famiglia”.
      È un abbecedario “icastico”.
      Se hai difficoltà a capire la parola “icastico” consulta un dizionario…
      In una parola ci incattiviscono: i pusillanimi.

    • Aurelio ha detto:

      No, non perché si è arrabbiato su un tema dove aveva (fino a prova contraria) ragione, ma perché quella sua reazione, a casa mia e di molti altri, significa esattamente AVERE LA CODA DI PAGLIA.
      Il che non si addice ad alcun cresimato, tanto meno ad un principe della Chiesa,

  • Rosa Rita La Marca ha detto:

    Mi ripugna da sempre l’idea di essere annoverata in gruppi sociali che lavorano anti-qualcuno, contro-qualcosa.
    Mi rifiuto, inoltre, di far parte di fantasiose accozzaglie di gruppi che uniscono persone trovate con coltelli e tanniche di benzina, con le ultime perquisizioni, e persone che, unica lama affilata che hanno, è la lingua sciolta, capace di destreggiarsi tra mille accuse e miriadi di sospetti. 😉
    Il santo popolo di Dio reclama il rito precedente. Spiace deludere chi ha lavorato magari con cuore sincero per il “progresso”, che porta solo confusione.

  • Federico ha detto:

    Donabbondismo patetico